Cavaliere del verbo
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In molti cercavano di ritrovare la pace e la tranquillità che le spaventose esplosioni provocate dall’altofuoco piazzato a tradimento da Tywin Lannister, il traditore, avevano provocato. Tra quelli più in difficoltà a ricominciare si annoveravano i septon, che erano stati colpiti da due catastrofi, quella strettamente detta della capitale, e quella religiosa, provocato dall’eresia Illyriana.
Nello stesso periodo molti tra il popolo avevano fatto affidamento alla religione per superare il grave periodo di difficoltà in cui si erano ritrovati impotenti implicati e perciò anche se il tempio era distrutto le funzioni continuavano nei posti più disparati ed era probabile che l’arrivo del nuovo alto septon, nominato dai più devoti del tempio stellato a vecchia città avesse contribuito a risollevare gli animi di molti, tra il popolino ed in clero.
Lo scoppio dell’eresia aveva anche infiammato l’ortodossia, e i septon si erano accorti che al popolo, per la maggior parte ignorante, andava inculcata una base solida di teologia, in modo che potessero comprendere la differenza tra il culto regolare e gli eretici che si annidavano in ogni dove. Probabilmente ciò si sarebbe tramutato in una repressione dei nuovi e strani culti che erano sorti in ogni dove ma d’altro canto avrebbe rafforzato il culto dei sette là dove era stato indebolito.
Anche Luthor non poteva rimanere impassibile, e si era reso conto che basi religiose che gli erano state impartite dalla septa nella casa paterna non sarebbero bastate a vincere una conversazione religiosa con un eretico, o chicchessia, perché pur conoscendo la base gli mancavano le miriadi di sfaccettature che riempivano la stella a sette punte, ovvero il principale libro religioso del culto. Anche se lo studio aveva riempito gli ultimi anni della sua vita le sue idee religiose si erano mantenute, ed era arrivato il momento di far convergere le due cose, studiando più nel dettaglio i significati profondi della sua fede.
Si recò quindi alle rovine del grande tempio, chiedendo di essere istruito e venne lasciato qualche minuto in attesa mentre si cercava qualche oratore disponibile.
Alla fine venne indirizzato verso un grande spazio coperto da tendaggi di recente costruzione, dove erano state erette delle statue di legno raffiguranti i sette dei, che sebbene abbozzate rappresentavano egregiamente l’attuale situazione, ovvero quella di un luogo ferito da desideroso di ripresa.
La si trovava un uomo vestito di una nobile, ma spartana veste, che lo accolse.
Luthor ci mise un attimo ad accorgersi che si trovava al cospetto dell’alto septon in persona, dal modo in cui i septon e le septe che attraversavano la sala chinavano la testa deferiti, o cole altri ancora gli si rivolgevano. Lui stesso si piegò in un profondo inchino nella sua direzione.
“non ce n’è bisogno Maestro, sono solo un Septon come tutti gli altri, anche se altri hanno deciso che debba essere più importante. Cosa la porta nel nostro tempio”
“speravo, vostra grazia, che per questa volta voi potreste insegnare a me. Sono tante le cose che conosco, ma non conosco gli dei bene come vorrei”
“Il tuo desidero di conoscenza per il divino è encomiabile, e sarò ben lieto di istruirti sulla materia che più i sta a cuore, vieni con me.”
Si diresse verso una delle statue che riempiva l’ampio spazio.
“come forse saprai, se sei stato istruito alle basi del culto anche se noi identifichiamo sette aspetti del divino essi sono in realtà un’unica identità, inseparabili gli uni dagli altri, così come la luce, che ci appare così pura e unica si divide in sette raggi colorati se attraversa un prisma. Allo stesso modo noi, in quanto semplici creature troviamo più semplice figurarceli come sette figure distinte, che è anche il motivo per il quale si sono rivelati a noi in questa maniera.”
Perciò ti verranno spiegati i 7 aspetti, invece che le molteplici faccettature dell’unico.
Il primo e più conosciuto è l’aspetto del padre, o padre superiore, perché posto sopra gli altri aspetti, in quanto più di tutti incarna l’unico. Questo perché il padre rappresenta il giudizio. Esso quindi è la legge e la giustizia, e perciò nulla può esistere sopra di lui, come nulla può essere superiore alla giustizia. Esso è rappresentato con la barba lunga e curata, da sempre simbolo di saggezza, e la bilancia, sulla quale soppesa verità e colpe che è chiamato a giudicare. Alcuni lo definiscono anche il giudicatore, perché viene invocato prima delle condanne a morte e ai funerali, come se a lui spettasse soppesare le anime dei defunti, per giudicarne in destino.
Quindi unisce in se forza, severità ed amore per i deboli, tutte qualità che anche un buon padre dovrebbe avere."
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Conoscenze religiose - sette dei 4 |
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