Cavaliere del verbo
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“La seconda statua, nell’ordine, è quella della madre. Le parole del canto dei sette la rappresentano profondamente, come tutte le sue strofe, lo conoscete?”
“si, anche se sono tanti anni che non lo senti”
“comprensibile, esso recita: La madre fa il dono della vita, e veglia su ogni moglie, il suo sorriso pone fini ai conflitti, ed ama i suoi bambini”
Anche se si trattava di una ninna nanna il tono e l’intonazione dell’alto septon la faceva sembrare come il più devoto dei canti che si innalzavano dei templi.
“i suoi bambini siamo tutti noi, dagli infanti ai più vecchi, perché sempre come bambini appariamo agli occhi degli dei. Essa rappresenta la maternità ed il nutrimento, perché come ogni madre è compito suo nutrire e proteggere i suoi figli, dal primo all’ultimo. Essa è la fertilità, la compassione e la misericordia, arrivando anche ad illuminare coloro che sono stati giudicati severamente dal padre. Ma non solo la misericordia, ma anche la pace, soprattutto la pace, come recita l’inno:
“madre gentile, fonte di misericordia,
salva i nostri figli dalla guerra, preghiamo,
ferma le spade e ferma le frecce,
facci conoscere un giorno migliore.
Madre gentile, forza delle donne,
aiuta le nostre figlie in questa mischia,
lenisci l’ira e doma la furia,
insegna a tutti una via gentile.”
L’ultima strofa rappresenta la sua vera essenza. Il rifiuto della guerra, l’annichilamento dell’ira e della furia, che portano e sono frutto del male, che non dovrebbero avere posto nel cuore degli uomini che sono fedeli ai sette, perché chi porta volontariamente la morte non dovrebbe avere posto in questo mondo.
Viene pregata per invocare salvezza e perdono, dal popolo per portare la fecondità nei campi e nelle greggi e dalle donne per chiedere la benedizione di un figlio.
Alcuni tra i miei predecessori dicevano che se l’uomo avesse abbracciato pienamente e si fosse lasciato guidare soltanto dai dettami e dai propositi degli dei sarebbero servito rivelarci soltanto gli aspetti del padre e della madre per rendere il mondo tutto un paradiso. Ma così non è, perché gli uomini rifuggono il bene verso di sé e verso il prossimo, per avidità ed egoismo, spandendo il male e corrompendo i cuori e menti, attirandoli con le false promesse dell’oro e dell’onore, che arricchiscono solamente il mondo terreno, mentre impoveriscono l’anima.
Non c’è molto altro da dire sulla madre, perché essa è semplice, come sono semplici ma potenti i messaggi che da lei si dipanano nel mondo. Se solo tutti potessero vederli come li vediamo noi del culto! Guardati attorno, costretti a erigere altari in una tenda perché l’avidità e la bramosia degli uomini ha ridotto il nostro tempio ad un cumulo di macerie. Il tempio del Benedetto, che con le sue azioni ha portato la pace nel continente senza armi, solo con le parole e le intenzioni.
Esso era davvero benedetto, benedetto dal padre e dalla madre ne incarnava le più alte e mirabili virtù. Con questa distruzione è davanti agli occhi di tutti cosa la guerra provoca. Come la guerra sia contraria ai principi dei sette dei che noi siamo tenuti a rappresentare e proclamare. Le guerre devono cessare, le armi
devono arrugginire e diventare polvere, perché non ne abbiamo bisogno. Non abbiamo bisogno di portare morte, ne di armare uomini per difenderci, perché dove regna la pace l’uomo non ha il pensiero del pericolo e della minaccia, ma solo della beatitudine e della crescita che deve e che può generare e portare in ogni luogo."
le vostro sono sagge parole Alto septon, e come dite è vero, se tutti si prodigassero per la pace anziché per il loro tornaconto personale tutto sarebbe assai migliore. alla cittadella la condizione è molto simile. tra coloro che hanno rifiutato di loro scelta le loro eredità vivono molto più in pace che prima di venirci.
610 parole
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conoscenze religiose - sette dei 5 |
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