Acciaio di Valyria- Forgiare l'Acciaio Vicare

Chiamata del Fato Vicare

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    Vicare Vorys • 15 ottobre 285 -notte • Rovine Valyriane-• Costa di Tyria

    "Oh il tesoro c'è ed io l'ho scoperto. Io. Un Vorys!" -suo padre non sembrava voler ritrovare il senno e quando l'altro gli si fece dappresso per tentare di strappargli il piccolo Vicare, Mantore afferrò un remo della piccola imbarcazione e lo usò per colpire sul volto il povero marinaio lasciandolo faccia in acqua privo di sensi. Era vivo? Era morto?
    "Io e te. Un babbo ed il suo figliolo." -decretò a quel punto accarezzando la testolina del bimbo e caricandoselo in spalla per ripercorrere al contrario la strada che lo separava dalla caverna. Se fosse stato possibile, quelle grotte erano ancora più orribili della prima volta in cui c'era entrato; stanza dopo stanza c'erano a terra cadaveri deformi spediti all'altro mondo solo da pochi minuti, era stato suo padre a fare tutto questo? Ripercorse la stanza del mosaico, quella degli scheletri ed infine quella in cui il marinaio ammazzato dal padre giaceva ancora a terra con la gola sgozzata.
    "Cambieremo la storia oggi, io e te."-cercò di tranquillizzare il piccolo avanzando ancora verso l'ultima caverna di quelle grotte infernali. Lì c'erano scritte rosse a ricoprire tutte le pareti rocciose, grafi che il povero Vicare non riusciva a comprendere, ed un calderone pieno di pietre dall'apparenza metalliche che riposava su un fuoco scoppiettante. Poco distante un lungo tavolo d'oro inciso su cui il bimbo venne depositato con tutta la cura del mondo; era alto, abbastanza perché Vicare avesse difficoltà a saltare giù senza problemi.
    "Pensavo che l'antica Valyria volesse un sacrificio di sangue per farmi dono del suo tesoro più prezioso, ma non è sangue quello che ricerca, non solo almeno."-si avvicinò per accarezzare ancora una volta la fronte del figlio -"E' il dolore."
    Si staccò per osservare freneticamente il suo taccuino, ed indicare gli strani segni sulle pareti tentando di spiegare al figlio la sua scoperta: "Per forgiare l'acciaio di Valyria si deve essere disposti a rinunciare a ciò che si ha di più caro e tu bambino mio, sei la cosa più importante che possiedo."
    Sorrise, estraendo dalla giacca la stessa lama insaguinata che aveva privato il suo marinaio della vita: "Devo ucciderti per portare a compimento la mia missione."
     
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