Acciaio di Valyria- Forgiare l'Acciaio Vicare

Chiamata del Fato Vicare

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  1. Il Duca di Plexiglass
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    Il salto nel buio andò meglio del previsto: una parte di Vicare sia spettava di paralizzarsi al primo tocco dei suoi piedi sullo scivoloso pavimento roccioso; invece, non solo riuscì ad atterrare sano e salvo, ma anche a sdraiare momentaneamente il padre ed a privarlo della pericolosa arma.
    Inoltre, in maniera non totalmente consapevole, Vicare ebbe il modo anche di sottrarre quella terribile lama prima di sgambettare rapidamente nell’ombra. Non era folle come Mantore, ma anche il più giovane dei Vorys era come rispondesse alle “tensioni” di quel luogo.
    Con in mano il coltello ben stretto, corse verso l’oscurità rapido come un insetto e lì vi si acquattò, rintanandosi in una rientranza ed osservando il padre-assassino rialzarsi, imprecare e adirarsi.
    Pur privato della sua arma, Mantore sembrava ancora totalmente dedicato alla sua missione figlicida. Irrecuperabile, andato.
    Vicare lo osservava dal suo buco respirando appena, la luce del fuoco ne definiva la sagoma chiaramente ma, fortunatamente, si trattava di una percezione a senso unico e lui sembrava rimanere quindi apparentemente invisibile.
    Ora, corri ora. - ma non riuscì ad abbandonare il suo nascondiglio e presto ritenne di aver perso la sua occasione.
    La via di fuga era chiara ma…fin troppo chiara. Non avrebbe potuto seminare suo padre per tutta la caverna e…e poi? Non è che fuori la situazione fosse migliore…
    Per alcuni minuti poté solo stare immobile ascoltando le farneticazioni del padre, sempre più disgustato ed alienato da egli.
    Era il terrore a paralizzarlo? Sarebbe corso obbedientemente dal padre se non fosse stato sotto shock? O al contrario era talmente rassegnato alla perdita del genitore da non sentirsi mosso in alcuna misura? In quella situazione dove il bisogno di sopravvivenza lo costringeva nel comportamento di un animale era difficile discernere le spiegazioni delle azioni e delle “inazioni”.

    Inspirò. Di nuovo i suoi occhietti schizzarono dall’uscita al fuoco acceso, i due punti di luce, e poi sul padre. Aveva preso a fiutarlo su quattro zampe come un cane rabbioso…una caccia malata che faceva di entrambi i Vorys patetiche bestie.
    Ma Vicare, pur essendo la preda, era anche quello armato.

    Improvvisamente schizzò fuori dal nascondiglio, lama stretta in pugno e occhi a fessura. Caricò verso il padre a gattoni, tese il braccio armato e cambiò direzione all’ultimo per andare a nascondersi dietro il fuoco. L’obbiettivo non era pugnalarlo, ancora, ma squarciargli una gamba affinché non fosse in grado di inseguirlo. Nascosto dietro il fuoco avrebbe poi potuto constatare l’eventuale successo e costretto il padre a guardare verso la forte luce per cercarlo. Se tutto fosse andato come inteso, il prossimo scatto avrebbe condotto Vicare fuori e lontano da Mantore.
    ATTACCO=VARIABILE*forza/10 + liv competenza arma*3 + (potenza arma in attacco *(numero mani+1)/2)
    22,4=6*24/10 + 1*3 + (5 *1)
    Per azzoppare il paparino (la potenza dell'arma l'ho considerata quella di un pugnale, potrei essermi confuso)
     
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10 replies since 11/3/2022, 09:53   258 views
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