Cavaliere del verbo
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“La rivolta del credo militante è stato un momento molto oscuro e di estrema bassezza sia per la corona che per il culto, dato che L’alto septon di allora non era mosso unicamente dagli scopi del suo ministero, ma anche dai suoi interessi personali, come vedremo nel corso di oggi.
Iniziamo con inquadrare il contesto in cui la rivolta cresce, ovvero gli anni del regno di Aerys I, poco dopo la morte di Aegon il conquistatore, anche se i suoi presupposti iniziarono già durante il regno di Aegon stesso.
Come sappiamo Aegon ebbe due figli: Aenys e Maegor, ed i primi problemi sulla successione al trono si ebbero quando Aenys ebbe come primogenita una bambina. Maegor continuava a considerarsi e a pretendere di essere l’erede di suo fratello, mentre Aenys era propenso a passare in futuro la corona a sua figlia, piuttosto che a suo fratello, il cui carattere iniziava già ad essere quello che la storia ci ha tramandato.”
Ed i problemi che portarono un secolo dopo alla danza dei draghi erano già presenti e fonte di divisione. Perché Aegon non decise già allora? Avrebbe potuto in quel momento mettere fine ai problemi della sua famiglia, invece scelse di ignorare la cosa, così come fecero le sue sorelle, cercando la via più semplice e non quella più giusta. Ed invece preferisti morire senza agire, ed ora i draghi sono stati quasi sterminati, e la tua casata rischia la stessa fine. Quanti morti avresti potuto evitare con una decisione. Amavi troppo Maegor per muovere contro di lui? O non volevi inimicarti una delle tue mogli? Decisamente la monogamia è la scelta più logica piuttosto che dover essere in equilibrio tra due mogli.
“per evitare dispute sulla successione che avrebbero potuto disgregare la corona poco dopo la sua creazione la regina madre propose di dare in sposa la figlia di Aenys a Maegor, incontrando il fermo rifiuto dell’alto septon.
Ora voi starete pensando che quello che diceva era giusto, che l’incesto andava evitato a tutti i costi, che i Targaryen dovevano già allora perdere la loro aberrante abitudine, e su questo concordo con voi, se fossero stati questi puri e giusti propositi a muovere il mio predecessore. Invece esso agì mosso dal suo tornaconto personale, perché propose, invece che la giovane principessa, sua nipote, una giovane di casa Hightower, perché l’alto septon proveniva dalle nobili famiglie dell’altopiano, ed anche se aveva rinunciato al nome e a i titoli rimaneva invischiato negli affari politici della sua famiglia, portandoli dove non dovrebbero mai entrare, ovvero dentro i templi e dentro i cuori degli uomini di fede.
Se questo rifiuto fece infuriare l’alto septon, che non si placò nemmeno quando Maegor venne esiliato a Pentos la rivolta vera e propria prese piede quando Aenys organizzò il matrimonio tra la sua primogenita ed il primo dei suoi figli maschi, e questo portò l’alto septon a condannare pubblicamente la cosa, portando la popolazione, ed alche molte nobili casate rette nella fede a ribellarsi alla corona.
Ciò che più potrebbe stupirci fu la decisione del re di continuare imperterrito per la sua strada, nonostante sapesse che stava causando una guerra civile, quando avrebbe potuto facilmente far sposare i suoi figli con altri membri della nobiltà, o nel caso volesse a tutti i costi mantenere pura la strirpe Valyriana attingere dalle nobili famiglie che governano le città libere, dato che anch’esse appartengono alla stessa progenie. Invece scelse la strada peggiore, e la sua scelta portò a conseguenze peggiori di quanto potette immaginare, dato che causò anche la sua dipartita e la presa di potere da parte del fratellastro Maegor.
Alla fine il credo si ribellò e si armò. Ma questa fu una cosa buona? Una scelta positiva? No, non lo fu, perché se il credo non si fosse ribellato in maniera violerta Maegor non sarebbe mai divenuto re alla morte di Aenys, ucciso di crepacuore alla notizia che due dei suoi figli erano stati uccisi dai rivoltosi.
Quindi, questa lezione cosa serve? Serve a farvi capire che per quanto una scelta possa apparire retta, bisogna prima di tutto pensare alle conseguenze che può provocare, ovvero cosa, con i vostri gesti e le vostre parole andrete ad innescare, perché più che viene innescato non può essere fermato con la stessa facilità, ergo per cui astenetevi dal giudicare e dal condannare con troppa facilità. O peggio con leggerezza, perché non solo sarete giudicati per le vostre azioni, ma altri ne subiranno le conseguenze.
tratto studioso
add da 700 parole, 753 parole
conoscenze religiose 13, 8pe |
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