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.Laenah Serrett
28 Dicembre 285 • Approdo del ReQuella mattina, le stanze di Laenah erano in subbuglio. Da quando si era svegliata, la primogenita di Silverhill non aveva infatti fatto altro che camminare avanti e indietro davanti a sua madre, giunta fin lì dalle sue stanze dopo che una guardia l'aveva gentilmente informata dei turbamenti della figlia.
«Non è possibile! Perché proprio a me? Che sapesse chi sono? No, no, non ha alcun senso! Qui nessuno mi conosceva, fino a ieri; da quando siamo arrivate, ho richiesto udienza solamente alla Regina madre e all'Alto Septon. Che il suo fosse quindi solo uno scherzo di cattivo gusto?» L'agitazione aveva preso il sopravvento nel cuore della piccola Laenah, questo era evidente, e per sua madre, Lady Carolyne Lantell, l'impresa di tranquillizzarla sembrava già persa in partenza.
«Laenah, figlia mia, respira con calma e dimmi per bene cos'è successo. Non posso aiutarti se non so le cose.» La tranquillità con cui affrontava le questioni più spinose aveva sempre aiutato la fanciulla, ma, in quel caso, sembrava che non ci fosse proprio nulla da fare: la piccola Serrett era come un fiume in piena che difficilmente si sarebbe fermato. «Quella donna ha passato buona parte della serata a rivolgermi commenti ed occhiate poco consoni. Ad un certo punto, mi ha dato del "bocconcino" ed ho ragione di credere che possa aver allungato un piede verso il mio per mettermi in imbarazzo. I suoi atteggiamenti son stati davvero ambigui! Volevo sotterrarmi, madre. Avevo paura che fosse tutto un modo per farmi capire che noi delle Terre dell'Ovest non siamo benvoluti, ma, come vi ho detto, non poteva di certo sapere il mio nome. Almeno, non all'inizio.» Già, perché, ora che ci ripensava, il suo nome l'aveva detto eccome. Si era presentata ai due sposi, innanzitutto, e poi anche al Primo Cavaliere e alla giovane donna che aveva fatto gruppo con loro. Che avesse avuto modo di sentire la conversazione che aveva avuto con Lord e Lady Stark? Non le sembrava così fattibile... Non del tutto, almeno. Forse, forse l'aveva sentito quando si era seduta accanto al Buckwell. Ma no, la donna le aveva rivolto per prima la parola. O forse no... Era passata solo una nottata, eppure, Laenah non ricordava nulla di come si fossero svolti i fatti. L'ansia l'aveva accecata,o, perlomeno, questa era l'unica risposta plausibile che la Serrett era riuscita a trovare.
«È stata davvero scortese nei miei confronti. Potrò anche essere ancora giovane, ma sono pur sempre una nobildonna e, come tale, dovrei essere rispettata dalle persone appartenenti al mio stesso rango. Quella donna... Quella donna invece non si è fatta scrupoli. Mi ha messa in imbarazzo davanti a tutti e non mi ha permesso di godermi appieno la serata! Poteva essere un'ottima occasione per la nostra famiglia: potevo aiutare voi e mio padre ad instaurare nuovi rapporti, ma lei si è dovuta mettere in mezzo!» Non era mai stata così. Era sempre stata calma e pacata e nessuno, nemmeno sua madre, l'aveva mai vista in quello stato. Evidentemente, la presenza di quella donna era davvero riuscito a donarle solo tanti grattacapi.
«Figlia mia, stento a riconoscerti. Non ti ho forse insegnato che la tranquillità è il primo requisito per una mente più lucida e consapevole? Quella donna potrà anche averti fatto un torto, certo, ma non devi dimenticarti di respirare, ogni tanto. Agitandoti come stai facendo adesso, non farai altro che peggiorare le cose: le vedrai solo più nere. Cerca di darti una calmata, o non ne uscirai.»
Colpita a fondo da quelle parole, Laenah chinò il capo. Sua madre aveva ragione: non era da lei agitarsi così. Doveva respirare e tranquillizzarsi. Solo così avrebbe potuto ragionare su quanto accaduto e capirne di più. E forse, alla fine, solo per scoprire che Lady Kelly Bar-Emmon era fatta così: le piaceva stuzzicare gli altri. Oh, sì, quanto le piaceva!. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Affinità Carolyne Lantell +2
Affinità Kelly Bar-Emmon -2
1 Bollino Albero Qualità.
La calma è la chiave per la consapevolezza |
