Naginata 3

Caleb >> Aconé

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    5 gennaio,
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    "Combatti contro di me."
    L'affermazione della Tyrell era stata perentoria, diretta e non sembrava voler ammettere repliche; persino il suo viso si era fatto serio, la stessa gravità con la quale affrontava la lettura di qualche polveroso tomo di storia. Faccende importanti, dunque. Il tempo dei giochi era finito?
    A dimostrazione del fatto che facesse sul serio, Aconé sollevò le lunghe pieghe della gonna per legarle alla vita con i lacci del corpetto rivelando dunque due gambe bianche, nude e maledettamente corte.
    Essos o non Essos quello era un atteggiamento sconveniente da tenere in pubblico, per cui Caleb avrebbe dovuto spicciarsi ad accontentarla oppure trascinarla via dal ponte della nave per il bene di entrambi.
    Al momento per la verità la Rosa non stava neppure pensando a nessuna delle implicazioni del gesto e della richiesta che aveva appena fatto; semplicemente le sembrava il naturale proseguo del processo di apprendimento che doveva necessariamente includere uno scontro con un maestro per mettere alla prova le tecniche appena apprese.
    Fu solamente alzando finalmente lo sguardo sul marito che si rese conto dell'errore che stava commettendo.
    "Non ci metteremo molto, ti manderò al tappeto in trenta secondi." -scherzò esagerando l'espressione di sfida, sperando che questo bastasse a stemperare la tensione e a riportare tutta la faccenda sul tema del "gioco scherzoso" con cui aveva ingannato lo Stark per tutto il tempo.
    "Vacci piano però, sono pur sempre una Signora e se mi presento al Concilio di Pentos coperta di lividi, Casa Stark non ci farà una bella figura." -tirò fuori la lingua regalando uno sberleffo al marito.
    Aconé non faceva sul serio, giochi matrimoniali, nient'altro che giochi matrimoniali.

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    Combatti contro di me.

    Caleb si voltò incredulo verso sua moglie, certo di aver capito male. Era impensabile che Aconé gli avesse chiesto uno scontro diretto, specialmente sapendo quanto fosse forte, pericoloso e...

    Combattere contro di lei? Combattere contro... Aconé?
    Sembrava una richiesta assurda, magari stava scherzando.
    Non c'era verso che sua moglie, la quale incarnava tutte le virtù di una Lady occidentale, gli avesse chiesto di combattere contro di lei.
    Era assurdo, si trattava di un rischio inutile e...

    Stava ancora accampando scuse per convincersi di aver sentito male quando Aconé sollevò la sua gonna intrappolandola nei legacci del corpetto. La sua espressione seria, il vestito legato il quel modo e le pallide gambe nude erano una combinazione così assurda da riscuotere lo Stark istantaneamente.

    Non stava scherzando. Voleva davvero combattere contro di lui.
    E voleva farlo lì sul ponte.

    E poi perché mai avrebbe voluto? Certo, col tempo Caleb aveva intenzione di insegnarle a difendersi in caso di estrema necessità, d'altronde era lo stesso che aveva autorizzato Corinna a diventare la sua scudiera!
    All'apparenza, nessuno avrebbe potuto accusarlo di reputare le donne meno forti o meno degne di impugnare un'arma.
    In pratica, però, era lo stesso?

    Osservò sua moglie con espressione critica: troppi sentimenti si stavano agitando in lui, in quel momento.
    Innanzitutto era la sorpresa per la sua richiesta, la quale era... Anomala, se non altro, seguita immediatamente dalla preoccupazione di farle male: i suoi combattimenti con Faror, Jan, Thraur e persino Corinna erano sempre finiti con i suoi avversari strapieni di lividi, e loro erano guerrieri di altissimo calibro!
    In secondo luogo invece era preoccupato dalle implicazioni di quella richiesta: quella di Aconé era una semplice curiosità scaturita dall'occasione, magari un modo di assecondare i suoi interessi per passare del tempo insieme?
    Era una richiesta così anomala che, onestamente, non sapeva cosa pensare...

    "Non ci metteremo molto, ti manderò al tappeto in trenta secondi." Scherzò Aconé riscuotendolo dai suoi pensieri.
    Trenta secondi? Aconé sarebbe stata fortunata a durarne tre, di secondi!

    Aconé, non credo che sia una buona idea... Disse in tono esitante quando impugnò il suo naginata, il quale montava due lame d'acciaio.
    Non ho mai combattuto con qualcuno senza esperienza... Per quanto non dubiti della tua bravura. Specificò mettendo le mani avanti. I combattimenti sono pericolosi... Dobbiamo proprio farlo? Domandò ancora, sperando inutilmente che sua moglie cambiasse idea.

    Aveva una paura tremenda di farle male: se si fosse ferita, non se lo sarebbe mai perdonato.
    E' pericoloso... Si lamentò ancora, sebbene si stesse rassegnando ad assumere la posizione di guardia.

    "Vacci piano però, sono pur sempre una signora e se mi presento al Concilio di Pentos coperta di lividi, Casa Stark non ci farà una bella figura."
    Di fronte a quel buffetto e alla linguaccia di sua moglie, Caleb quasi si convinse di non avere nulla da temere: essere innamorato era una maledizione che gli faceva cambiare idea senza troppe difficoltà.

    Solo un po'... Ma fai attenzione. Borbottò Caleb senza troppa convinzione.

    Inspirò, espirò, dopodiché pestò il piede sinistro a terra e assunse la posizione di guardia, esattamente come aveva mostrato a sua moglie pochi attimi prima: i suoi piedi erano ben distanti, le mani impugnavano l'arma in modo che una delle due lame puntasse dritta verso il volto di Aconé.

    Iniziò con degli affondi, tutti rigorosamente mirati lontano da Aconé, giusto per aiutarla ad abituarsi ai movimenti: era probabile che sua moglie non fosse mai stata attaccata, quindi Caleb si aspettava che i suoi tempi di reazione fossero estremamente lenti.

    Con sua sorpresa, però, Aconé fu fin troppo veloce per essere una completa dilettante.
    Non era al pari dei gregari di Caleb, né tantomeno al livello di Corinna, ma sua moglie aveva comunque una forza e un'agilità non indifferenti! Forse era persino al pari di Daeva, almeno come predisposizione, per quanto il solo pensiero sembrasse assurdo.

    Storse la bocca in una smorfia al contempo di orgoglio e disappunto, dopodiché iniziò a mirare gli attacchi un po' più vicino al corpo di sua moglie, sempre assicurandosi di non poterla ferire accidentalmente.

    Passata l'esitazione iniziale, Caleb iniziò ad attaccare Aconé con più foga, sfoderando una più vasta gamma di colpi. Ogni tanto indietreggiava per dare a sua moglie la possibilità di contrattaccare: non si aspettava che fosse in grado di cercare delle aperture nella sua guardia, ma voleva essere certo che avesse modo di testare tutte le mosse che aveva imparato, attacchi inclusi.

    Man mano che proseguivano, era naturale che Aconé si sentisse più stanca, mentre Caleb, forte di tutta la sua esperienza in campo marziale, continuava ad attaccare senza darle tregua.
    Il culmine della tensione giunse quando Caleb afferrò con una mano l'arma di Aconé dopo aver bloccato il suo colpo e usato la sua per puntarle la lama al collo. Strattonando con forza l'arma della Tyrell - o meglio, della Stark, ormai - la disarmò senza troppi complimenti, allontanandosi poi di un paio di passi mentre mulinava entrambe le armi al contempo.

    Stava un po' esagerando, ma anche quella era una lezione, a modo suo.
    Espirò e smise di roteare le due armi, avvicinandosi nuovamente a sua moglie.

    In generale, un guerriero senza la sua arma è un guerriero morto. E' una condizione senza dubbio spiacevole e da evitare, per questo vado sempre in giro con almeno un pugnale. Concluse tenendo le due armi strette nel pugno sinistro e porgendole la destra.

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    5 gennaio,
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    Convincere il marito era stato relativamente semplice, poiché le sue proteste iniziali divennero deboli fino a scomparire in pochi minuti. Sostenere uno scontro, sebbene leggero e d'allenamento, con lo Sterminatore di Bruti ed Incubo dei Giganti invece... beh, quello era incredibilmente complesso.
    La sua totale assenza di esperienza in questo genere di cose non le diede modo di accorgersi che gli attacchi iniziali dello Stark erano davvero blandi e portati a grossa distanza dal suo corpo; anzi, la povera Tyrell rischiò quasi un colpo al cuore al primo affondo del marito e riuscì a scansarsi (almeno nella sua testa) solo all'ultimo istante! Provò anche ad eseguire metodicamente gli attacchi che il suo insegnante le aveva mostrato, ma era evidente anche per un cieco che la differenza di velocità di esecuzione tra quelli dello Stark (che a sua volta si rallentava) e quella di Aconé che invece agiva al massimo delle sue possibilità, fosse lampante.
    Il Lupo però doveva aver iniziato a prenderci gusto perché le sembrava che più il tempo passava più i suoi fendenti si facessero ravvicinati sia in termini di spazio sia in termini di tempo. Si ritrovò ad avere il fiatone dopo solo pochi minuti di scontro, ma Caleb non sembrava volerle dare tregua per il momento. Era quella la sensazione che si provava in battaglia quando ci si doveva confrontare con qualcuno enormemente più forte? Sì, quello scontro era un gioco e lo Stark non intendeva farle davvero del male, ma il cuore della Rosa si ritrovò a provare paura. Paura di non riuscire a schivare l'ennesimo colpo, paura di essere lenta, paura di essere colpita. Il battito era accelerato e questo non contribuiva ad aiutarla a pompare ossigeno nei muscoli che dovevano scattare all'ennesimo affondo del suo avversario.
    Quanti uomini avevano provato questa sensazione negli ultimi istanti della propria vita? Non riuscì nemmeno ad immaginre cosa doveva aver sentito il marito quando si era ritrovato ad affrontare il gigante nella Foresta del Lupo. Sentiva le guance calde ed il sudore tra i capelli, eppure la pelle del resto del corpo era fredda e la concentrazione della Lady era al massimo, una schivata dopo l'altra. Provò un affondo, stavolta con più ardore dei precedenti, ma il suo attacco si scontrò con la mano del Lord che senza alcuna difficoltà bloccò l'asta del naginata puntando la sua lama al collo della moglie.
    Fu un istante, ovviamente, ma sufficiente per chiarire ad Aconé che non era affatto pronta e che in uno scontro vero sarebbe morta, senza troppi complimenti. Non riuscì ad opporre resistenza quando lo Stark le strappò l'arma dalle mani e si allontanò per bearsi a modo suo della pur scontata vittoria.
    Il pugnale era la sua assicurazione nel caso le cose si fossero messe male e se lo Sterminatore di Bruti aveva bisogno di una simile seconda chance, era ovvio che anche la Rosa avrebbe dovuto procurarsene una. Lo scontro si era concluso con una sonora sconfitta e la mano destra della pace posta dal marito verso di lei.
    Impiegò un secondo di troppo ad accettarla e stringerla di rimando, qualcosa che forse Caleb nemmeno avrebbe notato considerando che la fanciulla poteva non sapere cosa significasse. La verità era che la sconfitta le stava bruciando più di quanto volesse ammettere; accidenti, era una damigella e si stava scontrando con uno dei guerrieri più forti dei Sette Regni, che accidenti pretendeva? Di batterlo? No, di batterlo no. Ma mentre il Lord sembrava fresco come un fiore, la ragazza che lasciò finalmente cadere a terra le gonne era un disastro bisogno di un bagno e di un lungo riposo. Aveva dato per scontato, ovviamente, di essere inferiore al marito in questo campo, ma così tanto? Poco ne sapeva Aconé che non era lei ad essere in difetto ma l'uomo ad essere eccezionale in campo marziale.
    Se per un attimo durante quegli allenamenti aveva accarezzato l'idea di confessare al marito quel che aveva in mente di combinare, quello scontro l'aveva reso impossibile. Quanto sarebbe stato imbarazzante sentirsi dire dal Lord in persona che non era assolutamente pronta? Probabilmente se avesse scoperto che le sue intenzioni non erano soltanto quelle di giocare, Caleb glielo avrebbe vietato, poco ma sicuro. Almeno dopo la pessima performance a cui aveva assistito.
    "E va bene, questa volta ti lascio la vittoria...." -bofonchiò avvicinandosi al marito e abbracciandolo per dargli un bacio sulla guancia, così come faceva la Regina d'Amore e di Bellezza al suo cavaliere durante i tornei. Quindi si lasciò cadere tra le sue braccia, ancora con i naginata nella sinistra, la guancia affondata nel petto del marito: "Sono esausta, portami a letto."
    Quella che sarebbe seguita sarebbe stata la dormita più sonora degli ultimi anni.

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    PG ADDESTRATORE: Caleb
    Requisiti: Lv 9, 60 Marzialità, 800 parole
    Attuali: Lv 32, Marzialità 381, 860 parole
    Ricompense: 17,5 punti esperienza (75% add) + 5,5 punti esperienza per tratto Marziale + Affinità Aconé

    PG ADDESTRATO: Aconé
    Requisiti: Lv 6, Marzialità 60, 800+200 parole
    Attuali: Lv 30, Marzialità 120, parole 274+789
    Ricompense: 22 punti esperienza base - 5,5 punti esperienza per tratto Marziale + 5,5 punti esperienza per add tra pg + Affinità Caleb + Arte del Combattimento con Naginata 3
     
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    *Approvato!
    *Lord Caleb Stark
    *Ottieni: +5 Affinità Aconé Tyrell
    *+18 PE Base +6 Tratto +0 Lunghezza +4 Giudizio Mod = 28 PE Totali


    *Approvato!
    *Lady Aconé Tyrell
    *Ottieni: +5 Affinità Caleb Stark
    *+22 PE Base -5 Tratto +6 PG Addestrato +0 Lunghezza +4 Giudizio Mod = 27 PE Totali
    *Acquisisci: Arte del Combattimento con Naginata 3
     
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