Dal tramonto all'alba

Quest Beloros

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    Beloros • 10 Dicembre • Sera • A qualche giorno di viaggio da Selhorys


    Se per i primi dieci giorni di marcia a piedi la strada era buona, le due settimane successive erano state un vero strazio: terra battuta che diventava un pantano irregolare alla prima pioggia!
    E qualcuno della lunga colonna di soldati sacri doveva aver fatto incazzare il dio della luce visto quanto era piovuto durante il tragitto!
    Bestemmie? Eh, uno l'aveva lanciata ad una certa e non passò inosservata: i capi gli avevano fatto parecchio male.
    Ma nonostante il pugno di ferro dei capi, la situazione cominciava a sfuggire di mano: cibo poco, mal distribuito e con quel tempo si stava pure guastando.

    Poi finalmente un giorno semplicemente nuvoloso: minaccioso magari ma che non innaffiò tutti e tutto come i giorni precedenti ... anzi la temperatura ed il vento rendeva quasi piacevole quella marcia che permetteva di ammirare il grande fiume a sinistra e la lussureggiante foresta a destra.
    E poteva mancare cibo fresco in questa piccola benedizione?
    Una piccola carovana che procedeva a senso inverso s'era accampata e li i capi decisero di accamparsi.
    ABBIAMO RAGGIUNTO UN ACCORDO: STASERA CIBO FRESCO PER TUTTI!
    Un boato di gioia fra gli uomini!
    Certo, il cibo non era molto: in fondo erano derrate destinate a Volantis e i capi non volevano spendere troppo, sopratutto così vicini alla meta ... ma era maledettamente fresco, distribuito a tutti e discretamente vario!
    Se da una parte la carovana sembrava offrire svago a chi avesse denaro da spendere con schiavi da letto o stordendosi con del vino tutto sommato decente, dall'altra c'era chi tirò fuori uno strumento da suonare, dadi per giocare e per i più devoti persino una funzione religiosa improvvisata.

    A Beleros tutto sommato era andata bene: quella festa se la sarebbe goduta visto che non era stato scelto fra coloro che avrebbero piantonato ... ma come l'avrebbe passata?

    -301 parole

    Screenshot_20220808-232434_Jotr

    Sebbene sia ancora presto per coricarsi, sappimi dire qual'è la tenda dove dormirebbe il tuo PG (quelle dei soldati semplici hanno la X) e descrivi pure il genere d'attività in cui si butta il tuo PG (e dove).
     
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    "Non credevo che Selhorys fosse così lontana".
    Era ormai quasi un mese che Beloros marciava assieme agli altri miliziani in direzione della città di Selhorys. Pur essendo conscio della distanza che separava Vecchia Volantis dalla città murata sotto la sua giurisdizione, si aspettava che sarebbero arrivati a destinazione in meno tempo. La marcia era stata molto lenta e, a parere del ragazzo, non molto bene organizzata. Del resto, non erano soldati, ma miliziani volontari e Beloros aveva seri dubbi sulla volontà dei loro capi del partito delle Tigri di scendere effettivamente in campo contro un'ora di dothraki urlanti. Non che al ragazzo queste beghe politiche interessassero: l'unica cosa importante era compiere la volontà del Signore della Luce e se questo voleva dire allearsi con le Tigri così sarebbe stato, almeno per il momento.
    Per quanto lenta e non priva di problemi, per così dire, atmosferici, la marcia se non altro era stata tutto sommato tranquilla. Non c'erano stati attacchi da parte di predoni dothraki e i miliziani, per quanto iniziassero a essere scontenti e giù di morale, non si erano ancora abbandonati a comportamenti deplorevoli. Gli ufficiali del partito delle Tigri che guidavano la colonna non esitavano a ricorrere a metodi draconiani per imporre la disciplina: avevano tutti ancora bene in mente la terribile punizione inferta all'uomo che aveva osato bestemmiare il nome di R'hllor.
    La marcia proseguiva, giorno dopo giorno, arrancando fra la poltiglia fangosa creata dalla pioggia che tormentava i miliziani da diversi giorni.
    Beloros, in ogni caso, era abbastanza soddisfatto di sé. I duri addestramenti compiuti negli anni precedenti a Volantis sotto la guida dell'andalo, ser Mathis Waters, stavano dando i loro frutti e, nonostante ogni sera si sentisse sfinito, non era mai rimasto indietro durante la marcia. Anche gli studi teorici che aveva compiuto sull'arte della guerra si sarebbero rivelati utili, di questo il ragazzo ne era sicuro. Nonostante la sua giovane età e la mancanza di esperienza, Beloros era sicuro che non se la sarebbe cavata affatto male al comando di un manipolo di miliziani. Forse peccava di tracotanza; del resto era la prima volta che scendeva sul campo di battaglia (una battaglia vera, non simulata), ma era ansioso di fare la sua parte e curioso di vedere come se la sarebbe cavata. Fra i pensieri del ragazzo era presente anche una sana dose di paura, che a volte gli dava l'impressione gli stringesse lo stomaco in una morsa di ferro. Stava marciando verso uno scontro con i famigerati dothraki, i terribili barbari a cavallo in grado di oscurare il cielo con le loro frecce e assordare i loro avversari con il tintinnio delle migliaia di campanelle che portavano legate ai capelli. Si raccontavano cose terrificanti sui tormenti che infliggevano ai popoli da loro sconfitti e schiavizzati e il loro valore in battaglia era leggendario. Tuttavia, erano nemici del Signore della Luce, e come tali andavano affrontati e sconfitti, così come andavano sconfitti i seguaci del Capro Nero, il demone adorato nella città nemica di Qohor.
    Beloros era sicuro che, se il suo equipaggiamento si fosse rivelato manchevole, la mano benefica di R'hllor lo avrebbe protetto. Doveva esserne sicuro.

    Stavano marciando, come tutti gli altri giorni da quasi un mese a questa parte, quando improvvisamente lungo la colonna di miliziani risuonarono le grida di "Alt!". Beloros lo trovò molto strano, visto che mancava ancora qualche ora alla sera. Che ci fossero problemi in vista? Kernos e suo fratello erano di fianco a lui, intenti a discutere riguardo le parti intime delle donne dothraki. Dalla foga con la quale ne parlavano, si sarebbe detto che erano dei grandi esperti in materia, ma Beloros sapeva che non si erano mai allontanati da Volantis in vita loro e non erano di certo abbastanza benestanti da potersi permettere una visita ai postriboli che offrivano simili donne esotiche ai loro clienti. In ogni caso, il motivo della sosta fu presto chiaro: la colonna di miliziani aveva incontrato una carovana diretta a Vecchia Volantis e gli ufficiali avevano raggiunto un accordo con i mercanti per l'acquisto di vettovaglie fresche. Quando l'accordo fu annunciato, un boato di gioia percorse la colonna. Anche Beloros batté le mani, soddisfatto. Il cibo fresco e le ore di riposo aggiuntivo erano una buona notizia, specialmente ora che i rifornimenti iniziavano a scarseggiare e la stanchezza della marcia a farsi sentire. Rapidamente, i miliziani eressero un accampamento intorno alla carovana, facendo sorgere in breve tempo una schiera di tende multicolore dove prima c'era soltanto la strada valyriana. Seppure l'accampamento non ricordasse certo quello degli antichi eserciti di Valyria, era piuttosto ordinato e protetto alla destra da un bosco, che avrebbe impedito a eventuali aggressori a cavallo di muoversi rapidamente, e alla sinistra dal fiume Rhoyne. I mercanti della carovana si erano organizzati erigendo il loro accampamento vicino il fiume e offrivano svaghi di diverso tipo ai miliziani e agli ufficiali con conio da spendere. Beloros era sicuro che, se avesse ascoltato con abbastanza attenzione, avrebbe potuto sentire il rumore delle mani dei mercanti che sfregavano fra loro all'idea dei guadagni potenziali.
    Beloros, Kermos e suo fratello montarono rapidamente la loro tenda, che si trovava in basso a destra, vicino ai confini del bosco. Non il posto più sicuro, posta così ai confini dell'accampamento, ma il ragazzo era sicuro che le difese naturali del luogo sarebbero state più che sufficienti a scoraggiare eventuali attaccanti. Finito il lavoro, i due fratelli decisero di comprare degli alcolici e scoprire se la carovana dei mercanti aveva delle puttane abbastanza economiche per le loro tasche. Invitarono Beloros a unirsi a loro, ma il ragazzo rifiutò, preferendo recarsi verso il centro dell'accampamento, dove alcuni miliziani avevano iniziato a preparare un falò per le preghiere serali.
    "Fratelli, permettetemi di aiutarvi", disse Beloros agli uomini che preparavano la cerimonia. "Desidero poter pregare quando il sole tramonterà".

    971 parole

    Parlato Beloros

    Pensato Beloros


    Beloros vuole partecipare alla cerimonia religiosa.

    Per quel che riguarda la resistenza alla fatica della marcia e le considerazioni "tattiche" di Beloros, le giustifico per i tratti Resistenza I e Strategia Militare II.

    La tenda di Beloros & co. è quella sull'angolo in basso a destra, sotto la parte della cerimonia.


    Edited by Strongold - 9/8/2022, 13:02
     
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    Beloros • 10 Dicembre • Sera • A qualche giorno di viaggio da Selhorys


    "Fratelli, permettetemi di aiutarvi ... Desidero poter pregare quando il sole tramonterà"
    Non erano poi così tanti i commilitoni di Beleros che si adoperavano per allestire la cerimonia ... il che era un tutto dire calcolando che le tigri di fuoco erano nate sotto una forte stella religiosa.
    Ma non erano nemmeno pochi tutto sommato.
    Allestire il fuoco, posizionare i braceri e trovare la giusta legna per la notte fu tutto sommato piacevole con coloro che gli erano affini.
    Certo è che il vento aumentava e il cielo continuava a coprirsi minaccioso
    Sarà un'altra lunga ed oscura notte: senza stelle ne luna espresse il sacerdote Morrò prima di trovarsi addosso una folata di vento carico di sabbia
    Tanto lavoro e tutti attorno ai religiosi e pii che si divertivano, gozzovigliavano o riposava.
    Una dei pochi riconoscimenti che ottennero arrivò dai capi probabilmente: le razioni che vennero portare all'altare erano "generose" e più di uno esterno alla cerchia dei più religiosi non solo aveva occhi invidiosi, ma ebbe da lamentarsene ... ma bastavano poche ma dure parole da parte del sacerdote per scacciare via.

    Preg...amo fra ... lli comincia a fare BUIO ed il rito inizia senza poter essere essere concluso anzitempo!
    Ma il forte vento minaccia comunque di rovinare tutto, difficile persino ascoltare chi è più vicino ... persino le tende assicurate al terreno in modo poco curato tendono a cadere su se stesse con dentro i suoi occupanti ... li per li la scena poteva sembrare comica anche se forse non proprio favorevole a tenere accesi i fuoci rituali.
    Quando la gente riassicura al meglio le tende e si rintanato dentro di essere, Beleros, il sacerdote e un pugno di religiosi rimangono unici all'esterno assieme alle vedette poste qua e la.
    Il vento si calma un poco, ma sembra che il dio della Luce oggi non ascolti i propri fedeli perchè cominciano a cadere goccie.
    Fratelli! Non lasciate che il fuoco si spenga! Alimentate la speranza!
    Certo, non è un diluvio ... ma comunque sta diventando pioggia.

    -330 parole
     
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    Beloros era rimasto un po' deluso dallo scarso interesse di molti miliziani per le preghiere serali, ma non rimase molto stupito. Del resto, dopo una lunga e faticosa marcia, non era sorprendente che molti uomini preferissero il conforto materiale di alcool, gioco d'azzardo e donne piuttosto che l'abbraccio spirituale del Signore della Luce. Poco male, R'hllor avrebbe riconosciuto i suoi.

    Il ragazzo si mise dunque al lavoro di buona lena per aiutare nella preparazione delle preghiere serali. Si trattava principalmente di recuperare e trasportare chiocchi di legna che sarebbero serviti ad accendere il falò. Il prete, riconoscibile dai caratteristici tatuaggi a forma di fiamma sul volto, incoraggiava i fedeli a partecipare alle preghiere con risultati altalenanti. Le razioni, decisamente generose, destinate a chi avrebbe partecipato al rito fungevano da incentivo allo zelo dei fedeli, oltre ad attirare occhiatacce e commenti poco felici da parte dei miliziani più "secolarizzati" che avevano preferito i piaceri della carne piuttosto che il conforto dello spirito. Qualcuno di questi commenti raggiunge anche Beloros, che però li ignorò, concentrato com'era nel suo compito. Del resto, durante i lunghi giorni di marcia, non aveva mai saltato una preghiera e non aveva di certo intenzione di iniziare quella sera. Mangiò rapidamente il suo pasto, donando ad alcuni commilitoni molto grati la razione di vino speziato che gli era stata assegnata, e continuò ad accumulare legna per il falò notturno. Il lavoro procedeva bene, quando il tempo atmosferico decise di mettere i bastoni fra le ruote ai fedeli di R'hllor. Si alzò un forte vento e in breve tempo l'accampamento, composto da miliziani poco disciplinati, piombò nel caos.
    "Poveri noi", pensò il ragazzo, osservando i suoi commilitoni che inseguivano le tende che volavano via, sradicate dal vento. Per un attimo, prima di tornare a dedicarsi alle preghiere, si chiese come se la stessero cavando Kermos e suo fratello.
    Come se non bastasse, iniziò a piovere. Il falò non era ancora abbastanza grande da poter resistere alla pioggia e c'era il serio rischio che potesse spegnersi. Il prete, cercando di far sentire la sua voce sopra il rumore del vento, incitò i fedeli a non far spegnere le fiamme. Dopo un attimo di indecisione, Beloros si mise in azione, deciso a fare in modo che il rito non venisse interrotto.
    "Fratelli!", disse, rivolgendosi allo sparuto gruppo di fedeli che pregavano insieme a lui. "Dobbiamo aggiungere legna asciutta al falò! Non possiamo permettere che le fiamme si spengano!".
    Si diresse subito verso la catasta di ciocchi di legna più vicino, prendendone il più possibile e coprendoli con la sua tunica per proteggerli dall'acqua.

    432 parole

    Parlato Beloros
    Pensato Beloros


    Beloros prova a salvare il rito
     
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    Beloros • 10 Dicembre • Sera • A qualche giorno di viaggio da Selhorys


    Se il vento cominciava a calmarsi gradualmente fino a svanire, la pioggia invece ... quella non poteva disgraziatamente che aumentare come aveva fatto nei precedenti giorni di marcia.
    Pioveva, più sui giusti che sugli ingiusti, poichè i giusti non erano sotto le tende a godere dei frutti della vita.
    Il debole bagliore interno che traspariva da alcune tende appesantire dell'ennesima pioggia non limitava di molto il buio circostante che comincia a diventare un inchiostro insidioso e persivo.
    Poche erano le vere ed utili luci che sopravvivevano ai limitati del campo, quelle di coloro che vegliavano sui propri compagni: chi per per punizione, chi per fede ma a che chi per senso del dovere.
    Tutti prontio a soffrire senza che nulla gli venisse riconosciuto.
    Beloros quella notte era uno dei giusti o uno dei fessi?

    A lui non importava:
    si adoperò attivamente con altri come lui, aggiungendo nuova legna secca che permise al fuoco nel braciere di resistere ... ma i fedeli suoi fratelli sembravano di più ad inizio cerimonia.
    Se era vero che nel buio si nascondono gli orrori, fra questi c'era anche la sconfitta, il cedere così facile da afferrare, così seducente.
    Ma il fuoco per un pò riuscì a reggere.

    Per un pò ci furono le preghiere.
    Poi il sacerdote cominciò a fissare le fiamme ed infine urlò
    Fratelli! Il nostro signore manda un messaggio!
    I pochi fedeli rimasti ammutolirono si guardarono l'un l'altro prima di cercare lo sguardo allucinato del sacerdote: erano stati ascoltati?
    Io vedo ... io vedo un serpente!
    Un enorme serpente
    Un serpente che si stringe attorno ad una tigre e ...

    E la voce si abbassa
    La tigre non riesce a mordere la testa del serpente...
    Che razza di visione era?
    Il loro dio aveva annunciato disfatta?
    Siamo destinati a morire? sussurrò un compagno di preghiera vicino Beleros
    I mormorio si moltiplicano e d'improvviso una folata di vento fa cadere a terra il braciere!
    Il fuoco si spegnere fra il pantano e la pioggia,
    Il buio quasi onnipresente con solo qualche tenda qua e là a salvarsi.




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    Terminati i due giorni d'assenza (20-21 agosto) segnalati nell'apposito topic


    La situazione stava rapidamente degenerando. A dire il vero, era già degenerata. Il lavoro di Beloros e dei suoi commilitoni aveva dato inizialmente i suoi frutti e si poteva ben sperare di riuscire a portare le preghiere serali ma, purtroppo, il tempo atmosferico era decisamente peggiorato e, mentre un falò abbastanza grande avrebbe potuto anche resistere a un po' di pioggia, la combinazione fra pioggia e vento si stava rivelando fatale per i fedeli del Signore del Mattino. Nonostante tutto, i fedeli iniziarono a pregare, recitando le formule di rito guidati dal sacerdote che, sforzando la voce, urlava per sovrastare l'ululato del vento. Il fervore religioso bastava a scaldare il ragazzo che, concentrandosi sulla preghiera, ignorava al meglio delle sue possibilità il fastidio provocato dal vento e dalla pioggia. Per qualche momento, Beloros osò sperare che tutto procedesse per il meglio e che il rito si portasse a compimento. Il destino, purtroppo, non era d'accordo. Improvvisamente, il sacerdote fissò le fiamme, sgranando gli occhi e assumendo un'espressione tormentata sul volto. Proclamò a gran voce che R'hllor gli aveva inviato una visione sugli eventi futuri, un possibile sguardo su ciò che sarebbe accaduto. Due animali si affrontavano in uno scontro mortale: una tigre e un serpente dalle dimensioni mostruose. Il serpente si stringe attorno alla tigre e questa, apparentemente incapace di difendersi, sembra destinata a soccombere sotto la stretta mortale del suo avversario. Non sarebbe di certo servito un genio per capire che, molto probabilmente, la tigre rappresentava loro, i miliziani, se non l'intera fazione politica di Volantis, chiamata appunto Tigri. Lo sconforto si diffuse fra i pochi fedeli rimasti e, come a voler spargere sale sulle ferite, il vento distrusse ciò che rimaneva del falò facendo spegnere il fuoco. Alcuni miliziani, atterriti, mormorarono fra loro parole piene di sconforto e paura, chiedendosi se l'impresa nella quale si erano imbarcati li avrebbe condotti a una morte prematura.
    Beloros fece un respiro profondo per calmarsi: era deciso a non farsi prendere dal panico. Era necessario in un momento di crisi come quello che stava vivendo in quel momento riuscire a ragionare a mente fredda, cercando di scacciare l'ansia e a preoccupazione che si stringevano attorno al suo cuore. La visione avuta dal sacerdote sembrava annunciare una disfatta totale ma, da quello che aveva imparato dai suoi studi con l'alta sacerdotessa Kinvara al tempio di Vecchia Volantis, questo tipo di visioni erano a volte difficili da interpretare. Le immagini che apparivano fra le fiamme, infatti, potevano rappresentare un futuro possibile, oppure essere allegorie che andavano interpretate. La questione, insomma, era abbastanza complessa. Beloros rifletté sulle parole del sacerdote e sulla visione che aveva dichiarato di aver avuto fra le fiamme. I due animali avrebbero potuto rappresentare due eserciti che si davano battaglia. A rigor di logica, la tigre rappresentava i miliziani delle Mani di Fuoco che erano appunto comandati dalla fazione delle Tigri, mentre il serpente, a prima vista, rappresentava un esercito nemico pronto a sconfiggerli sul campo. Ma, se il simbolismo della tigre era chiaro, o almeno appariva come tale, il serpente mandava Beloros in confusione. Provò a pensare se qualche culto di sua conoscenza venerava o utilizzava l'immagine del serpente nei suoi riti, ma non gli venne in mente niente. Sicuramente, in mezzo alle miriadi di religioni esistenti a Essos, qualcuna venerava un dio-serpente o qualcosa di simile, ma non credeva che fosse quella la strada giusta da seguire. Si concentrò allora sulle azioni compiute dagli animali: il serpente stringeva la tigre in un abbraccio mortale. Che si trattasse di un imboscata? Forse R'hllor avvertiva i suoi fedeli che sarebbero stati circondati e distrutti sul campo. I dothraki, del resto, combattevano a cavallo e si muovevano in maniera decisamente più veloce rispetto a una massa di fanti indisciplinati quali erano le Mani di Fuoco. Nella visione, inoltre, la tigre non riusciva a mordere il serpente così come i miliziani non sarebbero riusciti a colpire i loro nemici a cavallo. Il ragionamento del ragazzo sembrava aver senso, ma potevano esserci anche altre strade. Molti serpenti erano velenosi e la visione avrebbe potuto far riferimento a quello. Magari i mercanti della carovana erano al soldo di Qohor e le scorte che avevano venduto ai soldati erano avvelenate. Il pensiero era terribile: quasi tutti avevano mangiato e bevuto le provviste offerte dai mercanti.
    Beloros decise che avrebbe fatto un giro fra le tende della carovana e poi avrebbe parlato con uno degli ufficiali, sperando che lo ascoltasse. Ma prima doveva vederci più chiaro su questa visione. Si avvicinò rapidamente al sacerdote, che ancora fissava il fuoco ormai estinto, ignorando gli altri miliziani che tornavano afflitti alle loro tende. Mise una mano sulla spalla dell'uomo di fede, deciso ad andare fino in fondo alla questione.
    "Puoi dirmi altro sulla tua visione?", gli chiese. "Credo sia estremamente importante capire fino in fondo che cosa il Signore del Mattino ti abbia concesso di vedere fra le fiamme. C'è qualche dettaglio che non hai detto? Qualche immagine sfuggente? Qualsiasi cosa...".
    Con un po' di fortuna, il sacerdote gli avrebbe detto qualcosa di utile anche se, a dire il vero, la fortuna sembrava merce rara quella notte. A seconda della risposta dell'uomo di fede, Beloros avrebbe stabilito la sua linea di azione. La notizia si sarebbe comunque diffusa fra i miliziani, quindi il danno era fatto, e dubitava fortemente che gli ufficiali della fazione delle Tigri sarebbero riusciti a tenere alti morale e disciplina in questa occasione. Del resto, erano soldati di Dio e tutto faceva pensare che Dio li avesse abbandonati.

    Beloros cerca di capire qualcosa in più sulla visione del sacerdote prima di decidere cosa fare


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    Beloros • 10 Dicembre • Notte • A qualche giorno di viaggio da Selhorys



    Erano rimasti in pochi attorno al luogo della cerimonia: se da una parte il fuoco del braciere si era detto quasi subito, l'unica cosa a dare riferimenti visivi erano le finché luci delle tende in un mare d'oscurità umida e assordante.
    A parte Beleros ed il sacerdote sicuramente c'erano altri fedeli ma quanti? Pochi? Tanti? Erano tutti immersi nel buio.
    "Puoi dirmi altro sulla tua visione? ... Credo sia estremamente importante capire fino in fondo che cosa il Signore del Mattino ti abbia concesso di vedere fra le fiamme. C'è qualche dettaglio che non hai detto? Qualche immagine sfuggente? Qualsiasi cosa..."
    Non lo sò giovane tigre anche il sacerdote era provato dalla visione mistica ricevuta e dalle sue più probabili implicazioni Io potrei dirti che forse la tigre sembrava troppo immobile, come fosse arresa... ma sarebbe un forzare troppo l'interpretazione di questo dono e farlo sarebbe sbagliato: è un peccato d'arroganza che porta sempre ad errori fatali.
    Di seguito avrebbe appoggiato la mano sulla sua spalla Sò solo che il dio della luce non è un sadico:
    ci ha regalato una visione che non avremmo voluto, ma che sicuramente ci serve.

    Era una risposta banale eppure conteneva un'enorme verità:
    la via del vero fedele non porta ad agi o rassicurazioni, ma è un lungo cammino in cui alcuni misteri nel tempo si svelano mentre altri rimarranno sempre senza risposta.

    Non c'era molto altro da aggiungere, il sacerdote avrebbe salutato Beleros augurandogli la buonanotte e dandogli le dalle per raggiungere la propria tenda e riposare.
    Buonanotte giovane tigre, riposa e fai attenzione: la notte è buia e piena di terrori, ma il Signore della Luce ci protegge.
    Il signore della Luce quella notte li stava realmente proteggendo?
    Era lì con loro?

    temporale-estivo-fulmini-1200x675

    E cosi, proprio mentre Beleros stava muovendo i primi passi per tornare alla propria tenda arrivò la Luce
    Non ci fù nessun rumore, non subito, ma per un breve attimo tutto fù illuminato a giorno!
    L'oscurità venne scacciata e con essa vennero rivelati i terrori che si celavano in essa:
    persone che si erano avvicinate al campo, le più lontane a cavallo!

    Poi il tuono
    E il buio quasi totale



    Screenshot_20220822-081420_Noteshelf

    - 360 parole

    Note:
    il tuo PG ha strategia navale 3, questo significa che SE Beleros si metterà a coordinare dei soldati non ci saranno bonus matematici di alcun tipo in un eventuale scontro su terreno. Questo non significa che le azioni del tuo PG saranno ininfluenti anzi, ma saranno tutte considerate prese a "sensazione".
    Fai pure la tua mossa e buona fortuna.
     
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    La risposta dell'uomo di fede era stata abbastanza deludente, almeno dal punto di vista delle informazioni aggiuntive che Beloros sperava di ricavare. Il sacerdote aveva tuttavia dato al ragazzo degli spunti di riflessione interessanti che andarono a riempire ulteriormente la mente del giovane già colma di pensieri e riflessioni. La visione fra le fiamme doveva infatti significare qualcosa ed era compito dei fedeli fare tesoro delle immagini che il Signore della Luce aveva concesso loro di vedere, in modo da poter interpretare al meglio la sua volontà e godere della sua saggezza. Una tigre immobile, arrendevole, e un serpente che la stringe senza pietà… Beloros continuava a pensare che la linea di pensiero più corretta fosse quella dell'imboscata. Per quanto la colonna di miliziani non fosse propriamente immobile, era sicuramente lenta, tanto che non erano ancora arrivati a Selhorys e, come se non bastasse, era anche sprovvista di cavalleria e di esploratori degni di questo nome. Certo, in teoria stavano attraversando un territorio sicuro, pienamente dentro la sfera d'influenza di Vecchia Volantis, ma si trovavano pur sempre in stato di guerra e il pericoloso poteva essere in agguato ovunque, specialmente dopo le terribili perdite subite nell'ultima battaglia campale contro la maledetta Qohor.
    Pensoso, Beloros si guardò intorno. L'accampamento era in un pessimo stato a causa della pioggia e del vento forte. Alcune tende erano state sradicate dal terreno e diversi miliziani si erano messi al lavoro per sistemarle di nuovo. Inoltre, diversi uomini erano sicuramente ubriachi, inebriati dall'alcool e dalle puttane offerte dai mercanti della carovana. Beloros poteva solo sperare che gli uomini che stavano svolgendo il turno di guardia stessero svolgendo il loro dovere senza distrazioni, ma in ogni caso il cielo nuvoloso e la mancanza di luce non avrebbero permesso loro di scorgere eventuali pericoli finché non sarebbe stato troppo tardi. C'era di che essere preoccupati, insomma.
    I pensieri del ragazzo furono interrotti da un lampo che squarciò le tenebre della notte per un breve istante. Ciò che vide lo lasciò sconvolto.
    Il prete aveva ragione.
    La notte era davvero piena di terrori.
    Un nutrito gruppo di uomini, alcuni a cavallo, si stavano avvicinando all'accampamento col favore dell'oscurità. Non era riuscito a capire se si trattasse di Dothraki o no, ma era quasi certo che si trattasse di nemici. Il serpente che arrivava a stritolare la tigre immobile lungo la sponda del fiume. La visione del sacerdote era ora più chiara, ma questo non diede alcuna gioia al giovane. Il cuore prese a martellargli nel petto, forte come un tamburo da guerra, così forte che per un attimo coprì i rumori del vento e della pioggia. La sua vita dedicata al Signore del Mattino rischiava di finire lì, in mezzo a una strada dimenticata da R'hllor. Peggio ancora, era in pericolo l'intera fede del Dio Rosso e, con essa, il destino finale del mondo. Non poteva finire così, non potevano finire ammazzati in quel modo, senza aver praticamente combinato nulla.
    Bisognava fare qualcosa e in fretta.
    Beloros considerò rapidamente le opzioni che avevano a disposizione. Un contrattacco sembrava impossibile dato che i miliziani erano sparsi per tutto l'accampamento e non avrebbero mai fatto in tempo a mettersi in formazione prima che il nemico fosse loro addosso. Una carica eroica contro il nemico sarebbe stata ugualmente inutile, per quanto valorosa. Il nemico si stava avvicinando all'accampamento su tre lati e avrebbe presto tagliato ogni via di fuga possibile, stringendo i miliziani in una morsa fatale. Il serpente e la tigre.
    "La tigre non è ancora morta e il suo secondo morso può ancora colpire".
    Il ragazzo prese una decisione e pregò R'hllor che fosse quella corretta. Il fiume alle spalle dell'accampamento avrebbe impedito ai miliziani di ritirarsi, ma avrebbe anche impedito ai nemici di circondarli completamente. I carri della carovana sarebbero diventati una fortezza, negando al nemico il vantaggio della cavalleria e fornendo una certa copertura contro frecce, proiettili di fionde e giavellotti. Certo, bisognava arrivarci ai carri delle carovane…
    "Imboscata, imboscata, IMBOSCATA!", urlò Beloros con tutto il fiato che aveva in corpo. "Raduniamoci presso i carri dei mercanti e difendiamoci là!".
    Il ragazzo corse verso i carri dei mercanti, incitando tutti i miliziani che vedeva a seguirlo. Sperava che anche il sacerdote si mettesse al sicuro il più rapidamente possibile. La sua morte avrebbe scosso il morale della colonna in maniera forse irreparabile. Sperava inoltre che nessun ufficiale si mettesse in testa di cercare maggior gloria per il suo nome ordinando una carica contro il nemico, cosa che sarebbe significata morte certa.
    Mentre correva, diede un'occhiata per terra, sperando di trovare uno scudo abbandonato da qualcuno: sarebbe sicuramente stato utile nei minuti successivi.

    Beloros sprona i miliziani a ritirarsi presso i carri dei mercanti e assumere lì una posizione difensiva. Se c'è uno scudo, lo loota senza vergogna.


    775 parole.

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    Edited by Strongold - 23/8/2022, 08:48
     
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    OFF: prima di azionare domani faccio alcuni tiri

    A) Beleros dà l'allarme urlando come può in mezzo a condizioni climatiche avverse
    1, 2 / quasi nessuno lo sente
    3, 4, 5 / qualcuno nelle immediate vicinanze dove passa lo sente
    6, 7, 8, 9 /le tende vicine a dove passa sentono l'allarme
    10, 11, 12 / arriva un momento di quasi quiete che permette a quasi tutto l'accamento di sentire Beleros
    13, 14 / Già che c'eri hai avvisato anche quelli dell'imboscata che son stati scoperti



    B) Beleros da delle indicazioni, ma se viene sentito viene anche ascoltato?
    1, 2 / sentono ma sono un pò rincoglioniti tutti al momento
    3, 4, 5 / alcuni sono più reattivi di altri ma comunque pochi seguono il tuo consiglio: la maggioranza fà un pò come gli pare
    6, 7, 8, 9 / nudi, ubriachi o trascinati dai compagni, buona parte della gente si sposta nelle retrovie
    10, 11 / tutti coloro che lo sentono agiscono senza discutere



    C) Beleros cerca uno scudo mentre arretra
    1, 2, 3, 4, 5, 6 / non trova nulla d'incustodito
    7, 8, 9 / eccolo lì, un buono scudo di legno
    10, 11 / no, è di ferro ee sarebbe di un ufficiale
    12 / Scoprirai che lo scudo rubato è d'acciaio! Chi comanda questo reggimento non ha badato a spese!


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    Beloros • 10 Dicembre • Notte • A qualche giorno di viaggio da Selhorys


    Imboscata, imboscata, IMBOSCATA!
    Se non esisteva un Dio della Luce allora doveva essere stato molto fortunata la nostra tigre perchè il suo grido d'allarme arrivò proprio in un momento di relativa calma del temporale in atto.
    Raduniamoci presso i carri dei mercanti e difendiamoci là!
    Ma anche il Dio della Luce doveva avere dei limiti, perchè il suo secondo avvertimento arrivò proprio a ridosso del tuono.
    Dai l'allarme! Avvisa gli ufficiali! Ecco, forse l'unico vicino a lui in quel momento ad essersi accorto di quel che stava succedendo ... peccato che a differenza di Beleros sembrò rimanere sul posto o perlomeno non spostarsi nelle retrovie: motivazioni? Se sopravvivranno Beleros potrebbe chiederglielo.

    La corsa fra le tende fù ... "difficile":
    non si vedeva un benemerito cazzo se non a pochi metri di distanza, c'era fango ovunque, di quello che rendeva difficile camminare, figurarsi correre in sicurezza e Beleros andò persino a scivolare contro una tenda:
    una spallata non da poco contro uno scudo di legno poggiato a lato di essa che sembrava più una mezza porta rifinita alla meglio.
    Poco male visto che se lo prese a braccio senza nemmeno avvisare del "prestito".

    Ehi tu! Una mano lo afferrò per la spalla e lo girò per fronteggiarlo: era un ufficiale "totalmente nudo" con in mano un corno Sei tu che hai dato l'allarme? Sei ubriaco o hai visto realmente qualcosa? sembrava addirittura scocciato ... l'ufficiale non si era trovato davanti una vedetta e temeva fosse stato altro a turbare la notte.
    Dietro di lui un altro si aggiunge, poi un soldato a lato ... forse non c'era la coordinazione che Beleros avrebbe voluto ma sicuramente la gente si era ripigliata dai propri eccessi.

    Poi un sibilo strano e la tenda, proprio nel punto in cui aveva tolto lo scudo si "bucò" ... da dentro la tenda partì un urlo di dolore.

    -305 parole

    Piove un po di tutto stasera
     
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    "Uno scudo, forse la fortuna mi arride!", pensò il ragazzo, mentre allacciava rapidamente lo scudo al braccio sinistro. Quella sensazione durò poco, giusto il tempo di accorgersi del fatto che l'accampamento era in condizioni ancora peggiori di quelle che si aspettava. In molti dovevano aver sentito il suo avvertimento, ma del resto perché avrebbero dovuto seguire le sue indicazioni? Era un semplice miliziano come gli altri, non un ufficiale, e per giunta nemmeno troppo popolare fra i suoi commilitoni. Non che lo odiassero, ma non beveva, non giocava a dadi e non andava a puttane, dunque le occasioni per fare amicizia erano piuttosto limitate. Forse i miliziani più devoti avevano un'opinione più alta di lui, in quanto non era mai mancato di partecipare alle preghiere mattutine e serali. In tutto questo, era dannatamente buio. Beloros aveva difficoltà a correre per le parti dell'accampamento non illuminate dalle torce, rischiando più volte di inciampare su qualcosa o qualcuno. Se non altro, il buio sarebbe stato un ostacolo anche per i loro avversari e questo forse avrebbe concesso loro qualche prezioso minuto in più per organizzare una difesa degna di questo nome. Forse.
    Improvvisamente, una mano si posò sulla sua spalla e lo fece girare piuttosto bruscamente, interrompendo la sua corsa. Beloros si ritrovò davanti un ufficiale della fazione delle Tigri."Siamo rovinati!", pensò, notando lo stato dell'uomo di fronte a sé. L'ufficiale era infatti nudo, totalmente ignaro di quello che stava succedendo e probabilmente anche abbastanza alticcio. "Questo bastardo era in compagnia di una puttana mentre i nostri nemici si avvicinano per tagliarci la gola nella notte!". Represse a stento l'istinto di colpirlo a morte con la daga per la sua incompetenza. Anzi, doveva mostrarsi rispettoso se sperava di ottenere qualcosa da lui. L'ufficiale gli chiese se fosse stato lui a dare l'allarme.
    "Sì, signore", rispose Beloros, abbassando umilmente la testa in segno di rispetto per il grado del suo interlocutore. "Signore", continuò, "truppe nemiche si avvicinano all'accampamento. Uomini armati a piedi e purtroppo anche a cavallo. Signore, suggerisco rispettosamente di far ritirare i miliziani presso i carri dei mercanti e assumere lì una formazione difensiva, in modo da negare al nemico il vantaggio dato loro dalla cavalleria e dalla sorpresa. Dovremmo sbrigarci e radunare quanti più uomini possibile...".
    Un grido improvviso interruppe il discorso di Beloros. Un grido di dolore, indubbiamente emesso da un uomo la cui anima sarebbe stata giudicata dal Signore del Mattino a breve.
    "...potrebbe già essere troppo tardi".

    410 parole.

    Beloros cerca di convincere l'ufficiale a fare il suo lavoro.


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    OFF: prima di azionare domani vediamo se il nemico che tira un pò a caso contro l'accampamento colpisce qualcuno di visibile

    1 a 8 nessun ferito, nessuna ulteriore freccia visibile: sarà più difficile convincere della gravità della situazione
    8 a 16 una freccia si pianta li vicino senza fare danni
    17 prendono l'ufficiale
    18 e 19 colpiti uno dei soldati vicini
    20 tu sei proprio fortunato!

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    Beloros • 10 Dicembre • Notte • A qualche giorno di viaggio da Selhorys


    "Sì, signore"
    "Signore ... truppe nemiche si avvicinano all'accampamento. Uomini armati a piedi e purtroppo anche a cavallo. Signore, suggerisco rispettosamente di far ritirare i miliziani presso i carri dei mercanti e assumere lì una formazione difensiva, in modo da negare al nemico il vantaggio dato loro dalla cavalleria e dalla sorpresa. Dovremmo sbrigarci e radunare quanti più uomini possibile..."
    Oh cazzo! l'espressione dell'ufficiale era sorpresa, di chi comunque "credeva" a quanto gli venisse detto ma anche ... "lenta" e probabilmente non aveva inteso quanto fosse imminente il pericolo. Quanti erano? Dove li hai visti? Ecco la sua reazione: tentare di capire al meglio la situazione.
    Ma c'era tutto questo tempo?
    E mentre attendeva una risposta richiamo a sé uno degli altri due soldati Vai a chiamare gli altri ufficiali, dobbiamo organizzarci altri secondi persi.
    Era tutto giusto nella teoria eppure anche tutto sbagliato nella pratica ... forse era solo stanco o aveva bevuto ... o semplicemente un cogliere che sfortunatamente aveva l'onere e l'onore di poter comandare su tutti.
    "...potrebbe già essere troppo tardi"
    Gli occhi dell'ufficiale si sgranarono e richiamando il secondo soldato li vicino gli indicò la tenda dov'era partito l'urlo Vai a vedere cos'è successo e riferisci! ulteriori secondi persi.
    Poi lo smarrimento: altre urla al limitare dell'accampamento e qualche raro scintillio dati dai colpi duri di metallo contro contro altro metallo.
    Ma che ...?! l'ufficiale si girò incerto verso il limitare dell'accampamento ... non si vedeva nulla ma intanto avvicinava il corno al volto cercando una conferma al suo doverlo suonare.

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    Beloros era incredulo, per usare un eufemismo. Dovette ricorrere a tutta la sua forza di volontà per non cedere allo sconforto più totale di fronte alla palese incompetenza dell'ufficiale che si trovava davanti. Una simile impreparazione poteva essere comprensibile da parte dei miliziani che, per la maggior parte, erano volontari senza nessun tipo di addestramento militare (cosa che, a pensarci bene, poteva essere motivo di parecchie preoccupazioni), ma l'uomo nudo e stordito di fronte al ragazzo era, almeno in teoria, responsabile della vita dei suoi uomini e del successo della missione. Possibile che la fazione delle Tigri sfornasse incapaci simili? Era per questo che non prendevano il potere a Volantis dall'epoca del Secolo del Sangue? Per un istante, a Beloros tornò in mente il discorso del triarca Nogharis a Vecchia Volantis, la sera in cui si era arruolato nella milizia superando la prova del fuoco. Il triarca aveva pronunciato tante belle parole sulla necessità di difendere i confini della sfera d'influenza volantiana, eppure stava letteralmente mandando degli uomini a morire senza nessun motivo. Forse gli attuali uomini al potere della città non erano i più adatti a eseguire la volontà del Signore della Luce. Non era il momento di pensare a cose simili, tuttavia, e Beloros cercò di indirizzare la rabbia che provava in quel momento verso il nemico piuttosto che verso i suoi comandanti.
    "Non ho potuto contarli; li ho visti grazie al fulmine. Sono certo che diversi di loro sono a cavallo e avanzano in ordine sparso da nord, est e sud. Siamo in pratica circondati, con la via di fuga tagliata dal fiume", rispose Beloros alla domanda dell'ufficiale. Nel frattempo, altri suoni provennero dal limitare dell'accampamento. Suoni che non lasciavano presagire nulla di buono. Avevano già perso fin troppo tempo: ogni secondo passato a non fare nulla poteva costare la vita di chissà quanti miliziani. Notando il corno che l'ufficiale teneva in mano, Beloros disse: "Signore, vi imploro, suonate il corno. Io andrò avanti e cercherò di radunare quanti più uomini possibile. Cercherò anche il sacerdote, sperando che sia salvo".
    Senza aspettare la risposta dell'ufficiale, che del resto non gli aveva dato ordini diretti, e pregando silenziosamente R'hllor che suonasse quello stramaledetto corno, Beloros corse a perdifiato verso la zona dell'accampamento dove avevano celebrato il rito. Urlò a tutti i miliziani che vedeva di radunarsi presso le tende degli ufficiali e di prepararsi a combattere. Si guardò rapidamente intorno, cercando il sacerdote con lo sguardo.

    408 parole

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    Non ho potuto contarli; li ho visti grazie al fulmine. Sono certo che diversi di loro sono a cavallo e avanzano in ordine sparso da nord, est e sud. Siamo in pratica circondati, con la via di fuga tagliata dal fiume
    Devono essere quei maledetti Dothraki!
    Signore è stata una freccia! appena entrato nella tenda ora lo stesso soldato usciva per riferire
    Accompagnato da un altro soldato armato di veste, daga e scudo di legno ma siamo sotto attacco?
    E a quel punto l'altro soldato rimasto fuori scosse la testa e senza nemmeno attendere ordini andò verso i carri del mercante.
    Signore, vi imploro, suonate il corno. Io andrò avanti e cercherò di radunare quanti più uomini possibile. Cercherò anche il sacerdote, sperando che sia salvo
    Si si, certo ma fallo!
    Per fortuna stavolta lo fàe mentre altri due miliziani letteralmente entrano nella prossimità di Beleros e ne escono per raggiungere le retrovie, il suono del corno riempe l'aria.
    WAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    Beleros torna sui suoi passi, qualche volta scivola ma mai cade e comincia a rendersi conto che fra il suo precedente avvertimento e il suono del corno le cose stanno cambiando nel campo ...

    Ma c'è un problema: chi era già impegnato con gli esploratori nemici dev'essere rimasto solo visto che c'è quasi una fuga raffazzonata di soldati che vanno nella sua direzione esposta.

    Arrivato non troppo lontano dal luogo della cerimonia una fiammata illumina la notte alla tua sinistra!
    Il sacerdote sembra aver impugnato una torcia o forse addirittura un'arma infuocata?!
    Il temperamento dell'uomo tatuato in volto unito all'apparenza miracolo che sta maneggiando lo porta a fronteggiare per quattro nemici!
    Tutti vestiti a malapena con un paio di pantaloni, tatuaggi o cicatri i solcano la loro pelle? Lunghe trecce e armi ricurve!
    Il sacerdote proprio in virtù di quel miracolo ne trafigge uno, ma viene subito incalzato ed infilzato malamente da due di essi.
    Per quanto ancora sarà vivo?

    Contemporaneamente un urlo di sfida poco piu avanti alla tua destra: non lo vedi, ma capisci dalla voce e dal contesto che Kernos è ancora vivo e non troppo lontano dalla vostra tenda ... ma da lì non vedi la situazione da lì.

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