Addestramento Nadine - Soralyn

Conoscenze Religiose Dea dell'Amore 2

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    . Struttura e storia del culto

    ' Conoscenze Religiose Dea dell'Amore 2




    Parlato Soralyn
    Parlato Nadine



    << Sei tornata.>>

    Un soffio caldo sul collo, due mani delicate a cingerle la vita. Soralyn pressò i seni contro la schiena di Nadine e portò il lato del volto a sfiorarle la guancia. Erano una visione, quelle due, con i raggi del Sole del mattino ad esaltare il contrasto tra le loro pelli. Luce ed ombra.
    Sollevò un angolo delle labbra nel fantasma di un sorriso.

    << Sono tornata. >>

    Portò le mani su quelle della Sacerdotessa, che adesso riposavano teneramente contro il suo ventre, e sentì due morbide labbra indugiare in una sensuale carezza su un punto particolarmente sensibile al lato del collo. Rabbrividì, ma non osò ancora voltarsi.

    << Vuoi ancora sapere tutto? >> un sussurro.
    << Sì. >>
    << D’accordo. Entriamo nel Tempio. >>

    Mentre attraversavano, mano nella mano, i giardini di quel luogo sacro, si permise di osservare meglio ciò che la circondava. I cespugli erano rigogliosi e pieni di colore, numerose fontane adornavano il cortile cullando i sensi con il loro dolce suono d’acqua scrosciante, comode panchine erano posizionate in modo strategico per assicurare riposo e visuale completa della statua della Dea.
    Si sentì pervasa da una pace mai provata prima. Non ci aveva mai riflettuto a fondo su come si sentisse realmente nella vita di tutti i giorni. Il bordello era l’unica casa che avesse mai conosciuto, sospiri e grida di piacere gli unici suoni che le riempivano le orecchie, corpi nudi e bellissimi la prima cosa che l’accoglieva il mattino. E non era mai sola: quando doveva intrattenere un uomo o una donna, quando doveva intrecciare i capelli a una delle sue sorelle o fratelli, quando doveva imparare un nuovo modo per dare piacere e quando invece doveva mostrarlo a qualcuno.
    Si prese dunque qualche istante per decifrare i suoi stessi sentimenti. Cos’era quel senso di soffocamento, di claustrofobia, che avvertiva al centro del petto? Cos’era quel prurito che non riusciva mai a grattare, quella voglia di sapere di più, volere di più, avere il controllo, vedere qualcuno perdere la testa e prostrarsi ai suoi piedi?
    Amava e odiava la sua vita. Sì, amava il potere che poteva esercitare su un cliente tanto quanto odiava il potere che i suoi padroni esercitavano su di lei. Amava decidere cosa provare e come usare il proprio corpo tanto quanto odiava quando qualcun altro lo decideva per lei. Appartenere a qualcuno, seguire gli ordini di un padrone, era quello a renderla inquieta mentre lì, al cospetto della Dea, era come se ogni suo desiderio più recondito trovasse finalmente la giusta dimensione. Lì, Soralyn le aveva detto il giorno prima, avrebbe potuto permettersi di provare desiderio, piacere, eccitazione così come lo richiedevano il suo corpo e la sua mente. Era libera di desiderare, si essere se stessa.
    Ecco, “libera” era la parola chiave. Nadine desiderava essere libera e non nel senso più stretto e superficiale del termine. Avrebbero potuto tenerla in catene una vita intera, ma fino a quando sarebbe stata lei stessa a decidere i propri sentimenti e sensazioni, pensieri ed emozioni, si sarebbe sentita libera.

    Osservò ancora una volta la statua che si stagliava al centro del cortile. Voleva pregare, ma ancora non sapeva come.

    << Perchè si prega, Nadine? >>

    Riportò gli occhi al profilo di Soralyn ed aggrottò lievemente le sopracciglia. Perché voleva pregare? Gratitudine, buon auspicio, dovere…

    << Per avere speranza. >> ne concluse.

    Anche Soralyn si prese qualche attimo di riflessione.

    << Sì, credo si una buona risposta. Poche cose governano questo mondo e la speranza è una di quelle. Quando preghiamo doniamo una parte di noi stessi, la mettiamo nelle mani di qualcuno o qualcosa di superiore, che non riusciamo a vedere ma che sentiamo qui, nel cuore. Tutti hanno bisogno di una casa, un posto caldo in cui tornare… quattro pareti ed un tetto sono una buona casa per il nostro corpo, la religione lo è per la nostra essenza. È così che nascono i culti, quando un uomo, solo e sperduto in mezzo al mondo, si rende conto di aver bisogno di una guida. Esistono molte religioni, molti credo diversi, eppure la spiritualità si basa soltanto su una cosa: la pace dell’animo. È la pace che cerchiamo, alla fine dei nostri giorni. Pace con noi stessi se non riusciamo a trovarla negli alti. >>

    Nadine bevve ogni parola come un assetato nel deserto. Avevano oramai raggiunto il Tempio, il portico proiettava tenere ombre sui loro volti. Lasciò per qualche istante la mano di Soralyn per afferrare i lembi della lunga veste di seta e sollevarla in modo da non calpestare l’orlo una volta che avesse salito i gradini. Con la grazia che si richiedeva ad una rispettabile signora, mise un piede avanti all’altro fino a raggiungere una porta in legno ricamato. La Sacerdotessa le accarezzò una guancia, poi scese fino alla scollatura dell’abito ed allentò le corde che lo tenevano in posizione sul seno. In un dolcissimo fruscio sentì la stoffa scivolarle sulla pelle, adesso le ricopriva a malapena i capezzoli.



    << Entriamo. >>

    Nadine deglutì e fece i suoi primi passi all’interno del Tempio.

    << Lys è da sempre una città molto ricca e, tra le altre cose, tale ricchezza è dovuta agli schiavi del piacere. >>

    La voce della donna si era fatta più solenne adesso, al punto che non vi furono più dubbi: le lezioni erano cominciate. Seguì come un agnellino il suo pastore, gli occhi puntati alla nuca di Soralyn mentre raggiungeva un’ampio spazio ovale il cui pavimento era adornato di cuscini. Si sedettero a terra con le gambe incrociate e le cosce scoperte.

    << Quelli che oggi chiamiamo padroni capirono molto tempo fa l’importanza del bello, il bisogno umano di provare piacere, di essere amati. Ne fecero un vero e proprio culto. È così che nasce la nostra Dea, un simbolo di quel desiderio che si nasconde dentro ad ognuno di noi. I pescatori, i mercanti, gli alchimisti, tutti si ritrovarono ad apprezzare le gioie della carne. Appagati nel corpo, nella mente e nello spirito, iniziarono ad offrire in dono quel che era per loro più prezioso: il denaro. Fu così che l’amore divenne un momento di condivisione, di ricarica, di scambio di energie, di arricchimento dello spirito tanto quanto delle tasche. I padroni costruirono delle case in cui il piacere prettamente fisico regnava sovrano, i fedeli costruirono templi in cui potersi curare anche di quello spirituale. Era, ed è tutt'oggi, compito di noi Sacerdoti garantire la pace e l'appagamento dei sensi. Iniziarono così i riti di comunione, le unioni di corpo e mente, la condivisione. Tutto ciò che insegna la nostra Dea è frutto dei bisogni umani, e quali sono secondo te Nadine i bisogni umani? >>

    Nadine giocò distrattamente con una ciocca di capelli. Con il volto inclinato, le morbide labbra socchiuse, i seni quasi del tutto scoperti e le cosce lunghe e snelle adesso leggermente divaricate, arrotolava un boccolo perlaceo attorno all’indice.

    << Abbiamo bisogno di amare tanto quanto di essere amati. >>
    << Amore corrisposto. Da sempre viene pregata la Dea affinchè colui o colei che amiamo non ci spezzi il cuore. Ma cos’è un sentimento senza il suo contrario? Come possiamo apprezzare la gioia senza aver mai provato dolore? Vedi Nadine, l’amore corrisposto è in eterno contrasto con quello non corrisposto, quello vendicativo. Sono entrambi armi molto potenti e da maneggiare con cura. >>
    << Se ami qualcuno sei disposto a tutto e se il tuo amore non è corrisposto ti senti in diritto di infliggere tanto dolore quanto ne prova il tuo cuore. >>

    Un sospiro malinconicò lasciò le labbra di Soralyn.

    << Proprio così. >>
    << Proviamo attrazione. >>
    << Desiderio sessuale. Qui nel tempio è possibile trovarvi uno sfogo, il nostro culto permette di soddisfare l’attrazione verso un altro essere umano. Ma delle pratiche parleremo la prossima volta. Cos’altro? >>
    << Affetto? >>
    << L’amore fraterno, quello che comprende la sola sfera e motiva e non quella carnale. Molto bene. >>
    << L’ammirazione? >>
    << E’ una sfumatura dell’amore fraterno. La Dea ti insegnerà l’utilizzo delle dolci parole sussurrate e delle lusinghe, l’arte di adulare e portare gioia. Ma vedi Nadine, per ora abbiamo parlato dell’amore positivo… esistono altre sfumature, quelle che il nostro culto insegna ad evitare. La malizia, l’inganno, l’invidia, la gelosia, tutti sentimenti che nascono dall’amore tossico. >>
    << Capisco. >>
    << Noi Sacerdoti e Sacerdotesse, attraverso l’unione dei corpi e degli spiriti, nutriamo i sentimenti positivi ed allontaniamo quelli distruttivi. Il nostro compito è quello di appagare i fedeli in modo tale che non debbano trovare conforto nei posti bui e tetri delle proprie anime. >>

    Soralyn iniziò a gattonare verso Nadine, occhi azzurri puntati in occhi azzurri, fino a che non si mise a cavalcioni sulle sue cosce. Le accarezzò il seno, il collo, il volto, i capelli. Mosse i fianchi, dapprima dolcemente, quasi a testare le acque, per poi aumentare il ritmo quando si accorse che il suo stesso desiderio risplendeva nello sguardo di Nadine. Si sentì immediatamente più a suo agio. Tutte quelle parole, quei ragionamenti, quell’introspezione, l’avevano turbata. L’arte dell’amore, nel senso più puro del termine, era un campo ancora a lei sconosciuto mentre adesso, con un corpo caldo tra le braccia, poteva finalmente smettere di pensare ed affidarsi all’esperienza. Portò le mani ai fianchi della Sacerdotessa, incitandola a muoversi con ancor più foga.

    << Non dimenticare mai le origini del culto, il motivo per cui è nato e perché è ancora professato ai nostri giorni. Il nostro fine ultimo è quello di trovare la pace attraverso l’appagamento del desiderio, che sia sessuale, di amore corrisposto, amore fraterno… tutti hanno bisogno di contatto umano e, qui nel tempio, lo offriamo attraverso certe pratiche. >>

    Le labbra di Soralyn iniziarono a posare dolci baci sul collo di Nadine.

    << I Sacerdoti insegnano tutto questo sia con le parole che con il corpo. Ti insegnerò ad amare, Nadine. >>
     
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    Ottieni "Conoscenze Religiose Lv.2 - Dea dell'Amore"
     
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