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notte tra il 16 ed il 17 gennaio
continua da qui
Il cuore della povera Aconé batteva all'impazzata.
Era riuscita a sgattaiolare fuori dalla stanza da letto che condivideva col marito senza svegliarlo o richiamare l'attenzione di nessuno, eccezion fatta per Zephyrus che aveva colto il movimento della donna e aveva deciso di seguirla. Non che ne fosse dispiaciuta, quella era la prima volta che si cimentava in quelle faccende e la presenza del grosso metalupo al suo fianco poteva esserle di grande aiuto.
Si era infilata i vestiti d'allenamento che aveva utilizzato ai tempi di Ser Crane ed aveva fissato la corazza di cuoio al petto, badando bene di stringere le cinghie il necessario, per poi procedere alla vestizione di mani e piedi con adeguate protezioni dello stesso materiale. Infilò uno stiletto d'acciaio nel suo fodero, memore degli insegnamenti del suo mentore che ora riposava beatamente qualche metro più in là, ed infine si fissò a dovere sul viso la maschera che si era procurata il pomeriggio precedente al mercato di Pentos. Solo il naginata mancava a completare la preparazione della fanciulla, il momento della verità era vicino.
Si aggirava per i vicoli di Pentos con attenzione, facendo in modo di restare sempre ben coperta dalle ombre delle case ed evitando di sostare sotto la luce diretta della luna o delle lanterne di bordelli e taverne. Voleva essere un'ombra, invisibile a chicchessia, in modo tale da agire solo quando fosse stata lei a ritenerlo necessario e non cadere vittima di trappole o imboscate. Il suo respiro era oramai così leggero da essere quasi impercettibile e la sua pelle fredda come ghiaccio; era questo che provavano gli uomini prima di una battaglia?
Non voleva certo guidare un esercito quella notte, anzi, non sapeva nemmeno bene di cosa era andata a caccia. Voleva mettere in pratica gli insegnamenti di Caleb combattendo contro un nemico vero e aveva ritenuto che una città grande come Pentos potesse pullulare di feccia a quell'ora della notte, ma ora che finalmente si trovava sul campo iniziava a pentirsi di non essere rimasta sotto le coperte, accoccolata al Lord di Grande Inverno. E se non fosse stata pronta? Cosa sarebbe successo se l'avessero ammazzata in qualche vicolo buio?
Aveva deciso di non impelagarsi in situazioni che riteneva troppo difficili; ad esempio, non avrebbe concesso il fianco ad un combattimento di gruppo. Né si sarebbe messa a cercare ragioni contro qualcuno di grande e grosso o armato fino ai denti. Eppure mentre proseguiva con le sue ricerche, persino uno scoiattolo iniziava a sembrarle un nemico troppo potente.CITAZIONEZephyrus viene con me.
Se serve lo muove Robb_Stark
Lo scopo è cercare qualcuno che potrebbe aver bisogno di aiuto, fare la giustiziera della notte dei poveri praticamente.
Cioé non si va ad impelagare in situazioni complesse XD
Infatti, per ora vado di tiro di furtività.
Lo scopo è far sì di non essere vista da chicchessia e lasciare che sia lei a decidere dove agire eventualmente.
Parametri per FURTIVITA'.CODICEIntrigo 390
Spionaggio 3
Destrezza 70CITAZIONEEquipaggiamento Aconé:
Maschera >> nessuna stats, incide solo sul giudizio mod
Corazza di Cuoio Rid danno 3 Peso 2Stivali di Cuoio Rid danno 1 Peso 0no non è vero non li ho comprati alla fine
Guanti di Cuoio Rid danno 1 Peso 0
Naginata a doppia lama 23 ATT 11 DIF Peso 14
Stiletto in acciaio 8 ATT 2 Dif Peso 1
Competenze utili nella situazione:
Resistenza 1
Arte del Naginata 3
Arte della Spada 2
Combattimento Corpo a corpo 2
Marzialità 120 (50 Forza 70 Destrezza)
Malus equipaggiamento= peso equipaggiamento-forza/10-resistenza*4= 17-50/10-1*4= 17-9= 8
Velocità con naginata= Destrezza/3 +liv competenza arma - malus peso= 70/3+3-8= 26,33-8= 18,33
Edited by Freene - 16/9/2022, 13:58. -
+1 .SPOILER (clicca per visualizzare)L'unico giustiziere della notte è Squirrelman, impersonato da Leonard. Chiunque voglia rubargli il titolo ne subirà le conseguenze.
Donna avvisata, mezza salvata.. -
+1 .
In Memoria Del Mio Tulipano Nero
Vicoli di Pentos
"il rumore di coccio spezzò ogni armonia della notte, ruppe il brusio d'amante che s' udiva dalle persiane verdi a protezione delle finestre delle alcove.
Coccio rotto e un sussulto, di terrore e non di piacere.
Proveniva certamente a non più di una ventina di centimetri in linea d'aria da Aconé, al di là di una sottile murata in mattoni esposti.
Al di là del pulviscolo ocra e magenta, qualcuno stava soffrendo, o quantomeno avrebbe cominciato a soffrire. Quel rumore durò poco, un battito d'ali, un battito di ciglia.
Altri rumori seguirono, come battenti che cozzavano sulle coperture in legno delle finestre che venivano serrate di gran lena. Nessuno voleva guai.
Come una canzone in attesa di una chiusura, anche la cacofonia al di là del muro riprese il suo ritornello.
-"No! T-ti prego!".
Sussurri, parole pronunciate con una voce rotta a sufficienza dal dare tutta l'impressione la sua portatrice fosse in estremo pericolo.
Un colpo secco, un altro coccio rotto, e quella voce rauca trovò il coraggio di urlare.
-"Nnooo!", urlò la pentoshi avvolta dal pianto e la disperazione.
Forse Aconé aveva davanti a sé l'occasione che stava cercando.
Il muro non era affatto inscalabile, con un minimo di difficoltà avrebbe potuto tentare di valicarlo per non perdere nemmeno un minuto di quel prezioso tempo.
Il metalupo certo non avrebbe avuto la stessa opportunità, forse in una dozzina di secondi avrebbero potuto entrambi portarsi in linea di vista della malefatta, circondando il muro e arrivando all'imbocco del vicolo.
Chi mai avrebbe potuto immaginare le conseguenze dell'una e l'altra scelta?
Zhephyrus ringhiò forte, parve un tuono nel burrascoso temporale. I gemiti dall'altra parte del muro tacquero per un secondo. Chissà quanti cani erano soliti scorrazzare per quei vicoli.
-"N..No.. Ti prego", delle risate d'uomo resero l'interpretazione della vicenda piuttosto semplice agli occhi di chi aveva già visto quanto lurido potesse essere il mondo.SPOILER (clicca per visualizzare)Furtività riuscita.
Zephyrus abbaia ma non sembra allertare nessuno.
1) Aconé Scala: paga 10 punti destrezza, Zephyrus arriva in un secondo momento, probabilmente il post successivo.
2) Aconé e Zephyrus si muovono assieme: E che problema c'è? Manco venti secondi e siete dall'altra parte!
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notte tra il 16 ed il 17 gennaio
continua da qui
A rompere il silenzio della notte fu il rumore di un coccio, seguito dal lamento di una voce femminile. La sua ricerca era finita? Restò in allerta, in silenzio, per capire meglio la situazione: sì era una donna quella che stavolta urlava, e una voce maschile rideva in risposta. Il sangue nelle vene della Tyrell ribollì, quasi istintivamente afferrò il suo naginata per prepararsi all'azione. Era una donna, e con buona probabilità quanto stava accadendo dietro quel muro non lo avrebbe augurato neppure a Tyche Lannister.
Il suo passo si fermò però a mezz'aria. Cosa le aveva insegnato Caleb? Non poteva buttarsi a capofitto senza ragionare, anche nel bel mezzo di un duello si doveva restare lucidi ed elaborare la migliore strategia. Se fosse sbucata dall'altra parte del muro insieme al metalupo quasi certamente avrebbe fatto saltare la sua copertura e sarebbero stati totalmente scoperti, alla mercé di chiunque fosse di là. Poteva provare ad arrampicarsi; in passato non era mai stata particolarmente brava con la questione, il vecchio noce di Alto Giardino era memore di ogni suo fallimento. Stavolta però era diverso e si sentiva abbastanza in forma da tentare. La faccenda però avrebbe voluto dire lasciare Zephyrus dall'altra parte e separarsi non era di certo cosa saggia in un momento del genere. Per non parlare del fatto che non sapeva se ci fossero altri mentecatti da quella parte che poi se la sarebbero presa col povero lupo in sua assenza.
"Pensa Aconé, pensa..." -sussurrò a mezza bocca rivolta a sé stessa e al compagno animale.
Se avesse avuto la certezza che oltre quel muro vi fosse stato un solo nemico, se solo avesse saputo che non c'erano altri pericoli per Zephyrus. Se, se...ecco di cosa parlava lo Stark quando le diceva che teoria e pratica erano faccende assai diverse. Era uscita dal letto del marito col proposito di essere prudente e non correre rischi, ma qualsiasi scelta avesse preso in quel momento l'avrebbe esposta molto più di quanto avesse desiderato.
"Merda..."-digrignò i denti. Forse Aconé non si esprimeva in quel modo, ma in quel momento la Tyrell era ben lontana da quel vicolo.
Dunque?
Quel che doveva fare era chiaro: svoltare l'angolo, abbandonare il vicolo e la donna al loro destino. Aveva sognato fin da bambina di diventare cavaliere, di proteggere le donzelle in pericolo ed ora credeva di essere pronta per quel sogno ma si sbagliava. Hadray era il cavaliere. Aconé era una mamma; non erano forse i suoi bambini la sua priorità? Se le cose fossero andate male non sarebbe stata semplicemente la sua morte il problema. I suoi figli avrebbero perso la madre, Amerey un genitore per la quarta volta. Caleb non sarebbe mai stato capace di fare ciò che lei sapeva fare ad un tavolo diplomatico, non poteva difenderli e con la sua morte sarebbe scomparso un pezzo di lui. E Galuadh? Chi ne avrebbe difeso gli interessi ad Alto Giardino? Non riusciva neppure ad immaginare poi la gravità delle cose se non l'avessero ammazzata ma le avessero usato violenza.
Doveva rinunciare.
Un momento
Setacciò il vicolo alla ricerca di una pietra o un ciottolo che fosse abbastanza grande da far rumore all'impatto, ma non troppo pesante perché potesse tirarlo al di là del muro per richiamare l'attenzione dei presenti. La mano rivolta a Zephyrus era un chiaro segnale di silenzio, stava per mettere su una farsa. Lanciò il suo proiettile, poi si dilettò in uno dei fischi a mani giunte in bocca che Septa Nysterica tanto odiava.
"Alé alé alé, guardie! Arrivano le guardie! Via via!" -parlò in basso valyriano, abbassando la voce di un'ottava buona. Si preoccupò inoltre di parlare mentre correva seguendo la direzione del muro, per far sì che la sua voce sembrasse in avvicinamento e quindi in allontanamento, così come se appunto fosse appartenuta a qualche ladruncolo in fuga dalle guardie della città.
Non appena ebbe finito il suo teatrino, tornò nell'ombra insieme al suo fidato amico, nascondendosi nella rientranza di un portone all'angolo della via in modo tale da avere visione su quanto si sarebbe trovata davanti. Se il o i malintenzionati dietro il muro avessero abboccato all'amo, probabilmente sarebbero andati quantomeno a controllare di cosa si trattasse per assicurarsi di non finire nelle mani delle guardie; questo le avrebbe permesso di vedere in quanti fossero e la situazione che aveva di fronte.CITAZIONEProviamo una via alternativa.
Tento un tiro di inganno con l'obiettivo di far credere a questo o questi che ci siano le guardie in arrivo.
Nel caso qui sotto trovi i miei valori:CODICEBonus Fama: 33,44
Inganno: 11
Oratoria: 2
Manipolazione: 0
Intrigo: 390
Diplomazia: 238
Attrazione: 100 (senza oggetti)
Affinità che possono esserti utili (popolo +17, truppe +8, Essos +8, Città Libere +7, Pentos +10).
+col tratto Diplomatico ho un +10% sul mio risultato
Dopodiché rivado di furtività per restare nascosta nell'ombra e vedere se vengono alla luce per analizzare la situazione. Sotto i miei valori:CODICEIntrigo 390
Spionaggio 3
Destrezza 70. -
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In Memoria Del Mio Tulipano Nero
Vicoli di Pentos
"Come la farsa di Aconé prese vita, un urlo disperato della donna squarciò gli indugi nella notte, richiamando l'attenzione di quei salvatori in arrivo.
Un rumore di fibbia che velocemnte viene maneggiata, e calzari sul ciottolato seguirono compagne.
Chiunque si stesse dando da fare per peggiorare la vita della sua vittima era in fuga disordinata.
Aconé udì la corsa di un corpo pesante, appena percettibile sotto le urla di stress della ragazza a cui stava venendo tolta ogni virtù.
Il corpo in questione si palesò in brevissimo tempo.
Un uomo sulla trentina, atletico e avvenente, superò l'anticamera sotto alla quale la Tyrell e il metalupo attendevano silenziosi.
Era vestito di abiti larghi, braavosiani senza alcun dubbio.
Alla cinta una di quelle famose lame da danzatori dell'acqua.
L'uomo non si premuró di comprendere se le voci sulla gendermeria locale fossero vero o meno, meglio del carcere per una donna presa con la forza c'era la fuga per la salvezza, questo doveva aver pensato quell'uomo.
Il pianto della donna fece contorno alla scena, eppure sembrava fosse l'unico protagonista.
Nel buio del vicolo Aconé non vide le fattezze della ragazza, ma da come quel pianto si sprigionò non doveva essere che di qualche anno più grande di Amerey.
L'uomo continuò la corsa, diretto verso i vicoli che avrebbero portato alla città Bassa.SPOILER (clicca per visualizzare)Furtività riuscita.
Inganno: riuscito
5 + Bonus fama (33) + 44 + 10 +0 + 121 + Affinità bersaglio/10] - [5*2 + Liv 0 + 6 + 0]
L'uomo scappa. Sembra scemo, non lo farei arrabbiare però
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notte tra il 16 ed il 17 gennaio
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Il malvivente sembrava essersi bevuto la balla di Aconé e si diede rapidamente alla fuga abbandonando il misfatto e la sua povera vittima. Nel momento in cui se lo vide davanti, la Tyrell strinse forte le dita attorno all'asta della sua arma, indecisa se agire o meno.
Alla fine, con lentezza, ammorbidì la sua presa lasciando che il criminale scappasse verso la città bassa. L'aveva lasciato fuggire, certo, ma aveva salvato una persona ed era quella la cosa importante; del resto, che accidenti pensava di fare? Certo, poteva dargli una lezione (sempre che ne fosse in grado), ma fino a quando lo avesse lasciato in vita e libero poteva continuare a fare del male ad altre donne. Visto che non aveva alcun potere sulle guardie e le prigioni della città di Pentos, l'unica soluzione per risolvere il problema alla radice era ucciderlo, ma la Rosa non era pronta a togliere la vita a nessuno.
E quindi l'opzione che le rimaneva (salvare una vita) era la strada percorribile più adatta alla situazione secondo il suo giudizio.
Tirò un lungo sospiro facendo segno a Zephyrus di rimanere al suo posto; se ci fossero stati problemi ed il bandito fosse tornato sui suoi passi la presenza del metalupoe di Robb_Starkl'avrebbe avvertita del pericolo. Si mosse, finalmente, avanzando di qualche passo nel cortile da cui proveniva il pianto che l'aveva condotta a quella strana avventura.
"Va tutto bene." -ancora in basso valyriano, ancora con la maschera addosso. Tuttavia la mano che non reggeva il naginata era stata sollevata col palmo in alto per mostrare intenzioni assolutamente non bellicose alla ragazza -"E' andato via, siete al sicuro ora."
Forse si sarebbe dovuta sentire delusa per non essere riuscita a mettere alla prova le sue abilità marziali, ma non era lo stesso Caleb, il guerriero più forte che conosceva, a ricorrere alla diplomazia ogni volta che poteva? La forza, le armi, i combattimenti...erano un mezzo in più per raggiungere uno scopo non conseguibile con le parole. Ma se quelle bastavano (ed Aconé sapeva come farle bastare la maggior parte delle volte), non spargere sangue inutilmente era la soluzione migliore.
"Avete bisogno di aiuto per tornare a casa? Siete ferita?". -
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In Memoria Del Mio Tulipano Nero
Vicoli di Pentos
"
>Anche nella penombra e nel dolciastro odore di orina, di cui il vicolo era pregno, raramente capitò ad Aconé di vedere una ragazza così bella. Benché gli occhi fossero arrossati dal pianto e le vesti lacere per la violenza, anche in quell' istante di disgustoso sconforto, quella ragazza mostrava dei tratti che nemmeno nei lignaggi più nobili le capitò con facilità di vedere.
Come la giovane intravide l' erede del Tulipano Nero, raggiungere il suo antro oscuro, si fece ancor più minuta, collassando su sé stessa e cercando ancor più spazio negli angoli su cui il muschio cresceva e ove i ratti pasteggiavano.
L' immagine avrebbe straziato il cuore di una qualsiasi persona più sensibile di una pietra.
Il pianto della giovane cominciò a scemare e rapidamente si trasformò in un veloce squittio, Aconé le vide il volto di sfuggita, rimanendone certamente impressionata per l'eleganza dei lineamenti, ma fu solo un attimo, perso nella fuga mentale della giovane.
Non poté dirlo con certezza, ma quella ragazzina doveva star andando in iperventilazione.
Avvicinandosi ancora un po' avrebbe potuto vedere i vestiti cominciare ad inumidirsi, non dello schifo attorno a lei, ma per il sudore che il suo corpo stava spurgando.
Il cuore con tutta probabilità stava pompando ben al di là delle sue possibilità.
Il corpicino, da che parve combattere l' avanzamento della Tyrell, si lasciò andare, cadendo riverso su un lato.
Ogni immagine di lei era abbandonata e preda di una sorta di paralisi.
Le lunghe gambe erano disposte in una posizione scomoda ed innaturale, non si muovevano per tornare ad assumere delle maniere più posate, ma tremavano, invece.
Le braccia seguirono lo stesso fato, ed i mori capelli e le vesti ocra si umettarono con una velocità disarmante di sozzume e sudore.
Non più un gemito giunse da quell' angolo di Pentos, ma rantolii e respiri affaticati, come quelli di chi ha un' insaziabile fame d' aria.
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notte tra il 16 ed il 17 gennaio
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A nulla erano valse le sue parole ed il tentativo di mostrarsi inoffensiva, la ragazza era nel pieno di un attacco di panico e alla Tyrell restavano ben poche opzioni. In altre circostanze la strada migliore da percorrere sarebbe stata innanzitutto posare l'arma; ma gli insegnamenti di Caleb le rimbombavano tra i pensieri: "un guerriero senz'arma è un guerriero morto." Non avrebbe mai abbandonato il naginata o il suo pugnale, non nella sua prima sortita né nella sua ultima.
Forse togliere la maschera e mostrarsi in volto poteva essere d'aiuto alla fanciulla, ma anche quella era un'opzione non considerabile per la Rosa; se qualcuno l'avesse riconosciuta sarebbero stati guai. Anche solo per il fatto che avrebbero potuto rapirla e domandare un cospicuo riscatto a Grande Inverno.
Proteggere sé stessa era essenziale prima di poterlo fare per qualcun altro.
Cosa le restava da fare allora per prestare soccorso alla vittima di quella sera?
"Vado via." -la sua voce era tremolante mentre si allontanava a passi lenti dal cortile recuperando il fianco del metalupo del marito; forse, una volta lasciata sola, la donna si sarebbe ripresa e avrebbe trovato la calma necessaria ad affrontare quel che le era accaduto.
"Ce ne andiamo." -confermò a Zephyrus riprendendo la strada del ritorno che l'avrebbe ricondotta da Caleb. L'aveva salvata, aveva allontanato da lei il suo carnefice e le aveva dato la possibilità di fuggire; non era più di quanto nessuno avesse fatto per lei ad Approdo del Re?
Trovare la forza di aggrapparsi a quella salvezza, di reagire al torto subito...questa sarebbe stata responsabilità di quella donna a quel punto.
Nessuno si salva se non lo fa da solo.
Glielo aveva insegnato Hadray quando i Targaryen le avevano impedito di raggiungerlo per le nozze con la Florent costringendola a contare solo sulle proprie forze per la sua fuga dalla capitale.
Eppure...no, Aconé non era assolutamente soddisfatta.CITAZIONEPrima uscita: tentativo fallito.
Si rientra in base, chiudi pure!. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)guadagni
+2 fama
+1 Essos
1 punto a scelta
1 punto intrigo.
In memoria del mio Tulipano NeroSemi Aconé |
