Sogni d'oro Tosco

Semilibera Caleb - cammino mistico

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    Entrare nei sogni di qualcuno non era il passatempo preferito di Caleb.
    Sul serio, non lo era.
    Anche perché era veramente inquietante.
    Caleb non era un personaggio inquietante.

    ...O almeno non si reputava tale.

    Sorvegliato da Zephirus e con i gregari a blindare la sua stanza, lo Stark si era coricato con l'intenzione di utilizzare il potere che gli Antichi gli avevano donato.
    Aveva provato più volte, nei giorni precedenti, a farlo, ma il mal di mare non gli aveva dato tregua, quindi non era riuscito a concentrarsi abbastanza.

    Ormai il tempo prima del suo viaggio a Pentos scarseggiava, quindi era necessario che si desse una mossa ad attuare il suo piano.
    Si sforzò di rilassare tutti i muscoli, allentando la tensione che lo pervadeva quando ripensava a quanto sperimentato insieme agli Antichi.

    All'improvviso, sentì come un cedimento nel tessuto della realtà, come se una barriera che prima lo teneva ancorato al suo corpo si stesse sbriciolando.
    Come un muro di mattoni che si assottigliava fino a diventare un foglio di pergamena, una pergamena che bruciava... Lasciando nulla dietro di sé.

    Riconosceva quella sensazione di abbandono, e con una leggera spinta si lasciò cadere.

    Il mondo divenne di un bianco accecante, come se fosse in mezzo ad una nebbia luminosa che, quando si diradò, lo lasciò in un luogo... Neutro. Sarebbe potuto essere tutto e nulla, un prato, un mare, un cielo, una nuvola...

    Passò un istante prima che il suo arcinemico, che si trovava ad una decina di metri di lui, lo riconoscesse.

    Ciao Tosco. Disse in tono mellifluo, prodigandosi in un inchino.

    Avanzò verso il Redwyne, lisciandosi la tunica. Immagino sia una bella sorpresa vedermi qui... Esordì in tono quasi comprensivo, senza però nascondere un sorriso divertito.

    Già... Esalò schioccando la lingua mentre lo scrutava da capo a piedi. Ora il suo sorriso si era fatto quasi crudele.

    Batté le mani, producendo un tonfo sordo
    Ma, per quanto possa amare la tua compagnia, non sono venuto qui per scambiare quattro chiacchiere con te.

    Si accomodò su... Una sedia, una nuvola candida? Poco importava.
    Sono venuto qui per farti una proposta.

    Indicò un'altra di quelle bizzarre sedie.
    Siediti, dobbiamo parlare di affari.
     
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    Cosa, e soprattutto come, erano i sogni di una persona? Alcune fiabe di Westeros dicevano essere sogni di felicità, altre il reame più segreto della propria mente e del proprio cuore. Qualunque fosse la verità, quelli di Tosco non avrebbero mai dovuto far apparire, in circostanza normali, la persona di Caleb Stark, Lord di Grande Inverno.

    L'Incubo dei Giganti, però, non era dello stesso avviso e, richiamando quanto di più interno e prezioso vi era nel proprio corpo, lasciò che gli Antichi Dei esprimessero, ancora una volta, ciò di cui erano capaci attraverso la forza di Caleb.

    Buio, oscurità e tenebra. Non vi era nulla attorno a Caleb, eppure poteva sentire una presenza, come se lo avvolgesse. Chi aveva potere in quel luogo misterioso, l'ospite o il padrone?
    Difficile dirlo.
    Eppure, quando Caleb tentò di concentrarsi per identificare la persona per cui era andato fin lì, in un luogo che in teoria dovrebbe essere stato migliaia di leghe di distanza, qualcosa prese forma.
    Qualcosa di più conosciuto agli uomini, sembrava un prato, ma al posto dei fili d'erba sembravano essere composti di sabbia.
    Un prato di sabbia. Il cielo sembrò schiarirsi e piccole flottiglie di bianche sembianze iniziarono a formarsi. Nuvole?
    Forse, eppure il rumore era quello del mare e a vedere il loro movimento non sembrava altro che la spuma che si formava quando le onde si muovevano prima di infrangersi su degli scogli.
    Arbor era un luogo che da sempre era interconnesso con le distese d'acqua, dolce o salata che fossero, e ciò sembrava rispecchiarsi in quel luogo.

    "Sei...uno Stark? " La voce provenne dalle spalle di Caleb, ma se egli si fosse girato, non avrebbe trovato davanti a sé nessuno. "Riconoscerei quel tono ovunque" Il tono era sarcastico ma decisamente fermo.
    Erano parole o i pensieri di Tosco quelli che lo Stark sentiva in quel momento?

    "Caleb" Improvvisamente, come se il giovane Lord del Nord avesse sbattuto le palpebre, si trovò di fronte al corpo di Tosco. Era proprio come lo ricordava, eppure aveva qualcosa di diverso. Cosa? Non sarebbe riuscito a spiegarselo.
    "Sai bene quali sono le uniche proposte che accetterei, Caleb, e sai bene chi riguardano. Quindi dimmi, quali sono questi affari di cui parli?" Per quanto assurdo, i due stavano davvero comunicando.
    La figura di Tosco scomparve, impedendo così la seduta dello stesso, intimata dallo Stark.
    Per un istante il volto di Tosco apparve in quella distesa marina o di cielo in alto, poi Caleb avrebbe come sentito il fiato del Redwyne sul collo.
    Ma dietro di lui non vi era nessuno.
    Tosco aveva quindi potere su quel luogo? Poteva sembrare di sì, ma quella sensazione durò solo un frammento di secondo, poiché il giovane riapparve immediatamente di fronte a Caleb, come se avesse squarciato il velo dello spazio e del tempo per teletrasportarsi in quel punto.
    Non poteva scappare, quello era chiaro ad entrambi.

    Parole: 464
    Come da regolamento, il sogno rimane qualcosa di neutro, non modellabile ma per forza di cose fatto ad immagine e somiglianza di Tosco.
     
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    Il mondo dei sogni era decisamente complicato.
    Caleb rimase momentaneamente spiazzato da come l'assenza di Brynden Rivers avesse reso il sogno di Tosco molto più... Fluido di quello di Aconé.
    Non sapeva veramente cosa aspettarsi, avrebbe fatto meglio a rimanere allerta.

    "Sai bene quali sono le uniche proposte che accetterei, Caleb, e sai bene chi riguardano. Quindi dimmi, quali sono questi affari di cui parli?"

    Caleb sogghignò. Ma come, speravo che fosse un affare ormai concluso. Scherzò cercando di seguire la figura di Tosco con lo sguardo, per quanto possibile.
    Ha davvero senso continuare un conflitto privo di utilità? Non sono qui a elemosinare la tua amicizia, sono qui perché mi sei un uomo abbastanza intelligente, almeno mi pare, da saper comprendere il significato di una priorità.

    Sogghignò. Anche se devo dire che i tuoi sogni non sono male... Non lo avrei mai detto.

    Trasse un lungo sospiro prima di cimentarsi nella sua spiegazione.

    Non c'è bisogno che ti spieghi come la Corona non abbia abbastanza potere, al momento, da essere in grado di affrontare una nuova guerra, ma una nuova guerra potrebbe arrivare molto, molto presto.

    Un nemico non più umano ha intenzione di trasformare i Sette Regni in una landa desolata. Spiegò con tono piatto, indeciso su come porre una simile questione.
    E non siamo pronti ad affrontarlo.


    Si concentrò, provando a proiettare nel sogno un'immagine del Re della Notte e della visione che lui gli aveva mostrato.

    E' un mostro che ha come unico obiettivo rendere il mondo un luogo freddo e buio, abitato solo da morti. Un mondo senza tempo e senza vita...

    Tu sei uno dei Lord più potenti in tutti i Sette Regni, il peso delle tue decisioni è enorme... Ed è per questo che sono qui.
    Non basterà il mare a proteggere te e la tua gente da quell'essere. Solo la collaborazione più su larga scala mai vista potrà darci una possibilità di vittoria... Una possibilità di sopravvivenza.

    Sono qui per proporti una tregua e una futura collaborazione. Io non ho interesse nel creare inutili conflitti, né intendo sprecare risorse quando ci sono delle questioni... Così urgenti.
    Commentò con finto umorismo.
    Anche se in un mondo diverso saremmo potuti andare d'accordo, questo mondo ha bisogno che noi due siamo in grado di collaborare... per la sopravvivenza di tutti.

    Cerco di mostrare a Tosco il faccione dell'amico Fritz e la scena in cui trasforma tutti i Sette Regni in un ghiacciolo (Qui)
     
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    "E' il male."

    Questa era la frase che aleggiava nel sogno condiviso tra Caleb e Tosco. Era una frase che non era stata pronunciata direttamente da Caleb ma come da qualcuno, o qualcosa, che era passato attraverso di lui.
    Già...era il male, ma il male per i Primi Uomini era lo stesso male che percepivano i lontani Andali dell'Altopiano? Ad occhio e croce sì, chiunque fosse riuscito a gelare gli aridi deserti di Dorne meritava attenzione...ma non erano solo favolette?

    Caleb sentì di avere la situazione in mano per quasi tutta la durata della trasmissione della visione di cui Brynden Rivers gli aveva fatto dono. Era certo di aver trasmesso l'urgenza, il pericolo e la ferocia di quella minaccia che lentamente incombeva da Nord. Dal vero Nord.
    Eppure, eppure qualcosa non andava. Qualcosa era ancora fuori posto e gli ingranaggi non ruotavano armoniosi.
    Tosco rimase silente per diverso tempo. Per molto tempo.
    Poi, si voltò verso Caleb e lo guardò negli occhi.
    Fu una frazione, una impercettibile frattura di un secondo, eppure a Caleb sembrò che per un istante gli occhi verdi del Redwyne assumessero un'altra tonalità, una di quelle che in quella visione non presagiva nulla di buono.
    Suggestione, forse, perché a guardarli rifulgevano di nuovo del verde smeraldo.

    "Caleb Stark, è vero dunque che quando i lupi hanno bisogno di qualcuno che dia loro da mangiare diventano più mansueti dei cani da passeggio delle nostre Lady"
    Il paesaggio mutò improvvisamente e si trasformò in una piacevole e sconfinata prateria, il cinguettio degli uccelli faceva da eco allo scorrere di ruscelli che non potevano vedersi.
    "E' così, dunque? I tuoi conterranei che si divertono a congelare i loro culi a chissà quanti metri d'altezza su quell'enorme blocco di ghiaccio serviranno davvero a qualcosa?
    Ironico, se non fossero giunte anche a me richieste di nuovi soldati giuro che avrei ritenuto i Guardiani della Notte una narrazione tanto stramba quanto noiosa da inserire in un racconto

    Tosco si sedette tra i fili d'erba, per poi sdraiarsi e guardare il cielo.
    "E dimmi, giovane amore della cara Aconé, in che modo le navi da guerra che portano il viola grappolo sulle vele potrebbero servire a sconfiggere un nemico che potrebbe perfino congelare le acque del Mare del Tramonto?"

    Il sogno impediva di comprendere quanto Tosco fosse serio o irriverente. Le parole, in quello spazio, erano solo parole. Eppure Caleb poteva avere la certezza che il processo era stato ben diverso da quello che aveva vissuto lui tempo prima:
    Caleb non era il Veggente Verde, i suoi poteri non erano nemmeno lontanamente vicini.
    Tosco non era Caleb, il sangue era pur sempre rosso, vero, ma non poteva scorrere più diverso nei loro corpi.

    La visione va a buon fine e l'immagine dei mostricciattoli e delle loro malefatte viene proiettata ma il problema è che stai mostrando qualcosa di molto difficile da processare, anche per il subconscio. Inoltre, Caleb era pronto per ricevere queste visioni, anche per via del suo sangue dei Primi Uomini, Tosco no.
    Che si fa? Si insiste?
     
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    Caleb deglutì, forse aveva esagerato.
    Un po' gli dispiaceva per Tosco. Ricordava la sua stessa reazione di fronte a quella terribile visione. Quella non era risultato del suo percorso con il Veggente Verde, quello era il frutto della mente perversa di quel mostro.
    Ancora non sapeva come mai non avesse già marciato sui Sette Regni, ma sembrava che tutto ciò fosse legato all'integrità della Barriera.
    La stessa Barriera a cui lui, per proteggere il Nord da un ammutinamento dei Guardiani, aveva negato uomini.

    Non c'era nulla, in quella faccenda, che fosse semplice.

    Lui aveva impiegato numerosi giorni prima di essere anche soltanto in grado di riflettere a mente fredda su quella visione.
    Lui stesso ne era rimasto traumatizzato, al tempo.
    Poteva davvero biasimare il povero Tosco?

    Camminando lentamente, lo Stark si avvicinò al Redwyne, sedendosi accando a lui su quella prateria sconfinata.
    Chissà quante volte aveva avuto modo di sdraiarsi su un prato per godersi il sole caldo, pensò Caleb guardando il Redwyne con tristezza.

    Era nato e vissuto in un mondo in cui non bisognava preoccuparsi che la terra e il ghiaccio decidessero di ucciderti nel sonno.
    Era fortunato.

    Gli sembrava quasi un crimine averlo privato della sua innocenza, ma aveva bisogno di alleati, aveva bisogno di uomini in gamba...
    E Tosco, se non altro, era intelligente e potente al contempo.

    "Vista la vostra unione, vorrò essere il primo dei tuoi alleati, ma spero anche che potremo diventare amici in futuro, Stark... Lord Stark... Caleb."
    "Ho capito che Caleb non è un manipolatore ma un uomo sinceramente innamorato. Per questo, dalla mia precedente diffidenza, ora ha la mia stima."


    Tosco si era rivolto così a lui, durante la loro ultima conversazione. Aveva mosso un passo verso la pace, no?
    Se davvero lo stimava, se davvero voleva chiamarlo amico... Forse sarebbe potuto essere l'uomo di cui aveva così tanto bisogno.

    Possiamo impedirglielo. Replicò Caleb, spezzando nuovamente il silenzio.
    Per questo sono venuto da te. I Sette Regni, il popolo che li abita, hanno bisogno di uomini in grado di guidarli anche nei momenti più duri.

    Quando quel mostro si farà avanti, nulla avrà più importanza. Avremo di fronte a noi solo due strade: vincere o morire.
    Abbiamo tempo. Non tanto quanto ne vorremmo, ma possiamo prepararci e respingerlo. Lui conta sul fatto di trovarci deboli e frammentati, in modo da poter soggiogare i Sette Regni uno ad uno. Noi non ci faremo trovare impreparati.


    Guardò quel cielo sterminato sopra le loro teste. Gli sarebbe piaciuto poter rimanere lì, dove non c'era un continente da salvare e tutto appariva così calmo e immutabile.

    Da solo non sono in grado di fare tutto. Quando lui arriverà, ognuno dovrà coprire un ruolo diverso. Disse con calma. E ogni ruolo sarà fondamentale.

    Si voltò a guardare quello che un po' di tempo addietro avrebbe considerato il suo più grande nemico.

    Non ti chiedo di combatterlo al mio fianco, non sarebbe giusto. Però quando arriverà il momento ci saranno milioni di persone incapaci di combattere che dovranno fuggire dal campo di battaglia. Ci saranno milioni di soldati schierati per fermare l'avanzata della morte... Tutto questo non è realizzabile senza uomini di valore disposti a proteggere gli altri.

    Io voglio che tu sia parte dell'operazione di salvataggio. Le tue navi potrebbero mettere in salvo molte più vite di quante potremmo sperare di salvare facendo marciare ogni singolo popolano di Westeros verso Dorne.


    A quel punto avrebbe cercato di incrociare il suo sguardo.

    Lascia che sia io a fermare l'avanzata della morte. Quello è il mio compito, il mio destino.
    Ma tutti quegli innocenti... Quei vecchi, quei bambini, quelle donne...
    Tu sei l'unico a poterli salvare, Tosco.


    Quelle frasi vengono dal post finale di Tosco in "every rose has its thorn", che mi pare sia una delle ultime in cui Tosco è stato ruolato da Reck.
     
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    yep, preso nota delle citazioni!


    Tosco tonrò ad avere uno sguardo perso nel vuoto mentre ascoltava Caleb, come se perdesse in qualche modo coscienza mentre l'ospite del suo sogno provava a trasmettergli l'urgenza di trovare un accordo in quel momento piuttosto che perdere tempo prezioso quando il pericolo fosse effettivamente arrivato.
    "L'unico a poterli salvare..." ripeté, non appena le parole di Caleb smisero di uscire dalla sua bocca.
    Per quanto un uomo fosse incline all'umiltà come poteva rimanere indifferente ad una dichiarazione di quel tipo? L'unico essere umano in un intero continente ad avere il potere di salvare migliaia di innocenti. Tutto grazie ad un singolo ordine. Tutto grazie ad un'unica flotta.
    In questo caso, Tosco, per quanto a volte avesse finto e dissimulato questi comportamenti, non era diverso dalla maggioranza di chi abitava Westeros. Potere e riconoscenza, non vi era nulla di più importante nei sogni di un semplice contadino o allevatore, figurarsi in quelli di un nobile.
    Mentre Tosco era ancora seduto sui fili d'erba, una grande nuvola andò ad oscurare il cielo, adombrando le verdi vallate che ricordavano l'Altopiano. Era una semplice nuvola bianca, una di quelle che non incuteva alcun timore di pioggia.
    Eppure, in poco tempo l'ombra che si era formata sul terreno iniziò a far appassire tutto ciò che aveva toccato, formando una leggera brina sui fili d'erba morenti.
    La nuvola era bianca, candida ed immobile, ma da essa iniziarono a fioccare piccoli cristalli gelati. I bambini sarebbero andati matti per quei fiocchi di neve così perfetti, ma Caleb?
    Tosco si mise nuovamente in piedi e aprì il palmo di una mano, facendo sciogliere al contatto con la sua pelle quell'effetto metereologico.
    Guardò Caleb
    "Sta nevicando...non trovi che sia così simile alla cenere?" alzò lo sguardo al cielo.
    "Se mi giurerai che i mari non verranno congelati e che le mie navi non verranno distrutte dai ghiacci di cui parli proveniente dal tuo Nord, allora Arbor farà in modo che chi non potrà combattere verrà scortato dove potrà continuare a vivere."

    Una promessa? Poteva definirsi tale, sì. Ma la promesse del mondo dei sogni potevano essere riscattata anche nel mondo reale? Forse in qualche libro impolverato della Cittadella avrebbe potuto trovare una risposta a questa domanda ma...aveva il tempo per cercare?
    Il rumore di un fulmine sembrò squarciare il silenzio che si era appena formato. Strano, non si era visto alcun lampo all'orizzonte. Solo il rumore.

    Parole: 385
    Il tempo sta lentamente giungendo al termine, ne è testiomone il cambio repentino dell'ambiente attorno a te. Ti accontenti della parola di Tosco?
     
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    Quella neve non prometteva nulla di buono.
    Il tempo di Caleb in quel sogno stava per scadere...

    Tosco osservava, quasi ipnotizzato, quei candidi fiocchi di neve sciogliersi contro la sua pelle.
    Caleb, accanto a lui, taceva.

    Sarebbe passato del tempo prima che quel piano entrasse in azione... E gli equilibri di potere sarebbero cambiati ancora e ancora con l'avanzare del tempo.

    Guardò Tosco con compassione: non erano poi così diversi, loro due.
    E Tosco non era crudele come aveva temuto...
    Erano cresciuti in mondi diversi, avevano preso strade diverse e combattuto per ideali diversi...
    Ma la sostanza era ancora quella.

    In un mondo diverso, forse, sarebbero potuti essere veri amici.

    Ho bisogno di alleati, Tosco. Alleati che combattano al mio fianco e alleati che mi permettano di portare a termine la mia missione... Sii questo, per me.

    Era il momento giusto per porre fine a ogni divergenza del passato.

    Si alzò in piedi, porgendo a Tosco una mano perché anche lui lo facesse.
    Non ne aveva bisogno, lo sapeva... Quello era il suo mondo.
    E lui solo un visitatore.

    Sarai un eroe, Tosco... Sussurrò guardando il suo nuovo alleato.

    Lascia a me la battaglia... E ti giuro che Arbor non vedrà mai quel gelo maledetto.
    Proteggi gli innocenti, unisciti a me... E io proteggerò te con tutto ciò che è in mio potere.
    Giurò, lo sguardo fisso negli occhi di Tosco.

    Sorrise. A presto, Tosco, mio nuovo amico... La prossima volta che ci vedremo spero che sia di fronte a del buon vino.

    Avrebbe atteso qualunque replica dal Redwyne prima di sorridere e chinare il capo.
    Si sarebbe voltato e avrebbe iniziato a camminare lontano, verso un orizzonte che non c'era, alzando la mano destra in segno di saluto.
    Svanire in quel modo, sussurrando un'ultima volta "io ti proteggerò"...

    Sì, quella sarebbe stata un'uscita di scena perfetta.

    Me la consenti l'uscita leggendaria? :rolleyes:

    Ma sì... Fidiamoci della parola di Tosco...
    Cerco di lasciargli impresso nella mente quell'ultimo messaggio, l'idea che lo attende un destino da eroe e che Caleb lo proteggerà.
     
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    "E sia, Caleb di Casa Stark, se il futuro di cui parli è tanto oscuro come sembra, il futuro dipenderà da persone come noi. Una nuova Era degli Eroi all'orizzonte" Queste furono le ultime parole che Tosco riservò all'invasore del suo sogno, distogliendo lo sguardo dalla neve che scendeva e afferrando la mano che gli veniva tesa.
    Non appena questa si incontrò con quella di Caleb, negli occhi di quest'ultimo, tutto iniziò a diventare più fosco, come se una pesante nebbia fosse scesa improvvisamente davanti a sé. Era una nebbia fitta, che riusciva perfino a distorcere la figura di Tosco, fino ad inglobarlo completamente in se stessa. Non era rimasto più nulla, solo grigiore e un leggero vento che giungeva da una direzione. Caleb avrebbe potuto scommettere che essa fosse proprio il Nord.
    Non c'era più nulla per lui in quella dimensione onirica, restava solo una domanda. Tosco avrebbe mantenuto l'accordo? Quando sarebbe arrivato il momento tutte le risposte sarebbero arrivate e la nebbia finalmente si sarebbe dipanata nuovamente.

    I suoi occhi si aprirono nuovamente. Zephirus era ancora lì vicino a fare la guardia al suo padrone e il suo udito poteva sentire il parlottare sottovoce dei suoi gregari appena fuori dalla stanza.

    Parole: 200 tonde tonde

    Ricompense:
    1 punto conoscenza
    +4 affinità Tosco
    +1 fama (per gli intenti nobili verso il popolino)
    A tempo debito scopriremo il caro Tosco come reagirà :XP:
     
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