Un Messaggio dagli Abissi

Dagon buttò giù l'ultimo sorso di vino prima di poggiare spazientito il boccale sul tavolo. Ora che erano attraccati il resto dei suoi uomini era tornato sulla terraferma per festeggiare alla taverna di Ahab o cercare calore nel letto di qualcuna. Lui no. Una parte di lui si sentiva più a suo agio mentre veniva cullato dal lento dondolio dell'acqua, non desiderava tornare all'immobilità del terreno per il momento. E poi aveva ancora un affare in sospeso. Lo sguardo cadde sull'artefatto di pietra che teneva a meno di un braccio da lui. L'aveva fatto mettere nella sua cabina per il momento, non sapendo bene su dove sistemarlo una volta approdati. Prima però doveva sapere...

"Mi volevate vedere, padrone?""

Swenn era finalmente giunto sulla soglia, dopo che lo aveva mandato a chiamare. Sbrigativo, Dagon gli fece cenno di avvicinarsi.

"Sì, vieni."

L'immagine del kraken che si inabissava nelle profondità dominava ancora i suoi pensieri. Doveva comprendere il significato del dono che gli aveva lasciato. Doveva.

"Le scritte incise qua sopra... conosci la lingua?"

Dagon inclinò la sedia su cui poggiava schioccando la lingua con fare seccato. Riempì poi un altro bicchiere e continuò ad ascoltare la, purtroppo inconcludente traduzione di Swenn. Da quando gliel'avevano dato si era convinto che la sua dota principale fosse la conoscenze di varie lingua, ma pareva che quella fosse una sfida che neanche il suo schiavo potesse superare.

"Forse qualcuno più pratico di ibbenese tradurrebbe meglio...le loro baleniere si possono trovare un po' ovunque nel Mare dei Brividi, ma se ve ne siano in altre città, questo non so dirlo."

Una spedizione a Nord non poteva essere giustificata per la ricerca di un traduttore, e di certo la prospettiva di mettere mani su bottini composti da grasso di balena non aiutava. Senza contare il fatto che l'eventuale traduttore avrebbe dovuto parlare anche la loro lingua. Era un bel casino, ma l'Abissale gli aveva mandato quel dono per un motivo e lui avrebbe scoperto quale. Ritornò improvvisamente in una posizione eretta.

"Della ragazza... di Demetrius Velaryon, che cosa hai scoperto?"

Sembrava trattarsi di tutt'altro argomento ma ciò era vero solo in parte. Trovare un modo per guadagnare qualcosa dalla faccenda della schiava era già sulla sua lista delle priorità ma Braavos era anche una città multiculturale e mercantile: le possibilità di trovare lì qualcuno che parlasse la lingua ibbenese erano più alte di qualsiasi altra zona, Ibb esclusa.

Da un lato il fatto che il compratore si trovasse a Myr e non a Braavos andava contro al piano di cercare un possibile traduttore, ma al tempo stesso rendeva più semplice la vendita della schiava. Non avrebbero rischiato di trovarsi le guardie della città addosso, perlomeno. E poi quella storia sulle navi di schiavi...

"Mmh... pare che a casa siano cambiate alcune cose..."

Che la schiavitù fosse effettivamente diventata legale a Westeros ne dubitava molto, eppure il suo periodo nel Continente Orientale gli aveva insegnato che nulla in fondo era impossibile. Aveva lasciato la sua patria nel bel mezzo di una guerra, con un nuovo re seduto sul trono. Chi poteva dire quel che era successo dopo? La sua attenzione a quella curiosa faccenda però ebbe vita breve, Sween aveva fornito altri dettagli sul Velaryon.

"Secondo la ragazza questo compratore raccoglie...cose, antichità e curiosità. Dev'essere alla ricerca di qualcosa secondo Yaram, ma l'informazione non è giunta alle orecchie della ragazza."

Di cosa fosse alla ricerca quel tipo a Dagon poco interessava ma se era davvero appassionato di quel genere di roba... beh aveva qualcosa che faceva al caso suo. Naturalmente non gli avrebbe mai dato il contenuto di quell'artefatto ma forse poteva sfruttare le sue conoscenze per capirne qualcosa di più, magari come aprirlo. E se quello avesse fatto storie, poteva semplicemente pugnalarlo alla gola. Sorrise soddisfatto di quelle informazioni e fece un cenno al suo eunuco.

"Perfetto, pare che abbiamo una rotta! Che gli uomini bevano e vadano a puttane, poi... Myr."