Rassegnazione? No, solo voglia di tornare a casa

Libera: Philipp Waynwood dopo lo sbarco post Roccia del Drago

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    Porto di Approdo del Re・11 Gennaio 286
    Era mancato solo un assolo di tromba lugubre a segnare la ritirata. La flotta reale con i vessilli del drago dopo aver intravisto la punta acuminata della fortezza ancestrale dei Targaryen nel cuore del Mare Stretto aveva ingaggiato una battaglia senza esito positivo. La compagnia salpata festosa alla volta della liberazione degli ultimi domini in mano ai fanatici tornava ora a riva come un'alga marcia mossa dalle onde. Erano inermi, sbarcati, sbandati. Le navi reali solcarono il porto restaurato di Approdo del Re, non una fanfara ad accoglierli, non una guardia, solo la normalità di una città in movimento e nel pieno delle sue attività. Le operazioni di sbarco sarebbero andate come dovevano: gli eserciti sarebbe stati sbarcati, gli uomini mandati alle taverne, i vessilli accatastati e le provviste immagazzinate in vista di una nuova avventura. Cosa rimaneva di quella missione? Di quella spedizione? Nulla, un pugno di mosche nella sabbia di una spiaggia triste. Sir Philipp - Lord Protettore dell'Est - scese quasi schivo dal dromone sul quale aveva subito passivamente il ritorno, non certo da lord o signore quale fosse per titoli e meriti. Un uomo al suo fianco - un ufficiale in verde e nero della ruota spezzata - esalò alcune parole "Milord che facciamo?!" non avrebbe ricevuto risposte. Philipp era tipicamente riflessivo, giaceva ora sul molo, dietro di lui gli argani caricavano e scaricavano le prime cose dalle navi. Uomini tutti in torno a loro scendevano e salivano per agevolare lo sbarco. A nessuno di loro parva un momento gioioso, non venivano canticchiate canzonette o motivetti, il morale era basso, bassissimo. L'ufficiale si ripeté "Milord che facciamo?! Gli uomini chiedono..." era consapevole della sconfitta, non era uno sciocco, né quello che chiedeva né quello che riceveva - Philipp - ma che come d'un tratto s'era mutato. Il soldato allora si avvicinò al suo Signore, le frange decorative sul corpetto borchiato denotavano numerose vittorie sul campo, si trattava di una delle spade giurate dei Waynwood, con fare paterno mise una mano sulla spalla del proprio Lord la mano e disse nuovamente "Cosa facciamo? Abbiamo perso una battaglia, non la guerra!" a quel punto un gallo sul pontile cantò! Lo sguardo quasi insanguinato di Philipp si sarebbe voltato verso il pennuto canterino, l'odio e la rabbia nei suoi occhi trasudava e si tradusse presto nelle sue parole "Chiederemo spiegazioni al Re!" con rabbia quasi furente. L'ufficiale tolse allora la mano dalla spalla, fece come a battere i tacchi ma Lord Philipp proseguì "Sbarcate gli uomini... alloggiate la truppa dove ci verrà detto... spero di fare presto ritorno a casa" era forse un contrordine? Il milite non esitò allora "Obbedisco!" e come alla garibaldina si diresse verso altri che attendevano i suoi ordini. Quelle parole di Philipp lo avevano ricaricato d'energia? Il suo Signore era stato così vigoroso da spronarlo a nuova vita? Il Lord Protettore si ammantò nel mantello, fece come a guardarsi intorno e vedendo alcuni dei suoi attorno ad un piccolo falò si diresse lì.
    Come un uomo del popolo, là in mezzo a loro, Philipp giaceva ora con le mani riposte sulla fiamma, attorno a lui una dozzina di militi nei colori del suo casato. Questi abbassarono il capo con rispetto balbettando parole di rito. Il loro Signore però non era lì a caso, non era lì solo per scaldarsi nell'umida situazione condizionale portuale. "Abbiamo perso una battaglia ma vinceremo la guerra...!" riprese le parole del proprio ufficiale con energia "... a Roccia del Drago abbiamo dato dimostrazione di quanto sia impreparata la marina regia e di come, Lord Damon, avesse ragione nell'investire in questo campo". Non avrebbe screditato il Re, il Primo Cavaliere od il suo sottoposto che sulla nave lo aveva de facto esonerato dal comando. Avrebbe solo rincuorato i suoi uomini "Non so cosa ci aspetta ma spero di rientrare a casa... con tutti voi al mio seguito" quindi mostrò le mani alla fiamma, erano mani curate e ben tenute ma che riportavano i segni di una guerra che ormai non finiva più da troppo tempo. Uno dei presenti sputò a terra, Philipp non capì se era disprezzo o rassegnazione, sì sentì comunque in dovere di dire "Il Re ha sbagliato con questa missione... siamo stati sciolti come neve al sole..." sospirò rassegnato pensando a come avrebbero potuto in previsione riprendersi Roccia del Drago e proseguì "... siamo comunque stati l'ossatura della Corona!" e si batté fortemente il petto in segno di cameratismo con chi lo circondava attorno a quel fuoco sperando che anche gli altri avrebbero fatto altrettanto.
    Di lì a breve il suo scudiero - Carlytt - lo avrebbe chiamato "Milord, Approdo del Re è blindata! Il Primo Cavaliere ha chiuso le porte e impedito ai corvi di volare" lo sguardo cupo del Signore della Valle si sarebbe voltato verso il proprio scudiero con stupore e anche dubbio "In che senso!?!" chiese retoricamente. L'uomo che lo serviva come scudiero gli fece cenno e presi una manciata di lanceri si avviarono alle porte che davano sul porto trovandole sigillate e presidiate. "Sono Lord Philipp Waynwood, Protettore dell'Est, Signore di Ironoaks e Bianchemura. Servitore leale del Re e fedele della Corona. Rientro al seguito della spedizione per Roccia del Drago, abbiamo fallito e desidero parlare col Re o il Primo Cavaliere oltre che avere accesso ai miei alloggi nella Fortezza Rossa" la richiesta di Philipp alle porte sarebbe stata chiara, diretta, decisamente poco umile e quanto più altezzosa e coronata di formalismi. Il suo 'bussare' del resto non poteva dirsi convenzionale, non era uno qualunque a voler chiedere di entrare. Avrebbe ora atteso con tranquillità, pacatezza e formalità una risposta davanti alle porte chiuse e presidiate. Erano del resto 'entrati' nel porto, perché ora non essere accolti in città? Non volevano ricevimenti o ringraziamenti, molti degli uomini al loro seguito sarebbero stati allocati dentro e fuori le mura com'era stato prima di partire, perché quindi rimanere fuori ora? Una delle due bestie di Philipp gli si presentò allora ai piedi, Carlytt doveva averli liberati una volta giunti in porto quei due maledetti carlini bavosi. Il Signore di Ironoaks prese in braccio la belva e guardando la torre di guardia posta sulla porta prese dicendo rivolgendosi al cane "Dentro le mura c'è il Re, il Signore di queste terre, speriamo abbia il tempo di ascoltare uno dei suoi servitori più fedeli".


    1058 // Come da comunicazioni qui di rientro da Roccia del Drago tento l'opzione 2) "Arrivate in libera alle porte chiuse della città e fate mandare un messaggio a Lionel (glielo metto in quest) e vediamo se vi apre"




     
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    Condottiero

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    Il tuo messaggio verrà recapitato a Lionel.

    Philipp ottiene:

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