Arthur

Orefice 1/5

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    Condottiero

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    Età di Arthur: circa 11 anni


    Narrato
    Parlato Arthur
    Parlato Oromis


    Pentos era una città multicolori, piena di gente di ogni età, status, ceto sociale, importanza, religione, razza e cultura.
    Non era raro imbattersi in personaggi dalla pelle color dell'ebano, altri con vestiti così sgargianti da risultare quasi abbaglianti, altri ancora con gioielli o perle dall'aria pesante e scomoda. Ma sicuramente se venivano indossati era per proclamare al mondo il benestare di quella persona.
    Questi personaggi attiravano l'attenzione dei più, soprattutto per quelli che, come il giovane Arthur Waters, non potevano certo permettersi una tale opulenza o l'ostentare tale ricchezza.
    Ed ecco che quella mattina il giovane bastardo nato e proveniente da Approdo del Re gironzolava senza meta per la Città Libera e veniva attratto da ogni personaggio fuori dalla norma o agghindato più o meno appariscente. Venne attratto in particolar modo dai gioielli sfavillanti indossati dalla gente, straniera o del luogo che fosse. Vide perle e ori, argento e altri metalli preziosi. Tutto questo era indossato sotto forma di spille, collane, anelli, orecchini, bracciali, cavigliere o anche appuntati in posti più originali come sopracciglia, naso o addirittura bocca (leggi piercing XD).
    Dopo mezza mattinata passata a girovagare e a vedere sempre più persone, nobili o mercanti che fossero, portare tanta ricchezza addosso Arthur si incuriosì a tal punto che corse a casa per chiedere al suo mentore, Oromis, qualche delucidazione al riguardo.
    Appena vi arrivò trovò il vecchio canuto indaffarato, come suo solito, tra scartoffie, penne, calamai e cianfrusaglie varie.

    Maestro, posso farvi alcune domande?

    Chiese dopo essersi annunciato aprendo la porta e avvicinandosi al tavolo dove stava l'anziano.

    Oh buongiorno Arthur. Se sono cose che potrebbero acuire il tuo intelletto, sai bene che sono sempre pronto a rispondere. Siediti e parliamo.

    Il valyriano prese uno sgabello, lo posizionò davanti ad Oromis e si sedette.

    Maestro, questa mattina giravo per la città per conoscerla meglio e apprendere qualcosa in più sul posto dove ormai viviamo e stiamo... Mi è capitato di imbattermi un persone di ogni età e status sociale, ma quello di cui più mi sono interessato è la ricchezza che alcune persone ostentavano. Ho visto persone con così tanto oro o gioielli addosso che dovevano camminare ingobbiti per il peso. La prima domanda è: non hanno paura di venire derubati?
    La seconda: perché si indossano i gioielli?
    La terza: ho visto strane sfere lucenti, ma non colpite da luce. Brillavano di vita loro. Perle! Da dove vengono? Come vengono fabbricate?


    Il vegliardo ascoltò con pazienza l'asserzione del suo giovane protetto, poi, sentendo la moltitudine di domande poste, alzò gli occhi al cielo e sogghignò.

    Le tue domande avranno mai fine, giovane figlio dell'estate?

    Non sembrava però arrabbiato, anzi... Di sicuro le domande poste celavano voglia di sapere e quando Arthur voleva sapere e aveva fame di conoscenza, Oromis non era mai restio a rispondere e, anzi, gli faceva pure piacere e ne era contento.

    No, mai, Maestro.

    Rise Arthur.

    Dunque... Per quanto riguarda la prima domanda non saprei rispondere. Può darsi che quella gente venga protetta da armigeri o guardie. Oppure che si senta talmente tanto potente o arrogante da non temere agguati. Chi può dirlo? Chi può penetrare la psicologia umana tanto da capire cosa muove l'animo? Nessuno... Le mie supposizioni valgono quanto le tue. Per il resto... Dunque...

    L'erudito parve sovrappensiero per un attimo, sicuramente stava pensando al modo migliore di rispondere al giovane.

    I gioielli vengono indossati per varie ragioni. Come hai sottolineato giustamente tu, per ostentare ricchezza e potere. Oppure per vanità. O per segnalare ceto sociale o religione o sesso del portatore.
    Ci sono diversi tipi di gioielli e diversi tipi di componenti. Hai visto le perle... Bene, queste sono semplici granelli di sabbia in origine. Finiscono dentro alle ostriche del mare e queste, sentendosi attaccate, ricoprono questo granello di una sostanza molto dura che trasforma la sabbia nella perla. Ci vuole tempo, ma alla fine della trasformazione abbiamo la perla così preziosa. So di alcuni gioiellieri che le incidono, ma il più delle volte rimangono del loro aspetto liscio e sferico.
    Poi c'è l'ambra, una sostanza appiccicosa, ma se lavorata a dovere diventa più dura del legno. Alcuni, nelle prime fasi di lavorazione, vibra chiudono capelli o insetti. Mi segui fin qui?


    Arthur annuì, rapito dalle spiegazioni del vecchio.

    Sempre dal mare possiamo ricavare la madreperla.

    Il mare è così generoso con noi, Maestro...

    Esatto Arthur, ecco perché dobbiamo essergli grato. Come dicevo... La madreperla arriva sempre dalle conchiglie ed è multicolore.
    Sempre dal mare ricaviamo anche il Corallo, chiamato per l'appunto "Albero del Mare". È di colore rosso, ma se non curato può scurire. È fragile e delicato, ma molte signore lo adorano e di ornano di esso.
    Poi abbiamo i metalli preziosi come l'oro, l'argento, il rame, il bronzo eccetera...
    Infine abbiamo le gemme semipreziose, come il quarzo, l'agata, l'onice e così via...
    Sia i metalli che le gemme hanno bisogno di lavorazione per essere trasformati in gioielli e monili. Ti è chiaro?


    823 parole su 600 richieste
    Marziale
    12 p.e base
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