Squarcio di vita

Libera "feeling guilty"

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    Condottiero

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    Un alito di vento accarezzò le guance di Nadine. Per quanto non odiasse la vita del bordello, era al di fuori di quelle quattro mura che si sentiva veramente se stessa. Per anni aveva osservato i passanti immaginando storie, prendendo i loro gesti ed il loro modo di parlare ed immedesimandosi nelle loro vite, talvolta invidiandole e talvolta prendendosene gioco.
    Quel giorno sarebbe stata un ricco e grasso mercante. L'uomo camminava con il classico passo di chi ha le tasche più pesanti della testa e la bussola morale completamente smagnetizzata. Vestito d'oro, blu elettrico e sfumature di un rosso più intenso del sangue, se ne andava tronfio per le strade di Lys sudando come un maiale. Forse non era abituato al caldo esotico della città o forse la sua pelle non riusciva a trattenere tutto lo sporco che l'uomo aveva dentro, in ogni caso anche se lo avesse perso di vista le sarebbe bastato seguire la scia di gocce salate che lasciava sull'asfalto. Nadine al contrario indossava una semplice tunica bianca e leggera che le frusciava sulle gambe come fosse una carezza. Aveva tentato di imitare l'andatura dell'uomo divaricando un po' i piedi, portando indietro le spalle per sostenere quell'invisibile - e nel suo caso inesistente - peso nelle tasche, lasciando che le braccia ondeggiassero incuranti di chi le passava intorno quasi a voler reclamare anche quello di spazio, ma tutto ciò che ottenne fu soltanto una manciava ti sguardi perplessi. Trattenne l'urgenza di mettere le dita davanti alla bocca e farvi vorticare all'interno la lingua in un chiaro e poco educato gesto di meravigliosa volgarità.
    Non fu semplice.
    Tornando al mercante, lo vide farsi strada tra le botteghe, comprare oggetti preziosi, lodare gli artigiani in un modo così viscido che le accapponò la pelle, asciugarsi la fornte con il retro della mano soffice e vellutata come quella di un bambino. Gli occhi avidi di Nadine mangiarono ogni cosa. Aveva imparato ben presto che il modo migliore per imparare qualcosa era sperimentarla in prima persona e, se avesse voluto avere a che fare seriamente con un certo tipo di clientela, avrebbe dovuto calarsi in tutto e per tutto nel loro mondo. Da cui, quella sorta di pedinamenti che andavano avanti oramai da settimane. Era stata una mendicante, un lavoratore di vetro, un prete rosso, una panettiera, un profumiere, più volte un mercante.
    Ne imitava i gesti e le parole, ma alla fine della giornata... chi era veramente Nadine?

    Scusate, corto e pessimo e anche senza un effettivo senso ma meglio che nessun post.
     
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