Dagon Greyjoy

Un altro estenuante giorno d’attesa alle Stepstones, uno di quelli che Dagon ormai fatica a sopportare. Sebbene ogni tanto riuscisse a trovare un modo per svagarsi e comprendesse il tempo necessario per preparare un viaggio lungo come quello che l'avrebbe condotto a Myr, il Greyjoy ormai era infastidito da ogni momento in cui era costretto a stare sulla terraferma. Fortunatamente per lui Tsaala aveva sempre un modo per tenere lo cose interessanti e aveva cominciato a passare sempre più temo con il secondo in comando di Salladhor in attesa che anche una sola nave dorniana facesse capolino all'orizzonte. Vana speranza... quei codardi restavano nascosti tra le loro dune; sempre che il Principe si fosse reso conto di aver già perso la sua recente sconfitta. Proprio quando lo sconforto per l’ennesimo giorno di ozio e boria stava per attanagliargli il cuore, Tsaala fece capolino facendo chiedendo al capitano di seguirlo.

"Pronto per sgranchirti un po' i muscoli?"

"Non vedevo l’ora, stavo impazzendo. Almeno potrò sfogarmi un po’..."

"Beh giusto per fartelo sapere oggi faremo qualcosa di… come spiegarlo. Non proprio convenzionale."

Dagon guardò incuriosito il suo interlocutore cercando di carpire qualche informazione in più dal pirata, ma non ottenne nulla più di un cenno del capo mentre si incamminavano verso la piazza della cittadina. Si limitò quindi ad una scrollata di spalle continuando a seguirlo.

"E quando mai?"

Una volta arrivati l'Uomo di Ferro trovò ad attenderlo un ragazzetto. Dall’aspetto sembrava una qualche recluta raccattata dalla strada, non era pelle ed ossa ma Dagon era almeno il doppio di lui. Non esattamente il tipo di persona che avrebbe considerato una minaccia.

"Ecco Dagon, oggi sarà lui il tuo avversario."

Alzò il sopracciglio ma non disse nulla, limitandosi a muovere la mano ad estrare l'ascia. Tuttavia venne subito fermato dalle parole di Tsaala.

"Niente armi oggi, solo corpo a corpo."

"Senza offesa verso il ragazzo, ma... così rischio di ammazzarlo. Uno come lui non è in grado di tenermi testa nel corpo a corpo. Magari con la spada potrebbe davvero saper fare qualcosa, girarmi attorno se è abbastanza veloce… Ma a giudicare dalla sua stazza non mi pare il tipo che faccia a cazzotti in taverna… o perlomeno non quello che la vince. Così come è ora probabilmente lo potrei sconfiggere a mani legate."

Un ghigno apparve sulle labbra del pirata..

"Infatti è proprio quello che dovrai fare."

Il Greyjoy lo guardò con lo sguardo vuoto come se non avesse capito

"L’allenamento di oggi è proprio questo, dovrai sconfiggerlo con le mani legate dietro la schiena. Ovviamente in condizioni normali il ragazzo non avrebbe chance ma… come ben sai non sempre potrai combattere al meglio delle tue capacità, diciamo che darti un piccolo handicap non ti farà male."

Mentre diceva così si sporse verso Dagon e cominciò a legargli i polsi per poi sporgersi verso il suo avversario e sussurrargli qualcosa all’orecchio.
Senza aspettare il ragazzo si lanciò immediatamente contro di lui cercando di colpirlo all’addome. Istintivamente Dagon provò a parare il colpo ma ovviamente non potendo usare le mani venne colpito in pieno dal suo avversario accusando violentemente il colpo.

"Scusa amico, ma Tsaala ha promesso di prendermi in ciurma nel caso in cui fossi riuscito a darti filo da torcere oggi."

Il capitano non rispose e cercò di evitare i colpi successivi con scarso risultato. Il ragazzo era effettivamente molto veloce e il fatto che non potesse usare le braccia giocava unicamente a suo favore. La prima parte dello scontro la passarono così con Dagon che piano piano cercava di cambiare il suo stile di combattimento cercando di concentrarsi per evitare i colpi del ragazzo piuttosto che pararli.
Non ci volle molto che i due arrivarono ad una sorta di stallo, ormai Dagon riusciva a schivare i colpi sebbene non tutti, ma ancora non aveva provato ad attaccare il ragazzo neanche una volta. D’altro canto però i pugni del giovane pirata si facevano più deboli ed incerti.
Fu così che quasi impercettibilmente lo scontro cominciò a cambiare forma, e il Greyjoy prese il sopravvento. Di tanto in tanto riusciva a evitare con largo anticipo provando a calciare l’avversario fino a che, all’ennesimo colpo a vuoto il giovane non venne colpito da un forte calcio al fianco che lo fece sbilanciare e cadere per terra. Immediatamente non perse tempo e si affrettò a lanciarsi sul suo avversario mettendo il suo piede sopra il petto del ragazzo.

"Basta così. Bel lavoro, Dagon! E anche tu, Adrian, perché no..."

Esclamò il pirata, affrettandosi a slacciargli i polsi.

"Beh si è fatto tardi! Basta per oggi… Avviamoci verso la taverna, sicuramente avranno qualcosa da mettere sotto i denti."