Aconé Tyrell

Astronomia 1

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    20 gennaio
    sera
    sulla nave da Pentos a Tyrosh


    Le giornate sui mercantili trascorrevano lente senza la compagnia del marito, perennemente sul punto di vomitare la propria anima. Fortunatamente però c'erano altri viaggiatori sull'imbarcazione diretta verso Tyrosh e la Tyrell si era unita spesso alle loro cene e alle loro conversazioni tentando di alleviare un poco la propria solitudine. In particolare gradiva la compagnia di un giocattolaio che viaggiava coi propri figli (forse era la mancanza dei suoi, ahimé) e che si preoccupava ogni sera di insegnare loro qualcosa di quel loro strano mondo.
    C'era una saggezza nel popolo che a gente come Aconé era sempre preclusa. Ma lì non era la Lady di Grande Inverno e neppure la figlia di Lord Mace e nessuno si sarebbe lamentato se si fosse seduta insieme ai bambini ad ascoltare quanto quell'uomo avesse da raccontare.
    "Una volta c'erano due lune nel cielo, poi una si avvicinò troppo al sole e fu disintegrata dal suo calore." -era probabile che l'uomo raccontasse un mito o una qualche leggenda, ma l'idea che qualche disastro del genere fosse davvero accaduto secoli or sono, dava modo alla Tyrell di spiegarsi l'imprevedibilità di certe situazioni atmosferiche nel mondo conosciuto.
    "Da allora, su questo pianeta, le stagioni sono diventate instabili e solo la saggezza dei Maestri d'Occidente che leggono le stelle è in grado di scandire il passaggio degli anni e leggere le avvisaglie del tempo che arriverà." -per una come la Rosa, che in quel mondo c'era sempre vissuta, il fatto che fosse solo la Cittadella la depositaria di un simile sapere non le sembrava affatto strano. Forse per qualcun altro non era così?
    "Ora siamo in estate, bimbi miei. L'estate è la stagione in cui i raccolti crescono, i bimbi si fanno uomini e le donne partoriscono. La stagione in cui gli eserciti marciano e la guerra incombe." -Westeros era appena uscita dal conflitto dell'Usurpatore, si augurava che di là se la cavassero abbastanza bene da restarsene in pace a godersi la ricostruzione durante quell'estate.
    "Ci sono state estati lunghe anche dieci anni, ed altre che duravano solo pochi mesi. A Myr il sole d'estate è così caldo da scioglierti la pelle, ma a nord nel continente occidentale si dice che anche d'estate possa nevicare!" -si trattava di una neve leggera ovviamente, ma anche in quel momento il pensiero che stava per trasferirsi in una terra così lontana da quella in cui era cresciuta riusciva a turbarla ed emozionarla insieme.
    "A seguire vi è un autunno che è tanto breve quanto lo è stata l'estate che lo ha generato. E' la stagione dei raccolti, i contadini devono affrettarsi a mettere da parte le scorte per l'inverno e sperare che siano sufficienti e che le messi abbiano avuto tempo di crescere durante l'estate." -e se questa era una preoccupazione comune per il sud, cosa dovevano dire lì a nord che anche d'estate avevano la neve pronta a rovinare i raccolti? Ora comprendeva come il motto della Casata di suo marito fosse un monito a prepararsi ed essere sempre laboriosi, anche nelle stagioni più calde e felici. E capiva anche come i suoi vassalli fossero stufi della guerra. Bisognava sfruttare l'estate per prepararsi per l'inverno, non per giocare ai soldati dietro ad un Re che non stava seduto sulla sua sedia più di due settimane.
    "Ed infine arriva l'inverno e con esso il freddo. A volte a Myr e Tyrosh il freddo neppure si avverte. A volte l'inverno è così breve che solo il nord ne viene colpito. Altre volte invece..."-qui il cuore di Aconé saltò insieme a quello dei bimbi -"A volte è così lungo che tutto muore, i campi, i raccolti, e persino vecchi e bambini..."
    La preoccupazione che i vassalli del Nord avevano per le derrate alimentari che ora sarebbe stata la Rosa a garantire dall'Altopiano...cosa doveva voler dire morire di fame per un inverno freddo e lungo? E loro non sapevano...non avevano modo di conoscere ciò che Caleb le aveva rivelato. Se bastava un inverno corto solo un paio d'anni a ridurre la gente alla fame, cosa sarebbe accaduto se il gelo della Lunga Notte fosse tornato nuovamente sul mondo? Poteva sentire sulla pelle il terrore dei genitori quando i magazzini si svuotavano di cibo a poco a poco ed il legno non prendeva fuoco nei camini ed i bimbi piangevano di fame e di freddo.
    "Ma ogni volta, invariabilmente, torna la primavera ed il ghiaccio inizia a sciogliersi. I corvi bianchi dalla Cittadella volano in tutte le corti e di nuovo i cuori si riempiono di speranza." -ma la primavera non sarebbe arrivata questa volta, i corvi bianchi non sarebbero volati, non con l'arrivo dei Mostri che Caleb aveva visto.
    Un'estate appena cominciata ed un autunno. Entrambi dalla durata sconosciuta.
    Questo era il tempo che avevano per trovare un modo per resistere.
    L'inverno stava arrivando.

    ---focus su Stuart Tosh che fa la la la la la la chiedendosi se non fosse stato meglio suonare all'oratorio

    CITAZIONE
    Astronomia 1

    Requisiti: Conoscenze 48 (dovrei avere 75) parole (non lo so se 600 o 700 o 800) io per sicurezza ne ho fatte 800 così non prendo bonus lunghezza a prescindere ma a prescindere ho i requisiti.

    Ricompense: 12 punti esperienza base -25% tratto studioso (no, nessun malus, utilizzo il premio dell'evento di San Valentino) + 0 lunghezza + eventuale merito mod + Astronomia 1
     
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