Ritrovare la bussola

Libera Caleb- Aconé

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    23 gennaio
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    sulla nave da Pentos a Tyrosh


    "Non possiamo andare avanti così."
    Aconé era stata glaciale ed aveva approcciato il marito senza usare mezzi termini, benché il poveretto non fosse nelle condizioni migliori per una conversazione di quel genere data la sua avversione per i viaggi via mare.
    "So che non ti piacciono i libri e lo accetto." -il volto della Tyrell era contrito, sapeva che quanto stava per chiedere allo Stark era una vera e propria violenza -"Ma bisogna che tu apprenda i rudimenti del basso valyriano."
    Si prese il tempo di un lungo sospiro, quello di un'insegnante che sapeva avrebbe avuto un duro lavoro davanti a sé: "Certo, io sono ben lieta di farti da traduttrice, ma se per qualsivoglia motivo dovessimo separarci come avvenuto a Pentos? Se non riesci almeno a capire cosa dicono attorno a te sei..."-anche stavolta si prese il suo tempo perché sapeva che quella parola sarebbe stata una stilettata nel cuore di Caleb -"inutile."
    Colpito così nell'orgoglio, era certa che il Lord di Grande Inverno si sarebbe infine piegato a quel supplizio. Decise quasi istantaneamente di non nominare neppure la grammatica a quel povero disgraziato; dubitava fortemente che il suo amato avrebbe avuto qualche possibilità di destreggiarsi tra i quattro generi del valyriano o, gli Dei ce ne scampino, addirittura le declinazioni! Per le sette coniugazioni verbali poi...no no per carità, quel poveretto si sarebbe buttato nel Mar Stretto senza nemmeno salutarla.
    Caleb non sarebbe dovuto diventare un interprete dopotutto, né un linguista: gli sarebbe bastato capire e farsi capire, quindi quella sarebbe stata tutta una lezione di vocabolario. Dopo avergli elencato due o tre modi per presentarsi, la Rosa provò a fargli pronunciare la frase completa, scandendola prima con dovuta attenzione:
    "Iksan āeksio Caleb Stark se bisa ābra iksis ñuha ābrazȳrys riña Aconé. Io sono Lord Caleb Stark e questa donna è mia moglie Lady Aconé."-non era importante se al momento non riusciva a pronunciare le vocali con la giusta apertura o a far vibrare bene le nasali,almeno che dicesse le parole giuste...ecco cosa si augurava la donna!
    "Se zokla iksis va se qurdon. Il lupo è sul tavolo."-dopo le presentazioni, Aconé si era concentrata sulle preposizioni che credeva fossero fondamentali per evitare fraintendimenti in un discorso.
    Fu tuttavia affrontare i verbi (anche senza spendere troppo tempo nelle coniugazioni) ciò che fece trascorrere il tempo in quella cabina tanto velocemente all'esterno quanto lentamente all'interno: certo, declinare tutto all'infinito andava bene, ma se non comprendeva la differenza tra la forma attiva e la passiva i suoi discorsi avrebbero presentato ben più di un problema. Ad un certo punto, quando Thraur era entrato addirittura con la cena, pensò di arrendersi o, in alternativa, aprire il cranio del marito a martellate per vedere se dentro ci fosse un cervello.
    Anche quell'ostacolo però era stato più o meno affrontato, anche se in cuor suo la Lady si augurava che lo Stark si esercitasse a dovere prima di presentare il suo valyriano in pubblico.
    "Proviamo ad affrontare un discorso, seguimi e rispondimi."-gli occhi della Rosa era contornati di rosso, Dei quanto aveva nel cuore il povero Maestro Luwin!
    "Rytsa! ao vestragon olvie kostōba, issi ao iā vīlībāzmio? isse ñuha lentor konīr issi tournaments skoriot mentyr kostagon urnēptre pōja kostōba se se winner tepagon iā sīmontan naejot se olvie gevie riña. Would ao tepagon aōha sīmontan naejot nyke?"

    CITAZIONE
    Divertiti

    553 parole -arrivo alle 600 col post successivo in cui commento il disastro che farà.
     
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    Visione concordata con il Concilio Ristretto.


    Il mondo era nel caos.
    Caleb aveva deciso di mettere alla prova i suoi poteri per informarsi sulle condizioni dei Sette Regni... E se n'era pentito dopo pochi istanti.
    Dei, non pensava assolutamente che le cose potessero prendere una piega tanto brutta in sua assenza. Sebbene avesse visto guerre, carestie, morte e distruzione, un simile disastro gli pareva inconcepibile.

    Quel viaggio onirico era iniziato ad Approdo del Re, e a lungo era rimasto lì.
    Aveva lasciato Approdo del Re in condizioni difficili, sì, ma con una ripresa ormai incominciata! La città avrebbe passato qualche anno difficile, ma l'influenza di Rhaegar e la guida del nuovo Concilio Ristretto avrebbe dovuto permettere che tutto tornasse come prima della guerra.
    ...E invece non era andata così.
    Non era assolutamente andata così.

    Muovendosi come insegnatogli da Brynden, lo Stark osservò la situazione della capitale... E ne rimase sconvolto.

    La prima sorpresa - monito di tutto ciò che lo avrebbe atteso - giunse ai suoi occhi quando, uscito dall'Albero Diga - un curioso effetto collaterale dei a suoi nuovi poteri, che sembravano farlo emergere direttamente dalla corteccia - avrebbe trovato il parco degli Dei completamente martoriato, l'Albero Diga imbrattato, i rami danneggiati...
    Immediatamente, Caleb seppe che qualcosa doveva essere andato storto con i fanatici che seguivano il verbo di Illyria. Non c'era altra spiegazione.

    La conferma di ciò sarebbe arrivata pochi istanti dopo, quando di fronte a lui sarebbero balenate altre orribili immagini, in rapida successione.

    Avrebbe visto Daeva fatta a pezzi dai cavalli, senza che nessuno riuscisse a salvarla. Quella che lui aveva nominato sua luogotenente, la donna che aveva combattuto per il Nord in ogni istante...
    Daeva era stata assassinata e il suo corpo era stato massacrato.

    Avrebbe anche visto navi gonfie di fanatici lasciare il porto, affondando poco dopo. Avrebbe gioito enormemente nel venire a conoscenza di quell'evento, percependola come una sorta di vendetta.
    L'artefice di ciò, un uomo apparentemente straniero, gli appariva però inquietantemente familiare, come se lo avesse conosciuto già prima di allora...

    In seguito a quei terribili eventi, lo Stark avrebbe visto i combattimenti per le strade, seguiti da un orribile rogo eseguito quella notte. Migliaia di uomini, donne e persino bambini sarebbero stati dati alle fiamme in pubblica piazza...
    Dov'era Rhaegar? Come aveva potuto assecondare una simile follia?
    Che il sovrano dei Sette Regni avesse definitivamente perso il senno?

    E Red? Dove si trovava il suo amico in quel momento? E Corinna? Corinna stava bene?
    Sapeva che il Karstark era stato incaricato di riconquistare Roccia del Drago dopo il fallimento di Tosco, quindi non poteva che sperare che i due stessero bene, per quanto una battaglia potesse essere considerata un bene...


    ---


    Il vero incubo, però, sarebbe giunto poco dopo.
    Sua moglie, donna spietata, aveva deciso di sottoporlo ad una tortura tanto intensa che neppure la morte di Daeva avrebbe potuto confrontarcisi.

    "Bisogna che tu apprenda i rudimenti del basso valyriano."

    Non poteva fare sul serio, vero?
    Non lo avrebbe mai obbligato a...

    "Certo, io sono ben lieta di farti da traduttrice, ma se per qualsivoglia motivo dovessimo separarci come avvenuto a Pentos? Se non riesci almeno a capire cosa dicono attorno a te sei..."
    Perdonabile?
    "inutile."

    Quella sì che fu una stilettata nel suo cuore.
    Essere inutile non gli stava bene. Non poteva lasciare che tutto ricadesse sulle spalle di Aconé, non era giusto nei suoi confronti.

    Trasse un lungo sospiro: sua moglie aveva già iniziato a insegnargli frasi in quella lingua astrusa.
    Non gli aveva neppure dato il tempo di ribellarsi.
    Iksan āeksio Caleb Stark se bisa ābra iksis ñuha... ābrazȳrys riña Aconé? Disse, concludendo con tono interrogativo, vista la sua terribile pronuncia della lingua.

    Imparare parole a memoria non lo avrebbe aiutato, però. Sebbene fosse utile poter regredire all'uso di formule memorizzate senza alcun criterio, non sapere l'esatta logica dietro ogni parola rendeva estremamente difficile comunicare con sua moglie.
    Aconé sembrava della stessa idea, infatti si concentrò sulle frasi più elementari in modo che Caleb potesse comprendere la struttura sintattica a cui il Basso Valyriano obbediva.
    Se zokla iksis va se qurdon. Ripeté Caleb sempre più convinto.

    La pratica fu dura e difficile, e Aconé era una maestra quanto mai esigente.
    Ma iniziava finalmente a capire.

    "Rytsa! ao vestragon olvie kostōba, issi ao iā vīlībāzmio? isse ñuha lentor konīr issi tournaments skoriot mentyr kostagon urnēptre pōja kostōba se se winner tepagon iā sīmontan naejot se olvie gevie riña. Would ao tepagon aōha sīmontan naejot nyke?"

    Ascoltare e comprendere quello che gli veniva detto era più semplice che articolare frasi lui stesso. Ciò era una fortuna, perché gli permise di rispondere a sua moglie nonostante fosse appena un novellino.
    Nyke'd irudy jeme se rūkluni hen vys. Replicò sorridendo e avvicinandosi per accarezzarle il volto.
    Nyke'll ērinagon tolvie vīlībāzma syt ao. Promise.

    Avrebbe dovuto parlarle di quanto aveva appreso, però. La lezione lo aveva coinvolto al punto da dimenticarsene, ma sua moglie doveva a tutti i costi sapere cosa fosse successo.

    Decise di provare a comunicarle quello che voleva dirle direttamente in basso valyriano. Quella lingua era piena di omofoni, quindi sulle prime fu complicato provare a formulare una frase di senso compiuto... Ma dopo un po' ci riuscì.

    Se capital iksis va perzys.
    Avrebbe proferito in tono grave, sperando di attirare l'attenzione di sua moglie con quelle parole.

    Se gryves iksin tortured se ossēntan. Avrebbe proseguito, tenendo lo sguardo basso.
    Se ships sank. Se ribazmoqitta vali morghūltan.
    Riusciva a comporre soltanto frasi brevi, il che era un notevole handicap alla sua eloquenza, ma immaginava che sua moglie avesse compreso il concetto.

    Se people sia punished. Pōnta morghūltan isse iā rōva perzys... Sussurrò mentre il ricordo di quelle orribili fiamme gli riempiva la mente.
    Una simile azione rasentava la follia... Com'era possibile che avvenisse qualcosa del genere?

    Iksan zūgagon. Nyke hope īlva raqirossa issi unharmed... Era ovvio a chi si riferisse in quel momento.

    930 parole
     
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    23 gennaio
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    La pronuncia di Caleb era assolutamente terribile, ma il ragazzo iniziava finalmente a mettere insieme delle frasi di senso compiuto e probabilmente quella era la massima vittoria alla quale la Tyrell poteva ambire.
    Se capital iksis va perzys
    Aconé annuì con un sorriso. La scelta di termini era quantomeno bizzarra, ma alla fine suo marito era pur sempre un combattente, non poteva pensare che si esprimesse sempre con fiori e sentimenti. Ripeté il termine Perzys accentuando la vocale allungata. Furono le frasi successive a mutare l'umore della Rosa e a confermarle che no, Caleb non stava più giocando. Quello di cui parlava, il tono con cui glielo confessava...
    "Skoros?"-la fanciulla era così sconvolta che non si accorse neppure di star utilizzando ancora il basso valyriano -"Gōntan uēpa Jaes urnēptre ao bisa?"
    Non aveva ancora compreso bene come funzionavano quelle cose, ma la visione di Daerion, cadavere, che le parlava di Galuadh era ancora talmente fresca nella mente della Lady che non avrebbe osato mettere in dubbio il dono fatto allo Stark.
    "Iksin ziry jehikagrī geralbar naejot gaomagon bisa?"-era stata avvertita, il tempo della Lama era vicino e Rhaegar non aveva fatto un bel niente per dare seguito alle sue informazioni. Peggio, ne aveva fermato le azioni.
    Gli occhi di Aconé si spalancarono dal terrore: "I bambini?!? Puoi vedere i bambini? Sono al sicuro?" -afferrò le spalle del marito con una tale forza che rischiò quasi di affondargli le dita nella carne. Tremava come una foglia e se non si fosse trovata su una nave nel bel mezzo del Mare Stretto probabilmente sarebbe già ripartita per Grande Inverno seduta stante.
    "Red e Corinna dovevano partire per Roccia del Drago...forse sono ancora sulle loro navi!"-tentò di tranquillizzare il marito pur se essa per prima era un fascio di nervi -"Ma Lily e gli altri...sono rimasti tutti ad Approdo, Caleb...e i miei genitori? Olenna?"
    Si portò entrambe le mani alla bocca dalla quale non riusciva ad emettere più alcun suono. Stavano provando a salvare un mondo che andava in frantumi. Era una delle Lady più potenti dell'intero continente occidentale ed era totalmente impotente!
    "Che.."-si morse le labbra sbuffando prima di urlare tra i denti l'imprecazione che aveva cercato di trattenere -"CAZZO!"
    L'indice si era sollevato in maniera accusatoria contro Caleb, ma non era certo il marito colui verso il quale era rivolta la sua rabbia: "Glielo avevo detto! Lo avevo avvertito che stavano preparando qualcosa! Lo avevo avvertito che il tempo della Lama era vicino! Mi ero offerta di provare a mediare ma lui NO!"-i'indice mimò la negazione che le era stata imposta scaraventandosi di lato e verso l'alto prima di chiudersi nel pugno. A chi si riferisse non sarebbe stato un mistero per il marito.
    "Ha avuto mesi...MESI per prepararsi, per fare qualcosa...e cosa ha fatto? Niente ha fatto! Niente! Gli basta montare a cavallo del suo Drago per credersi invicibile!"- il pugno si sciolse nel palmo che si portò alla testa che iniziava a girarle vorticosamente. Come accidenti faceva il Protettore del Nord a restare così calmo di fronte a quanto accaduto?
    "Per cosa stiamo salvando il mondo, eh?!"-stavolta era rivolta a Caleb con tutta la sua concentrazione. Fece qualche passo verso di lui assottigliendo lo sguardo: "Se anche trovassimo delle armi, se scoprissimo come fare...pensi che riceveremo qualche tipo di aiuto dalla Corona? Sempre che ci sia ancora una Corona per quando torneremo..."
    Un sospiro e le labbra della Rosa si mossero a dire qualcosa, per poi rimangiarsela in fretta. C'erano parole che non potevano essere dette nemmeno al proprio amante.
    "Se quei fanatici prenderanno il controllo della regione saremo finiti."
     
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    Idem di prima


    Caleb rimase in silenzio, lasciando che Aconé sfogasse la sua rabbia.
    Aveva assolutamente ragione: lei aveva provato in mille modi a ostacolare quel disastro, a prevenirlo e a proteggere tutti i cittadini di Approdo del Re... Ma non era stata ascoltata.
    Come lui, Aconé era stata data per scontata fin troppo a lungo. Quello che aveva visto era solo la conseguenza delle scelte di chi avrebbe dovuto agire.

    L'unica cosa che si sentiva di ipotizzare era che Approdo del Re non fosse in fiamme a causa dei fanatici, ma per una reazione alla loro insurrezione.
    Vicino ai roghi ho visto dei soldati, quindi immagino che fossero una punizione ai fanatici, piuttosto che una loro azione... Borbottò. Ma... Sembravano un enorme errore, Aconé, sono certo che chiunque stesse al potere in quel momento abbia perso il senno, per fare una cosa simile.
    Scosse nuovamente il capo. Era follia, Aconé, non ho mai visto nulla del genere... neppure i Bruti, per gli Dei!

    La buona notizia era che, evidentemente, la capitale adesso era al sicuro. Al sicuro dai fanatici, quantomeno...

    Trasse un lungo sospiro dopo aver sentito la richiesta di sua moglie.
    Posso... Dare un'occhiata, propose chiudendo gli occhi e sdraiandosi come se stesse per assopirsi. Muoversi nel tempo è più complicato di quanto possa sembrare... Dovrò fare attenzione a non fare confusione...
    In effetti, nessun uomo sapeva veramente cosa significasse muoversi simultaneamente nello spazio e nel tempo. Per comprendere quanto fosse assurdamente difficile, sarebbe bastato immaginare come, in un mondo di sole due dimensioni, un nugolo di freccce sarebbe sembrato come un ammasso di punti che compare per un solo istante in modo casuale.
    Nessun abitante di un mondo piatto avrebbe potuto comprendere la difficoltà di muoversi in un mondo di tre dimensioni.

    Sì... posso dare un'occhiata. Avrebbe ripetuto sottovoce prima di rovesciare gli occhi e liberare il suo potere.

    Avrebbe iniziato con Lily. Non avendola vista ad Approdo del Re, e memore della missiva del Principe di Dorne, la avrebbe cercata a Lancia del Sole. Avrebbe trovato sia lei che Rhaegar alla capitale di Dorne... Il che era una buona spiegazione del motivo dell'assenza del sovrano.
    Tornando ad Approdo del Re e avanzando di qualche giorno avrebbe visto la vecchia Olenna al Parco degli Dei della Fortezza Rossa. La nonna di Aconé sembrava provata, ma comunque in salute. Seguendola per i corridoi della fortezza avrebbe visto anche le nipotine di Aconé, un'altra buona notizia.
    Per quanto cercasse, però, non riusciva a trovare Lord Mace Tyrell: che fosse stato vittima dell'insurrezione?

    La tensione che cresceva gli rendeva difficile concentrarsi abbastanza da potersi continuare a muovere tra luoghi e tempi...

    Dopo qualche tentativo si sarebbe imbattuto in una buona notizia differente da quella che sperava, ma assolutamente degna di nota: la regina madre era ancora in vita, per quanto debole e provata. A quanto pareva, Rhaella era stata vittima dei fanatici, ma era stata salvata. Viste le sue condizioni, dubitava fortemente che la regina fosse stata la mandante di quella strage...

    Trovare Mace sarebbe stato molto più difficile, invece: il Lord di Altogiardino era in viaggio, diretto a casa, e l'unico modo che Caleb ebbe per intercettarlo fu appostarsi in uno dei castelli sulla strada - Ponte Amaro, nella fattispecie.
    Non era stato semplice, ma quando finalmente ebbe un primo piano del faccione di suo suocero fu soddisfatto ed ebbe la possibilità di dedicarsi al suo obiettivo principale.

    Sapeva a memoria il percorso che avrebbero preso, quindi si aspettava che in quel momento si trovassero all'altezza dell'Incollatura.
    Purtroppo, da quelle parti si trovavano ben pochi Alberi Diga, che erano i surrogati degli occhi di Caleb.
    Avrebbe escogitato uno stratagemma simile a quello usato per Mace: lasciandosi "cadere" indietro nel tempo, li avrebbe attesi a Darry.
    Il lato positivo è che il suo potere gli risparmiava tutte le inutili attese che lo avrebbero fatto morire di preoccupazione: nel giro di quelli che per lui erano una manciata di secondi, Caleb riconobbe i volti di Jotun e Faror, seguiti da quelli di tutti i suoi figli.
    Salvi, erano salvi. Si ripeté, congelando il tempo e godendosi la visione di quei volti che amava così tanto.
    Avrebbe tanto voluto poter allungare le mani e sollevarli, era certo che avrebbero amato potersi librare in cielo, come tutti i bambini!

    Ma aveva un compito, quindi non poté restare a lungo. Aconé aveva bisogno di quel sollievo tanto quanto lui.
    Si avvicinò per accarezzare il volto di ciascuno dei suoi figli, anche se non poteva toccarli in alcun modo... Poi li lasciò al loro viaggio.

    A presto piccoletti...


    Tornato nella realtà del presente, lo Stark si sarebbe messo a sedere, afferrando l'otre d'acqua che aveva vicino e bevendo per qualche lungo istante.

    Dei, che mal di testa... Imprecò prima di mettere nuovamente a fuoco il mondo che lo circondava.
    Stanno tutti bene. Confermò a sua moglie un istante più tardi, inspirando a fondo prima di iniziare la sua spiegazione.

    Lily e il Re erano a Lancia del Sole al momento di quel disastro, il che, se non altro, significa che Rhaegar non ha perso il lume della ragione e deciso di ardere viva metà della popolazione della capitale...
    Anche se, allora, qualcun altro doveva essersi dato alla piromania in quei giorni.

    La regina, tua nonna e le tue nipoti stanno bene, anche se per Rhaella temo che "bene" sia un termine molto relativo... E' possibile che sia stata vittima di un attentato, ma è salva, a quanto ho visto...

    Inspirò. Sono riuscito a intercettare tuo padre a Ponte Amaro, credo sia del tutto ignaro della confusione ad Approdo del Re.
    E i bambini, Faror e Jotun... Stanno tutti bene, sembra che non siano stati attaccati da nessuno. Si trovavano a Darry più o meno quando ci aspettavamo che arrivassero, quindi va tutto bene.


    Afferrò la mano di sua moglie, chiudendo gli occhi nella speranza di alleviare il mal di testa che quel viaggio onirico gli aveva procurato.
    Stanno bene. Presto arriveranno tutti a casa, non temere. Sembra anche che i fanatici siano stati fermati, quindi... Possiamo andare avanti.


    975 parole, l'add è ampiamente saturato
     
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    Indubbiamente Aconé tirò un sospiro di sollievo alla notizia che familiari e amici non avevano subito danni dagli sconvolgimenti nella capitale, ma la Tyrell era ben lungi dal sentirsi tranquilla.
    Innanzitutto era una madre e sapere i propri figli così vicini al pericolo l'aveva fatta vacillare ed ora aveva instillato nella sua mente l'urgente bisogno di far ritorno a casa per riabbracciarli e sincerarsi di persona che fosse davvero tutto in ordine. In secondo luogo credeva che il buon cuore e l'irrefrenabile ottimismo del marito fosse cieco nei confronti della biechezza della politica di Westeros.
    Come poteva pensare che non ci sarebbero state conseguenze per quanto era accaduto ad Approdo del Re?!?
    Se era vero che la rivolta dei fanatici era stata fermata nel fuoco e nel sangue come Caleb aveva visto, la classe dirigente della capitale aveva semplicemente trasformato in martirio la loro punizione ed i martiri tendevano ad attirare il fanatismo in maniera più marcata di un accordo pacifico. Era possibile che Rhaegar e Lily si trovassero a Lancia per discutere le richieste matrimoniali del Principe dorniano, ma la Rosa temeva che la situazione sarebbe degenerata: Lily non voleva sposarlo, ne aveva paura, e sebbene la fanciulla avesse tenuto nascosto il biglietto in cui lei glielo rivelava...quanto ci avrebbe messo Matthew Martell a comprenderlo e ad agire contro il Targaryen?
    Targaryen che, per inciso, sarebbe stato furioso al suo ritorno ad Approdo del Re visto che avevano addirittura attentato a sua madre. E l'ultima volta che Rhaegar si era infuriato...rabbrividì ripensando alla moria di bambini di Fondo delle Pulci causata dalla chiusura delle porte della città per mesi, in maniera del tutto ingiustificata.
    Eppure...
    sebbene Aconé sentisse sotto pelle l'urgenza di tornare e di provare a sistemare le cose, ciò che stavano affrontando in quel viaggio era maledettamente più importante. Suo marito aveva bisogno di lei e se ora si fosse sottratta a quella missione, se lo avesse lasciato solo...il futuro di tutti sarebbe stato in pericolo.
    "Va bene..."-si sforzò di nascondere la sua preoccupazione stringendo la mano dello Stark nelle sue -"Andiamo avanti."
     
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    Ottieni "Basso Valyriano"

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    Edited by Numar - 30/3/2023, 11:08
     
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