Sangue chiama Sangue

Quest Garran + Alexandros

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    Alexandros, Garran • 6 dicembre • Primo pomeriggio • A est di Braavos, paesaggio brullo


    Rispetto a quanto era stato detto a Garran da Ben, l'incontro con i diplomatici delle Città Libere interessate nella trattativa richiese qualche giorno in più. Ben stesso non disse quale fosse stato motivo, motivo per cui era ben chiaro che era il primo che non aveva inquadrato completamente la situazione che stava per prospettarsi all'orizzonte.
    Questa volta, però, visto come erano andate le cose la volta prima, non solo i Secondi Figli ma anche la controparte degli accordi aveva portato uomini capaci di ammazzare uomini.
    Alexandros era stato scelto nella "piccola" delegazione di Secondi Figli che avrebbe accompagnato Ben. Piccola per modo di dire perché erano stati selezionati quasi una cinquantina di mercenari. C'era un po' di tutto, giovani reclute e veterani come Garran. L'intento doveva essere quello di mostrare le reali condizioni in cui versava in quel momento la compagnia. Una scelta singolare, soprattutto agli occhi di Garran che invece aveva ben in mente come in trattative come quelle era necessario mostrare la massima forza dell'armata che doveva essere ingaggiata.
    Possibile che Ben, in fondo in fondo, volesse avere una via d'uscita?
    Certo era una cosa, che anche lo stesso comandante aveva specificato, una compagnia mercenaria senza contratti era destinata al decadimento e allo scioglimento...e i Secondi Figli, nel bene e nel male, non si erano mai sciolti.
    "Garran, mi raccomando, nervi saldi ma occhi vigili" Queste erano state le uniche parole che aveva pronunciato al commilitone.

    Il punto di incontro era stato spostato in zona neutrale, in un paesaggio piuttosto brullo, così come erano molti vicino a Braavos. La delegazione opposta era qualche centinaio di metri distante ma si poteva vedere che aveva montato una specie di accampamento militare, con tanto di un'abbozzata staccionata di legno che doveva formare una prima forma difensiva.
    Non sembrava svettare alcun tipo di stendardo ma sicuramente il colore rosso è quello che più comunemente si poteva vedere all'orizzonte.

    Ad essersi avvicinati ai Secondi Figli erano stati tre uomini scortati da una quindicina di soldati, che sembravano armati e vestiti in modo completamente diverso gli uni dagli altri, racchiudibili però in tre gruppi.
    Tutti, compresi Alexandros che Garran, avrebbero potuto vedere almeno per qualche momento questi uomini:
    uno era un uomo alto e vestito molto bene, con una grossa tunica rossa ricamata d'oro. Sul petto, vicino al cuore, vi erano ricamato il viso di una tigre.
    Il secondo indossava anche lui una lunga tunica ma di colore verde come un dolce prato e possedeva una curata barba corvina. Aveva qualche monile ma tolto ciò non aveva altri segni caratteristici.
    Il terzo, per finire, camminava scalzo e vestito con uno straccio che difficilmente si poteva chiamare tunica. Era grigiastra e rattoppata e aveva un cappuccio sul volto. Peccato che, sotto di esso, possedesse una benda di colore grigio che lo stesse bendando.

    Parole: 463

    LordKrayt Gavri-el Info per voi. Parlate tra voi? Parlate con Ben? Vi fate avanti e prendete il controllo della situazione?
    Vediamo come vi muovete, vi lascio questo turno per coordinarvi.

    Termine: 11/6


    Edited by Albi_96 - 5/6/2023, 02:10
     
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    non credeva di riuscire a comprendere per quale motivo Garran e Ben lo avessero scelto per far parte della scorta armata della delegazione dei secondi figli, era quasi sicuro che non piacesse a Ben e a Garran, quindi il fatto che lo avessero convocato per quell'incontro, era quanto meno inusuale...ma a quel punto, quali che fossero le loro motivazioni, erano un problema secondario di fronte alla realtà dei fatti, ovvero che al momento, si trovava in compagnia di altri 49 uomini armati, di fronte a quello che sembrava essere l'accampamento militare dei loro interlocutori, i quali erano tre uomini dall'abbigliamento inusuale, vestiti con lunghe tuniche, di cui due di loro portavano abiti ricchi e decorati sfoggiando monili che indicavano molto eloquentemente il loro alto status nobiliare o comunque la loro ricchezza...il terzo invece, era molto più strano e interessante per il giovane Basileus, visto come camminava scalzo e indossava una tunica molto meno appariscente...quando uno si veste povero in mezzo ai poveri è quasi sicuramente un povero, ma quando lo fa in mezzo ai ricchi e ai nobili, significa sempre qualcosa...osservandolo, Alexandros pensò potesse trattarsi di un qualche chierico, per cui la scelta degli abiti stoici era volontaria e che quindi nonostante gli abiti, quel tipo doveva nascondere grande potere politico e forse anche altri pericoli...

    i tre uomini erano accompagnati anche loro da diversi militi, se la diplomazia non fosse stata un successo, si prospettava uno scontro impegnativo

    Alexandros fu perciò abbastanza felice che quel giorno avesse scelto di portarsi dietro per la prima volta la spada che gli aveva "donato" suo padre...

    equipaggiamento Alexandros Basileus: coltello da caccia, Spada dei Basileus
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    Ci vollero alcuni giorni affinché le trattative diplomatiche avessero luogo, Garran iniziava a sospettare di una trappola. Che fosse di Ben o dell'altra parte era da vedere.
    Non avrebbe creduto che il suo superiore avrebbe mandato in vacca la situazione, visto che senza denaro non ci sarebbe stata alcuna Compagnia, però considerando come i precedenti tizi avevano tentato una scemenza non era da escludere la cosa. Oppure che l'altra parte avesse architettato la cosa per ripicca o vendetta personale di qualche tipo.
    Si sorprese però che all'incontro Ben avesse portato persino i novellini in erba, che non hanno mai visto un vero combattimento prima d'ora, scelta inusuale e che poteva trasparire disperazione. E disperati un po' lo erano.
    Già da subito il braavosiano iniziò a guardarsi intorno per individuare gli anelli deboli in caso le trattative fallissero, in un modo o in un altro, e all'avviso di Ben ci fu solo un cenno con la testa da parte sua.
    Fortunatamente era un territorio neutrale, ma cosa sarebbe successo tutto sarebbe degenerato di lì a breve? Evitò per il momento di posare la mano sul manico della sua spada, onde evitare di sembrare scettico e paranoico agli occhi della delegazione opposta. Era formata da tre uomini distinti sia nell'aspetto che nel portamento, accerchiata da una ampia difesa militare.
    Sottovoce si sarebbe rivolto a Ben e dirgli:

    Certo che più appariscenti di così non potevano essere. Sembrano banditi di diverse terre ciascuno.

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    Alexandros, Garran • 6 dicembre • Primo pomeriggio • A est di Braavos, paesaggio brullo


    Ben non poté fare altro che annuire alle parole di Garran. Erano certamente uomini i cui vestiti potevano dire molto sulle loro origini ma solo uomini abbastanza acculturati e attenti alle diverse usanze dei popoli di Essos avrebbero potuto cogliere quei dettagli. Purtroppo, non ci erano molte persone che corrispondevano a queste caratteristiche all'interno dei Secondi Figli, compresi Alexandros e Garran, sebbene il secondo avesse viaggiato per più tempo e in più luoghi per primo.
    Ben, però, aveva fatto in modo di comprendere in anticipo chi fossero quegli uomini e cosa cercassero dalla sua Compagnia, soprattutto visto come era andato a finire il primo incontro.
    "Sono tornati tutti insieme, dunque, e sembra abbiano portato perfino qualche amico in più" Continuò a sussurrare al veterano, prima di prendere il via all'incamminarsi verso il gruppo. "Volantis e Pentos, non ho mai saputo avessero qualcosa da spartirsi ad esclusione di qualche guadagno occasionale sui trasporti delle merci via nave e via terra...e invece ora tornano per la seconda volta a richiedere il nostro aiuto. Tsk."
    Senza neanche una risposta, l'uomo cominciò ad avviarsi.
    "Assicurati che i nostri uomini siano pronti ad accerchiare ed eliminare il nemico se questi palesassero cattive intenzioni" Un ordine secco. non c'era dubbio. Poi raggiungimi presso la loro tenda centrale, mi farà piacere avere l'idea di un uomo che come me la guerra l'ha vissuta sulla sua pelle.


    "Ti dico che sono quei pazzi di Norvos."
    "Ma stai zitto, cosa stai dicendo? Non vedi la benda sopra gli occhi? Quello è un notabile di Lorath".
    A parlare erano due uomini, sempre appartenenti ai Secondi Figli, a poca distanza da Alexandros. "Se addirittura i loro fanatici sono scesi in campo direttamente, qualcosa di interessante ne verrà fuori, non preoccuparti." Esortò l'altro uomo.

    Prossimo turno, a prescindere da cosa farete, vi arriveranno nuove notizie sull'accordo. Indagate o restate in disparte?

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    Era felice di notare che non era solo una sua impressione che quei tizi erano fin troppo bizzarri, tuttavia quelli erano e quelli ci si doveva parlare. Però Garran non smetteva di pensare che se due stronzi avevano tentato di fregare i Secondi Figli, tre al seguiti di quindici tizi armati potevano sentirsi incoraggiati a fare altrettanto.
    Nel mentre che Ben gli parlava dei suoi pensieri riguardo ai trattati, gli venne ordinato di essere certo che gli uomini della compagnia fossero attrezzati e pronti a una possibile imboscata. Non poté essere più d'accordo di così.

    Ci penserò io capo, li metterò in riga se necessario e non sono nemmeno un capitano. Se faranno cazzate me ne occuperò personalmente.

    Così non appena i due veterani si divisero, Garran si diresse verso il gruppo più folto dei mercenari a guardarli uno per uno negli occhi, dicendo inizialmente:

    Mi raccomando, nervi saldi e mani pronte. Il primo che si piscia addosso vedrà le piante da sotto. Siete mercenari di una delle più famose compagnie mercenarie esistenti, date onore al nome e sarete ricompensati per lo sforzo.

    Una occhiata di riguardo la riservò più ad Alexandros, con un cenno della testa a seguire per fargli capire che doveva restare calmo e deciso.
    Il ragazzo è una recluta a malapena, ma poteva rivelarsi un diamante nascosto forse, con la giusta pressione s'intende.
    Dopo aver accertato che gli uomini erano pronti abbastanza, avrebbe cercato Ben nella tenda centrale, non dicendo una parola e appoggiando un braccio sul manico della spada in modo che, se necessario, era pronto a sguainarla in difesa sua e di Ben.

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    "Ti dico che sono quei pazzi di Norvos."
    "Ma stai zitto, cosa stai dicendo? Non vedi la benda sopra gli occhi? Quello è un notabile di Lorath".
    "Se addirittura i loro fanatici sono scesi in campo direttamente, qualcosa di interessante ne verrà fuori, non preoccuparti."


    Alexandros osservava i tre uomini dallo strano abbigliamento, che erano venuti a parlamentare con i Secondi figli, e il loro contingente di armati, il ragazzo era concentrato, quasi teso, i suoi sensi erano allertati, acuti come quelli di un predatore e affilati come una spada, quasi un ferale digrignare di denti accennava a formarsi tra le sue labbra come un lupo famelico pronto allo scontro...sapeva che la battaglia era una pericolosa eventualità, e consapevole dei limiti della sua abilità ed esperienza, Alexandros sapeva che stava in piedi di fronte al dio della morte, solo con i suoi abiti, una spada e un coltello da caccia...se voleva sopravvivere alla sua prima battaglia per continuare a vivere, aveva bisogno di fortuna, astuzia, abilità e il favore o la compassione del dio della morte...

    non oggi...non oggi...non oggi...

    i frenetici e nervosi pensieri che affollavano la sua mente, come mosche impazzite su una carogna in putrefazione, vennero improvvisamente interrotti dal battibecco dei due soldati vicino a lui, che, attirarono la sua attenzione, e, dal momento che parlavano dell'abbigliamento e dell'identità dei tre uomini...anche il suo interesse...senza abbandonare la sua posizione, Alexandros si avvicinò con la testa ai due, per ascoltarli con più attenzione e per inserirsi nella discussione...

    Perché uno dei tre è vestito di stracci? che cos'è?

    nel frattempo, con l'altro orecchio, cercava di prestare attenzione anche al discorso alle truppe di Garran...

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    Alexandros, Garran • 6 dicembre • Pomeriggio • A est di Braavos, paesaggio brullo


    Ci volle molto...troppo. Gli animi tra i Secondi Figli cominciarono a scaldarsi e, tra quelli più desiderosi di menare le mani, cominciarono a far uscire dalle loro labbra parole come "tradimento" e "trappola". In un primo momento i veterani dei Secondi Figli erano riusciti a placare queste dicerie ma loro stessi avevano cominciato a guardarsi dubbiosi quando dopo un'ora e mezza né Ben né la sua ridotta scorta che l'aveva accompagnato nell'altro accampamento avevano fatto ritorno.
    Certo, nessuno era stato attaccato, eppure il dubbio cominciava a instillarsi nelle menti.

    "Te lo dico, questi l'hanno ammazzato e fra poco verranno per prendere anche noi" A parlare era una recluta seduta poco distante da Alexandros. La schiena appoggiata ad un barile vuoto lasciato a terra.
    Il ragazzo che aveva da poco fatto ingresso in quella compagnia mercenaria aveva potuto usare però quel tempo per riflettere su quanto gli era stato detto poco prima.
    Alla domanda sul perché uno fosse vestito di semplici stracci erano giunte più risposte. L'uomo che sembrava più convinto aveva detto che quello doveva essere un emissario della Città Libera di Lorath, fedele servitore del Dio senza Occhi, che tutto però conosceva.
    Gli altri che avevano sentito quelle parole sembravano però non concordare ma in realtà non avevano dato granché valide alternative a quella affermazione. Uno aveva detto che era un ubriaco uscito da una notte in un qualche bordello, un altro uno schiavo che accompagnava i primi due uomini, un altro ancora l'aveva definito come un guaritore che prestava i propri servigi sotto compenso.
    Quale fosse la verità, purtroppo era ancora da definire.
    "Secondo me dobbiamo infiltrarci nel loro accampamento e vedere cosa sta succedendo...mi segui?"
    Eh sì, quella recluta parlava proprio con Alexandros.

    Garran, dopo aver messo in riga i propri soldati, aveva potuto vedere come Ben avesse abbandonato il luogo delle discussioni (che era a metà tra i due accampamenti) e aveva deciso di seguire il trio e la loro scorta nell'altro accampamento. Da quel momento in poi, Ben non si era più visto.
    Tra i veterani stava sorgendo il dubbio ma Garran aveva comunque deciso di spostarsi nella tenda del comandante.
    Che...stranamente...arrivò.

    Non era stato annunciato e fuori dalla tenda non si era avvicinato nessuno, come se Ben avesse cercato di rientrare senza che nessuno lo notasse. A quanto pare ci era riuscito.
    "Ah...sei qui Garran, bene. La situazione è...è più grande di quanto immaginassi...molto più grande.
    C'è qualcosa in me che mi dice di dover scappare da questo luogo e andare il più lontano possibile...ma la verità è che ci è stato offerto il contratto migliore che io abbia visto."
    Ben era agitato, e non erano molte le cose che riuscivano a fargli perdere così facilmente la lucidità.
    "Le voci che mi erano giunte erano vere, dunque: Pentos e Volantis devono aver siglato una qualche forma di alleanza e, seppur non mi sia stata chiara, la presenza di quel clerico bendato di Lorath deve significare qualcosa di più."
    Finalmente si sedette.
    "Vogliono che ci uniamo ai loro eserciti per assediare la Città Libera di Norvos."
    Quelle parole uscirono come un fiume in piena.

    Le schermaglie esistevano da sempre tra le Città Libere...ma assediare una città?
    Essos non era più lo stesso.

    Alexandros: ovviamente voi non vedete Ben tornare, che fai, accetti la proposta della recluta?
    Garran: super info per te.

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    l'incontro tra il capo dei Secondi figli e i suoi interlocutori durò molto a lungo, troppo a lungo la durata delle trattative era evidentemente eccessiva secondo tutti gli standard per quel genere di situazione, tanto che iniziò a mettere a disagio molti tra i soldati della compagnia, soprattutto le reclute, le quali iniziarono ad innervosirsi e ad agitarsi, gli animi iniziarono a scaldarsi e molti tra i più animosi e attaccabrighe sembravano forse eccessivamente pronti allo scontro, parlavano di "trappole" o "tradimenti" da parte del nemico, seminando sospetto, insicurezza e rancore...l'unica cosa peggiore di una compagnia mercenaria, che da battaglia in maniera incontrollata ed emotiva, rischiando di perdere lo scontro, ma soprattutto perdendo la propria reputazione di professionisti e assumendo quella di barbari inaffidabili e violenti, è quella di una compagnia mercenaria, senza coesione, senza fiducia...i veterani esperti infatti, intervennero prontamente, tenendo a freno gli irrequieti e tacitando le voci, ma anche loro, sembravano non essere a disagio con quell'attesa inusuale...

    era passata un'ora e mezza di attesa, con i secondi figli e l'altro "esercito" che stavano uno di fronte all'altro a guardarsi in cagnesco, inconsapevoli sul da farsi, e anche Alexandros, che pur tentava di rimanere calmo e disciplinato, non era del tutto a suo agio...non sapeva cosa doveva fare dopo tutta questa attesa e nonostante cercasse di tenere fuori dalla sua testa le voci e le calunnie, non era del tutto certo che i loro avversari non stessero preparando una trappola...

    "Te lo dico, questi l'hanno ammazzato e fra poco verranno per prendere anche noi"
    disse una recluta seduta vicino ad Alexandros...il giovane Basileus, aveva imparato da suo padre, che nella vita, come negli affari, ragionare sulle supposizioni e sui sospetti, non era un modo saggio per costruire qualcosa di solido...da solo spazio alla paura e a più supposizioni...cercò perciò di allontanare irritato, i sospetti e le incertezze che quella frase gli infondeva, non sapeva la realtà dei fatti e sulla realtà doveva fare affidamento, se avessero dato adito ai sospetti e attaccato per primi, sarebbero stati loro gli aggressori, se invece i loro sospetti erano fondati e fossero stati aggrediti, beh allora si sarebbero difesi, e a quel punto si sarebbero preoccupati di sopravvivere...avrebbero affrontato i problemi quando fossero arrivati...non prima, quando erano solo nella loro testa.

    per quanto riguardava invece la sua domanda sulla natura del misterioso individuo vestito di stracci, la risposta che Alexandros giudicò più verosimile, dava ragione al suo pregiudizio che fosse un chierico, nella fattispecie gli era stato indicato come un servitore del Dio senza Occhi di Lorath, una risposta che però non fu gran che utile, visto che Alexandros non conosceva bene né la città né tanto meno i suoi culti...

    "Secondo me dobbiamo infiltrarci nel loro accampamento e vedere cosa sta succedendo...mi segui?"

    la stessa recluta di prima ora si era rivolta direttamente ad Alexandros con la sua "ambiziosa" proposta...

    no, non credo che dovremmo prendere iniziative pericolose, credo che dovremmo, eseguire gli ordini e fidarci dei nostri comandanti, ci è stato ordinato di attendere qui ed è qui che intendo restare...

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    Più il tempo passava, senza notizia di Ben, e più i mercenari iniziavano a pensare al peggio e tramare piani di vendetta per una presunta imboscata. a Garran non serviva sentire i loro bisbigli, né vederli se per questo, per capire che sicuramente la situazione non era come le altre; e in tutta onestà nemmeno lui era a suo agio nell'attesa, anche mentre si avvicinava alla loro tenda. Difatti non appena arrivò alla tenda delle trattative arrivò anche Ben, come se si fosse allontanato nel mentre.
    A Garran non gli si alleggerì il cuore, certo poteva tirare un sospiro di sollievo vedendo che non gli era stato fatto del male, ma gli era ignaro il motivo di quella possibile assenza.
    Proprio quando Ben gli disse che aveva appena ricevuto l'incarico migliore mai visto, all'omone adornato di cicatrici venne in mente quando con lo stesso entusiasmo propose il lavoro offerto dai Targaryen. Disgraziatamente anche quello sembrava l'incarico migliore del mondo.

    Frena i cavalli Ben, quel tipo di entusiasmo è quello che ci ha fatto incappare in Illyria.

    L'incarico in questione non fu altro che assediare Norvos, una Città Libera, e lì la preoccupazione di Garran virò verso Braavos.

    Se ci assumono per assediare una città, cosa ti fa credere che si fermeranno lì? Sono tante le Città a Essos, e non tutte hanno in mente questa... coalizione.

    Era una situazione da "o con noi o contro di noi" per questi aspiranti signori della guerra? O era sempre la sua paranoia a parlare?
    Si sfregava la nuca il povero Garran, preoccupato che si potrebbe creare una guerra senza precedenti, che costringerà milioni di essosi a migrare verso il Continente a Ovest.
    Poi aggiunse:

    Ben, ne parliamo dopo comunque, prima dobbiamo rassicurare i nostri uomini. Dobbiamo spiegare loro meglio la situazione prima di lanciarli alla lotta subito. Alcuni non sanno nemmeno come si impugna un'arma. Sei davvero sicuro di voler accettare?

    Ma se non accettasse, chi l'avrebbe fatto al posto loro? Cosa sarebbe successo dopo?

    Piuttosto... perché ti sei allontanato dalla tenda? Temevi che qualcuno ti sentisse? O lo temevano loro? Dimmi Ben, cosa ti hanno promesso stavolta? disse poi guardandolo negli occhi, preoccupato, come se una sua possibile risposta sarebbe stata catastrofica quanto le sue paranoie.

    I motivi per cui uno dovrebbe allontanarsi all'ignaro di tutti per conversare con qualcuno erano molteplici, e tutti erano su possibili argomenti sensibili. Garran voleva sapere, doveva sapere.

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    "Cosa mi fa credere che si fermerebbero lì? Non me lo fa credere niente...anzi" Era chiaro che in quelle parole c'era qualcosa che Garran ancora non sapeva.
    "Non hanno intenzione di assoldarci solo per questo assedio ma per tutte le schermaglie e assalti successivi. Un pagamento mensile per così dire, con un anticipo che..." Gli occhi di Ben parlavano da soli. Era un uomo buono ma era pur sempre un mercenario. "Che raramente ho visto offerti"
    "Sarò onesto, Garran, chiedi cosa mi hanno offerto e cosa temo...non siamo più quelli di una volta, tu stesso l'hai detto, siamo un gruppo di vecchi che fa da balia a dei ragazzini che neanche sanno combattere. Una volta ci temevano dal Mare Stretto al Grande Mare d'Erba...e ora mi meraviglio perfino che questa strana alleanza di Città Libere abbia pensato a noi" Quell'ultima frase venne detta sotto voce, per non farsi sentire ma anche per non rendere più vero quel pensiero.
    "Siamo in pochi, equipaggiati in modo mal sano e con poche prospettive. Sempre più i giovani abbracciano la pirateria marittima che la vita della banda mercenaria, perfino entrare in qualche guardia cittadina sembra diventato più interessante...L'unica cosa che abbiamo a nostro favore è il denaro...e ce ne stanno offrendo molto."

    Si avvicinò ad uno dei lembi della tenda e guardò fuori in modo furtivo.
    "Temo che i nostri possano non capire...e che io debba obbligarli a seguirmi perfino contro la loro volontà...ecco cosa temo, Garran.

    Andiamo"
    Sentenziò aprendo finalmente la tenda e uscendo, chiedendo al veterano di farsi seguire.

    Poco distante ad Alexandros era rimasta la recluta che aveva tentato di convincerlo poco prima. Doveva aver fatto quella stessa richiesta anche ad altri membri, tutti tra i più giovani, ma nessuno aveva avuto tanta sconsideratezza da avventurarsi in una missione del genere.
    A volte fidarsi non era una cosa terribile e nemmeno mantenere la testa ben attaccata al proprio collo.
    Mentre tutto restava quasi in silenzio religioso, Ben apparve, con giusto un paio di soldati dietro di lui.
    Da dove fosse arrivato era un mistero perché nessuno aveva avvisato la compagnia che il comandante era tornato come invece era solito essere fatto in tutte le altre giornate.
    Alexandros era da poco in quel gruppo ma avrebbe potuto notare come quell'apparizione aveva suscitato non poco stupore.

    In breve poco più di un centinaio di uomini, la quasi totalità della compagnia, dunque, si riunirono nel centro dell'accampamento, disponendosi a semicerchio attorno al proprio comandante.
    Nessuno fiatò e lasciarono che questo parlasse per primo:
    "Secondi Figli, sapete che tra voi e me c'è sempre stato il rispetto nato dal sangue versato in battaglia, per voi darei la vita come so che voi la dareste per me e per il simbolo che viene raffigurato sui nostri drappi. Gli ultimi tempi sono stati duri, molto duri, e ci hanno visti impegnati in luoghi che nemmeno ci sono cari.
    Oggi qualcosa è cambiato e se siete abbastanza abili da vederli, potreste vedere i lampi di una tempesta che si avvicina da oriente."

    Era una figura metaforica ma comunque qualche soldato girò la testa verso est.
    "Gli uomini con cui ho parlato ci hanno offerto un contratto che in pochi avrebbero la fortuna di poter firmare, ma quello che ci aspetta sarà un periodo duro, dove molti di noi affronteranno sfide che ci porteranno alla morte se non superate. Non ci scontreremo contro altre compagnie né contro gruppi di scopatori di cavalli del Grande Mare d'Erba. I nostri avversari saranno eserciti...eserciti e la maledetta politica che governa le Città Libere. Siamo giunti ad un punto in cui i Secondi Figli devono scegliere se cadere nel dimenticatoio o provare a riscattare il proprio nome legandosi ad una nuova alleanza..."
    Rimase in silenzio per qualche secondo, poi iniziò a guardare i volti degli uomini che aveva davanti.
    "Quindi parlate, miei Secondi Figli, e ditemi se ritenete che assediare la Città Libera di Norvos sia la cosa migliore per la nostra Compagnia."
    Erano rari, anche se non unici, i momenti in cui Ben chiedeva il parere dei propri mercenari. Non era una vera e propria votazione ma chiunque all'interno della Compagnia aveva in quei frangenti la possibilità di farsi avanti ed esprimere la propria opinione senza temere, in teoria, ripercussioni di alcun conto.


    Alexandros ha deciso di non avventurarsi nell'accampamento, quindi non otterrete info su cosa accade là
    Ben parla ai soldati, se avete qualcosa da dire parlate ora :D

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    dopo che Alexandros ebbe rifiutato la sua proposta, la recluta si congedò da lui e iniziò a sottoporre la sua proposta di prendere l'iniziativa e di infiltrarsi nel campo "avversario" ad altre reclute, e anche loro per la maggior parte si rifiutarono, per nulla desiderose di ribellarsi agli ordini dei superiori o di combinare qualche pasticcio per aver fatto di testa loro nonostante la scarsa esperienza e le informazioni insufficienti...certo Alexandros avrebbe potuto e forse dovuto frapporsi tra la "recluta intraprendente" e gli altri, fermandola dal creare scompiglio nella compagnia...ma Alexandros stesso era una recluta ed aveva appreso molto velocemente, l'importanza di padroneggiare l'arte di farsi gli affari propri...se gli altri volevano mettersi nei guai era un loro problema, lui avrebbe tenuto la testa bassa e si sarebbe limitato ad eseguire gli ordini, finché non fosse maturato abbastanza in esperienza da essere in grado di prendere l'iniziativa...

    mentre era perso nelle sue riflessioni, improvvisamente, Alexandros udì il resto della compagnia, vociare, interdetta, Ben il comandante, infatti, sembrò apparire dal nulla, per niente, avvistato come sembrava accadere di solito...i Secondi figli vennero radunati in cerchio e il comandante, illustrò con un discorso, il risultato di quell'incontro e il futuro che attendeva la compagnia...i secondi figli erano stati assoldati per partecipare alla guerra che sembrava travolgere il continente di Essos e le città libere da qui a breve...era un futuro rischioso, ma anche pieno di opportunità che prometteva morte, per i deboli e gli sciocchi, e gloria, potere e ricchezza, per chi aveva astuzia, ambizione e capacità...per quanto quella di Ben fosse solo una figura poetica...tuttavia ad Alexandros parve effettivamente di sentire una leggera ma suggestiva brezza di promesse che gli diede la vertigine...era sull'orlo di una guerra, in attesa di morire o trionfare...Ben diede ai secondi figli la possibilità di esprimere il loro parere...ma Alexandros era unicamente una recluta, perciò scelse l'umiltà e il riserbo e rimase in silenzio...

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    Lord

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    La risposta di Ben lo fece inquietare ancora di più, sebbene nelle apparenze cercava di rimanere tranquillo nonostante il cuore in gola. Era in aria la sensazione di una guerra senza precedenti che avrebbero seguito altrettante guerre, e lui si vedeva in queste partecipe nonostante tutto. Non per volere suo, ma per dovere verso la Compagnia, rischiando di morire in una di quelle.
    Tuttavia nelle parole di Ben qualcosa la colse, anche bene aggiungerebbe.

    Esatto, siamo un esercito formato da bocche fresche di latte e loro si aspettano di avere l'equivalente della Compagnia Dorata nelle loro mani, loro vogliono che noi siamo i cuscini su cui poi cammineranno i loro eserciti privati. E noi? Saremo i poveri coglioni che gli hanno reso deboli e stanchi i soldati di Norvos.

    C'era solo una ragione, per Garran, affinché tre uomini uomini potenti potevano assumere tipi come loro con una ingente somma di denaro: fargli credere che la riceveranno.
    Voleva tanto sciacquarsi la faccia, era totalmente stressato e gli sarebbe servito una bella tinozza d'acqua per raffreddargli lo spirito, visto che continuava a sfregarsi il viso con le sue mani callose come se volesse rilassarsi i muscoli.
    Ben però pareva sempre più convinto della cosa, al punto che volle tenere un bel discorso al resto dei suoi uomini. E Garran, dimostrando comunque una fedeltà a quell'uomo, l'avrebbe seguito e si sarebbe messo al suo fianco, a braccia conserte ascoltando le sue parole che cercavano di sobillare i giovani mercenari a dare voce al loro pensiero.
    Garran poté notare come nel suo discorso aveva tralasciato la possibilità di futuri assedi ad altre città; era ovvio però, mica poteva mettere sul tavolo la possibilità di guerre infinite a dei poveri sbarbatelli che non sanno impugnare la spada.
    Allora decise di dare voce ai suoi pensieri, senza andare in contro al suo superiore. Perlomeno non apertamente. Fece un passo in avanti e disse:

    Siate coraggiosi adesso che potete averne l'occasione, poiché in battaglia ci sarà poco spazio per i ripensamenti. Quindi se avete dubbi o paure, ditele ora, dite al nostro capo se questo assedio è la vostra ragione di vita, se è il motivo per cui siete qui dinanzi a lui a imbracciare un'arma. Se pensate che un assedio vi porterà, o ci porterà, alla rovina... ditelo. Da parte mia, che ho combattuta nella guerra della Corona, ho visto molti uomini valorosi cadere, alcuni con convinzione, altri nel terrore, voi cosa scegliete?

    Poi ritornò al suo posto e guardò Ben, per vedere la sua reazione.

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    Ok, ho letto che Krayt sarà assente per un po', quindi facciamo un piccolo balzo in avanti.



    Alexandros, Garran • 8 dicembre • Mattina • A est di Braavos, paesaggio brullo


    Dopo il discorso motivazionale fatto da Garran, giunsero quelli di altri veterani della compagnia. Poi, circa dopo un'ora, giunse la decisione di Ben. La Compagnia era stata finalmente assoldata, il contratto era stato firmato e i primi denari erano entrate nelle casse del gruppo mercenario.
    Ciò era ciò che faceva felici gli uomini, poiché per due notti avevano potuto mangiare quelle che per dei mercenari erano vere e proprie prelibatezze.

    Ben era il primo che si era sempre opposto allo sperpero di denaro per queste cose materiali ma era altresì conscio che stava portando i propri uomini non solo verso la morte ma forse qualcosa di ancora peggio.
    Il gruppo, però, ad eccezione di alcuni uomini più avveduti, sembrava non aver compreso veramente quale fosse la posta in gioco.
    Assediare una Città Libera una volta sembrava essere un'azione militare impossibile, ora con quel buon cibo in corpo pareva essere una missione che anche un bambino dei bassifondi avrebbe potuto compiere.
    Ben aveva comprato il morale dei propri uomini, sapeva di averlo fatto.

    Due giorni dopo, però, quando l'accampamento della coalizione che aveva ingaggiato i Secondi Figli aveva cominciato a smobilitarsi, anche i Secondi Figli cominciarono a muovere le proprie pedine.
    Ben aveva chiamato a raccolta alcuni dei suoi uomini fidati e aveva chiesto loro di preparare dei gruppi che si occupassero di diverse mansioni. Alcune erano state esplicitate ai membri della compagnia, altre invece erano rimaste nel mistero delle tende dei capitani.

    Per Alexandros, siccome era una sola recluta, in realtà le scelte non erano molte ed erano legate solamente ad una scelta personale su quale gruppo aderire.
    Di fronte a lui quel giorno si stavano preparano tre piccole missioni:
    la prima era in realtà una disperata ricerca di nuove reclute, che per necessità doveva iniziare dalla Città Libera di Braavos, dato che raggiungere le altre Città Libere non era possibile per questioni di tempo; trovare nuovi membri era di solito prerogativa dei mercenari già formati dal freddo delle battaglie ma quei tempi richiedevano quanta più velocità possibile;
    il secondo non aveva ancora un obiettivo preciso ma si mormorava che si dovesse dirigere a est, dunque in direzione di Norvos. Una perlustrazione? Forse un primo assalto? Difficile dirlo in quel momento ma era chiaro che non fosse certo una missione diplomatica per andare a prendere dei dolci locali;
    il terzo gruppo, infine, aveva la necessità di pensare alle prime necessità dell'assedio. Trovare delle mandrie che potessero rifornire gli assedianti, identificare villaggi vicini e tastarne le possibilità amicizie ed inimicizie, capire se fossero Norvoshi armati...Anche l'alleanza di Città Libere aveva creato un gruppo apposta, pertanto avrebbero dovuto collaborare...o forse scontrarsi con i nuovi alleati. Quando si erano in fasi così delicate tutto poteva cambiare da un momento all'altro.

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    Alexandros, a te la scelta.
     
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    Cavaliere

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    agli occhi di Alexandros, il confronto della compagnia sull'ingaggio, sembrò poco più che una formalità, la maggior parte dei veterani e dei pezzi grossi si espresse a favore della missione, e del resto Alexandros pensò che uno come Ben aveva in realtà già preso la sua decisione e difficilmente, avrebbe tenuto conto di pareri contrari ai suoi intenti...la compagnia dei secondi figli era apparentemente ufficialmente assoldata e partecipe del conflitto in arrivo...erano in guerra ormai e avrebbero fatto bene a farsene capaci e a prepararsi.
    l'entusiasmo per il denaro arrivato e di conseguenza per il miglioramento del vitto, sembravano aver distratto i soldati più inesperti dalla realtà dei fatti, ovvero che la compagnia era in guerra, una guerra tra le città libere di Essos e ancor peggio, le reclute avevano perso di vista le conseguenze. le "citta libere" erano quasi certamente una dell'entità politiche, economiche e militari più potente in tutto il mare stretto...i sette regni di Westeros avevano una lunga tradizione militare è vero, e nella baia degli schiavisti le città degli schiavi erano potenti e imponenti, con i loro eserciti di "immacolati" e poi c'erano le Orde Dothraki...ma le città libere, erano orgogliose potenze commerciali, con fiere tradizioni belligeranti in grado di spostare potenti flotte navali, assoldare eserciti mercenari e muovere eserciti notevolmente numerosi...una guerra tra le "città libere", sarebbe arrivata, con grandi armate e assedi di imponenti fortificazioni, assedi pericolosi, lunghi ed estenuanti, in cui gli uomini potevano morire sul campo, di fame o di malattia...in un certo senso, la stolta frenesia creata dalla lussuria e dalla golosità create da quel guadagno arrivato erano provvidenziali, visto che distoglievano gli uomini dall'incubo in arrivo...

    pochi giorni dopo, però, i festeggiamenti erano finiti i Secondi Figli smontarono l'accampamento e iniziarono i loro preparativi per la guerra.
    Ben aveva chiamato a raccolta i suoi "capitani" e aveva chiesto loro di preparare dei gruppi che si occupassero di diverse mansioni. Alcune erano state esplicitate ai membri della compagnia, altre invece erano rimaste nel mistero delle tende dei capitani.

    Alexandros, dal momento che era solamente una recluta, aveva in realtà poche scelte davanti a se, su quale potesse essere la missione a cui avrebbe aderito....
    erano solo tre i gruppi tra cui gli era permesso di scegliere di fare parte...
    la prima possibilità era di far parte del gruppo deputato alla ricerca di nuove reclute, un opzione che Alexandros scartò subito, fare reclutamento non lo allettava minimamente, e a dirla tutta non era neanche portato per il dialogo e l'imbonimento, lo fosse stato a quest'ora avrebbe fatto il mercante come suo padre...
    il secondo gruppo, invece, aveva un compito logistico e mercantile era incaricato di reperire alle necessità logistiche, il cibo, le armi, il materiale per le macchine d'assedio, doveva reperire alleanze e creare una solida catena di rifornimenti per la guerra, un altro compito per cui Alexandros non aveva grandi capacità, mancando totalmente di doti "commerciali"
    il terzo compito invece, sembrava molto più interessante...non c'erano ancora chiare indicazioni sull'effettiva realtà dell'obbiettivo ma si mormorava che si dovesse dirigere a est, in direzione di Norvos e non sembrava affatto una missione diplomatica...Alexandros perciò scelse di aggregarsi per il gruppo che partiva per l'ignoto...

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    Alfiere

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    Alexandros, Garran • 8 dicembre • Mattina • A est di Braavos, paesaggio brullo


    Infine era stato deciso, i gruppi vennero creati e quello che prima era solo un gruppo di uomini dediti ai festeggiamenti tornò a essere una compagnia mercenaria che era stata assoldata. Anche l'accampamento delle Città Libere alleate erano state lentamente smobilitato fino all'ultimo e anche la retroguardia si era allontanata.
    Alexandros aveva deciso di unirsi al gruppo che sarebbe partito verso est da lì a poco. Il motivo? Non era stato specificato e, a dir la verità, non erano stati poi così molti gli uomini che si erano uniti spontaneamente a quel gruppo. Che volesse dire qualcosa?
    Forse i mercenari non erano degli uomini così senza macchia e paura come gli abitanti di Westeros invece dicevano essere i loro soldati.
    Beh, l'importante è che la Compagnia fosse stata pagata, il resto erano solo speculazioni per i filosofi.
    "Preparate le vostre cose, partiremo a breve, e non aspettatevi di tornare nel breve termine!"
    Queste erano state le uniche parole che Daieno, il capitano che era stato assegnato a quella missione, aveva detto ad Alexandros e ai suoi commilitoni. Breve termine era certo un modo alquanto approssimativo per determinare il loro rientro. Sarebbe stato prima o dopo l'assedio?
    Beh, si sarebbe scoperto.

    Parole: 232

    Ok, per il momento chiudo questa quest.
    Alexandros ha deciso di partire verso est con uno dei gruppi (ti apro sempre io la nuova quest)
    Per Garran vedremo al tuo rientro, Krayt


    Ricompense:
    salto il primo ritardo dato che mi avete detto entrambi che non vi era arrivata la notifica nonostante il tag del primo post

    Garran: 10 base - 2 lunghezza + 3 mod + 5 interazione = 16 exp
    +1 diplomazia
    +4 affinità Secondi Figli
    +3 affinità Città Libere
    +1 prestigio

    Alexandros: 10 base - 2 lunghezza + 3 mod + 2 interazione = 13 exp
    +1 diplomazia
    +2 affinità Secondi Figli
    +3 affinità Città Libere
    +1 prestigio
     
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14 replies since 4/6/2023, 23:11   199 views
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