Condottiero
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Se Holland si era presentato da lei spontaneamente, per risolvere un personale cruccio circa qualcosa che non era riuscito a decifrare, non si poteva dire esattamente lo stesso per Nick e Orwell. Quei due non conservavano la stessa volontà dell’amico di ampliare le proprie conoscenze a meno non ne avessero un tornaconto o qualche interesse più marcato. Nell’incontrarli per discutere di alcune questioni e compiti da affidare a loro si era trovata ad averli entrambi a portata di mano e aveva deciso, già che c’era, di illustrare loro qualcosa che gli sarebbe senza dubbio tornato utile ad evitare di incappare in errori grossolani.
Alcuni nobili erano fuggiti dalla Porta del Re, altri ancora si trovavano ad Approdo e doversi rivolgere a loro senza riconoscerne alcun simbolo, magari scambiandoli per altri, avrebbe di conseguenza gettato cattiva luce anche su di lei.
“Sedetevi.”
Poteva sembrare un invito ma la voce suonava più come quella di chi stava dando loro un ordine sebbene con modi, per ora, ancora garbati.
“Ci sono diverse questioni che ci terranno ad Approdo ancora un po’, ovviamente parlo al plurale perché mi servite qui e non ad Acquachiara, posso tranquillamente fare affidamento alla mia famiglia per ciò che concerne le questioni nell’Altopiano.”
Sua madre e sua nonna, di sicuro non includeva Mors Florent in quel discorso. Lasciò danzare le dita sul tavolo in modo lento, quasi a costringerli all’attesa di altre parole che sarebbero uscite dalle sue labbra.
“Questa città pullula di persone, la maggior parte sono uomini e donne del popolo ma la Fortezza ospita cavalieri e nobili provenienti dai Sette Regni e anche qualcuno da oltre il Mare Stretto, anche se alcuni di loro hanno fatto la fine del sorcio.”
Sospirò, solo il braccio destro del Signore del Mare tra i presenti lì era vivo, il Magistro aveva fatto loro una sonora pernacchia.
“Senza ombra di dubbio avete sentito i principali nomi di casate nobiliari, se qualcuno si presenta a voi come uno Stark ad esempio siete consapevoli che appartiene ad una delle principali casate per via della fama di questa ma vorrei che foste anche in grado di riconoscerne lo stemma, di scorgere un’insegna e saperla associare alla rispettiva casata o persino a quella che sventola in cima ad un esercito, non solo sulla spilla di chi si muove tra le mura di un palazzo.”
Saper riconoscere se un esercito era amico o nemico era altrettanto importante dello scongiurare figuracce di fronte ad una nobildonna, alla capacità di mostrare il giusto rispetto.
“Lord Philipp Waynwood ad esempio, l’attuale Maestro delle Leggi. Il feudo della sua casata, Ironoaks, si trova nella Valle. I Waynwood sono una casata minore il cui simbolo è una ruota spezzata su campo verde, la casata maggiore della Valle è quella degli Arryn, il cui stemma è un falcone che sormonta la luna, bianca, in campo blu cielo. Il loro motto recita “In alto quanto l’onore” e il precedente Primo Cavaliere del Re, Damon Arryn, veniva dalla Valle.”
Decise di prendere spunto proprio da qualcuno che avevano vicino, fresco di nomina nel Concilio Ristretto tanto quanto lei.
“Se guardiamo al Nord, là dove il freddo e il rigore regnano sovrani, ci sono gli Stark di Lord Caleb, il marito di lady Aconé, la figlia del lord dell’Altopiano. Lo stemma degli Stark è un meta-lupo grigio in campo bianco e il loro motto ‘L’inverno sta arrivando’. Ma, ad esempio, anche casa Forrester o casa Karstark i cui simboli sono rispettivamente un albero ferro bianco in campo nero e un solo bianco in campo nero. Passiamo poi alla casata Reale: i Targaryen. Hanno avuto tra le loro dimore Roccia del Drago e sono i signori delle Terre della Corona, ‘Fuoco e sangue’ ciò che recita il loro motto, un drago tricefalo rosso su sfondo nero li rappresenta.”
Osservò i due uomini osservarsi tra il confuso e l’ironico, forse come lei si stavano domandando che fine avesse fatto il Re e non poteva biasimarli dato che nessuno aveva notizie dall’uomo, nemmeno la Regina Madre.
“ A Ovest, prima della loro sconfitta in battaglia, potevamo trovare i Lannister a dominare a Castel Granito, rappresentati da un leone rampante dorato su sfondo rosso, ‘Udite il mio ruggito’ è il motto che li contraddistingue.”
I vinti probabilmente avrebbero scelto di raccontare diversamente quella storia ma non era a loro che spettava, non completamente almeno. Si grattò una guancia con fare pensieroso, quella breve interruzione diede modo a Nick e Orwell di prendersi un attimo per provare a memorizzare meglio le informazioni e togliersi l’espressione vagamente confusa dal volto.
“Nelle Terre dei Fiumi ci sono i Tully, governano Delta delle Acque, non per niente il loro stemma è una trota argentata con uno sfondo blu. ‘Famiglia, dovere e onore’, ciò in cui credono. Dalle Terre dei Fiumi proviene anche l’attuale Maestro della Guerra, James Roote. Lo stemma di casa Roote è un cavallo a due teste marrone su uno sfondo ad onde verdi.”
Colse l’occasione per fornire ai due anche quell’informazione, seppure breve, sulla nuova carica del Concilio Ristretto.
“Dorne invece è dominata da casa Martell, una lancia dorata che trafigge un sole rosso sul loro stemma. ‘Mai inchinati, mai piegati, mai spezzati’. Pare che il principe Martell non sia così convinto dell’idea di dare in sposa sua sorella al sovrano ma fate come se queste parole non siano mai arrivate alle vostre orecchie.”
Sussurrò verso di loro scatenando un lieve sorriso sui loro volti.
“I Baratheon sono i signori delle Terre della Tempesta e il loro ‘Nostra è la furia’. Con un cervo incoronato su un campo color oro.”
Dunque era arrivato il momento dell’Altopiano che aveva lasciato volutamente per ultimo, si sarebbe soffermata con calma sulla terra da cui tutti e tre provenivano.
“Casa Tyrell governa Alto Giardino, anche se la storia sa chi sono i reali eredi di Garth Manoverde.”
Ripeté le stesse esatte parole che aveva già utilizzato con Holland. Quella consapevolezza era sempre forte in lei, non la aveva mai dimenticata né intendeva dimenticare da dove discendeva.
“Il loro stemma è una rosa dorata in campo verde e il motto recita ‘Crescere Forte’, non ho alcun dubbio che conosciate lo stemma di casa Florent, la volpe, e l’ubicazione di Acquachiara. Dovrete saper riconoscere anche le casate minori dell’Altopiano a partire dai Redwyne di Arbor, giusto per tenere le attenzioni alte qualora vi troviate vicini a Lord Tosco… gli Hightower di Alta Torre, i Fossoway, i Footly, i Marryweather, Meadowes, Oakheart, Mullendore, Hewett, Beesbury, Tarly, Ashford, Costayne...”
Proseguì fino ad elencare, senza fretta, tutti i vari seggi minori dell’Altopiano con tanto di stemmi e motti, oltre alla rispettiva collocazione geografica all’interno del regno. Non era certamente un caso che li avesse messi in guardia da Tosco Redwyne.
Decise che li aveva intontiti abbastanza con tutti quei nomi e quelli stemmi, con un cenno li invito ad alzarsi. Ci sarebbero state altre occasioni di insegnare loro qualcosa ma in quel momento erano altre cose che reclamavano la sua attenzione. Approdo si stava rivelando un luogo in cui risolto un problema altri dieci ne piombavano addosso e aveva solo iniziato a pensare come mettere una toppa al primo. Congedati Nick e Orwell non poté fare altro che tornare a lambiccarsi sul modo migliore di agire.
1208 parole (minimo 1200 parole, 600 x 2)
Requisiti:
Livello png addestrato 4 (attuale 9 per Nick e 10 per Orwell)
Ricompense
Genealogia Nobiliare
Lyanne 5 pe -25% addestratore -25% tratto
Nick 5 pe +25% png addestrato -25% tratto
Orwell 5 pe +25% png addestrato -25% tratto |
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