Redemption

Semi-Libera

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Cavaliere

    Group
    Nord
    Posts
    965
    Prestigio
    +57

    Status
    Anonymous


    ∼ 23 Gennaio 286 • Pomeriggio - Nuvoloso •
    Piazza di Torrhen - Alloggi di Lady Josephine ∼


    A
    ncora scossa dagli eventi che avevano agitato Piazza di Torrhen, si era ritirata nei suoi alloggi alla ricerca di pace. In lontananza la folla in agitazione placata solo dall’intervento di Lady Vidya e il riverbero dei lamenti dei prigionieri che marcivano nel corpo e nell’anima in un posto tanto angusto e solitario. La discesa di Lady Josephine nelle segrete del Castello era stata vissuta un po' come la discesa di una Santa nelle sette bolge degli Inferi. Aveva incrociato demoni, che tormentavano le anime dei perduti e chi si trovava lì quasi per caso senza aver commesso alcun peccato capitale. La solitudine dei suoi alloggi, dopo aver mandato via ogni servitore ed anche Septon Mycheal, furono di ristoro per la fanciulla di Seagard. Un arrivo agitato ed un turbinio d’eventi che l’aveva coinvolta non solo fisicamente. Sul pallido viso c’era ancora traccia delle lacrime che aveva versato, per il triste destino di Aldric un ex-militante del pensiero di Illyria Targaryen, che sotto la benevola luce dei Sette si era convertito davanti agli increduli occhi delle guardie e dei prigionieri. La Vecchia l’aveva guidata nella favella, trovando le parole giuste per smuovere qualcosa nel perduto animo. La Fanciulla l’aveva protetta dalle ombre della perdizione, rendendo l’animo della figlia di Lord Jason Mallister incorruttibile. La Madre le aveva infuso la somma misericordia, avvolgendo il prigioniero in un caldo abbraccio dopo la sincera conversione. Commossa, scossa ed esausta.

    Le ancelle prima di lasciarla sola nella stanza le avevano preparato una vasca traboccante d’acqua calda e petali di rosa. Su una sedia avevano lasciato morbidi asciugamani al profumo di lavanda. Non a caso la Mallister aveva ordinato di preparare i suoi bagagli con steli di lavanda per mantenere la biancheria profumata e linda. La pelle diafana quasi brillava al contatto con la luce del meriggio, che filtrava appena oltre le pesanti nubi che si addensavano sui domini dei Tallhart. Perfino il cielo sembrava sull’orlo di un pianto liberatorio, triste per i conflitti ed i sospetti che serpeggiava sulle terre di Lord Helmann Tallhart. Il pugno di ferro e gli arresti all’ordine del giorno turbavano la serenità del castello, gettando la vita dei sudditi e cortigiani in un misto d’allerta e paura. La fanciulla di Seagard lo avvertiva, negli occhi dei servitori del Castello c’era timore. E lei appartenendo ad un Fede diversa veniva servita in fretta e furia per non allungare le ombre del sospetto su di loro. Qualsiasi gesto di cortesia era ridotto all’osso, pur di non cadere nelle mire dei fanatici. Lord Helmann aveva iniziato una folle lotta contro gli spettri che si aggiravano nel castello, ma alla fine stava dando la caccia ai vivi senza badare alla loro colpevolezza o innocenza. Nemmeno il contatto piacevole con le acque della vasca riuscirono a sollevare il viso adombrato di Lady Josephine. Senza forze si abbandonava alla vasca di rose, giocando con l’indice pigramente con i rossi petali. Sapone di Marsiglia di prima scelta per scrostare ogni segno di sporco dal pallido incarnato. I capelli ramati si aprivano come la gonna di una ballerina d’arte sulla marmorea vasca. Bagnati assumevano una tonalità così scura da dimenticare il loro colore originario. Tirò un sospiro di sollievo ad un certo punto, naufraga di mille pensieri. Poi cancellò i segni di un pianto liberatorio, che era proseguito dopo aver raggiunto i propri alloggi. Sostenuta dalle ancelle, si era ritrovata a ringraziare i Sette Dei insieme al confessore per il miracolo di cui era stata testimone.

    Miracolo. Non esisteva altro termine. Ne era fervidamente convinta. La conversione di Aldric era stata graduale, non priva di sofferenze e conflitti interiori. Il viso emaciato e sporco del prigioniero aveva accolto la Luce dei Sette, sollevandolo dalla sua misera condanna e forse anche dalla prigionia del corpo. A causa della devianza religiosa era stato incatenato ai ceppi a vita, con il Lord di Piazza di Torrhen disposto a scovare e catturare ogni eretico sul suolo del proprio Feudo. Ciò che Lord Helmann Tallhart non sapeva, era che con il solo pugno di ferro stava creando martiri. Il Martirio era la più alta forma di devozione, il sacrificio ultimo che un fedele poteva compiere in onore della propria Fede. La morte o la conversione? Un esempio di virtù e devozione per coloro che sarebbero sopravvissuti, un motivo in più per legarsi ai precetti ed ai sacramenti. Illyria Targaryen aveva creato demoni e mostri, con i suoi sussurri che ancora ispiravano così tante persone della bassa borghesia o del piccolo popolo. Colei che fu cugina del Re aveva ammaliato ed ingannato i bassifondi di Fondo delle Pulci, innescando disordini ai danni della nobiltà. Mire politiche travestite da precetti religiosi. Il peggior peccato, per cui si era guadagnata il piano più profondo dei Sette Inferi.

    Ad un certo punto si sentì sprofondare. Distendendo le gambe e lasciando scivolare la nuda e lattea schiena contro lo schienale della vasca vide a poco a poco la stanza scomparire. Prima il mento, poi le labbra, il naso ed infine gli occhi. Il piacevole torpore dell’acqua avvolse ogni centimetro del proprio corpo. Perfino la chioma ramata si aprì in un meraviglioso fiore, rosso come il tramonto che si stava consumando dietro le nubi. Le mani stringevano il sapone, almeno fino a quando l’eccesso d’acqua non la rese particolarmente scivolosa fino a farla cadere chissà dove nella vasca. Timidamente provò a tastare il lastricato fondale senza riuscire ad individuarla. Trattenne il fiato ancora un po', in quella quiete che non percepiva da tempo ormai. Eternamente circondata dalle ancelle, impossibilitata a concedersi un bagno caldo per via delle soste di fortuna in tenda, ed incapace di assaporare davvero il silenzio della solitudine. Trascorreva ormai interi pomeriggi a soppesare le monete d’oro per consegnarle a paggi o uomini d’armi per trovare selvaggina fresca o pane caldo nei villaggi limitrofi. Nonostante si sentisse sempre più povera, almeno in termini di vesti e gioielli, non poteva dire lo stesso per lo spirito. Mai si era sentita più ricca, anche quando cedeva molliche di pane ai malati o consegnava una moneta d’oro tra sporche mani degli orfani. Un viaggio che la stava arricchendo, sosta dopo sosta. Superare insieme gli imprevisti e con coraggio affrontare le avversità.

    Ben presto si rese conto di essere a corto d’ossigeno. Un’oscura ombra si allungava oltre lo specchio d’acqua, troneggiando sulla minuta figura. Prigioniera dell’acqua rivolse le iridi chiare verso la superficie, anche se non riusciva a scorgere alcunché senza nitidezza. Seguirono poi un confuso riverbero, qualcuno che chiamava il suo nome. - Lady Josephine! Lady Josephine! - Riemerse quasi in fame d’aria. Un po' d’acqua s’era insinuata tra le narici, provocandole qualche accesso di tosse. China su di sé tossiva, rispandendo i polmoni con la preziosa e vitale aria. Non si trattava dello Sconosciuto che era giunto per reclamare la propria anima ed accompagnarla per mano verso il trapasso. I suoi giorni non erano ancora conclusi. Quando mise a fuoco la dama di compagnia, impietrita per la preoccupazione, le rivolse un breve cenno con il capo. - Voi…?!? - Non badò alle proteste dell’ancella. - Rendetemi i teli. - Senza esitare l’ancella si fiondò sulla sedia in legno per srotolare la profumata biancheria ed avvolgere la Mallister in essa. - Lord Tallhart mi riceverà? - Aveva chiesto udienza al signore di Piazza di Torrhen. Una promessa da mantenere.

    ∼ 23 Gennaio 286 • Pomeriggio - Nuvoloso •
    Piazza di Torrhen - Sala principale ∼


    Le alte vetrate squadrate della Sala principale di Piazza di Torrhen lasciavano filtrare ben poca luce. La coltre di nubi rendeva la giornata piuttosto uggiosa, costringendo la servitù a ravvivare i candelabri fin dal mattino. Gli ampi bracieri che riscaldavano la sala centrale, lì dove uno scanno ospitava Lord Tallhart, allungando le ombre dietro al via vai di cortigiani o servitori che s’intrattenevano nello spazioso e spartano ambiente. Come ogni castello del Nord, il Torrione Centrale era il riflesso di Lord Helmann Tallhart imponente nelle proporzioni degli archi ed aspro nella pietra che componeva i colonnati. Un lucido lastricato che veniva di frequente pulito dalla servitù, in modo da riflettere la luce del mattino o i candelabri del vespro. Era quasi l’ora del crepuscolo e le nubi ardevano, assumendo una sfumatura così simile a quella di un incendio. Il cielo sembrava in fiamme, con fili di luce scarlatta che si posavano sul sontuoso ed austero scanno. Ogni pietra trasudava imponenza e autorevolezza, tratti comuni con il Lord di tali terre. Un uomo d’onore e di parola, ma dall’ispido carattere per via delle numerose guerre a cui aveva partecipato. La morte lo aveva temprato. Fedele servitore dello Sconosciuto, adorava gli Antichi Dei e per amor della tradizione provava a sopprimere con la forza ogni forma di devianza.

    Dopo essere stata annunciata, avanzò insieme ad una coppia di ancelle che le sostenevano il lembo della gonna. Schiena dritta, passo ben cadenzato e viso austero. Aveva già avuto modo di assaporare l’aspro sarcasmo di Lord Helmann Tallhart. Eppure non cedette di un passo. Sicura, ferma e seria. Immaginava già che le chiacchiere di corte erano corse all’orecchio del Lord, di come aveva spezzato le catene dell’eresia nelle segrete del castello. Un evento miracoloso, guidato dalla misericordia della Madre e sorvegliata dal buon giudizio del Padre. Sotto gli occhi attoniti di guardie e prigionieri, come testimoni, l’eretico Aldric aveva rinunciato pubblicamente e spiritualmente gli inganni dei demoni. Spezzato il giogo del Sentiero Luminoso e non più avvelenato dai sussurri di Illyria Targaryen, si era ritrovato a beneficiare della luce dei Sette Dei. Anche gli occhi di un cieco erano capaci di accogliere la Luce dello spirito, riacquisendo la vista. Coraggiosa, forse un po' incosciente, non aveva esitato a pronunciare versi della Stella a Sette Punte e recitare preghiere delle cerimonie in onore del Dio dai Sette Volti. Un rischio, anzi un tangibile pericolo. Soprattutto a Piazza di Torrhen dove anche possedere una Stella a Sette Punte era sinonimo di eresia.

    Si fermò a pochi passi dallo scanno, sprofondando in una profonda e sentita riverenza. Le dame al suo fianco sistemavano la lunga gonna in velluto dai bordi merlati. Al contatto con le sfumature del crepuscolo il prezioso tessuto quasi brillava di una tonalità più scura, ocra. Il corpetto ben aderente al corpo, tanto da risaltarne la casta femminilità di una nobildonna. La scollatura squadrata ed impreziosita con ghirigori e perle, che poi proseguivano lungo l’intero corpetto, metteva in risalto il pallore dell’incarnato. Grani d’opali che circondavano il collo, oltre agli orecchini di simile fattura capaci di brillare anche in un cielo privo di luce. Sia l’orlo della gonna che delle maniche erano arricchiti con dettagli a forma di foglie, un abito che celebrava le sfumature ocra dell’autunno. La chioma ramata ricadeva morbidamente sulla schiena, dopo essere stata trattata con balsami ed oli di rosa canina ed asciugata sapientemente dalle ancelle. Un diadema di preziosi anelli intrecciati coronava la bellezza del Sud, se non fosse per la pelliccia di volpe artica che copriva le spalle e parte della schiena. Sciolse la posizione per poi stringere le affusolate e sottili mani l’una nell’altra. Le ancelle le avevano punto con uno spillo le labbra per ravvivarle un po' ed una mistura di argilla ed erbe per donare colore agli zigomi.

    - Lord Tallhart, vi ringrazio per avermi concesso udienza. - Meno agitata e sicuramente più decisa rispetto all’incontro del mattino. - Spero vi siano giunte voci sul ravvedimento di una prigioniero, condannato dal vostro saggio giudizio alla reclusione per eresia. O se così non fosse, sarò io a portarvi la lieta notizia! - Immaginava che il Lord fosse già stato informato sul ravvedimento di Aldric, un evento che aveva scosso nel profondo più di un’anima nelle buie ed anguste segrete di Piazza di Torrhen. - Siamo stati testimoni della sincera conversione del prigioniero Aldric. Altre accuse ricadono sul suo conto? - Breve pausa. - Desidero intercedere in suo favore, ora che la mente e lo spirito sono sgombre dai mefitici sussurri di Illyra Targaryen. Non più i demoni dei Sette Inferi, ma gli angeli dei Sette Cieli sussurrano alle sue orecchie. È stato un momento di forte commozione e misericordia. Spero possiate gioirne con me, Lord Tallhart. - Non era ancora il momento di avanzare alcuna richiesta. Sperava però che gli eventi che avevano scosso quel mattino il feudo lo avessero indotto a rivedere la propria posizione in materia religiosa. Condurre una politica di oppressione verso le minoranze etniche, per timore di diffondere l’eresia del Sentiero Luminoso, non faceva altro che alimentare dubbio e sospetto. Terreno fertile per le devianze.

    Untitled






    Parole: 2108

    Incipit: La delegazione raggiunge Piazza di Torrhen ed è ospite di Lord Helmann Tallhart, che nel frattempo è alle prese con diversi disordini nel suo feudo a causa dei fanatici religiosi di Illyria Targaryen. Le segrete pullulano di eretici, o sospetti tali, e basta una scintilla per scatenare conflitti aperti tra sostenitori degli Antichi Dei e dei Nuovi Dei. In questo scenario, Lady Josephine Mallister riesce a convertire Aldric, recluso in prigione con la condanna d’eresia. Dopo minuti di tensione e riti religiosi, Aldric cede alla Luce dei Sette Dei con commozione. Lady Josephine promette la sua liberazione.

    Richiesta: Durante la Quest il Master specifica nel narrato che Lord Hellmann non avrà alcun motivo per tener prigioniero Aldric. Mi piacerebbe confrontarmi con il Lord e chiedere di persona la liberazione dell’ex-eretico e (perché no?) invitarlo a proseguire insieme ai pellegrini verso Sud. Aldric è un esempio, un segno tangibile che anche ci sembra perduto può sempre tornare sui suoi passi per la salvezza dell’anima. Condizione necessaria per cui Lady Josephine chiederà la liberazione di Aldric è l’assenza di altri capi d’accusa oltre all’eresia.
     
    .
  2.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Condottiero

    Group
    Member
    Posts
    1,142
    Prestigio
    +132

    Status
    Offline
    Lady Josephine poté accorgersi del silenzio che calò nella sala principale del Torrione quando fece il suo ingresso. Si voltarono tutti a guardarla, alcuni letteralmente a bocca aperta, quasi come se la Fanciulla in persona fosse discesa fra loro. Non che in quelle terre i Sette Dei fossero venerati da molte persone, ma grazie a lei il seme era stato piantato e una pianticella già sbucava dal terreno: Aldric, l'eretico redento.

    Lord Tallarth, signore di Piazza di Torrhen, aspettava seduto sul suo scranno, vestito di abiti nobiliari dai colori scuri. Accanto a lui, in piedi, si trovava un giovane uomo che la Mallister poté tranquillamente identificare come un maestro, data la catena che portava al collo caratteristica del suo ordine. Nella sala erano presenti inoltre alcune guardie che sfoggiavano lo stemma di casa Tallhart sulle tabarre: tre alberi sentinella verdi su sfondo marrone. Il lord sorrise alla Mallister e ascoltò attentamente quello che la giovane lady aveva da dirgli. Quando lei fece una breve pausa nel suo discorso, il maestro si chinò per sussurrare qualcosa all'orecchio del lord, troppo piano perché lei potesse sentire.

    "Lady Josephine", rispose poi il lord di Piazza di Torrhen, sempre con un accenno di sorriso sulle labbra. "Dimostrate ancora una volta la vostra abilità con le parole, esattamente come questa mattina. Lady Vidya e voi avete compiuto un'impresa straordinaria e contribuito a mantenere l'ordine nelle mie terre. Per questo, d'ora in poi sarete sempre le benvenute nelle mie terre, dove sarete trattate da gradite ospiti e sincere alleate della mia famiglia". Fece una breve pausa dopo quella dichiarazione. "Da uomo sincero, devo ammettere che non condivido la vostra fede, così come gran parte della mia gente. Siamo un popolo tradizionale: veneriamo gli dei dei nostri padri da tempo immemore. Tradizionale non vuol dire di certo ingrato, tuttavia. Avete reso un grande servigio alla mia gente e mi dicono anche che fra il popolino qualcuno inizia a riferirsi a voi come 'Josephine la Misericordiosa'. Gioire per la conversione di questo Aldric no, continuo a credere infatti che se avesse continuato a pregare gli Antichi Dei e non si fosse fatto riempire la testa di quelle sciocchezze, lui come tanti altri, non ci sarebbero stati tutti questi problemi, ma sono contento che la situazione si sia risolta e francamente impressionato dal vostro ruolo nella faccenda. Per quel che riguarda la vostra domanda: no, non ricadono altre accuse sul suo conto".

    Chiaramente, lord Tallhart non provava particolare simpatia per i Sette Dei, sentimento del resto comune nel Nord, ma era decisamente ben disposto nei confronti di Josephine.

    429 parole
     
    .
  3.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Cavaliere

    Group
    Nord
    Posts
    965
    Prestigio
    +57

    Status
    Anonymous
    Josephine Mallister Piazza di Torrhen - Sala principale 23 Gennaio 286 Pomeriggio - Nuvoloso


    ∼ Above the rest ∼


    L
    e porte della Sala principale si aprirono davanti ai suoi occhi. La poca luce che filtrava dalle alte finestre illuminava il Lord di Piazza di Torrhen e parte dei suoi cortigiani. I bracieri erano perennemente alimentati dalla servitù del castello per riscaldare gli ambienti, minacciati dal gelo del profondo Nord. Il brusio di sottofondo scomparve ad ogni passo. Lady Josephine Mallister avanzava con fiero portamento e serietà negli occhi affiancata da due ancelle che le sorreggevano l’ampia gonna color ocra. L’abito le cadeva morbidamente sulla pelle diafana, che al contatto con il primo mattino quasi risplendeva di luce propria. Destino comune per le pietre preziose e l’oro di cui vestiva, quasi come un’apparizione angelica agli occhi dei mortali. Un silenzio meditativo, in cui ritrovava ammirazione e diffidenza. Evidenti contrasti in un popolo che guardava al passato ed ostinato sulle proprie credenze. Dicerie, racconti e leggende si mescolavano con il misticismo religioso, di una Fede verso gli Antichi Dei di cui cercavano il contatto in ogni respiro o sguardo. Passeggiare a piedi nudi in un gelido ruscello, accarezzare la ruvida corteccia di un albero o mirare un malinconico tramonto. In ogni cosa risiedevano gli Dei, una lezione che le aveva impartito Lady Vidya dopo averla quasi supplicata a guidarla con mano verso le antiche tradizioni del Nord.

    In quel momento vestiva abiti diversi. Trionfante, senza risultare supponente o riottosa, avanzava lungo la navata della sala per raggiungere lo scanno del Lord. Tra l’incredulità di molti e la muta diffidenza di altri, la fanciulla di Seagard appariva come una visione angelica discesa dai Sette Paradisi per portare novelle a chi non credeva. Perché era troppo facile apparire ai fervidi credenti, ancora più difficile a chi aveva scelto di non credere e vivere nelle ombre della vita. Percorrere i propri passi lungo la strada designata dai Sette Dei era un privilegio concesso a pochi animi puri di cuore. Il Padre impartiva la giustizia, la Madre insegnava la compassione, la Fanciulla guidava alle virtù, il Guerriero infondeva il coraggio, il Fabbro incitava al sacrificio, la Vecchia sussurrava saggezza e lo Sconosciuto ricordava la caducità della vita terrena. Non nel piano terreno i veri fedeli avrebbero ottenuto ricompense, ma nell’Oltre sarebbero stati giudicati e premiati. - … - E la Mallister era lì per ricordare a tutti un simile insegnamento. La redenzione era l’atto più puro e sentito che un mortale potesse provare. Riconoscere gli errori e tornare sui propri passi. Aldric ne era l’esempio, anzi Aldric era l’esempio. Aldric il redento, come lo chiamavano ormai tra la corte di Lord Helmann Tallhart. Aveva udito voci su di lei, che le avevano strappato un sorriso. Sentiva di essere sulla strada giusta, in salita e piena di pericoli, ma se le veniva attribuita una delle sante e nobili qualità della Madre non poteva essere in errore. I Sette Dei avrebbero guidato i suoi passi, a patto che si fosse abbandonata completamente alla devozione.

    Si fermò con grazie e si prostrò con eleganza in un inchino per omaggiare il Lord di Piazza di Torrhen. Lo sguardo, non solo del Lord, ma di ognuno nella sala ricadeva su di lei. Percepiva muta ammirazione, la stessa che un seguace degli Antichi Dei non poteva manifestare apertamente senza tradire la propria fede. Era d’ispirazione, non solo per la piccola corte che Lady Josephine si portava dietro. Era un esempio di virtù e devozione. Il cuore quasi le scoppiava di gioia, dopo che gli occhi aveva smesso di lacrimare. Svuotata di ogni emozione e confortata dai sussurri del Confessore, si ritrovava di nuovo al cospetto di Lord Helmann per intercedere per la libertà di Aldric. Il sovrano del feudo le sorrise, stavolta senza irritazione nascosta o muto risentimento. Le voci erano giunte anche ai suoi orecchi, forse lo stesso Maestro di fianco lo stava mettendo a conoscenza dei fatti. Prodigiosi miracoli che erano accaduti sotto il suo tetto. La potenza dei Dio dai Sette Volti era sotto gli occhi di tutti, ma Lady Josephine Mallister non era lì per sottolineare la verità dei suoi Dei rispetto a quelli del Nord. Esistevano già tanti motivi di conflitto e non era lì per crearne altri. La nobiltà d’animo che contraddistingueva la fanciulla di Seagard la spingeva ad intercedere per il prigioniero.

    - Le vostre parole, Lord Tallhart, rinfrancano il mio animo. - Sentiva quasi le gambe cedere, un po' per i turbamenti d’animo di cui era vittima ed un po' per gli eccessivi digiuni a cui si sottoponeva. Continue rinunce, punizioni per il corpo in modo da elevare l’anima ed essere degna dei Sette Volti del Dio. La Strada della Fede era lastricata di tranelli e sofferenza. E la figlia di Lord Jason Mallister era così incline all’infelicità e alle rinunce. - Porterò nel mio cuore le vostre parole e le riferirò al mio nobile padre, Lord Jason Mallister, affinché possiate un giorno incontrarvi e stringervi la mano come amici ed alleati. Mai migliori parole di conforto mi sono state offerte prima delle vostre… Lieta novella che l’Aquila è riuscita a trovare un sincero alleato anche nel profondo Nord! Oltre all’amicizia e lealtà per la Casa Stark. - Del resto la madre, Lady Joanna Banefort-Mallister, l’aveva inviata come delegato alla corte del Lupo per cercare alleati e consensi. Dopo il tradimento alla Terra dei Fiumi, di cui l’anima grondava ancora lacrime di sangue, i Mallister erano rimasti senza alleati con la sola promessa di protezione da parte di Lord Caleb Stark, Protettore del Nord. Trovava sollievo nelle parole del Lord di Piazza di Torrhen, uno dei più fedeli ed alleati degli Stark. Rinfrancata da simili pensieri, riuscì ad abbozzare un debole sorriso a fior di labbra. Appena accennato, discreto. Una timidezza che non andava mai confusa con altro. Mai sfrontata o supponente, ma devota ed ubbidiente. Così come le era stato insegnato a Seagard. Conosceva il posto che doveva ricoprire, e viaggiare al Nord era già un privilegio che a molte nobildonne era negato.

    L’ostinazione di Lord Helmann Tallhart emerse ancora una volta, con maggior convinzione dell’incontro nel mattino. Un uomo prigioniero delle proprie convinzioni, incapace di guardare oltre il naso. Eppure riconosceva il ruolo della Mallister e della Bolton nel sedare le rivolte del feudo. Una riconoscenza che valeva molto di più, di qualsiasi conversione o ammissione di colpe. Il sorriso discreto ed appena accennato non mutò sul pallido viso, incorniciato da una corona di rame come capelli ed espressivi occhi chiari al centro del viso. Sapeva di non poter ottenere altro dal Lord, se non riconoscenza. Forse aveva bisogno di tempo per rendersi conto del “miracolo” che era accaduto sotto al proprio naso. Di certo la gente comune già mormorava, rendendo quell’evento quasi un miracolo divino. - Aldric, l'eretico redento. - Breve pausa. - Così il vostro popolo si riferisce a colui che seguiva i mefitici sussurri di Illyria Targaryen. Il giogo del peccato è stato spezzato e l’anima è libera dall’eresia! - Mantenne la voce ferma e con coraggio esponeva le proprie argomentazioni. Sapeva fin dove spingersi, per non ferire l’orgoglio del Lord. - Non è più una questione religiosa, ma di profonda armonia. Il peregrinaggio sotto lo scarlatto vessillo raccoglie uomini e donne di ogni credenza religiosa, estrazione sociale e d’origine. Marciamo uno accanto all’altro, senza percepire più differenze. - L’estraneo. Il Diverso. La diffidenza. La paura. Era ciò che Lady Josephine Mallister stava provando a cancellare ai confini del Nord. - Una missione ardua, lo comprendo. Io spessa confesso difficoltà nell’accettare le vostre tradizioni. Eppure provo a conoscerle ogni giorno che gli Dei, Antichi o Nuovi, mi concederanno su queste terre. A Dei piacendo, un giorno vivremo in armonia. - Un discorso carico di pathos, ma anche di puerile ingenuità e fiducia verso il prossimo. Il miracolo avvenuto nelle segrete di Piazza di Torrhen non poteva essere un caso isolato. Nessuno poteva essere così cieco di fronte alla verità.

    Tirò un sospiro di sollievo quando Lord Helmann le confessò che su Aldric non pendevano altri capi d’accusa. Al cospetto degli Dei poteva mantenere la propria promessa. Desiderava liberarlo anche dalle catene fisiche, oltre quelle di Illyria Targaryen. Salvato dalle fiamme dei Sette Inferi, ora desiderava salvarlo dalla frusta e dalle privazioni nelle segrete di Lord Tallhart. - Ordunque sarà un uomo libero? - Chiese prima di fare un cenno alle ancelle. Si aspettava che le due donne avessero sistemato la gonna, proprio come meravigliosi petali d’ocra intorno al suo corpo chino. - Sarà riabilitato nell’onore e nel rispetto presso la vostra corte? Desidero intercedere per la sua libertà, non solo spirituale, ma anche fisica. È ora che le catene siano spezzate. Spero che siate del mio stesso avviso. - Non esisteva motivo per cui Aldric dovesse ancora patire le privazioni della prigione, dopo essersi pentito sinceramente della perdizione Targaryen. - Con il vostro permesso e se sarà volontà dello stesso Aldric, spero potrà unirsi al peregrinaggio come qualsiasi altro membro della vostra corte. - Fin dal suo arrivo aveva invitato ogni abitante di Piazza di Torrhen ad unirsi alla missione umanitaria. Il confine aveva bisogno di armonia e pace. Inoltre Aldric il redento sarebbe stato un potente simbolo, l’incarnazione della redenzione.

    Untitled






    Parole: 1524

    Chiedo la liberazione di Aldric e la possibilità (se volontà dell'ex-eretico) di unirsi al pellegrinaggio.
     
    .
  4.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Condottiero

    Group
    Member
    Posts
    1,142
    Prestigio
    +132

    Status
    Offline
    Il signore di Piazza di Torrhen era ancora bendisposto nei confronti della Mallister, ma chiaramente i discorsi di fede lo interessavano poco. Il maestro accanto a lui osservava la giovane nobile con uno sguardo indecifrabile, ma non sembrava ostile. In ogni caso, la ragazza avrebbe ottenuto quello che voleva.
    "Parlate molto bene, giovane lady. Potreste fare quasi invidia ai vecchi maestri della Cittadella", disse il lord. "In ogni caso, sì, quell'Aldric è da adesso un uomo libero per mio decreto. Verrà rilasciato dalle prigioni, a patto che seguirà la vostra carovana, o come la chiamate, nel vostro pellegrinaggio. Per quel che mi riguarda, lady Josephine, potreste anche svuotarmi le carceri, anche se non ve lo consiglio per la vostra sicurezza e quella delle persone che viaggiano con voi. Porgete al vostro nobile padre i miei più cari saluti quando avrete l'occasione di vederlo". Fece un cenno ad alcune guardie presenti nella stanza. "Questi uomini preleveranno Aldric dalla sua cella e lo condurranno a voi".
    Gli armigeri con lo stemma dei Tallhart sul petto chinarono il capo e uscirono rapidamente dalla stanza.
    "Avete altre richieste, lady Josephine? Vi forniremo tutto l'aiuto possibile per facilitare la vostra partenza".
    Era forse impazienza quella che si poteva sentire nelle parole del lord? Era possibile che il fervore religioso di Josephine gli avesse dato a noia, ma l'offerta di aiuto sembrava sincera.

    227 parole


    In realtà, si potrebbe anche chiudere qui a meno che tu non abbia ulteriori richieste per il Lord. Il prigioniero è stato liberato e si unirà a te e i tuoi.


     
    .
  5.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Re del Nord

    Group
    Primo Cavaliere
    Posts
    4,167
    Prestigio
    +504
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous
    Eccoci!

    Guadagni 1 punto diplomazia
    Affinità Culto dei Sette +4
    Affinità Primi Uomini +2
    Affinità Aldric +5
     
    .
  6.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Re

    Group
    Regina (e defunto sempramato Re)
    Posts
    15,567
    Prestigio
    +1,864

    Status
    Online
    CITAZIONE (Robb_Stark @ 30/7/2023, 08:03) 
    Eccoci!

    Guadagni 1 punto diplomazia
    Affinità Culto dei Sette +4
    Affinità Primi Uomini +2
    Affinità Aldric +5

    e 1 punto albero qualità
     
    .
5 replies since 25/6/2023, 18:41   117 views
  Share  
.