Effetto Batocromo

Quest Aconé e Caleb

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    7 Febbraio- Urman, Costa Arancio

    openquarr1




    Urman - sospirò Qalaq dal parapetto della Nuova Airone Come avevamo accordato: un porto Volantiano lontano da Volantis. - spiegò allo Stark. Il paese era scavato in una baia di pietra rossastra, ferrosa. Lunghi moli di legno ospitavano numerose chiatte e qualche piccola galea, tutte messe in ombra dalla possente nave a vela dei Jho.
    Era una fermata prevista, programmata alla loro partenza, ma gravava nel cuore del mercante il peso dei feriti e dello sconvolgimento dei suoi piani.
    Furono aiutati ad ormeggiare da marinai del posto e due soldati, trovare posto per la Nuova Airone non fu cosa semplice, e quando i Jho iniziarono a scaricare i bagagli e gli animali della coppia, i due soldati ritennero necessario andare a fare rapporto.
    Urman non è una città libera, i suoi cittadini sono sufficientemente liberi, ma in via definitiva devono rispettare le leggi che impone su di loro il governatore a capo della guarnigione. - spiegò loro Qalaq mentre la nave veniva scaricata.
    Scesero anche i feriti: Zhozh e gli avvelenati ed il comatoso testardo che Aconé aveva soccorso solo dopo che questo aveva perso la facoltà di rifiutare.
    Aqale, accompagnali dall’apotecario, saprà certamente come intervenire.
    La giovane figlia di Qalaq esitò un momento, guardando con ammirazione e forse rimpianto la Rosa ed il Cuore di Ghiaccio: le sarebbero mancati quegli stranieri, quella rottura nella sua vita.
    Conoscevo un tipo, un carovaniere…non ricordo il nome, ma se fosse qua ve lo potrei presentare…chiaramente sareste un carico speciale per lui, proverà senz’altro a estorcervi un numero spropositato di ori
    Il tempo di separarsi dai Jho si avvicina, avete l'occasione di fare ultime richieste a Qalaq, ottenere consigli o raccomandazioni. Volendo potete anche seguire Aqale dall'apotecario se voleste una risoluzione della questione feriti ed avvelenati
    Freene Robb_Stark
     
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    "Giogo, dai una mano a scaricare e sellare i cavalli." -l'arrivo sulla costa non era stato gioioso come se lo era figurato la Tyrell all'inizio del loro viaggio, probabilmente a causa del malumore che gravava sulla Nuova Airone. Qalaq era stato un'imprudente a Tyrosh ed Aconé, studiando il profilo dei due soldati che si allontanavano per andare probabilmente dal capo guarnigione di cui parlava il Capitano, si accostò lesta al marito per far notare la faccenda: "Non siamo passati inosservati." -mormorò indicando con lo sguardo le due guardie che si allontanavano -"Non è detto che sia un male. Senza i Capicaccia d'Ebano la nostra missione rischia di fallire e se è vero che dobbiamo farci trovare da questi tizi...meglio si sappia che siamo diretti a Sar Mell."
    D'altro canto, se lo scopo dell'evitamento di Volantis era bypassare occhi ed orecchie troppo interessati, non potevano neppure rischiare di esporsi troppo: "Gli Anyassas potrebbero esserci di qualche utilità? Si sono dimostrati validi in battaglia? Ad ogni modo..."-si guardò attorno un ultimo istante -"Qualunque cosa tu voglia fare serve essere rapidi. Non attiriamo troppi guai."
    Voleva dare comunque il suo ultimo saluto alla Nuova Airone e ai compagni di viaggio che l'avevano portata fin lì: "Qalaq, Jho, Anyassas...è stato un piacere navigare con voi. Se le stelle ci saranno favorevoli, ci incontreremo di nuovo."
    Se Caleb non avesse deciso di portarseli dietro, quello sarebbe stato un addio; non per Aqale però, che Aconé si apprestò a seguire verso l'apotecario mettendole un braccio attorno al suo con un sorriso: "Un erborista potrebbe far comodo anche a noi prima di lasciare Urman. E poi voglio assicurarmi che Zhoz e gli altri stiano bene..."
    Conciata con quei calzoni larghi e quella camiciola qualche taglia più grande, la Rosa si sposava bene con l'immagine di Aqale accanto a lei e probabilmente allo sguardo dei locali sarebbe apparsa come una marinaretta sua pari. Un po' le dispiaceva doverle dire addio, ma sarebbe stato complicato fare affari con la Nuova Airone da Grande Inverno!
    "Senti...Qalaq adora il mare. Non credo lo vedrei mai in nessun altra veste che non sia quella del Capitano." -parlava in valyriano (lingua che le era di certo più familiare di quella dell'estate) -"Ma tu? Aqale, cosa credi ci sia in serbo per te nella vita?"
    Forse quella ragazzina aveva maledetto il suo destino sfortunato, inconsapevole della grazie che le era stata donata: quella di poter scegliere cosa fare della propria vita senza l'incombenza della responsabilità sulle spalle. Voleva che cogliesse quella stessa occasione che alla Tyrell non si sarebbe mai presentata.
    "Il tuo futuro è sulla Nuova Airone?"-si strinsé ancora un poco alla ragazza, come se stesse per rivelarle un segreto troppo importante affinché qualcuno lo udisse. Intanto, seguendo i passi di lei, erano giunte presso la bottega dell'apotecario.
    Aconé avrebbe lasciato fosse Aqale ad entrare e parlare per prima per la situazione che si era verificata a bordo della nave, faccenda che non era solo la scusa per raggiungere l'erborista ma anche la questione più importante in ballo.

    CITAZIONE
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    in
    questo momento, per andare dall'apotecario, ha con sé:
    -Anello nuziale al dito
    -Cammeo di Caleb sulla sottana, nascosto
    -Stiletto in Acciaio in uno stivale
    -Stiletto di Ferro nell'altro stivale
     
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    Il viaggio era stato estenuante, e a renderlo ancor più pesante aveva pensato la gravità delle circostanze che li avevano accompagnati. Fortunatamente la Nuova Airone non era stata attaccata nuovamente, ma viaggiare con la consapevolezza di essere terribilmente sguarniti era stato complicato per lo Stark, se non altro perché aveva dedicato molto più tempo a pattugliare il ponte della nave e scrutare l'orizzonte di quanto avesse desiderato in partenza..

    Approdare ad Urman era stata, quindi, una gran fortuna. Trovandosi ad Ovest di Volantis, non era neppure troppo lontana dall'obiettivo ideale di Caleb. Partendo da lì, sarebbero riusciti a raggiungere Sar Mell nel giro di qualche giorno muovendosi via terra.

    Conosci il capo della guarnigione, Qalaq? Che tipo di uomo è?
    Avrebbe domandato al capitano mentre la ciurma era indaffarata a scaricare la stiva. La domanda era soltanto un tentativo di accertarsi che quel luogo fosse sicuro a sufficienza da non doversi aspettare di essere pedinati da un manipolo di soldati.
    Il potere militare, aveva imparato, tendeva a esporre gli aspetti più sanguinari del carattere degli uomini.

    Il carovaniere... Caleb sarebbe rimasto in silenzio per un po', scrutando un insetto che si era posato accanto alla sua mano. Era più grande di quelli che aveva visto nel continente occidentale, ma le differenze di quella terra dalla sua patria erano chiare come il sole.
    Ho bisogno di informazioni, più che di una carovana... Borbottò.

    Io e mia moglie stiamo cercando i Capicaccia d'Ebano, che sembrano essere gli unici a conoscere il segreto delle rovine di Sar Mell. Se tu dovessi conoscere qualcuno che sappia qualcosa a riguardo... O qualcuno che sia stato a Sar Mell e sappia informarci su ciò che ci attende, quello sarebbe estremamente d'aiuto. Domandò speranzoso.
    Ormai la loro meta era vicina, il momento di entrare in contatto con i Capicaccia non doveva, e non poteva, essere lontano.
    Mi piacerebbe incontrare il tuo amico carovaniere, in ogni caso: se fosse disposto a condividere con noi le sue informazioni, potrei ricavarne qualcosa di buono.

    Si sarebbe poi voltato verso la Nuova Airone, ammirandola con uno strano sorriso: quella era la prima nave che lo aveva veramente entusiasmato, un nuovo primo capitolo della sua vita.
    Magari un giorno Grande Inverno avrebbe potuto vantare una flotta di decine di Navi Cigno... La sola idea appariva allo Stark come un sogno, ma magari non sarebbe stato un sogno così irrealizzabile.

    Infine, Qalaq, volevo chiederti quali siano le tue prossime mete. Mi farebbe piacere poter viaggiare con te anche sulla via del ritorno, e sono disposto a occuparmi personalmente della difesa della tua nave per la durata del tragitto, se gli Anyassan non dovessero essere tornati in forze per allora.

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    Alla fine di tutto siamo noi a dovervi ringraziare - rispose Qalaq con una mano sul petto al commiato di Aconé. Similarmente i marinai a portata d’orecchio imitarono il capitano salutando e formulando buoni auspici. Una delle sacerdotesse sembrò addirittura recitare una formula propiziatoria per loro. Yaqa, la giovane ragazzina, andò ad abbracciare la gamba di Giogo, riconoscendo che fosse l’unico nei cui confronti se lo potesse permettere.

    Non ho mai avuto a che fare con il capo della guarnigione Caleb…da quello che so è un uomo ragionevole, non abusa il potere quasi assoluto che Volantis gli ha riconosciuto su Urman. Lascia ai mercanti grande libertà e finché sostano solamente nel porto, non disturba nemmeno i forestieri. E’ sempre lo stesso da più di dieci anni penso, quindi o è bravo al suo lavoro o si sono scordati di lui.- alzò le spalle Qalaq
    La menzione dei Capocaccia d’Ebano accese qualcosa negli occhi di Qalaq.
    Capicaccia d’Ebano dite? E’ strano sentirlo uscire dalle vostre labbra occidentali, non pensavo la loro leggenda si estendesse così lontano. - sorrise - Io sospetto di averne incontrato uno a Mereen tre anni fa. Condivisi con lui le mie carte nautiche. Ovviamente nessuno mi ha creduto, pensano che sia stato truffato, ma sapendo che i Capicaccia non navigano nel Mare dell’Estate sapevo di non rischiare nulla nel condividere le mie rotte. E’ questo il problema: non possono essere cercati, al massimo il caso ti può condurre da loro vagano lungo le terre meridionali di Essos ed io sulla terra ferma ho poca esperienza.
    Soldati della guarnigione iniziarono a tornare al molo, decuplicati in numero.
    Ci avete probabilmente salvato la vita. Sarete sempre passeggeri d’onore sulla Nuova Airone. Quanto ai miei viaggi…spero ancora di riuscire a portare avanti la mia spedizione a Naath. Se dovessi riuscire, la seta naathiana tornerà nei mercati e mi premurerò di farvene arrivare un po’ anche in occidente. Chissà. - sorrise il capitano offrendo la mano al Lord di Grande Inverno.
    Il carovaniere si chiama Rouk, sicuramente conoscerà la strada per le rovine. Buona Fortuna
    Signori?- la voce incerta di un soldato ricoperto di cotta di maglia alle loro spalle offriva a Caleb ancora un altro diverso accento di Basso Valyriano
    Se state sbarcando ad Urmàn, il governatore Sulthys vi offre la sua ospitalità, ci manda a prendere i vostri bagagli e cavalli e per accompagnarvi alla sua magione.
    *
    Ma Aconé non era presente e sarebbe toccato a Caleb decidere se aspettare il suo ritorno o andare a incontrare da solo il governatore della città. Aconé avrebbe infatti solo attirato lo sguardo degli abitanti in quanto in compagnia di zoppicanti uomini dell’estate e di una giovane ragazzina.
    Non lo so madame Tyrell, viaggiare mi piace…la mia vita con Qalaq è certamente più libera che quella con mia madre, ma temo che di questo passo sarà anche più breve. Mi piacerebbe andare ad Omboru, ma non so se riuscirei a sentirmi accettata…la realtà madame, è che Qalaq è stato esiliato da molto giovane, non so bene il perché, ma so che difficilmente sarei la benvenuta con lui. - spiegò Aqale, in chiara necessità di parlare. Non penso ci siano alternative migliori della Nuova Airone adesso. - sospirò arrivando nei pressi dell’apotecario.
    La bottega del suddetto era, come molti degli edifici in quel paesino portuale, un capanno di legno scavato nella parete rocciosa della baia. Di fronte erano stesi su brande alcuni scorbutici presumibilmente in cura. La loro vista non tranquillizzò certo Zhozh e gli altri Anyassas.
    Entrando nella bottega l’avrebbero trovata stretta e buia: ampolle ed anfore riposte in grandi scaffali. Il proprietario era un uomo dalla pelle olivastra ed il cranio glabro.
    Ragazze, cercate afrodisiaci per i vostri padroni? -chiese immediatamente facendo scattare la mano verso un’anfora.
    Aqale indicò Zhozh alle proprie spalle, se l’Anyassas avesse capito la sfrontatezza dell’apotecario forse avrebbe reagito diversamente. I miei compagni sono rimasti feriti e…hanno problemi a guarire.
    Ah, ecco…sapevo che eravate qua per degli uomini, sembrate troppo in salute…dite loro di farmi vedere le ferite. - chiese, afferrando una candela per meglio osservare. La ferita di Zhozh era leggermente migliorata, ma le bolle non erano mai andate via ed il dolore pur con alti e bassi non aveva smesso di manifestarsi.
    Gli occhi dell’apotecario schizzarono curiosi a indagare nello sguardo di Zhozh, Aqale ed Aconé.
    Che birbanti…da quanto tempo sono stati avvelenati fanciulle? - domandò con un leggero sorriso mentre, applicando un po’ di pressione, apriva una delle bolle facendone uscire pallida acqua.
    Forse dovrei chiedere delucidazioni alla guarnigione…
    Ti pagheremo, siamo dell’equipaggio di Qalaq Jho - sbuffò Aqale, infastidita dai modi dello speziale
    Lo ben spero…dite loro di sdraiarsi sulle brande fuori, preparerò loro l’antidoto
    Oltre che attento ai pagamenti, sembrava anche avaro custode delle proprie conoscenze. Forse contrattando Aconé avrebbe potuto scoprire di più su quel veleno e sul come trattarlo.
    Caleb può decidere se prendere tempo per andare dal governatore assieme ad Aconé o far finta di essere l'unico passeggero ed andare da solo.
    Aconé, se interessata, può provare a rimanere nella bottega assieme all'apotecario per imparare qualcosa sul veleno (e "sbloccare" l'addestramento dato che non passerete da Volantis). Altrimenti può attendere fuori assieme ad Aqale e Zhozh, o girare nei dintorni.

    Scadenza: 5/08
     
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    Forse si era sbagliata, in fondo neppure Aqale le sembrava così libera come aveva pensato in precedenza. Certo, non aveva responsabilità oppure obblighi sociali, ma si era davvero liberi quando la povertà non ti dava altra scelta che aggrapparti all'unico appiglio che ti viene offerto? Il fatto che Qalaq fosse stato esiliato persino dalla sua terra...ma in quale accidentaccio di nave si erano andati ad infilare? Rimpianse l'opportunità che era stata loro offerta del navigatore di Lys. Quanti problemi in meno sarebbero venuti nelle loro tasche!
    "Quel che posso offrirti io non regge in alcun modo il confronto con la libertà del Mare dell'Estate, ma se hai bisogno di un'altra possibilità sul tuo piatto...sappi che la corte di Grande Inverno sarà sempre aperta per te." -Rose Nere, Guitti Colorati...Aconé stava cominciando a diventare un'agenzia di collocamento per disperati e abietti, se ve ne fossero esistite nel loro mondo -"Per la prima volta dopo secoli, gli Stark hanno una flotta. Potrebbe servirci qualcuno che sappia come far funzionare una nave, soprattutto visto che mio marito ha insistito tanto per avere il progetto della Nuova Airone."
    Sorrise alla fanciulla regalandole un occhiolino complice prima di infilarsi nella bottega dello speziale. Non le piaceva l'ambiente, pieno di gente sofferente, e non le piaceva affatto nemmeno il tipo; astio che condivideva con Aqale visto le rispostacce che si stavano tirando a vicenda.
    "Quattro giorni fa." -rispose all'uomo fornendogli quante più informazioni fossero necessarie alla salvezza degli Anyassas feriti -"Dopo l'estrazione dei quadrelli e la pulizia delle ferite sono apparse delle..."-deglutì, guardandosi attorno -"bolle. Ho ritenuto opportuno causticare le carni per rallentare il più possibile la diffusione della..." -ancora discrezione, in fondo in pochi sapevano dell'avvelenamento -"...insomma...serve il vostro contributo da questo in momento in poi."
    Chiarito all'apotecario dunque che la Tyrell avesse ben compreso si trattasse di un veleno, non lo ascoltò e non seguì Aqale all'esterno che si stava prodigando a sistemare meglio i feriti che presto sarebbero stati trattati. Quell'uomo sembrava abbastanza avido da fare qualsiasi cosa per del denaro, ma la Lady aveva la necessità (per la prima volta in vita sua) di ben conservare le monete che aveva nelle saccocce che potevano esserle necessarie per guadagnarsi un passaggio o la sicurezza durante e dopo la spedizione a Sar Mell. V'era altro con cui poter corrompere lo speziale e non esitò a proporlo.
    "Se questa sostanza viene utilizzata in queste zone ho bisogno di comprendere come funziona e come produrre un antidoto." -era andata dritta al sodo non appena avesse avuto la voce libera dalle orecchie della ciurma di Qalaq -"Ho già visto qualcosa di simile, molto lontano da qui. Morso di Lupo lo chiamavano, posso mandare qualcuno a prenderlo per mostrarvelo."
    Tirò su col naso buttando già la sua offerta: "Vi propongo uno scambio. Voi mi insegnate l'uso di questa sostanza ed io in cambio quella di un veleno che probabilmente in queste terre non s'è mai visto."
    L'apotecario probabilmente riusciva a comprendere le implicazioni di tale scoperta, se il veleno era sconsciuto a Volantis e dintorni, di certo sarebbe stato molto più complicato trovare un antidoto per le sfortunate vittime. Ora bisognava vedere se però le avesse ritenute sufficienti per la sua richiesta. Quanto ad Aconé? Davvero stava vendendo la ricetta di un veleno che avrebbe potuto uccidere chissà quante persone? Purtroppo o per fortuna le necessità contingenti avevano reso col tempo la moralità della Rosa piuttosto polarizzata; certo, personalmente non avrebbe mai torto un capello ad anima viva e avrebbe continuato a prodigarsi per il bene delle persone, ma se fosse stato necessario per salvare i propri cari non avrebbe esitato a far giustiziare una città grande come Pentos. In questo caso l'idea che a Sar Mell avrebbero potuto incappare in un veleno simile e la sua assoluta incapacità di prestare in quel caso soccorso a Caleb erano stati un motivo sufficiente per portarla di fronte ad una simile risoluzione.

    CITAZIONE
    Butto lì l'offerta ad Aqale e poi quella al tipo (Morso di Lupo è tra i bagagli scaricati, quindi nel caso dovrei mandare Aqale a prenderlo)

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    Se il capo della guarnigione era rimasto in carica per dieci anni, era ragionevole supporre che sapesse il fatto suo come comandante. Di quanti uomini si trattava? Lo Stark ipotizzava fossero tra i cento e i duecentocinquanta, forse meno... Ma comunque abbastanza da garantirgli il controllo su Urman.
    Non avrebbe saputo dire con esattezza i numeri, forse si trattava di duecento uomini in servizio attivo, ma trecento totali? Per avere il controllo su Urman non sarebbero state necessarie molte truppe, ma per difenderla da eventuali assalti? In tal caso, il carisma del condottiero sarebbe servito a ben poco, e i numeri avrebbero avuto una grande importanza...

    Per quanto invece riguardava il vero obiettivo dello Stark, ovvero incontrare i Capicaccia d'Ebano, Qalaq non riuscì ad essere di aiuto: pareva infatti che quegli uominoi fossero avvolti dal mistero e che nessuno sapesse come rintracciarli.
    Caleb iniziava a provare irritazione per quelle circostanze: sapeva che il seggio di Casa Reed, suoi vassalli, sembrava essere impossibile da localizzare e cambiare posizione di volta in volta, ma non si era mai aspettato di trovarsi a che fare con un fenomeno simile, trovandosi dall'altro lato della barricata!

    E’ questo il problema: non possono essere cercati, al massimo il caso ti può condurre da loro vagano lungo le terre meridionali di Essos ed io sulla terra ferma ho poca esperienza.

    Non poterli localizzare sarebbe stato senz'altro un problema. Doveva cercare una soluzione di qualche genere, ma come?
    Per curiosità... Come mai ipotizzi che quello di cui mi hai parlato fosse uno dei Capicaccia? Aveva un qualche segno distintivo che te lo ha fatto pensare?
    Certo, non si aspettava che i Capicaccia andassero in giro con una pergamena con scritto in rosso "CAPOCACCIA D'EBANO", ma in fondo la speranza era l'ultima a morire, giusto?

    Conclusa la conversazione, avrebbe salutato Qalaq con una vigorosa stretta di mano. Viaggiare sulla Nuova Airone è stata un'esperienza indimenticabile. Spero di rivederti presto, Qalaq Jho, in viaggio o per un nuovo affare, magari uno che riguardi proprio quella seta di cui mi stai parlando.
    Ed era vero: Caleb non aveva mai pensato che avrebbe potuto affrontare un viaggio in nave e rimanere incolume. Sebbene si fossero imbattuti in complicazioni ben peggiori di un po' di mal di mare, il fatto che quel viaggio fosse stato fondamentalmente diverso da qualunque altra esperienza dello Stark era innegabile.
    Sperava tanto di poter replicare quell'esperienza in futuro.

    La sua attenzione, a quel punto, venne richiamata da uno dei soldati, una ventina ad occhio e croce, che si erano avvicinati alla Nuova Airone.
    Fortunatamente lo Stark era in grado di comprendere abbastanza il Basso Valyriano da riuscire a sopportare il diverso accento a cui era esposto.
    Spostò lo sguardo sui soldati: se erano venti, era difficile che i numeri della guarnigione di Urmàn fossero al di sotto delle duecento unità. Anche volendone immaginare soltanto centocinquanta all'attivo, numeri piccoli sarebbero risultati molto più improbabili.

    Se state sbarcando ad Urmàn, il governatore Sulthys vi offre la sua ospitalità, ci manda a prendere i vostri bagagli e cavalli e per accompagnarvi alla sua magione.

    Accetto di buon grado.
    Replicò lo Stark, chinando il capo in segno di rispetto.
    Portando pollice e indice della mano sinistra alla bocca, emise un fischio con il quale richiamò Zephirus. Attraverso il legame che condivideva con il lupo* lo avrebbe poi istruito in modo che guidasse Aconé fino a dove lui si trovasse, non appena la Tyrell avesse concluso il suo impegno dallo speziale.

    Si sarebbe avvicinato al gruppo di soldati. Mia moglie sta concludendo un affare con alcuni membri della ciurma, ci raggiungerà più tardi, se non vi dispiace. Spiegò al soldato che lo aveva avvicinato mentre Thraur lo affiancava.
    Possiamo andare. Avrebbe poi confermato, guardando un'ultima volta la Nuova Airone.

    * Tratto metamorfo liv 4: controllo di un animale senza necessità di abbandonare i propri sensi.

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    Grazie…spero solo di riuscire a convincere Qalaq: ha vagato in tutte le direzioni, ma mai a Nord - sorrise Aqale all’offerta di ospitalità della Tyrell. Era difficile immaginare gli Jho nell’entroterra innevato del Nord, ma Aconé aveva sicuramente vissuto cose più strane.
    Quello stesso baratto di sostanze mortali che seguì era qualcosa che un tempo forse avrebbe fatto fatica ad immaginare
    Morso di Lupo dite? - domandò lo speziale massaggiandosi il mento -Mai sentito, sarei incline a pensare che siate solo una sempliciotta intenzionata a fregarmi…ma se dite di averlo con voi starò al gioco - sorrise posando la mano sul banco, spostando un taccuino e… click…facendo pressione su un punto del tavolo, un rumore sembrava aver aperto un doppio fondo sotto di esso.
    Da sotto il bancone tirò fuori un contenitore cilindrico d’avorio e lo svitò con cautela, rivelando qualche grammo di una pasta verde opaco.
    Angogon vēdros - sorrise - La sua produzione è ufficialmente proibita nei domini di Volantis, solo pochi autorizzati nella Città posseggono le autorizzazioni…ma la verità è che è molto popolare tra i poco di buono, specialmente coloro che non sono molto sicuri delle proprie capacità con la spada. E’ doloroso, debilitante…fortunatamente per i vostri amici difficilmente è letale da sé. - fece spallucce richiudendo la scatola. - Qualche moglie scontenta e l’ha chiesto per punire il marito, pare che abbia una buona efficacia anche se sciolto nell’acqua. - poi appoggiò le mani sul tavolo e si sporse verso Aconé - Se cerca qualcosa di più…amaro ho una ricetta.- ghignò convinto di poter sfruttare la curiosità di Aconé al massimo - Un pezzo d’oro ed è vostra
    Quell’uomo era proprio felice di trattare veleni al posto di infusi per lo scorbuto.
    Nel mentre, fuori dalla bottega Aqale aspettava insieme agli Anyassas l’antidoto all’arrivo di Zephyrus. Nonostante i vari giorni passati assieme al metalupo sulla Nuova Airone, la ragazza non poteva evitare di andare in tensione di fronte alla bestia
    E-Ehi, madame Tyrell è dentro c-cucciolone - lo tranquillizzò.
    Accetta lo scambio del Morso del Lupo per il Rancore Pungente e per 1 pezzo d'oro si offre di darti anche la ricetta per un altro veleno. Puoi anche direttamente aquistare veleni e antidoti per i prezzi da regolamento/bottega di volantis.
    Zephyrus arriva fuori dalla bottega.

    Fidati, se te ne troverai uno davanti lo capirai…non sono in molti a parlare Alto Valyriano ormai, una lingua veramente spiacevole se chiedi a me. Che gli Dei veglino sul tuo cammino Caleb Stark.- salutò Qalaq. Mentre veniva scortato lungo la strada che risaliva i promontori che torreggiavano sul porto, Caleb scorse come anche il Jho stesse venendo interrogato da alcuni uomini rimasti al porto.
    Con la loro sosta inesistente a Tyrosh ed il loro percorso alternativo era molto improbabile che qualcuno aspettasse il loro arrivo: doveva essere tutta diligenza del governatore.
    Diligenza che sembrava pagare bene: dopo una ventina di minuti i soldati con i cavalli ed i bagagli dello Stark giunsero presso una grande villa dalle pareti ricoperte di marmo rosso circondata da alti cipressi ed alberi da frutto. Da alcuni balconi si affacciarono uomini e donne dai volti tatuati, incuriositi dall’arrivo dello Stark.
    Una volta all’interno la villa non si fece meno ricca: colonne di granito e bassorilievi su lastre di serpentino decoravano le pareti dei lunghi corridoi, piastrelle dipinte si alternavano fra motivi floreali e geometrici. Un notevole salto dalla spartana cabina della Nuova Airone.
    Caleb fu condotto dal governatore in un cortile interno della villa dove panchine di marmo circondavano una piccola fontana.
    Signore, eccovi lo straniero sbarcato dalla nave dei mercanti delle Isole dell’Estate, sua moglie ci raggiungerà a breve
    Il governatore sgranò gli occhi grigi per poi stringerli a fessura - Volete dirmi che avete lasciato la moglie del nostro ospite al porto da sola? - grugnì con voce legnosa. Sembrava un uomo di età avanzata, il volto accuratamente rasato era macchiato da rughe e cedimenti sotto la mascella, ma lo sguardo era lucido ed il tono intransigente
    Mi scusi- sussurrò la guardia abbassando lo sguardo - E’ con l’equipaggio…
    Va’! Ora. Non fiatare.
    La guardia chinò il capo ulteriormente, fece un saluto e girò i tacchi.
    Il comandante della guarnigione si passò le dita fra i pochi capelli grigi ed aspettò che la guardia si fosse allontanata prima di incrociare lo sguardo di Caleb e salutarlo.
    Più ci si allontana dalla Vecchia Città, peggiore è il materiale con cui si deve lavorare…specialmente quando si lavora con gli uomini. Mi chiamo Artho Sulthys e per ragioni di sicurezza ed ordine pubblico ho deciso che sarete miei ospiti, signor…- dal tono non sembrava essere un’offerta, ma gli stava sorridendo ed offrendo la mano.

    Dopo la crociera un agriturismo!
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    L'accettazione dello scambio da parte dell'apotecario diede vita ad uno dei dialoghi più assurdi che la Tyrell avesse mai vissuto.
    Il primo passo fu scoprire che il nome della sostanza incriminata era angogon vēdros che poteva essere tradotto più o meno rancore pungente in lingua comune; un nome azzeccato se si considerava che quei pirati erano stati attratti sulla Nuova Airone proprio per la spacconeria di Qalaq che doveva avere la straordinaria capacità di generare odio e rancore in tutti quelli che la subivano.
    Il profumo di erbe aromatiche e spezie riempiva l'aria, stimolando i sensi della ragazza e concentrandola sullo scambio di informazioni; avvertiva uno strano senso di connessione con la natura e con le antiche tradizioni curative sebbene stessero discorrendo, al contrario, di intrugli pericolosi e potenzialmente mortali.
    Non era andata troppo lontana dal vero quando aveva affermato che gli effetti del veleno erano simili a quelli del Morso di Lupo: come ebbero modo di confrontarsi infatti, entrambi i materiali provocavano necrosi dei tessuti interni preceduta da irritazione e dolore della parte colpita anche se la sostanza utilizzata a Westeros sembrava più letale in quanto in grado di provocare più facilmente la morte per sua diffusione ematica. Al contrario però il Rancore Pungente poteva provocare anche nausa e vomito se ingerito, mentre il Morso di Lupo in questo caso era assolutamente inutili. Per entrambi comunque la principale applicazione era il bordo di una lama durante un combattimento poiché davano i loro effetti principalmente sulle ferite aperte.
    Veleni da combattimento, in poche parole.
    La difficoltà però iniziava da quel momento in poi. Se infatti per il veleno del Nord era fondamentale il Fiore delle Nevi che di certo non cresceva nell'assolata Volantis, l'ingrediente principale del Rancore Pungente era il pungiglione di uno scorpione, animale che notoriamente non popolava i boschi di Grande Inverno. Per fortuna. E se la resina di pino era l'eccipiente per il Morso di Lupo, per l'angogon vēdros si utilizzavano invece cinque parti di eucalipto. Questo era un vantaggio non da poco per Aconé che poteva procurarsi in quei mercanti gli ingredienti che invece quello speziale avido non avrebbe di certo avuto modo di trovare se non con una lunghissima spedizione. Tirò inconsapevolmente un sospiro di sollievo.
    Il procedimento di preparazione dei due veleni non poteva essere più diverso. L'apotecario le spiegò che, prelevato il pungiglione dello scorpione dalla coda larga, occorresse triturare quest'ultimo insieme alle foglie di eucalipto ricche di linfa morbida e corposa; questo produceva una sostanza verdognola con cui poi andavano cosparse le lame o le punte delle frecce. O i quadrelli delle balestre, naturalmente. La Rosa dal canto suo si affrettò a spiegare che invece per il Morso di Lupo era importante preservare tutti i petali del Fiore delle Nevi privato del gambo, e metterli a bollire insieme alla resina di pino per ottenere un composto di colore giallognolo e di densità superiore a quella dell'acqua.
    Fu la Tyrell la prima a sbottonarsi in merito all'esistenza di un antidoto per la sostanza di cui stava parlando, a base di aloe vera e sambuco mescolati fino ad ottenere un olio da massaggiare sulle ferite. Ovviamente l'efficacia dell'unguento diminuiva mano a mano che trascorreva del tempo dall'avvelenamento e si azzerrava col tempo anche la sua capacità di prevenire la morte della vittima. Per il Rancore Pungente invece occorreva un preparato di radici di pepe, un'altra spezia simile alla curcuma che aveva comperato a Pentos, e che il buon uomo voleva venderle per "soli" ventuno ori. Aconé scosse la testa in senso di diniego accettando invece per un oro la ricetta di un'altra sostanza che potesse esserle utile apprendere.
    I suoi acquisti presso lo speziale non erano però conclusi; chiese di approfittare della gentilezza e della lezione che aveva appena ricevuto per farsi vendere cinque radici di pepe nero con cui avrebbe potuto preparare con tutta calma durante il viaggio fino a Sar Mell un antidoto in caso di necessità. Valutò la necessità di rifornire le sue scorte personali ma riteneva di non avere problemi in quanto a bende e stecche, decise però di prendere comunque con sé un olio di eucalipto e lasciare quindi ben due Dragoni d'oro nelle tasche dell'antipatico erborista. Non sapeva bene cosa si sarebbe trovata ad affrontare una volta giunti nelle rovine e l'idea di star dimenticando qualcosa la impensieriva ancora di più che non trovarsi in mezzo al reale pericolo.
    ---
    Tornata all'aria aperta rischiò quasi di inciampare in Aqale che, intimorita da Zephyrus, era indietreggiata di qualche passo; il metalupo era una visione di pura eleganza e forza mescolate insieme. Il mantello grigio, puntellato da tocchi di neve, nascondeva muscoli testimoni del suo potere e della sua agilità. Ne era stata spaventata anche la Rosa un tempo, ma ora riusciva a leggere la nota di dolcezza dietro i suoi occhi e la sua maschera da predatore. Dolcezza che però non fu sufficiente ad acquetare il cuore della Lady alla sua vita. Non già perché Zephyrus le incutesse ancora paura, quanto perché era piuttosto strano vederlo separato dal Padrone. Che lo Stark si fosse preoccupato per lei e avesse voluto concederle una sorta di scorta?
    "Zephyrus, che succede?" -i calzoni le facilitivano i movimenti e le permettevano di piegarsi sulle ginocchia per accarezzare la testa del metalupo e grattargli dietro le orecchie. Lo sguardo di Aconé indugiò negli occhi della bestia per qualche secondo, come se cercasse di trovare il marito nascosto lì dentro da qualche parte. Non aveva ancora capito bene come funzionavano quelle faccende per la verità, ma aveva comunque utilizzato l'antico linguaggio che credeva appartenesse meglio alle radici dell'animale.
    "Caleb sta bene? Vuoi portarmi da lui?" -continuò ora in lingua comune, per assicurarsi che il metalupo comprendesse cosa gli stesse chiedendo. Si era già risollevata nuovamente in piedi, pronta a seguirlo e convinta che avesse in qualche maniera afferrato il messaggio della Rosa, quindi le sue ultime parole sarebbero state in lingua dell'estate, rivolte ad Aqale a gli Anyassas -"Vado a vedere cosa succede. Spero davvero di potervi rivedere tutti...tutti." -un abbraccio all'amica incontrata durante il viaggio. Le sarebbe piaciuto restare ancora un poco, controllare che effettivamente le condizioni di Zhoz e degli altri fossero in miglioramento, ma a cosa servire prolungare l'agonia di un saluto? Era un addio o forse un arrivederci.

    CITAZIONE
    ADD -731 parole -Rancore Pungente (ho il tratto Complottista)
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    315 parole di post
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    Acquisto: per 1 pz oro la ricetta + per 25 pz argento 5 radici di pepe nero se me le vende + 5 pz d'argento Olio di Eucalipto
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    Grande sfoggio linguistico perché è figa
     
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    Alto Valyriano... Perché tutti parlano l'Alto Valyriano... Borbottò Caleb contrariato. Le sue esperienze passate con coloro cche parlavano quella lingua includevano le dispute con la corona e l'incontro con quel pazzoide di Pentos... Abbastanza da iniziare ad avere dei pregiudizi nei confronti di chi comunicava in quella strana lingua.

    Magari potrei impararlo... Avrebbe rimuginato mentre i soldati lo scortavano fino ad un'imponente villa rossa. Dei, quello era marmo? Per essere una piccola appendice di Volantis, Urman sembrava passarsela parecchio bene!

    Aconé dovrebbe saperlo parlare... Sì, lo sa parlare, lo ha parlato a Pentos, no?
    Era tanto assorto dai suoi pensieri da non badare particolarmente a tutte le persone tatuate che lo scrutavano con curiosità dalle balconate.
    Non aveva mai visto gente così, ma l'informazione dell'Alto Valyriano lo aveva turbato al punto da non badare particolarmente all'estetica dei suoi nuovi ospiti.
    Certo che ho impiegato così tanto tempo a imparare il Basso Valyriano... Vale davvero la pena di imparare anche l'Alto? Non dovrebbero essere simili? Borbottò ancora.

    Lo Stark venne accompagnato fino ad un cortile interno della villa, dove un uomo in vesti celesti lo attendeva.
    A quel punto Caleb decise di accantonare il dilemma interiore riguardante l'apprendimento di una nuova lingua, preferendo dedicarsi al qui e ora.
    Si sarebbe preso qualche istante per apprezzare la bellezza dell'ambientre che lo circondava: magari avrebbe potuto prendere spunto da esso per ristrutturare alcune stanze di Grande Inverno!
    Come d'abitudine, avrebbe anche cercato eventuali volatili nei paraggi, la cui presenza gli avrebbe offerto un grande vantaggio nel caso che le cose avessero preso una brutta piega, almeno per controllare i dintorni.

    Avrebbe preferito non farsi riconosccere non appena messo piede ad Urman, ma d'altronde sembrava quasi che il governatore lo stesse aspettando...

    Signore, eccovi lo straniero sbarcato dalla nave dei mercanti delle Isole dell’Estate, sua moglie ci raggiungerà a breve

    La sua carnagione era un fattore tanto determinante? Certo, lui e Aconé non sembravano esattamente membri della ciurma di Qalaq, ma quella reattività era sorprendente.
    E, a giudicare dalla distanza tra il porto e la villa, oltre che dalla poca attenzione - quando confrontati col governatore - dei soldati che lo avevano scortato... A Caleb appariva improbabile che gli ordini fossero partiti dopo il loro sbarco, o in seguito ad un loro avvistamento dalla costa.
    Forse governatore li stava aspettando, e da più tempo di quanto sembrasse.

    Lo Stark avrebbe fatto un passo verso il suo nuovo ospite, stringendo la sua mano con vigore. Mi chiamano Caleb. Si presentò, omettendo volutamente il nome della sua famiglia. Sono un cavaliere errante.
    Malgrado la strana situazione, rispondere con rispetto e cortesia al suo ospite non avrebbe fatto un soldo di danno.

    E' un piacere fare la vostra conoscenza. Il capitano della nave mi ha parlato molto di voi, ma non pensavo che avrei ricevuto un simile trattamento. Disse in tono allegro, lasciando che il suo sguardo vagasse deliberatamente per il cortile. Dopo tanti giorni in mare, essere accolto in una dimora così è un vero onore... Non vedo l'ora di fare un bagno caldo. Avrebbe continuato con un'espressione sognante dipinta in volto.

    Rivolse al governatore un sorriso grato. Se potessi approfittare della vostra cortesia, vi chiederei se possiate farmi consegnare degli abiti puliti... Non tanto per me, quanto per mia moglie, sapete... E' un tipetto tosto, ma le donne apprezzano molto certe comodità...

    Sarebbe rimasto in silenzio per qualche istante, cercando di formulare la domanda in un modo che non potesse offendere il governatore.
    Se non vi dispiace... Sareste tanto gentile da spiegarmi il motivo della vostra ospitalità? Sarei propenso ad addurla al vostro buon cuore, ma sapete... Avete parlato di sicurezza e ordine pubblico, e io ho particolarmente a cuore la sicurezza di mia moglie, non vorrei dovermi preoccupare.

    Gli uomini al porto, l'assalto dei pirati... Caleb aveva la sensazione che qualcosa gli stesse sfuggendo, ma non era in grado di identificare cosa fosse. Non ancora, almeno.

    ****


    Nel frattempo, Zephirus avrebbe rivolto un singolo abbaio ad Acconé, dopodiché avrebbe fatto un giro su se stesso, come se stesse provando a mordersi la coda, ed infine si sarebbe seduto.
    Non era un granché come messaggio, ma d'altronde i lupi - anche quelli magici - erano abbastanza negati con la comunicazione verbale.

    704 parole


    La mamma mi ha insegnato che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. Cerco di raccogliere informazioni sulla situazione attuale.
     
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    La chiamano Caleb, ah…chi di preciso? Quelli delle Isole dell’Estate o il vostro popolo? Voi chiamate voi stesso Caleb? Vi dovrei chiamare anch’io così? - indagò con fare inquisitorio prima di alleggerire il volto ligneo con una risata - Scusatemi, dovete capire che da quando ho lasciato Volantis ho perso la pazienza per giochi e furbate. Ma già che di nome me ne avete dato solo uno e dal fatto che…beh, chiaramente non siete un volantiano…suppongo di potermi fidare. - sorrise il governatore tamponandosi la fronte con un lembo della tunica.
    Bagno caldo, vestiti per voi e vostra moglie…data la presenza di quest’ultima non vi offrirò le mie serve per la notte. - stabilì seccamento facendo gesto ai propri schiavi di iniziare ad accomodare quelle richieste
    Spero che il capitano della vostra nave vi abbia spiegato allora il segreto per la mia longevità: io sono gentile con i forestieri e mi aspetto che loro lo siano con me. Il punto è che voi non sembrate un mercante, non vi atteggiate da tale. Ma avete dirottato nel mio porto una nave che non mi aspettavo e ne siete scesi dimostrando evidente ricchezza. Con il clima che c’è a Volantis e nelle Figlie Minori, capirete come l’idea di qualcuno che sbarca a Durman per comprarsi favore e magari supporto mi allarmi - spiegò Artho rigirandosi un anello di giada sul mignolo
    Avreste preferito l’ospitalità di qualcun altro per caso? - scherzò sorridendo con la bocca ma non con lo sguardo - Programmavate di incontrare qualcuno magari?
    La Spa è prenotata come anche il servizio biancheria. Ah, sei per caso affiliato con cosa nostra?


    Gli Anyassas salutarono affettuosamente Aconé come “Fayyisaa”, ossia salvatrice, Aqale la salutò con la mano con una certa malinconia, come ci fosse stato qualcosa che aveva deciso a malincuore di non dire. Quando Aconé giunse assieme a Zephirus dalle parti della Nuova Airone, Qalaq sembrava occupato in un denso colloquio con una delle guardie, mentre Caleb pareva sparito.
    Sarà lei?
    Sentì una guardia chiedere ad un collega indicandola
    Vestita a quel modo…non è marchiata, dev’essere una donna libera
    Non ovunque marchiano le schiave sai
    E’ sempre meglio scambiare una schiava per una donna libera che viceversa…scusi, è lei la sposa del forestiero sbarcato qua oggi?- si decisero camminando verso di lei, ben attenti a tenere un paio di metri fra loro ed il metalupo
    Siete ospiti del governatore Sulthys, permetteteci di scortarvi al sicuro.
    se scegli di seguirli arriva pure fino alla villa assieme ai soldati. Se scegli invece di abbandonare Caleb puoi sempre fare la gnorri e iniziare una nuova vita ad Urman!
    Scadenza: 22/07
     
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    Caleb scoppiò a ridere. Mi piace come ragionate, Artho Sulthys. Non temete, provo sentimenti analoghi ai vostri per le furbate e gli intrighi. Ammise accomodandosi su una delle panche. E non intendo creare alcun tipo di problema a voi o ad Urman. Caleb, invece, non è altro che il nome che mi diede mio padre. Lo rassicurò.

    Pensieroso, si sarebbe pizzicato il mento per qualche istante, chiedendosi quanto potesse permettersi di condividere con quell'uomo.
    Come avete osservato voi stesso, non vengo da Volantis. Avrebbe confermato. Le circostanze del nostro sbarco non sono state delle più allegre, permettetemi di spiegarvi l'accaduto.

    Io e mia moglie siamo in viaggio, proveniamo da molto lontano e stiamo deliberatamente cercando di non rimanere invischiati in strani giochetti, come anche voi li avete chiamati.
    Ci trovavamo sulla Nuova Airone perché cercavamo un passaggio veloce fino alle coste in prossimità di Volantis. Non conosco a memoria le carte nautiche della zona, ma idealmente, se ho compreso bene, avremmo superato Urman.

    Strinse le labbra.
    Purtroppo, durante un giorno senza vento, la nostra nave è stata attaccata. Gli assalitori erano armati di armi avvelenate e, sebbene siamo riusciti a respingere l'assalto, buona parte della ciurma - in particolare i guerrieri - sono rimasti feriti... e dunque avvelenati.

    Scosse la testa. Purtroppo, né io, né mia moglie né il resto dell'equipaggio siamo stati in grado di riconoscere il veleno in questione, per cui ho supposto che esso fosse molto pericoloso e ho convinto il capitano a sbarcare al primo porto disponibile in cui il capitano conoscesse qualcuno in grado di salvare quegli uomini.

    Inclinò il capo con fare pensoso. In questo momento, i membri dell'equipaggio dovrebbero essere affidati alle cure di uno... Speziale, o qualcosa del genere. Ho visto i vostri uomini interrogare il capitano, quindi immagino anche loro sapranno confermarvi la mia versione dei fatti.
    D'altronde, come conferma definitiva sarebbe bastato interrogare lo speziale in questione: sicuramente gli Anyassan si trovavano ancora da lui.

    Io e mia moglie non contiamo di rimanere ad Urman più del necessario. Il tempo di informarci sulla geografia del luogo per essere certi di non incorrere in pericoli inutili... E magari anche su eventuali imprevisti che possiamo anticipare. Non amo le sorprese, in particolar modo quelle brutte... In particolar modo quando anche mia moglie potrebbe esserne vittima. Avrebbe decretato con uno sbuffo. E quei pirati lo hanno imparato a loro spese.

    Avreste preferito l’ospitalità di qualcun altro per caso? Programmavate di incontrare qualcuno magari?

    Caleb avrebbe riso nuovamente. Temo che stiate sopravvalutando le mie conoscenze. Al massimo, conosco il nome del carovaniere che mi è stato indicato dal capitano, ma ho la sensazione che non sia questo il tipo di incontro a cui fate riferimento.
    Scosse la testa. No, governatore, siete il primo uomo che conosco qui a Urman, e probabilmente uno dei pochi che incontrerò. Vi sono infinitamente grato per la vostra accoglienza e vi assicuro che toglierò il disturbo non appena avrò le idee chiare sulla direzione in cui dovrò cavalcare nei giorni a venire. Anzi, se potessi approfittare della vostra ospitalità per poter identificare il carovaniere che mi è stato indicato, vi sarei veramente grato.

    Si sarebbe poi accigliato. Ho viaggiato il più velocemente possibile fino ad ora, fermandomi solo quando strettamente necessario, quindi non sono ben informato riguardo il clima di queste zone. Ho condiviso con voi la mia storia, voi sareste tanto gentile da mettermi a parte di cosa stia succedendo? Voi siete stato gentile nei miei confronti, ma non mi aspetto di incontrare solo uomini d'onore come voi... E vorrei evitare che in futuro mi vengano riservate accoglienze a base di spade e frecce.

    O catapulte, viste le sue capacità militari!

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    La "risposta" di Zephyrus alle sue domande non si fece attendere; peccato che la Tyrell non avesse compreso proprio un accidente delle intenzioni del metalupo. Aveva fatto qualche giro su di sé prima di buttarsi col sedere a terra. Caleb stava riposando? No, che bisogno ci sarebbe stato di correre da lei a chiamarla? Si era perso e la attendeva per riportarlo sulla giusta strada? Plausibile forse. Tanto valeva seguirlo e posticipare le domande al momento in cui si fosse ricongiunta con il marito. Ricambiò con affetto i saluti dei suoi compagni di viaggio facendosi accompagnare dalla bestia del Nord nuovamente al molo, nei pressi della Nuova Airone.
    "Ah...eccoci qua." -mormorò alla vista delle guardie che le si approcciavano. Lo Stark era di nuovo "ospite" di qualcuno e nuovamente sarebbe spettato alla Rosa sottrarlo a tale "ospitalità" nella maniera più diplomatica possibile. La tentazione di lasciargli sbrogliare la faccenda da solo questa volta era tanta, ma la presenza dei poveri Jolland e Thraur insieme al Lord di Grande Inverno complicava la risolutezza della Lady. C'era poi Qalaq che col suo parlottare con uno dei soldati poteva crear loro più danni di quanti non avesse già fatto.
    "Sì sono io." -sorrise con gentilezza mostrandosi più che mai entusiasta di quella accoglienza assolutamente non richiesta e meno ancora voluta -"Che cortesia da parte del governatore! Sarò ben lieta di conoscerlo, se non avrà disprezzo del mio attuale abbigliamento."
    Fece, fingendo, la mossa di seguirli prima di voltarsi indietro come se presa all'improvviso da una rivelazione: "Oh dimenticavo, dovreste venire anche voi Qalaq!"
    Sapeva di aver interotto il suo parlottare con la guardia, ma non mostrò segno di pentirsene andando invece a spiegarsi anche con gli altri soldati che andavano a scortarla: "Abbiamo subito un attacco tremendo mentre navigavamo. Dovreste venire con me dal governatore per la denuncia, in fondo siete voi il Comandante della Nuova Airone."
    Solo in quel momento, dopo aver usato l'agguato dei pirati come scusa, Aconé mostrò di rendersi conto di aver interrotto quella fitta conversazione: "Ma che sciocca che sono! Stavate già denunciando l'accaduto a questo bravo soldato, giusto?"

    ----
    A Jolland l'idea che la sua Signora si fosse separata da tutti coloro chiamati a proteggerla in quella terra straniera non piaceva proprio per nulla. Il fatto poi che fossero stati quasi prelevati di peso dal porto per essere trasportati nel palazzo di questo governatore puzzava tantissimo. Certo, normale cortesia, ma a quel che ne sapeva lui nessuno doveva essere a conoscenza della presenza degli sposini in quelle terre. Qualcuno aveva fatto la spia? Qualcuno li stava cercando?
    "La faccenda non mi piace. Vedo se riesco a scoprire qualcosa. Tu tieniti pronto nel caso servisse aiuto al tuo Lord." -sussurrò a Thraur.
    Si allontanò dunque dai bagagli, alla cui cura e sorveglianza lasciò invece il guerriero del Clan delle Montagne, per raggiungere alcuni dei servitori affaccendati per recitare la parte del servo buontempone e pigro.
    "Fiuuuuuu." -tentò di richiamare l'attenzione di qualcuno fischiando d'approvazione, le mani nelle tasche e lo sguardo all'insù- "Che bella roba qua..."
    Probabilmente nessuno conosceva la sua lingua e quello sarebbe stato un problema, ma oramai era diventato un asso con i mimi ed agitò la mano sinistra aperta in alto ed in basso aprendo gli occhi per lo stupore, in modo da elogiare la ricchezza del palazzo che ora li ospitava.
    Qualcuno gli avrebbe prestato un poco d'attenzione?
    Se avesse avuto successo avrebbe mimato il gesto di una borraccia da portare alla bocca, indicando di avere sete. Voleva capire innanzitutto il tipo di gente di cui si circondava questo sospetto governatore. Erano servi o schiavi? Certo, parlare il valyriano sarebbe stato un aiuto non da poco in un simile contesto, ma non era il momento di piangere sul latte versato. Era un attore dopotutto, avrebbe trovato un sistema.

    CITAZIONE
    635 parole.

    Quello di Aconé è una specie di boh...inganno? Non so come definirlo vedi tu se eventualmente devi fare dei tiri. Ovviamente il suo scopo è tentare di capire di che minchietto stavano parlando Qalaq e quell'altro, ma in ogni caso seguiamo sti soldati va...
     
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    Artho valutò le parole di Caleb, come degustando ogni frase alla ricerca di un indizio che suggerisse una menzogna. - Hm. - fece infine grattandosi il mento
    Pirati, un classico purtroppo…le vie terrestri non sono molto più sicure purtroppo - sospirò facendo spallucce - Mi fido delle vostre intenzioni e rispetto il fatto che preferiate non spiegare i motivi del vostro viaggio. Non siete Volantiani e certamente non siete Lyseni o di Myr…Pur pallido e grosso non avete i modi bruti di un baleniere d’Ib, né ne avete l’odore. - fece una pausa squadrando Caleb con le narici dilatate
    Vi credo Caleb, ma insisto perché rimaniate mio ospite durante il vostro soggiorno a Urmàn, per quanto breve…dovrò comunque notificare Volantis della visita di “Westerosi” presso il mio porto. Sapete com’è…il dovere è dovere. Potete seguire Nabea sino alle vasche, spero possiate rilassarvi dopo un tal lungo viaggio. lo congedò con un formale sorriso indicando una schiava in paziente attesa ai limitari del cortile.
    Senza i corvi del continente occidentale quanto tempo sarebbe passato prima che la notizia potesse raggiungere la città di Volantis? E quanto ancora prima che essa potesse formulare una risposta? Forse Caleb ed Aconé avrebbero comunque fatto in tempo a dileguarsi…


    Tanto le guardie quanto soprattutto Qalaq parvero sorpresi dall’entusiasmo con il quale Aconé decise di coinvolgere il capitano della Nuova Airone nella faccenda.
    Beh, io…
    Non penso sia…
    E’ ospite del governatore, già l’abbiamo lasciata al porto, ci manca solo che la contraddiciamo…capitan Qalaq, ci segua dal governatore
    Il patriarca dei Jho aggrottò la fronte e si girò verso uno dei suoi cugini. Gli si rivolse nella lingua dell’Estate - Tenete un occhio sui feriti, siate pronti a prendere vento il prima possibile.
    Quando Qalaq incrociò nuovamente lo sguardo di Aconé, le sorrise con tranquillità
    Non temete, come ho detto a vostro marito, la reputazione del governatore è buona tra i mercanti. Nel peggiore dei casi avrete qualcosa da…regalargli? - il Jho non lasciò chiaramente intendere se alludesse ad una mera tangente per corrompere il governatore o a qualcos’altro.

    Giunti alla villa furono accolti da un giovane dalla pelle olivastra e lunghi ricci scuri
    Dovete essere la moglie di Caleb. Mio padre vi dà benvenuto e si scusa per l’inconveniente, non voleva insultarla con l’inefficienza dei nostri uomini. Per sdebitarsi vi offrirà un pregiato abito di Volantis nei prossimi giorni, vostro marito si sta rilassando nelle vasche, permettetemi di accompagnarvi. - il sorriso e le parole chiaramente scandite facevano pensare ad un testo ben memorizzato, ma almeno non sembravano chiusi in una cella.
    Mentre… - alzò lo sguardo su di Qalaq, elemento non previsto dalle istruzioni alle quali si stava chiaramente attenendo
    Il capitano della nave che gli ha traghettati signor Adharos - spiegò una della guardie. Per denunciare l’assalto di alcuni pirati
    Davvero? - sbottò incredulo - Denunc…certo - si rimangiò il tono scettico come ricordandosi della presenza di Aconé.
    Mio padre è nel suo ufficio, doveva scrivere delle lettere, portatelo pure da lui…madame - sorrise dunque offrendole il braccio

    Thraur e Jolland, inizialmente trattati in maniera indifferente dai bagagli inanimati o dagli animali, vennero infine raggiunti da alcuni uomini vestiti di semplici tuniche di lino ed un soldato, forse attirati anche dal vociare di Jolland. Diedero loro incomprensibili istruzioni, i due uomini avevano piume tatuate sugli zigomi: uno rosse, l’altro verdi e sembrarono interessati a guardare per bene i volti sia di Thraur che di Giogo, strattonandoli e avvicinandosi. Il soldato, dopo aver momentaneamente lasciato fare i due, mise fine a tutto battendo la lancia per terra e condusse Giogo e Thraur in una sala a pian terreno dove una lunga serie di letti indicava una specie di dormitorio. Un'altra volta a loro toccava dormire con la servitù.

    Venite entrambi scortati nella sala vasche come da richiesta di Caleb e potete nel frattempo tentare di ricavare qualche ulteriore informazione se volete dai vostri rispettivi accompagnatori prima di ricongiungervi per l'appunto in piscina. Il governatore è più tranquillo sul fatto che non siate una minaccia a lui, ma ad ogni modo non scuce troppe informazioni sulla situazione di Volantis.
    Se non ci sono azioni immediate che intendete intraprendere potete rilassarvi nella vasca e farvi accompagnare nella suite.
     
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    "Immagino si possa trovare sempre un dono appropriato..." -commentò di rimando a Qalaq lasciandosi condurre fino al palazzo del governatore. Le cose a Caleb potevano andare decisamente bene o decisamente male, a seconda di quanto fosse riuscito a giocarsela con quell'uomo che a quanto pare condivideva coi mercanti più dei politici di Westeros. Un gioco a dadi di cui la Tyrell non conosceva il risultato, almeno fino al suo arrivo.
    A quel punto, quando un ragazzo più o meno della sua stessa età le si fece avanti per accoglierla nel palazzo, comprese che i dadi non erano girati in loro favore e lo Stark aveva perso quella partita.
    vi offrirà un pregiato abito di Volantis nei prossimi giorni fu il primo indizio.
    <<nei prossimi giorni>> significava che sarebbero rimasti in quel palazzo molto più tempo di quanto non avessero programmato, molto più di quanto potessero permettersi in realtà se ciò che il Protettore del Nord aveva visto nelle sue visioni aveva un fondo di verità. E come si chiamavano coloro che erano costretti a rimanere in un luogo contro la loro volontà? Sì, prigionieri.
    Il tipetto poi aveva nominato il Lord di Grande Inverno per nome, segno che il Lupo non aveva nemmeno provato a nascondere un poco la loro identità rendendo qualsiasi lavoro della moglie da lì in poi ben più difficile del previsto.
    Quando poi il figlio del governatore alluse alle vasche in cui si trovava il marito mancò poco che Aconé lasciasse roteare gli occhi al cielo in un moto di disperazione. Ma Caleb che accidenti di problema aveva con vasche e piscine? Possibile che non appena girava gli occhi lo trovava in ammollo, ostaggio di signorine e signorini?
    "Aconé, lieta di fare la vostra conoscenza...Adharos, è corretto?" -si presentò cogliendo all'amo il nome con cui i soldati avevano chiamato il ragazzo. Quel poveretto stava sciorinando a memoria le parole che qualcuno gli aveva imboccato, il che lo rendeva una preda squisitamente semplice da mandare in confusione.
    "Non preoccupatevi per il disguido sono anzi ben felice di approfittare della vostra ospitalità "- si mosse in avanti, come per accettare il braccio del ragazzo prima di fermare il suo a mezz'aria -"Ma prima avrei una richiesta, se non vi è di troppo disturbo."
    Trascinandosi dietro Qalaq aveva il suo cavallo di Troia pretesto per sfondare le "difese" nemiche: "Vorrei seguire il Comandante da vostro padre, ho raccolto qualche informazione in più dallo speziale che potrebbe esser utile."
    Si riferiva al veleno con cui erano stati colpiti gli Anyassas, ma non era così stupida da credere che per il governatore la faccenda rivestisse una benché minima importanza. Era una scusa per avvicinarlo, scusa che ora aveva bisogno di una spintarella in più per portarsi a casa l'occasione di una conversazione più privata che stuzzicasse l'interesse del politico.
    "Poi...ci sarebbe altro." -si avvicinò di un passo ad Adharos avvicinandosi al suo braccio ed abbassando la voce, per discrezione -"Prima di imbarcarci ho sentito delle voci preoccupanti negli altri porti...vorrei condividerle con vostro padre ed avere le sue rassicurazioni sulla nostra incolumità, se pensate possano essere di suo interesse ovviamente..."
    Si riferiva a tutto ciò che aveva visto ed udito a Tyrosh; ovviamente ne era davvero preoccupata poiché temeva potesse andare ad inficiare il suo viaggio, ma se aveva imparato qualcosa dalla politica occidentale era che gli sconvolgimenti di un Regno avrebbero dovuto preoccupare primariamente gli altri Regni. Non c'era verso che il governatore non fosse interessato alla faccenda, almeno secondo l'esperienza della Rosa.
    "Sareste cosi gentile da offrirmi il piacere della vostra compagnia?" -concluse accettando finalmente il braccio del ragazzo.
    A differenza di Caleb, per Aconé essere "gradita ospite" di un castello in cui non voleva stare non era certo un'esperienza nuova. Per due volte Rhaegar l'aveva sigillata nella capitale, Rhaella le aveva impedito di lasciarla per assistere alle nozze di Hadray, Daerion l'aveva fatta seguire e spiare da balie e soldati, infine era stata persino chiusa nella sua stanza per ben due volte per mesi! Sempre sorvegliata a vista dalle guardie della Corona.
    Se lo Stark aveva intenzione di adagiarsi nella comodità delle vasche di quella gabbia dorata, lo stesso discorso non si applicava alla fanciulla. Caleb aveva perso la partita, Aconé non aveva alcuna intezione di giocare.

    ---
    "Ooooh" -tutto quel maneggiare aveva già infastidito il povero Jolland. Che accidenti avevano da guardare? Che qualcuno lo avesse riconosciuto? Impossibile, erano troppo lontani da Approdo del Re. Il fatto che fossero tatuati, dalla sua breve esperienza, poteva significare che fossero schiavi. Gli schiavi da quel po' che aveva imparato erano una brutta gatta da pelare; uno si aspettava che di fronte alla prospettiva della libertà fossero ben felici di tradire i propri Padroni, ma saltava fuori che erano talmente soggiogati fin da bambini che il solo pensiero di non obbedire risultava troppo complesso da formulare nelle loro teste.
    Avrebbe voluto chiedere loro che differenza vi fosse tra la piuma verde e la rossa, ma se anche in qualche modo fosse riuscito a farsi capire, dubitava che sarebbe riuscito a comprendere le loro risposte.
    "Io faccio un giro. Si può qua sotto, no? Sono un uomo libero." -si riferiva al soldato e fece qualche passo in direzione della porta per controllare che non venisse fermato. Se gli fosse stato possibile, avrebbe girovagato per le parti libere del palazzo prendendo nota mentalmente della mappatura e della posizione delle uscite, nel caso fosse stato necessario usufruirne.

    CITAZIONE
    Lascio decidere a Caleb per Zephyrus.

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    Le vie terrestri non erano più sicure? Caleb storse la bocca al suono diq uelle parole: l'unico motivo per cui erano stati attaccati era che il comandante della Nuova Airone non aveva saputo tenere la bocca chiusa con dei mercanti rivali, la pirateria aveva poco a che fare con tutto ciò!

    Era evidente che Artho si fidasse ancora ben poco di Caleb: il suo sguardo scrutava lo Stark come se stesse disperatamente cercando un particolare che potesse classificare le sue parole come calunnie, facendolo sentire come quando, da piccolo, giurava al Maestro Luwin che le pagine di esercizi di calligrafia che gli aveva consegnato non erano assolutamente state scritte da sua sorella Keriann.
    Assolutamente.

    Malgrado tutto, Artho sembrò convinto delle parole di Caleb - o quantomeno, pur non credendogli, non era interessato alla verità. In seguito, l'uomo avrebbe riflettuto ad alta voce sulle origini dello Stark, concludendo - anche sulla base del suo odore, che in quel momento non doveva essere particolarmente piacevole - che doveva provenire da Westeros.
    Non solo, ma sembrava pure deciso a non fornirgli alcuna informazione riguardo la situazione dei territori limitrofi... E ad avvisare Volantis della loro presenza.

    Intendeva davvero tenerli prigionieri per tutto il tempo necessario?
    Sapete com’è…il dovere è dovere.
    Dovere... Caleb aveva a sua volta un dovere ben preciso per cui non poteva permettersi di perdere tanto tempo, ma decise di rimandare le discussioni: avrebbe prima ottenuto tutto il possibile da quell'ospitalità, poi avrebbe deciso il da farsi.

    Potete seguire Nabea sino alle vasche, spero possiate rilassarvi dopo un tal lungo viaggio.
    Lo Stark avrebbe ricambiato il sorriso senza allegria del suo interlocutore, avvicinandosi alla schiava in questione.
    Quella, forse, era la sua possibilità.

    Caleb tendeva ad avere pregiudizi nei confronti delle vasche da bagno del continente orientale.
    Non per nulla, semplicemente perché era ancora traumatizzato da quando la bellissima "regina" lo aveva inseguito. Ciononostante, avrebbe seguito la schiava lungo i corridoi della residenza, riflettendo su come agire.
    Decise di colpire una volta raggiunta la vasca. Solo nella stanza con la donna, si sarebbe tolto la camicia prima di iniziare a parlare in Basso Valyriano.

    Nabea... Raccontami quello che succede in queste terre. Chiese avvicinandosi. Io amo le storie, Nabea. Avrebbe poi sussurrato con un sorriso dipinto sul volto.
    Cosa stava facendo? Non ne era ben sicuro, in quel momento era solo infinitamente grato del fatto che il suo legame con Zephirus gli garantisse di sapere che Aconé non fosse ancora nei paraggi.
    La situazione era tutto meno che rosea, e Caleb doveva sfruttare ogni possibilità per ricavare le informazioni di cui aveva bisogno.

    Con il dorso di un dito avrebbe carezzato la guancia della schiava, poi avrebbe fatto un passo indietro, tornando a spogliarsi come se nulla fosse successo.
    Tu vivi qui... Devi sapere di certo una bella storia, Nabea. Commentò ancora, immergendosi in acqua con estrema lentezza, sperando di catturare lo sguardo della donna. Cosa sta succedendo che è degno di una bella storia?

    Sebbene preferisca non portare in vita un sogno di Fra, faccio un tiro di seduzione per provare a convincere la schiava a raccontarmi la situazione nei pressi di Volantis.


    https://got.forumfree.it/?t=69096997 Link alla scheda di Caleb

    ----Nel frattempo---

    Thraur sarebbe rimasto nei pressi dei bagagli di Caleb quanto più possibile. Se qualcuno si fosse avvicinato per interrogarlo sul motivo per della sua scelta, avrebbe risposto con la lingua dei segni, l'unico tipo di linguaggio universale di cui era a conoscenza, indicando gli averi dello Stark, poi tappandosi gli occhi, poi la villa, dove supponeva che Caleb si trovasse, poi il suo collo, sfiorandolo con l'indice nell'inequivocabile gesto di morte, e infine se stesso.
    Il messaggio "se perdo d'occhio la sua roba, Caleb mi ammazza" era abbastanza chiaro.
    E lo Stark gli avrebbe pagato tutte quelle volte in cui era stato scambiato per uno schiavo, maledizione.

    Zephirus, invece, sarebbe rimasto al fianco di Aconé: Caleb era stato categorico quando aveva ordinato di proteggerla, e per di più iniziava ad avere fame, quindi avrebbe volentieri mangiato l'uomo che li aveva accolti, se si fosse rivelato necessario.

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