Suoni la Tromba, e intrepido

Quest Dorothea e Radoulf

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    Rosby 15 Gennaio

    Il viaggio degli adepti di Neemia era stato sorprendentemente semplice: sembrava che tutte le attenzioni fossero rivolte a nord della Strada del Re. Una rete di piccoli fattori li ospitò entrambe le notti, raccontando loro di notizie riguardo la marcia verso Nord di migliaia di soldati. Tutti imploravano Neemia di tornare ad Approdo del Re per liberarla. Ma Dorothea avrebbe potuto intuire, osservando come giovane adepta, che di dieci contadini che si prostravano ai piedi dell’importante fratello, almeno sei erano motivati dalla speranza che egli concedesse loro qualche dono. Altri sembravano prostrarsi per puro timore dei tagliagole che componevano il suo seguito.
    L’ora della liberazione arriverà. Ogni volta che colpiamo i tiranni si fanno più deboli e confusi. Ma ora devo ricongiungermi con i miei fratelli. - ripeteva ogni volta Neemia.
    Dopo due giorni di cammino arrivarono nei pressi di Rosby: la fortezza e la città murata erano un luogo famoso per ogni abitante di Approdo del Re: era da là che veniva la farina che sfamava mezza città, ma Dorothea non l’aveva mai vista.
    Quel pomeriggio non sarebbe sembrata molto prospera però: i campi di grano erano stati apparentemente spogliati e padiglioni variopinti erano accampati di fronte alla porta della cinta muraria.
    Rhaego non dev’essere riuscito a tornare. - constatò Neemia con un sospiro - O avrebbe già guidato i suoi soldati a schiacciare questi infedeli. . Neemia tacque un momento mentre i suoi adepti attendevano con gran trepidazione la sua decisione.
    Dobbiamo entrare nella città. - concluse
    Possiamo aggirarla, l’assedio è debole, non ci vedranno passare. La strada per Duskandale non è ancora bloccata.
    No fratello. Se Rhaego si è sacrificato è nostro compito aiutare i nostri fratelli di Rosby a trovare la via di casa. - decise risoluto.
    Il cammino verso Roccia del Drago si faceva sempre più lungo, tortuoso e…pericoloso.
    Dobbiamo solo trovare il modo di entrare.
    Ho allungato un pelo il viaggio di Neemia e Dorothea per comprensibili ragioni logistiche: ANziché marciare come soldati per la strada vi muovete per le campagne di casetta in casetta. Arrivate a Rosby la mattina e tu puoi decidere se cogliere l'occasione per defilarti oppure se aiutare Neemia a sgattaiolare dentro Rosby. Fëfë


    Rosby era, per fortuna o sfortuna che fosse, ad un solo giorno di marcia dalla capitale.
    La strada aveva visto numerosi eserciti passare in quell’ultimo periodo, l’ultimo dei quali era proprio diretto a Duskandale per schiacciare gli eretici là…nessuno aveva sospettato che il signore di Rosby che aveva permesso loro il passaggio covava in se i semi del tradimento.
    Ma per Ser Radoulf e Lord Guncer quelle erano memorie e forse colpe di altri uomini. Oltretutto, stando alla pergamena che portavano, nessuna battaglia avrebbe dovuto essere combattuta. Una pergamena aveva spinto migliaia alla rivolta quando la penna era stata quella di Illyria, forse la firma di Lord Rosby avrebbe potuto sortire un effetto speculare.
    Arrivarono nel pomeriggio, quando il sole aveva già passato lo zenit. Le forze di Vaegon, fratello di Lord Sunglass, presiedevano un accampamento di fronte all’ingresso occidentale delle mura e la situazione appariva calma.
    Mio fratello è prudente…se non ha completamente circondato le mura è perché ritiene possibile che la guarnigione potesse tentare una sortita Credo sia meglio unire le forze con lui…Dobbiamo mandare un messaggio che comporti la resa, non dobbiamo farli pensare che ci prepariamo a massacrarli a prescindere
    Screan
    Un po' di posizioni! Dorothea è parte di un piccolissimo gruppo di fanatici, ergo non è visibile.
    CITAZIONE
    Vaegon Sunglass: 100 fanti, 100 picchieri, 50 arcieri, 50 cavalieri
    Lord Guncer Sunglass: 100 fanti
    Ser Radoulf:100 fanti, 85 picchieri, 120 arcieri

    LucianiGDR A Radoulf invece la decisione se concentrare gli uomini presso il solo ingresso occidentale oppure completare l'assedio e mandare uomini anche all'altro portone

    Scadenza: 30/07


    Edited by Il Duca di Plexiglass - 23/7/2023, 00:16
     
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    15 gennaio 286 • dintorni di Rosby • Terre della Corona
    Avevano marciato fianco a fianco per appena un giorno, Ser Radoulf con le sue truppe e Lord Sunglass al proprio fianco, ora le mura si Rosby gli si stagliavano in fronte ma prima, lì nei campi, potevano vedere le truppe Sunglass cingere d'assedio la porta occidentale dell'abitato "Ci siamo" esordì il cavaliere fidato di Casa Waynwood a capo di una delegazione per nome e per conto della Corona "Se come detto Rosby si arrenderà ci saranno meno guai per tutti". Tra le mani, al fianco di Lord Guncer, teneva la pergamena vergata da Philipp e Rhaego nella quale si attestava la capitolazione della città che seppur in mano anche ai fanatici avrebbe comunque dovuto collaborare in un qual modo. Il pomeriggio iniziava ad inoltrarsi, non rimaneva che decidere cosa fare e come agire "Io mi avvicinerei con una missione alla porta, vediamo se tengono fede alle parole del loro Signore" fece con la mano il gesto di indicare la prossimità delle mura. Dietro di loro marciavano circa quattrocento uomini, trecento li attendevano in quel campo davanti a loro, ma se non avessero incrociato una spada sarebbe stato meglio. Le parole di Lord Guncer Sunglass sembravano condividere quel pensiero, del resto Ser Vaegon non aveva circondato Rosby, la città possedeva un'altra uscita ad oriente e sarebbe tornata utile anche a loro. Spronò la bestia, guardò la truppa e quindi disse "All'accampamento, Lord Guncer radunate vostro fratello e qualche vessillo, procederemo poi ad avvicinarsi per dare loro lettura del mandato" era intenzione del cavaliere chiedere la resa della fortezza, consapevole che i fanatici avrebbero complicato la cosa avrebbe quindi preferito che le truppe fedeli alla Corona, o quantomeno a quanto scritto su quella pergamena, lasciassero la città dalla porta orientale. Ad Approdo del Re i Sunglass avevano promesso a Philipp di prendere il castello in una giornata, qualche notte di più sarebbe stata più realistica se i fanatici, come temeva, si sarebbero fatti vivi da dietro le mura! Concluse quindi dicendo, prima di partire al galoppo "Teniamo comunque alta la guardia, preveniamo sortite o sorprese di ogni sorta" con la tentazione di portarsi con sé alcuni arcieri a tutela della sua mossa.

    /360
    Ser Radoulf cavalca fino alla porta occidentale, si fa scortare da 20 arcieri mentre il resto della truppa va nell'accampamento. A Lord Sunglass il messaggio di prendere il fratello (Vaegon) e altri uomini con i vessilli al fine di chiudere un incontro da sotto le mura per dare lettura del mandato della Corona.




     
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    Lungo la strada tra Approdo del Re e Rosby

    Sebbene Dorothea accompagnasse un gruppo di pericolosi criminali, probabilmente i più odiati e ricercati della storia dei Sette Regni, verso una delle più maestose fortezze militarmente occupate da un gruppo di ribelli, non si era mai sentita così felice. Aveva vissuto per anni la monotonia della prostituzione, il disgusto di concedersi a uomini di ogni età e genere, la privazione della propria libertà. Tutta questa sofferenza, che accomunava migliaia di persone in tutto il continente, poteva essere attribuita a un gruppo di famiglie che si erano arricchite sulla povertà, la fame e il dolore della gente comune. Su questo i fanatici avevano certamente ragione. Certo, Dorothea non poteva dire di condividere le loro modalità spesso violente e quasi macabre e nemmeno la loro fede cieca verso esseri che non si erano mai degnati di alleviare la sua sofferenza, ma come poteva biasimarli? Più tempo passava con Neemia, più capiva che non vi era altro modo per farsi ascoltare.
    << I nobili sono sordi. >> diceva sempre il leader dei ribelli << L'unico modo per farsi ascoltare, è strappar loro ciò che di più caro hanno nella vita. >>
    Per quanto questo potesse sembrare ingiusto, in fondo rappresentava solo un briciolo di ciò che loro avevano strappato alle persone come Dorothea: la dignità, il valore della vita e la bellezza della libertà. Nulla poteva ripagare la sofferenza che le avevano causato. Certo, bruciare un tempio o uccidere dei nobili non avrebbe cambiato il mondo, ma avrebbe avvicinato il collasso di quel sistema che aveva permesso a nove famiglie di soggiogare un'intera civiltà.
    E così, nella speranza di riuscire a vedere le meraviglie di questo "nuovo mondo" così osannato dai seguaci delle defunta Illyria, Dorothea decise qualche giorno prima di seguire Neemia e i suoi compagni lungo la strada verso Roccia del Drago. Più il tempo passava, più la ragazza di sentiva parte di una comunità. Più il tempo passava, più si sentiva parte di un progetto disegnato da qualcosa di più grande di lei. Più il tempo passava, più quella causa per la quale molti di quegli uomini avevano dato la vita diventava la sua causa. Dorothea non era mai stata una fedele seguace del volere dei Sette Dei. Anzi, era abituata a vivere le sue giornate nella più totale indifferenza verso la Stella a Sette Punte e questo fu l'unico aspetto che non cambiò nella sua vita. La prostitua non decise infatti di seguire i fanatici per "cercare il divino dentro di lei", come le consigliava invece Neemia, ma perché voleva dare un senso alla sua triste vita.

    Sobborghi di Rosby

    Dopo due giorni di lungo cammino, il gruppo raggiunse i sobborghi di Rosby, "il granaio di Approdo del Re", come lo definivano i suoi abitanti. Da quel borgo proveniva tutto il grano che sfamava i ventri famelici degli avidi abitanti della capitale. Tutti eccetto quelli di Fondo delle Pulci, destinati a mangiare solo gli scarti degli altri quartieri. Quel giorno però, quella lunghissima distesa di campi dorati erano stati devastati da una fila infinita di tende e padiglioni colorati, accampati di fronte alle porte della città. Da ciò che poteva udire Dorothea dai fanatici, doveva trattarsi di un ospite poco gradito, ma ancora non le era chiara la situazione. Ciò che era chiaro, è che Neemia doveva riuscire a entrare in quella fortezza.
    << Avviciniamoci ai confini dell'accampamento, rubiamo delle uniformi e ci infiltriamo. Questo ci permetterà di avvicinarci il più possibile alle porte della città. >> propose timidamente la giovane prostituta, in attesa del verdetto dei leader dei ribelli.


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    Forse sorella…forse potresti dimostrare la tua lealtà alla nostra causa ed usare la tua costituzione a nostro vantaggio.- rifletté Neemia -Anche riuscissimo a rubare delle corazze, è improbabile trovarne una che non ti faccia risaltare. Potresti però entrare a Rosby attraverso gli scoli e le fognature. Potresti portare la mia parola all’interno delle mura- spiegò cingendo le mani di Dorothea - Lord Rhaego è morto, non devi lasciare che i nostri fratelli siano tentati dall’idea di tornare a servire i signori di Rosby. - lo sguardo del confratello era intenso e non lasciava equivoci: quell’invito era un ordine. Quei consigli erano istruzioni.
    Confido in te. sorrise infine.
    In effetti poco distante dalle mura un canale di scolo giaceva incustodito: gli assedianti erano troppo impegnati a sorvegliare le porte. Le sbarre erano abbastanza larghe da far passare Dorothea con un po’ di fatica, ma da là avrebbe dovuto risalire attraverso l’oscurità l’umido canale. Forse Neemia la stava sottovalutando, forse sarebbe rimasto più impressionato se avesse agito di sua iniziativa: gli assedianti iniziavano ad avanzare verso le porte, forse poteva davvero sfruttare la confusione per intrufolarsi nell’accampamento.
    Se vai avanti con il tuo piano tenterai un tiro furtività nell'accampamento dei Sunglass mentre Vaegon, Lord Guncer e Radoulf sono a trattare, se invece decidi di entrare nella città, attraversi i canali ed emergi dall'altra parte delle mura, nella città di Rosby



    Il primo sollievo per Radoulf fu di non essere immediatamente costretto a proteggersi da una pioggia di frecce, segno che la sua missione stava venendo accettata dai difensori di Rosby…segno che questi fossero ancora ragionevoli e non totalmente succubi alle logiche dei fanatici.
    Questo gli fu confermato anche da Vaegon, il quale assieme al fratello raggiunse Radoulf ed i suoi arcieri con qualche cavaliere ed alcune decine di picchieri. Mentre Lord Guncer somigliava fortemente al disperso Primo Cavaliere, Vaegon era più distinto, un uomo giovane dai capelli lunghi di un biondo meno paglierino.
    Ser Radoulf, piacere conoscerla. Vaegon Sunglass- si presentò -L’uomo che comanda la guarnigione della porta è un certo Rossart…un popolano, ma non sono sicuro sia uno dei fanatici. E’ una carogna, ma ragionevole. Ha catturato due esploratori la notte del mio arrivo, ma siamo riusciti a negoziarne la liberazione in cambio di alcune provviste. - Vaegon aveva evidentemente dato per scontato che Radoulf, in quanto rappresentante di Lord Waynwood, fosse nobile, palesando l’impressione che il fatto che un popolano potesse essere ragionevole fosse cosa eccezionale.
    Ma con la famiglia Rosby non c’è stata speranza di comunicare. Ritengo che siano barricati nel castello con gli uomini di cui si possono fidare.
    Rosby non era quindi né totalmente in mano ai suoi signori né ai seguaci di Illyria, una situazione che ne complicava si ala difesa che l’eventuale resa.
    Quando i Sunglass e Radoulf avanzarono verso la porta questa si aprì di uno spiraglio largo 3-4 metri, rivelando uomini d’arme con gli stendardi di casa Rosby avvolti alle corazze.
    A me sembra vi siate duplicati voi Sunglass, Ser Vegon - lamentò il capitano di questi senza alzare la visiera dell’elmo. - Non vedo il Re, ma nemmeno il Primo Cavaliere...fossi in voi tornerei a casa vostra, ovunque essa sia .
     
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    15 gennaio 286 • dintorni di Rosby • Terre della Corona
    Si prodigarono fino alle porte, nessuna salva di freccia li travolse e già quello era un buon segno! Quel tale che comandava le truppe alleate era Sir Vaegon Sunglass, giovane, biondo, forse più pratico del fratello? "Bentrovato Sir!" avrebbe risposto al saluto Radoulf mostrando un atteggiamento alla mano, poco ligio al protocollo, le parole del suo interlocutore - un nobile - avevano in parte sminuito il rango dell'avversario che brandiva la porta di Rosby - un popolano come Radoulf - ma non avrebbe tenuto a specificare quella tal cosa in quell'istante limitandosi a dire "Non è il sangue a definire la ragionevolezza di un'uomo Sir! Vostro fratello ha promesso a Lord Waynwood la fortezza in una giornata, siate sincero con me, come la vedete?" anche se aveva entrambi i Sunglass al suo fianco era innegabile che prendere il castello in una manciate di ore di luce sarebbe stato impossibile, Radoulf era un personaggio pratico e pertanto richiedeva onestà dai suoi collaboratori. Del resto se come il fratello minore di Casa Sunglass riportava i Rosby erano nella cerchia interna non sarebbe stato immediato far valere quanto scritto sulla pergamena in loro possesso. Giunsero a pochi metri con le bandiere ed i vessilli, l'asta più alta riportava il drappo bianco volto a simboleggiare la missione diplomatica e quando la porta davanti a loro si aprì ne uscì la voce di quel tale di cui aveva sentito parlare poco prima. Gli uomini che avevano davanti erano corazzati con i simboli dei Rosby, la placcatura bianca e rossa risaltava sulle armature, nella fattispecie non poteva che essere un buon segno! "Vedete bene Sir!" proferì allora Radoulf a quel Rossart "Qui non vi sono Re, Primi Cavalieri o altri dignitari di sorta! Mi presento, sono Ser Radoulf lama giurata di Lord Waynwood. Ovvero l'uomo che firma quanto sono qui a portarvi e soprattutto Maestro delle Leggi di questo reame al quale anche Casa Rosby ha risposto pagando l'obolo alla Corona" era infatti doveroso ricordare come l'apertura fatta dai parenti di Lord Rhaego era stata significativa nel convergere su una soluzione come quella trovata. "Il vostro Signore ha firmato la vostra resa e siamo venuti qui per comunicarvela..." continuò il cavaliere della Valle di Arryn mostrando la copia della pergamena destinata ai nobili della Corte di Rosby "... il vostro Signore è vivo, attende giudizio nella Capitale ma per aver una pena più lieve ha firmato di suo pugno la volontà di rientrare nella pace del regno. A nessuno di voi verrà fatto alcun male se aprirete le porte di questo castello" diede quindi il documento a quello che portava lo stendardo della missione affinché portasse a Rossart quanto diceva come prova. Rimaneva da capire se i Rosby controllassero o meno i fanatici, Radoulf era pessimista in materia ma auspicava che almeno i lealisti avrebbero collaborato con loro per consegnare il castello alla pace del Re.






     
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    Sobborghi di Rosby

    << Forse potresti dimostrare la tua lealtà... >>
    Con quelle parole Neemia sarebbe stato disposto a firmare la condanna a morte di Dorothea. Quella frase celava una dura verità: per i fanatici la giovane prostituta non era nient'altro che una vita sacrificabile. In fondo neppure i seguaci del Sentiero Luminoso erano così diversi dalla Corona, anche loro erano disposti a tutto pur di raggiungere i loro obiettivi. Così, quella volontà di dare un significato più profondo alla sua vita, che era lo stesso motivo per cui aveva scelto di partire con Neemia, svanì in un istante, insieme all'idea di aver trovato qualcuno che teneva veramente alla sua salvezza. Ancora una volta, la vita le aveva posto sotto gli occhi la crudele realtà.
    Stando al piano di Neemia, Dorothea si sarebbe dovuta introdurre segretamente all'interno della fortezza di Rosby, assediata da un esercito nemico, presumibilmente fedele alla Corona, per convincere i signori del castello a non cedere alle pressioni dell'armata lealista. Ma come avrebbe fatto una povera prostitua di Fondo delle Pulci a convincere dei nobili a preferire la morte piuttosto che il disonore? E perché mai avrebbe dovuto farlo dopo che Neemia aveva proposto di affidarle un compito così delicato, che avrebbe messo in pericolo la sua stessa vita?
    L'ultima volta che Dorothea aveva consegnato una fanatica di poca importanza ai Targaryen, Lord Valerian, Comandante della Guardia Reale, aveva ricompensato la sua lealtà con ben trenta dragoni d'oro. Una cifra che un cittadino come lei non sarebbe riuscito a guadagnare in un'intera vita. Chissà quanto avrebbe guadagnato se avesse consegnato alla tagliente lama della Giustizia del Re il più ricercato criminale dei Sette Regni, che aveva dato fuoco alla Fortezza Rossa, l'epicentro dell'autorità dei Signori dei Draghi. In fondo la scelta non era così difficile...
    << E così sia. >> rispose la giovane donna, facendo credere ai suoi compagni di viaggio di essere d'accordo con il piano proposto da Neemia.

    Mura di Rosby

    Dopo qualche minuto di cammino, Dorothea raggiunse il lato meridionale delle mura della fortezza. Alle sue spalle erano rimasti nascosti i fanatici, mentre alla sua sinistra era accampato il primo gruppo di soldati. Tuttavia, se avesse preso quella direzione, avrebbe insospettito i compagni. Così, scelse di proseguire verso destra, facendo credere di essere alla ricerca di un punto d'accesso. In questo modo avrebbe raggiunto l'armata nemica dalla parte opposta, mascherando le sue mosse a Neemia.


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    Neemia guardò Dorothea a lungo e profondamente prima di sorriderle e benedirla nella sua missione.
    Quando la giovane si voltò di nuovo, giunta nei pressi delle mura, non vide più né Neemia né i suoi scagnozzi. Un sollievo, forse, non sorvegliata poteva con più facilità raggiungere l’accampamento: con che piano però? Parlare con la persona sbagliata avrebbe potuto significare essere immediatamente impalata su una lancia: questi erano soldati, non guardie.
    No! Nooo!
    Un urlo tanto forte quanto sbiadito, Dorothea avrebbe fatto fatica ad isolarlo per bene e a capire da dove venisse, sembrava però…
    Noooooo…
    Thrack
    Uno spruzzo caldo investì il volto della giovane donna: una matassa bianca e rossa si era appena schiantata a meno di un metro da lei.
    Ci sarebbe voluto un attimo prima di realizzare che si trattasse di una persona…una ex persona, le ossa rotte, il cranio aperto in due come una noce…ma sembrava esser stata una donna. Erano davvero gli dei a rimbeccarla della propria decisione? Che Neemia avesse ragione?
    Nel prossimo turno puoi già correre verso la porta della città ed incontrare Radoulf ed i Sunglass brothers, oppure verso l'accampamento dell'esercito. Ti è precipitata quasi addosso una donna...non è necessariamente un dettaglio d'ambientazione ecco.



    Girando l’angolo da quella torre, Rossart, il comandante della porta, provava a leggere con fare scocciato la pergamena offertagli dal cavaliere a servizio di casa Waynwood.
    Non lo so…a essere onesti non è che io sia proprio un lettore provetto…sono tante parole avrei paura di fraintendere…possiamo trovare qualcuno che sappia leggere?- si girò verso una delle sentinelle
    A Sandalo?
    Sandalo è più scemo del porco che abbiamo mangiato a pranzo, siamo pieni di cazzo di preti, ci sarà qualcuno che sa leggere! Intanto credo che si possa informare la famiglia che Lord Rosby è vivo, erano molto preoccupati
    Penso dovremmo chiedere a Sandalo
    Rossart sbuffò e sembrava pronto a ribattere quando s’interruppe tutto d’un colpo
    Avete sentito? Non mi piace…non è che questa storia della pergamena è un trucco per distrarci? E poi questo Lord Waynwood…non è il Primo Cavaliere, non è il Re…non mi sembra nemmeno di queste parti, perché dovremmo leggere le sue lettere? Scommetto che è più facile falsificare la firma di un Lord Waynwood che del Re eh Sunglass? E’ un trucco per saccheggiare Rosby il vostro. - ghignò, sicuro di averli smascherati.
    Caos, sfiducia ed ignoranza: in quelle mura sembrava esser stata preparata una miscela per le peggior cose.
    Forzare la mano o tentare di ragionare con Rossart? Se Fefe posta per primo, Dorothea potrebbe inoltre presentarsi ed aggiungere alla confusione generale
     
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    15 gennaio 286 • dintorni di Rosby • Terre della Corona
    Consegnata nelle mani di Rossart la pergamena firmata da Rhaego Rosby la fortezza si sarebbe dovuta arrendere, o meglio, in condizioni normali e senza fanatici di mezzo questo sarebbe stato il flusso temporale delle azioni che sarebbero dovute seguire alle azioni di Ser Radoulf di fronte alla porta e alle mura di Rosby! Ma non tutte le ciambelle escono col buco, lo insegnano bene i fornai ed i panificatori della Strada della Farina, ebbene anche la missione che giaceva lì innanzi alle porte poteva avere una sensazione di incompletezza visto e considerato che il milite avversario - Rossart - era evidentemente inadeguato al comando, incapace di leggere, seccato della situazione e peggio incapace di gestire quell'assedio. Le uniche parole buone uscite da quella bocca sembravano quelle circa il fatto che la famiglia Rosby sarebbe stata avvisata che il loro signore era vivo. Bene, magra consolazione, peccato che la lettera dicesse molto altro e chiedesse soprattutto la resa della fortezza. Lo scambio di parole al quale Radoulf avrebbe dovuto assistere lo avrebbe sicuramente etichettato come pietoso. I militi di casa Rosby cercavano uno in grado di saper leggere, parlavano di un certo Sandalo ma forse questo - a detta loro - era più sciocco di quanti sciocchi il Ser della Valle di Arryn avesse giù de facto davanti! Il cavaliere appariva seccato, se non altro lui e i Sunglass almeno sapevano quale fosse l'obiettivo - prendere Rosby - mentre l'idea data dagli avversari non era chiara "Chiamate un maestro se non sapete leggere per i Sette" esulò Radoulf spazientito prima di vedere - per altri motivi terzi - la reazione negativa di Rossart. Un sordo tonfo non li avrebbe infatti aiutati, anzi, la sensazione di un inganno si fece campo nelle menti degli assediati per brutta sfiga degli assedianti alle prese con una battaglia che si faceva ora complessa "Trucco?!?" ribatté il cavaliere "Nessun trucco Rossart! Lord Waynwood è un nobile della Valle di Arryn al servizio del Re in quanto Maestro delle Leggi, troverete il suo nome sulle pergamene dell'obolo che Casa Rosby ha pagato alla Corona nelle settimane passate" mediare ora appariva complesso, tenere uno spiraglio di dialogo e di quella porta aperto era la necessità se non volevano buttare alle ortiche il lavoro compiuto con Lord Rosby nella capitale "Ne io, ne i Sunglass, abbiamo motivo per mentirvi visto quanto è scritto tra le vostre mani! Lord Rosby ha trattato per i suoi cari, la loro salute e la possibilità che questo casato non venga spazzato via" quello che diceva era vero, forse un po' colorito, ma vero! I Rosby rischiavano l'estinzione se il castello non fosse caduto come da accordi, l'unica ipotesi di vedere un erede di Lord Rhaego era dare seguito a quel mandato. Ser Radoulf doveva farsi mediatore, ma come? Non avrebbe voluto intimidire Rossart con un ordine diretto, certo per rango sociale gli era superiore - cavaliere > soldato - però dalle parole dei Sunglass ricordava che quel tale al servizio dei Rosby aveva estrazioni sociali popolari come lui del resto. Ci avrebbe provato, diversamente sarebbe stato il caos! "Sentite Rossart, non so cosa vi spinga a combattere per i Rosby! Io il titolo di Ser me lo sono conquistato sul campo, non certo per merito di uno schizzo di sperma regale nel ventre di mia madre... so cosa vuol dire obbedire e so cosa vuol dire stare al comando! Ora, per il bene dei vostri uomini così come dei nostri chiamate quel tale che ritenete che sappia leggere e salveremo le vite di molti qui tra noi in barba a Lord Rosby, del Re e di quanti altri vi aspettavate di vedere davanti a questa dannata porta. Per i Sette!" più diretto di così, anche nella sua sincerità popolare, Radoulf non poteva fare, chissà come avrebbe reagito quello!



    /635
    tiro intimidazione? boh vedi come l'ho messa giù




     
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    Lungo le mura di Rosby

    La decisione era stata presa: Dorothea avrebbe tradito i suoi compagni di viaggio, colpevoli di non averci pensato due volte prima di essere stati pronti a sacrificare la vita della prostitua per il loro folle piano di continuare ad occupare una fortezza nel cuore delle Terre della Corona, a qualche chilometro da Approdo del Re.
    << Prima o poi perderanno. >> pensava ad alta voce la giovane donna per convincersi di aver preso la scelta giusta << Tutte le loro teste verranno esposte come trofei sulle mura della Fortezza Rossa nel giro di qualche settimana. >> continuava a dirsi la ragazza << A meno che un drago non le divori prima... >>
    Dorothea si voltò verso il luogo in cui i devoti di Illyria erano accampati. Nulla. Erano spariti. Questo dettaglio avrebbe complicato leggermente le cose visto che non si poteva "vendere" qualcosa che non si possedeva. I pensieri della prostituta vennero però interrotti da forti ed acute urla femminili:
    << No! Nooo! >> si poteva udire dalle sommità delle mura della città < Noooooo… >>
    In men che non si dica, le urla si tramutarono in un tonfo. A pochi metri dalla giovane, il corpo di una donna ormai dilaniato giaceva a terra. Il sangue iniziò a spargersi sul terreno e dalla schiena del cadavere spuntavano due lunghe ossa spezzate.
    Dorothea non era certo una persona superstiziosa, credeva a mala pena negli Dei. Eppure quell'evento non sembrava essere un buon segno. Se c'era una cosa che aveva imparato negli ultimi giorni, era di seguire maggiormente il suo istinto. Grazie a questo era riuscita a trovare Neemia ad esempio. In quel momento il suo istinto le suggeriva di andare avanti seguendo il piano dei fanatici, di intrufolarsi nella fortezza e, solo dopo essersi assicurata di averli in pugno, consegnarli all'esercito lealista.
    La prostitua continuò quindi a perlustrare il perimetro delle mura, alla ricerca di una via d'accesso.


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    Potrebbe non essere tanto semplice cavaliere… - si lamentò senza polemica Rossart - Nostro signore di Rosby mise il maestro sotto catene per sospetto che potesse scriversi con i suoi atei confratelli. Personalmente non so nemmeno se vive, figurarsi fargli recapitare la vostra pergamena.
    Rossart ascoltò con apparente attenzione le parole di Radoulf confrontandosi con i propri sottoposti con uno sguardo prima di rispondere
    Io combatto per Rosby cavaliere della Valle. Io qua ci sono nato. Se Lord Rhaego ha negoziato per la sua famiglia me ne rallegro ma egualmente me ne infischio. E’ la salvezza della città che mi compete in quanto guardiano della porta. Non so leggere né conosco il sacro libro a memoria…ma conosco l’ira dei soldati e vorrei evitare di vederla abbattersi dentro queste mura. Esigo un ostaggio a garanzia del vostro comportamento leale. Consegnatemi Vaegon Sunglass ed aprirò le porte alla vostra pergamena. - decise Rossart incrociando le braccia.
    Vaegon esplose in una risata
    Questa è buffa Rossart, fa pensare che colto dalla follia Lord Rosby abbia affidato le proprie mura al giullare.
    Vi sentite burlati? Sapete che ai miei prigionieri non torco un capello quando gli accordi vengono rispettati.
    Il Sanglass deglutì rumorosamente, non trovando arguta replica con la quale controbattere
    Ed i fanatici? Se loro provassero a sbarrare il nostro arrivo alla fortezza dovremmo sedarli…non esporrò certo mio fratello alla possibilità di subire ripercussioni per il comportamento di traditori.
    Rossart forse poteva essere affidabile, ma l’autorità che Philipp aveva dato a Radoulf rendeva inopportune le precauzioni del soldato e permetteva di mettere da parte lui ed i suoi soldati. In fondo chiunque si opponeva poteva considerarsi un traditore.
    Tenti un accordo con Rossart o cali il pugno?


    Ricondotta nell’ingresso fognario dalla sfortunata morte piombatagli di fronte, Dorothea dovette navigare nei maleodori al buio per alcuni minuti prima di poter spiare, da dietro una grata di scolo, la piazza principale di Rosby, gremita di gente.
    Negoziano sulla vostra pelle fratelli - tuonava una voce - Perché è proprio il negozio l’arte del male. La forza è solo uno dei modi nei quali i nobili tengono il potere, l’inganno è il loro veleno preferito. Lo sapete cosa è accaduto a Duskandale dopo che hanno massacrato i nostri fratelli? Cosa è successo alla popolazione che si era arresa? I soldati barbari infedeli del Nord hanno avvelenato i pozzi con le feci dei lupi, hanno bruciato ogni pianta per piantare i loro alberi cuore e hanno lasciato il popolo innocente a contorcersi di fame e dolore. Lo stesso fato spetterebbe a Rosby se i soldati si dovessero fidare dei nobili ingannatori!
    Abbiamo fatto male a fidarci, dovevamo disarmare tutti i soldati gridò qualcuno- Rosby rimarrà città pura!
    Non temete. Abbiamo fatto incetta di spade, ma abbiamo anche magli, falci, accette, picche…armatevi e tenete la città pura e libera!
    Sandalo! Sandalo! Sandalo! - partì tutto un coro ad incitare il predicatore. Doveva essere più giovane di Neemia, certamente era più grosso: braccia come tronchi e collo taurino, non aveva proprio il fisico da septon tale “Sandalo”. Il caos le avrebbe permesso una considerevole libertà di movimento, ma l’aria sembrava essere già esplosiva.
    Tenendo sempre a mente la mappa puoi sia rimanere in piazza in osservazione, che tentare di avvicinare Sandalo che, invece, tenatre di raggiungere la fortezza o altre località.
     
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    15 gennaio 286 • porte di Rosby • Terre della Corona
    Del Maestro del castello non se ne aveva traccia, una scelta inusuale quella adottata da Lord Rosby nel vietare i contatti tra il saggio del castello e i suoi compagni della Cittadella definiti 'atei' seppur secondo i canoni questi fossero i più colti dei Sette Regni! Quelle parole incrinavano la possibilità di avere una lettura reale della lettera, quel tale Rossart era un ignorante e seppur Ser Radoulf non condividesse le esternazioni di scherno dei Sunglass si rendeva conto che quello che aveva davanti non fosse propriamente il miglior intermediario che poteva volere. "Combattete per Rosby dite?" sentenziò quindi il cavaliere della Valle di Arryn "Bene, allora proprio per la città dovreste fare il meglio. Cerchiamo un accordo ragionevole che permetta a noi tutti di attuare la volontà ultima di Lord Rosby evitando scontri, riportando la pace e conducendo questa città alla tranquillità" proseguì poi serenamente. Non si poteva accontentare di fare uno scambio di ostaggi al fine di veder entrare dietro la porta la lettera, non era uno scambio equo "Non vi darò Vaegon Sunglass per veder entrare la mia pergamena senza sapere che questa verrà letta e soprattutto da chi" volse quindi lo sguardo ai due fratelli Sunglass e proseguendo disse "Rossart, avrete Sir Vaegon in cambio di certezze e prove tangibili... o meglio... di avere anche noi una garanzia. Intendo rispettare gli accordi, ho stima e rispetto di voi, non vi ho schernito ne burlato ma non posso accettare un accordo al ribasso, anche io ho degli uomini con aspettative e desideri" puntando su concetti semplici, rispetto e onore, ecco la strategia del cavaliere per merito e non per lignaggio, un discorso a tu per tu col guardiano della porta, un discorso volto all'umanità delle persone, un discorso che si sarebbe presto concluso "Se voi militi sceglieste il bene di Rosby lasciandoci di trattare con i fanatici per attuare la volontà del vostro Signore sarebbe l'ottimo risultato. Siete una parte terza, a voi resterà la città nell'egida della Corona, non penso vogliate governare sulle macerie..." quell'ultima serie di parole avrebbe fatto breccia nel cuore dell'uomo posto alla porta? Di fatto la proposta era molto semplice: restare a guardare, scostarsi, lasciar morire i fanatici e vedersi così riconosciuta l'autorità su Rosby la città che erano chiamati a difendere sia dai mali esterni che interni.






     
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    Fogne di Rosby

    Dorothea si fece strada lungo la rete fognaria di Rosby. In fondo non era poi così diverso dal passeggiare per Fondo delle Pulci. Gli spazi angusti e bui, l'odore pungente e lo squittire di qualche topo alla ricerca di cibo rendevano quei canali molto simile al luogo in cui la prostitua era nata e cresciuta, il quartiere più povero di Approdo del Re, dimenticato dagli Dei e dagli uomini. Dopo la violenza con cui i seguaci di Illyria l'avevano denudata, rasata e fatta camminare per le strade della Capitale alle grida di "vergogna", strisciare tra l'urina e le feci di una città di fanatici rappresentava l'ennesima violenza inflitta a Dorothea. Eppure questo non l'avrebbe fermata considerata la motivazione che aveva nel consegnare Neemia ai soldati lealisti e ancor più nel riscattare la sua ricompensa per essersi dimostrata fedele alla Corona.
    Nel giro di qualche minuto la donna raggiunse la grata di scolo che si affacciava sulla piazza centrale di Rosby. Lì un fanatico cercava di convincere i suoi concittadini a non arrendersi, utilizzando la stessa retorica di tutti gli altri fanatici, fondata sul disprezzo verso le nobiltà. Certo, su questo la prostituta era d'accordo, ma lei non avrebbe mai messo a rischio la vita di un'intera città per i suoi deliri. Un secondo uomo prese la parola per confermare quanto già detto dal compagno. La folla lo esaltò come un santo gridando il suo nome, Sandalo, al cielo.

    Fogne di Rosby

    Approfittando della confusione generata dal sermone dei due fanatici, Dorothea uscì dalla fogna attraverso la grata di scolo, assicurandosi di non essere osservata da nessuno. Poco dopo si avvicinò al secondo l'uomo, con l'obiettivo di fargli credere di essere dalla sua parte, seguendo il piano di Neemia:
    << Così tu sei Sandalo... >> gli disse la giovane donna portandolo da parte << Il tuo discorso è stato molto ispirante. Sono certa che Neemia lo avrebbe apprezzato. >> proseguì la ragazza, lasciando intendere di essere stata inviata proprio da Neemia. A questo punto Dorothea modificò la narrazione portando avanti il suo piano:
    << Neemia mi ha ordinato di portarti questo messaggio: dovete arrendervi, così che il nemico entri nella città. A questo punto, una volta chiuse le porte, provvederete a massacrarli. Uno per uno. >>


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    zione Radoulf-Rossart

    [Giudizio mod + Affinità bersaglio/10 + Liv Competenza Seduzione/2 + (Attrazione + Diplomazia)/4] - [Giudizio mod + Intrigo/2 + liv controspionaggio*5]

    [Giudizio mod + (10)/4] - [Giudizio mod + 15/2 ]= 12,5-10=2,5 Convincimento riuscito a metà: Rossart capisce la situazione ma non si fida completamente


    Rossart alzò la visiera dell’emo e si grattò il mento rivelando un’espressione riflessiva e visibilmente incerta. Scambiò uno sguardo con i suoi sottoposti e, dopo qualche attiimo, con i Sunglass e Radoulf.
    Capisco…se non volete consegnarci Vaegon allora faremo così: io aprirò la porta e mi asserraglierò con i miei uomini qua su queste torri: se voi proverete a catturare me, i miei uomini o questa porta, calerò la grata e dovrete uccidere ognuno di noi per fuggire da queste mura. Lo stesso farò se doveste iniziare a saccheggiare il paese od a prendere d’assalto la fortezza. Potrete marciare dentro le mura con quanti fanti vorrete per proteggervi dai…dai seguaci di Illyria. Siamo d’accordo? - propose Rossart offrendo la mano guantata a Radoulf.
    Se accetti puoi già iniziare lo spostamento di truppe attraverso la porta


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    [8+ (27)/6] - [4*2 +10/3*2]=12,5-14= -2,5 Inganno non riuscito Non crede che Neemia ti abbia affidato il piano di organizzare un trappolone


    Sandalo aggrottò la fronte stranito ed infastidito vedendo la giovane avvicinarlo e, in qualche modo, le parole di Dorothea sembrarono peggiorarne solamente l’umore
    E tu chi saresti? Non sei dei nostri - si lamentò - E come osi fare il nome del fratello Neemia? Se sei davvero una sua allieva fuggita in qualche modo da Approdo e strisciata qua…bah, tutto di te puzza - grugnì afferrandola per il viso. Prendi un coltello e difendi la città, saranno gli dei a giudicare se il tuo cuore è di ratto o di martire. - le ordinò spingendola via e dandole le spalle per tornare a organizzare i suoi militi ed i cittadini di Rosby che con il suo discorso aveva persuaso ad unirsi a lui. In centinaia in quella piazza si stavano dotando di coltelli, bastoni e lance improvvisate. Come avrebbe fatto Dorothea a sbilanciarsi per uno schieramento o l’altro: Neemia la garantiva per i fanatici e Valerian per gli uomini del Re…ma con nessuno dei due presenti, rischiava di finire schiacciata fra incudine e martello.
    Il Fratello Fellis guiderà il primo gruppo alla porta! Non lasceremo che siano i soldati a decidere per la città! Io andrò alla fortezza, voialtri preparate barricate per chiudere gli ingressi alla piazza! - proclamò Sandalo salendo nuovamente sul suo pulpito. Dopo quelle presentazioni così sfortunate era difficile che potesse accodarsi a Sandalo, ma forse lo avrebbe potuto seguire a distanza debita…andando con Andros avrebbe forse avuto più possibilità di consegnarsi agli uomini del Re, ma forse rimanendo in piazza avrebbe potuto rendersi più utile nel caos di quelle centinaia di fanatici e militi volontari.

    Puoi accodarti a tre diversi gruppi: Fellis verso la porta di Rossart, rimanere in piazza con il grosso dei ribelli, o con Sandalo (tiro furtività visto che dopo il primo inganno non si fida un granché di te)
     
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    15 gennaio 286 • porte di Rosby • Terre della Corona
    Il milite popolano messo a guardia del cancello di Rosby si alzò la visiera, la sua corazza composta di placche lucide e brillanti riportava anche i colori smaltati del bianco con le bande rosse raffiguranti i colori di quella città, della nobile famiglia che vi regnava e del potere che - in teoria - ne esercitava. Il volto fino a prima coperto ora era visibile, a Ser Radoulf il suo interlocutore appariva confuso, perplesso, ma la necessità di entrare in quel castello era tanta! L'uomo - Rossart - appariva ora comunque deciso a trovare una soluzione e la proposta era molto chiara: i militi li avrebbero fatti entrare a patto di non attaccarli, né saccheggiare Rosby ma solo e solamente combattere o ottenere la resa dei fanatici! Radoulf avrebbe quindi accettato "Abbiamo un accordo! Per il bene di Rosby avete fatto la scelta giusta!" la voce del cavaliere della Valle di Arryn non avrebbe celato menzogna alcuna, ora non restava che marciare in città con le giuste condizioni di uomini. La mano destra del Maestro delle Leggi si volse allora ai propri alleati Sunglass "Marciamo dentro in numero forte, dite ai vostri che non saccheggeremo Rosby" auspicava ora che i propri alleati non storcessero il naso e proferì quindi come la comanda dell'esercito in quanto era lui chiamato a guidare - e rispondere - dell'esito di quell'assedio maledetto "Lord Guncer, presidiate la porta e l'accampamento: a voi centro dei vostri fanti, i vostri arcieri e la metà dei miei. Tenete la posizione e proteggeteci le spalle, che la grata della porta di Rosby non venga mai abbassata" quindi volse lo sguardo all'altro fratello Sunglass "Sir Vaegon, voi verrete con me! Marceremo nella piazza e poi nella fortezza".
    Avrebbero quindi poco dopo solcato il varco di quella porta, entravano come in pace a Rosby o quantomeno non con l'intento di farne un sacco, punire qualcuno ma soltanto far rispettare un accordo scritto e firmato dal signore di quel dannato castello tanto problematico! La strategia era chiara, Radoulf la descrisse a menadito in virtù delle sue conoscenze "Una prima schiera di fanti avanti, poi il nucleo di picchieri, quindi gli arcieri protetti ai lati dai fanti in esubero. La cavalleria in retroguardia, se servirà condurremo una carica ma per ora speriamo di poter avanzare in pace o con le picche" a Sir Vaegon il messaggio neanche troppo scontato sussurrato all'orecchio "Conteniamo la rabbia per gli iracondi ed immondi traditori del Culto dei Sette Dei, teniamo la pazienza e le nostre lame presto berranno il sangue degli eretici". Come una falange la formazione avrebbe dovuto avanzare verso la piazza, da lì avrebbero poi cercato la via per la fortezza.


    /446
    truppa disponibile:
    Vaegon Sunglass: 100 fanti, 100 picchieri, 50 arcieri, 50 cavalieri
    Lord Guncer Sunglass: 100 fanti
    Ser Radoulf: 100 fanti, 85 picchieri, 120 arcieri

    disposizione truppa:
    Ser Radoulf dentro Rosby: 100 fanti, 85 picchieri, 60 arcieri + 100 fanti, 100 picchieri, 50 cavalieri + Vaegon Sunglass
    Lord Guncer Sunglass fuori Rosby: 100 fanti, 50 arcieri, 60 arcieri (waynwood)




     
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    Piazza cittadina di Rosby

    Il piano di Dorothea sembrava non aver funzionato. Probabilmente Sandalo non era così stupido come invece si poteva pensare; dietro quei muscoli e quella mazza che reggeva con due mani con grande orgoglio si celava forse un po' di intelligenza. Non appena la prostituta nominò il nome di Neemia, il fanatico seguace dell'eresia della defunta Illyria Targaryen iniziò a sospettare qualcosa. Probabilmente conosceva troppo bene il leader della ribellione per pensare che uno come lui avesse affidato un segreto così importante a una persona qualsiasi.
    Eppure, nonostante il sospetto di Sandalo, i fanatici avevano bisogno di uomini e donne pronte a battersi per difendere la fortezza. Così, quel dubbio circa la fedeltà di Dorothea venne come azzerato. La giovane venne quindi spinta nella confusione più totale. Cittadini senza alcuna esperienza militare si stavano armando con coltelli da macellaio intorno a lei, nella speranza di avere la forza e la fortuna di riuscire a trapassare le armature dei nemici.
    << Pura follia >> pensò tra sé e sé la ragazza. Quelle persone non avevano alcuna possibilità di vincere. Nel giro di massimo qualche giorno le loro teste sarebbero state appese sulle mura della Fortezza Rossa, accanto a quella di Neemia e forse anche la sua.
    Dopo qualche minuto, la folla si divise in tre folti gruppi: il primo, guidato da Fellis, aveva il compito di difendere la porta principale della città, il secondo, al seguito di Sandalo, in difesa della fortezza, e il terzo a presidiare la piazza cittadina. Sarebbe stato difficile per Dorothea scegliere quale strada seguire. Eppure il suo istinto le suggeriva di seguire Sandalo, che avrebbe presumibilmente sorvegliato il punto più debole della città.
    Mescolandosi tra la folla, per evitare di insospettire ulteriormente il fanatico, la prostitua iniziò a seguirlo a debita distanza, assicurandosi di non essere notata.


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