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.Selene, così aveva scelto di chiamarsi quella ragazzina che era stata portata dalla sua parte grazie all’intervento di Olenna. Pescata da Orwell nei passaggi, segno che anche quelli non erano più troppo sicuri poiché evidentemente a conoscenza e ad utilizzo delle necessità del Ragno Tessitore. Si era fermata a riflettere, sorvegliargli avrebbe significato mettere a conoscenza anche lord Valerian o un Comandante della loro esistenza ed era qualcosa che non voleva, preferiva rimanessero a proprio appannaggio.
Per farlo avrebbe dovuto agire diversamente, creare una propria rete di spie più vasta e in grado di intercettare quei movimenti, anche portando a sé qualcuno sottratto con più frequenza alle ragnatele di quell’uomo. Inimicarselo in modo diretto era la scelta sbagliata, magari avrebbe potuto fargli arrivare un qualche tipo di messaggio al momento opportuno o capire come evitare che i loro interessi entrassero in collisione.
Si occupò di mandare a chiamare quella bambina che era stata assegnata alla servitù della Fortezza per proteggerla, a cui era stato cambiato il nome, con vestiti nuovi e quell’appellativo diverso forse sarebbe passata più sottotraccia la sua presenza lì.
“Selene.”
La salutò con un cenno una volta giunta da lei.
“Come stanno andando le cose?”
Chiese cercando di osservarne il linguaggio del corpo, tutto quello che le parole non comunicavano ma potevano fare i gesti.
“Ti ho chiamata per sapere se in questi giorni di servizio qui hai notato qualcosa di strano.”
Non stava domandando di fare nomi o altro che avrebbe potuto metterla in pericolo se fossero stati coinvolti nomi che non poteva permettersi di fare ma solo se i suoi occhi, fino a quel momento, avevano avuto occasione di notare qualcosa di diverso, qualcosa che lasciava intendere come ci fossero manovre particolari o volti a cui doveva prestare attenzione.SPOILER (clicca per visualizzare)294 parole. -
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La bambina era giunta dalla Florent un poco preoccupata; quella donna era molto gentile ma al contempo aveva il potere di privarla di tutto ciò che la vecchia le aveva donato e dunque la soggezione era del tutto comprensibile. Il suo inchino era leggermente migliorato però, segno che il suo cervellino sapeva lavorare velocemente ed apprendere in fretta.
"Tutto bene mia Signora. Strano? Uhm.." -il volto della piccola si distorse in una smorfia pensante, quindi cercò di riportare con accuratezza tutti i fatti a cui aveva assistito che le erano sembrati fuori dalla norma.
"Uno dei soldati bardati di rosso si incontra sempre con qualcuno dietro il vecchio porcile. Mi è parso fosse una donna ma non aveva i capelli e non fanno mai quelle cose che di solito gli uomini fanno con le donne." -che cosa la ragazzina facesse al vecchio porcile poi sarebbe rimasto un mistero. Selene non voleva certo rivelarlo a Lyanne!
"Il capocuoco è sempre arrabbiato perché qualcuno ruba le provviste dalle cucine, pensano che il colpevole sia un perdigiorno di stalliere che organizza sempre delle bische in città. L'ho visto coi miei occhi spendere molto più di quanto uno come lui non potrebbe intascare. Solo non si capisce come farebbe a portarle fuori." -occhi innocenti di bimba, quante cose dovevano aver visto!. -
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Osservò l’inchino ma quello che la impensieriva era altro, se quella bambina si mostrava preoccupata poteva essere invitata a dirle tutto quello che sapeva per timore scoprisse altro e le togliesse quei benefici oppure si sarebbe limitata nel parlare, pressata da preoccupazioni di altro genere.
Decise di osservarla facendo un cenno compiaciuto di fronte a quell’inchino, qualcosa che voleva assomigliare ad un incoraggiamento nello sciogliere la tensione.
Una donna senza capelli che incontrava un soldato dietro al vecchio porcile, magari era un uomo dai lineamenti delicati che la bambina aveva scambiato per una donna oppure c’era altro dietro, ebbe l’accortezza di non chiedere a Selene cosa faceva lì.
“Quindi questo stalliere dovrebbe avere dentro la cucina qualcuno che lo aiuta a portare fuori le provviste dalla cucina, giusto? Altrimenti non si spiegherebbe come potrebbe fare a rubarle.”
La invitò a condividere quelle che potevano essere le sue idee o del capocuoco.
“Sapresti descrivermi questo stalliere in modo che io possa riconoscerlo?”
Dato che lo aveva visto avrebbe potuto offrirle qualche altro dettaglio circa quell’uomo che aveva troppi soldi da spendere per il lavoro che faceva e che, magari, riusciva ad incassarli da qualche altra parte. Doveva capire chi era il suo punto di contatto nelle cucine, magari lo stesso che aveva avvelenato le bevande degli ospiti stranieri.SPOILER (clicca per visualizzare)217 parole. -
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"Si capisce. Qualcuno deve aiutarlo." -il pensiero avuto dalla Florent riceveva conferma anche dalla bocca della bambina che riportava anche pensieri non propriamente suoi -"Il capocuoco se la prende con le donne, ma è un villano con quelle che non ci stanno quindi non so se quello che dice è vero."
La naturalezza con la quale una bimba così piccola trattava di simili argomenti era triste per un certo verso.
"Il tipo è..uhm..abbastanza alto ma non troppo alto. Più del Gran Maestro ma meno di Lord Valerian. Come il Maestro delle Leggi, ecco. Di corporatura normale." -esclamò felice di aver trovato un metro di somiglianza -"Ha capelli castani lunghi appena fino alle spalle, e la barba. Gli occhi sono pure marroni, ma chiari, sembrano quasi gialli al sole!"
Altro in merito la piccoletta non avrebbe saputo dire: "Mi pare si chiami Andrew...Andreas? Qualcosa del genere sì.". -
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Bene, era opinione diffusa che qualcuno dovesse aiutarlo. Ora occorreva capire chi fosse a farlo. Selene non le venne in soccorso direttamente ma le stava dando qualche altro elemento circa il capocuoco che se la prendeva con le donne, la osservò e mise a fuoco come avesse dovuto vivere esperienze e situazioni molto discutibili. Una bambina di quell’età non avrebbe dovuto essere a conoscenza di determinati argomenti, figurarsi comprenderli, eppure lo stava facendo.
“Andrew o Andreas, d’accordo, penso che dalla tua descrizione non sarà difficile trovarlo considerando che adesso posso immaginare che faccia abbia e che non so quanti stallieri si intrattengano ai tavoli del gioco d’azzardo.”
Quello poteva essere un lavoro per i suoi uomini, se lei aveva un volto troppo conosciuto per incastrarsi nelle bische, a meno di non travestirsi particolarmente bene, uno di loro sarebbe stato in grado di lasciarsi andare. O forse due. Nick era quello con il vizio del gioco, un vizio che magari lo avrebbe lasciato al tavolo da gioco più a lungo del necessario, a bruciarsi le proprie monete, ma con la supervisione di Holland forse le cose sarebbero andate meglio e il compare, più assennato, lo avrebbe potuto tirare fuori dai guai.
“Hai qualche altro movimento particolare da segnalarmi o non c’è niente di invariato che per ora hai potuto notare?”
Domandò pronta a lasciarla andare, nel caso, per iniziare a muovere invece i suoi uomini.. -
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"Null'altro signora!" -si affrettò a rispondere con sicurezza e sincerità la bambina. I suoi occhi, grandi e luminosi, riflettevano la gentilezza e la dolcezza della sua anima, ma anche l'innocenza che la rendeva vulnerabile alla durezza del mondo circostante.
"C'è altro di cui avete bisogno?"
Lyanne era una donna furba che aveva appreso le arti dell'intrigo dalla miglior insegnante in circolazione; eppure il ruolo di Maestra dei Sussurri non richiedeva solo furbizie e conoscenze, ma anche un buon numero di occhi ed orecchie. Di quanti uccelletti disponeva Lord Varys e quanti erano ancora fedeli a lui nella capitale? La responsabilità di cui si era fatta carico era imponente: ora era compito suo conoscere ogni pericolo ed ogni pettegolezzo che potesse in qualche maniera nuocere alla Corona e al Regno, ma come fare? Quale sarebbe stata la strategia della Lady di Acquachiara?
Un passo alla volta.. -
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“D’accordo. Continua a tenere gli occhi aperti come hai fatto sino ad ora e se vedrai qualcosa di particolare vorrei che venissi a riferirmelo, lo stesso se pensi di imbatterti in qualcosa che pensi potrebbe essere pericoloso per te.”
Voleva che capisse che sarebbe stata protetta e non in pericolo. Se avesse incontrato qualche uccelletto di Varys che rischiava di riportare il tutto era bene ne venisse informata anche la Florent per imbastire una difesa per quella bambina.
“Sì, avrei bisogno che mentre torni al tuo lavoro mandi qui il capocuoco per favore. Vorrei parlare con lui.”
Avrebbe fatto lo stesso anche con Holland e Nick poiché sarebbe stato più facile per loro avvicinarsi allo stalliere.
“O almeno gli chiedi se ha qualche istante per parlare con me.”
Lo avrebbe atteso lì o raggiunto direttamente nelle cucine, a seconda di quella che sarebbe stata la necessità del caso.SPOILER (clicca per visualizzare)148 parole. -
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Il capocuoco non si fece attendere che qualche minuto prima di presentarsi nelle stanze della Florent: era un uomo grassoccio, dalla barba lunga e poco curata e con delle mani talmente grandi che avrebbero facilmente stritolato il cranio di Lyanne se quella fosse stata l'intenzione del suo portatore. Fortunatamente invece l'uomo non fece che prodigarsi in inchini e salamelecchi non appena ebbe varcato la soglia delle stanze di Lyanne.
"Eccellentissima Signora, vi porgo gli omaggi delle cucine!" -la sua cordialità era affettata ed esagerata, era evidente -"Desiderate desinare con qualche manicaretto in particolare? Vi faccio preparare qualcosa che neppure nelle dolci colline dell'Altopiano avrete mai gustato. Lasciate fare a me!". -
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Si prese qualche momento per poter osservare il capocuoco e i suoi modi, oltre che l’aspetto. I salamelecchi e gli inchini cozzavano con l’aspetto ma doveva prestare attenzione, la piccola Selene le aveva riferito come lui facesse presto a scaricare la colpa sulle donne.
Attese che finisse con quella cordialità eccessiva, smaccata, alla quale reagì con un sorriso cortese dietro al quale nascondere ogni pensiero che potesse eventualmente riflettere il proprio punto di vista. Il volto era una maschera di buone maniere.
“Ti ringrazio per essere venuto sin qui.”
Scelse parole che rispecchiavano la piega morbida delle labbra.
“Sarei lieta di assaggiare qualche manicaretto che solitamente nelle cucine dell’Altopiano manca e magari nella giusta occasione ti lascerò esprimere tutta la mia arte ma non è questo il momento giusto.”
Quasi a scusarsi di avere spento quel suo entusiasmo.
“In realtà ti ho fatto venire qui perché vorrei domandarti alcune cose…”
Come se la giovane serva non le avesse mai raccontato nulla, per far cantare direttamente lui.
“Sto cercando di capire come vanno le cose nelle varie aree della fortezza e poiché la cucina è sotto la tua competenza mi serve comprendere se per caso è accaduto qualcosa di strano, se ai tuoi occhi c’è qualcosa che non torna e che potrei aiutarti ad aggiustare.”
D’altra parte la morte degli ospiti era una notizia che doveva essere arrivata alle cucine, a chi aveva lasciato uscire quel vino.SPOILER (clicca per visualizzare)236 parole. -
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"Oh perbacco!" -l'uomo sembrò sinceramente stupito, quindi, come se fosse stato tolto un freno alle sue inibizioni, iniziò a sproloquiare alla volta della Florent: "Eccellentissima Signora! Quante cose hanno visto i miei occhi, uuuu quante! Non potete capire!"
Scuoteva le mani in accordo col grosso pancione: "Quando ho iniziato qui ero solo un aiuto cuoco ma filavo dritto eh! Facevo il mio dovere con gran solerzia e appena sbagliavo qualcosa BAM! Il capocuoco me ne dava tante, ma tante ma tante! Ecco, io sono stato troppo buono con questi ragazzini ecco cos'è! I giovani d'oggi sono fatti così, tu gli dai una mano e ti si prendono tutto il braccio!"
Si portò la mano alla bocca per mordersela: "Voi ci potete credere che mi rubano le provviste dalla cucina? L'altro giorno pigliate toh, non ritrovavo il cappone per fare il brodo al Gran Maestro eppure c'era, certo che c'era, gli avevo torto il collo io stesso quella mattina! E quel che non si capisce è che io chiudo a chiave ogni volta! OGNI SACROSANTA VOLTA! Deve esserci un'altra copia delle chiavi in giro che io non conosco, poco ma sicuro vi dico!"
La storiella che le era stata raccontata veniva in qualche modo confermata: "E' normale che se le cose stanno così e non mi viene detto, beh non è colpa mia poi se succedono le cose.....ecco..." -si riferiva ovviamente all'avvelenamento del cibo che aveva preparato per gli ospiti stranieri.. -
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Decise di lasciarlo libero di sproloquiare, se lo avesse ascoltato e fatto sentire ben accolto magari avrebbe cantato ancor più volentieri.
Sorrise di fronte al suo racconto del passato, di come narrasse di aver rigato diritto ed essersi guadagnato di fatto quella carica nonostante i modi del capocuoco che era sopra di lui. Il fatto che indirizzasse quelle accuse sui giovani le faceva intendere che lui sospettasse di mani svelte e rapide o almeno di riflessi più pronti dei suoi ma era davvero così? Avrebbe potuto scoprirlo indagando davvero e andando oltre alle apparenze.
"Se dite che la dispensa o proprio la cucina deve essere così, qualcuno deve essere in possesso di una copia della chiave."
Occorreva capire, tuttavia, chi fosse ad avere quella via d'accesso alla cucina e sbarazzarsi della copia della chiave per eliminare un problema.
"Questi furti avvengono tutti alla stessa ora? Di solito quando siete lontano dalle cucine?"
Domandò cercando di capire quale fosse il momento della giornata in cui avrebbe potuto pescare il colpevole con le mani nella marmellata.
"Vi è mai capitato in passato di trovarvi senza le chiavi e poi accorgervi che erano riapparse?"
Come se qualcuno gliele avesse sottratte per farne una copia.SPOILER (clicca per visualizzare)201 parole. -
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"Quello che è sicuro è che non avvengono in orario di cucina." -rispose il capocuoco dopo averci ragionato un po' su -"Per la maggioranza durante la notte, a volte è capitato il pomeriggio, prima dell'orario della merenda e dopo quello del pranzo. Mai la sera o la mattina."
Di certo questo ladro conosceva dunque gli orari delle cucine per poter agire indisturbato nei momenti meno trafficati.
"Nossignora!" -stavolta l'uomo era ben sicuro -"Da quando ho ricevuto queste chiavi le conservo gelosamente con me. Ci dormo insieme pure! Se una copia c'è, o è stata fatta prima della mia nomina dieci anni fa, oppure durante il tempo dell'Usurpatore. Gli Dei solo sanno che succedeva nelle cucine in quel periodo!"
Si disegnò la stella a sette punte sul petto per scacciare il pensiero e insieme onorare il defunto.
"Posso prestarla a voi però, se credete." -l'uomo si tolse un laccetto dal collo per porgerlo alla Florent -"Se serve a risolvere questo mistero, questo ed altro!". -
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Chiunque avesse le chiavi era qualcuno che conosceva gli orari della cucina e aveva preso l’abitudine di intrufolarsi di notte oppure di pomeriggio, nell’orario che intercorreva tra la merenda e il pranzo. Sera e mattina, i momenti più concitati, non avevano mai visto nessuno intrufolarsi.
“Chiaro, quindi evidentemente qualcuno si macchia di quei furti da tempo oppure durante l’epoca dell’Usurpatore ha avuto modo di fare una copia della chiave per sé.”
Ammesso non fosse qualcuno di abile a scassinare la serratura senza lasciare traccia, evitò di condividere quel pensiero con il capocuoco. L’idea di vedersi offerte le chiavi le scatenò un sorrisetto che non riuscì a nascondere, non si sforzò affatto di mascherarlo.
“Mi sembra un’ottima idea, magari potremmo finalmente pescare il colpevole con le mani nella marmellata.”
Allungò le dita verso quelle chiavi.
Decisa a risolvere il mistero. Aveva già aspettato una volta un colpevole nel buio, ovvero l’assassino di Selene, anche questa volta avrebbe potuto farlo.
Il prossimo passo sarebbe stato muoversi verso le cucine durante il momento di chiusura ma per farlo avrebbe dovuto essere scaltra, cercare di seguire il percorso che non l'avrebbe resa visibile ed essere tanto leggera nei passi quanto abile a cercare di occultarsi, almeno, sotto ad un mantello oltre che nelle zone d'ombra. Silenziosa e furtiva per sgattaiolare non vista da chiunque, solo il capocuoco doveva sapere che sarebbe stata lì, chiunque altro poteva essere un pericolo per la riuscita della missione.SPOILER (clicca per visualizzare)240 parole. -
.CITAZIONETiro di furtività Lyanne vs ladruncolo misterioso 1 e ladruncolo misterioso 2
e anche il contrario:
[Giudizio mod + Intrigo/2 + Liv competenza Spionaggio*2 + Liv competenza Mimetismo*4 + Destrezza] - [Giudizio mod + Liv Competenza Controspionaggio*4 + Liv competenza Spionaggio*4 + Affinità attaccante/30 + Intrigo/2]
Giudizio mod Lyanne= 8 circostanza 4 modalità 2 scrittura= 14 punti
Giudizio mod ladruncoli (quanto sono attenti a vedere se c'è qualcuno che possa spiarli)= 8 circostanza 4 modalità (uno è lasciato a fare il palo)= 12 punti
Affinità Lyanne vs ladruncolo 1= Affinità casata/2 + Affinità cultura/2 + Affinità culto/100*pietà controparte + Affinità tratto specifico/5 + Affinità pg= 39/2 + 20/2 + 12/100*50 + 4/5+0= 19,5 + 10 + 6 + 0,8= 26,3
Ladruncolo 1 -PNG Rango 1 Lv 13 -130+32= 162 parametri
Marziale Incosciente
Marzialità 80 (50 d 30 f)
Diplomazia 30
Amministrazione 2
Intrigo 30
Conoscenze 20
Competenze base ed intermedia di Roccia del Drago + avanzate in Marzialità
[14 + 191/2 + 5*2 + 0 + 20]+15% - [12 + 0 + 2*4 + 0 + 30/2]= (14+95,5 + 10 + 20)+15% - (12+8+15)= 139,5 + 15% - 35= 160,42 - 35= 125,41 Prova riuscita. Il palo non si accorge di Lyanne
Tiro invertito:
12 + 30/2 + 2*2 + 0 + 50] - [14 +3*4+5*4+ 26,3/10 +191/2]+ 15%= (12+15+4+50) - (14+12+20+2,63+95,5)+15%= 81 - 165,74= -84,qualcosa Prova non riuscita, Lyanne si accorge del palo
Ladruncolo 2 (quello entrato) PNG Rango 2 Lv 16- punti parametro 160+ 40= 20
Spia Imbecille
Marzialità 50 (40 d 10 f)
Diplomazia 30
Intrigo 100
Amministrazione 14
Conoscenze 6
Ogni competenza base e intermedia di Roccia del Drago + avanzate in Intrigo
Lyanne vs ladruncolo 2
160,42 - [12 + 0 + 2*4 + 0 +100/2]+15%= 160,42- (12+8+50)+15%= 160,42 - 80,5= 79,92 Prova riuscita, nemmeno il secondo ladruncolo si accorge di Lyanne
Ladruncolo 2 vs Lyanne
[12 + 50/2 + 2*2 + 0 + 40] + 15% - 165,74= (12+25+4+40)+15% - 165,74= 93,75 - 165,74= - 72,59 Prova non riuscita. Lyanne si accorge anche del secondo ladruncolo
Silenziosa come un gatto a caccia, Lyanne si era portata al calare della notte sul limitare delle cucine intenzionata a scovare il colpevole in flagrante. Era un'ombra tra i corridoi della Fortezza e sembrava proprio che nessuno si fosse accorto di lei. Nemmeno l'uomo che sostava all'angolo sembrò avvedersi della presenza della Florent; vestiva abiti comuni e non aveva un solo segno distintivo che lo distinguesse. Proprio in corrispondenza della descrizione dello stalliere che le era già stata fatta; a riprova che colui che stava cercando potesse essere proprio lui, l'uomo sembrava guardingo, pronto a captare ogni rumore che potesse far pensare ad un pericolo.
"Datti una mossa, dobbiamo sloggiare!" -la frase pronunciata dal ladruncolo era diretta a qualcuno già dentro la porta della cucina che era stata leggermente accostata. Dunque il misterioso stalliere aveva un complice nei suoi furti! Costui era troppo dentro le cucine perché la Lady riuscisse a scorgerlo per bene dalla sua posizione, ma quando si affrettò a rispondere all'altro, poté notare come avesse voce di bambino: "Arrivo, arrivo!"
Aveva ben due ladri sotto al naso, cosa fare adesso? Denunciarli lì per lì sperando non reagissero? Correre a chiamare aiuto? O quale straordinaria strategia la Lady di Acquachiara aveva in mente stavolta?. -
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Aveva atteso pazientemente la fine del turno della cucina, un momento in cui nessuno occupasse quello spazio e l’opportunità per il ladruncolo di entrare in azione. La chiave della cucina le avrebbe dato libero accesso grazie alla disponibilità del capocuoco, con quelle si sarebbe potuta intrufolare per aspettare nell’ombra l’artefice di quei furti e, chissà, magari anche dello stesso avvelenamento. Giunta al limitare della cucina si accorse della presenza dell’uomo che era esattamente come Selene, la piccola serva ed ex uccelletto del Ragno Tessitore, glielo aveva descritto. Lo Stalliere era il colpevole ma aveva un complice.
Fu la voce che proveniva dall’interno della cucina a farglielo comprendere, quella necessità di sloggiare tuttavia a cosa era collegata? Espiro lentamente mentre faceva lavorare la mente sulla possibilità di uscire dal proprio nascondiglio.
Se fosse saltata fuori in quel momento lo stalliere avrebbe potuto reagire, certo si sarebbe trovata da sola contro di lui consentendo magari una via di fuga al bambino e, chissà, forse anche alla copia di quella chiave. O si sarebbe trovata da sola contro entrambi. Sarebbe stata una mossa azzardata che la metteva a rischio. Lo escluse.
Escluse anche di correre a chiamare aiuto, magari nel frattempo i due si sarebbero dileguati senza possibilità di scoprire che faccia aveva quel bambino.
Decise di pazientare, di rimanere immobile nell’ombra, la sua posizione le permetteva di osservare chi era il palo e da lì, magari, avrebbe potuto anche vedere il bambino una volta fuori. Osservarlo, capirne le fattezze e saperlo riconoscere e descrivere in un secondo momento a guardie da mandare a prelevarlo.
Se avesse avuto abbastanza informazioni avrebbe potuto dirottare Laario e i suoi nell’andare a pescare direttamente lo stalliere e il complice per assicurarli alla giustizia reale o almeno ad un interrogatorio e risolvere quel problema una volta per tutte o, addirittura, farlo alla propria maniera e farli scomparire in un modo differente.
Decise di aspettare, di assicurarsi che anche il bambino uscisse per studiarlo e poi, da lì, avrebbe potuto anche valutare se pedinarli mentre si allontanavano per vedere che direzione avrebbero preso. Dove poter trovare lo stalliere era semplice, dove poter pescare quel bambino o chiunque avesse quella voce giovanile poteva richiedere che lo seguisse cautamente nella notte stando attenta a non farsi scoprire. Si sarebbe mantenuta in quella posizione, senza avanzare oltre, con il rigoroso silenzio o una premura necessaria ad ogni movimento e la cautela massima. Ogni rumore nella notte era amplificato e lei non voleva farsi scoprire.SPOILER (clicca per visualizzare)413 parole.
La seconda toppa nelle falleSemilibera per le spie alla Fortezza |
