Scarsità di miracoli

Quest Aconé e Caleb

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    L’alba del giorno prescelto per la partenza i cavalli del seguito di Caleb ed Aconé furono fatti trovare pronti di fronte alla villa dei Sulthys, inseriti all’interno di una più grande colonna di altri cavalli e muli da soma e da traino. Il proprietario dei carri e di buona parte delle bestie era il carovaniere indicatoli da Qalaq e contattato dal governatore Arthos Sulthys per loro conto. Bohras era il suo nome, un uomo stagionato che sembrava aver girato il mondo per diversi anni.
    Alle creature degli occidentali e del carovaniere si aggiungevano quattro cavalli dal manto nero splendente ed un puledro maculato. Quest’ultimo era il destriero di Adharos Sulthys, il quale aveva litigato aspramente con il padre una volta convintosi della necessità di seguire la coppia nel loro viaggio verso Sar Mell. Gli altri cavalli erano infatti per la scorta incaricata di proteggerli: quattro guardiani in armatura dagli occhi stanchi.
    Rispetto alla conclamata prodezza di Thraur e Caleb in combattimento, probabilmente avrebbero fatto poca differenza in una situazione di pericolo, ma erano quattro paia di occhi in più che in terra straniera avrebbero potuto fare la differenza.

    Cinque pezzi d’argento per ogni giornata di viaggio. Sette per ogni notte se avete fretta. - spiegò Bohras coprendosi il capo con un berretto. Posso portarvi a Ser Mell in meno di dieci giorni. Senza banditi o selvaggi, solo un po’ di polvere se non vi da fastidio haec-haec -sghignazzò battendo i denti.
    Altrimenti posso farvi conoscere molti luoghi che le vostre mappe non conoscono, pascoli che producono i migliori formaggi, le salsicce più succose! Mi è stato detto di tenere voi come esclusivo carico; quindi, volendo, potete riempirvi i carri di merce.
    Attendo il vostro ritorno in Marzo- si raccomandò invece Artho, rivolgendosi più al figlio che ai due ospiti
    Non temete padre, sotto la mia sorveglianza gli interessi di Volantis saranno salvaguardati - affermò solenne il giovane battendosi il pugno sul petto. Ma loro? Aconé e Caleb arebbero davvero tornati a Urman? Sar Mell si avvicinava e con essa o la soluzione che cercavano...o nulla affatto.
    Punto primo: decidete quando partire, se immediatamente l'8 Febbraio o dopo.
    Viaggetto
    Questa è la bellissima mappa del viaggetto. 9 Giorni di viaggio Standard (45 pz d'argento), 6 se pagate per viaggiare anche nelle tenebre (72 pz d'argento).
    Viaggiate con Adharos, la scorta ed il carovaniere oltre che con tutto il vostro seguito.
    Robb_Stark Freene
    Scadenza: 29/10
     
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    8 febbraio
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    Jolland, lingua comune


    Caleb aveva deciso di trascorrere una sola notte nel palazzo dei Sulhtys, il tempo di riorganizzarsi e riposarsi e dare modo ad Adharos di convincere il padre e prepararsi per il viaggio. Essendo presa con le sue ricerche in biblioteca però, Aconé non aveva ancora avuto modo di chiarire con il marito l'inconveniente del giorno precedente e sebbene si fosse oramai rassicurata sulla fedeltà dello Stark, permaneva nella giovane una punta di vivo fastidio che avrebbe impiegato qualche giorno a digerire.
    "Quel ragazzo è un'assicurazione per noi che il governatore non decida di spedirci in bocca a qualche nemico." -mentre ultimava i preparativi aveva deciso di ragguagliare Jolland sulla situazione. Si stava facendo aiutare dall'amico a fissare per bene al petto la copertura in cuoio che si era portata dietro per sicurezza; a quanto ne sapeva quello che andavano ora ad attraversare era la parte più pericolosa del loro percorso ed il rischio di essere attaccati sul sentiero era elevata. Il cammeo di Caleb era nascosto in un risvolto della camiciola, gli altri gioielli al momento sarebbero stati più un problema che un vantaggio.
    "Non credo abbia mai visto in vita sua un servitore che non fosse uno schiavo...ti chiedo scusa in anticipo." -evitò di avvisare Jolland dell'interesse che Adharos aveva mostrato per l'integrità dei suoi genitali, non era necessario sapesse così tanto. Al cinturone legò lo stiletto in acciaio dono di suo cugino, una sicurezza in più che non avrebbe fatto male a nessuno se non fosse stato necessario, mentre l'arco di legno cuordorato che riposava sulla sua schiena ed il naginata che non lasciava il suo fianco sarebbero stati appoggiati il prima possibile sul carro accanto a lei.
    "Procurami delle frecce prima della partenza. Korzionzin, chiedi così." -avrebbe incaricato il suo compagno donandogli eventualmente i soldi necessari per completare la piccola missione. Forse non avrebbe vinto una gara di tiro con l'arco in patria, ma pensava che il dono degli Anyassas poteva risultare un buon modo per aiutare suo marito nel caso le cose si fossero messe male. Congedato l'attore, la fanciulla si assicurò che le sue scorte di medicinali fossero in regola per la partenza, così come le boccette di veleno che aveva preparato per ogni evenienza. Quindi ultimò i preparativi legando parte dei riccioli in trecce più o meno grandi ai lati della capo, un'acconciatura comoda che aveva copiato da Ser Forrester.
    "Non temete messer Sulthys" -ad Essos che i titoli nobiliari non esistevano, la Rosa non sapeva bene come rivolgersi a coloro che comandavano -"Ci occuperemo di vostro figlio con ogni cura."
    Aveva raggiunto il convoglio pronto alla partenza ed ascoltato a spizzichi e bocconi le trattative che il capocarovaniere stava tenendo con il Lupo e come era solita diede la sua opinione al marito, in lingua di Westeros con buona pace di tutti i presenti: "I soldi al momento non sono un problema, potrebbe esserlo viaggiare di notte?"
    Il Lord di Grande Inverno era tra i due sicuramente quello che aveva più esperienza di come si conduceva una spedizione; se viaggiare anche di notte poteva essere un pericolo per la carovana non c'era nessuno più in grado di lui per decretarlo.
    "Tre giorni sembrano pochi, ma se i nostri nomi sono già volati di pergamena in pergamena, potrebbero far la differenza tra esplorare Sar Mell da soli o farlo con un esercito pronto a scortarci dove non vogliamo andare."
    ----
    La preparazione di Jolland fu decisamente meno complessa dovendo semplicemente infilare i suoi calzoni e la sua camicia e mettersi al fianco lo stiletto che gli era stato donato. Non che sapesse davvero usarlo del resto. Con le monete che gli erano state consegnate dalla Signora si era diretto di gran lena dall'armaiolo ripetendo la parola che aveva utilizzato la Tyrell: Korzionzin.
    Recuperate quelle, sarebbe tornato di gran lena al fianco della sua Lady.

    CITAZIONE
    Indosso:
    -Corazza di cuoio RID 3 Peso 2
    -Cammeo di Caleb (nascosto) 4 attrazione 10 affinità caleb
    -Stiletto in acciaio (8 att 2 dif peso 1)

    Porto vicino ma evito di indossarli se non necessario perché pesano troppo insieme per la povera Aconé:
    -Naginata a doppia lama (23 att 11 dif peso 14)
    -Arco di legno cuordorato (14 att peso 7)

    Il resto caricato.

    CITAZIONE
    640 parole

    Mando Jolland a comprare delle frecce con 10 argenti in tasca. Teoricamente quelle in legno dovrebbero venire 1 argento, ma se dovesse lasciarsi truffare fino a 10 ha ecco ahahahaah
     
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    Caleb era pronto a partire.
    La sua breve partenza a Urman era stata abbastanza da fargli recuperare le energie spese durante il viaggio. Sebbene non ffosse stata una vera e propria vacanza, e la Nuova Airone fosse una nave con i fiocchi, ogni cosa era meglio di trovarsi in pieno mare.
    Gli uomini non erano pensati per passare il tempo tra le onde, diamine!
    Avrebbe viaggiato con abiti comodi, ma avrebbe sempre tenuto con sé tutte le armi di cui avrebbe avuto bisogno, e lo stesso avrebbe fatto Thraur: nel caso che qualche bandito avesse avuto la malaugurata idea di trargli un'imboscata, i due guerrieri sarebbero stati pronti a rispondergli per le rime.

    Il carovaniere indicatogli da Qalaq sembrava un uomo... Quantomeno navigato, quindi Caleb era propenso a credere che fosse affidabile. Affidabile, nella misura in cui il fantomatico carovaniere non intendesse fregarli, ovviamente, ma era certo che Aconé avrebbe identificato qualunque raggiro per tempo.

    Posso portarvi a Ser Mell in meno di dieci giorni. Senza banditi o selvaggi.
    Sebbene la proposta di mangiare formaggi e salsicce fosse sufficiente a far apparire quel viaggio come un vero viaggio di nozze, almeno agli occhi di Caleb, le parole di Aconé lo avrebbero riportato alla dura realtà: il tempo stringeva.

    Sospirò, immaginando di assaggiare tutte le delizie della provincia di Volantis (chi avrebbe mai pensato che fosse una valida meta culinaria?). Avrebbe potuuto fare a gara con Thraur e Zephirus a chi mangiava più salsicce! Mangiare decine di formaggi puzzolenti...
    Scrollò le spalle, obbligandosi a ragionare a mente fredda.

    "I soldi al momento non sono un problema, potrebbe esserlo viaggiare di notte?"

    Era un dubbio legittimo: il vero timore di Caleb riguardava la possibilità che il carovaniere stesso li traesse in una trappola, ma la presenza dei quattro soldati di Urman avrebbe dovuto garantire che i turni di guardia venissero ben rispettati.
    Per di più, Aconé aveva ragione: sebbene tre giorni non fossero molti, non sapevano quanti ne avessero veramente a disposizione. Il fatto che il governatore di Urman avesse fornito a Volantis informazioni sulla loro presenza rendeva fondamentale agire di fretta. In quelle circostanze, anche i tre giorni che avrebbero guadagnato viaggiando di notte sarebbero stati di vitale importanza.

    Ci siamo io, Thraur e Zephirus. Indipendentemente da come se la cavano quei quattro, posso proteggerti io di notte. Avrebbe rassicurato sua moglie.

    Dopo aver salutato, e ringraziato per l'ospitalità ricevuta, il governatore di Urman, Caleb avrebbe avvicinato il carovaniere.
    Non ho problemi a viaggiare di notte. Avrebbe decretato. Confido nella tua esperienza e nel fatto che ciò non comporterà altri rischi, ovviamente... Tolta la polvere, quella non mi disturba. Avrebbe concluso con un ghigno.

    450 parole

    Viaggiamo anche nottetempo.
     
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    Il carovaniere arricciò il naso e scosse i baffi
    I giovani d’oggi non sanno più godersi il viaggio. Come preferite comunque, come da mia parola non incontreremo ne banditi ne dothraki lungo la mia rotta. E come segno di fiducia, prenderò il mio pagamento all’arrivo - assicurò lisciandosi la barba biforcuta. - anche perché senza fare soste dove diavolo lo spenderei… - borbottò poi fra se e se.
    Per mia esperienza le campagne sono più che sufficientemente floride per far pascolare le bestie, ed il governatore ha provveduto a fornirci un’abbondanza di cibarie…la vostra creatura…è autosufficiente? E’ in grado di procacciarsi le prede e tenere il passo? - avrebbe semplicemente domandato guardando Zephyrus con sospetto.
    Cavalcare a passo di carovana non era certo come starsene in panciolle in una piscina a Pentos o ad Urman: era certamente più scomodo che lasciarsi trasportare sulla Nuova Airone, dove bene o male avevano goduto della libertà di organizzarsi le giornate a loro gradimento. Il viaggio a dorso di cavallo era certamente più familiare per Caleb, che non avrebbe avuto più problemi di mal di mare, ma indubbiamente più stancante, richiedendo un’attenzione più costante.
    L’aria di mare avrebbe seguito la carovana per i primi giorni, anche quando questo era sparito oltre un orizzonte di colline brune ed alte sterpaglie.
    La scelta di viaggiare anche nelle ore notturne costringeva a scaglionare le ore di riposo: sostavano al tramonto per permettere agli animali di brucare con un po’ di luce, si muovevano di nuovo per alcune ore e poi sostavano una seconda volta. Pure quando le nubi non permettevano di approfittare della luce lunare, Bohras riusciva a tenere la colonna di animali sul percorso, accendendo ogni tanto una candela e periodicamente facendo l’appello. Per i primi due giorni non incrociarono nessuno se non qualche pastore in lontananza, ed anche le notti, anche se mai libere dal latente terrore per l’ignoto che nascondevano nelle loro ombre, passarono tranquille.

    11/02
    Non ero mai andato tanto nell’entroterra -avrebbe ammesso Adharos quando, la terza mattina, giunsero ad un villaggio collocato proprio in mezzo alla strada. Non erano più di una decina di baracche circondate da altrettante tende di cuoio, qualche recinto di pollame ed un modesto porcile. Ragazzi e ragazze più giovani di Adharos uscirono a guardarli passare, fissandoli per la durata del loro passaggio. Avevano pelle olivastra e luminosi occhi verdi, erano esili di corporatura e dallo sguardo stanco.
    Avete accompagnato vostro padre qua? -avrebbe domandato Bohras rivolgendosi al giovane Sulthys
    Sì, sembrano pochi mesi fa, ma invece…
    Tre anni. Non conviene fermarci, non hanno nulla da offrire e molto da chiedere.
    Non pensavo fossero ancora qua…avevo capito che mio padre gli avesse negato di poter stare nella provincia di Urman. - c’era un accenno di vergogna nell’affermazione di Adharos
    Vostro padre vendette bene la decisione…vi informò che qua siamo ben fuori dalla portata dell’autorità di qualsiasi governatore. Queste persone credono di godere della protezione di vostro padre, ne benedicono il nome…il giorno nel quale i dothraki li troveranno e faranno schiavi e nessuno alzerà un dito…beh, forse allora si renderanno conto che sul vostro nome dovrebbero sputare. Con tutto il rispetto eh - sorrise Bohras prima di girarsi verso Caleb e Aconé per spiegare la situazione con poche parole - Sono Rhoynar, non provate nemmeno a parlarci, non capireste una parola. - anche ad Essos non mancavano le comunità messe in fuga dalla guerra. La vicinanza relativa a Volantis sembrava tenere quelle persone al sicuro dai dothraki, ma Bohras era evidentemente pessimista nei loro confronti.
    Ma non vergognatevi di vostro padre: Volon Therys, Valysar…quelle sono città grandi e ricche ben più di Urman, se questa gente non è stata accolta là non può certo essere responsabilità dei Sulthys
    Adharos, non troppo convinto, si grattò il capo guardando alle proprie spalle uno di quei ragazzini
    A tal proposito capo…e signora… - proseguì rivolgendosi con maggior interesse ai suoi ingaggiatori Mi è stato fatto intendere di evitare il passaggio attraverso grandi paesi come Volon Therys…nessun problema e non chiederò nulla, ma sapete che significherà dover attraversare la Rhoyne in terre selvatiche, vero? E che non includo nel mio prezzo quello che dovrete pagare ai traghettatori, se ne troveremo? - un gesto un po’ furbesco e meschino farlo presente solo dopo giorni di viaggio, ma di questa natura dei carovanieri erano stati avvertiti.
    Come non passeremo da Volon Therys? Con la mia presenza verremmo senz’altro accolti in grande stile! - protestò sorpreso Adharos
    Se vuoi andare te lo consiglio ragazzo, le case del piacere competono con quelle di Volantis per varietà e professionalità delle schiave. Ho piacevoli memorie di intere commissioni spese là dentro… - ridacchiò Bohras offrendo allo Stark e la Tyrell l’opportunità di evitare di rispondere al giovane Sulthys. Meschino o no, sembrava comprendere il loro bisogno di riservatezza.

    Giogo, destinato ad attrarre a sé la curiosità dei curiosi, fu avvicinato assieme ad uno dei soldati di Urman da un anziano dalla volta barba e le palpebre serrate.
    Aupouk yeung kmean phnek te mteay phtal aoy yeung vinh nouv kar meul kheunh robsa yeung! - iniziò a dire camminando verso di loro. La mano del soldato afferrò istintivamente l’asta della lancia che portava fissata alla propria sella.
    L’uomo, pur apparentemente alla cieca, affidò invece a Giogo un piccolo feticcio d’erba secca intrecciata: un omino con la testa pitturata di rosso e chele di granchio legate al posto delle mani.
    Champoh mteay Rhoyne yeung nung chuobaknea mtong tiet . Kom thleak knong phleung dauch satv kanleat! - l’ultima frase suonò come ammonimento, con tanto di indice sventolato aggressivamente.
    Non parlo molto Rhoynar, ma credo ti abbia appena detto di non buttarti nel fuoco come una falena…- rise il soldato rilassando la postura -Io fossi in te gli darei retta, non so di molta gente che se la cava bene nel fuoco.

    I metalupi possiedono senso dell’umorismo anche senza che un metamorfo prenda possesso della loro coscienza? Difficile a dirsi, ma oggettivamente ciò che avrebbe attirato Zephyrus nei dintorni sarebbe stato assai meno divertente dell’incontro di Giogo con l’eccentrico rhoynar.
    Attirato inizialmente dall’odore di coniglio, l’olfatto di Zephyrus sarebbe stato sopraffatto da quello di carne in putrefazione. Immerso in una zona boschiva adiacente alla strada un corpo umano legato per il busto in alto su di un albero nutriva mosche e uccelli, lasciando sotto di se una striscia umida lungo la corteccia fino alla base del tronco. La pelle era secca, come cotta dal sole, le orbite svuotate ed il volto irriconoscibile. Indossava un resto di armatura, ma non tutta. Sarebbe stato il caso di prestare attenzione, ma forse il lupo poteva tentare di seguire gli odori per capire verso che direzione si trovasse la minaccia responsabile per quella morte.
    Prima cosa: la mappa che avevo trovato a quanto pare era tremenda, quindi ve la aggiorno con una più fedele anche alle mappe che usiamo noi solitamente.
    sARmell
    Siete a metà viaggio circa, quindi potete ruolare la tranquillità/noia/fatica dei primi giorni/notti di viaggio. Caleb e Aconé ricevono un po' di backstory su questo villaggio insignificante di rhoynar, ma viene anche anticipata la questione dell'attraversamento della Rhoyne. Bohras vuole lavarsi le mani della responsabilità e appioppare a voi l'incombenza di dover trovare e pagare dei traghettatori una volta là, Adharos vorrebbe passare da Volon Therys, che rispetto a Volantis è una piccola città, ma che dalla wiki risulta più grande di qualsiasi città di Westeros.
    Per non far mancare niente a gregari e simili, Giogo e Zephyrus trovano dei regalini. Zephyrus può avvertire Caleb oppure mettersi a fare il segugio, dipende se vince l'istinto di lupo o quello di metamorfo.

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    8 febbraio
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    9 febbraio
    "Ka- ka- ka- ka" -dopo i diversi addestramenti sulla Nuova Airone, la Tyrell cominciava a prenderci la mano: lo splendido falco che tanto spaventava Jolland volava maestoso nel cielo assolato della steppa che andavano attraversando, tornando a posarsi placido sul braccio guantato della sua Padrona ogni volta che questa lo richiamava e lo premiava ricompensandolo adeguatamente.
    "Bravo, Rocha, bravo..." -quando la Florent le aveva fatto quel dono alle nozze lo aveva nettamente sottovalutato. Del resto cosa se ne fa una Lady di un falco da caccia? L'animale però, adeguatamente addestrato a fare ritorno sul suo braccio quando lo richiamava, poteva avere un'utilità alla quale di certo la Lady di Acquachiara non aveva mai pensato.
    "Ricordi cosa ti ho detto sugli uccelli?" -la domanda, rivolta a Caleb in lingua Westerosi, si riferiva agli avvertimenti che Aconé aveva rivolto allo Stark una volta scoperta la sua natura e ciò che gli Antichi gli avevano concesso di fare in loro nome. Le raccomandazioni della vecchia Nan infatti sconsigliavano ai mutapelle di possedere troppo a lungo il corpo di un volatile poiché si poteva correre il rischio di non voler più far ritorno alle umane sembianze una volta assaporata la libertà del volo.
    "Pensi di riuscire ad udire il mio richiamo e a far ritorno ogni volta sul mio braccio?" -se anche qualcuno avesse conosciuto la lingua comune in quella spedizione, riuscire a comprendere di che accidenti stesse parlando la Rosa non era affare semplice. Per il Lord di Grande Inverno, poter disporre di un falco con cui osservare i dintorni ed esplorare eventuali pericoli in anticipo, garantiva alla comitiva un vantaggio non da poco in un territorio insidioso come quello che andavano ad attraversare. E, a differenza di un volatile a casaccio pescato nei cieli, Rocha aveva oramai impresso profondamente quel ka-ka-ka che ogni volta lo riconduceva dalla Padrona; poteva essere il legaccio necessario per assicurarsi che il suo amato non si perdesse nei cieli ma facesse ritorno ogni volta da lei.
    "Sarò la tua àncora...(ed il tuo ancòra cit) "

    10 febbraio
    "Caleb ti chiederà di proteggermi a costo di mettere a repentaglio la sua vita." -la notte era calda tanto quanto il giorno in quel tratto di strada, clima che sicuramente non avrebbe fatto la gioia di Thraur abituato a ben altre temperature -"Non mi fraintendere, sono più che felice che tu sia accanto a me a togliermi dai guai."
    La colloquialità che si prendeva col guerriero del Clan delle Montagne era dovuta alla familiarità che oramai aveva con coloro che lo Stark considerava amici prima ancora che sudditi: "Ma se le cose dovessero mettersi male, male davvero intendo, vorrei che ti occupassi di mio marito prima di pensare a me."
    Lo sguardo malinconico della fanciulla si perdeva dietro le spalle larghe del Protettore del Nord che viaggiava poco più avanti.
    "Se dovesse succedergli qualcosa non sarei la sola a crollare..." -non era solo l'amore ciò che aveva spinto la Tyrell a quella richiesta, ma la fredda logica di ciò che avrebbe comportato la morte del marito -"I miei figli sarebbero in pericolo, il Nord sarebbe dilaniato dai nemici esterni e dalla necessità di trovare un regnante per Torrhen ed il mondo perderebbe il suo guerriero e la sua più grossa protezione..."
    Cosa sapeva Thraur delle visioni dello Stark e dei pericoli che si annidavano nell'Oltre? Era consapevole che il Lupo era l'ultimo baluardo posto dagli Antichi in difesa della vita? La morte di Caleb sarebbe stata la rovina per il mondo intero e se ad Aconé del mondo poteva anche importare poco, era tuttavia ben interessata alla sorte della sua famiglia che quel mondo lo abitava.

    11 febbraio
    Dopo tre giorni di cammino tra paesaggi uguali l'uno con l'altro, il villaggio di povera gente che stavano attraversando proprio in quel momento risvegliò tutto l'interesse della Rosa. In particolare a colpire la Lady era stata l'identità di quei poveracci: Rhoynar. No, non ne conosceva la lingua, ma aveva studiato la storia degli antenati della famiglia Martell: quelle persone abitavano in maestose città sulle rive del fiume Rhoyne che veneravano come divinità. Tra i loro insediamenti vi era proprio Sar Mell, distrutta poi dall'espansione della Libera Fortezza di Valyria durante le guerre rhoyniane. La condizione di quei profughi, scacciati da ogni città, non era che il risultato dell'imperialismo dei Signori dei Draghi e la Tyrell, sebbene non avesse una sola goccia di sangue valyriano nelle vene, se ne sentì in parte colpevole.
    Non stavano forse cercando Sar Mell per far schiudere un uovo di Drago e carpire ogni segreto sulle arti magiche che quell'antico popolo praticava?
    "Vi stupireste di quanto abbia da offrire anche il più meschino degli uomini." -di Volon Therys e del passaggio attraverso la Rhoyne avrebbe lasciato fosse il marito ad occuparsene e contrariamente al consiglio ricevuto dal capocarovaniere, la fanciulla era scesa dal carro dopo aver recuperato una bottiglia di liquido rosso e si era messa in cammino un passo dietro l'altro per avvicinare quella gente così diversa da lei.
    "Salve!" -visto che non conosceva la loro lingua, non era necessario sforzarsi di parlare il valyriano che venne dismesso a favore della lingua Andala. Il saluto fu accompagnato dallo sventolare della mano aperta (gesto che sperava fosse universale) e da una velocissima presentazione: "Aconè." -si annunciò ponendo la mano del saluto sul cuore e chinando la schiena di fronte a quegli sconosciuti. Non aveva senso sproloquiare nomi e titoli di fronte a chi non riusciva neppure a capirla, o sapere cosa volesse dire essere Signori di Grande Inverno del resto.
    A quel punto sollevò la destra chiusa a pugno, fatta eccezione per il dito indice ed il medio: iniziò dunque a muovere quei due uno dopo l'altro, simulando una camminata accompagnata anche dal resto del braccio che si spostava di concerto: "Sar Mell"
    Era il nome rhoynar della loro antica città, quella era una parola che sicuramente avrebbero riconosciuto! Avrebbe generato curiosità o paura? Solo a quel punto, cercando con gli occhi la persona più anziana che avrebbe trovato, la Rosa avrebbe mostrato la bottiglia tirata giù dal carro che conteneva vino rosso e che ora veniva offerta in dono al villaggio in segno di amicizia.
    Non conoscere il rhoynar poteva divenire un problema una volta giunti alle rovine; forse non c'erano Capicaccia d'Ebano tra quei profughi, ma avrebbero potuto trovare una guida o un traduttore con un po' di fortuna.

    ---
    Ma perché gli Dei mettevano sempre i personaggi più strani sul suo cammino? Quella sorta di bambola che gli era stata affidata dal vecchio cieco era inquietante e non solo per le fattezze e le chele sulle mani (pescavano granchi di fiume quei disgraziati?), ma soprattutto per la frase con cui era stata accompagnata.
    "Che vuol dire?" -lo chiese al vecchio nell'unica lingua che conosceva -"Che vuole dire?" -lo ridomandò al soldato senza neppure ascoltare davvero la risposta.
    Poteva ovviamente trattarsi solo di un pazzo, ma voleva davvero correre il rischio di far finire la sua Signora in qualche pericolo? Per non parlare poi del fatto che aveva parlato proprio di fuoco: "Sar Mell?" -disse a voce alta la sua destinazione sperando in qualche cenno affermativo o meno da parte del vecchio.
    Ciampo mteay Rhoyne yeung nung ciuobacnea mootong tiet . Kom tleak knong fleung dauch satv canleat -ovviamente la pronuncia dell'attore era pessima, ma si era ripetuto la frase che gli aveva rivolto il suo interlocutore per poterla poi riferire alla Tyrell. Il problema era che essendo cieco non poteva neppure mimargli quel che accidenti voleva da lui, quindi per il momento gli restava solo da sperare di ricevere spontaneamente qualche informazione in più con qualche piccolo suggerimento: "Draghi?" -e no, non c'era verso che il poveretto conoscesse quella parola.

    CITAZIONE
    1.285 parole

    1) Propongo a Caleb di metamorfizzarsi nel falco ogni tanto e farsi un giro nei dintorni per assicurarsi che non finiamo in qualche casino.
    2) Chiedo a Thraur di scegliere Caleb se mai si dovesse trovare di fronte alla scelta.
    3) Provo a vedere se tra i poveracci qualcuno la calcola/ reagisce a Sar Mell con l'intenzione di trascinarmi dietro qualcuno per tradurre eventuali iscrizione o robe varie. Offro vino che fa sempre bene.
    4) Giogo impanica. Per ora prova a vedere se riesce a racimolare qualche info in più dal vecchio...
     
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    Il lungo viaggio a piedi era decisamente più nelle corde dello Stark di passare intere giornate in panciolle a bordo della Nuova Airone: per quanto il cambio di modalità di viaggio, oltre alla notevole comodità dell'imbarcazione di Qalaq, non gli fosse dispiaciuto, iniziava ad aver bisogno di muoversi personalmente verso la sua meta.
    La prima parte del viaggio fu... Monotona, incredibilmente monotona e priva di novità. Zephirus cacciava il suo cibo nelle zone boschive, Caleb guardava Aconè, Thraur guardava Caleb... nulla di nuovo, insomma.

    Tolte quelle poche, fondamentali conversazioni che erano avvenute.

    *****


    La premura di Aconè sorprese Caleb, lasciandolo momentaneamente senza parole.
    Non ci avevo mai pensato, ma potrebbe essere una soluzione... Rifletté a bassa voce. Dopo quella conversazione che ebbero ad Approdo del Re, lo Stark aveva evitato di prendere possesso del corpo di uccelli, ma l'idea di sua moglie non era affatto male.
    Possiamo provare. Non amo i pennuti, ma il vantaggio che porterebbe è... notevole, specie in queste circostanze.
    La verità non detta era che Caleb si era sempre sentito a disagio nel controllare i corvi in particolare, e ogni volta che lo aveva fatto si era ritrovato con frammenti di ricordi sconnessi e vagamente inquietanti.. Come se fosse stato risvegliato da un brutto sogno.

    Eppure, ricordava benissimo le uniche due volte che aveva controllato un corvo in vita sua... Non ce n'erano altre... almeno che lui ricordasse.
    Rabbrividì, scuotendo il capo come a dissipare i brutti pensieri. In ogni caso, ti ringrazio. La tua idea potrebbe permetterci di avere una... miglior visione d'insieme. Commentò con un sorriso, avvicinando un dito al muso dell'animale.
    Un falco, uh... Sussurrò pensieroso. Ciao, Rocha.

    *****


    Thraur non veniva pagato abbastanza per il suo lavoro. Ecco la verità.
    Ascoltò i timori della Tyrell in silenzio, guardandola di sottecchi: in passato, Thraur era stato molto più di un bruto con un elmo cornuto, abbastanza più da comprendere le implicazioni delle parole della dama.

    Certo, la sua attuale condizione era uno strano mischiume di cavalleria e l'essere un membro di un clan del Nord.. Quindi ciò che aveva appreso nella sua vita passata tornava certamente utile, in quel momento.
    Sospirò, scuotendo lentamente il capo.

    Milady... vostro marito mi ha detto poco, penso che soltanto voi, ad ora, conosciate tutta la verità... O forse neppure lui ne ha piena consapevolezza. Ammise, afferrando l'elmo per le corna e sfilandoselo dal capo: per lui, quello era un atto di somma fiducia.
    Puntando gli occhi chiari in quelli di Aconé, rimase in silenzio per qualche secondo, alla ricerca delle parole giuste.
    Caleb si getterebbe in un mare di fuoco, per voi. Il motivo per cui ha voluto che io vi proteggessi è che, con me presente, è meno probabile che sia lui a doversi mettere in pericolo per salvarvi. Disse di getto. Io sono il suo braccio armato e, sebbene sia ben lungi dal suo livello come guerriero, sono sempre disposto a dare la mia vita per proteggere lui, o voi.

    Non gli piaceva la piega che quel discorso stava prendendo, ma era difficile trovare una soluzione a quel dilemma.
    Se voi doveste morire, Caleb impazzirebbe. E se mai dovesse esserci un pericolo tale da obbligarci a scegliere tra la vita di uno di voi due... Vi assicuro che tutti, incluso il lupo che lui tratta come un fratello, saremmo d'intralcio alla sua furia.
    Commentò scuotendo la testa, sorridendo tristemente alla Tyrell.
    Voi non comprendete di cosa lui sia capace, Lady Aconé...
    Pochi lo facevano, in effetti...

    *****


    Le città puzzano. Avrebbe borbottato Caleb in risposta ad Adharos, sogghignando divertito. E il mio lupo ha bisogno di passare un po' di tempo in mezzo alla natura: alle lunghe, l'ambiente cittadino gli dà fastidio... E fargli fare i bisogni è un incubo, immaginerete. Scherzò, facendo l'occhiolino all'uomo.

    Non ho problemi a pagare i traghettatori, ma conterò sulla vostra abilità nel trovarne uno. Replicò lo Stark, abbozzando un sorriso all'indirizzo di Bohras. Ciò potrebbe comportare una piccola ricompensa extra per la vostra disponibilità, ovviamente.
    Se era quello il gioco del carovaniere, avrebbe giocato, ma alle sue condizioni.
    Finita la discussione, si sarebbe seduto più comodamente, controllando le condizioni del suo arco mentre osservava Gioco e Aconé alle prese con quei profughi che, tanto per cambiare, parlavano una lingua del tutto ignota allo Stark.
    Nel frattempo avrebbe provato ad avvicinare la coscienza di Zephirus, che poco tempo prima stava esplorando i boschetti lì vicino.

    *****


    Se Zephirus sapeva una cosa, era che quello di fronte a lui sicuramente non era un coniglio.
    Cosa fosse, però, era una domanda molto più difficile: la puzza che emanava aveva persino coperto il buon odore delle sue prede, un affronto inaccettabile!

    L'odore della morte, però, fu sufficiente a mettere in azione il suo istinto: qualcosa non andava, in quel luogo, e doveva capire cosa fosse.
    Non capiva molto bene gli usi degli umani, ma sospettava che legare un uomo in quel modo fosse estremamente difficile... E di certo non un atto di cortesia.

    Muovendosi il più silenziosamente possibile, avrebbe provato a cercare, pur tenendosi sempre a debita distanza e pronto a fuggigre, l'artefice di tale scempio.
    Quelle terre calde non erano adatte ai metalupi, non c'era modo di sapere cosa lo attendeva.
    Ah, se solo il suo umano fosse stato lì con lui!

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    Sar Mell,
    il nome pronunciato da Aconé fu sufficiente ad allontanare i curiosi, che scossero convintamente il capo e si diedero da fare per tornare nel loro villaggio
    Ufficialmente sarebbe ancora proibito per i Rhoynar tentare di ripopolare Sar Mell. Una vecchia legge Volantiana. - spiegò Bohras - Tecnicamente non è vietato loro il transito per le rovine, sarebbe impossibile controllarlo. Ma suppongo che pensino che stiate provando a ingannarli.
    E’ folle che non sappiano una parola di valyriano! A quanto so si dovrebbe parlare lungo tutto il fiume al giorno d’oggi - protestò Adharos irritato dalla barriera linguistica
    Non è detto che loro non capiscano noi…è sicuramente vero il contrario. - rise il carovaniere. Ma non temete padrone Caleb, i traghettatori che troveremo sapranno parlare la lingua del denaro, quella che conta.
    Davvero Aconé appariva a quei villani come una volantiana intenzionata a farli passare dei guai? O erano genuinamente spaventati da Sar Mell? Quel gruppo era, dopotutto, fuggito alquanto lontano dalle sponde della Rhoyne, loro sacra dimora, era possibile che avessero qualche ragione ulteriore per tenersi alla larga.
    Guardandoli tornare verso le loro abitazioni, Aconé avrebbe però notato una balestra irreparabilmente rotta appoggiata senza cura su di un ceppo. Rotta, ma di buona fattura, un’apparizione del tutto fuori luogo. Ladri? O raccoglitori?
    Forse Bohras ha ragione, è inutile sprecare vino con loro. Per quanto sia triste sono proprio come pesci fuor d’acqua. Destinati a morire - la stoica freddezza di fronte alle tragedie non si addiceva molto al carattere di Adharos, ma era evidente che stesse almeno provando ad essere suo padre.


    L’unico Rhoynar a non spaventarsi fu il vecchio accostatosi a Giogo, il quale gli afferrò la spalla e gli si avvicinò annuendo.
    Mh-hm - annuì nuovamente con convinzione battendo l’indice dell’altra mano contro il petto di Giogo mentre il soldato di Urman tratteneva le risate.
    Zaldrīzoti… - disse in quello che sembrava essere valyriano – yeung brakadchea nung chuobaknea mtong tiet - gli sussurrò in un orecchio prima di fargli…l’occhiolino. Il vecchio aprì una palpebra rivelando un occhio scuro come il fondo di un pozzo, dove iride e pupilla erano quasi indistinguibili. Si battè l’indice sotto l’occhio e gli sorrise di nuovo prima di lasciarlo andare ed incamminarsi dal lato opposto.

    Il brivido della caccia in terra ignota. L’odore della raccapricciante scena si diluì e quasi sparì inoltrandosi in profondità nella macchia boschiva, ma una volta abbandonata l’ombra degli alberi si rifece nitido e chiaro: uomini, almeno una dozzina diversi.
    Con facilità il naso di Zephyrus avrebbe trovato i resti di un fuocherello fra le cui ceneri era già germogliata dell’erba. Nei dintorni feci, ossa animali, pezzi di cuoio, sangue…tutte tracce che confermavano un numero ridotto ma considerevole di uomini passato di lì qualche giorno prima. Guardandosi alle spalle, oltre il bosco Zephyrus avrebbe potuto ancora sentire in lontananza il rumore della carovana. Seguire le tracce di quegli uomini era possibile, ma per quanti giorni avrebbe dovuto separarsi da Caleb? O meglio, Caleb per seguire quelle tracce quanto lontano avrebbe dovuto mandare Zephyrus?
    Per velocità ed agilità era indubbio che il metalupo da solo avrebbe impiegato meno tempo ed avuto forse maggior efficacia, ma i resti straziati di quel cadavere suggerivano un’indole non eccessivamente pacifica di quelle persone che avrebbe dovuto seguire.
    L’orizzonte terminava in degli acquitrini completamente avvolti da folte nubi d’umidità. Forse la strada del carovaniere li avrebbe comunque condotti di lì, in fondo se c’era una palude doveva essere in qualche modo collegata alla Rhoyne.

    Potendo utilizzare la coscienza di Zephyrus, Caleb può anche chiedere a Bohras di portarvi direttamente agli acquitrini, in fondo lui finché lo pagate fa tutto. ALtrimenti potete lasciare tutto nelle zampe di Zephyrus.
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    Li aveva spaventati parlando forse di Sar Mell?
    Come passerotti alla vista di un gatto, i rhoynar che aveva avvicinato erano fuggiti lesti dal suo cospetto, forse intimoriti dalla possibile presenza di valyriani nella carovana come suggeriva Bohras? Era plausibile che bazzicassero in effetti le rovine considerando la balestra che riposava malamente su un ceppo poco distante e se la cosa era proibita o quantomeno non incoraggiata da Volantis era possibile che temessero ripercussioni.
    "Cosa succede a Volantis?" -aveva letto qualcosa ovviamente sui libri di storia che poteva farle immaginare vagamente la potenza della Città Libera, ma che non spiegava in effetti il fatto che tutti coloro che orbitavano nella sua sferza di influenza ne fossero intimiditi a tal punto, dai rhoynar al governatore di Urman.
    "Sono passati secoli dalle guerre rhoyniane, è possibile che temino così tanto i valyriani tanto da pensare che cerchiamo di ingannarli?" -evitò di parlare della solerzia del Sulthys nel comunicare a chi di dovere la presenza di due nobili del continente occidentale sul suolo volantiniano solo per la presenza di suo figlio nella carovana. Nel suo progetto iniziale non v'era affatto quello di intromettersi nelle faccende locali, men che meno nella politica, ma se Volantis poteva essere un problema per l'esplorazione di Sar Mell era giusto che lo sapesse prima di arrivare alle rovine per preparare un piano di riserva.
    Le riflessioni della Tyrell furono prontamente interrotte dal suo braccio "sinistro" che era corso da lei a perdifiato recando in mano un fantoccio d'erba secca intrecciata, con la testa rossa e chele di granchio al posto delle mani. Prima che potesse giudicare il piccolo "dono" ricevuto, Giogo le stava già vomitando addosso in lingua westerosi tutto quello che era accaduto: "Sono stato avvicinato da un vecchio, mi ha avvertito di stare attento. Anzi, di non buttarmi nel fuoco come una falena e poi mi ha dato questo!"
    Evitò di chiedergli come accidenti avesse fatto a comprendere il rhoynar cercando invece con lo sguardo l'anziano signore che aveva parlato col suo amico senza però riuscire immediatamente ad individuarlo. Poteva trattarsi di un pazzo qualunque, ma non era certo il primo tipo strano che incontravano durante il loro viaggio ad Essos e dietro quell'avvertimento ci poteva essere un pericolo che ora la compagnia non riusciva ancora ad individuare. A Sar Mell li avrebbe attesi qualche trappola? Di Volantis forse? Le possibilità sfortunatamente erano infinite e a quel fantoccio Aconé non riusciva proprio a dare un significato. Era un omino con la testa rossa...rossa come? Tentò di ripassare velocemente le poche ore di lezione con Osirys a Pentos. C'erano delle famiglie a Volantis di sangue antico che comandavano nella politica della città e che potevano avere in qualche modo la testa rossa...ricordava una sorta di leone per i Nohgaris ed una criniera dello stesso colore per i Valaenor, ma che c'entrassero quelle famiglie con Sar Mell ben poco poteva saperne la rosa. Quanto alle chele di granchio poi tutto ciò che le veniva in mente erano i Celtigar, ben lontani da quei lidi poco ospitali.
    "Vi dice qualcosa?" -sollevò nella destra il fantoccio per alzarlo alla vista dei tre uomini che la accompagnavano in cerca di qualche idea migliore. Poteva anche semplicemente raffigure un umano con le prime cose che aveva trovato in giro in quel villaggio di disperati, ma non capiva dunque l'esigenza di dipingere la testa di rosso. Forse indicava semplicemente il colore della capigliatura? O più probabilmente la fanciulla stava correndo troppo con la fantasia.
    "Credo abbia annuito quando ho nominato Sar Mell e prima di andarsene mi ha detto una frase...un momento com'era...com'era..." -continuò l'attore sforzandosi oltre ogni dire -"Zaldrīzoti… ye..eng brakachea nung ciuobakkea mtog tiet" -sblascicò al meglio delle sue possibilità.

    CITAZIONE
    619 parole
    Le riflessioni sulle famiglie sono date da Geneaologia Essos.
    Ho chiuso con la frase riportata da Jolland così se magari c'è qualcosa in valyriano ruolo poi Aconé post moderazione
     
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    Caleb era abbastanza preoccupato da quanto aveva appena appreso: chiunque fossero gli uomini che Zephirus aveva trovato, non sembravano assolutamente ospitali.
    Anche semplicemente avvicinarli sembrava una pessima idea, motivo per cui Caleb richiamò immediatamente il metalupo, augurandosi che questi non venisse inseguito. In caso contrario, sarebbe immediatamente corso in suo aiuto.

    Chi fossero quegli uomini, però, era una domanda degna di essere ispezionata separatamente... Ma come fare? Dodici uomini erano una minaccia non indifferente, persino per Caleb, e lo Stark non voleva che tali figuri si avvicinassero a sua moglie.
    Avrebbe avvicinato la lady, borbottando in lingua comune. Zephirus ha trovato degli uomini strani, strani e molto poco cordiali. Sono diretti verso gli acquitrini, ma non mi sono sentito di farglieli seguire... Da solo, potrebbe finire in una trappola.

    Sbuffò, riflettendo sulle possibili alternative.

    Potrebbero essere i capicaccia, rifletté, ma non sono certo che gradirebbero una nostra visita improvvisa. E' anche possibile che, nel caso lo siano, li troveremo direttamente a Sar Mell, ma... Potrebbero essere semplicemente dei banditi, e a quel punto potrebbero avere un covo proprio lì tra gli acquitrini, dove sarebbe anche difficile affrontarli.

    Fu allora che ebbe un'idea accettabile. Non astuta, ma accettabile.

    Vorrei provare quello che hai detto prima, mormorò. Le paludi sono nebbiose, ma magari gli occhi di un falco ci permetteranno di osservare i dintorni senza essere disturbati.
    Sorrise timidamente. Pensi che sia possibile? Prometto di fare attenzione.

    Avrebbe rimuginato ancora un po' prima di avvicinarsi a Bohras, indeciso su cosa chiedere e come chiederlo. Non intendeva sciorinare il nome dei capicaccia prima del tempo, ma non voleva neppure rischiare di perdersi informazioni utili...

    A proposito di fiumi... Mi è parso di capire che ci siano delle paludi, non lontano da qui. Ci sono dei Rhoynar anche lì, o questo è l'unico insediamento? Domandò accennando alla folla che si era allontanata preoccupata dopo che Aconé aveva nominato le rovine di Sar Mell.
    Scrollò le spalle. Nelle mie terre, gli abitanti delle paludi sono uomini strani, ma... Beh. Accennò una risata. Mi sembra che ci siano abbastanza peculiarità già qui, no?

    Se Aconé glielo avesse concesso, Caleb avrebbe allungato la sua mente verso il suo falco, impartendogli l'ordine spiccare il volo in direzione delle paludi, pur rimanendo ben nascosto tra gli alberi, preferibilmente appena sopra le fronde più alte. Fare ciò lo avrebbe costretto a dover ricorrere ai comandi più tradizionali - gesti e parole - per poter comunicare con Zephirus, ma il lupo in fondo era un bravo cagnolone...

    Per ammazzare il tempo durante l'attesa, avrebbe tamburellato sulla spalla di Adharos. Quando ero piccolo, pensavo che sarei dovuto diventare un uomo tale e quale a mio padre. Lo ammiravo tanto, ma non capivo molte delle sue scelte... Ora mio padre non c'è più, e solo ora so che mio padre avrebbe voluto che io cercassi di essere me stesso molto più di quanto io volessi essere come lui...
    Un sorriso amaro. Tu cosa vuoi diventare, Adharos?

    450 parole


    Riassunto:
    - Richiamo il lupo. Se viene interrotto da qualcuno, prendo cavallo e armi e vado a menar le mani.
    - Prendo il prestito il falco e cerco di fargli guardare i dintorni in incognito
    - Chiedo informazioni sulle paludi, magari scopro qualcosa su questi tizi
    - Chiacchierate da big bro con Adharos
     
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    Vivete sotto un sasso? I triarchi sono tornati a nutrire ambizioni sulla Rhoyne per la loro guerra a Nord. Io so ben poco, ma a Volon Therys si raccoglievano “donazioni” l’ultima volta che l’ho visitata e…beh, dai Rhoynar ci si aspettava particolare generosità. Son passati secoli dalle guerre, ma loro rimangono gli sconfitti signora.- le colonie volantiane estorcevano denaro ai rhoynar, ma significava perlomeno che alcuni rhoynar sceglievano di vivere in quelle città.
    Quanto a questo gruppo in particolare…è particolarmente problematico perché non vuole abbandonare il vecchio stile di vita, ma allo stesso tempo non può vivere nel suo habitat. Come diceva il figlio del governatore: pesci fuor d’acqua, o imparano a correre o avranno vita breve.
    Adharos non commentò sulla guerra di Volantis, Caleb avrebbe potuto immaginare, dalla conversazione avuta con la schiava Nabea, che fosse un qualcosa nel quale fosse più coinvolto il fratello.
    Adharos rispose però allo sbandieramento del piccolo feticcio, attingendo evidentemente alla sua educazione facoltosa.
    Potrebbe essere un idolo od un feticcio del Re Granchio. Nella loro mitologia è una divinità avversaria del Vecchio del Fiume. Per i rhoynar queste due entità combatterebbero nelle profondità della Rhoyne per il dominio su di essa. Io sapevo che il Vecchio fosse il buono dei due Dei, che il Re Granchio fosse lo spirito imprevedibile e distruttivo del fiume.
    Sarà il loro modo di mandarci a cagare - sbuffò Bohras
    Ma una parola di quelle ripetute da Giogo sarebbe suonata molto familiare ad Aconé: Zaldrīzoti…non era una parola che aveva sentito ad Essos, ma una che aveva sicuramente letto più volte studiando Alto valyriano, un plurale molto comune nei vecchi scritti sui quali si studiava quella lingua morta: Draghi.

    Mente Aconé rifletteva di mitologia e draghi, Caleb discorreva di geografia con Bohras - Paludi? Avete buone mappe, più ci si avvicina alla Rhoyne più si moltiplicano zone dove l’acqua di accumula dopo le esondazioni, non so se in questo momento siano a secco o acquitrinose, ma non sono molto sicure da attraversare…zanzare in primis, ma anche la possibilità che il fango faccia scherzi, specie con le bestie… - Bohras non se la sentiva di dire di no al cliente pagante, ma l’idea di deviare per la palude non lo entusiasmava.
    Quanto a rhoynar…non saprei, questi stanno qua…è possibile che ne siano arrivati altri, ma io…come mai chiedete? - che il passeggero ne sapesse più di lui non lo tranquillizzava.
    Ma Bohras in effetti non aveva a disposizione né il naso di Zephyrus né il punto di vista di Rocha.

    Meglio del metalupo, il falco della Tyrell avrebbe potuto osservare oltre il sentiero circondato da alberi e verso la zona acquitrinosa immersa nell’umidità. Gli odori sfuggivano al volatile, ma le correnti che gli attraversavano le ali piumate raccontavano anch’esse qualcosa…avvicinarsi alla palude era difficile, quasi come se tutti i venti del mondo partissero da lì: poteva girarci attorno quanto voleva, ma non trovava mai un angolo che portasse un vento favorevole. E l’aria era calda, anche molto in alto, come se quella palude fosse una narice dal quale il mondo sfiatava il proprio caldo respiro. Il falco era un abile bestia di volo, ma per addentrarsi in quella nube avrebbe dovuto buttarsi in picchiata, avvertendo il rischio di scottarsi la pelle.
    Mi dispiace molto signor Caleb, io…beh, mio padre era già alquanto anziano quando sono nato, eppure non saprei cosa ne sarebbe di me se lui… - mentre la coscienza di Caleb viaggiava tra correnti ascensionali, Adharos faticava a vedersi senza la sicurezza del padre - Mio fratello ce l’ha fatta, anche senza papà avrà una carriera a Volantis…secondo mio padre io potrei succedergli a Urman, ma non è così facile, dovrei convincere i Triarchi e beh…io non so se sono capace di convincere gente come loro. Mi trovo bene a Urman, poche persone e ruoli chiari…Volantis mi spaventa, si sentono certe storie su cosa sia la capitale…- fondamentalmente Adharos evase la domanda, trovando molto più semplice riflettere sul percorso suggerito da Artho e sui dubbi che nutriva a riguardo.
    Scadenza 23/11
    Gli indizi si accumulano...
     
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    Pt . 1

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    Aconé aveva ricevuto fin troppe informazioni in pochi istanti.
    Zaldrizoti
    Draghi

    Qualcuno aveva avvertito Giogo di non gettarsi come una falena in mezzo al fuoco e aveva parlato poi di Draghi. Tentò di riportare l'attenzione sugli occupanti del carro per elaborare anche il resto dei dati che stava ricevendo.
    C'era una guerra in corso in quel continente dunque, proprio nella giurisdizione in cui si stavano muovendo; ecco perché Sulthys era così agitato dalla loro presenza e fermo nel proposito di spedire a Volantis informazioni sull'arrivo della coppia. Se c'era una guerra in corso qualsiasi pedina sulla scacchiera poteva ribaltare il corso degli eventi; se c'era una guerra in corso, e questo era ancora peggio per gli interessi degli sposini, era praticamente certo che qualcuno si sarebbe diretto a Sar Mell per venire incontro a loro due.
    Forse erano proprio gli abitanti di Volantis i Draghi a cui si riferiva il vecchio, ecco perché gli avevano dato quel feticcio. Lo sguardo della Tyrell si illuminò con la realizzazione che aveva appena fatto. Un Re Granchio che era nemico della divinità del Fiume che quella gente adorava, quindi qualcuno di molto simile ai valyriani in cerca di tributi e di allungare le dita su quei territori. O forse i Draghi beh...
    Caleb, devo parlarti un momento." -avrebbe fatto segno al marito di seguirla e al resto del gruppo di attendere, mentre si allontanava di una decina di passi ben distesi da orecchie indiscrete. Parlava la lingua di Westeros, ma la prudenza in quel frangente le sembrava necessaria.
    Secondo questa gente ci sono due divinità che combattono sul fondo della Rhoyne per il suo dominio, il Vecchio Fiume adorato da questi nomadi edil suo nemico, il Re Granchio." -quindi mostrò al marito il feticcio che le aveva riportato Jolland -"Volantis è in guerra e sta dirigendo le sue mira a Nord, proprio lungo il corso della Rhoyne.
    Abbassò un poco la voce con un sospiro: "Un vecchio farneticante ha dato a Jolland questo feticcio del Re Granchio dicendogli di fare attenzione e di non gettarsi come una falena nel fuoco."
    Certo, era possibile che si trattasse ancora una volta delle farneticazioni di un pazzo, ma la coincidenza era troppo precisa. Si guardava attorno mordicchiandosi le labbra nervosamente: "Volantis vuole sottrarre la Rhoyne ai Rhoynar come il Re Granchio vuole farlo con la divinità del Fiume, sono quasi certa che questo idolo rappresenti gli amici del nostro caro governatore."
    La Rosa poteva dare consigli al marito, ma la decisione finale sulla strada da intraprendere apparteneva a lui soltanto: "Rischiare di imbatterci nell'esercito di Volantis è un destino ben peggiore di quella della falena nel fuoco." -ancora un sospiro, stavolta più deciso affinché lo Stark abbracciasse la sua visione -"Puoi difendermi dai predatori, dai Dothraki, persino da un manipolo di soldati se serve, ma i Sulthys hanno dato a Volantis i nostri nomi e la nostra posizione. Se anche portassi Torre della Regina a Sar Mell..." -non serviva continuare la frase. Se anche Caleb quel giorno fosse diventato Sterminatore di Volantiniani così come lo era stato di Bruti in passato, la Città Libera avrebbe saputo dove rintracciare loro ed i loro Regni.
    E i loro figli.
    "Draghi." -c'era anche la minima possibilità che quella parola usata dal vecchio non indicasse i valyriani ma qualcosa che avrebbe potuto aiutare i due coniugi a schiudere il benedetto uovo che portavano appresso -"Il vecchio ha usato la parola in Alto Valyriano per indicare i Draghi. Non so bene a cosa si riferisse...
    Il problema, reale, era che se anche Caleb le avesse dato ascolto e non avessero proseguito per Sar Mell, non c'era assolutamente alcuna altra meta per il loro pegrinare. Tutto il loro viaggio sarebbe stato inutile ed il mondo non sarebbe avanzato neppure di un passo sulla strada della salvezza.
    Il Lupo non poteva arrendersi.

    CITAZIONE
    639 parole


    Edited by Freene - 21/11/2023, 12:45
     
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    Oh non preoccupatevi... Pensavo che il mio lupo avesse visto delle persone, sembrava turbato... Ma è probabile abbia incontrato solo qualche animale a lui sconosciuto. Minimizzò lo Stark. Quanto alle carte, ho solo quelle che ho avuto il piacere di consultare a Urman, nulla di più... Avrebbe concluso con una scrollata di spalle.

    Sprazzi di un disegno ancora oscuro iniziavano ad apparire nella mente di Caleb: non riusciva a vedere il quadro completo, ma le ipotesi iniziavano ad accumularsi... E le diramazioni non facevano che aumentare.
    Eppure, mentre richiamava Rocha per riportarlo al sicuro, gli pareva di essere davvero ad un passo dalla verità.

    E le parole di Adharos lo inquietavano: il ragazzo sembrava sapere qualcosa riguardo Volantis che esulava dalla comprensione degli altri presenti, era forse possibile? L'identità del suo fratello maggiore era ancora ignota sia a Caleb che a tutti gli altri...

    Giunta Aconé al suo fianco, lo Stark si sarebbe congedato da Adharos, assorbendo ogni briciolo di informazione che la fanciulla glki aveva portato.
    Solo una volta finita la spiegazione di Aconé, Caleb avrebbe scosso il capo con veemenza.
    Non è possibile che sia tutta una trappola... Avrebbe borbottato. Non credo che si tratti di questo...

    Sospirò ancora, obbligandosi a riordinare i pensieri come gli era stato insegnato durante la sua formazione militare. Essere sommerso da timori infondati non lo avrebbe portato al risultato, quindi doveva trovare un filone chiaro a cui aggrapparsi.

    Se la Tyrell aveva ragione, e il Sultys li aveva ingannati, allora la situazione in cui si trovavano era tragica: ad un passo dalla sconfitta. Vendere Caleb e Aconé a Volantis avrebbe di certo portato enorme prestigio a Urman, e lasciare che Adharos li accompagnasse sarebbe stata un'eccellente esca...
    Al contempo, un numero sufficiente di guardie sarebbe stato sufficiente a impedire che Caleb prendesse Adharos in ostaggio, almeno in linea teorica, senza contare la possibilità che questi avessero intenzione di usare Aconé come ostaggio per domare Caleb.

    Forse non si sarebbe dovuto fidare di volti sconosciuti... Eppure quello scenario aveva un qualcosa di strano: perché mai il vecchio Rhoynar avrebbe dovuto allertare Giogo del pericolo, se non li conosceva neppure? Tolta l'ipotesi che l'uomo fosse un veggente di qualche sorta, come avrebbe potuto sapere che stessero incorrendo in un qualche pericolo? Casomai, vista la reazione degli altri presenti, avrebbe dovuto pensare che anche loro fossero con Volantis, e dunque l'esercito non sarebbe stato una minaccia per loro.

    No... No qualcosa non va. Il vecchio non ci avrebbe potuti allertare di una minaccia, a meno che non abbia miracolosamente intuito che i volantiani non abbiano a cuore il nostro bene.
    Storse la bocca. No... Qualcosa non va, ma va al di là dei nostri accompagnatori. Con Zephirus ho visto una compagnia di uomini diretta verso le paludi. Sembrano uomini pericolosi, al punto che ho preferito far tornare Zephirus e mandare Rocha in esplorazione...

    Scosse il capo. Il falco non è riuscito neppure ad avvicinarsi alla loro meta. Sembra quasi che in mezzo alle paludi ci sia... Un'enorme vasca termale. Il caldo era tale che ho dovuto far ritirare anche lui, e il vento spirava a partire da quel punto...

    Bohras non sembra entusiasta dell'idea di avvicinarsi alle paludi, e lui conosce bene la zona... Quindi non capisco come mai un gruppo di uomini stia andando in quella direzione, specie se c'è un qualche cataclisma del genere...


    Rimase in silenzio, lo sguardo basso, frustrato dalla sua stessa incapacità di trovare una risposta.

    Draghi. Il vecchio ha usato la parola in Alto Valyriano per indicare i Draghi. Non so bene a cosa si riferisse...


    Caleb sgranò gli occhi.
    Draghi... Draghi? Avrebbe ripetuto sussultando, sentendo improvvisamente il fiato corto.
    Aveva visto cosa succedeva quando l'acqua calda entrava in contatto con la neve gelida... Aveva giocato per anni con i suoi fratelli a creare nuvole di neve dal nulla... Ma cosa succedeva se il calore non finiva? Cosa succedeva se si continuava a mettere acqua calda?

    Il Dio Granchio.. Aconé..
    Il Dio Granchio è un impostore nel fiume... E la palude è circondata da aria rovente... E correnti d'aria che non ho mai visto prima...
    Aria rovente.. Aconé.. Draghi.


    Gli tremavano le mani, il cuore gli batteva ad un ritmo incessante.
    C'è un drago, Aconé. E quegli uomini lo stanno andando a cacciare...

    E nel mondo conosciuto, almeno in quello conosciuto da Caleb, c'era un solo drago in vita.

    Aconé... Ikarus è qui. E se si trova nella palude, qualcosa deve essere andato storto. Non c'è altra spiegazione.
    Si afferrò la testa con entrambe le mani, imponendosi la calma: la situazione era appena diventata pericolosa come poche altre cose. Caleb sapeva bene che Ikarus non aveva una temperatura corporea tanto alta da creare un cataclisma, quindi c'era qualcosa che ancora gli sfuggiva.

    Devo andare lì. Decretò. Prenderò un cavallo e Zephirus, Thraur rimarrà con te. Proseguite verso Sar Mell e al minimo cenno di pericolo o di cattive intenzioni, spazzate via ogni opposizione. Thraur saprà aiutarti. Ordinò sottovoce.
    Vado e torno. Tu stai attenta, ti raggiungerò in men che non si dica. Giurò, rubandole un bacio veloce prima di correre a slegare uno dei cavalli dalle briglie e fischiando per richiamare Zephirus.

    Thraur. Berciò. La lascio nelle tue mani, non deludermi.
    Dopodiché sarebbe partito nella direzione presa dal gruppo di uomini, con Zephirus a indicargli la via.

    *****

    Il povero Thraur sarebbe immediatamente corso da Aconé, chiedendole cosa fosse successo e preparandosi mentalmente a combattere.
    Signora, tutto bene? State bene sì? Avrebbe domandato da dietro l'elmo, confuso dalla repentina partenza di Caleb.

    900 parole

    Mi pare di aver capito che il sentiero sia percorribile a cavallo: in caso contrario, parto a piedi
     
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    "Un impostore?" -Aconé stava faticando a seguire i ragionamenti dello Stark. Non credeva fosse una trappola quella del Sulthys, solo che Volantis potesse avere le sue truppe già in marcia verso nord...forse suo marito non aveva compreso. Stava per rispiegare il suo punto di vista quando le nuove farneticazioni del Lord la condussero in una nuova danza di cui non riusciva a seguire i passi.
    "Ikarus? Cosa c'entra Ikarus? Che stai dicendo Caleb..." -ma il Lupo già non la ascoltava più, e preso da un'agitazione che le risultava incomprensibile aveva iniziato a dare ordini a destra e a manca e a salutarla per salire sul suo cavallo.
    "Caleb aspetta un attimo" -i zoccoli del destriero fremettero nell'aria prima di dare seguito agli ordini del suo cavaliere -"Proseguite verso Sar Mell? Non possiamo andare a Sar Mell ma mi hai sentito?"
    Spazzate via i nemici? Ma si era accorto che l'unico vero guerriero della carovana era Thraur? Cosa avrebbe dovuto fare, di grazia, la Tyrell contro un esercito di uomini di Volantis? O un branco di razziatori Dothraki? Il Protettore del Nord era impazzito?
    "Caleb! CALEB!" -la voce della Lady si perse dietro la nuvola di polvere del cavallo al galoppo.
    "Signora, tutto bene? State bene sì?"- quantomeno il guerriero del Nord condivideva la stessa confusione della ragazza!
    "Sinceramente Thraur, non lo so. Vieni..." -sospirò raggiungendo la carovana e gli altri del suo seguito. Non ci aveva capito un bel niente di cosa lo Stark avesse visto con Zephyrus e con Rocha, né se i cacciatori di cui parlava potevano ascriversi ai Capicaccia d'Ebano che tanto stavano cercando. Cosa poi c'entrasse Ikarus con tutta la faccenda restava un mistero per la fanciulla. Il suo amato credeva che i Draghi di cui parlava il vecchio farneticante fossero Ikarus? Ma Rhaegar si trovava a miglia e miglia da lì! Che vi fossero altre bestie di quel genere nel continente orientale?
    Le erano chiare poche cose, ma quelle erano cristalline.
    Uno: che le farneticazioni sul Re Granchio fossero vere o meno, la strada per Sar Mell era notoriamente lastricata di pericoli anche senza tirare in ballo l'esercito di Volantis (ipotesi che comunque riscontrava un certo favore presso i ragionamenti della ragazza). Suo marito si era bevuto il cervello se pensava che sua moglie avrebbe dato ordine di proseguire per quella strada senza di lui. Sar Mell dunque era fuori dai giochi, per il momento.
    Due: Caleb era davvero un grande guerriero a Westeros, ma lì si trovavano in un altro continente, pieno di pericoli e di zone di battaglia totalmente sconosciute al Lord di Grande Inverno. Quello sciocco aveva davvero deciso di avventurarsi dietro un manipolo di uomini pericolosi di cui non conosceva neanche il numero completamente da solo?
    Tre: se davvero stava inseguendo i Capicaccia d'Ebano a loro volta sulle tracce di un Drago, cosa contava di fare Cuore di Ghiaccio una volta raggiunti? Non conosceva una parola d'Alto Valyriano, non aveva neppure con sé l'uovo sorvegliato da Thraur!!
    Le sue tre certezze la conducevano verso un'unica strada da percorrere a quel punto.
    "Faremo una piccola deviazione, dirigiamoci verso la zona degli acquitrini." -annunciò a Borhas riprendendo il discorso che aveva fatto in precedenza con suo marito -"Mio marito ci ha preceduti per assicurarsi che la strada sia sgombra da pericoli."
    Mentì, ovviamente, ma come poteva spiegare altrimenti tutta la faccenda al resto della comitiva?
    "Ovviamente sarete ricompensato per la marcia aggiuntiva." -sperò che questo bastasse affinché il capocarovaniere non facesse altre domande. Per quanto riguardava Thraur invece...
    "Occhi aperti, potrebbe essere pericoloso."
    Giogo dal canto suo, si limitò a deglutire: ohi ohi che vita dietro la sua Signora!

    CITAZIONE
    606 parole

    Nota per la redazione: abbiamo riportato su carta esattamente ciò che è accaduto in OFF xd

    Faccio un tiro di inganno sugli altri per convincerli che Caleb non sia andato solo ma ci stia solo precedendo per sicurezza.
     
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    Ma tutti? Ma…- Bohras era stupito, ma Caleb era effettivamente partito come il vento tagliando fuori dal sentiero attraverso la macchia
    Mia cara signora, i carri non li posso portare attraverso ogni terreno immaginabile, onestamente sarei un po’ preoccupato per il collo di vostro marito, non so on quale sicurezza possa lanciarsi al galoppo a caso…
    Che succede? Posso andare io ad aiutare Caleb! - proclamò sfoderando trionfalmente la spada dal ricco fodero. I soldati, fino a quel momento abbastanza annoiati e disinterrasati, si fecero avanti per indagare le intenzioni del giovane.
    Nobile Adharos, non riteniamo sia una buona idea…eventualmente veniamo noi con voi
    E scusate, e chi la guarda la roba?
    Ma voi naturalmente
    Eh sì, e voi dove andreste di bello senza conoscere la zona? E poi da solo con questi io non mi fido, per ora son stati tranquilli, ma se ci rendiamo vulnerabili saremmo una tentazione alla quale nemmeno io che sono onesto e pio resisterei nella loro condizione.
    Ci basterà seguire il nobile Stark, non abbiamo bisogno di sapere dove va.
    Bravi, così se lui finisce in un fosso ci finite tutti
    Scusate ma voi cosa proponete di fare di grazia?- Adharos, scocciato di aver perso lo slancio del suo momento eroico aveva rinfoderato la spada
    Beh…lui sembrava convinto…magari lo potremmo lasciar fare?

    La grassa risata del vecchio cieco fece per un momento voltare tutti: seduto sullo sgabello a fianco della balestra, se la rideva reggendosi la pancia, ricevendo occhiate torve anche dai rhoynar.
    Ignari delle mille ragioni che avevano condotto Aconé e Caleb a quel luogo, non potevano evidentemente capire il tipo di aiuto che la Tyrell sospettava che Caleb avrebbe necessitato.
    Konīr iksos nykeā geralbar - ciancicò l’anziano in un quasi impenetrabile pronuncia d’Alto Valyriano - Bē naejot tolī se tista dōros, nykeā jelmāzma gīda nykeā geralbar.- ma Aconé lo capì: erano indicazioni per raggiungere gli acquitrini: Esiste una strada: più avanti, dopo il muro a secco una tempesta ha liberato un percorso. - c’era da fidarsi? A seconda della furia di Caleb nel coprire la distanza a cavallo, potevano avere molto poco tempo.
    Kom thleak knong phleung dauch satv kanleat! - Solo Giogo avrebbe riconosciuto quella frase come la medesima con la quale prima lo aveva ammonito di non gettarsi nelle fiamme. Forse riferirla ad Aconé non avrebbe contribuito a calmarla però.

    Per quanto tu faccia la calma loro hanno visto Caleb partire come un fulmine e due domande se le sono fatte. La domanda è: vuoi inseguirlo o ti basta arrivare lì prima o poi?


    Il destriero di Caleb arrancò in quella salita ricca di vegetazione e arbusti, graffiandosi il muso sfondando rametti secchi e calpestando vuoti gusci di nocciole ed affondando gli zoccoli nel fogliame marcio. Ma fedele alla volontà del cavalcatore, riuscì a giungere le stesse radure trovate da Zephyrus e, da lì, osservare il nebbioso acquitrino da lontano. Ora che non gli si frapponevano più ostacoli, non occorreva più di un quarto d’ora di cavalcata per raggiungere la sospetta posizione del drago.
    Correndo di fianco a Zephyrus non avrebbe avuto tempo di notare le numerose tracce lasciate dagli uomini che stava inseguendo, ma non ne avrebbe avuto nemmeno bisogno sapendo piuttosto bene dove dirigersi.
    Giungendo alle paludi, il cavallo avrebbe però protestato, riluttante a galoppare su terreno instabile con quel tipo di calda nebbia emanata dal centro della palude.
    Ma già dal limitare della zona calda avrebbe iniziato a scorgere ombre oltre la nebbia: uomini, ben più di dieci ed una montagna respirante che non poteva essere che il drago. Nella foschia il bagliore di numerosi fuochi era osservabile, ma il terreno ovunque era fangoso e ricoperto da uno strato, pur poco profondo d’acqua. Un ombra umana sembrò discendere dal drago.
    Per te la domanda è un'altra: provi a spiare cosa stanno facendo questi figuri o ti fai subito avanti?
     
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    Quante imprecazioni conosceva una fanciulla di nobile lignaggio come Aconé?
    Di certo in quel momento risuonavano tutte nei suoi pensieri sovrapponendosi l'una alle altre. Ovviamente i carri non potevano attraversare agilmente quella zona, ovviamente la fretta dello Stark era stata notata ed altrettanto ovviamente Caleb era corso di petto incontro al pericolo senza sentir ragioni. Il respiro pesante le sfuggì come un sospiro di frustrazione.
    Fortunatamente un'ancora in quel mare in tempesta le venne offerta da un vecchio rhoynar che la Tyrell riconobbe per un cenno di intesa con Giogo, come il farneticante pazzo che aveva avvertito la sua mano destra. L'alto valyriano parlato dall'anziano signore aveva una pronuncia diversa da quella che la Rosa aveva appreso dalla balia di Daerion, ma comunque riuscì ad afferrare il suggerimento, non senza domandarsi come facesse un semplice profugo a conoscere quella lingua morta, tramandata oramai solo dai letterati. Era ovvio che non si trattasse solo di un pazzo ma che vi fosse molto di più.
    Giogo si affrettò a riportare alla sua Signora il significato della frase dall'oscuro linguaggio che gli aveva già sentito pronunciare in precedenza, scatenando un moto di agitazione nelle viscere della Lady. Non era Sar Mell dunque il fuoco da cui dovevano tenersi lontani, ma esattamente la palude in cui si era diretto il marito? L'istinto della fanciulla era di prendere uno dei cavalli e correre di gran lena incontro all'amato per arrivare il prima possibile ad offrirgli sostegno, ma se si fosse messa in pericolo a sua volta non solo non sarebbe stato d'alcun aiuto per Caleb, ma avrebbe rischiato solo di complicargli la faccenda.
    Cazzo
    "Bohras, c'è una strada più tranquilla per i carri. Più avanti, dopo il muro a secco. Passeremo di lì." -riportò le indicazioni del vecchio mantenendo la calma come meglio riusciva. Quindi si rivolse al vecchio nella lingua degli antichi signori dei Draghi: "Che genere di pericolo ci attende?"
    Non sapeva perché il rhoynar avesse voluto avvertire la spedizione, ma in quella terra priva di amici ogni appiglio di affabilità era da afferrare con entrambe le braccia.
    "Vi prego, aiutateci...non vogliamo fare del male al vostro popolo. Mio marito..." -indicò con il braccio la direzione presa dallo Stark -"vuole solo salvare tutti. "
    Probabilmente non avrebbe capito l'ultima frase, ma non c'era né il modo né il tempo di spiegare ad un perfetto sconosciuto cosa aveva portato la giovane coppia di sposi in quelle terre selvagge. Draghi, Dothraki, Volantiniani...niente suggeriva ad Aconé una linea d'azione sicura in quel momento e per una donna che aveva sempre agito avendo a disposizione tutte le conoscenze del caso, quell'incertezza era il peggiore dei tormenti.
    "Venite con noi o diteci come uscirne sani e salvi. Ve ne saremo grati in eterno..." -non sembrava qualcuno tale da poter corrompere col denaro, ma sfortunatamente la Rosa non conosceva a sufficienza la cultura della zona per individuare la leva giusta da usare in quel caso. Una semplice supplica avrebbe fatto il suo dovere?
    A prescindersi la Lady avrebbe dovuto spicciarsi se non voleva abbandonare Caleb al suo destino troppo a lungo. Risalì dunque su uno dei carri, che il vecchio fosse salito con lei o meno. "Muoverci tutti insieme è più sicuro, come dice il nostro buon carovaniere." -sorrise ad Adharos tentando di adulare l'uomo dall'altra parte travisando in parte la parole che effettivamente aveva pronunciato Bohras, volutamente.
    "E non è bene restare qui troppo a lungo." -un occhiolino di rimando all'uomo che conduceva i carri. Lasciò scivolare lo sguardo sulla strada percorsa dal marito con un'ombra scura negli occhi, tale da far avvicinare sommessamente Jolland all'orecchio di Thraur: "Credo che quando lo troveremo ti toccherà proteggere Lord Stark dall'ira della Signora..."

    CITAZIONE
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