È Pericoloso Uscire dalla Porta

Quest Betyu

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  1. jaston
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      Betyu· tra Forte Occidentale sul Ponte e Torre delle Ombre, Oltre la Barriera· 29 febbraio 286
    A
    vevo seriamente cercato, con tutta la mia onesta e passione, di esprimere la ragione della mia sortita all’interno delle terre dei corvi. Eppure tutte le mie parole vennero prese per deliri dal vecchio e dal ragazzo. Non so se il Guardiano di mezzo avesse la stessa opinione sulle mie parole, ma qualunque fosse non pareva interessato a condividerla. Voleva solo cercare di difendere la sua zona, credendomi ancora un esploratore nemico. Pensavo di essere stato chiaro nel dire di non essere venuto con cattive intenzioni. Magari si era trattato solo di un problema di traduzione. Cercai di ripetere il mio messaggio di pace e diplomazia “Non sono una spia. Sono venuto con il consenso del mio Clan per cercare un’accordo.” Ma era evidente che le mie parole non avevano alcun effetto su di loro. Avessi risposto con cinguettii mi avrebbero considerato uguale avrei potuto aspettarmi.
    A quel punto decisi di limitarmi dal parlare. Con il naso che ancora era addolorato e l’aria fredda costante avrei rischiato più che altro di ritrovarmi senza voce una volta giunto al loro accampamento principale. Per quel viaggio nonostante tutto potevo affidarmi alla protezione di quel guardiano di nome Jorek. Non sembrava credere alle mie parole, ma quantomeno non voleva neanche uccidermi lì fuori in mezzo alla neve.
    ombreTor
      Betyu· Torre delle Ombre, Oltre la Barriera· 29 febbraio 286
    V
    enni portato avanti, continuamente tirato per la corda con cui mi avevano bloccato le mani. Un fastidio ulteriore, soprattutto con la pelle delle mani così esposta ed impossibilitata dal coprirle per il freddo, ma dovevo continuare a sopportarli. Non potevo lasciare che la loro diffidenza iniziale mettesse fine ai tentativi di dialogo prima ancora che avessero modo di cominciare. Quello che mi permise di distrarmi fu invece osservare il Grande Muro. Lo si poteva notare in lontananza dall’accampamento, ma esserci così vicino era una visione del tutto diversa. Come poteva una struttura così grande e imponente esistere, anche solo essere stata costruita? Grosso Falco mi aveva raccontato qualche storia tramandata dagli antenati che avevano vissuto nei tempi prima e durante l’edificazione della Barriera, ma non contenevano troppe informazioni, erano più ricordi e esperienze personali. Ma gli Inginocchiati più anziani dovevano saperne qualcosa. Loro avevano un modo tutto differente per ricordare le storie, non i racconti orali ma dei tipi di pelle con le loro rune disegnate sopra, come quello che mi aveva dato Selymunda per esercitarmi con i simboli della loro parlata. Avrei voluto chiedere loro di raccontarmi quello che sapevano, imparare da loro.
    Non era però il momento. Quello in cui dovevo sperare era di uscirne vivo. I corvi che mi avevano catturato non mi credevano, ma magari i loro capi avrebbero potuto ascoltarmi.
    Quando arrivammo alla base del Muro di Ghiaccio il sole sembrava sparito. Nelle terre dove la neve non spariva mai il sole era sempre basso all’orizzonte, ma non veniva completamente coperto neppure dagli alberi più alti. La Barriera invece era in grado di far cadere tutto nell’ombra. Il che era ancora più incredibile pensando fosse interamente fatta di ghiaccio. Quando prendevo del ghiaccio normalmente intorno all’accampamento quello espandeva o al massimo divideva la luce solare in tanti riflessi, ma mai la faceva sparire. C’era qualcosa incastrato in mezzo a quei blocchi? Oppure veniva riflessa talmente tante volte da far fare alla luce un giro completo e rimandarla dall’altra parte? Avrei voluto provare a capire quale teoria era giusta, stavo fibrillando dall’eccitazione al pensiero di quel mistero.
    Tanto ero concentrato sul Muro da non fare caso agli sguardi dei guardiani intorno. Solo mi ripresi quando andai a sbattere e quasi inciampai contro il primo gradino. Era la partenza di una scalinata prominente, tutta fatta di roccia. E non sembravano massi portati da altrove, ma pietre ottenute direttamente dalla montagna. Si vedeva che era vissuta, i bordi dei gradini arrotondati quanto il lato della pentola comunitaria del nostro Clan su cui appoggiavamo i mestoli.
    Era un accampamento ancora più grande del precedente, con tre torri invece di una sola. Per quanto erano tutte strutture imponenti, fatte con pietre larghe almeno cinque volte la mia testa, non potei non notare che qualcosa di sbagliato doveva essere successo. Alcune barriere erano crollate o abbandonate. Mi ricordarono, nonostante i diversi materiali e ordini di grandezza, i resti dell’accampamento in seguito alla grande incursione della precedente stagione. Tende abbandonate e distrutte, per l’incuria e per le invasioni che seguirono dai cannibali dei Fiumi Gelidi.
    Venni fatto entrare nella tenda di roccia più grande. Passare per cunicoli e poi venire chiuso in una grotta da cui era impossibile uscire. Almeno non ero stato ucciso, pensai. Ma per quanto avrei ancora potuto sperare in quel trattamento favorevole? Se quello che il Guardiano della Notte di nome Jorek diceva era vero l’unica cosa che mi aveva permesso di sopravvivere erano i loro sospetti su di me. Avrei dovuto fingermi veramente uno scout per continuare a tenere il collo attaccato alla testa? Mi sembrava folle come idea. Speravo ancora nel buon senso di almeno un Guardiano. Come potevano vivere in una terra così fredda con un cuore freddo altrettanto?
    Il tempo in cui rimasi isolato e abbandonato non fu poco. Nonostante il gran numero di corvi presenti passarono molti momenti prima che qualcuno venne a visitarmi. Alla fine quello che entrò fu un altro uomo, ancora più vecchio del più vecchio dei Guardiani che mi avevano portato, ma non per quello sciocco. Gli anziani avevano in sé molta conoscenza, magari per quel motivo lui mi avrebbe preso sul serio, invece di cercarmi di ammazzare appena provavo a parlare.
    “I miei Ranger parlano di un Bruto che parla la nostra lingua. Un Bruto venuto qui da solo a parlare di pace. Dicono forse il vero?” Anche la sua voce era seria e autoritaria come la sua figura. Doveva essere il gran capo dei Guardiani, oppure qualche altra persona importante. Stava indossando delle pellicce di pietra scintillante, come avrebbe potuto essere un semplice Guardiano?
    “Signore capo dei Guardiani che difendono dalla Notte vanno dicendo il vero! Sono venuto per chiedere pace con voi dal nostro Clan che usa le Ossa dei guerrieri sconfitti come vestiti!” Parlai forse con troppa eccitazione, dopo aver dovuto aspettare rinchiuso in quella grotta quadrata. La mia voce raggiunse toni troppo acuti, vibrando nel mio naso e pungendo di nuovo la ferita ricevuta e non ancora trattata. Mi avessero lasciato gli unguenti datimi da Grosso Falco o almeno delle foglie larghe avrei potuto provate a stringere sulla ferita mentre aspettavo, ma quando mi avevano abbandonato lì mi avevano lasciato a malapena con le pellicce che stavo indossando. Mi venne istintivo quindi portare la mano al naso dove faceva male, ma cercai di riprendermi per parlare. Non sapevo quando avrei potuto riavere un’occasione simile. Questa volta però con più calma. “Ho imparato la lingua di voi Popolo che si è messo in Ginocchio per chiedervi pace. Tra i Clans sappiamo di altri gruppi del Popolo che ha scelto la Libertà che già non sono in guerra con voi Guardiani. Possiamo dunque chiedere a voi una festa, no aspetta si dice nella vostra lingua amicizia di pace? Se il nostro Clan verrà cacciato alla sparizione nella Gola prenderanno i territori nostri un Clan malvagio. Il Clan che vive nei Fiumi dove l’acqua è Gelida non caccia animali ma attacca persone e le mangia. Loro sono odiati da tutti gli altri Clans del nostro Popolo. Ho paura che una volta il nostro Clan verrà cacciato non si fermeranno e attraverseranno la Gola per arrivare anche nelle terre dei vostri Regni per cacciare.” Mi sembrava onestamente una motivazione più che valida per considerare di sotterrare l’accetta di guerra con il mio Clan per i Guardiani. I guerrieri dei Fiumi Gelidi erano peggio di qualsiasi altro Libera Persona, loro non si sarebbero fatti problemi a mangiare fattorie o corvi Inginocchiati. Con il nostro Clan invece avrebbe potuto quanto meno ragionare, come già facevano con altri Clans nelle terre innevate.


    Parole: 1314 (di cui 1288 mie)

    Riguardo ai Clans che convivono pacificamente con i Guardiani mi riferisco a quelli menzionati all'inizio della quest qua, mentre parlavo con Grosso Falco. Non mi era ben chiaro ai tempi se solo Craster esistesse o ce ne fossero altri, ma dato che Grosso Falco non aveva corretto riguardo a quello immagino ci sia qualche gruppo sparso anche pacifico. Nel caso abbia capito male, penso comunque ci siano state altre alleanze anche solo momentanee nelle tantissime generazioni dai tempi dell'erezione del Muro, di cui ho probabilmente sentito parlare nei quasi vent'anni passati con Grosso Falco e i suoi racconti.
    Riguardo l'equipaggiamento ho supposto che me lo abbiano tolto quando mi hanno imprigionato, non dovrei avere niente che merita di farmi sospetto, ma non credo lascino un prigioniero con la bisacca.
    Se ho sbagliato a supporre qualcosa mi scuso, ho cercato la soluzione che mi sembrava più logica ma non vorrei essere entrato nella zona di decisione del moderatore.

    Standard - Lingua Libera;
    Courier - Lingua Comune (ti ricordo che dato Betyu ha imparato la lingua da poco e non ha avuto modo di allenarla con dei parlanti nativi per ora scrivo le sue risposte in questa lingua in maniera strana per simulare la difficoltà che potrebbe avere nel trasmettere i suoi pensieri)

    Code highly influenced by SlasherShane's and »S«'s

     
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24 replies since 29/10/2023, 22:24   511 views
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