Dagon Grejoy

Arte dell'Arco Lv.4

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    Erano passate ormai tre settimane da quando le Stepstones erano state liberate da ogni presenza dorniana, e le navi pirata ormai viaggiavano tranquillamente in quelle acque. Nonostante la noia di quegli ultimi giorni, dove si preferiva fortificare le varie isole e pianificare le prossime mosse contro Dorne, la sera l'atmosfera si rassenerava e tutti tornavano a festeggiare, come ricordandosi tutto d'un tratto di aver riconquistato quel territorio.
    Davanti al fuoco, ognuno faceva cose diverse: solitamente, i pirati parlavano tra loro o bevevano. Alcuni, i veterani e i vecchi lupi di mare, invece curavano le loro armi, pensavano a loro stessi o si raccontavano storie. Quel giorno, nonostante le varie piccole feste che si stavano svolgendo e il buio che permeava la notte, Tsalaa si esercitava con l'arco, cosa che incuriosì il Greyjoy.

    "Come fai a colpire un bersaglio così lontano con così poca luce?"

    Ottenne in risposta solo la risata del pirata.

    "Non sono mica diventato uno degli ufficiali di Salladhor a caso!"

    Continuò quindi con la sua pratica, forse più per esibizione che per altro a quel punto. Dopodiché gli si avvicinò, l'arco ancora stretto tra le mani, e Dagon capì immediatamente cosa stesse per succedere. Si stupiva sempre di più delle enorme bisogno di quel pirata di passare le sue conoscenze. Che fosse un bisogno che giungeva con l'età?

    "Ricordi il combattimento corpo a corpo da bendato? Il concetto più o meno è simile, solo ancor più difficile da mettere in pratica. Se mentre combatti in modo ravvicinato, i suoni sono più vicini e udibili, quando devi colpire un bersaglio a distanza non puoi fare affidamento solo su quelli, a meno che non siano allenati in maniera ineccepibile."

    Detto questo si avvicinò ad un pezzo di legno poco distante. Lo sollevò poggiandolo ad una parete e poi, sfoderando il pugnale, disegnò un grande ovale, con vari cerchi al suo interno, facendo una sorta di bersaglio. Prese di nuovo arco e frecce, e studiò ciò che aveva disegnato poco prima.

    "È raro, te lo dico, che ti capiti di dover tirare con l'arco da bendato. È molto più raro e meno utile del combattimento corpo a corpo. Tuttavia, è bene che tu lo impari non per il fatto di essere bendati, ma per avere più affinità con l'arte di tirare con l'arco e per essere più familiare con quest'arma. E questo si che può esserti utile in battaglia."

    Poi, dopo aver chiuso gli occhi, fece una piroetta per perdere l'equilibrio e la mira, così da rendere più difficile il tiro. Stesse pochi secondi immobile, muovendo impercettibilmente l'arco, e tirò, mandando la freccia poco distante dal centro del bersaglio.

    "È molto importante che tu abbia a mente il bersaglio. Dove potrebbe essere, quanto è grande, se è fermo o no. Usa il cervello prima di tirare, non solo i sensi. Tendi i muscoli, come faresti normalmente, e segui anche l'istinto. Nel caso il bersaglio sia immobile, ricordati di dove si trovi, calcola la distanza, quanto devi tendere l'arco, quando lo devi tendere. Sono tutte cose che devi tenere in considerazione, e lo devi fare mentalmente, senza alcun ausilio da parte degli occhi."

    Dopo aver parlato, Tsalaa andò a riprendere la freccia conficcata nell'albero, porgendo poi l'arma al Greyjoy, il quale si era alzato a sua volta, curioso di provare a tirare con l'arco da bendato. Una volta posizionatosi a distanza dal bersaglio, l'Uomo di Ferro imitò le azioni fatte in precedenza dal pirata.
    In effetti, lo stesso senso di vuoto lo raggiunse, uguale a quando aveva combattuto senza vedere. Era tutto buio, solo lui, l'arco ed il bersaglio. Tuttavia, subito arrivarono i consigli da parte del compare.

    "Ora, dopo qualche momento di confusione, solleva l'arco. Ricordati di usare la memoria, ricorda dove si trovava il bersaglio, immagina quanto devi alzare il braccio o quanto devi tendere. Poi, appena arrivi al punto in cui credi che riuscirai a centrare il bersaglio, scaglia. Non aver paura di non riuscirci, è normale all'inizio. E non togliere la benda. Ti ho messo lì accanto, alla tua destra, altre frecce, così potrai subito riprovare."

    Dagon cercò di seguire alla lettera tutto ciò che gli venne detto, alzando a mezza aria l'arco. Rimase dei secondi fermo, facendo tremare sempre meno il braccio e l'arma. Quando si sentì pronto, liberò la corda e lanciò la freccia. Non sentì alcun rumore, e a giudicare dalla risposta di Tsalaa capì che non aveva centrato l'obbiettivo.

    "Devi sentirti in sintonia con l'arco, come se tu e lui foste una cosa sola, come se fosse parte del tuo corpo, solo allora esso risponderà come vuoi tu, anche in situazioni in cui non vedi."

    Ancora una volta il giovane riprovò a colpire, stavolta trattenendo anche il fiato e cercando si sentire l'arma come prolungamento del braccio, come parte della mano, proprio come aveva suggerito il marinaio. Riprovò più e più volte, fino a quando non raggiunse con una certa costanza il bersaglio.



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    Tratto: Marziale
    Requisiti: Marzialità 40, Arte dell'Arco 3
    Ricompense: Arte dell'Arco 4, 18 punti esperienza, affinità Tsalaa
     
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    Punti esperienza totali: 25 (18 punti base + 4 tratto + 0 lunghezza + 3 bonus mod)
    Competenza: Arte dell'Arco 4
    Affinità: + 3 Affinità Tsalaa
     
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