Dagon Grejoy

Arte dell'Ascia Lv.4

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    Dagon si pulì il viso con uno straccio.

    "Vai a chiamare qualcuno dei miei uomini."

    Il tono brusco di Tsaala richiamò la sua attenzione. Il Greyjoy si fermò, piegandosi un attimo su sé stesso e appoggiando le mani sulle ginocchia. Oh cazzo, se era stanco! Il secondo di Salladhor la stava macellando di allenamenti. E tra tutti quegli allenamenti e lo sciabordio della nave, quasi si sentiva mancare. La fatica era più di quella prevista. Sperava in uno scontro semplice, amichevole, fatto per passare un po' la giornata in attesa di partire per una razzia a Dorne. L'Abissale fortunatamente ebbe abbastanza pietà di lui e il mare si calmò, trasformandosi in men che non si dica in una tavola piatta su tutto l’orizzonte.

    "Perché dovrei chiamarli?"

    "Perché ti devo ancora insegnare a difenderti contro più avversari. Contro una sola persona siamo tutti capaci… Mi devo assicurare che tu sia in grado di sopravvivere in una battaglia."


    Si ripulì anche le mani in quello stesso straccio di prima, madide di sudore come un maiale sotto al sole estivo. Dagon rimase perplesso, ma accettò le parole del pirata. In fondo era si era autonominato suo "maestro" e, nonostante i suoi metodi non propriamente ortodossi, l'aveva sempre spinto nella giusta direzione. Lasciò quindi il ponte e si allontanò per dirigersi verso la zona comune. Se ben ricordava l’ultima volta che aveva visto i pirati che occupavano la nave erano in stiva a mangiare. Non era ora di pasti, ma riuscivano sempre a elemosinare qualcosa dalla cambusa. E poi era la cosa più divertente da fare in mare aperto, almeno stavano al tavolo tutti insieme a giocare dadi e fare qualcosa. Scese le scale, e li trovò esattamente dove aveva immaginato. Stavano giocando a dadi, ora che il mare si era appiattito riuscivano a lanciarli sul tavolo senza che cadessero da tutte le parti.

    "Signori, siete richiesti sul ponte. E portate le armi!"

    Esordì, poco dopo aver bussato su una delle pareti in legno per palesare il suo arrivo. Tutti e tre misero i dadi in tasca, si armarono con le loro spade e seguirono il capitano fino al ponte. Poche domande, più un generale svacco e noia li aveva mossi a seguire il giovane. Non avevano bisogno di allenarsi davvero, ma almeno avrebbero sgranchito i muscoli. Non appena arrivarono al ponte, notarono subito che Tsaala aveva richiamato a sé un quinto uomo. Chi fosse, non pareva far parte di alcuna ciurma, era un mistero per tutti. Ma dato il suo colorito verdognolo in viso, non sembrava entusiasta del viaggio.

    "Signori, Leif vorrebbe unirsi alla nostra combriccola. Mostriamogli un bel combattimento uno contro cinque! Niente ferite, niente capitomboli giù dalla nave. Siamo solo in addestramento."


    Chiarì velocemente Tsaala, illustrando le regole del gioco a tutti i partecipanti. Dagon non era nuovo a questa situazione. Scrocchiò il collo e si mise in posizione, in attesa di subire la prima raffica di colpi. Lo sconosciuto richiamato da Steinn fu il primo a essere sconfitto nel combattimento. Impossibile dire se più dal mare che dal Greyjoy stesso. Era diventato pallido tutto di colpo e bastò un colpo anche lieve che il poveretto scappò in preda ai conati di vomito verso la balaustra che dava sul mare. No, la vita in mare non pareva affatto fare per lui. Per quanto il mare fosse calmo, combattere contro un intero gruppo di persone che lo avevano circondato, rendeva di una difficoltà assurda la difesa dell'Uomo di Ferro contro i restanti avversari. Non sembravano scalfiti da nulla, e per quanto si agitasse e menasse la propria ascia a destra e a manca, gli altri sembravano quasi intonsi della fatica. C’era…qualcosa che non andava. Lui era troppo affaticato da tutto, non sarebbe riuscito a sostenere quel combattimento. Dopo uno scontro che sembrò durare un’eternità per il giovane, successe l’inevitabile. Un’onda più forte, un colpo meglio assestato, una distrazione e Dagon volò a terra. Un bel balzo, impattando la schiena al suolo. Il mare sembrava un rumore lontano, e il dolore era così acuto che metteva in secondo piano ogni altra cosa. Tsaala recuperò al volo l'ascia di Dagon prima che potesse scivolare in mare. Al giovane, steso a terra, sembrò che facesse cenno al gruppetto di restare in attesa.
    Dopo di questo, si girò verso Dagon, porgendogli la sua mano per alzarsi. Rimase confuso per qualche istante. Perché aveva reso l’addestramento così complesso? Perché l’aveva messo così in difficoltà? Cosa ci ricavava da quella umiliazione, oltre a farlo incazzare ovviamente?
    Dagon afferrò la mano dell'ufficiale di Salladhor, massaggiandosi con l’altra mano la nuca che aveva colpito il legno del ponte.
    Ancora non si spiegava quel comportamento, anche se ne capiva le finalità didattiche. Si era reso conto di essere ancora in un margine di miglioramento ma… cinque persone? Senza neanche pensarci, afferrò nuovamente l'arma che il pirata gli stava porgendo. Sapeva perfettamente come non era ancora finita.

    "Ancora!"



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    Tratto: Marziale
    Requisiti: Marzialità 40, Combattimento corpo a corpo Lv.5, Arte dell'Ascia Lv.3
    Ricompense: Arte dell'Ascia Lv.4, 16 punti esperienza, affinità Tsalaa
     
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    Punti esperienza totali: 23 (16 punti base + 4 tratto + 0 lunghezza + 3 bonus mod)
    Competenza: Arte dell'Ascia Lv.3
    Affinità: + 1 Affinità Tsalaa
     
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