Costruzione 2° bottega

Xerys Vin Forin

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Cavaliere del verbo

    Group
    Uccelletti
    Posts
    4,304
    Prestigio
    +364

    Status
    Online
    La sua attività commerciale, che suo padre aveva gentilmente foraggiato, stava andando bene: le sue tasche si erano riempite di Onori sonanti, ovvero le monete d’oro in uso a Volantis. Erano piccole e maneggevole grazie all’alta percentuale d’oro al suo interno ed occupavano molto meno spazio delle monete straniere.
    Questo gli permetteva di portarsi dietro diverso conio, che gli sarebbe servito in quella giornata.
    Dato che gli affari andavano bene non vedeva impedimenti ad aumentare il suo giro d’affari. Poteva ingrandire il suo studio per una cifra minima, ma dato che poteva permetterselo aveva deciso di investire buona parte dei suoi averi per comprarsi un ulteriore locale, diversificare i suoi investimenti e raddoppiare i suoi introiti sul lungo periodo.
    L’acquisto del locale era stato il minore dei mali: sulla via in cui sorgeva la sua “Forin Architetti” le attività andavano e venivano di continuo quando non riuscivano a sfondare e un centinaio di metri più avanti aveva trovato il posto giusto, si era diretto all’abitazione del proprietario e in poche ore di cortese contrattazione si portò via il certificato di proprietà firmato, diretto verso l’ufficio del catasto, nel quale si mise pazientemente in fila.
    Purtroppo la burocrazia richiedeva i suoi tempi tecnici e lui non ne era esente, ne aveva alcun trattamento di favore, per cui sedeva su una poltroncina scomoda, sorseggiando tè di scarso pregio in attesa di essere chiamato da un valletto chiaramente sottopagato.
    Per fortuna solo i Cittadini possedevano terreni, avevano diritto di voto ed erano generalmente benestanti. Nessun garzone, contadino ed operaio per intenderci. Il catasto quindi era frequentato da persone con una certa stabilità economica, anche se nulla a che fare con lo stile di vita della sua famiglia.
    Dopo una lunga attese, una teiera fredda e un fondoschiena dolorante venne fatto finalmente accomodare nell’ufficio.
    Dietro la scrivania sedeva un funzionario di medio rango, capelli scuri e viso sconosciuto, o era di una famiglia arricchita o di una del sangue antico di bassa levatura.
    Procedette con le varie formalità, presentando il certificato di proprietà, il foglio firmato dal precedente proprietario che validava il passaggio tra di loro e la sua richiesta di avvio di attività commerciale.
    Il burocrate iniziò a parlare della lentezza di rilascio delle nuove licenze a causa degli impegni dei triarchi.
    Questo era quello che poteva accadere normalmente, ma lui viveva assieme ad uno dei triarchi, quindi il problema non sussisteva.
    Lo fece capire garbatamente al burocrate, picchiettando con la penna d’oca nell’intestazione del modulo che aveva presentato, dove il cognome “Forin” in bella caligrafia era ben visibile.
    Stranamente smise di sollevare problemi teorici.
    Gli rimaneva solo da decidere il nome per la sua nuova attività.
    Aveva deciso di dedicarsi ad una attività di cui potesse beneficiare una più ampia clientela, per tanto aveva deciso per una Cantina, una Vineria, una rivendita del pregiato vino dolce Volantiniano coltivano nelle pianure attorno alla città.
    Il nome sarebbe stato molto evocativo, ovvero Vineria Forin, La dolce Anfora.
    Il suo cognome collegava l’attività alla storia della città, mentre il nome in se evocava l’eccellente vino locale.
    Firmò tutte le carte e a malincuore lasciò sulla scrivania 70 monete d’oro per pagare il tutto. Era la quasi totalità dei suoi averi, ma presto sperava che suo padre avrebbe rimpinzato le sue tasche facendo seguito alla sua richiesta, in modo da permettergli di spendere o probabilmente investire ulteriori soldi nelle sue attività in modo tale da garantirgli per la prossima scadenza fiscale, un introito economico aumentato. Se i suoi calcoli erano giusti il poco tempo avrebbe riguadagnato la cifra che aveva appena sborsato.
    Ora doveva andare ad acquistare un altro schiavo che si occupasse di quel locale però.
    L’ultimo gli era costato 10 ori, altri soldi da dover spendere per uno schiavo che sapesse contare… e su quello non poteva risparmiare se non voleva ridursi a farsi i calcoli da se.
    Certo che non si finiva mai di spendere soldi!

    654 parole
    spendo 70 ori per un locale piccolo e relativa licenza


    Edited by BlackCleric - 6/3/2024, 13:53
     
    .
  2.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Condottiero

    Group
    Uccelletti
    Posts
    1,835
    Prestigio
    +226

    Status
    Offline
    FERMO IN ATTESA DI VERIFICA DEL REGOLAMENTO
     
    .
  3.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Alfiere

    Group
    Uccelletti
    Posts
    4,227
    Prestigio
    +198
    Location
    from the depths of the web...

    Status
    Online
    Ottieni:
    1 punto albero delle qualità
    Bottega Approvata! Sei il felice possessore di una seconda bottega in città.

    Il Duca di Plexiglass tagghino duchino per info e aggiornamento
     
    .
2 replies since 2/1/2024, 14:38   56 views
  Share  
.