Raziel Danaos

Conoscenze religiose 1

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    Parlato Leargho
    Parlato Raziel


    La sala del Capro era una delle stanze più sacre all’interno di palazzo Danaos. Un luogo adibito agli incontri ufficiali e ufficiosi, tenuti con il clero di Qohor, quando questi veniva in visita al palazzo. All’interno della residenza dei Danaos, la sala rappresentava l’unione dei poteri dello Stato. Il potere legislativo, esecutivo e giudiziario presenti a Qohor si riunivano, di fatto, in quella stanza. Probabilmente per quel motivo, gli arredamenti della sala erano particolarmente curati e decorati. Bassorilievi in oro ornavano le pareti in marmo e il soffitto a volta. Sul opposto all’ingresso campeggiava un enorme arazzo raffigurante la divinità caprina.

    Raziel era entrato da qualche minuto nel grande salone. L’odore di incenso aleggiava ancora nell’aria. Senza esitazione, aveva preso posto su uno degli scranni dorati presenti nella stanza. Le dita tampurellavano freneticamente sul bracciolo dorato, mentre aspettava l’arrivo del suo insegnante.


    Su consiglio dello zio e del padre, il giovane si era convinto a intrattenere rapporti più stretti con il clero della città. Entrare nelle grazie dei sacerdoti di Qohor era uno dei modi per iniziare a farsi strada nell’ecosistema politico e economico che governava la città.
    Ricevere gli insegnamenti diretti di uno dei più influenti rappresentanti del clero era stata, per il giovane, una mossa saggia e astuta per raggiungere il proprio obiettivo.

    D’un tratto, il portone di quercia si aprì. Il cigolio dei cardini in oro massiccio anticiparono l’ingresso di una figura celata sotto una cappa nera. Doveva trattarsi di Leargho, l’insegnante che Raziel stava aspettando. Il sacerdote si fece strada fino al centro del grande salone.
    Le mani, scure come l’ebano, si alzarono fino ad accarezzare il cappuccio di seta. Gli anelli d’oro posti sulle dita erano un chiaro indizio che rivelava lo status dell’uomo all’interno della casta clericale della città..
    con un gesto quasi impercettibile, il cappuccio fu fatto scivolare via e il volto del sacerdote divenne completamente visibile.

    Raziel si alzò in piedi e, dopo aver salutato con un profondo inchino, fece cenno all’uomo di sedersi.

    L’uomo contraccambiò il saluto.

    “Che il Capro ti benedica, figlio di casa Danaos. Sono Leargho ed è un sommo piacere poter insegnare a te, il discendente di una delle famiglie più antiche di Qohor, i dettami del nostro Dio. Sono lieto che il legame che unisce la tua famiglia al nostro Dio, si rafforzi attraverso i nostri incontri.“

    Il sacerdote si accomodò su uno delle sedute libere, poste di fronte al giovane nobile.


    “Il piacere è mio. Volevo ringraziarvi per aver risposto così celermente alla mia umile richiesta”

    Una volta che l’ospite fu seduto, anche Raziel riprese posto sul suo scranno e attese che la lezione avesse inizio.

    “Non dovete ringraziarmi, per me è un vero piacere. Come dicevo, sono onorato di poter istruire il discendente di una delle famiglie che secoli fa abbandonò la terra del peccato per giungere qui, tra le braccia della sacra foresta. La tua famiglia, nobile innanzi tutto nello spirito, ebbe il coraggio, insieme ad altri, di abbandonare ciò che conosceva per gettarsi nell’oscurità dell’ignoto. Una scelta felice, poiché la nostra città prospera, mentre l’empio luogo da cui fuggimmo, adesso non esiste che sui libri di storia. Il nostro dio ci ha protetto, lasciando che il fuoco lavasse via l’infedeltà e il peccato.”

    La voce del sacerdote risuonava alta e squillante, come se fosse una delle trombe da parata. La solennità delle sue parole, enfatizzata dal tono di voce, appariva un po' troppo autocelebrativa per i gusti del giovane nobile. Tuttavia, questi non possedeva le nozioni storiche necessarie per argomentare la propria sensazione di disagio. Tanto meno poteva confutare quanto il sacerdote stesse affermando.

    “State parlando del Disastro, vero? ho sentito un po’ di storie a riguardo, ma devo ammettere di non essere adeguatamente pronto per l’argomento.”

    Leargho sorrise e accennò un segno di assenso con il capo. Le dita affusolate si intrecciarono in grembo.

    “Certamente. Non voglio entrare nei dettagli degli eventi che hanno condotto alla caduta di Valyria. Tuttavia, desidero che tu comprenda la nostra identità e, per riuscirci, devo necessariamente parlarti delle nostre origini. Come ti ho detto prima, alcuni degli abitanti di Valyria, stanchi della proliferazione di falsi idoli e religioni aberranti, fuggirono dalla capitale dell’impero per poter essere liberi di adorare l’unico e vero Dio. Viaggiarono a lungo, benedetti dalla protezione del Capro Nero e al termine del loro peregrinaggio, trovarono rifugio tra le braccia della grande foresta, che ancora ci circonda. La Qohor che conosci, un tempo era solo un piccolo agglomerato di case di paglia riunite intorno a un deposito di legname. La benevolenza di Dio e la nostra fede hanno trasformato, nei secoli, quelle capanne nella splendida città in cui adesso viviamo.”

    Il sacerdote fece una pausa prima di proseguire con il suo insegnamento.



    “Ti consiglio di approfondire, per tua cultura personale, la caduta dell’impero di Valyria con un insegnante che sia più qualificato di me. Per tua fortuna, il Disastro non sarà argomento dei nostri colloqui. Per adesso, devi soltanto sapere che la caduta dell’impero ebbe ripercussioni anche sulla quella che era la Qohor di allora. Saputa la notizia del Disastro, Auriel, un signore dei Draghi, partì alla riconquista di quel che restava di Valyria, al comando di trentamila coloni qohorik. Nessuno ebbe più alcuna notizia di loro. Non sappiamo cosa sia accaduto a tutti quegli uomini, ma possiamo trarre una grande lezione: mai tornare sui propri passi. Voler tornare a mescolarsi con il proprio passato, fece loro perdere la giusta rotta. Desiderare la ricostruzione di quel empio impero, costò loro la vita. ”

    - P.E. base 5
    - Tratto educativo marziale (-25%)
    - 925 parole su 600 minime
    - Competenza Conoscenze Religiose 1
    - Ricompense base: 5 punti esperienza, Conoscenze religiose 2, +5 affinità culto del Capro Nero


    Edited by Samuroy - 5/1/2024, 22:43
     
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    Raziel purtroppo non posso approvarti l'add! Perché sia valido l'addestramento deve comunque avere una parte preponderante inerente a ciò che bisogna apprendere, qui invece c'è giusto una frase sulle origini del culto.

    Qui trovi la descrizione del Culto del Capro Nero nel nostro gdr in caso ti serva materiale. Ovviamente non ti chiedo un trattato eh, ma aggiungi qualcosa in modo che l'add risulti valido!

    Quando hai fatto rimetti il post in valutazione nella sezione apposita che passo a convalidarlo
     
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    Editato. Blatros Grazie infinite per il link 😉
     
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    Punti esperienza totali: 8 (5 punti base - 1 tratto + 1 lunghezza + 3 bonus mod)
    Competenza: Conoscenze Religiose 1
     
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