Cavaliere del verbo
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Per quella lezione, a differenza delle due precedenti aveva deciso di presentarsi di persona da Kelso per assistere alla sua lezione. Non tanto perché la sua tecnica di insegnamento avesse avuto un improvviso miglioramento a avesse cambiato approccio all’insegnamento, ma unicamente perché la sua presenta faceva nascere un segnale politico, che non si poteva permettere di mancare.
La lezione della giornata avrebbe trattato della storia della libera fortezza di Valyria e lui, in quanto membro delle famiglie di sangue antico e diretto discendente della loro eredità, assentarsi. Avrebbe potuto significare, ovviamente solo alle malelingue, un suo menefreghismo per le tradizioni e tutto il resto.
Apparteneva ad una minoranza che di fatto governava la città da generazioni ed era soggetti a certe leggi non scritte che doveva in tutti i modi rispettare e questa forma di deferenza verso Valyria, di cui Volantis era la prima figlia non poteva mancare.
Avrebbe significato sorbirsi una lunga lezione di Kelso, era vero, ma aveva sopportato ben di peggio durante la sua vita e qualche ora del suo tempo poteva tranquillamente essere buttata per uno scopo più alto.
Data “l’occasione” ed i suoi risvolti aveva deciso di fare le cose in grande, occupando la piazza antistante al seggio dei triarchi, in modo da essere sentito da quante più persone possibili mentre elogiava l’antica Valyria. Certo, molte persone che non lo conoscevano si sarebbero confrontati con la sua dialettica, ma se era arrivato ad insegnare alle migliori famiglie Volantiniane un motivo ci doveva essere.
Xerys prese posto tra le prime file, vestito in abiti eleganti su cui campeggiava fiero e ben riconoscibile il sigillo dei Forin.
“L'antica Valyria era una civiltà di umili pastori che scoprirono i draghi nelle Quattordici Fiamme , un anello di vulcani sulla penisola di Valyria . Le storie che ancora ci tramandiamo affermano che i draghi ebbero origine proprio da lì e che i Valyriani domarono i draghi con la magia e padroneggiarono la tecnica di allevare e addestrare i draghi in devastanti armi da guerra. Cominciarono ad espandere la loro influenza, stabilendo la Libera Fortezza con la città di Valyria come capitale. Torri senza tetto innalzate con la magia, come le nostre magnifiche mura nere, si innalzavano verso il cielo, dove i draghi volavano a stormi e i fabbri usavano incantesimi per forgiare armi d'acciaio di Valyria di forza e affilatura leggendarie. “
E fino a qui nulla da aggiungere. Aveva sentito quella storia in mille versioni diverse, cantata dai menestrelli e dai girovaghi che allietavano le serate di gala.
“Valyria era governata dai suoi signori dei draghi , guidati da due case rivali che si contendevano il potere, ma che a volte eleggevano arconti perché guidassero la libera fortezza temporaneamente.”
Ecco spiegato perché alcune delle altre libere città avevano mantenuto quel titolo per riferirsi ai loro governarnanti
“I Valyriani erano più che semplici signori dei draghi. Praticavano la magia del sangue, scavando nelle profondità della terra alla ricerca di segreti. L'impero dei Valyriani, la Libera Fortezza di Valyria , conquistò per primo l' Antico Impero di Ghis a est attraverso la Baia degli Schiavisti , e le colonie Ghiscari nelle Isole Basilisco e Sothoryos . Alla ricerca di schiavi per le miniere di Valyria, conquistarono e fondarono colonie a ovest e a nord dopo aver sconfitto gli Andali e i Rhoynar a Essos.”
Conquistatori senza rivali. Magari fosse stato così semplice anche per loro.
“Quattrocento anni fa, tuttavia, Valyria e la sua penisola furono distrutte dal Disastro di Valyria . Il signore dei draghi Aurion si dichiarò imperatore di Valyria , ma lui e il suo esercito scomparvero mentre cercavano di riconquistare la città.”
Aveva già sentito quella parte di racconto durante i suoi studi su Qohor. Aurion, signore dei draghi in quella città aveva marciato a sud con l’intenzione di prendere possesso di quanto restava della libera città, spinto dalle notizie che non si erano più visti draghi in quella parte del mondo. Passò anche da Volantis, dirigendosi verso sud, ma nessuno rivide più ne lui ne il suo esercito.
La penisola valyriana probabilmente conservava ancora ricchezze e segreti a non finire, ma in quella terra brulla e desolata vivevano, o meglio esistevano ancora dei terrori senza nome ben più pericolosi dei draghi o dei fuochi di vulcani.
710 parole, add da 700
Tratto intendente
8pe, storia Essos 8, +10 affinità Valyriani |
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