Cavaliere del verbo
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“grazie padre, anche se credo che quello che ti chiederò ha poco a che fare con me, ma più con la politica, come spesso accade” Del resto tutto quello che aveva fatto e che stava ancora facendo era servito unicamente a tappare i vari buchi e divisioni che si erano venuti a formare. Xerys credeva di aver agito il buona fede, unicamente per Volantis, ma si era pur sempre mosso senza informare il padre. Era giunto il momento di scoprire le carte, dimostrare che anche senza la spinta paterna era in grado di prodigarsi per l’unità del partito e il benessere della città, utilizzando unicamente le sue risorse. In parole povere Xerys voleva utilizzare questa situazione per emergere politicamente e farsi notare dagli altri esponenti degli Elefanti. Abbandonare l’ombra di suo padre per farsi una reputazione personale, forse anche in vista delle prossime elezioni. Non aveva ancora l’esperienza o un enturage capaci di portarlo alle massive vette cittadine, ma sarebbe stata cosa buona far circolare il suo nome anche per gli ambienti cittadini. “sono venuto a conoscenza di quanto accaduto ai soldati delle tigri e al loro scontro con i Norvosiani, e della spaccatura che si è prodotta tra i nostri alleati. Ho quindi contattato, in via puramente informale, le due famiglie, per cercare di ricucire la frattura.” “i Malreos sono disposti a ritirare le loro richieste, a patto che gli elefanti si muovano, militarmente, per difendere i nostri territori. So che è lontano dai nostri metodi, ma visto quanto accaduto nell’ultimo anno mi sembra una possibilità accettabili, non trovate.” Questa era la buona notizia, ora bisognava passare ai particolari ancora incerti: “Taegor inoltre mi ha dato importano spunti che mi sono prodigato a coltivare. Se gli elefanti muovessero una campagna militare puramente difensiva potremmo guadagnare importanti alleati interni. I primi sarebbero o cugini del Malreos, che potrebbero essere messi a comando di questo ipotetico contingente. Conosciamo bene i loro ideali militari, ma non allineati con le tigri. Con questa proposta, se la guerra andasse a nostro favore, potremmo convincerli a unirsi a noi, una sorta di braccio di difesa, se dovessero perdere li potremmo scaricare senza grosse ricadute. in che era inevitabile, se i loro nemici stavano muovendo verso di loro. Il secondo spunto prevederebbe di incontrare l’alta sacerdotessa. I soldati che ha benedetto nel nome di R’hllor ora fanno da banchetto ai corvi, e sono segnali che immagino i fedeli colgano. Dovremmo approfittare della loro debolezza teologica per proporle di supportare una campagna difensiva. Continuare a spingere per la guerra aperta con due potenze straniere non la porterà da nessuna parte, mentre liberare i territori Volantiniani dai gioco nemico e dai loro dei malvagi la porterebbe sul carro dei vincitori.”
“per ultimo il Malreos ha saputo che alcuni esponenti della nostra città si sono incontrati con i delegati di Pentos e Lorath per chiedere il loro aiuto. Voi ne eravate a conoscenza? O meglio, i triarchi hanno approvato queste ambasciate? Perché in caso contrario potrebbe essere una carta da giocare contro le Tigri. Se i Nolgharis hanno agito esternamente alla triarchia si potrebbero sollevare dubbi molto gravi, accuse a loro carico contro la democrazia. E visto i precedenti storici sappiamo bene che i nostri concittadini chiederebbero a gran voce la testa dei responsabili, togliendoci una spina dal fianco.” il che avrebbe risolto quasi tutti i loro problemi interni. solo che per qualche ragione, una voce nella sua testa, gli diceva che la soluzione non sarebbe stata così semplice da trovare, purtroppo
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