Una Barba per Amica

Quest Beloros

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Alfiere

    Group
    Concilio Ristretto
    Posts
    3,569
    Prestigio
    +504

    Status
    Anonymous
    Beloros • 17 dicembre 285 • Caserme degli Schiavi • Alba


    Per tutta la giornata precedente, dopo il fattaccio che causò la perdita delle libertà di Beloros, nessuno venne a chiamare i nuovi schiavi di Selhorys. Vennero tutti ammassati in un grande edificio con un piccolo pascolo esterno.
    Sì, erano trattati come animali, infatti in quel luogo sarebbero potute starci benissimo delle mucche, delle capre o altri animali da fattorie, e, a dirla tutta, sarebbero anche stati felici di stare con un tetto sopra la testa.
    Il malessere e malcontento era aumentato ora dopo ora e si era placato solo poche ore dopo la mezzanotte, quando un paio di uomini avevano provato a ribellarsi alla nuova situazione imposta, ottenendo però solamente una decapitazione seduta stante.
    Quello sì che aveva placato gli spiriti bollenti delle Tigri di Fuoco.
    Siano maledetti tutti loro, Tigri, Elefanti, perfino quella Troia Rossa! Siano maledetti tutti loro A parlare era stato un uomo accasciato a terra a giusto cinque o sei metri di distanza da Beloros ma riassumeva molto bene i pensieri che si stavano susseguendo qua e là.
    Non potevano uscire dall'edificio, vero, ma perlomeno non c'erano guardie all'interno e quindi potevano lasciarsi andare ai migliori turpiloqui.
    "Cosa ci hanno mandati a fare qui, non ha alcun senso."
    "Dovevamo morire contro quegli altri schifosi scopa-cavalli, ascolta me, là dovevamo morire!
    "Già...ehi tu, tu! Sì dico a te, ragazzetto! Ti hanno visto uscire da un edifico e dicono che sei stato scortato personalmente qui...cosa sei eh? Un traditore per caso?"
    Eh già, quest'ultimo stava parlando proprio con Beloros. Era uno dei tanti soldati-adepti che avevano deciso di arruolarsi in quella "sacra" milizia e non aveva mai scambiato alcuna parole nelle giornate precedenti.
    A Beloros forse poteva tornare alla memoria di averlo visto durante la marcia o la battaglia, visti quei capelli rosso fuoco vivissimi, ma non c'era mai stata occasione di sapere nemmeno come si chiamasse.
    E forse non ci sarebbe stata nemmeno quella sera, perché il ragazzo sembrava intenzionato a tutto fuorché intavolare piacevoli conversazione con convenevoli scambi di nominati.
    "Cos'è, volevi venderci e alla fine hanno imprigionato anche te?"
    Qualche raggio di sole iniziava ad emergere tra le travi appoggiate a sostegno del tetto. La notte stava finendo.

    Parole: 360

    Strongold Ambientato la notte/alba successivo all'imprigionamento

    Termine: 5/2
     
    .
  2.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Condottiero

    Group
    Member
    Posts
    1,142
    Prestigio
    +132

    Status
    Offline
    E così questa era la sua nuova casa, il suo nuovo destino, il suo nuovo futuro. Tutti gli eventi della sua vita lo avevano portato lì, in quel momento, in quel luogo e in quelle condizioni. Un filosofo avrebbe potuto trovare risibile la nozione di libertà perduta, argomentando che mai un uomo era davvero libero dal momento in cui viveva insieme ad altri uomini e giocoforza doveva accettare le limitazioni imposte dalle leggi, dalle consuetudini e dalla vicinanza degli altri esseri umani. Un poeta, invece, avrebbe potuto scrivere versi struggenti sulla sconfitta, sulla lotta persa in partenza dell'uomo contro il mondo intero, sull'eroismo del singolo guerriero che muta il corso della battaglia con le sue azioni, sulla fede che dà la forza di superare ogni avversità. Beloros, però, non era né un filosofo né un poeta. Queste elucubrazioni per il momento gli sfuggivano, sopraffatte dalla puzza di sudore e di corpi non lavati ammassati in un luogo non propriamente grande e arieggiato. Se non altro, avevano un tetto sulla testa ed erano ancora vivi, ma non c'erano altre certezze per il momento. Il giovane sedeva il più in disparte possibile, con la schiena appoggiata a uno dei muri della stanza e il capo chino. Non si era praticamente mosso da quando era stato condotto in quella stanza e anche l'esecuzione sommaria di due suoi commilitoni non era bastata a ridestarlo da quello strano stato di torpore nel quale era ricaduto. L'apatia dello sconfitto, si sarebbe quasi potuto dire. Da quando era stato costretto ad assistere alla barbara uccisione di Missandei, non aveva praticamente aperto bocca. Nella sua mente si susseguivano rapide immagini di tutto ciò che era successo da quando aveva lasciato Volantis a quel momento: la marcia apparentemente interminabile, la battaglia durante la notte, il prete rosso, Missandei... Cosa era andato storto? Si era sempre trattato di un'impresa disperata o qualcosa sarebbe potuta andare meglio? Dopo le cose che aveva sentito dai soldati e dal Guardasigilli di Selhorys, era chiaro che qualcosa di molto grosso stava avvenendo a Volantis, qualcosa di cui lui non era a conoscenza, anche se durante quella fatidica notte a Volantis aveva intuito che ciò che stava succedendo non era del tutto normale. Da qui a immaginarsi una guerra civile in piena regola, però, passava parecchia acqua sotto i ponti. A quanto pareva, la prima figlia di Valyria era affamata di nemici: Qohor, i dothraki, Norvos e ora anche se stessa. Certo, nulla riusciva a togliergli dalla testa il fatto che ridotti in schiavitù si sarebbero dovuti ritrovare Nohgaris e Kinvara, non le Tigri di Fuoco.

    "Già...ehi tu, tu! Sì dico a te, ragazzetto! Ti hanno visto uscire da un edifico e dicono che sei stato scortato personalmente qui...cosa sei eh? Un traditore per caso?"
    Quelle parole risvegliarono il giovane dal suo stato catatonico, seppur lentamente. Alzò gli occhi, per incrociare lo sguardo dell'uomo che gli stava parlando. Comprensibilmente, non era uno sguardo che tradiva le migliori intenzioni. Beloros non rispose e così l'altro incalzò:
    "Cos'è, volevi venderci e alla fine hanno imprigionato anche te?"
    Sarebbe stato inutile arrabbiarsi, concluse il giovane: quegli uomini capivano ancora meno di lui il senso di tutto quello che era successo.
    "Vendervi?", rispose con voce atona. "Se vuoi trovare chi ti ha venduto vai a Volantis e chiedi di Laevar Nohgaris, sempre che non l'abbiano già ammazzato. Non avete capito quello che è successo? Ci hanno usati per i loro giochi politici, per la loro sete di potere, di denaro, di schiavi. Tigri, Elefanti, Kinvara... A nessuno frega un cazzo di noi. Siamo stati tutti fottuti, ma dov'è la novità? A Volantis i ricchi fottono i poveri, da sempre. Altrimenti non saremmo qui". Un pensiero gli balenò per la testa. "Qualcuno di voi ha visto il prete rosso? Era con voi?".

    I raggi del sole iniziavano a filtrare fra le travi del tetto e il ragazzo innalzò una preghiera silenziosa a R'hllor affinché lo sostenesse in quel momento disperato.

    660 parole
     
    .
  3.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Alfiere

    Group
    Concilio Ristretto
    Posts
    3,569
    Prestigio
    +504

    Status
    Anonymous
    Beloros • 17 dicembre 285 • Caserme degli Schiavi • Alba


    "Tsk...che tu stia mentendo o no, hai avuto quello che ti spetta, così come lo abbiamo avuto tutti noi. Stupidi idioti che siamo stati, credere che fare il bene di un Dio ci avrebbe elevati!" L'uomo si accasciò ad una delle colonne di legno che sosteneva il piano superiore di quella catapecchia.
    Cosa ne sarà di noi?
    La domanda era un po' generale tra quegli schiavi.

    "Tu alzati! Anche tu!" Una voce lontana che, per il momento, non aveva ancora volto vista la preghiere di Beloros.
    "Si si, va bene, non serve spintonare!"
    "Zitto schiavo, non sei stato interpellato!" Con un manrovescio, il ragazzetto venne scaraventato qualche metro più in là. Due uomini si alzarono immediatamente per provare a difendere il ragazzo ma le lame sfoderate dai soldati di Selhorys fecero cambiare loro idea.
    "la vostra vita appartiene a Volantis, così come le vostre spade. La notte di riposo che avete avuto è ben più di quanto dei traditori come voi si meriterebbero. Alzati e marciate nel cortile. Lì raccogliete le armi e le armature dalle rastrelliere e preparatevi a partire."
    A quel punto, i due soldati si spostarono di lato per far giungere un nuovo uomo, che Beloros non aveva mai visto. Era piuttosto anziano ma aveva un ottimo fisico. Una cicatrice attraversava quasi completamente il suo volto, passando sopra la punta del naso.
    "Schiavi, sia chiaro, per ogni singola lama alzata senza ordine la vostra testa verrà recisa. Ogni volta che parlerete non interpellati, la vostra testa verrà recisa. Ogni volta che smetterete di marciare, la vostra testa verrà recisa..." L'elenco durò per altri quattro minuti. Quattro minuti esatti di motivazioni per recidere la testa di Beloros e dei suoi compagni.
    Poi, però, tornò ad esserci un discorso senza recisioni di volti...non i loro, perlomeno.
    "La vostra Volantis e la vostra Selhorys è in pericolo, ancora una volta! Un manipolo di sporchi fanatici inzozza le nostre pianure e giunge per spiare le nostre difese. Il vostro obiettivo sarà sterminarli."

    Non male...per iniziare uno sterminio. Andava bene per colazione a Beloros?

    Parole: 331

    Puoi comunque ruolare di parlottare con i tuoi vicini se lo desideri, i soldati non ti sentiranno

    Termine: 13/2
     
    .
  4.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Condottiero

    Group
    Member
    Posts
    1,142
    Prestigio
    +132

    Status
    Offline
    Era normale che i suoi commilitoni, ora ridotti come lui in schiavitù, cercassero risposte e volessero capire che cosa era successo. Beloros, seppur per pochissimo tempo, era stato un sottoufficiale delle Tigri di Fuoco, dunque era anche abbastanza normale che non gli venissero rivolte parole proprio carine in un frangente come quello. La loro fede, comprensibilmente, vacillava: erano partiti da Volantis per servire il Signore della Luce ed erano finiti in catene per mano dei loro stessi concittadini. Nelle sue brevi preghiere silenziose, il ragazzo chiese a R'hllor di donare forza anche a loro.
    "Non siamo stati noi gli stupidi", disse Beloros in un sussurro, finito di pregare. "Non siamo noi i malvagi, qui. Siamo ancora vivi, qualcosa potremo ancora fare".
    Qualcosa, sì, ma cosa?
    "Qualcuno di voi ha visto il prete rosso? L'ho perso di vista da quando sono entrato in città".
    Non si era rassegnato all'idea di trovarlo. Aveva fatto di tutto per salvarlo durante quella tragica notte, di fatto abbandonando Kernos e suo fratello al loro destino, e non voleva credere che anche lui fosse morto come la schiava Missandei.

    Una voce, chiaramente non appartenente agli schiavi, iniziò a berciare ordini. Doveva trattarsi di uno dei soldati di Selhorys, i suoi nuovi aguzzini. Con i soliti modi bruschi e le minacce, ordinò a tutti di alzarsi, seguito a ruota da un altro soldato. Un giovane schiavo che eseguì i comandi troppo lentamente si trovò malmenato e le proteste vennero accolte con l'acciaio sguainato. Chiaramente, era inutile provare a resistere per il momento. Una volta che tutti gli schiavi furono in piedi, fece l'ingresso una terza figura, un uomo anziano con una cicatrice sul volto. A Beloros diede immediatamente l'impressione di una figura autoritaria, abituata al comando. L'uomo informò gli schiavi che sarebbero stati inviati a combattere contro dei non meglio precisati fanatici che avevano sconfinato il territorio controllato da Volantis per saggiarne le difese. Beloros non aveva assolutamente idea di che fanatici stesse parlando e, per un attimo, si preoccupò che potessero essere fedeli di R'hllor, ma scartò il pensiero come stupido. Per quanto i soldati di Selhorys potessero essere disperati, non avrebbero certo inviato dei novelli schiavi a combattere contro i loro confratelli come loro primo impiego. Non restava che mettersi in marcia e scoprirlo.

    379 parole
     
    .
  5.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Alfiere

    Group
    Concilio Ristretto
    Posts
    3,569
    Prestigio
    +504

    Status
    Anonymous
    Beloros • 17 dicembre 285 • Caserme degli Schiavi • Alba


    La situazione era piuttosto tesa e le prime due persone a cui Beloros chiese della sparizione del Prete Rosso non risposero. Avevano sentito, sì, tanto che uno di questi perfino aeva guardato il ragazzo in faccia, però non aprirono bocca. Forse la paura di essere sentiti dai soldati appena arrivati e che urlavano ordini, forse il timore che rivelare la sua sorte avesse potuto portare a conseguenze ancora peggiori.
    Già, nessuno rispose, ma un uomo dalla folta barba rossiccia gli diede un colpetto col gomito, per attirare la sua attenzione. Se Beloros si fosse girato, avrebbe potuto vedere che questo aveva portato le mani davanti a sé e aveva unito i polsi. Insomma, era un segnale che poteva significare che l'officiante del culto era sì vivo ma era stato arrestato dal Guardasigilli o da chi per lui.
    Beloros aveva già avuto a che fare con quell'uomo, il Prete sarebbe sopravvissuto? Cosa volevano da lui? Di certo, con le ferite che si trovava, prima a poi sarebbe stato dovuto curare per evitarne la morte e il ricongiungimento nelle Fiamme del suo Padrone.

    Beloros • 17 dicembre 285 • Nord di Selhorys - Foresta • Sera


    Era stata una giornata lunga, dettata da marce silenziose e un paio di esecuzioni, a causa dell'intransigenza dei nuovi schiavi. Due uomini, differenti d'età ma con gli stessi intenti. Avevano pensato che provare a fuggire durante le brevi pause fosse qualcosa di geniale...uno in breve si era trovato senza testa, l'altro collezionò ben quattro frecce che gli attraversarono la schiena perforando petto e pancia.
    Era chiaro che il clima continuava a peggiorare e se le cose non fossero cambiate, se non ci avessero pensato i soldati nemici, il gruppo di Beloros si sarebbe sgozzato ed eliminato da solo.

    In quell'esatto momento, Beloros si era appena rialzato da una breve sosta, accanto a lui vi erano altri quattro schiavi con cui non aveva ancora mai fatto conoscenza.
    "Siamo vicini, preparatevi!" Questa voce non era altro che l'eco di un'altra, pronunciata da un soldato al gruppo più avanti a loro. Se c'era una battaglia all'orizzonte, presto avrebbero dovuto fare i conti con essa.
    Scegliere una foresta e soprattutto un orario notturno sembrava essere il miglior modo per andare incontro ad una carneficina, motivo per cui contare sul fattore sorpresa doveva essere la loro priorità.
    A Beloros e agli altri schiavi era stato fatto assoluto divieto di portare in mano delle torce. Una grave mancanza me quando il gruppo vide nella penombra, a diverse centinaia di metri di distanzi, le prime luci dei focolari, capì.
    Non dovevano essere visti.

    Mano a mano che il manipolo procedeva, i rumori aumentavano. Sembravano risate, ma erano troppo cadenzate, come se fossero invece canti...canti lamentosi.
    "Fiiiiiu"..."Toc"
    Beloros si trovava quasi nell'avanguardia e poté vedere nitidamente una freccia partire da pochi metri dietro di lui e piantarsi in un punto a prima vista completamente vuoto.
    O meglio sembrava vuoto, poiché pur non vedendo si sentì chiaramente il tonfo di un corpo cadere. Chiunque avesse tirato, doveva avere un ottimo occhio e un'altrettanto ottima mira.
    Il nemico era vicino.

    Parole: 499

    Conta che sei in un gruppetto di venti schiavi, ovviamente ufficialmente non puoi dare ordine ma nulla vieta che tu ti possa accordare con loro...basta non farsi sentire.
    Inoltre, i nuovi schiavi continuano a cadere perché tentano di fuggire.

    Che si fa?
    A breve iniziano i giochi.
     
    .
  6.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Condottiero

    Group
    Member
    Posts
    1,142
    Prestigio
    +132

    Status
    Offline
    L'uomo con la barba rossa non poteva sapere quanto sollievo quel semplice gesto aveva provocato nell'animo di Beloros. Il prete rosso era vivo! Nelle mani di maledetti miscredenti, ma vivo. Il ragazzo rispose a quel gesto con un deciso, ma breve, cenno del capo. Meglio utilizzare la voce solo quando strettamente necessario, specie ora che i soldati di Selhorys li sorvegliavano a vista.

    La marcia fu lunga e sfiancante. Beloros, tuttavia, fece il possibile per Non voleva rischiare di perdere la testa, letteralmente, come uno dei suoi commilitoni che aveva provato a fuggire prima. Aveva avuto anche lui la tentazione di fuggire e sentiva anche lui l'irresistibile richiamo della libertà. Non si era ancora rassegnato a passare il resto della sua vita da schiavo, ma avrebbe dovuto agire con criterio e non da solo. Il nervosismo fra gli schiavi soldato era alle stelle, complici anche l'oscurità e la totale ignoranza di quello che stavano andando ad affrontare. Si trovavano in una foresta, probabilmente a nord della cittadina di Selhorys. Beloros non aveva proprio idea di chi avrebbero affrontato. Altri Dothraki? Mercenari al servizio di Qohor? Avanzarono praticamente nell'oscurità, avendo ricevuto l'ordine di spegnere tutte le torce. Distanti, davanti a loro, si iniziavano a intravedere le luci dei fuochi da campo tipici di un accampamento. Si trattava quindi di un'imboscata, pensò il ragazzo. Ora l'aver spento le torce assumeva un senso, per quanto contribuisse al nervosismo degli schiavi soldato. Oltre alle lontani luci indistinte, ora potevano anche sentire i rumori lontani dello scontro che doveva già essere iniziato. Gli schiavi armati erano di rinforzo a dei soldati già impegnati in battaglia. Bene, se non altro la situazione iniziava a essere un po' più chiara.

    Una freccia partì dallo schieramento di Volantis e, incredibilmente, centrò il suo bersaglio perché si udì chiaramente il rumore di un uomo che cadeva a terra. Il nemico era vicino, lo sconto sarebbe incominciato presto. Beloros, con la voce poco più di un sussurro, si rivolse ai commilitoni intorno a lui: "Dobbiamo restare vicini, tenere alti gli scudi e proteggerci a vicenda. Una volta all'interno dell'accampamento nemico, decideremo sul da farci".

    354 parole
     
    .
  7.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Alfiere

    Group
    Concilio Ristretto
    Posts
    3,569
    Prestigio
    +504

    Status
    Anonymous
    Beloros • 17 dicembre 285 • Nord di Selhorys - Foresta • Sera


    Beloros non aveva il potere di decidere una strategia d'attacco, motivo per il quale l'unica cosa che era rimasta da fare era caricare l'accampamento nemico dritti per dritti.
    I vicini di Beloros annuirono, riconoscendo comunque l'ordine di quello che fino a poche ore prima (anche se per poco) era stato un loro superiore sul campo, grado guadagnato proprio grazie alle armi che ora imbracciavano ancora una volta.
    "Schiavi di Volantis!! ATTACCATE!" Un urlo provenne da alcuni schiavi, subito seguito da quello dei veri e propri soldati che, meglio attrezzati cominciarono a correre dietro a questi. Non una cattiva mossa, tenendo conto che quelli a morire per primi erano certamente quelli in prima linea. Una volta cominciato la corsa e il contestuale attacco la situazione si parò davanti a Beloros piuttosto caotica. Il problema è che nessuno aveva delle armature ben definite. Gli schiavi armati non avevano più grossi segni di riconoscimento appartenuti alle Tigri di Fuoco e la luce serale non rifletteva bene sulle armature di bronzo degli elefanti. Chiunque stesse combattendo contro i soldati di Selhorys, allo stesso modo, non aveva grandi segni di riconoscimento: indossavano grandi tuniche anche se di colori diversi, chi nere, chi grigie, chi più vicine ad un bianco sporco. Da lontano il ragazzo volantinano non si sarebbe accorto di granché e avrebbe avuto anche difficoltà a capire che dovesse uccidere, eppure vedendo i primi cadaveri per terra, avrebbe notato una cosa alquanto particolare: possedevano tutti una folta barba, lunga e nera, che poteva arrivare sicuramente sotto il collo, quasi fino allo sterno.
    Gli elmi erano particolari, con una forma ovale e un punteruolo al centro che puntava verso il cielo. Non aveva mai visto niente di tutto ciò e anche i vestiti non avevano suscitato alcun particolare interesse...ma quelle barbe...
    "Avanzate! Attaccate ai lati, colpite con forza al centro, AVANTI!"
    Gli ordini arrivavano sempre dalle spalle di Beloros, come un buon condottiero doveva fare. La tattica, però, aveva molto a che desiderare, perché soldati e e schiavi cominciarono velocemente a separarsi, correndo nelle tre direzioni ordinate.

    Anche Beloros avrebbe dovuto fare presto la propria scelta, in quale punto intendeva assaltare? Certo, se avesse voluto assaltare. Ribellarsi in quel momento e fuggire poteva essere una scelta saggia? Forse dipendeva da chi avrebbe vinto quella schermaglia.

    Parole: 374

    L'accampamento è fatto da tre sezioni: orientale, occidentale e centrale. Vuoi addentrarti o preferisci altri tipi di azioni?
    Sei libero di agire come credi, a tuo rischio e pericolo ovviamente (in qualsiasi caso, c'è gente che si ammazza vicino a te :P )

    Termine: 6/3
     
    .
  8.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Condottiero

    Group
    Member
    Posts
    1,142
    Prestigio
    +132

    Status
    Offline
    I prossimi minuti avrebbero potuto essere decisivi per le sorti della battaglia in particolare e dell'intera vita di Beloros in generale. Come purtroppo accadeva spesso quando bisognava prendere decisioni importanti, non c'era praticamente tempo per riflettere sul da farsi, dunque il ragazzo dovette seguire il suo istinto. Beloros non era di certo un veterano temprato da mille battaglie, ma nemmeno un novellino. Non era la prima volta che rischiava la vita in battaglia, aveva già ucciso diversi uomini ed era stato ferito anche gravemente. Dunque, per quanto il cuore sembrasse esplodergli nel petto, riuscì a mantenere la mente lucida abbastanza da prendere una decisione che avrebbe potuto portare a qualche risultato.
    "Fratelli! Fratelli!", urlò rivolgendosi agli schiavi. "In alto gli scudi! Con me! Andiamo a sinistra! A sinistra!"
    Tenendo lo scudo sollevato, si gettò a perdifiato a sinistra, sperando di non venir abbattuto da una freccia vagante e che altri schiavi soldato lo seguissero. Era stato un loro comandante, dopotutto, anche se per pochissimo tempo e aveva dimostrato quella notte contro i dothraki di essere disposto a mettere la sua vita a rischio per salvare la loro. Certo, gli uomini tendono spesso a scordare queste cose...
    Il fatto che non aveva idea di chi stesse affrontando lo rendeva nervoso. Uomini con lunghe barbe ed elmi di forma ovale. Di certo non erano dothraki e, per il poco che ne sapeva sull'argomento, non erano occidentali o gente della Baia degli Schiavisti. Un'altra città libera, dunque. Forse mercenari al servizio di Qohor? Non avevano segni che potevano indicare questa cosa. Erano a quanto pare nemici di Volantis, ma qual era la sua posizione su Volantis? Era disposto a morire per gli Elefanti, per le Tigri, per i grassi mercanti di schiavi? No. Guidata da quelle genti, Volantis era sotto il controllo dei servi della notte eterna tanto quanto Qohor. La cosa importante ora era sopravvivere per poter combattere la giusta guerra. Si guardò intorno rapidamente, in maniera frenetica, per individuare fra i barbuti un uomo che sembrasse detenere una qualche sorta di potere. Forse un accordo vantaggioso per entrambe le parti poteva essere stretto...

    352 parole


    Vita: 131/131
    Marzialità: 103
    Forza: 63
    Destrezza: 40

    Malus peso: 1

    Velocità con daga di stagno: 14,33
     
    .
  9.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Re

    Group
    Regina (e defunto sempramato Re)
    Posts
    15,575
    Prestigio
    +1,869

    Status
    Offline
    Beloros • 17 dicembre 285 • Nord di Selhorys - Foresta • Sera

    Ora che finalmente era abbastanza vicino da studiare meglio chi aveva di fronte, supportato dagli altri schiavi che in assenza di un vero comandante si erano decisi a seguire Beloros, il ragazzo aveva una visuale migliore della situazione: nella parte sinistra dell'accampamento c'erano solo una ventina di uomini, per cominciare. Se il grosso dell'esercito nemico era nella sezione centrale, formata da combattenti barbuti dagli strani elmi, la parte orientale era caratterizzata invece da uomini stranamente e completamente rasati. Non avevano barbe, non avevano capelli. Indossavano tuniche di cuoio borchiato e pesanti mantelli di crini di cavallo; erano armati di lunghe asce bipenne che sembrava sapessero maneggiare con abile maestria. Al centro del gruppo vi era un uomo dalla tunica blu e dalla lunga barba scura, armato dello stesso tipo di arma.
    "Avanti!"-di certo il barbuto sembrava colui che comandava quel gruppo di uomini, quasi come se quel particolare del corpo maschile in qualche modo determinasse il potere all'interno dell'esercito.
    "Servire! Obbedire! Proteggere!" -urlarono in coro i rasati scagliandosi contro Beloros e coloro che lo seguivano. Individuato quello che sembrava il capo, c'era modo di parlamentare?
    CITAZIONE
    Schiavo rasato vs Beloros
    Schiavo Rasato -rango 1 lv 7 parametri 87
    Marzialità 47 (20 d 27f)
    Diplomazia 10
    Amministrazione 10
    Conoscenze 10
    Intrigo 10
    Competenze base
    Ascia 9 att 4 dif pESO 6

    ATTACCO=VARIABILE*forza/10 + liv competenza arma*3 + (potenza arma in attacco *(numero mani+1)/2) + liv. competenza Arte del Combattimento a Cavallo * 3 (se a cavallo)=5*27/10+0+9*1,5= 13,5+13,5= 27

    CITAZIONE
    Essendo il turno di arrivo non ho fatto lo scontro tra eserciti ma solo questo primo impatto tra Beloros ed il tipo. Hai modo dunque di decidere che fare.

    Copro Albi ovviamente
     
    .
  10.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Condottiero

    Group
    Member
    Posts
    1,142
    Prestigio
    +132

    Status
    Offline
    La scelta di andare a sinistra, presa da Beloros in maniera quasi del tutto istintiva, si era rivelata almeno per il momento buona. Evidentemente, il comandante nemico aveva deciso di schierare le sue truppe migliori e più determinate al centro, lasciando la sua ala destra (quella che per il fronte di Volantis era la sinistra) difesa da soldati di minor valore o peggiore equipaggiamento. Beloros e i suoi compagni schiavi, che a tutti gli effetti rappresentavano le truppe di minor valore e peggior equipaggiamento del loro esercito, avrebbero avuto decisamente più possibilità di sopravvivere contro quegli uomini rasati che non contro i guerrieri barbuti e corazzati.
    "Teneteli alla larga da me!", urlò Beloros ai suoi compagni, riferendosi ai nemici rasati. "Fatemi arrivare al loro comandante!". Come prima, il ragazzo non poteva che sperare che i suoi compagni lo ascoltassero.
    Un rasato, armato di una grossa ascia, si frapponeva fra lui e il comandante avversario. Non aveva nulla contro di lui e tutto lasciava supporre che quell'uomo si trovasse nella sua stessa condizione, ma nel pieno dello scontro non era purtroppo possibile fare altrimenti se non abbatterlo. Quello che intendeva fare era molto pericoloso, nulla infatti gli assicurava che il comandante nemico avrebbe prestato attenzione alle sue parole, né che i suoi compagni schiavi lo avrebbero seguito. Il piano che aveva formulato era basato su diverse assunzioni che, se si fossero rivelate errate, avrebbero probabilmente significato la fine della sua vita. Ma era preferibile al voler passare la sua vita come schiavo degli Elefanti? Certamente. Se le Tigri lo avevano deluso, col loro utilizzo della fede per i propri scopi personali, gli Elefanti erano ancora peggio. Grassi mercanti di schiavi, interessati solo a contare le monete che accumulavano coi loro sordidi affari, erano per Beloros nemici tanto quanto i qohorik e i dothraki.
    Il rasato doveva farsi da parte o morire.
    "Largo!", gli urlò, cercando di colpirlo al collo con la sua daga.

    322 parole


    Vita: 131/131
    Marzialità: 103
    Forza: 63
    Destrezza: 40

    Malus peso: 1

    Velocità con daga di stagno: 14,33


    Attacco con daga: VARIABILE*forza/10 + liv competenza arma*3 + (potenza arma in attacco *(numero mani+1)/2) + liv. competenza Arte del Combattimento a Cavallo * 3 (se a cavallo) = 5*63/10+2*3+4*1= 41,5

    Velocità con daga: 14,33

    Malus peso: 1
     
    .
  11.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Alfiere

    Group
    Concilio Ristretto
    Posts
    3,569
    Prestigio
    +504

    Status
    Anonymous
    Beloros • 17 dicembre 285 • Nord di Selhorys - Foresta • Sera


    MALUS PESO schiavo = peso equipaggiamento-forza/10-resistenza*4 = 6-2,7-4= 0
    Velocità schiavo = Destrezza/3 +liv competenza arma - malus peso = 7+3 = 10

    Attacco schiavo: 27
    Difesa Beloros: 0 ......mmaaaaa, ok che chiedi ai tuoi amichetti di difenderti ma da questo attacco non ci pariamo???
    GAP VELOCITA'= Velocità attaccante - Velocità difensore = 10
    Danni = Potenza attacco - Potenza difesa +/- gap velocità + Forza attaccante/2 - Forza difensore/2
    27-0+10+13,5-0 = 50,5
    :f: vedi che succede se non si difende?
    riduzione danni = 6 (ricordati di mettere in spoiler l'equip, stavo per dimenticarmi di vedere se avevi armatura)
    DANNI = 44,5


    Attacco Beloros: 41,5
    Difesa Schiavo: SCHIVATA= Variabile*DESTREZZA/10 + Corpo a corpo*5 = 4*2+5 = 13
    GAP VELOCITA'= Velocità attaccante - Velocità difensore = 14,33 - 10 = 4,33
    Danni = Potenza attacco - Potenza difesa +/- gap velocità + Forza attaccante/2 - Forza difensore/2
    41,5-13+4,33+31,5-13,5 = 51

    Vita Beloros: 86,5/131
    Vita Schiavo: 36/87


    La battaglia stava per spostarsi anche nella sezione orientale dell'accampamento, almeno sotto il punto di vista del fronte volantiano. La fortuna di aver trovato il gruppo meno folto di nemici era innegabile ma forse il ragazzo divenuto schiavo aveva fatto un piccolo errore di valutazione nel ritenere l'equipaggiamento delle persone che aveva di fronte "peggiore". In realtà ciò era vero, sia le armi che le armature di quegli uomini pelati non erano neanche minimamente paragonabili a quelle degli altri punti dell'accampamento...ma un'ascia bipenne era pur sempre un'ascia bipenne...e Beloros l'avrebbe scoperto molto in fretta. Mentre lo schiavo lo stava per caricare, Beloros volse lo sguardo verso i suoi commilitoni schiavi, chiedendo di formare un cordone di sicurezza attorno a lui che gli permettesse quindi di raggiungere più facilmente la parte più interna dell'accampamento, proprio dove era posizionato l'uomo che aveva dato da poco ordini e incitamenti agli schiavi.
    Quando però spostò nuovamente lo sguardo davanti a sé si sarebbe meravigliato della velocità con cui quello schiavo coi capelli rasati aveva attraversato la distanza che fino a poco prima li separava. Non solo ora era davanti a lui ma addirittura aveva già levato in aria la propria ascia bipenne che, in quell'istante, stava ora calando sul povero Beloros.
    Non c'era alcun dubbio, se la mira dello schiavo fosse stata migliore e avesse puntato sulla testa dell'avversario, Beloros si sarebbe trovato in pochi secondi senza più un volto, o forse sarebbe rimasto qualcosa attaccato e qualcosa no. La spalla sinistra, purtroppo, non ebbe la stessa fortuna perché, anche se parzialmente difesa dalla corazza che aveva mantenuto, vide una delle due lame dell'ascia entrare piuttosto in profondità.
    Oltre all'enorme dolore, Beloros avrebbe però potuto approfittare di quella lama conficcata per prendere alla sprovvista il suo avversario e conficcare a sua volta la propria lama vicino al collo. Quella batosta gli impedì di colpire il punto vitale ma riuscì in ogni caso a perforare la carne dello schiavo appena sotto lo sterno.
    Il suo avversario era ancora in piedi, segno che nessun organo era stato colpito, ma quando estrasse l'ascia bipenne dal corpo di Beloros, barcollò non poco. Urlò e caricò un altro colpo verso il volantiano.

    Nel frattempo, le vecchie Tigri di Fuoco provarono a posizionarsi a semicerchio vicino a Beloros, bloccando diversi assalitori che provenivano dal punto più orientale dell'accampamento. Questo impedì che nuovi avversari si unissero al combattimento diretto di Beloros ma lasciò tutto il fianco occidentale (quello che quindi portava alla sezione centrale dell'accampamento) scoperto.
    Per il momento i soldati barbuti erano impegnati e non avrebbero comunque cambiato posizione...per il momento.

    Nuovo ATTACCO schiavo = 5*27/10+0+9*1,5= 13,5+13,5= 27

    Parole: 581

    Termine: 2/4
     
    .
  12.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Condottiero

    Group
    Member
    Posts
    1,142
    Prestigio
    +132

    Status
    Offline
    Da un certo punto di vista, se lo meritava. Distratto com'era da tutti i pensieri che aveva in testa, aveva commesso un errore fondamentale, e cioè non aveva dato il nemico il rispetto che meritava e ne aveva decisamente pagato le conseguenze. Il dolore si diffuse lungo tutta la spalla sinistra del ragazzo e Beloros urlò selvaggiamente. Era stato un colpo terribile ma, fortunatamente, era ancora in piedi. Al suo avversario era andata anche peggio: il poveraccio sanguinava copiosamente dalla ferita inflittagli appena sotto lo sterno. Nessuno dei due ne aveva abbastanza, però, e quel duello doveva andare avanti. Beloros non aveva onestamente nulla contro lo schiavo armato di ascia davanti a lui, probabilmente come lui vittima degli eventi imprevedibili della vita ma, affinché lui e i suoi compagni potessero vivere, doveva morire. Questa volta, Beloros non avrebbe commesso lo stesso errore. Decise di provare a schivare l'ascia dell'avversario, per timore che un colpo ben assestato fracassasse il misero scudo che impugnava. In seguito, approfittando dell'estensione delle braccia dello schiavo nemico, avrebbe provato a infilargli la daga nella gola indifesa. Rischioso, ma poteva funzionare.
    "Via", urlò, mentre lo schiavo caricava il colpo con la sua terribile arma. "Via! Fatti da parte!". Era certo che poteva capirlo, ma dubitava che le sue parole avrebbero avuto un qualsiasi effetto. Quello scontro ormai era fatale e si sarebbe concluso soltanto con la morte di uno dei due. Nonostante il suo errore di prima, Beloros era ragionevolmente sicuro che avrebbe sconfitto il suo avversario. A modo suo, ormai era quasi un veterano, sopravvissuto allo scontro con un capo dothraki a cavallo. Questo semplice schiavo non lo avrebbe fermato.
    Si accorse inoltre che gli altri schiavi armati di Volantis lo stavano seguendo e questo gli diede coraggio. In situazioni simili, l'iniziativa di una sola persona poteva stravolgere le sorti di uno scontro. Anche se ormai gli restava poco della sua vita precedente, gli restava comunque la fede e a questa si aggrappava per trovare la forza di portare a compimento quello che si era prefissato di fare. O, quantomeno, ci avrebbe provato.

    347 parole


    Vita: 87/131
    Marzialità: 103
    Forza: 63
    Destrezza: 40

    Malus peso: 1

    Velocità con daga di stagno: 14,33


    Equipaggiamento:

    Daga di stagno
    Scudo di legno
    Corazza di cuoio
    Bracciali di cuoio
    Gambali di cuoio


    Attacco:

    6*6,3+6+4 = 47,8

    Forza rimasta in pool (tolto anche l'attacco di prima) = 52

    Schivata:

    7*4+10 = 38

    Destrezza rimasta in pool = 33
     
    .
  13.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Alfiere

    Group
    Concilio Ristretto
    Posts
    3,569
    Prestigio
    +504

    Status
    Anonymous
    Beloros • 17 dicembre 285 • Nord di Selhorys - Foresta • Sera


    Attacco schiavo: 27
    Difesa Beloros: 38
    GAP VELOCITA'= Velocità attaccante - Velocità difensore = 10 - 14,33 = -4,33
    Danni = Potenza attacco - Potenza difesa +/- gap velocità + Forza attaccante/2 - Forza difensore/2
    27-38+-4,33+13,5-31,5 = 0 danni


    Nonostante l'attacco dello schiavo fosse calato per una seconda volta su Beloros, questa volta il combattente volantiano non si fece trovare impreparato. Certo, schivare dopo il colpo inferto non fu facile e soprattutto richiese uno sforzo non indifferente, che creò un altrettanto non indifferente dolore, irradiato dalla ferita e scaturito poi in tutto il tronco di Beloros.
    Ma cos'era del dolore davanti al dolce piacere della vittoria?
    Infilzato nuovamente, lo schiavo rimase a guardare il volto di Beloros. Non c'era nulla in quegli occhi: non c'era paura, non c'era gioia per aver terminato finalmente una vita di schiavitù, non c'era risentimento. Era così che la vita procedeva, o si uccideva o si veniva uccisi, per uno schiavo non era necessario conoscere altri dettagli.
    Estrarre la lama da quel corpo sarebbe stato alquanto semplice, in seguito il cadavere sarebbe caduto al terreno all'indietro, facendo un tonfo non indifferente ma che si sarebbe perso nei mille rumori della battaglia.
    Due schiavi si portarono immediatamente alle spalle di Beloros, coprendogli la retroguardia e sostenendolo nelle sue decisioni.
    se giungere di fronte all'uomo che sbraitava ordini era ancora l'intenzione del ragazzo, quello era il momento di agire, poiché avrebbe potuto contare su una sezione abbastanza spoglia di nemici e una difesa non indifferente di alleati.
    Certo, addentrarsi ancor di più nella sezione orientale dell'accampamento non avrebbe certo salvato la vita ai suoi commilitoni e avrebbe esposto l'intero gruppo a possibili manovra di accerchiamento se i soldati di Volantis avessero perso nella sezione centrale, ma cos'altro avrebbe potuto fare?
    Sicuramente avrebbe dovuto decidere qualcosa, il che, per uno schiavo, non era certo azione scontata.

    Nemico andato, strada libera.
    Vuoi proseguire fino al tizio che impartisce ordini? Se sì lo puoi già raggiungere e i tuoi amici schiavi ti difenderanno da eventuali attacchi (insomma crepano loro al posto tuo, mica male); se lo fai, indicami anche come lo approcci: ci parli? Lo attacchi (in tal caso usa pure la formula)? Ti arrendi a lui?

    In caso tu non voglia andare nel tuo turno puoi comunque ritirarti (tornando indietro) o spostarti nella sezione centrale dell'accampamento.

    Parole: 262

    Termine: 16/4
     
    .
  14.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Condottiero

    Group
    Member
    Posts
    1,142
    Prestigio
    +132

    Status
    Offline
    Assenza terminata il 20/04


    A parte la ferita, sicuramente grave ma non invalidante, che aveva ricevuto all'inizio dello scontro, per il momento l'idea di Beloros sembrava funzionare. Era dispiaciuto per l'uomo che aveva dovuto uccidere, non aveva nulla contro di lui, ma non poteva in quel momento mettersi a pensare a queste cose. Bisognava procedere rapidamente e con decisione. La parte più difficile e rischiosa del suo piano iniziava ora: se avesse fallito, sarebbe morto in ogni caso, sia che il resto del fronte di Volantis vincesse oppure perdesse. Cosa ancora più importante, aveva nelle sue mani non solo la sua vita, ma anche quella dei suoi commilitoni e fratelli in schiavitù e stava per mettere in atto non un piano studiato, analizzato e preparato nei minimi dettagli, ma il frutto di un'idea avuta al momento e deò suo istinto. L'unica consolazione era che, se anche fosse morto, avrebbe semplicemente perso una vita di schiavitù, destinata a combattere battaglie non sue e a deperire al servizio dei grassi mercanti di Vecchia Volantis. No, non desiderava morire senza motivo, ma nemmeno vivere una vita così. Ricordava ancora bene le parole del prete rosso durante lo scontro notturno con i dohraki: R'hllor doveva avere in serbo uno scopo per lui. E quello scopo non poteva essere raggiunto combattendo come schiavo al servizio degli Elefanti.
    Giunse davanti a quello che doveva essere il comandante nemico, pronto a difendersi ma senza intenzione, per il momento, di attaccarlo. Era sua intenzione infatti parlare.
    "Non siamo qui per nostra volontà!", disse una volta trovatosi abbastanza vicino all'uomo in modo che potesse sentirlo. "Siamo stati ridotti in schiavitù dal partito degli Elefanti. Siamo stati traditi! Permetteteci di vendicarci contro i nostri carnefici!".
    Tutto stava ora nel vedere come avrebbe risposto il comandante avversario. Se avesse accettato la sua proposta, anche se Beloros fosse morto subito dopo, sarebbe almeno morto da uomo libero.

    311 parole


    Vita: 87/131
    Marzialità: 103
    Forza: 63
    Destrezza: 40

    Malus peso: 1

    Velocità con daga di stagno: 14,33


    Equipaggiamento:

    Daga di stagno
    Scudo di legno
    Corazza di cuoio
    Bracciali di cuoio
    Gambali di cuoio
     
    .
  15.     +1   Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Alfiere

    Group
    Concilio Ristretto
    Posts
    3,569
    Prestigio
    +504

    Status
    Anonymous
    Beloros • 17 dicembre 285 • Nord di Selhorys - Foresta • Sera


    Il "cordone di sicurezza" che aiutava Beloros riuscì quasi perfettamente nel suo intento, poiché il giovane schiavo arrivò a destinazione senza più che alcuna ascia bipenne provasse a strappargli via qualche brandello di carne dal corpo. Certo, alcuni degli schiavi che l'avevano aiutato in quella situazione non potevano dirsi altrettanto fortunati in quanto gli assalti nemici non smettevano di arrivare. Per la sicurezza di Beloros qualcuno doveva pagare, era la dura legge della battaglia.
    Quando però si avvicinò a portata di grido da quello che sembrava in tutto e per tutto il comandante, la situazione sembrò calmarsi. Non appena la voce di Beloros lo raggiunse questo alzò una mano, interrompendo quasi per magia tutta l'animosità che governava le asce dei suoi soldati. Quasi, perché comunque una di quelle potenti armi si abbatté in ogni caso su uno schiavo che era a poca distanza da Beloros, spaccandoli in due la testa e perforando buona parte del corpo. Estratta nuovamente l'arma, anche questo "nemico" arretrò di un passo e smise di attaccare.
    "AHAHAAH!" Una sonora risata, mentre il comandante afferrava anch'egli un'ascia bipenne che aveva appoggiato ad una delle casse dell'accampamento! "Sì, guardate come si disgregano questi cani volantiani! AHAHAH! Cosa siete, schiavi, desiderosi per caso di spargere il sangue dei vostri carcerari! E sia, voltatevi e alzate le armi! Sterminate questi figli di Tigri ed Elefanti che ci hanno attaccato! Uccideteli e massacrateli tutti!" Dalla voce era chiaro che quell'uomo non doveva essere completamente sano di mente ma perlomeno non aveva ancora dato ordine ai suoi uomini di sterminare gli schiavi attorno a Beloros che erano ancora in piedi.
    Proprio uno di questi alzò la voce, voltando solo per qualche secondo lo sguardo verso Beloros, altamente terrorizzato dalla situazione.
    "Cosa...co..cosa stai facendo? Cosa stiamo facendo? Cosa dobbiamo fare?"

    Sicuramente la situazione era tutt'altro che semplice, anche perché cosa sarebbe successo se qualcuno degli schiavi fosse comunque stato più leale al suo carceriere che ad uno straniero giunto per massacrarli?
    Beloros doveva risolvere quella situazione e in fretta, perché se l'avanguardia mandata ad assaltare il nemico era composta da schiavi, a breve sarebbero arrivati i veri soldati di Volantis...e certo non poteva permettersi di trovare nemici sia avanti che dietro di sé.

    Un'altra cosa di cui poteva dirsi certo Beloros è che l'accento di quello strano comandante non l'aveva mai sentito prima in vita sua...da dove venivano? E perché erano lì?

    Parole: 392

    Hai diverse scelte a mio avviso, scappi da solo verso il comandante nemico unendoti a lui, convinci gli schiavi a parole, ammazzandone qualcuno, cambi idea ancora una volta...ti seguo!

    Termine: 12/5
     
    .
20 replies since 29/1/2023, 23:48   375 views
  Share  
.