Benvenuto 'mio signore'!

Quest Osmund Hornwood

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Re

    Group
    Corte del Forum
    Posts
    20,701
    Prestigio
    +99

    Status
    Anonymous
    26 Febbraio 286・Willow Wood・Pomeriggio tardo
    Un piccolo cippo di confino a delimitare l'inizio dei possedimenti di Willow Wood, lo avrebbe potuto iniziare a vedere così il suo possedimento nelle Terre dei Fiumi. La strada fangosa, staccionate malconce, alberi da frutteto martoriati da grosse cavità. Cosa poteva essere stato? Grandine? Chicchi grandi come mele o susine se fosse quella l'origine dei solchi che rendevano parte del paesaggio lunare. Ma quel cippo? Nuovo, lucido, probabilmente una pietra di granito. Scalfito un simbolo, l'alce degli Hornwood, poi qualche numero catastale. Come lo avrebbero accolto dunque il loro nuovo Signore? Non gli restava che cavalcare ancora qualche miglio.
    .
    .
    .
    A distanza di veduta dalle case poterono vedere un piccolo comitato venirgli incontro, passo dopo passo che si avvicinavano poterono notare alcune cose che segnavano il cambio di rotta nel piccolo castello delle Terre dei Fiumi che politicamente figurava essere un exclave del Nord. Un picchiere portava un'asta di media altezza, la bandiera bianca con la pancia verdolina raffigurava un metalupo ricamato male, era un tentativo di simboleggiare il Nord con il vessillo di Casa Stark? Le alci nere su sfondo arancione non lasciavano invece dubbio alcuno, gli altri picchieri avevano corredato al meglio gli scudi per ricevere il loro Signore ed uno di quelli infatti, fatto un passo avanti, prese parola "Lord Osmund! Willow Wood porge i suoi benvenuti" mentre con la mano mostrava l'abitato ed il castello dietro di lui. Sir Rondar il suo nome, ma dietro di lui i simboli del dominio precedente erano ancora evidenti, i salici piangenti erano infatti esposti su alcuni infissi delle abitazioni lignee che gli si stagliavano innanzi mentre il Tumblestone gorgogliava poco lontano mormoreggiante. Non proprio un accoglienza calorosa, il popolino era infatti nelle case o nei campi e l'ora pomeridiana non aveva forse permesso loro di essere lì? L'uomo con la catena da maestro allora avrebbe fatto un passo avanti dicendo "Questa mattina è giunta una missiva per voi mio sire" passando la pergamena raccolta da un nastro con i colori di Porto Bianco. Insomma non proprio il benvenuto che ci si poteva aspettare.



    /346
    Brule iniziamo!

    Il tempo di risposta disponibile é una settimana dall'ultimo post. Se si é impossibilitati a rispondere nel tempo stabilito basta comunicarlo nel topic assenze informando su quando si tornerà attivi. Se non ci saranno comunicazioni, il pg salterà il turno e sarà mosso come png dallo staff se necessario per quel turno. Ogni turno di *assenza*costerà un malus del 10%in punti esperienza.

    Il moderatore ha tempo una settimana per rispondere. Se é impossibilitato incaricherà un altro mod di occuparsene.
    Se dopo una settimana il topic non avrà ricevuto moderazione, i pg potranno proseguire in libera muovendo eventualmente altri png e riceveranno un "risarcimento" del 10% in punti esperienza a fine quest.



    Edited by LucianiGDR - 25/2/2024, 20:22
     
    .
  2.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Mercenario

    Group
    Nord
    Posts
    466
    Prestigio
    +35

    Status
    Anonymous
    Il cavallo sbuffò quando Osmund tirò le redini.
    -Dovremmo esserci.- L'Hornwood indicò con la mano una pietra piantata nel terreno fangoso al lato della strada. Alle sue spalle lo scalpiccio di decine di zoccoli che affondano nella melma piano piano s'interruppe lasciando il posto al borbottio di animali e uomini affaticati. Il viaggio era stato lungo, più di quanto avesse immaginato alla partenza, e le condizioni del terreno, martoriato da una qualche piaga piovuta dal cielo, non avevano fatto altro che rallentare la marcia.
    Avevano abbandonato le Cascate in fretta e furia alle prime luci del giorno, dopo una notte trascorsa col fiato sospeso e i nervi tesi per quanto successo durante il banchetto e per la consapevolezza che l'assassino poteva trovarsi ancora all'interno del castello.
    Il sorgere del sole alla fine era arrivato come una liberazione, permettendo loro di lasciarsi alle spalle quei fatti di sangue e, soprattutto, i Frey.
    Osmund scese dal corsiero e si chinò sulla stele. Era ben levigata e, al contrario di tutto il resto lì intorno, appariva in buone condizioni, segno che qualcuno doveva averla sistemata non molto tempo prima. Fece scorrere le dita sulla figura che vi era incisa, l'alce di Casa Hornwood, e d'un tratto avvertì dita gelide accarezzargli il cuore.
    Nostalgia?
    Era la prima volta che gli capitava da quando aveva lasciato casa sua.
    Si voltò verso ser Ygon e annuì con decisione. -Ci siamo- confermò, poi si raddrizzò sulle gambe e, avvicinatosi al cavallo, rimontò in groppa.

    -Vi ringrazio.-
    Osmund chinò il capo per salutare la piccola delegazione venuta a dargli il benvenuto, un manipolo di uomini d'arme e un maestro che quasi si teneva in disparte.
    "Hanno fatto ridipingere i loro scudi" osservò mentre li passava in rassegna con lo sguardo. Sembrava un lavoro eseguito di recente, come per la pietra di confine. Poi posò gli occhi sul drappo che penzolava dall'asta impugnata da uno dei soldati.
    "Non devono aver visto molti metalupi da queste parti."
    Abbozzò un sorriso, apprezzando comunque il tentativo di quella gente di manifestare la sua fedeltà nei confronti del nuovo lord. Erano stati nemici nella guerra tra la Corona e i Lannister e lui stesso era quasi morto per mano degli uomini dei Ryger, ma adesso… Alzò gli occhi verso il castello, soffermandosi sul fiume che scorreva poco lontano, e rivolse agli dei una supplica silenziosa, pregando di non incontrare troppa ostilità. Sempre che gli dei potessero sentirlo, così lontano dalle foreste del Nord.
    Fissò per alcuni istanti le case che sorgevano intorno alla fortezza cercando di capire dove si trovassero tutti gli abitanti, ma non riuscì a scorgere nessuno. Un'accoglienza decisamente diversa da quella che il popolo delle Cascate aveva riservato al Roote.
    Stava per interrogare sir Rondar, quando il maestro si fece avanti e gli consegnò una pergamena. Osmund la esaminò brevemente e subito riconobbe nei nastri che la avvolgevano i colori familiari di casa Manderly. -Porto Bianco?- chiese spostando gli occhi sul maestro, la fronte aggrottata per la sorpresa. Cosa potevano volere da lui? Si concesse un breve respiro, quindi aprì la lettera e lesse rapidamente il testo.

    -Merda...- imprecò a bassa voce.
    Alzò gli occhi dalla missiva e li piantò in quelli dell'uomo che poco prima gli aveva dato il benvenuto e che, probabilmente, tra tutti era quello con più autorità.
    -Sir Rondar, portaci al castello.-

    Parole: 556
     
    .
  3.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Re

    Group
    Corte del Forum
    Posts
    20,701
    Prestigio
    +99

    Status
    Anonymous
    26 Febbraio 286・Willow Wood・Pomeriggio tardo
    Gli sguardi tra quegli uomini che lo avevano accolto erano per lo più perplessi. Se lo immaginavano così il loro nuovo Signore? Ora Willow Wood era a tutti gli effetti un exclave del Nord, ovvero un piccolo feudo circoscritto nelle Riverlands passate a Casa Frey. Al di fuori dei cippi piantati vi erano altre regole, altri Signori, altre leggi e soprattutto altri Dei? Una bandiera infilata su di un'asta non avrebbe cambiato un popolo e così lo sguardo perplesso di quelli permaneva mentre Sir Rondar appariva, istante dopo istante, più agitato da tutta quella situazione. Era stato all'altezza del momento? Il suo Signore ne sarebbe rimasto soddisfatto? Il Maestro spezzò la tensione, la consegna di quella pergamena giunta con le ali nere quella mattina avrebbe spostato l'attenzione di tutti sul contenuto: bingo!
    Ma non erano belle notizie, non lo erano dalla reazione di Osmund alla luce dell'imprecazione a voce bassa che però i presenti poterono sentire anche troppo bene. A Rondar ora il compito di condurre l'uomo del Nord al castello e in fretta! Batté i tacchi sulla fanghiglia provocando più che il rumore dell'attenti uno squallido *check check* che poteva riportare alla mente i fanciulletti che appena imparavano a camminare marciavano sul posto tra le apprensioni dei propri cari. "Faccio strada Sire" si voltò e facendo cenno alla truppa indicò loro la strada della via per il castello. Non era distante, pochi minuti di marcia, mentre più si avvicinavano poteva figurarsi davanti a loro quel piccolo castello. Una sorta di blocco unico, un esagono in testa, e per il resto una torre che Rondar avrebbe presto detto cosa essere "Vedete Sir, quel torrione è una struttura difensiva, per avvistamento. Sotto giacciono le prigioni e consolidano il massiccio centrale" spostando il dito verso quello strano esagono con dei loggiati lignei continuò "Quella invece è la piazza d'armi, una loggia per cavalieri e un rifugio per le bestie da guerra. Li potranno giacere i vostri" voleva far bella figura il ciambellano e così continuò "Nel corpo centrale vi è la Sala dei Salici, il piano nobile! Potremmo riunirci lì". Mentre passavano tra le abitazioni gli occhi curiosi dei popolani squadravano chi passava, qualche fanciullo si sarebbe infilato tra loro giocando. Willow Wood, un posto come tanti altri e pieno di gente diffidente. Presero posto rapidamente nel salone, il Maestro allora non esitò "Se avete bisogno di me sarò nelle prigioni, i corvi giacciono lì sopra, se dovete rispondere non esitate a chiamarmi" e si allontanò strisciando i piedi come fossero pattine.

     
    .
  4.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Mercenario

    Group
    Nord
    Posts
    466
    Prestigio
    +35

    Status
    Anonymous
    Osmund tirò leggermente le briglie e piazzò il cavallo alle spalle di sir Rondar, facendo cenno di essere pronto a rimettersi in marcia. Prima di spronare l'animale, però, si voltò verso l'uomo che impugnava l'asta da cui pendeva il vessillo di casa Stark e con un gesto della mano gli ordinò di abbassarlo.
    -Può bastare- gli disse.
    Probabilmente per la maggior parte degli abitanti di quei luoghi era una figura uguale a tante altre, ma per quei pochi che avevano la capacità di riconoscerlo, il metalupo avrebbe significato solo una cosa: Nord. E al primo ingresso nei suoi nuovi domini sarebbe stato poco saggio presentarsi come uno straniero.
    Chiese invece che gli fosse consegnato uno degli scudi su cui era stata dipinta l'alce degli Hornwood e lo imbracciò, assicurandosi di tenerlo bene in vista.
    "È bene che la gente di Willow Wood impari a conoscere questi colori" pensò, stringendo le cinghie con la mano guantata.
    Quando furono tutti pronti, Osmund toccò con i talloni i fianchi del cavallo e lo mise al passo. Mano a mano che si avvicinavano, la sagoma scura della fortezza si faceva sempre più nitida davanti a loro. L'Hornwood ne approfittò per osservarla. Rondar dovette accorgersene, perché gli si avvicinò rapido e cominciò subito descrivergli le diverse aree del castello. Osmund ascoltò senza distogliere mai lo sguardo, accompagnando di tanto in tanto le parole dell'uomo con brevi cenni d'assenso.
    Il castello era piccolo e, ad uno sguardo superficiale, neanche troppo difendibile. Con qualche intervento qua e là, però, le cose avrebbero potuto migliorare, ne era certo.
    Il drappello s'inoltrò nell'abitato, sfilando tra le case e gli sguardi della gente che, finalmente, cominciava a mostrarsi. Nei loro occhi Osmund lesse curiosità, ma la diffidenza e la paura suscitata da uomini armati fece sì che nessuno osasse avvicinarsi troppo alla strada. Solo alcuni bambini, improvvisamente, corsero loro incontro saltellando come lepri tra le file degli armati e infilandosi tra le zampe dei cavalli.
    Sir Rondar li condusse nella Sala Grande del castello. -La Sala dei Salici- mormorò Osmund, ripetendo le parole della loro guida, mentre posava gli occhi sul grosso albero che s'innalzava al centro della stanza incutendo una strana sensazione di rispetto. Senza volerlo, si ritrovò a pensare agli enormi alberi-diga, così comuni al Nord e così rari una volta superata l'Incollatura.
    "Dovrò farne arrivare uno dalla foresta di Hornwood" pensò.
    Il Maestro interruppe quei pensieri, congedandosi. Osmund lo salutò chinando il capo poi aggiunse, accennando alla lettera con il sigillo dei Manderly: -Presto verrò a cercarti per la mia risposta.-
    "Sì, ma quale risposta?"
    Si massaggiò una tempia, come se quel pensiero gli avesse provocato il mal di testa. Lord Wyaman lo aveva cresciuto ed educato alla vita da cavaliere, come poteva rifiutargli il suo aiuto?
    "Lo hai già salvato dai Bruti, su quella collina…" gli sussurrò una voce dall'interno. Ed era vero. Ricordava bene quel giorno. E, soprattutto, quanto ci avrebbe messo la gente di Willow Wood a rivoltarsi contro di lui se avesse preso i suoi uomini e fosse ripartito subito? Per un'impresa disperata, oltretutto…
    Posò la pergamena sul tavolo e con gli occhi scorse il testo che suo zio aveva fatto scrivere.

    È per questo che vi domando di onorare il legame di sangue che ci unisce…

    Inspirò piano, lasciando che l'aria umida gli riempisse lentamente i polmoni, poi spostò lo sguardo su sir Rondar. -Ti ringrazio per l'accoglienza, ser. Prima di proseguire, però, avrei alcune questioni di cui discutere con i miei uomini. -
    Una volta solo con i suoi, Osmund si sarebbe rivolto a ser Ygon Snow e gli avrebbe consegnato la lettera, invitandolo a leggerla. Alla fine gli avrebbe chiesto: -Tu cosa faresti?-

    Parole: 613
     
    .
  5.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Re

    Group
    Corte del Forum
    Posts
    20,701
    Prestigio
    +99

    Status
    Anonymous
    26 Febbraio 286・Willow Wood・Pomeriggio tardo
    Il salone era ampio, riscaldato, sistemato a dovere. Certo, l'accoglienza era stata fredda da parte del popolo ma i servitori preposti avevano fatto del loro meglio e Sir Rondar non poteva che compiacersi che il suo Signore era ora lì, dove doveva essere, come previsto dal cerimoniere. Congedato il Maestro il nuovo Lord parve guardarsi attorno come giustamente avrebbe fatto chiunque, Rondar non avrebbe fatto domande, non toccava a lui, anzi, si limitò a dire "Certo Sire, sarò fuori dalla porta quando vorrete" quando gli fu detto che il Lord aveva di che discutere coi 'suoi' uomini di alcune faccende. Presto o tardi, o forse mai, si sarebbe dovuto anche fidare della gente delle Riverlands!
    Uscendo il ciambellano avrebbe approfittato per rimestare i tocchi di legna nel caminetto posto infondo alla sala quindi chiuse dietro di se la porta lasciando Osmund solo con alcuni ufficiali che lo accompagnavano. Proprio ad uno di questi, ser Ygon Snow, il lord dell'alce consegnò la missava che precedentemente gli era stata data a lui. Proveniva da Porto Bianco, il porto del Nord, una sola domanda: aiuto! Lord Wyaman Manderly non girava tanto intorno in quelle parole ricamate in una missiva, superate le frasi di rito vi era infatti la notizia di una spedizione a Roccia del Drago, il cui obiettivo ne era la liberazione dal Sentiero Luminoso. Al centro della richiesta quella di onorare il legame di sangue che univa Manderly e Horwood in cambio di un trasporto che gli uomini di Porto Bianco avrebbero potuto fornire con la propria flotta. Che fare quindi? Al cavaliere sottoposto veniva chiesto un commento "Che dire milord... siete un uomo d'onore" la risposta era evasiva. Erano appena arrivati lì, Willow Wood si incastonava nelle Rivelands e non sarebbe stato facile capire dove i marinai Manderly avrebbero potuto imbarcare gli Hornwood. Probabilmente a sud, a Maidenpool, diversamente avrebbero dovuto risalire la Strada del Re verso nord, nell'Incollatura e poi a Porto Bianco? "Siete in una posizione scomoda sir" aggiunse scuotendo la testa "Geograficamente non siamo in un posto tanto comodo..." lasciò cadere la frase come volesse suggerire che da li proprio non potevano partire. Vi era poi l'opportunità politica, ma un cavaliere bastardo si doveva interessare di politica? "Ritengo che possiate anche dire a vostro zio che le Riverlands si sono rivelate più inospitali del previsto e che quindi dovete rimanere qui" il suggerimento era però una menzogna, a Willow Wood non erano stati accolti a festa ma con diffidenza, certo era però che non avevano neanche visto picche e forconi sotto il loro castello.


     
    .
  6.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Mercenario

    Group
    Nord
    Posts
    466
    Prestigio
    +35

    Status
    Anonymous
    -Molto bene, ti raggiungerò tra poco per continuare il nostro giro…-
    Osmund seguì con lo sguardo sir Rondar mentre sistemava la legna nel camino. Negli occhi del ciambellano gli sembrava di leggere un grande attaccamento a quei luoghi, una devozione resa evidente dalla cura che metteva in quei gesti semplici.
    Questo poteva essere sia un bene che un male.
    "Deve aver servito bene i Ryger. Sarà ugualmente fedele a casa Hornwood?" si chiese, mentre l'uomo si chiudeva la porta alle spalle. Sperava di poter contare fin da subito sulla gente di Willow Wood, ma non si faceva grosse illusioni. Molto sarebbe dipeso dalle sue prime azioni come nuovo lord.
    Restò ad ascoltare ser Ygon che cercava di proporre una soluzione alla richiesta proveniente da Porto Bianco, ma la sua risposta non lo convinse per niente.
    -No, no…- sbuffò, scuotendo la testa. -Non possiamo attaccarci alla geografia delle Terre dei Fiumi. Lord Wyaman non è un idiota…-
    Avrebbe potuto usare la scusa della cattiva accoglienza. Una menzogna decisamente più credibile, ma pur sempre una menzogna e Osmund sapeva che per i Manderly non sarebbe stato troppo difficile venire a conoscenza della verità.
    Sistemò di nuovo la pergamena sul tavolo, bloccandola con la daga da una parte e una mano dall'altra. La fissò per alcuni istanti, scorrendo per l'ennesima volta le parole con lo sguardo, e infine aggiunse: -Devo essere sincero con lui. Gli dirò che non possiamo permetterci di abbandonare Willow Wood, non adesso. Al nostro ritorno rischieremmo di trovare delle terre inospitali, e questa volta per davvero.-
    Alzò gli occhi per sondare la reazione degli uomini del suo seguito, anche se era piuttosto sicuro di avere il loro appoggio.
    -Più tardi scriverò la mia risposta e la affiderò al maestro perché la mandi con un corvo a Porto Bianco. Per adesso è tutto…- Accennò alla porta con un cenno della testa. -Possiamo andare.-

    Parole: 313
     
    .
  7.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar

    Re

    Group
    Corte del Forum
    Posts
    20,701
    Prestigio
    +99

    Status
    Anonymous
    26 Febbraio 286・Willow Wood・Pomeriggio tardo
    Mentre il neo signore di Willow Wood sbuffava l'imbarazzo di ser Ygon Snow si poteva fare evidente nel vedere il suo volto farsi più coriaceo. Lord Hornwood giustamente riteneva che 'truffare' con la storia della geografia i parenti di Porto Bianco non fosse una scusa plausibile, il cavaliere nel dire quella proposta era stato più pratico che sincero, avevano lame e uomini per difendere o presidiare quel nuovo seggio ed allo stesso tempo incamminarsi in una nuova campagna militare? Onestamente la risposta tecnica sarebbe stata negativa! Poi Lord Osmund rilesse attentamente la pergamena, parlò di onestà, sincerità e franchezza. Valori che ne denotavano un vero cavaliere dei Sette Regni e ancor di più del Nord oltre che un uomo di valore. Quando alzò gli occhi il Signore del castello Ser Snow fece cenno col capo "Aye milord! Come dite" poi si schiarì la gola battendosi il pugno rivestito di maglia metallica sul petto "L'onestà paga sempre mio Signore, più dopo che prima probabilmente, ma l'onestà paga. Anche con questa povera gente" intendendo gli abitanti appena acquisiti di Willow Wood come propri sudditi. Gli altri militi e uomini d'arma presenti in sala fecero un cenno positivo con la testa.

    Aperta la porta avrebbero ritrovato nuovamente Rondar, il ciambellano del castello, ligio e cristallino come facesse integralmente parte dell'arredamento del castello. "Volete raggiungere il Maestro o vedere altro mio Sire?" proferì con tatto il collaboratore. Quindi fece un passo di lato per fare posto a Lord Hornwood e quanti, tra i suoi cavalieri, lo avrebbero seguito nell'anticamera della Sala dei Salici. Con la mano quindi indicò un corridoio "Di la vi sono i vostri alloggi milord, la truppa può risiedere nella loggia come vi annunciavo" e meticolosamente avrebbe insistito nel narrare i luoghi e li spazi così come erano stati pensati dai precedenti proprietari. Quasi timidamente, infine, aggiunse "Se volete incontrare alcuni paesani basta che me lo diciate".


     
    .
6 replies since 9/2/2024, 15:50   158 views
  Share  
.