L'Antico Male

Quest Dagon

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    Dagon • 23 febbraio • Alba •Fantasma - flotta di Dagon • Arcipelago di Ibb


    Nel grigiore dell'alba, una fitta nebbia avvolgeva il mare, cancellando il confine tra acqua e cielo. Da questo grigio velo emergevano le sagome oscure e minacciose della flotta di Dagon, che portava con sé ancora diversi schiavi ottenuti nelle settimane precedenti. Veloci e silenti le navi solcavano le acque verso le coste sconosciute di un'isola di Ibb.
    Quelle imbarcazioni erano state costruite per sopportare la furia delle tempeste ma quella calma ingannevole era tutt'altro che innocua. Dagon stesso sentiva che quella nebbia era molto più densa di qualsiasi avesse visto negli anni a Westeros. Addirittura, sembrava che ad ogni respiro si ingerisse attraverso bocca e naso una dose d'acqua, tanto l'umidità era presente. Anche il silenzio era particolarmente inquietante e non si sentiva alcun rumore animale, solo il leggero crepitio delle remi che si immergevano ritmicamente nelle acque tradiva la loro presenza in quella zona.
    A bordo delle navi, gli uomini delle Isole di Ferro osservavano la costa che si materializzava lentamente dalla nebbia, erano figli del mare, abituati a confrontarsi con i suoi misteri e i suoi pericoli, ma nessuno di loro aveva visto le ombre di quegli alberi che si stagliavano nella nebbia. Massicci, alti quanto alcune torri di Pyke. Anche la costa era difficile da individuare perfettamente, cosa che anche ad un capitano esperto come Dagon avrebbe creato qualche problema se avesse deciso di approdare
    Inoltre, nella mente del Greyjoy non potevano mancare le strane avventure e apparizioni di quei giorni...aveva avuto visioni, aveva visto cose che non potevano accadere in natura e sentito voci dove nessuno parlava...era la lontananza da casa? Una maledizioni di Essos? O forse solo una pazzia nascente?
    Possibile che fosse anche questo un disegno del Grande Kraken?
    In ogni caso il capitano era proprio lui, e, oneri e onori, non sarebbero certo spettati ad altro.
    L'eunuco aveva affermato che quelle coste dovevano appartenere sicuramente all'arcipelago di Ibb...ma era impossibile determinare al momento di quale isola si trattasse...inoltre, il monito a Dagon era stato ben chiaro: gli stranieri potevano approdare solo al Porto di Ibb, unico luogo permesso nella isola principale...ma come trovarla? Ed era veramente una minaccia che avrebbe fermato l'Uomo di Ferro?

    Parole: 355

    Termine: 21/3

    Terra in vista...approdare? continuare a costeggiare? Ovviamente Dagon non è mai stato in questi luoghi e anche il paesaggio è ben diverso da qualsiasi cosa abbia mai visto in vita sua.
     
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    Dagon Greyjoy • 23 Febbraio 286 • Fantasma • Arcipelago di Ibb
    Dagon osservava silenzioso le aliene forme degli alberi di Ibb, l'unica cosa che si stagliava oltre la pesante nebbia che ricopriva quelle acque. Pensava alle visioni che avevano accompagnato il suo viaggio da quando aveva "attivato" la reliquia, a Pyke e alla voce di suo zio. Sembravano volerlo avvertire di qualcosa di terribile all'orizzonte, qualcosa di lui sarebbe stato colpevole. Lo stesso aveva suggerito la cosiddetta "Congrega" tramite le labbra del prigioniero defunto su quella stessa nave settimane prima. Eppure lui sapeva, e nulla gli avrebbe fatto cambiare idea, di essere sulla pista giusta. L'Abissale gli aveva affidato quella missione e, per quanto i dettagli sulla stessa non fosse ancora chiari al pirata, lui l'avrebbe portata a termine. Non importava il prezzo che avrebbe dovuto pagare, né i limiti che avrebbe dovuto oltrepassare, né le voci che gli avrebbero riempito la testa. Né la morte che avrebbe riversato su quel mondo. Non avrebbe fallito il suo dio una seconda volta. Si voltò verso i suoi uomini. Non una sola parola volava nella sua ciurma, e gli unici suoni che stavano accompagnando quella traversata erano le vele sospinte dal vento e i flutti che si scontravano con lo scafo della Fantasma. Fu la sua voce quindi a spezzare quel silenzio, nel tentativo di scuotere gli uomini dall'inquietudine che quel luogo chiaramente inspirava.

    "Teniamoci vicini alla costa. Occhi aperti per la prima cosa che possa sembrare un porto!"

    Swenn aveva spiegato come l'unica meta possibile per degli stranieri come loro fosse il Porto di Ibb, a meno che non volessero inimicarsi i locali. Peccato che il capitano non avesse mai visitato quella zona e non aveva nemmeno se quella gente, visto il tipo di persona che era l'ex schiava del Marbrand, avesse la sua stessa concezione di porto. Si sarebbe quindi dovuto affidare alle sue nozioni teoriche dell'area ed eventuali indicazioni da parte dell'eunuco.



    Parole 312

    Costeggio e cerco qualcosa che possa sembrare un porto per il mio pg
     
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    Dagon • 23 febbraio • Alba •Fantasma - flotta di Dagon • Arcipelago di Ibb


    Dagon scrutava l'orizzonte con occhi attenti ma la nebbia si muoveva come se fosse viva, mostrando appena le forma degli alberi di Ibb. L'ordine di Dagon di rimanere vicini alla costa e cercare il porto venne ben accettato dal gruppo di Uomini di Ferro anche se trovarsi così a disagio per mare non era una sensazione molto comune per quel popolo, cosa che lo rendeva anche particolarmente alterabile.
    Swenn, con uno sguardo incerto, cercò di riportare il ricordo di un luogo che, sebbene non avesse mai visitato, sentiva di conoscere attraverso i racconti ascoltati e le informazioni raccolte durante la sua vita di esilio e avventura. La sua descrizione era un tentativo di colmare almeno parzialmente la completa mancanza di informazioni.
    "Immaginatelo" iniziò Swenn, la voce bassa ma chiara "non come quelli delle nostre terre di Essos. Si dice sia un insieme di banchine e moli che si spingono audacemente nelle acque, quasi fino a scomparire completamente al loro interno. Le case e i magazzini, costruiti in pietra scura, si accalcano vicino alla riva come fari che osservano il mare, alcuni coperti solo dalle fronde degli alberi che narrano essere secolari in quelle terre, se non più vecchi".
    Fece una pausa, cercando di richiamare altri dettagli dalla sua memoria. "Sebbene il nostro...trascorso con quella donna...per così dire...è stato alquanto problematico, il porto di Ibb è un luogo brulicante di vita, dove mercanti e pescatori locali si mescolano tra loro, vendendo le proprie manifatture e le proprie catture al popolo dell'isola e ai pochi sventurati che si dirigono fin qua". Swenn era stato sempre parecchio curioso e bendisposto verso quel desiderio di raggiungere il nord costiero di e Ibb, ma negli ultimi tempi tutto quello che era capitato sulla Fantasma era chiaro avesse minato la sua fiducia.
    "E poi ci sono le navi, di ogni forma e dimensione, alcune dalle vele colorate che raccontano storie di viaggi oltre l'orizzonte, altre robuste e pronte per il mare aperto. Il loro popolo non è certo un esploratore ma giurerei qui e ora che scontrarsi con loro sulle acque vicino Ibb non debba essere per niente una buona idea. In ogni caso, non conosco il loro rapporto con la schiavitù e noi ci stiamo avvicinando con tutte quelle...".
    Rimase per un momento silente
    "Merci.
    Guardate là!"
    chiamò sempre Swenn con una voce che riusciva a trattenere a malapena l'urgenza, "vedete, all'orizzonte? Quella forma...".
    Non c'era modo di capire chi potesse essere l'equipaggio di tale nave né quale bandiera potesse sventolare al suo albero, sempre che un albero ci fosse. La nebbia giocava a loro sfavore, rendendo ogni tentativo di identificazione impossibile.

    Parole: 427

    Termine: 10/4
     
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    Dagon Greyjoy • 23 Febbraio 286 • Fantasma • Arcipelago di Ibb
    "Si dice sia un insieme di banchine e moli che si spingono audacemente nelle acque, quasi fino a scomparire completamente al loro interno. Le case e i magazzini, costruiti in pietra scura, si accalcano vicino alla riva come fari che osservano il mare, alcuni coperti solo dalle fronde degli alberi che narrano essere secolari in quelle terre, se non più vecchi"

    Un lieve sbuffò fu emesso in risposta dal capitano pirata.

    "Un porto è un porto, Swenn."

    Dagon percepiva una sorta di curiosità di sottofondo riguardo a quella terra straniera così aliena ai suoi occhi. In particolar modo per il motivo per cui l'Abissale lo voleva lì. Eppure quella sensazione di disagio era difficile da scartare, andando invece a coprire quasi ogni altra emozione. Detestava sentirsi in quel modo in mare aperto, dove avrebbe dovuto sentirsi invincibile. Eppure quella era la realtà dei fatti.

    "Evitiamo allora di tirare in ballo la faccenda degli schiavi. Magari saranno utili in un altro modo... la reliquia non l'ho ottenuta di certo vendendoli!"

    "Guardate là! Vedete, all'orizzonte? Quella forma..."

    L'improvvisa esclamazione dell'eunuco sorprese il Greyjoy che per qualche istante osservò confuso l'orizzonte prima di notare ciò a cui quello si stava riferendo. Pareva una nave, eppure era impossibile esserne certi con tutta quella nebbia.

    "Mantenete la rotta. Ma tenete le armi pronte..."

    Un ordine preciso diretto ai suoi uomini. Terre straniere o meno, gli Uomini di Ferro era predatori e non prede.




    Parole 238

    Continuiamo ad andare avanti e ci teniamo pronti in caso di un eventuale attacco
     
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    sorry per il ritardo


    Dagon • 23 febbraio • Alba •Fantasma - flotta di Dagon • Arcipelago di Ibb


    "No, Westerosi...non tutti i porti sono semplici porti" lo disse con un filo di voce, come se non fosse poi così interessato al fatto che Dagon gli desse retta. D'altronde non era lui lo straniero in quella terra esotica.
    Con il comando di mantenere la rotta, la tensione tra gli uomini delle Isole di Ferro rimaneva palpabile. Le navi della flotta rallentarono, avvicinandosi con precauzione alla forma che emergeva sempre più chiara dalla nebbia. La figura si rivelava una nave dalle linee inusuali, con uno scafo ovale e ampio, ottimizzato per massimizzare lo spazio di carico, permettendo alla nave di trasportare una grande quantità di merci, il che suggeriva per essa una funzione primariamente commerciale o di pesca. Era dotata di una larga coperta che sembrava quasi vuota, ad eccezione di alcune piccole strutture sul ponte che potevano essere contenitori o balle di merci coperte. Nessuna armatura scintillava né armi erano visibili, un segno che non si aspettavano confronti ostili.
    Sulle assi di legno del ponte si muovevano alcuni uomini che, a giudicare dall'abbigliamento leggero e funzionale, potevano essere mercanti o pescatori di Ibb, anche se osservare i loro lineamenti era ancora impossibile.
    "Non è una nave da combattimento" mormorò Swenn, stando al fianco del capitano e scrutando il visitatore attraverso la foschia. "Ma potrebbe essere carica di merci... o di informazioni."
    Indossavano tuniche di colore chiaro e cappelli larghi, forse per proteggersi dal sole più che come difesa da eventuali attacchi. Questi uomini sembravano indaffarati, a primo avviso ignari della presenza delle navi delle Isole di Ferro ma, a pensarci bene, forse semplicemente non preoccupati da esse.
    All'orizzonte, oltre la nebbia che si diradava lentamente, si intravedeva ancor di più il profilo di un porto. Le descrizioni di Swenn sembravano adattarsi a quello che ora si delineava davanti agli occhi dell'equipaggio: strutture basse costruite in legno e pietra, pontili che si estendevano nell'acqua, con diverse imbarcazioni ancorate o in manovra di attracco. Un luogo vivace, dove il trambusto dei lavoratori e il richiamo dei mercanti creavano un'atmosfera di laboriosa attività. Proprio dal porto, inoltre, iniziarono a emergere dalla nebbia alcuni dettagli, conferendo al luogo un'atmosfera sottilmente inquietante: primo tra tutti, un'antica statua di pietra eretta su uno dei moli più esterni, sembrava vegliare sul porto. L'opera raffigurava una figura umanoide con tratti marcatamente esagerati: occhi troppo grandi, quasi vuoti, e una bocca spalancata in un'espressione che poteva essere di stupore o terrore. Licheni e muschi cresciuti lungo le sue crepe ne accentuavano l'aspetto spettrale, come se fosse un guardiano dimenticato dal tempo.
    Più in là, un'altra peculiarità era evidente: alcune delle imbarcazioni ancorate presentavano strane figure di prua, non i classici simboli o animali ma forme distorte e contorte che sembravano quasi torcersi in angoscia. Queste sculture, anziché adornare, sembravano quasi un monito o un avvertimento per chi si avventurava troppo vicino.

    Parole: 467

    La Fantasma si può avvicinare al porto (e in tal caso descrivimi se vuoi toccare una delle banchine o ormeggiare al largo) oppure puoi farla bloccare prima e intercettare la nave di Ibb.

    +10% ritardo

    Termine: 26/4
     
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    Dagon Greyjoy • 23 Febbraio 286 • Fantasma • Arcipelago di Ibb
    "Non è una nave da combattimento. Ma potrebbe essere carica di merci... o di informazioni."

    Ascoltò le parole dell'eunuco pur mantenendo il proprio sguardo sulla nave che si stava avvicinando nel folto della nebbia. I marinai ibbenesi parevano non preoccuparsi troppo delle presenza della flotta di navi lunghe in avvicinamento. Lui, di contro, ricambiava i loro sguardi con la fame di uno squalo che avevo posato gli occhi su una preda. In lontananza anche il porto di Ibb aveva fatto la sua comparsa: alieno ed esotico come Swenn lo aveva descritto, e forse anche di più. Un luogo sicuro in cui forse avrebbe potuto ottenere le informazioni che cercava. Eppure...
    Era stato messo su quella strada dall'Abissale in persona. Doveva forse farsi strada come un mercante delle Terre Verdi e chiedere alla buona gente del posto? Oppure pagare il prezzo del ferro per ottenere ciò che voleva? Due vie possibili stavano di fronte a lui, ma improvvisamente una sola fu veramente accettabile. Lasciò che la nave li oltrepassasse e poi diede ordine alle navi lunghe di invertire la rotta. Quelli di Ibb avrebbero sicuramente un vantaggio, ma Dagon doveva ancora incontrare una nave più rapida di quelle della sua gente. Inoltre maggiore distanza mettevano tra il porto e ciò che stava per accadere, meglio era. Si sarebbero evitati attenzioni indesiderate.
    Una volta arrivati nuovamente nelle vicinanze del bersaglio, la flotta si sarebbe divisa equamente ai suoi lati. Fatto ciò l'assalto vero e proprio sarebbe iniziato: un'iniziale salva di frecce e poi un tentativo di abbordaggio.



    Parole 255

    Perdona il post striminzito! La strategia comunque sarebbe seguire la nave il più possibile per allontanarsi dal porto per poi circondarla: 3 navi lunghe per lato e poi cominciare l'abbordaggio.
     
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