Votes given by Erica30

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    Erika_111 la tua quest è affidata ad Albi_96 che ti aprirà entro 7 giorni
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    Tutti• 21 gennaio 286 • Ammiraglia• Pomeriggio

    "Proprio così milady, proprio così!" -l'ilarità ed il sorriso del Thorne nel commentare lo scambio di chiacchiericcio con Astrid e Vicare si spensero quasi istantaneamente quando fu il Bar Emmon a prendere parola. Era piuttosto sicuro che lì in mezzo il ragazzo ci avesse infilato un mezzo insulto ed anche se non ne aveva colto appieno la sfumatura, aveva compreso abbastanza da mostrarsi visibilmente irritato.
    "Senti un po'"-non si sarebbe fatto certo mettere i piedi in testa da uno che assomigliava ad una signorina! Prima che potesse dar seguito al suo proposito però, altre due teste fecero la loro comparsa in cabina: uno era un uomo della stessa età di Duran (Ser Reginald Waters per la coppietta di sposi), l'altro un omuncolo basso e magrolino, con la faccia gialla e fin troppi denti mancanti (Dick Crabb per Grafton e Vorys).
    "Le voci erano vere dunque! L'ultima volta che vi ho visto mi arrivavate sì e no fino al ginocchio." -il Waters, che si era rivolto al Bar Emmon gioioso, si affrettò a presentarsi -"Ser Reginald Waters, probabilmente non vi ricorderete di me, ma ho prestato servizio a lungo a Stonedance come Capitano delle Guardie."
    Dick invece si guardava semplicemente attorno in cerca di vino che, evidentemente, non aveva trovato nella cabina del ligio Duran.
    "Sentite un po'..." -Ser Conrad si era disposto tra Astrid e Vicare e si era rivolto a lui a bassissima voce cercando di sfruttare il diversivo che gli stava innocentemente fornendo Ser Waters mentre coinvolgeva in chiacchiere il Bar Emmon.
    "Ma perché quello lì deve venire con noi? Lo avete sentito prima? E chi lo conosce lui? Pffff!" -l'orgoglio ferito del Thorne era su un piatto d'argento per i due promessi sposi. Eivor, impegnato dall'approccio del cavaliere bastardo, non avrebbe compreso cosa il Thorne stesse dicendo agli altri due, ma che parlasse di lui era in qualche modo assicurato.

    CITAZIONE
    Tiro di furtività Conrad vs Eivor
    [Giudizio mod + Intrigo/2 + Liv competenza Spionaggio*2 + Liv competenza Mimetismo*4 + Destrezza] - [Giudizio mod + Liv Competenza Controspionaggio*4 + Liv competenza Spionaggio*4 + Affinità attaccante/30 + Intrigo/2]
    Giudizio mod Conrad= 6 circostanza 1 modalità= 7 punti
    Giudizio Eivor? 5 circostanza 3 modalità= 8 punti
    Affinità Eivor vs Conrad= (abbiamo solo nobili +3 ce va diviso per 4)= 0,6
    Scheda Conrad sparita, rifatta qui

    [7 + 20/2 + 1*2 +0+10] - [9 + 0 + 0 + 0,6/30 + 0] =(7+10+2+10) - (9+0,02)= 29-9,02= 19,99 per sto punticino di affinità, la prova è parzialmente riuscita
    Senti che bisbigliano anche se non capisci che dicono

    Limite post: mercoledì 19 luglio
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    Non ci volle nemmeno un giorno per raggiungere Riposo del Corvo, una soddisfazione che permise di mantenere alto il morale dopo la vittoria del Thorne.
    Con un po’ di fortuna, una vittoria un po’ anche mia… - per quanto Vicare si sforzasse, l’approccio che aveva scelto non gli dava garanzie su cosa sarebbe accaduto una volta giunti a Porto Bianco…una ragione in più per cui ambire la sosta.
    Riposo del Corvo, una volta entrati nel porto, gli ricordò improvvisamente Braavos, molto più di quanto non aveva fatto Città del Gabbiano, la quale viveva all’ombra delle montagne e delle foreste, o Approdo del Re, nella quale nonostante il mare si respirava uno spirito del tutto diverso.
    Il Gran Canale di Riposo del Corvo invece lo riportò all’infanzia, alla vita a Braavos lungo i canali, i ponti, le isole.
    Se solo il sole tramontasse in mare… - non era una cosa che poteva chiedere però, non era abbastanza in confidenza con gli dei di quel continente ancora.
    La nostalgia si fece dunque amara come sangue, perché cos’era la nostalgia se non segno incontrovertibile che era ancora un forestiero?
    Devo darmi tempo, nemmeno un anno dal mio arrivo…nemmeno un mese dalla mia nomina - rifletté scendendo dalla nave sovrappensiero.
    Duran Bar Emmon indicò dunque il faro che aveva già inavvertitamente catturato lo sguardo del Braavosiano - Mi ricorda gli occhi del Titano…nulla a confronto, ma la sua luce da lo stesso conforto - sorrise distrattamente. Era curioso che quella speranzosa luce ospitasse anche i prigionieri, ma Vicare ne aveva sentite di più strane.
    Avvertendo il braccio della promessa lo strinse dolcemente, notando con un po’ di allarme che Astrid sembrava aver deciso di fasciare il bambino contro il proprio corpo. Vicare tentò di ricordare se sua madre avesse mai fatto una cosa del genere, ma giunse alla conclusione che sua madre non aveva mai viaggiato molto per nave.
    Vostro cognato - andò silenziosamente nel panico, era marito della sorella o della figlia? La parola nella lingua comune lo confondeva ancora - beh, non ci intrometteremo certo in questioni di famiglia - Vicare temeva un po’ a lasciar solo il Bar Emmon, ma in fondo non poteva tartassarlo più del dovuto…ed inoltre aveva lanciato una stoccata magistrale che sostanzialmente gli impediva di fare altrimenti. Astrid aveva comprensibilmente subito afferrato l’opportunità e a Vicare fu sufficiente incrociarne lo sguardo per lasciarsi convincere.
    La ringrazio, Duran, spero comunque possiate presentarci a Lord Staunton prima della partenza. Ci farebbe piacere conoscere la vostra famiglia. - sorrise prima di congedarsi assieme ad Astrid.
    Era tutto sommato meglio così, doveva bilanciare le sfide che aveva posto alla guida del Bar Emmon con dimostrazioni di fiducia…in fondo era quello il problema: pur volendo attaccare certe persone, rimaneva di primaria importanza che tutti avessero di lui una buona opinione, che nessuno lo odiasse.
    Era irragionevole voler conciliare l’ambizione con la validazione universale, ma…ma almeno di Astrid la validazione non era in dubbio.
    Merling, non è mai stata un problema…a ripensarci è successo tutto talmente rapidamente - rifletté scrutando la compagna al suo fianco.
    Schiuma di mare, ma sei comoda Jorrāeliarza? - domandò sorridendole- Fammelo portare, devi riposare. - insistette mentre i cavalieri si apprestavano a condurre i prigionieri nelle segrete.
    Non mi pare giusto che dopo esserti giaciuto in grembo per nove lune torni a penderti da esso…chissà che poi non si scordi di essere nato. - scherzò, approfittando del passaggio di carico per scambiare un bacio con la giovane Grafton, protetto dalla penombra della sera in quel suggestivo porto delle Terre della Corona
    Ti ricorda niente? - le sorrise alludendo al Gran Canale - Eravamo al Porto degli Straccioni, costeggiammo il Canale Nero per trovare una locanda… - sospirò contemplando i riflessi sullo specchio d’acqua mentre i lamentosi prigionieri proseguivano il loro percorso.
    Io stavo per partire, tu…tu non parlavi una parola di Braavosiano-ghignò ormai preso dalla nostalgia.- io stavo per partire quindi doveva essere quasi la Settima Luna…quindi sette, otto lune fa…no, aspetta- s’ingarbugliò un momento nel fare i conti, non gli tornavano con la nascita di Kristoff - Dev’esser stato il viaggio…la Foresta di Qohor mi ha fatto perdere del tutto la concezione del tempo - lasciò infine perdere. Era stanco e non aveva voglia di umiliarsi tentando di far conti di mesi, settimane o lune, non era quello l’obbiettivo di quella nostalgia.
    Chissà se mai riusciremo a tornare assieme a Braavos…Se solo avessimo avuto più tempo allora, avresti potuto stare con la mia famiglia, conoscerla…Saremmo potuti venire insieme a Westeros, sai, ti avrei seguita comunque. - confessò carezzando dolcemente la schiena Kristoff.
    Ma vaneggio, nella situazione in cui siamo conviene guardare al futuro…a tal proposito ti dovrei chiedere una cosa Astrid. - si fermò, giudicando appropriata la distanza dai cavalieri ed il loro ingrato dovere e si mise di fronte ad Astrid - A Porto Bianco io vorrei che ci sposassimo - fece del suo meglio per tenere lo sguardo saldo sull’amata senza che il suo entusiasmo lo interrompesse - Così facendo gli uomini di tuo padre potrebbero scegliere di seguirti o tornare a Città del Gabbiano, ma non potrebbero portare te o Kristoff via. Ma per farlo dobbiamo come minimo ingraziarci chiunque governi a Porto Bianco. - terminò di spiegare tornando al suo fianco.
    Quindi primo obbiettivo: capire chi governa a Porto Bianco
    900in parole
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    DOROTHEA
    Dies Irae, dies illa solvet saeclum in favilla
    ⊛ Fortezza Rossa, Approdo del Re, Terre della Corona


    Dorothea era finalmente giunta alle porte della Fortezza Rossa, la residenza ufficiale del Re. Mai prima d'ora si era avvicinata così tanto a quelle mura, che sembravano ergersi dagli scogli della Baia delle Acque Nere fino a toccare il cielo. Era quasi impossibile scorgere la somma più alta dell'edificio da terra. La luce arancione del sole, che si apprestava a lasciare spazio alla luna, si rifletteva sulle acque scure del mare e sulle pietre della roccaforte. Il castello era talmente maestoso da farle quasi venire la pelle d'oca. Persino un Lord si sarebbe sentito a disagio di fronte a quella grandezza.
    Lo stupore di Dorothea venne bruscamente interrotto da una voce maschile, che, con tono accusatorio, domandò - << Quella donna è con voi? >> - a due nobili appena più avanti di lei.
    In cuor suo la prostituta sperava che, nel bel mezzo della confusione che si era venuta a creare, i due rispondessero affermativamente alla domanda, ma in fondo perché mai avrebbero dovuto farlo? Il culto di Illyria aveva diffuso instabilità e paura tra le gente. Lo sconosciuto era visto come un nemico e l'allerta era massima in città. L'uomo imponente che sorvegliava l'entrata della fortezza non avrebbe mai permesso l'ingresso di un intruso, potenzialmente capace di compromettere la sicurezza del Re. Se riuscire ad accedere al castello era necessario per riscuotere la ricompensa, i due nobili erano sicuramente la chiave.
    << Io? Lei? N... >> rispose l'uomo. Dorothea sentì un nodo in gola, ma fortunatamente non terminò la frase.
    << Chi siete? >> le chiese lui avvicinandosi con atteggiamento di sfida << Come mai ci seguivate? Volevate consegnarvi? >>
    << Assolutamente no, mio Signore. >> rispose la donna in segno di sottomissione << Vedete, io ho consegnato agli uomini del Re la Septa che ha sgozzato quella povera ragazza... Mi era stata promessa una ricompensa per la mia lealtà alla Corona che non ho ancora riscosso. Per darvi prova della mia sincerità, vi posso indicare il nome della religiosa che ha compiuto quell'atto indicibile. Si chiama Rachele. >>
    Dorothea era fiduciosa del fatto che avrebbe ottenuto ciò che meritava. A causa della rivolta illyriana, la Corona era debole nella Capitale e inimicarsi ulteriormente il popolo non mantenendo le promesse fatte, non avrebbe certo aumentato la fiducia dei cittadini nelle istituzione.

    Parole: 383/300
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    Buon_San_Valentino__1_
    Fertilità: (in base ai post) +37
    Attrazione: (in base ai post) +37
    Oggetto attrattivo: RANGE 31 in su, una spilla in argento per lui ed un fermaglio in argento per lei da qui.
    Premio aggiuntivo: Tratto attitudine a scelta da qui
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    Png livello 5
    Marzialità 40 (30 forza 10 destrezza)
    Intrigo 9
    Diplomazia 1
    Conoscenze 0
    Amministrazione 0

    Tiro di inganno: [Giudizio mod + Bonus fama + Liv Competenza Inganno*2 + Liv competenza Oratoria*5 + Liv Competenza Manipolazione*3 + (Intrigo + Diplomazia + Attrazione)/6 + Affinità bersaglio/10] - [Giudizio mod*2 + Liv Competenza Controspionaggio*4 + Intrigo/3*2 + Bonus convinzione]

    Giudizio mod
    Astrid
    Circostanza 7: sta diventando d'abitudine, quasi un tratto distintivo del personaggio
    Modalità 3: sei partita dalla verità per poi ricamarci sopra, è un buon piano
    Scrittura 3
    Colton
    Circostanza 6: è abituato a dubitare di tutto e tutti non avendo molto spesso compagnia
    Modalità 0: non ha mai dato segno di dubitare di Astrid

    [13 + (9+7)/6] - [6*2 + 9/3*2] = 15,7 - 18 = -2,3 --> non riuscito


    Colton tacque.

    -Puoi anche non dirmi la verità, non me ne frega un cazzo di chi sei e perché sei qui. Ma se ti sei infilata in qualche guaio e questi guai andranno a ricadere su di me... ti ammazzo.-

    Gelido e tagliente come una lama fissò dritto negli occhi di Astrid, o Kianne, come dir si voglia. Quell'attimo di silenzio, che sembrò durare un'eternità, servì per confermare l'autenticità delle parole di Colton facendone una vera e propria promessa.
    Poi, come per voler spezzare quella tensione, riprese a parlare.

    -Ma se la tua è soltanto una bravata da ragazzina...- alzò le spalle -non ci saranno problemi.-

    ***

    -Pietra di Runa? Sì, ci sono stato qualche volta, ma non sono mai andato molto più lontano di lì. Mi piace questo posto, ho tutto quello che mi serve qui.-

    Si alzò e cominciò a radunare tutti i suoi attrezzi.

    -Andiamo, ti riporto sulla strada.-

    Bene. Sappi che se gli porterai guai, e il cacciatore sopravvive, lui tenterà di ucciderti. Oltre a quello non è molto interessato alla tua storia, semplicemente non vuole rogne. Ti riaccompagna in strada, puoi decidere se procedere da sola o chiedergli di seguirti. Nel caso in cui decidi di proseguire da sola ruola pure tutto il viaggio fino a Pietra di Runa, altrimenti fermati alla richiesta di farti accompagnare che il si o il no lo decido io :)

    Ovviamente descrivi la strada a tuo piacimento, puoi mettere in pratica tutto quello che ti ha insegnato così da esercitarti. Arrivi senza particolari problemi, solo che noti che con il passare del tempo ti senti sempre più stanca e che il tuo corpo ha "qualcosa di strano".
6 replies since 28/7/2019
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