Posts written by Astion

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    Finalmente era arrivato il momento dell’azione, il momento di assicurare un sontuoso bottino ad Hammerhorn e di cemetificare il suo potere nelle isole. Meldred prese i suoi uomini per andare ad attaccare le fattorie, mentre lui e sua madre avrebbero attaccato Lotus Port.
    Alla domanda della madre Astion rimase pensoso, quanti soldati avrebbe lasciato a guardia delle navi? Probabilmente abbastanza per assicurarsene la sopravvivenza, ma come poteva saperlo se ancora non era neanche arrivato in vista della città?

    “E` ancora troppo presto per dirlo Madre, prima dobbiamo conquistare il porto, una volta fatto ciò, decideremo quanti soldati lasciare a guardia delle navi.”
    Astion guardò verso gli altri vascelli prima di continuare.

    “Aspetteremo qui per qualche tempo, aspettando che Meldred ed i suoi comincino a gettare a ferro e fuoco le fattorie vicine, solo a quel punto attaccheremo la città, useremo l’imbrunire per coprire il nostro arrivo il più possibile.”

    Osservò le facce dei presenti.

    “Una volta arrivati in città dovremmo prendere immediatamente possesso delle banchine, poi divideremo gli uomini in tre colonne, due avranno il compito di recuperare quanto più bottino possibile, attaccando le zone del mercato e delle masserie. L’altra comandata da me invece andrà verso la parte più ricca della città, attirando l’attenzione delle possibili truppe nemiche. Con l’oscurità della notte non sarà facile per i nostri nemici usare gli archi, quindi potremmo sfruttare al meglio la posizione.”


    Aspettiamo un po per dare il tempo agli altri di creare il diversivo e poi attacchiamo le banchine
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    Aston ascoltò con attenzione le parole del Baelor. Il Blacktyde aveva svolto un ottimo lavoro. A prima vista, entrambe le città sembravano perfette per un attacco, e questo era promettente.

    “Ottimo lavoro!” esclamò soddisfatto.

    Era giunto il momento di decidere sul da farsi, ma prima Aston raccontò ai presenti ciò che aveva scoperto riguardo Lotus Port. Descrisse i vari distretti, l'assenza totale di strutture difensive e il limitato numero di pattuglie nelle strade. Inoltre, parlò degli uomini armati solo di archi possenti, che formavano probabilmente il cuore della loro milizia e che, combinati con la peculiare conformazione della città, potevano rivelarsi una minaccia.

    Terminata la spiegazione, Aston guardò gli altri, indeciso. L'idea di attaccare la piccola cittadina di Ultimo Lamento sembrava la soluzione più semplice, ma in tal caso non avrebbero sfruttato appieno le proprie risorse: solo cinque o sei navi nel porto non avrebbero bastato per tutta la flotta. Al contrario, assaltare Lotus Port sarebbe stato certamente più impegnativo, ma anche più remunerativo. E poi, perché dover scegliere?

    “Considerando le scarse difese delle città, sarebbe uno spreco limitarsi ad una sola. Blacktyde, con duecento uomini pensi di poter saccheggiare Ultimo Lamento?”

    Chiese, indicando l'isola sulla mappa.

    “Abbiamo un migliaio di uomini a disposizione. Usarli tutti per la città più piccola non ha senso, dato il limitato spazio per le navi. Nel grande schema delle cose, i nostri numeri sono più che sufficienti per attaccare entrambe le città.”

    Fissò la mappa.

    "Oggi ci riposeremo, domani agiremo. Aspetteremo il calar della notte e con il favore delle tenebre inizieremo l'assalto. Alcune navi attaccheranno le fattorie intorno a Lotus Port, deviando l'attenzione verso le mura. Se siamo fortunati, invieranno i loro soldati a controllare. A quel punto, il grosso delle truppe si concentrerà sul porto, puntando prima alle banchine. Poi divideremo le forze: una parte cercherà di conquistare la zona militare, mentre l'altra si dedicherà alla zona mercantile, evitando il quartiere degli stranieri. Madre, tu resterai a proteggere le navi e, se possibile, a catturare alcune delle loro imbarcazioni a forma di cigno, potrebbero tornare utili. Blacktyde, tu guiderai un'altro gruppo d'attacco al tempio di cui mi hai parlato. Saccheggeremo nella notte e alla prima luce dell’alba ci ritireremo. Ci riuniremo qui,”

    Indicò un punto sull'Isola di Stone Head,

    “E ripartiremo per le Isole di Ferro. Qualcuno ha domande o suggerimenti?”
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    Una volta uscito dalla locanda, Astion notò che il soldato aveva deciso di seguirlo. Senza esitare, il giovane iniziò a snodarsi tra le strade della città.
    Goodbrother capì quasi immediatamente che c'erano tre strade principali, circondate da un intricato labirinto di viuzze che creavano una vivace atmosfera. Senza una destinazione precisa, ma con l'obiettivo di esplorare il più possibile, percorse queste strade, mappando mentalmente la cittadina.

    La zona dei ricchi, così come le masserie nella parte nord, sarebbero stati i loro obiettivi principali durante l'attacco, così come l'area commerciale. Invece, avrebbero probabilmente evitato il quartiere degli stranieri: il gioco non valeva la candela. Perché rischiare di scontrarsi con qualche potenza straniera o di aumentare il numero dei loro nemici nella battaglia imminente?

    Senza rendersene conto, Astion giunse alla zona commerciale, dove si immerse tra le bancarelle, senza tuttavia scoprire nulla di particolarmente interessante.
    Quando si sentì soddisfatto, si diresse verso il porto e salì a bordo del suo vascello. Verificò che tutte le provviste fossero state caricate e poi ordinò alle navi di dirigersi verso l'isola di Koi, dove il resto della flotta li attendeva.
    Prima di raggiungere la flotta, avrebbero pattugliato intorno alla città alla ricerca di un luogo ideale da attaccare, come un villaggio vicino, da usare come diversivo.

    Nulla di che, torno in nave e se riusciamo a trovare un villaggio che possa essere usato come diversivo anche meglio.
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    Astion regalò un sorriso cordiale alla locandiera, mentre si avvicinava al bancone. Prese con garbo la birra offerta e posò una moneta d'argento, lasciandola scivolare dalla sua mano con un gesto affabile. Indicò un tavolo ai suoi compagni. Proprio in quel momento, la porta si aprì facendo entrare uno dei soldati che aveva già incontrato nel porto, che lo aveva seguito con il non troppo celato scopo di controllarli.
    Astion lasciò uscire un sospiro di malcontento; forse si era fatto troppe aspettative per questo luogo. I suoi compagni, istintivamente, rivolsero lo sguardo verso l'entrata, pronti a scattare. Ma con un gesto della mano, Astion li tranquillizzò, invitandoli a prendere posto al tavolo.

    Il "cavaliere di ferro", studiò il crogiolo di culture che affolava la taverna, mentre mentalmente ripassava i dettagli che aveva carpito durante la sua veloce esplorazione della città.

    Era una città ricca, ma poco difesa, specialmente nella zona bassa. Non aveva notato la presenza di ronde o pattuglie, una situazione che potrebbe cambiare nel corso della notte, ma soprattutto non c'erano fortificazioni nel porto. Astion agitò la testa, perplesso su come avessero potuto lasciare il porto così vulnerabile; o erano incredibilmente ingenui o la guerra non faceva parte della lora cultura, Astion era sicuramente pronto ad introdurla.

    Astion sorrise, la razzia era fattibile. Decise di rimanere nella taverna per un po', giusto il tempo necessario per far credere alla guardia che li aveva seguiti che il loro unico intento era quello di divertirsi. Una volta uscito, diresse i suoi uomini verso la barca, mentre lui sarebbe rimasto in città sia per forzare la loro "ombra" a scegliere chi seguire, sia per acquisire ulteriori informazioni prima della partenza. Non perdendo tempo, si inoltrò nella città, deciso a individuare i punti di maggior interesse. Se avesse avuto la possibilità, avrebbe anche cercato una bottega dove poter potenziare il suo equipaggiamento, prima di tornare alla nave e riunirsi al resto della flotta.

    In poche parole:

    1. Mando i soldati indietro, per far scegliere al soldato se sefuire me o loro

    2. Vado in città a per mappare i luoghi principali

    3. Se trovo qualche negozio interessante entro per vedere se posso comprare qualcosa

    4. Torno alla Nave per ricongiungermi con la flotta

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    Astion porse senza troppi indugi i soldi necessari nelle mani del funzionario prima di sbraitare gli ordini necessari, 20 Ori erano tanti per l’ormeggio di una nave, ma questo faceva solo ben sperare, era un posto ricco seppur non enorme.
    Dopo aver scelto quali uomini mandare al mercato per comprare le vettovaglie necessarie, Astion si mosse accompagnato da alcuni suoi uomini verso la taverna. Non appena lasciata l’area del porto, ancora più di pria il giovane poté notare come anche le casupole li vicino non fossero mal messe, anzi quasi abbienti e variopinte.
    Una cosa ancora più particolare era quel modo strano di costruire la città con casupole sempre più alte più ci si avvicinava al centro della città.
    In apparenza poteva sembrare una cosa banale, e forse così era, Astion non conosceva abbastanza bene gli abitanti di quell’isola per farsi un’idea generale. Ma lui era un soldato, ed aveva vissuto la sua vita ad immaginare, come sconfiggere i suoi nemici ma soprattutto come non farsi cogliere impreparato. Quell’architettura permetteva una difesa molto facile della città, impedendo agli assalitori di utilizzare gli edifici per i propri tiratori, e permettendo ai difensori di avere sempre un vantaggio d’altezza, che in congiunzione con quegli strani archi che aveva potuto vedere prima, poteva creare una combinazione ostica.
    Lentamente la compagnia si mosse verso la taverna, Astion teneva gli occhi aperti per ogni tipo d’informazione militare potesse trovare.
    Una volta entrati nella taverna vennero accolti da una giovane donna che parlava una lingua sconosciuta. Sorridendo Astion porse una moneta d’argento dicendo.

    “Una birra per ognuno!”

    E mimando il gesto di tirare su un boccale.

    Cerco informazioni tramite la mia conoscenza bellica mentre mi incammino nella taverna.
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    Astion osservò il bambino lanciarsi verso le guardie senza prestarvi troppa attenzione. Nonostante le loro intenzioni fossero innocue - almeno per quel giorno - l'arrivo di quattro navi da guerra non poteva passare inosservato o essere ignorato. Sorrise raccogliendo i soldi necessari per ormeggiare le navi per la giornata, consegnando il denaro al funzionario.

    "Purtroppo, siamo qui solo per rifornirci... ripartiremo entro la giornata," dichiarò, soppesando le sue prossime parole.

    "A meno che, ovviamente, non conoscete qualcuno che ha bisogno di una scorta? O un posto dove potremmo trovare un ingaggio?" domandò, facendo intuire che cercavano un lavoro mercenario. Per lui, questa sarebbe stata un'altra via per ottenere informazioni sulla città.

    "Con la fine della guerra, abbiamo deciso di lasciare il continente occidentale. Ma abbiamo pensato di tentare la fortuna qui prima di spostarci,"
    continuò casualmente, soddisfatto della sua scelta di parole. Erano sicuramente vere: avevano lasciato il continente per tornare verso le isole e stavano certamente cercando di far fortuna in quel luogo.
    Astion aveva capito che a volte non era necessario mentire o ingannare le persone per ottenere i risultati sperati. Con poche parole, si poteva suggerire un corso di eventi che aveva senso e gli altri avrebbero fatto il resto; dopo tutto, era più facile immaginare una piccola compagnia mercenaria rimasta senza lavoro a causa della fine della guerra, piuttosto che un distaccamento della flotta di ferro, lì in terre sconosciute in cerca di un posto da depredare.

    Poi si voltò verso uno degli suoi ufficiali.

    "Raduna un paio di ragazzi e vai al mercato che ci hanno gentilmente indicato. Procura abbastanza vettovaglie per il viaggio,"
    ordinò. L'altro si mosse in direzione della nave. Astion lo afferrò per la spalla prima che potesse allontanarsi e gli sussurrò in tono basso ed autoritario, abbastanza alto perché il funzionario potesse sentirlo.

    "E ricorda, non creare problemi. Siamo ospiti, altrimenti farò in modo di inculcarvi un po' di buonsenso a modo mio."


    Astion aveva deciso di farsi sentire per due motivi: far capire al funzionario che era in controllo del suo equipaggio e che personalmente non voleva creare problemi.

    "Dopo questo lungo viaggio, mi piacerebbe anche rilassarmi un po'. Conoscete una buona taverna da queste parti?" chiese infine il Goodbrother, riportando la sua attenzione sul funzionario.
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    Dopo aver dato le ultime direttive agli uomini rimasti con sua madre, per trovare una base d’appoggio (In perticolare di non ingaggiare in battaglia a meno che strettamente necessario), Astion e le sue quattro navi, si separarono dalla flotta alla volta di Porto Lotus. Astion ordinò come avevano già deciso di fare di ammainare l’araldica, per evitare di attirare l’attenzione, dovevano far finta di essere mercenari. La traversata fu molto tranquilla, non incontrando nessun ostacolo od incontri degni di nota. Quello però che notarono gli isolani era quanto fosse rigoglioso il paesaggio intorno a loro. Anche per Astion stesso, abituato ai dolci giardini di Altogiardino, era una vista spettacolare. Si poteva dire, quasi l’esatto opposto, delle isole di ferro, così aride e segnate dalle intemperie.

    Dopo qualche tempo, finalmente arrivarono in vista di Porto Lotus. La città era abbastanza grande, e dotata di un bacino di rilievo. Immediatamente il cavaliere di ferro cominciò a scrutare il posto, come un predatore analizza la sua preda. Il porto eraù grande, quasi come quello di Vecchia città. Di navi ve ne erano in abbondanza, di ogni foggia e fazione, indice di un grande smercio commerciale. Astion rimase sorpreso quando non notò alcuna struttura di difesa di rilievo, indice che la pirateria, e la guerra non erano di casa in quei luoghi.
    Lentamente la barca si avvicinò verso il bacino, con somma sorpresa di Astion nessuno venne a fermarli, probabilmente per il grande via vai di navi.

    “Ammainate la vela, piano coi remi, ci posizioniamo su quel molo.”

    Disse il giovane indicando uno spazio lasciato vuoto viciono alla banchina. Astion continuò ad osservare attorno a sé, la maggioranza delle navi lì presenti erano in una forma sconosciuta, più esattamente sembravano quasi dei cigni, per quanto assurdo, Astion aveva sentito dire che erano le più veloci al mondo. Guardò con soddisfazione il resto della banchina, avrebbero potuto portare a casa un ricco bottino, quel luogo non sembrava altamente protetto. Da lontano poté osservare quelli che dovevano essere i soldati locali. Erano in fila ordinata, con un elmo coperto di piume, con un vistoso arco decorato.

    *Niente armature* pernsò tra sé e sé il Cavaliere. Certo non sapeva bene cosa pensare di quei guerrieri. Da una parte vederli lì in linea ordinata, poteva lasciar presagire una milizia per lo meno ben disciplinata, cosa che poteva essere una rogna. D’altro canto, la completa assenza d’armatura e la predominza per gli archi poteva essere una manna dal cielo. Astion conosceva la guerra e sapeva bene quanto potesse essere devastante un selva di frecce, ma una volta arrivati a contatto non avrebbero retto l’urto contro i più corazzati isolani.

    *Dovremo attacare di notte, o con il sole alle spalle, per diminuire l’efficacia dei loro tiratori*

    “Una volta arrivati ed ottenuta l’entrata in porto, scenderemo solo in dieci, due squadre, una si recherà al mercato per comprare le vettovaglie, io ed altri due invece ci andremo un po’ in giro a cercare informazioni, dobbiamo rifare vela prima dell’imbrunire.”

    Senza nemmeno accorgersene, erano ormai arrivati in banchina, e da lontano poteva vedere un uomo avvicinarsi di fretta, doveva essere il funzionario del porto.

    “Porta giù uno dei sacchi di cibo ed uno d’acqua”

    Astion non sapeva se l’altro avrebbe parlato la sua lingua e doveva fargli capire che era lì per cercare provviste. Onestamente sperava che l’altro non parlasse bene la lingua comune, per evitare di dare via qualche dettaglio di troppo.
    Il Goodbrother scese dalla nave, avvicinandosi al funzionario.

    “Salve, siamo qui per rifornire il nostro carico.”

    Disse indicando il contenuto del sacco e del Barile.

    “Dove possiamo comprare delle vettovaglie?”

    Chiese prendedo il suo borsello.
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    Infine, gli isolani decisero di unirsi a lui in un'impresa epica. Astion lasciò partire senza troppo rammarico gli altri 900 soldati, riflettendo su come avrebbe reagito Quellon. La maggior parte delle truppe sotto il suo comando proveniva dal suo feudo e le altre erano praticamente irrilevanti, un vantaggio che avrebbe potuto utilizzare a suo favore in quanto la sua iniziativa poteva essere vista come un'impresa individuale.

    Sebbene poco interessato alla politica, Astion non era ignorante in materia. Infatti, per un breve periodo era stato addestrato in quell'arte dalla donna più pericolosa del continente. Era ben consapevole che Quellon avrebbe pregato l'abissale per la sua morte in quelle isole, così come era pienamente consapevole che il suo futuro dipendeva da questa avventura.

    Gli eventi accaduti nelle terre della corona dovevano essere messi da parte per poter guadagnare ancora più influenza.

    Attualmente si trovava in una situazione molto particolare: il nome di Astion era conosciuto nel continente come uno dei generali più importanti, colui che aveva conquistato Lannisport e Castel Granito. Tuttavia, nonostante riconoscessero i suoi successi, gli isolani non lo consideravano uno di loro.

    Questa impresa poteva cambiare tutto, migliorando la sua reputazione o distruggendo completamente il suo futuro in Westeros e nelle Isole.

    Se avesse avuto successo in questa impresa, il suo prestigio tra gli isolani sarebbe notevolmente cresciuto, cementificando il suo controllo su Hammerhorn e le isole circostanti.

    L'unico ostacolo? Quellon lo avrebbe visto come una minaccia, il che avrebbe potuto innescare una guerra civile. Questa eventualità non lo preoccupava troppo; aveva già sconfitto nemici ben più pericolosi e aveva abbastanza risorse e alleati nel continente per garantirsi una possibilità di vittoria. Ma questo era il futuro, ora doveva concentrarsi sul presente.

    La domanda della madre non lo colse alla sprovvista. Da quando era iniziato il viaggio, aveva riflettuto sulla strategia da adottare e aveva elaborato un piano.

    Si rivolse agli altri Lord riuniti intorno al tavolo della strategia.

    "Signori, l'impresa che ci apprestiamo a intraprendere sarà ardua, ma passerà alla storia come la razzia più importante degli ultimi secoli", disse avvicinandosi al tavolo e alla mappa posizionata su di esso.

    "Innanzitutto, dobbiamo considerare i pro e i contro che ci troveremo di fronte. Le informazioni sulle Isole d'Estate sono scarse e incomplete a causa del loro lungo isolamento. Inoltre, sebbene isolati, si dice che gli abitanti delle isole siano ben addestrati e le loro navi tra le più veloci al mondo. Nonostante ciò, il più grande alleato che abbiamo è proprio questo isolamento. Hanno trascorso molti anni senza affrontare minacce e non si aspetteranno un attacco."

    Ovviamente, questa era la sua deduzione basata sulla situazione attuale e non poteva esserne certo.

    Indicò casualmente due posizioni sulla mappa dell'Isola di Walano: Ultimo Lamento e Porto Lotus.

    "Ultimo Lamento o Porto Lotus, questi potrebbero essere i nostri obiettivi. Preferisco la seconda, anche se probabilmente è meglio difesa. Il successo di questa missione dipenderà da tre fattori."

    Alzò il dito medio, l'indice e l'anulare.

    "Acquisizione di rifornimenti e informazioni, individuazione di un buon nascondiglio per garantire la segretezza e permettere un attacco rapido e repentino, e una coordinazione tra le varie parti in causa durante l'attacco. La prima sarà facile da ottenere. Appena possibile, un piccolo distaccamento si separerà dalla flotta. Uno guidato da me e l'altro da Lord Blacktyde. In totale prenderemo otto navi, quattro ciascuno. Io mi dirigerò verso Porto Lotus, mentre Baelor verso Ultimo Lamento. Questa infiltrazione avrà due obiettivi: osservare la città e comprare rifornimenti. Dato il tipo delle nostre navi, non potremo farci passare per mercanti, quindi ci spaccieremo per mercenari in cerca di lavoro prima di tentare la nostra fortuna ad Essos. La missione non dovrà essere troppo approfondita per non destare sospetti, e sarebbe meglio se solo un manipolo di ogni nave girasse per la città. La cosa migliore sarebbe di osservare il porto, le difese di base della città, i migliori punti da attaccare e, naturalmente, ottenere una stima del numero di nemici che potremmo incontrare. Se fosse possibile una volta lasciata la città, navigare lungo la costa per farsi un idea migliore su dove poter effettuare un attacco diversivo."

    Spostò poi la mano verso la parte settentrionale dell'Isola di Koj.

    "Nel frattempo, la flotta, mantenendosi lontana da altre navi, raggiungerà questo luogo. Qui cercherà un insenatura naturale, o forse qualche grotta marina, dove aspettare il momento propizio per attaccare. Vista la necessità di sicurezza, sarà indispensabile evitare qualsiasi azione e stare lontani da ogni nave o città. Per questo motivo, potremmo utilizzare questa formazione", disse, utilizzando alcuni oggetti per rappresentare la formazione di cui stava parlando.

    "La maggior parte della flotta sarà al centro, mentre a intervalli regolari alcuni gruppi di navi faranno da schermo protettivo alla flotta. Questi gruppi rimarranno appena fuori dal campo visivo, ma abbastanza vicini da poter accorrere in soccorso in caso di necessità. Il punto fondamentale della strategia è riuscire a individuare navi sconosciute in tempo, così che se una delle navi esterne dovesse avvistare delle navi, tornerebbe nel campo visivo delle altre navi e avviserebbe tramite bandiere di correggere la rotta per evitare che la flotta venga scoperta. Ovviamente, nel caso in cui dovessero inseguirvi o ingaggiare battaglia, allora sarà necessario annientare completamente il nemico per essere sicuri che non riportino informazioni sulla flotta. Una volta raggiunta l'isola e stabilito un piccolo accampamento o molti piccoli accampamenti, dovremo creare una rete di osservatori per garantire che il posto non venga scoperto. Inoltre, per permettere sia a me che a Lord Blacktyde di trovarvi, di giorno ci incontreremo in questo punto prestabilito. Una nave verrà ogni due ore a controllare e poi ci scorterà alla base. Altrimenti, di notte, delle vedette si daranno il cambio e accenderanno una torcia a intervalli fissi per guidarci."

    Guardò i vari lord prima di continuare.

    "Una volta tornati entrambi, confronteremo le informazioni e decideremo il da farsi. In linea teorica, direi che l'idea di base sarebbe quella di inviare sei navi verso la città scelta. Quattro entreranno in porto, cercando rifugio prima di partire per Essos, mentre le altre due rimarranno in agguato di qualsiasi nave che dovesse avvistare la flotta. All'imbrunire, potremmo mandare una piccola parte della flotta a attaccare un punto vicino alla città come distrazione, se esiste, mentre i tre equipaggi nel porto attaccheranno le difese del porto e le strutture più importanti, permettendo l'ingresso in città al resto della flotta. Questo è un piano generale, ma potremmo stabilire un piano più preciso dopo che avremo raccolto più informazioni sulle due città. Inoltre per evitare problemi nel futuro, dovremmo evitare di mostrare i nostri stemmi, in modo da assicurarci l'anonimato. "

    Una volta finito di parlare, sorrise e passò la parola agli altri.

    "Questa è la mia proposta. Qualcuno vuole dare la sua opinione o aggiungere qualcosa?"

    In Breve:
    Contingenti Separati
    Blacktyde: 4 Navi - Comprare Vettovaglie ed Ispezionare Last Lament (Spacciandosi per mercenari)
    Astion: 4 Navi - Comprare Vettovaglie ed Ispezionare Port Lotus (Spacciandosi per mercenari)

    Flotta Pricipale

    Obbiettivo:


    Arrivare senza essere scoperti nel nord dell'Isola di Koj, instaurare un campo temporaneo aspettando il ritorno degli altri distaccamenti. Gli ordini sono di non ingaggiare in battaglia ed evitare di essere scoperti. Di attaccare solo se necessario ad coprire le informazioni sulla flotta.

    Accorgimenti

    1. Non Usare la propria araldica

    2. Usare Bandiere e quando non possibile i corni per comunicare

    3. Concentrare le proprie ricerche su cose importanti ed evitare combattimenti quando nelle città

    4. Usare vele nere e facili da nascondere quando necessario

    5. Creare una rete di scout per evitare di essere scoperti sulla terra ferma

    6. Creare un modo per far trovare il covo ai due contingenti distaccati




    Dispiegamento Flotta & Ordini

    Ordini
    Raggiungere la parte Nord dell'Isola di Koj, Evitare combattimenti, cambiando rotta quando le navi esterne scorgono una nave (Essendo esternamente solo una nave potrebbe sembrare un singolo vascello strano non una flotta di una ventina di navi). Le navi saranno sempre fuori dal campo visivo del settore successivo, ma vicine abbastanza per aiutare in caso di necessità.

    Se fosse necessario attaccare i nemici con forza tale da assicurane la disfatta.

    Dispegamento
    11 Navi al centro
    4 gruppi da tre navi su ogni lato
    4 Navi su ogni lato più esternamente

    Capture
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    Non era un no, la proposta li allettava, questo era chiaro. Erano uomini di mare, e nonostante la lunga assenza da casa, l'aspettativa di razziare e depredare un luogo sconosciuto per la prima volta non veniva messa da parte.

    Le loro rimostranze erano in larga parte fondate: vettovaglie e legittimità della proposta erano sicuramente traballanti. Inoltre, era necessario ricordarsi che quello che gli era successo non si poteva certo spiegare facilmente.

    C'era un ulteriore fattore da aggiungere, la cultura. Nell'altopiano, per quanto fosse un posto più aperto sotto molti aspetti, il potere dei Tyrell era molto più accentrato. I loro vassalli rispettavano senza colpo ferire gli ordini della casata regnante e lui ne era sempre stato un portavoce. In questo caso, invece, si stava interfacciando con dei suoi pari, non poteva imporre le sue idee, doveva essere più accomodante.

    C'era quindi un merito nel tornare direttamente a casa: doveva consolidare il suo potere su Hammerhorn, riallacciare i suoi collegamenti con il continente e reiniziare quest'avventura con persone più aperte a questa causa.

    Tutto ciò passò nella sua mente in pochi secondi, decidendo sul da farsi.

    "Posso capire i vostri dubi"

    Rispose, lasciando il tono aperto a discussione così come avevano fatto gli altri.

    "Non conosco Lord Quellon bene come voi. Non vogliamo certo tradire le Isole di Ferro, solo portare più ricchezze indietro a casa."

    Lasciò vagare il suo sguardo verso la flotta.

    "Certo, i soldati sono stanchi, ma in realtà quello che manca al momento è un senso di appartenenza, un senso di vittoria. Adesso stanno tornando a casa senza una vittoria sulle spalle, un nuovo obiettivo potrebbe cambiare questa prospettiva. Per quanto riguarda le vettovaglie, potremmo fare come suggerite e rifornirci ad Ultimo Lamento."


    Si portò le mani ai fianchi.

    "A questo punto abbiamo due scelte. Potremmo inviare un distaccamento indietro per avvertire della deviazione e tentare quest'impresa, per quanto ardua, o semplicemente tornare alle isole. Se dovessimo scegliere la prima opzione, Lord Maron potrebbe prendere un distaccamento della flotta per avvertire della deviazione. Per quanto riguarda il comando della flotta, sono ben disposto a creare un piccolo consiglio tra noi per prendere le decisioni più importanti. Solo una volta a terra il comando dovrebbe essere unificato per evitare ordini contrastanti. Sarò ben felice di avervi al mio fianco, Lord Baelor, e se dovesse succedere qualcosa di simile, di prendere il comando. Per quanto nuovo qui, rimane il fatto che sia la persona con più esperienza nell'organizzare una spedizione militare con successo."

    Sorrise.

    "Vorrei sentire il vostro parere e se doveste trovare la scelta migliore quella di tornare a casa, allora così sarà."
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    Astion si portò le mani alle tempie, indeciso sul da farsi. Come poteva biasimare degli Isolani per aver fatto quello che facevano da una vita? A loro non era neanche venuto in mente di mettere ai remi gli altri per non abbandonare le navi, in fondo avevano fatto in modo che la maggior parte dei soldati fosse delle terre verdi e della corona non delle isole.

    Ma poteva dargli torto? Anche lui che aveva vissuto per così tanto tempo nell’Altopiano ed era considerato come un figlio adottivo per i Tyrell avrebbe avuto potreblemi a mettere in riga i nobili dell’Ovest per non lasciare le navi in balia dei fanatici. Era inutile continuare a recriminare su chi avesse colpe, o perché fosse successo in quel modo, non avevano comunque tutte le le risposte.

    Inspirò profondamente, calmando i suoi sensi, quegli uomini non erano da biasimare. Si erse in tutta la sua statura, riacquistando controllo su sé stesso.
    La notizia lo aveva sconvolto, troppe informazioni tutte insieme, il peso della morte di così tante persone, ma soprattutto un’altro turbinio di domande. Cosa era successo agli altri? Tosco era sopravvisuto? Cosa era successo al resto del contingente? Tutte cose che non poteva sapere, e che al momento non aveva neanche senso chiedere. Ora doveva riprendere il controllo di quella flotta.

    La sua mente tornò al sogno che aveva avuto. Che fosse una visione? Questo lui non lo poteva sapere, non era mai stato un credente, eppure come spiegare quello che era succeso altrimenti?

    “Non potendo controllare gli uomini della corona, avete fatto quello che potevate.”

    Non era una critica, non sarebbe scappato dai suoi errori, anche se dettati dal destino and non dalle sue azioni.

    “Onestamente non so bene cosa sia successo in quel villaggio, del perché la mia mente si sia allontanata da tutto.”

    Prima che gli altri potessero dire qualcos’altro si affrettò ad aggiungere

    “E se quando tutto sarà finito, si deciderà che tutto quello che è succeso è colpa mia, affronterò le conseguenze. Sono un soldato, non mi tirerò indietro da una lotta.”

    Lasciò che quelle parole arrivassero a tutti i capitani lì presenti. Sapeva che le parole non avevano molto significato per gli isolani, erano i fatti a parlare. E lui sapeva bene che nonostante le parole dure riservategli, le sue azioni erano quelle di un guerriero, e questo aveva valore.

    “Non so perché il fato abbia deciso di lasciare che la mia mente vagasse in quel momento, però in quei momenti ho avuto una visione, una città a sud, Walano. Ed in quella visione la città era ai nostri piedi. "


    Guardò negli occhi tutti i presenti con rinnovato vigore.

    “Quella che vi propongo è un occasione unica, la flotta è già raggruppata, anche se con numeri minori, siamo sempre abbastanza per una missione del genere, e nel caso in cui qualcosa vada storto avete già un capro espiatorio.”

    Riprese

    “Le isole dell’estate non fanno parte di nessun regno, e non sono protette dalla pace del Re, cambiamo la rotta andando verso sud, organizziamo la razzia più importante dell’ultimo secolo."
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    Astion guardò incredulo gli uomini davanti a sé, di cosa stavano parlando? Per la prima volta guardò fuori dal parapetto della nave, certo di navi ve ne erano in abbondanza, ma non abbastanza. Cosa diamine era successo? Si ricordava della battaglia e sebbene fosse stata abbastanza cruenta non era certo abbastanza da spiegare l’assenza di tutte quelle navi. Si ricordava di aver cercato di trovare un passaggio verso la fortezza, e poi il nulla. Era svenuto. Non sapeva bene perché o quando, ma era successo? Come diamine avevano perso metà della flotta in quel frangente?

    “Metà della flotta?”

    Chiese con fare incredulo.

    “L’ultima cosa che ricordo è la battaglia in quel villaggio, e nessuna delle navi era in pericolo. Come si è persa metà della flotta?!”

    Respirò a fondo, non era una buona situazione, ma non poteva ormai cambiare le cose.

    Guardò la madre cercando di capire meglio la situazione. Aveva avuto una visione, una che avrebbe portato gloria e ricchezze alla sua famiglia, ma come poteva riuscirci se non possedeva più il rispetto della flotta, e dei suoi uomini?

    Certo non era colpa sua se durante la sua “assenza” avevano perso metà della flotta, ma in ogni caso doveva riuscire a riportarli dalla sua parte. Era un campo di battaglia sconosciuto ma utilizzando bene le sue carte poteva ancora far sì che le cose girassero a suo favore.

    "Qualcuno vuole darmi qualche spiegazione invece di fare battute del cazzo?"

    Guardò uno ad uno i presenti, cercando di capire meglio il perché di quella situazione. Poi una rivelazione lo colpì, le navi non erano state distrutte, dopo aver vinto la schermaglia gli uomini di ferro dovevano aver deciso di abbandonare la battaglia quando lui aveva perso conoscenza, così facendo però non disponeva di abbastanza uomini per riportare le navi a casa, le avevano abbandonate.

    "Chi ha dato l'ordine?"

    Chiese con rabbia. Gli uomini di ferro avevano fatto spazio ai soldati del re, partendo quindi in numero ridotto.

    "Chi ha ordinato di abbandonare le navi?"
  12. .
    Novembre, Mare stretto

    Non Troppo lontano dalle sponde di Dorne


    Il corpo dell’Isolano venne colpito da un getto d’acqua fredda, assaporò con disgusto l’acqua del mare riempirgli i polmoni. Con un forte colpo di tosse cercò di liberarsi dell’intruso. Dove si trovava? Con incertezza il giovane si mosse, come per cercare di riacquisire padronanza sui suoi muscoli, uno ad uno essi tornarono a rispondere, aiutandolo a rimettersi in piedi. Si osservò nello specchio d’acqua, traditore, riconoscendo la propria immagine riflessa. Era tutto come se lo aspettava, eccetto per una singola differenza, era nudo. Il paesaggio davanti a lui si stagliava inesplorato e selvaggio, salvo per una piccola strada che sembrava portare all’unica collina della zona. Come atratto da il canto di una sirena, Astion cominciò a camminare verso la stessa. La salita fu lunga e tortuosa, ma la fatica non sembrava poter più attaccare il suo corpo. Finalmente dopo quasi mezz’ora di cammino riuscì a raggiungere la vetta. Lì su un piedistallo c’era un corno, era dannatamente familiare, ma perché non lo riconosceva?

    Instintivamente lo prese tra le sue mani e vi soffiò dentro. Immediatamente il mondo si accartocciò su sé stesso, il sopra divenne il sotto, il dentro divenne fuori, ed Astion si trovò catapultato su una nave lunga.

    Questa volta era vestito da battaglia, ed era in piedi vicino alla prua della nave.


    “Più Veloci!”

    Esortava senza sosta, mentre la nave si stagliava verso una città. Non la riconosceva, ma da lontano sembrava abbastanza grande. Da lontano un altro suono di corni, annunciò alla città il loro arrivo. Il Giovane vide lentamente le catene del porto alzarsi.
    Ogni fibra del suo corpo lo intimava a fermarsi, far schiantare la nave contro la catena era una bruttissima idea, eppure senza volerlo continuava ad incitare i suoi. L’impatto fu violento, ma senza troppa resistenza la nave lunga, riuscì a spezzare la catana. Improvvisamente intorno a lui si unirono altre decine di navi che sbarcarono con urla di giubilo nel porto. Come un sol uomo i soldati di Astion si lanciarono suila banchina, uccidendo senza troppi problemi i pochi soldati rimasti a difendere il porto. Da lontano un enorme massa di frecce oscurò il cielo. Gli isolani come guidati da una mente comune, si raggrupparono e formarono un muro con gli scudi, poi lentamente si mossero verso la città, con un ghigno che lasciava poco spazio all’interpretazione.

    Il mondo si accartocciò di nuovo, trasportando infine Astion in una camera da letto, davanti a lui una donna sconsciuta, con la pelle ambrata, la quale era interamente in catene davanti al Goodbrother. Astion allungò la mano per arrivare a lei, ma senza un perché la sua mano venne respinta. Astion guardò con aria incredula la ragazza che semplicemente sorrise e disse

    “Ci vedremo a Walano”

    -
    Affanosamente Astion riaprì gli occhi, per la prima volta dopo quelli che sembravano mesi era tornato in pieno possesso delle sue facoltà mentali. Non sapeva cosa lo aveva colpito, né perchè si trovasse in mezzo al mare, Inaspettatamente qualcuno era lì accanto a lui, per tenerlo sotto controllo.

    Forse attratto dai vari rumori o dai suoi movimenti questi si accorse che tornato in sé

    "Lord Astion!”

    Esclamò incredulo.

    “Raduna, tutti i capitani, abbiamo una deviazione da dover fare”
  13. .
    Astion non si unì alle razzia degli uomini di ferro, rimanendo però vigile, aveva dato l’ordine di non massacrare gli innocenti, solo di prendere i loro averi quando possibile e solo se questi li avessero attaccati di rispondere all’attacco.
    Venne quindi avvicinato da un giovane di nome Orwell, quello che aveva causato tutto quel casino, il quale gli parlò di una botola e di come si sarebbero potuti inoltrare nella fortezza non visti. Astion aveva dato due ore ai suoi soldati, e stavano per scadere.

    Astion si mosse quindi verso Orwell, e richiamò i suoi soldati.

    “Dove si trova questo passaggio di cui stai parlando? Quanto è grande? Quanti uomini possono entrare?”

    Mentre aspettava che orwell gli desse le informazioni richieste il Goodbrother chiamò a raccolta i suoi soldati.
    “Chiamate a raccolta gli uomini, la ricreazione è finita, è ora di tornare a lavoro. “

    Il Goodbrother sapeva bene che una parte dei soldati avrebbe riportato sulle navi il bottino, mentre gli altri si sarebbero riuniti a lui.

    “E se qualcuno prova a fiatare sarò ben contento di fargli assaggiare la mia spada, non ho tempo da perdere con queste cazzate”

    Nella sua mente stava già andando avanti, il saccheggio e la razzia era una cosa normale in guerra, e quando non si aveva a che fare con eserciti professionali, bisognava sempre trovare un compromesso. Adesso che i suoi uomini si erano in qualche modo lasciati andare era arrivato il momento di farli tornare in riga e continuare la campagna là dove l’avevano lasciata.

    Sapeva bene che per prendere la fortezza sarebbe stato necessario un attacco combinato, e quella botola poteva essere la soluzione più facile.
    Chiamò tutti i suoi subordinati e cominciò a sbraitare ordini, se la botola fosse stata grande abbastanza avrebbe portato con lui molti uomini, ma se così non fosse un team d’Elite avrebbe fatto al caso suo e quindi cominciò immediatamente a cercare nelle sue fila i migliori candidati per quel lavoro.
  14. .
    Quella sensazione ammorbante ancora non aveva abbandonato l'italiano, il quale ancora una volta concetrò tutta la sua volontà per cercare di superare quel momento.



    Faccio un'altra prova di volontà per cercare di togliermi la sfiga.

    Munizioni 4/5
    Ferite 6/7
    Orrori 6/7
    Giuseppe

    mirino

    Prova di Volontà: 3
    • 1d7
      3
    • Inviato il
      9/10/2021, 04:08
      Astion
  15. .
    Ancora una volta i due cercarono di farsi avanti, senza però riuscire a scalfire il giovane isolano, ma oramai la battaglia era agli sgoccioli, avevano vinto anche se a caro prezzo, ed infine anche i due "campioni" del popolo vennero accerchiati ed uccisi dagli altri isolani. Astion utilizzò quel tempo per riprendere fiato, e controllare che nessun fendente avesse superato le sue difese.

    Fortunatamente aveva solo qualche graffio, nulla che il tempo non potesse lavare via, quella che sentiva montare dentro di sé era la stanchezza del combattimento, ma ben sapeva che lontani erano i momenti in cui si sarebbe potuto riposare.
    Infatti i suoi soldati una volta sconfitto il nemico si stavano ammassando verso il villaggio pronti a razziare tutto ciò che potevano. Astion non poteva dargli torto, avevano subito molte perdite e l'odio verso gli zeloti dei setti dei si era inculcato nelle loro menti dopo quello che era successo nella capitale. Purtroppo però uno dei lord della valle si mise in mezzo cercando di fermare gli Isolani.

    Astion ben sapeva che era tempo sprecato, già normalmente non avrebbero mai ascoltato uno della Valle, figurarsi in un momento del genere. Questi però pur ricevendo un rifiuto categorico, cerco conforto in Astion, sperando che questi lo potesse aiutare a calmare la folla delle isole.

    Conforto che Astion purtroppo (per loro) non poteva donargli.

    Sapeva bene che aveva sprecato la vita di molti Isolani solo per proteggere Tosco, ma era giustificato dal voler vendicare suo padre, se ora avesse fermato l'orda delgli isolani i suoi uomini avrebbero smesso di considerarlo il loro comandante, e tutto sarebbe andato in malora.

    "Questi uomini hanno scelto il loro fato quando hanno deciso di mettersi contro di noi"

    Rispose Astion

    "Hanno ucciso il primo cavaliere, rapito e preso in ostaggio Dama Florent, attaccato dei messi reali, la pace del Re non li protegge più"

    Ciò però non toglieva il fatto che sterminare la popolazione di Rocca del Drago, quindi doveva trovare un giusto compromesso.

    "Coloro che si soro ribellati al re devono pagare, ed il mio popolo ha pagato il prezzo del ferro, prendete ciò che volete di valore, ma risparmierete coloro che si arrendono ed i bambini, se qualcuno dovesse imbracciare le armi contro di voi sarà considerato un nemico. Avete due ore. Al termine delle quali chi non sarà di ritorno lo ucciderò io stesso con qusta."

    Disse indicando la propria spada.

    Sapeva che non tutti sarebbero stati contenti per la sua decisione, ma poco importava, che razziassero senza alienare troppo i signori dell'Ovest, il momento per le mezze misure sarebbe finito un giorno, ma per il momento doveva sopravvivere in quel tumulto che era la politica.



    Come al solito sono un attimo inguaiato quindi scrivo quello che posso :(

    Sinossi: Schivo, i nemici muoiono, do il permesso di razziare ma senza uccidere chi si arrende, i miei hanno solo due ore per prendere ciò che vogliono ma senza esagerare.
    Parole:445

    Prima Azione
    SCHIVATA= Variabile*DESTREZZA/10 + Corpo a corpo*5

    (4)*7.2+25=53.8

    RISOLUZIONE SCAMBIO DI COLPI
    Gap Velocità:(Velocità attaccante - Velocità difensore)= 12.66-28 = -15.34

    Potenza attacco - Potenza difesa +/- gap velocità + Forza attaccante/2 - Forza difensore/2


    74-53.8-15.34+25-30 = (-0.14) No Damage (

    For: 37 - 0 =37
    Dex : 49 - 4 = 45/72
    Seconda Azione

    SCHIVATA= Variabile*DESTREZZA/10 + Corpo a corpo*5
    (8)*7.2+25=82.6

    RISOLUZIONE SCAMBIO DI COLPI
    Gap Velocità:(Velocità attaccante - Velocità difensore)= 5,91-28 = -22.09
    Potenza attacco - Potenza difesa +/- gap velocità + Forza attaccante/2 - Forza difensore/2


    103.5-75.4-22.09+27.5-30 = (3.51) No Damage(Per la Riduzione danno armature)
    For: 37 - 0 =37
    Dex :49 -7 = 42/72
400 replies since 9/4/2009
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