Il Marinaio Sbronzo

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Si appoggiò finalmente al muro del forte per riprendere fiato. Senza accorgersene si era ritrovato ben presto a correre, allontanandosi quanto più possibile dalla spiaggia. La mano andò istintivamente a toccare il fianco dove poco prima stava la sua ferita; le sue dita tuttavia toccarono solo la pelle cicatrizzata. La ragione non trovava una sola spiegazione logica per tutto quello che era successo, tutto quello che aveva visto. Lui... doveva bere qualcosa. Sì, pur non avendo smesso di bere da quando avevano conquistato l'ultimo avamposto, il capitano fu dell'idea che non poteva affrontare tutta quella situazione con così poco alcool in corpo. Calmatosi un minimo quindi diresse i suoi passi verso il forte dell'isola dove la festa per la vittoria pareva non avere alcun intenzione di finire. Non quella notte perlomeno!
Canti, balli e bevute senza ritegno dominavano la piazza che fino a qualche ora prima era piena di soldati dorniani e Codd traditori. Ai festeggiamenti si era anche unita la gente dell'isola di Ahab; alcune donne, addirittura amoreggiavano con i pirati. Che lo facessero per compiacere i nuovi "governatori" o perché effettivamente li preferissero rispetto alla feccia di Dorne, questo Dagon non lo sapeva. E in fondo nemmeno gli importava al momento. Si avvicinò ad uno dei barili di vino che avevano trasportato lì fin dalla locanda e, afferrato il boccale più vicino, lo immerse riempiendolo fino all'orlo per poi iniziare a berlo a grandi sorsi.

"Il gran conquistatore è tornato!"

Tsalaa gli si avvicinò ridendo e tenendo in mano quello che, a giudicare dai suoi movimenti, era solo l'ultimo della lunga serie di bicchieri di quella serata. Gli mise un braccio attorno alle spalle e richiamò l'attenzione di tutti i pirati a portata di orecchio con una frase sguaiata che il Greyjoy non capì. Quelli risposero con altre parole incomprensibili e alzarono al cielo i propri boccali. Li imitò, pur non avendo capito una sola parola di quel piccolo brindisi. Il secondo di Salladhor dovette leggere la sua confusione poiché scoppiò quasi subito a ridere.

"Oh qrugh! Mi ero dimenticato che parli solo la lingua dei westerosi."

Alzò le spalle buttando giù un altro sorso.

"Non mi serve sapere il motivo per cui si brinda, mi basta farlo!"

"Eh no cazzo! Un capitano non può non sapere un po' di valyriano in queste acque. Dai, ti insegno io!"

"No, no, no. Stasera voglio solo concentrarmi sull'alcool."

"Andiamo! Almeno qualcosa di semplice... mmh... ti piacciono i canti di mare?"

Il giovane inarcò un sopracciglio per poi lasciarsi ad una mezza risata.

"Sì, suppongo di sì."

Tsalaa sbatte quindi le mani, chiaramente più brillo che eccitato.

"C'è una canto molto popolare da queste parti. Si chiama Se Jomōzare Loktys; nella tua lingua credo sia... ahh... il Marinaio Sbronzo. Ora la prima battuta fa << Skoros gaomagon gaomā lēda jomōzare loktys? >> che significa << Cosa si fa col marinaio sbronzo? >>. La ripeti per tre volte e poi concludi la strofa con << Skori se tubis rhaenagon! >> ovvero << Quando inizia il giorno! >>."

"Skoros gaoma... gaon?"

Un insegnante ubriaco non è particolarmente utile, specie per imparare una lingua del tutto nuova. Ma dati gli insistenti tentativi del pirata, Dagon riuscì a ripetere discretamente le parole (dopo un numero non ben definito di prove).

"Perfetto, perfetto... dopo ogni strofa c'è il ritornello. E' abbastanza breve: << Way, hay, kipagon se pelar >> per due volte, vuol dire << Way, hay, cavalca l'onda >>. E poi finisci di nuovo con << Skori se tubis rhaenagon!>>."

Fortuna volle che quel ritornello fosse molto breve e abbastanza semplice. Sfortuna volle che la canzone andasse avanti.
Ci mise un'ora buona per impararla tutta ma alla fine ricordava piuttosto bene tutte le parole. Era una canzone abbastanza semplice, che si basava su un sacco di frasi ripetute. In fin dei conti fu un buon esercizio per iniziare a comprendere quella lingua a lui sconosciuta; sicuramente avrebbe cercato nei giorni successivi di ampliare il suo lessico. Tsalaa aveva ragione: ora che navigava in acque essosiane aveva necessariamente bisogno di sapere la loro lingua. Il duo, che aveva accompagnato lo studio ad una costante dose di bevute, si lasciò quindi andare all'esibizione di quel canto in basso valyriano, a cui si unirono ben presto altri ubriachi come loro.

"Cosa si fa col marinaio sbronzo?
Cosa si fa col marinaio sbronzo?
Cosa si fa col marinaio sbronzo?
Quando inizia il giorno!

Way, hay, cavalca l’onda
Way, hay, cavalca l’onda
Quando inizia il giorno!

Radigli la pancia con un ferro vecchio
Radigli la pancia con un ferro vecchio
Radigli la pancia con un ferro vecchio
Quando inizia il giorno!

Way, hay, cavalca l’onda
Way, hay, cavalca l’onda
Quando inizia il giorno!

Caccialo in barile col becchetto
Caccialo in barile col becchetto
Caccialo in barile col becchetto
Quando inizia il giorno!

Way, hay, cavalca l’onda
Way, hay, cavalca l’onda
Quando inizia il giorno!

Mandalo alla figlia del capitano
Mandalo alla figlia del capitano
Mandalo alla figlia del capitano
Quando inizia il giorno!

Way, hay, cavalca l’onda
Way, hay, cavalca l’onda
Quando inizia il giorno!

Ecco che si fa col marinaio sbronzo
Ecco che si fa col marinaio sbronzo
Ecco che si fa col marinaio sbronzo
Quando inizia il giorno!"