La via del Ferro

Quest Dagon

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    Dagon Greyjoy• 28 dicembre 285 • Stepstones - Locandaccia • Sera

    L'acqua lo cullava come una dolce madre accompagnando la lenta discesa del suo corpo fin verso il fondale; c'era pace in questo, l'abbraccio della morte era quasi dolce. E più scendeva, più l'acqua si faceva scura e la luce lo abbandonava. Era divenuto quasi difficile vedere qualcosa nell'oscurità, ma alcune alghe dovevano essergli finite sul viso poiché ne sentiva la presenza a contatto con la pelle. No, non erano alghe, erano capelli, un tempo rossi come fuoco ora ramati di ruggine. Appartenevano al cadavere di una donna che fluttuava accanto a lui, una ragazza che assomigliava ad una conquista del passato, nei freddi boschi del Nord. Perché la stava sognando adesso?
    "So forti eh? So forti!"-Elmar lo risvegliò dal suo torpore dandogli una spallata ed indicandogli un gruppo di bardi che si stava esibendo di fronte a Dagon in una delle bettole che erano ancora in piedi alle Stepstones. Quelli cantavano da chissà quanto tempo ed il Greyjoy doveva essersi perso diverse strofe.

    Vele spiegate sul mare di Dorne
    Solcavan le onde le navi però
    battevan bandiera di piovra e ohibò
    pirati eran con lor.

    Non c'è Corona che
    lega il Greyjoy e sai perché
    solo un pensiero ha
    e si chiama libertà.


    Immaginalo cantato da vocioni maschili
    Lo spettacolo doveva essere piaciuto perché tutti gli uomini nella locandaccia si prodigarono in un rumoroso e sconclusionato applauso; un'espressione contrita era solo sul volto della donna di Myr di cui non aveva ancora capito che fare, seduta ad un tavolino accanto alla finestra con Swenn in piedi accanto a lei.
    "Solo per voi mio Signore." -iniziò il cantante della compagnia esibendosi in un profondo inchino -"Canterò le vostre gesta in tutte le Città Libere ed oltre e voi, con vostra piacenza, mi farete la cortesia di dire ai vostri uomini che l'Anatroccolo Nero deve essere lasciata in pace."
    L'Anatroccolo Nero era il mercantile sgangherato con cui la compagnia si muoveva e l'accordo che gli era stato proposto quella sera consisteva in un semplice lasciapassare per quella nave in cambio di una canzone da far risuonare in ogni taverna di Essos. Un accordo che poteva piacere al nostro nuovo "pirata"?
    Accanto alla porta Lokhar continuava a spostare il peso del corpo da una gamba all'altra, nervosamente; lo era sempre prima di una spedizione e se si volevano sfruttare i venti bisognava partire per la costa dorniana quella sera stessa. Dagon doveva spicciarsi.

    Al lavoro!
    1) Cantiamo le gesta di Dagon?
    2) La signorina che ci si fa?
    3) Lokhar attende ordini per preparare le navi. Quanti e quali navi? Quanti uomini?
     
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    Senza peso. Si sentiva quasi volare.
    Era una sensazione che più di una volta aveva provato sulla propria pelle ormai: sapeva di essere sott'acqua. Eppure non provava più quella sensazione di terrore che un tempo lo attanagliava, ora vedeva la pace che l'abisso era in grado di fornire. Dopotutto la scena che gli si parava davanti era diventava qualcosa di familiare; un dettaglio tuttavia stonava nella sua memoria. I capelli che gli sfioravano il volto galleggiando non erano la solita chioma corvina, ma era di un rosso accesso. Non c'era il volto della Pyke a fargli compagnia nella profondità ma un altro, familiare certo, ma non così definito come avrebbe voluto. La mente vagò a terre più asciutte, coperte da vaste foreste...

    Corinna...

    "So forti eh? So forti!"

    Immediatamente si riscosse alzando il capo dal tavolo. Confuso, si passò una mano sul volto guardando prima Eimar che lo aveva risvegliato dal torpore e poi sul gruppo che stava cantando una canzone in suo onore. Il ritmo era piacevole e il testo non era male, ma gli sembrava che ci fosse qualcosa che dovesse ricordare, un'immagine... no, niente. Era sparito.
    Probabilmente solo un altro pensiero riguardante la spedizione ormai imminente, come la figura di Lokhar alla porta gli stava ricordando. Si alzò per andargli incontro ma non appena abbandonò la sedia quello che doveva essere il capo di quei bardi gli si fece incontro.

    "Solo per voi mio Signore.
    Canterò le vostre gesta in tutte le Città Libere ed oltre e voi, con vostra piacenza, mi farete la cortesia di dire ai vostri uomini che l'Anatroccolo Nero deve essere lasciata in pace."


    Se anche avesse avuto il culo sporco, ora sarebbe stato praticamente scintillante. Ma in fondo avrebbe guadagnato ben poco dall'assaltare una nave di menestrelli e poi l'idea di vedere la propria fama crescere ad Essos non gli dispiaceva. Mise una mano sulla spalla dell'uomo e alzò la voce per farsi sentire dal resto della locanda.

    "E sia! Che tutti sappiano che gli uomini dell'Anatroccolo Nero sono amici di Dagon Greyjoy! Che vengano trattati come tali!"

    Posò un'ultima volta lo sguardo sul bardo.

    "Ma assicurati di inserire anche il Dio Abissale nelle tue canzoni. Voglio che il suo nome sia sparso quanto il mio!"

    Dopo ciò che aveva mostrato alla sua ciurma sulle spiagge di Astapor, le voci sulla sua divinità dovevano aver cominciato a vagare. Magari non tutti ci credevano ma almeno era una storia che valeva la pena raccontare.
    Si mosse in direzione del disertore dorniano iniziando a dargli indicazione precise su come disporre gli uomini.

    "...Prenderemo solo le navi lunghe, sono le più adatte per una razzia. Chiedi a Tsaala se vuole aggiungere qualcuno dei suoi all'impresa prima che sia troppo tardi: non mi aspetto una grossa resistenza ma è sempre meglio avere più braccia possibili."

    Il suo sguardo vagò poi all'interno della taverna per cadere finalmente sull'ultimo affare in sospeso di quella serata. Qualcosa che intendeva risolvere prima della sua partenza per Dorne.

    "E fa caricare dei vasi di pece, se ce ne sono ancora. Ci vediamo alle navi."

    Salutato Lokhar si diresse quindi verso Swenn. L'eunuco che gli era stato donato alla Baia poteva rivelarsi estremamente utile con lo strano bottino che avevano trovato a bordo del mercantile braavosiano: la ragazza infatti non aveva detto una parola per tutta la durata del viaggio. L'unico motivo per cui non l'aveva venduta come schiava del piacere ad Astapor era che Braavos solitamente non trattava in schiavi; forse era una persona di qualche valore, forse c'era qualcosa di più da guadagnarci di una manciata di monete.

    "La nostra ospite ha detto qualcosa?"

    Afferrò una sedia e si sedette di fronte a lei.

    "O non ci degna nemmeno di una parola dopo il viaggio gratuito che le abbiamo offerto?"

    Se i suoi sospetti si fossero rivelati un buco nell'acqua, al limite avrebbe potuto fornire un passatempo alla sua ciurma.



    Parole 650

    Disposizione Uomini:
    - Fantasma (nave lunga) - 30 soldati / 3 mercenari
    - Nave Lunga - 20 soldati / 13 arcieri
    - Nave Lunga - 20 soldati / 10 arcieri
    - Nave Lunga - 15 soldati / 15 arcieri
    - Nave Lunga - 20 soldati / 10 arcieri
    - Nave Lunga - 20 soldati / 10 mercenari
    - Galea //
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    Dagon Greyjoy• 28 dicembre 285 • Stepstones - Locandaccia • Sera

    Un accordo era un accordo ed i bardi acconsentirono alla richiesta con un cenno del capo ed una stretta di mano: il nome di Dagon Greyjoy e la forza dell'Abissale avrebbero riempito le taverne di tutte le Città Libere.
    Un assenso venne anche da parte di Lokhar che si diede immediatamente da fare per i preparativi.
    La ragazza dal canto suo se ne stava ancora in silenzio, abbassando lo sguardo alla vista di Dagon, ma stavolta fu Swenn a parlare per lei: "Il suo nome è Nadia, è una schiava del campo di Yaram." -la fanciulla sollevò gli occhi quando sentì pronunciare il suo nome per poi riabbassarli quasi immediatamente. Ovviamente il Greyjoy non aveva idea di chi fosse questo Yaram, ma nelle parole di Swenn sembrava uno importante a Myr.
    "La schiavitù è vietata a Braavos. Questo non vuol dire che Yaram non abbia clienti anche lì però, che possono permettersi copertura e silenzio."
    A questo punto Swenn pronunciò qualcosa di incomprensibile a cui Nadia rispose con uno spiccato accento qualcosa che le orecchie dell'Uomo di Ferro avrebbero subito afferrato: "Demetrius Velaryon."
    Ora, Dagon non era certo ferrato in storia, ma il suo Maestro qualcosa sulla famiglia regnante dei Sette Regni gliel'aveva spiegata e poteva ricordare che i Targaryen avevano navigato fin nel continente occidentale insieme ad altre due famiglie, una di queste erano proprio i Velaryon. Come poteva utilizzare questa informazione per i suoi interessi?
    "Siamo pronti." -Lokhar gli si fece dappresso -"Tsaala ci supporta con una galea con 50 uomini. Dove facciamo rotta?"

    Truppe
    CITAZIONE
    Disposizione Uomini:
    - Fantasma (nave lunga) - 30 soldati / 3 mercenari
    - Nave Lunga - 20 soldati / 13 arcieri
    - Nave Lunga - 20 soldati / 10 arcieri
    - Nave Lunga - 15 soldati / 15 arcieri
    - Nave Lunga - 20 soldati / 10 arcieri
    - Nave Lunga - 20 soldati / 10 mercenari
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    Galea - 50 soldati

    Hai qualche info importante sulla tipa, vediamo se questo strumentopolo possiamo utilizzarlo ora o più tardi in qualche modo.
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    Se sei pronto a partire decidimi in qualche parte della costa dorniana vuoi approdare.
    Impiegheresti 1,5 giorni (quindi arriveresti in pieno giorno del 29) per toccare le zone del Braccio Spezzato (Bosco dei Limoni, Lancia del Sole, Planky Town con i loro villaggi + tutti i villaggi dei Toland)
    Impiegheresti 5 giorni (quindi arriveresti il 2 gennaio notte) per toccare la costa del Mare di Dorne (quindi The Tor e circondario).
    Impiegheresti 6 giorni (quindi arriveresti il 3 gennaio notte) per toccare la costa meridionale (Costa salata e circondario)

    Insomma, salpa pure, dimmi cosa ti porti dietro di equipaggiamento ecc e decidi dove andare!
     
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    "Il suo nome è Nadia, è una schiava del campo di Yaram.La schiavitù è vietata a Braavos. Questo non vuol dire che Yaram non abbia clienti anche lì però, che possono permettersi copertura e silenzio."

    Quindi avevano un braavosiano disposto ad aggirare le leggi della sua città per mettere le mani su quella ragazza. Forse poteva sfruttare quella conoscenza per guadagnare qualcosa, ma ne valeva davvero la pena? Viaggiare fino a Braavos per vendere in segreto una sola schiava pareva una sforzo un po' eccessivo, specie senza conoscere l'effettivo prezzo della stessa e con una vera e propria guerra nei confronti di Dorne.

    "Demetrius Velaryon."

    Due semplici parole che fecero strabuzzare gli occhi al pirata.

    "Che hai detto?!"

    Non era mai stato uno studente modello ma, in quanto figlio di un Greyjoy, Maestro Wendamyr gli aveva ficcato in testa sin dall'infanzia le casate nobiliari di Westeros. E i Velaryon erano sicuramente una delle più importanti, escluse ovviamente quelle maggiori.
    Cosa ci facesse un loro esponente a Braavos ad acquistare schiavi onestamente non ne aveva idea, ma era abbastanza per incuriosirlo un po' di più sulla faccenda. Purtroppo quello non era il momento migliore per decidere come agire al riguardo.

    "Siamo pronti. Tsaala ci supporta con una galea con 50 uomini. Dove facciamo rotta?"

    Lokhar si era dimostrato più efficiente di quanto si fosse aspettato. Non c'era più tempo per pensare come comportarsi con la schiava, per il momento almeno. Avrebbe delegato a Swenn il compito di ottenere più informazioni e una volta tornato avrebbe preso una decisione al riguardo. Si alzò dalla sedia tirando Swenn in disparte.

    "Quando torno, voglio sapere tutto su di lei, chiaro? Chi è Yaram, chi è Demetrius Velaryon, tutto. Se non collabora, falle capire che finirà per intrattenere tutti gli uomini dell'isola."

    Una pacca sulla spalla e il Greyjoy si diresse fuori dalla taverna, affiancato da Lokhar ed Eimar, i più alti in comando dopo di lui.

    "Colpiremo la costa del Mare di Dorne: i nostri saranno attacchi rapidi e mirati, colpiremo gli obiettivi meno difesi, prenderemo ciò che possiamo tra schiavi e beni e poi daremo alle fiamme tutto il resto. Se ci troveremo dinnanzi ad una postazione ben difesa, cercheremo di sfruttare la copertura della notta dalla nostra. L'importante comunque resta causare più danni possibili: bruciare case, distruggere i magazzini, gettare cadaveri nei pozzi... quello che preferite, davvero!"

    Un lieve ghigno gli comparve poi sul volto.

    "E dite agli uomini di divertirsi, altrimenti che gusto c'è?"



    Parole 413

    Scusa il ritardo, cercherò di non ripeterlo^^
    Come equipaggiamento mi porto dietro:
    - Elmo in Acciaio - Riduzione Danno 5 / Peso 2 (non se ti serve saperlo ma il suo aspetto è questo)
    - Corazza di Cuoio Borchiato - Riduzione Danno 3 / Peso 2
    - Bracciali di Acciaio - Riduzione Danno 4 / Peso 2
    - Guanti di Cuoio - Riduzione Danno 1 / Peso 0
    - Gambali di Ferro - Riduzione Danno 2 / Peso 1
    - Stivali di Cuoio - Riduzione Danno 1 / Peso 0
    - Ascia di Ferro - Attacco 11 / Difesa 5 / Peso 8
    - Pugnale Serpente - Att 8 / Difesa 2 / Peso 2

    Come detto nel post, ci dirigiamo verso la costa del Mare di Dorne!
     
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    Dagon Greyjoy• 2 gennaio 286 • Dorne - Mare di Dorne • Notte

    La scelta era stata tradotta in una celere bozza di piano operativo! Il Mare di Dorne sarebbe stato la povera vittima di attacchi mirati, rapidi e volti a saccheggiare le coste. Dove colpire? Lì dove vi erano meno fortezze costiere, meno fari lungo la costa. L'assenza di fuochi e punti di luce lì avrebbero favoriti al calare delle tenebre. Le razzie erano il suo forte, la paura sarebbe tornata a vagare negli occhi dei paesani di quei villaggi costieri. Chi si fosse frapposto tra loro e la razzia sarebbe stato presto tratto schiavo, o peggio ucciso, il piano degli Uomini di Ferro si preannunciava piuttosto cruento. Il divertimento della razzia sarebbe stata una priorità, nessuno sullo scafo delle navi lunghe lo aveva celato, anzi tutti un po' di speravano per sfogare gli istinti primordiali.
    Quella notte, fredda anche per le acque meridionali del Continente Occidentale al largo di Dorne, si presentò più buia del solito. La luna nascosta da grosse nuvole grigie non avrebbe aiutato la navigazione nel buio profondo, le navi lunghe ondeggiavano verso la meta. Da cinque giorni navigavano determinati e quello svantaggio non li avrebbe di certo aiutati nello sbarco. Una delle venne toccata da un grosso pesce tale da farla sobbalzare d'un lato, un uomo parlò a voce forte "Dove sta la terra ferma?!" e nel cuore della notte quelle parole risuonarono come note sulle onde del mare. Il suo vicino gli tappo la bocca con un guanto di pelle imprecando i Sette. Stando alle previsioni il castello-fortezza di The Tor doveva essere in vista, difficile a dirsi con quelle condizioni. Dalla prua della nave di Dagon si sarebbe potuto scrutare un orizzonte nero, buio, ma il frangersi delle onde denotava che la costa era vicina.


    Hola, subentro io e arrivo il giorno in cui scade. Se vuoi descrivere il viaggio procedi pure. Siamo in direzione del luogo d'arrivo.
    //290
     
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    Le giornate passate a bordo di una nave era abbastanza monotone. A parte controllare la rotta con i propri secondi in comando e giocare ogni tanto a dadi con il resto della ciurma, non vi era in realtà molto da fare. Quello che invece si trovava su quelle navi era un forte desiderio di azione: lo vedeva negli occhi dei suoi uomini che fissavano spazientiti la distesa d'acqua che li circondava, lo sentiva nelle sue stesse dita che tamburellavano sulla testa della sua ascia. Aveva assaltato varie navi in mare aperto durante quegli ultimi mesi, aveva persino venduto degli schiavi e tentato l'assedio di una fortezza, ma era da tempo che partecipava ad una vera e propria razzia. Compiuto quel passo, avrebbe potuto dire di essersi finalmente riconnesso al Dio Abissale dopo tutti quegli anni di diniego.

    "Dove sta la terra ferma?!"

    Uno degli uomini aveva parlato a voce più alta del dovuto, causando un po' di agitazione sulla nave ma fu fortunatamente fu messo a tacere da uno dei suoi compagni. Per qualche istante Dagon restò in silenzio con le orecchie alzate e lo sguardo teso. La fortezza di Tor non voleva essere troppo lontana e di certo non voleva avvertire i suoi abitanti, specie quando i suoi obiettivi erano solo i villaggi portuali indifesi. Non avrebbe assaltato una fortezza con sei navi lunghe.

    "State zitti e preparatevi. Non deve mancare molto..."

    Aveva parlato con voce ferma ma non troppo alta da farsi sentire al di fuori dell'imbarcazione. Gli occhi tornarono a fissare il mare, le dita tornarono a picchiettare sull'ascia.



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    Dagon Greyjoy• 2 gennaio 286 • Dorne - Mare di Dorne/ Tironde • Notte

    Finalmente le vedette della nave di Dagon dovettero individuare qualcosa sulla riva; si trattava di alcuni fuochi accesi, probabilmente una forma di segnalazione per le navi di pescatori che uscivano di notte e che ora fungevano da faro per gli Uomini di Ferro verso un piccolo villaggio di cui il Greyjoy non conosceva di certo il nome.
    Mano a mano che le navi si avvicinavano, protette dal favore della notte, i contorni del paesino apparivano chiari agli occhi del protetto dell'Abissale: era un piccolo conglomerato di case adagiato sulla costa, il cui approdo era rappresentato da un piccolo molo sul lato sinistro del villaggio. Ad un'occhiata rapida le casupole più esterne, le più povere, appartenevano di certo a pescatori che non avrebbero offerto alcuna resistenza all'attacco degli Uomini di Ferro; anzi, forse le avrebbero trovate persino vuote o occupate solo da donne e vecchi, considerando che a quell'ora i pescatori erano a lavoro. Avvicinandosi al centro del paese le case, ancora piccole, iniziavano ad avere un tetto di mattoni ed una porta ben chiusa a protezione di chiunque abitasse all'interno: probabilmente si trattava di botteghe artigiane.
    Ed infine, nel giro più interno del villaggio, c'erano alcune case che possedevano addirittura più di un piano e che sembravano sorvegliate da un manipolo di soldati (probabilmente a provenienza Jordayne: si trattava solo di una ventina di uomini, ma decidere come procedere a quel punto era essenziale per la riuscita del piano.

    tyronde
    Approdi alla sinistra del villaggio.
    Le casupole azzurre sono dei poveracci; potete entrare senza alcuna resistenza. Nel caso mostrami cosa fai/ordini di fare.
    Le casupole verdi hanno le porte chiuse/sbarrate come le finestre. Mi serve che tu spenda 2 di Forza (per sfondare) o 2 di Destrezza (per scassinare) per ogni casetta di questo tipo nella quale vuoi entrare (nel caso entra poi ti dico cosa trovi/succede).
    Per accedere alle casette rosa invece devi sistemare prima i 20 soldati Jordayne che sono di guardia, in un turno successivo potrai accederci. Anche in questo caso, descrivimi cosa fai.
     
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    L'attesa e il desiderio di sangue degli Uomini di Ferro fu finalmente ripagato. Le prime luci comparvero nel buio della notte e dopo poco le vedette gli comunicarono la presenza di un villaggio sulla riva. Comunicò con un sorriso l'ordine di sbarcare poco lontano. Mesi prima il Principe Martell aveva fatto il passo più lungo della gamba invadendo le Stepstones, quella sera per la prima volta avrebbe scoperto quanto doloroso fosse stato il suo errore.
    Non appena la Fantasma toccò le umide sponde il Greyjoy fu il primo a saltare dal ponte. Si abbassò quasi subito per evitare di farsi scorgere dal gruppetto di guardie che aveva notato al centro della cittadina; non aveva però intenzione di restare nascosto per molto. Giusto il tempo per dare indicazioni alla sua ciurma.

    "Circondate il villaggio, nessuno deve uscire. Una trentina di voi dovrebbe bastare. Chi non è occupato a controllare il perimetro mi segua all'interno: spargetevi per le strade e uccidete chiunque trovate."

    Un piano semplice ma in fondo non serviva una strategia complessa per un villaggio di pescatori. Basta alzare e abbassare velocemente le proprie e quelli tendevano a morire. Si rialzò in piedi indossando finalmente l'elmo a forma di piovra e impugnando la propria ascia con entrambe le mani. Poi iniziò a correre e sentì i passi di oltre duecento uomini seguirlo. Per qualche istante quello fu l'unico suono ad accompagnare la carica, poi arrivarono i gridi di guerra. I pirati si riversarono come formiche all'interno di un formicaio, Dagon in testa a tutti quanti.
    I soldati che avrebbero dovuto difendere quelle persone non si aspettavano certo un attacco e difficilmente sarebbero stati una sfida. Il capitano colpì il primo che gli capitò davanti con la testa dell'ascia: con il naso rotto quello cadde a terra ancor prima di essere in grado di sferrare un fendente per poi essere abbattuto definitivamente quando il pirata calò nuovamente l'arma. Un altro soldato gli si fece incontro per vendicare il compagno caduto ma un colpo orizzontale bastò per spedirlo contro una parete a morire dissanguato. Fuori uno, ne arrivarono due. Si mosse lateralmente per schivare un fendente portato al suo ventre ma non fu abbastanza rapido per evitare che la lama di uno dei nemici gli colpisse il braccio. Fortunatamente l'armatura impedì che ci fosse un vero danno ma quel piccolo errore ebbe l'effetto di farlo combattere con maggiore furia. Caricò il soldato che era riuscito a beccarlo con una spallata costringendolo ad allontanarsi di un paio di metri, poi si voltò di scatto contro l'altro piantandogli l'ascia nel bel mezzo del cranio. Forse con po' più forza del necessario, visto che rimase conficcata lì dentro! Il nemico ancora vivo si stava muovendo per attaccare di nuovo quindi fu costretto ad abbandonarla momentaneamente per potersi difendere. Riuscì ad essere più veloce del proprio avversario e ad afferrare con forza il braccio che teneva la spada; la mano libera poi corse immediatamente al pugnale che teneva alla cintola e, animato da una furia animalesca, lo affondò ripetutamente nel ventre del soldato. Quando quello cadde a terra, si concesse qualche istante di respiro prima di sfilare con uno schiocco la propria arma del cadavere steso a terra. Nel mentre attorno a sé poteva vedere il caos spargersi per tutto il villaggio.

    "PER IL DIO ABISSALE!"

    Il grido di battaglia della sua terra natale pronunciato in lingua valyriana. Una buona metafora per la sua vita, a ben pensarci.
    Ma il tempo dei pensieri filosofici era finito. Doveva continuare ad uccidere.



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    Al momento ho 175 soldati, 48 arcieri e 13 mercenari. Mando 15 arcieri e 15 soldati a controllare il perimetro del villaggio per evitare che gli abitanti scappino, il resto mi segue nel villaggio. Abbiamo una superiorità pressoché schiacciante però ammazzo comunque 14 soldati tramite la scaletta pg vs png:
    - Marzialità 146
    - 10 uccisioni perdendo 15 PV, ma ho riduzione del danno totale 16
    - 4 extra per doppio rango arma (2)
     
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    Dagon Greyjoy• 2 gennaio 286 • Dorne - Mare di Dorne/ Tironde • Notte

    La forza soverchiante di Dagon, sola, fu sufficiente affinché le poche forze armate del villaggio cadessero in fretta sotto i suoi colpi.
    Dovevano però aver generato del frastuono, poiché qualche luce nelle casupole si accese ed in lontananza delle grida indicavano che forse qualcuno aveva già tentato la fuga, prontamente fermato dagli uomini del Greyjoy. I nove edifici che si trovava davanti erano modesti, ma comunque abbastanza ampi da contenere qualcosa di interessante; certo, avrebbe dovuto sfondare o scassinare quelle porte e quelle finestre tanto ben serrate in difesa, ma ora che la guardia cittadina era stata sconfitta, la faccenda non sarebbe stata che questione di tempo.
    E infatti i suoi uomini si diedero da fare per usare la forza bruta e farsi strada all'interno delle case più signorili (e una di quelle artigiane); a quel punto le urla dall'interno si fecero assordanti.
    "Lasciateci stare! Vi prego! Andate via, andate via!"
    "Prendete quello che volete ma non toccate le mie figlie, vi prego!"
    "Dei, venite in nostro soccorso!"
    E a queste voci si aggiungevano quelle dei suoi uomini:
    "Qua dentro ci sono solo un sacco di carte ed un vecchio..." -doveva aver trovato la casa dell'aldermanno.
    "Oh, vediamo se quello che dicono delle dorniane è vero." -gli fece eco un altro in un'altra palazzina, prontamente seguito da urla femminili spaventate.
    "Aye! Qui tengono i soldi!"-questa voce proveniva da un edificio intitolato "Casa delle Arti e dei Mestieri"
    Un uomo venne trascinato fuori dalla sua casa, in ginocchio, da un soldato che si era rimediato un taglio sopra l'occhio; evidentemente doveva aver ricevuto una certa resistenza. Il dorniano si era gettato in ginocchio, supplicando a mani giunte che avessero pietà: "Sono il balivo del villaggio! Sono un uomo importante! Risparmiate la vita mia e della mia famiglia, vi prego!"
    L'uomo di Ferro che lo teneva per la collottola scoppiò a ridere, probabilmente non sapendo neppure cosa significasse balivo.
    "Cosa volete? Ditemi cosa volete ed io ve lo darò! Vi prego!"

    tyronde
    CITAZIONE
    Fronte villaggini
    20 soldati Jordayne
    Fronte razziatori
    160 soldati, 33 arcieri e 13 mercenari

    14 soldati uccisi da Dagon +
    Vabbé non serve che faccio la scaletta, hai ogni superiorità.

    Come prima,
    Le casupole azzurre sono dei poveracci; potete entrare senza alcuna resistenza. Nel caso mostrami cosa fai/ordini di fare.
    Le casupole verdi e quelle rosa a cui ora hai accesso, hanno le porte chiuse/sbarrate come le finestre. Mi serve che tu spenda 2 di Forza (per sfondare) o 2 di Destrezza (per scassinare) per ogni casetta di questo tipo nella quale vuoi entrare (nel caso entra poi ti dico cosa trovi/succede).
    Intanto i tuoi soldati iniziano a sfondare le porte delle rosa che gli capitano a tiro.
    Ogni 20 soldati facciamo sfondare una porticina > 10 porte sfondate

    +
    Nel prossimo turno ti si getta ai piedi il bottino ricavato da queste dieci case, intanto ti ho proposto 4 situazioncine in cui puoi dire/fare qualcosa:
    -il balivo del villaggio che chiede pietà e si dice disposto a fare qualsiasi cosa;
    -la casa delle arti e dei mestieri che dovrebbe contenere un bottino più sostanzioso;
    -un palazzo pieno di donne;
    -la casa dell'aldermanno con diversi documenti.

    Se vuoi puoi "AGIRE" su una delle questioni in questo turno in qualche modo. Se non lo fai gli Uomini di Ferro:
    -stuprano le donne e se le caricano in nave;
    -uccidono gli uomini;
    -fottono i soldini;
    -bruciano le carte (e le casupole).

    A te!
     
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    Chiamare "resistenza" ciò che i soldati del villaggio offrirono ai pirati sarebbe stato fin troppo generoso. Erano chiaramente incapaci di gestire un attacco del genere, probabilmente mai se ne erano mai aspettati uno con la Pace del Re a proteggerli dagli Uomini di Ferro. Dopo il settimo nemico Dagon aveva smesso di contare ma molti ancora erano caduti sotto la sua ascia. Quando finalmente estrasse la lama dall'ultimo dei cadaveri la razzia era finalmente entrata nel vivo e i suoi uomini, come bambini di fronte ad un regalo, erano pronti a spaccare ogni cosa si trovasse tra loro e le sorprese che ivi si nascondevano.
    A giudicare dalle grida acute che provenivano da una delle palazzine, dovevano aver trovato un bordello o qualcosa del genere; perlomeno il resto del viaggio sarebbe stato piacevole. Altri invece parevano trovato un bottino meno caldo, ma altrettanto apprezzabile.

    "Prendete tutto ciò che si può trasportare e bruciate il resto! Le donne sulle navi, gli altri invece radunateli sulla spiaggia!"

    Un vecchio gli fu buttato ai piedi, tremante e in piena supplica.

    "Sono il balivo del villaggio! Sono un uomo importante! Risparmiate la vita mia e della mia famiglia, vi prego!"

    Dagon lo calcolò solo a metà. Non aveva utilità per lui un funzionario del Principe, che altro poteva offrirgli che lui non poteva semplicemente prendere? Forse però poteva riservargli un fato diverso rispetto ai suoi compatrioti...
    Si rivolse all'Uomo di Ferro che lo aveva condotto da lui.

    "Mettilo assieme agli altri."

    "Cosa volete? Ditemi cosa volete ed io ve lo darò! Vi prego!"

    Non gli prestò ulteriore attenzione mentre veniva trascinato via assieme al resto degli uomini. Qualcosa infatti aveva attirato la sua attenzione.

    "Qua dentro ci sono solo un sacco di carte ed un vecchio..."

    Uno dei suoi doveva aver trovato la casa dell'aldermanno. Per quanto si fidasse che la sua ciurma si prendesse cura di bottino e prigionieri, preferì occuparsi di persona di questa faccenda; alcuni degli uomini neanche sapevano leggere, probabilmente avrebbero dato fuoco ad ogni cosa senza neanche controllare. E forse in fondo non c'era davvero nulla là dentro se non carta straccia ma era sempre stato un amante delle sorprese.


    Parole 361

    Lascio fare agli uomini esattamente quello che hai scritto nel post, con due eccezioni: vado a controllare la casa dell'aldermanno e ordino che i prigionieri invece di essere uccisi vengano radunati sulla spiaggia.
     
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    Dagon Greyjoy• 2 gennaio 286 • Dorne - Mare di Dorne/ Tironde • Notte

    Gli Uomini di Ferro ed i mercenari si affrettarono ad obbedire agli ordini ricevuti, così da lasciare a Dagon la possibilità di esplorare in tutta tranquillità la casa dell'aldemanno; le carte in questione erano perlopiù documenti di commercio e trasporto che non avevano alcun interesse per il Greyjoy, ma forse qualcosa poteva attirare la sua attenzione.
    Si trattava di un:

    Registro degli incidenti in mare dei cittadini del villaggio di Tironde,
    raccolti dal preposto Jacob dall'anno della sua presa in servizio.


    Tempeste, pirati, nulla di nuovo per un uomo di mare come Dagon, ma alcune date erano state segnate e sottolineate dal vecchio, segno che rivestivano una qualche importanza particolare.

    244 - uscita notturna di pescatori, un solo sopravvissuto. Non sa ben riferire quanto sia accaduto. Il cielo era terso ed il mare era calmo. Non vi erano pericoli né animali, ma l'imbarcazione è stata sconquassata da un forte tonfo e ridotta in pezzi. Il sopravvissuto è giunto a terra aggrappato ad un remo. Possibile scoglio?

    251 - resti di galea da guerra diretta verso le Terre della Corona al soldo del Ratto, il Falco ed il Porco. Un solo sopravvissuto, devoto del Re Merling, riferisce di aver avuto la sua protezione contro le terribili creature del mare. Sirene?!? Racconti di fantasia

    258 -nave di mercanti proveniente da Lys, un solo sopravvissuto. I marinai sono morti di stenti o suicidi, gettandosi nelle acque dopo aver perso la direzione. Il sopravvissuto riferisce dell'incontro con creature simili a pesci, ma col busto di un umano. Certo caso di follia da scorbuto.

    265 -i bambini hanno trovato sulla riva alcuni pezzi di legno e le pinne di un grosso pesce, mai visto niente del genere sulle coste dorniane. Cittadella -attendere risposte.

    272 - naufrago, ostaggio dei corsari delle Isole del Basilisco. Dice che decorano le loro navi con le teste mozzate dei loro nemici e, quando la carne è infine decomposta, offrono i teschi ai loro Dei Oscuri. Isola del Teschio, verità o leggenda?

    279 - il mare ha riportato un altro derelitto proveniente da nord, in una bottiglia v'era questo dipinto:
    54e0ffc70f1f961bcc01539fd36f3606
    286 - ?!?!?!!?


    "Il bottino, Capitano!" -a risvegliare Dagon dalla sua lettura uno dei suoi uomini che ne coinvogliò le attenzioni su quanto erano riusciti a raccogliere da quella piccola razzia.
    V'erano alcuni sacchetti di monete (se le avesse contato avrebbe trovato 6 lune d'argento, 98 cervi e 278 stelle di rame), delle stoffe, delle erbe, del cibo, una ventina di lance prelevate dai soldati deceduti, un tamburo, delle scarpe, dei vestiti e poco altro.

    CODICE
    Bottino:
    Soldi 6 lune d'argento, 98 cervi e 278 stelle di rame
    Stoffe (1 cotone, 3 lino)
    Cibo (datteri, fichi d'india, pesce, limone, vino bianco di Dorne)
    Erbe (1 tiglio, 4 artemisia, 2 timo)
    Armi (20 lance in legno)
    Vestiti (1 tunica e 1 sovratunica in cotone)
    Altro (1 paio di scarpe di cuoio, 1 tamburo, 1 unguento per la scabbia)


    CITAZIONE
    Usato questo Regolamento per il bottino della razzia.
    Trovi gli uomini del villaggio sulla riva.
    I soldini più corposi della Casa delle Gilde sono stati intascati come detto nel post precedente ma ehi, hai barattato dei soldi per delle info speciali!
     
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    Come c'era da aspettarsi non vi era nulla di alcuna utilità tra tutte quelle scartoffie. Dagon non ne fu affatto sorpreso, ma non poté non rammaricarsi per il bottino cui aveva rinunciato per quel mucchio di carte. Oh beh... in fondo faceva bene per il morale della ciurma ottenere un bottino migliore del capitano; per questa volta almeno. Stava quasi per rinunciare a quell'infruttuosa ricerca quando qualcosa riuscì finalmente ad attirare la sua attenzione. Era una sorta di registro di alcuni incidenti avvenuti in mare.

    "Sconquassata da un forte tonfo... terribili creature... offrono teschi ai loro Dei Oscuri... ma che cazzo?"

    Quella sequela di notizie terminava con un dipinto che, a quel che stava scritto, era stato ritrovato in una bottiglia in mare. Il disegno rappresentava una creatura mostruosa, che andava al di là di ogni fantasia: possedeva tratti che la avvicinavano ai pesci ma chiaramente tutto il resto apparteneva ad un mondo sconosciuto agli uomini. Chiunque fosse l'autore doveva aver bevuto acqua salata per giorni per inventarsi qualcosa di simile... oppure doveva aver visto i peggiori orrori. Un tempo avrebbe puntato immediatamente alla prima ipotesi e si sarebbe lasciato quelle assurdità alle spalle, ma il Greyjoy ben sapeva ora che forze più grandi degli uomini esistevano a quel mondo. Che quelle... creature fossero una di esse? Qualcosa di così legato al mare non poteva che essere un'emanazione stessa dell'Abissale. Doveva scoprirlo.
    Nascose il disegno in una tasca e uscì dalla casa dell'aldermanno. Meglio non dire nulla al resto degli uomini, non ancora almeno: sebbene avessero visto il potere del suo dio sulla sua stessa pelle dubitava che avrebbero apprezzato andare a caccia di leggende per i mari di Dorne. Con il villaggio in fiamme ormai alle sue spalle, si diresse sulla spiaggia dove i prigionieri erano stati condotti in attesa di scoprire il loro fato. Il capitano sorrise allargando le braccia e rivolgendosi al resto della ciurma.

    "Bhe, signori... spero che vi siate divertiti! Oggi il primo colpo del contrattacco a Dorne è stato ferrato e direi che ciò richiede una celebrazione: godetevi il cibo, il vino e le donne che il Principe ci ha gentilmente concesso! E... perché non decorare un poco?"

    Il suo sguardo cadde sull'uomo che si presentato come balivo della cittadina, un simbolo del potere che il Martell aveva su quelle terre. Incurante di eventuali suppliche, trascinò lo sventurato dinnanzi alla Fantasma. Facendosi aiutare da un paio di uomini, lo legò quindi alla prua con alcuni funi rinvenute durante il saccheggio. Infine per immobilizzarlo ulteriormente prese un martello e dei chiodi e con colpi decisi e mirati affisse le sue mani e i suoi piedi al legno della sua nave. Fece un passo indietro osservando con soddisfazione la grottesca polena che aveva appena creato. Poi si volse verso il resto degli uomini.

    "Chiunque a Dorne possa sentire il suono delle onde imparerà a temerci, nessun villaggio, nessuna nave sarà mai al sicuro! Potranno anche nascondersi dietro le loro alte mura ma il mare apparterrà per sempre a noi!"

    Indicò con il martello, ancor sporco di sangue, l'ex balivo del villaggio.

    "E io giuro, di fronte a voi e all'Abissale, che un giorno sarà il caro Principe a decorare la mia nave!"

    Gettò l'attrezzo sulla spiaggia dorniana e passò qualche istante ad osservare l'acqua salata scontrarsi con il bagnasciuga.

    "Ma non dimentichiamo di ringraziare chi ci ha concesso una navigata tranquilla e un razzia prosperosa... condividiamo il bottino."

    Fece radunare i dieci uomini più forti che riuscì a trovare tra i prigionieri. Poi, uno dopo l'altro, li trascinò personalmente in acqua dove furono sistematicamente affogati.

    "Accetta questo umile dono e consentimi di trovare... i figli tuoi."

    Parole mormorate sottovoce mentre teneva la testa dell'ultimo prigioniero sotto la superficie. L'idea iniziale era di sacrificare l'intero villaggio, eccezion fatta per le donne, ma le cose ora erano cambiate. In fondo servivano delle esche per pescare...

    "Legate gli altri e caricateli sulla nave. Abbiamo finito qui, navighiamo verso nord."



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    Erbe (1 tiglio, 4 artemisia, 2 timo)
    Armi (20 lance in legno)
    Vestiti (1 tunica e 1 sovratunica in cotone)
    Altro (1 paio di scarpe di cuoio, 1 tamburo, 1 unguento per la scabbia)

    A breve ti apro il proseguo, ma prima ti scrivo.
     
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