Alfiere
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Padre,
l'ultima volta che vi scrissi dovetti camuffare le mie parole dietro quelle di un umile vostro conoscente. Sono passati pochi mesi da allora, appena mezzo anno, ma sento che in questo mondo, e in me, qualcosa è radicalmente cambiato.
All'epoca mi trovavo in partenza dalle terre di Dorne e non sapevo ancora che Myr sarebbe diventata la mia, per così dire, seconda casa. Sono passati pochi mesi, sì, ma come potete leggere da queste parole il mio timore è venuto costantemente meno, ancor più dopo che questo continente lontano dal nostro mi ha messo davanti a numerose prove. Vorrei narrarvi molto, in questa pergamena, dei miei viaggi, delle mie scoperte e delle difficoltà che ho dovuto superare in questo viaggio lontano da voi e mia madre, ma lo spazio e il tempo sono cose preziose. Confido che un giorno ne potremo discutere a voce.
Ad oggi possiedo validi alleati, come l'uomo che ha incaricato il messaggero che vi porgerà questa lettera, e non ho più bisogno che le ombre si ammantino del mio nome. Come i pesanti ingranaggi delle carrucole create dai Maestri della Cittadella ruotano incastrandosi tra loro, così fanno quelli del fato, padre. Fato a cui, volenti o nolenti, siamo tutti chiamati a partecipare.
Prima di continuare, vi prego di fermarvi nella lettura e leggere la seconda lettera che vi è stata porta, che ha avuto come destinatario il Septon del Tempio Stellato.
Mi trovo spesso a chiedermi, nelle notti stellate di Essos, quale futuro voi vi foste aspettato per la mia persona. Immagino che nemmeno nei più remoti pensieri, così come in quelli della mia devota madre, poteva esserci il pensiero che lo sguardo divino dei Sette Dei si posasse sulla mia anima e sul mio corpo. D'altronde, chi avrebbe creduto a qualcosa del genere? Nemmeno io sarei potuto arrivare a tanto, perfino quando mi trovavo nel Grande Tempio di Baelor. Eppure, qualcosa è accaduto, padre mio, qualcosa che non può essere compreso con le nozioni di Maestro Abraxas ma solo con la fede. So che avete sempre creduto in me e nelle mie parole ma ho il timore che davanti a questa lettera voi possiate vacillare, ecco perché ci tengo a dirvi che tutto quello che ho scritto al Septon è vero. I Sette Dei si sono mostrati a me mostrandomi qualcosa che trascende la realtà stessa. Nemmeno io comprendo cosa tutto ciò significhi ma credo che Essi abbiano un destino per ognuno di noi. Padre, io vidi voi da giovane, davanti al corpo sofferente della vostra adorata moglie, che aveva appena partorito un piccolo corpicino di nome Leonard. Un corpicino che non respirava. "Abraxas per l'amor del cielo!" imploraste voi. "E' un maschietto, ma non respira. I suoi polmoni non si espandono." Queste parole vorticano da settimane nella mia mente. Né voi, né mia madre, né Maestro Abraxas mi raccontaste mai di questo fatto, ma la Madre scelse di mostrarmi ciò che era stato tenuto nascosto. Mi mostrò il passato per comprendere il presente. Io venni al mondo per un motivo, padre, un motivo che non comprendo pienamente, un motivo che mi strappò dall'abbraccio dello Sconosciuto, un motivo per cui voi ora state leggendo questa lettera.
Ho giurato agli dei che avrei perseguito questo motivo, ed è dunque venuto il momento che io implori il vostro aiuto.
La fede degli Andali è legata tanto ad Essos quanto a Westeros: una fede da sempre osteggiata da chi cavalcava i draghi e da chi serviva fedelmente questi uomini intrisi dal sangue di bestie alate. Loro ci scacciarono da Essos e poi, non soddisfatti delle tragedie che perpetrarono nel loro antico impero, decisero di prendere i nostri domini in questo nuovo mondo. Se vi è una cosa che la Vecchia mi ha mostrato, con lo splendore eterno della sua lanterna, è che ciò che vedo davanti a me non è più questione di ordine civile e vendetta. E' qualcosa che trascende il tempo e le generazioni. Gli Andali non possono più essere schiavi di una popolazione soggiogatrice. Non è più questione di Targaryen e Lannister, per i quali vi faccio le mie condoglianze per il vostro caro cugino Tywin, né di Terre dell'Ovest e Terre della Corona. Non è più questione di chi siederà sul Trono di Spade, né di quale famiglia regnerà da Castel Granito. Vi è il futuro del nostro popolo sulla bilancia del Padre e per una volta dobbiamo essere noi a determinare il nostro peso.
Ho visto morire centinaia di uomini fedeli al cognome che entrambi condividiamo e voi avrete visto innumerevoli mogli e figli piangere per chi non è più tornato. E' con il cuore colmo di tristezza che vi chiedo di fare quanto potete per aiutarli sì, ma di preparali a ciò che verrà. Pensavo che il tempo delle spade e delle frecce fosse finito, per lasciare a quello delle lacrime e del sudore. Mi sbagliavo. Non ho alcun diritto, né per le leggi degli uomini né per quelle degli Dei, di darvi alcun ordine, padre, ma quando verrà il momento so che voi e i nostri conterranei dell'Ovest farete quanto è giusto. Convinceteli e mostrate loro la via della libertà, lasciate a me il resto. Prego per voi e per la mia amata madre, che vorrei più di qualsiasi altra cosa riabbracciare. Datele un bacio da parte mia e proteggetela.
Se desiderate affidare alla pergamena alcune parole, il messaggero me le consegnerà direttamente, ovunque mi troverò.
Leonard
In calce, l'Albero dei Marbrand brucia da innumerevoli generazioni, padre, eppure resta eterno ed immutabile. Non sarà il fuoco di un drago a cambiare tutto ciò. Ve lo prometto.
Lettera inviata a Preston Marbrand insieme a una copia di quella inviata al Septon del Tempio Stellato.
Allora, vediamo sta percorrenza che deve attraversare mezzo mondo: Qohor-Myr: 40*0,5 (cavallo) = 20 giorni Myr-Oldtown: (18+31+1+4+32+6+2)*0,2 = 19 giorni Oldtown-Lannisport: (2+7+5+16+1)*0,2 = 6 giorni Lannisport-Ashemark: (2+2+3)*0,5 = 3,5 giorni
Partenza lettere: 17 novembre Arrivo lettera ad Ashemark: 4 gennaio 286
Arrivo eventuali lettere di risposta a Myr: 2 febbraio 286
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