Josephine Mallister

Conoscenze Religiose 5

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    L
    a Madre.

    Nessun vero devoto poteva restar insensibile di fronte all’amorevole viso della Madre. Il secondo volto dei Dio, accoglieva amorevolmente ogni devoto dal migliore al peggiore per poterlo ricondurre con mano verso la retta via. Non con la violenza e non con il castigo si otteneva la vera conversione, ma con l’amorevole comprensione di una madre. Del resto anche il peggior tiranno o il più losco dei ladri era stato figlio, godendosi quel rapporto conscio o inconscio con l’amore materno. Così il Divino, l’Onnipotente ed Onnipresente, attirava a sé i propri fedeli. Alla ricerca di un benessere primordiale ed una comprensione che nessun mortale era capace di offrire. Solo l’essenza più pura della Misericordia poteva accogliere, perdonare e guidare. Perché anche di fronte al peggiore dei taglia-gola, la Madre non batteva ciglio e lo accoglieva in un caldo abbraccio di fronte ad un sincero pentimento. Un ravvedimento che doveva provenire dalla parte più intima e sincera dell’animo, dopo aver consumato ogni lacrima, si veniva accolti di nuovo sul sentiero della Luce. Era l’amore della Madre, forza attrattiva senza eguali, a far ruotare i fedeli intorno al Divino. Una figura accogliente, aperta e mai giudiziosa. I più bravi scultori di Seagard la ritraevano con un viso dolce e mai contrito. Un’espressione di beatitudine, vestita di meravigliosi abiti da impreziosirne la beltà, ed a palmi aperti in segno di accoglienza. Nessuno era mai stato rifiutato dalla Misericordia della Madre, nemmeno il peggior peccatore di Westeros. Un sincero pentimento o ravvedimento permetteva al peccatore di ritornare sul sentiero della Luce e godere dei Doni del Divino.

    Una piccola Lady Josephine Mallister, nello scrutare le gradevoli fattezze della statua, rievocava l’affetto materno. Un affetto che le era stato sempre negato, non per desiderio di Lady Joanna Banefort, ma per mera etichetta. Era sconveniente per la corte che fosse una Lady ad occuparsi della prole, affidando l’allattamento ad una balia e l’educazione dei figli ad una governante. Era stata Septa Ysilla, un’intransigente devota della Fede dei Sette, ad assumere il ruolo materno. Lei ed il fratello avevano ricevuto ben poco amore dai genitori, lasciando la loro formazione tra le mani dei più esperti del regno. Giovani e brillanti menti per poter formare l’intelletto ed austeri Maestri della Cittadella per plasmare il carattere. In più lady Josephine era stata iniziata all’arte del ricamo, della danza e dei precetti religiosi dalla stessa Septa Ysilla per renderla una perfetta Lady. Ben poche qualità le erano richieste, in quanto donna: Solo grazia, eleganza ed ubbidienza. Eppure nel fissare l’amorevole sorriso della Madre, reso esterno in una statua in marmo, si rendeva conto di quanto le fosse mancata una figura materna. Non poteva di certo mostrare rimostranze verso Lady Joanna Banefort, troppo impegnata alla gestione del feudo insieme al marito. Brillante, energica ed aggraziata. Era ciò che si augurava per sé una volta superata l’adolescenza e fiorita come donna.

    Nella Madre la fanciulla di Seagard aveva sempre trovato conforto. Restava genuflessa davanti alla sua statua in attesa di una carezza o di una dolcezza che non sarebbe mai arrivata. Preferiva una carezza nell’anima per sentire quel calore che mai aveva ricevuto. Forse per questo stava investendo tutta se stessa nella devozione del Dio dai Sette Volti, in lui poteva trovare l’onnipotente amore che cercava. Per lungo tempo aveva sperato di prender il Velo ed essere trasferita al Tempio Stellato. Ma i progetti paterni erano orientati verso altro, come un vantaggioso matrimonio ed una duratura alleanza per il bene di Seagard. Ora più che mai, soprattutto con il tradimento della Terra dei Fiumi e la fedeltà agli Stark di Grande Inverno. Aveva inoltre notato tante nobildonne o contadine prostrarsi al cospetto della Madre per ottenere prosperità e fertilità. Proprio come la fertilità nei campi, che la Madre al solo tocco faceva fiorire sterili terreni, così molte donne si rivolgevano al secondo volto del Dio per poter rimanere gravide. In tempi in cui la donna era ridotta ad una mera allevatrice di bambini, il cui ruolo si compiva con la nascita di un erede maschio, era impossibile non provar pietà per le donne che si flagellavano di fronte alla statua della Madre. Invocavano la fertilità che aveva promesso sulla collina di Hugor, ad Andalos in Essos, dono che la prima moglie aveva concesso alle donne che le sarebbero seguite. Una promessa alla prosperità, che non poteva rimaner inattesa.

    Custode della maternità, non proteggeva solo le partorienti ma assicurava un sano parto e la salute del nascituro. In tempi così difficili per una donna, era impossibile non appellarsi alla benevolenza dei Divini per portare a termine un compito così gravoso anche a costo della vita. Come guerriere molte puerpere spiravano dopo aver dato alla luce un forte e sano bambino, ultimo dono per il Lord e meritata ricompensa per chi aveva sacrificato se stessa pur di concretizzare il proprio destino. Non c’era vergogna o timore anche di fronte alla morte, ma gli occhi vivaci e pieni di un bambino permetteva alla puerpera di abbandonarsi allo Sconosciuto con serenità. Il sorriso amorevole e rassicurante della Madre l’avrebbe accolta nei Cieli. Non solo al momento del parto, ma anche di fronte ad un imminente pericolo o presunto tale che ogni donna diventava un guerriero. La Madre vestiva le vesti di un’amazzone quando il nido familiare era in pericolo, oltre ad invocare comprensibile protezione per la famiglia le donne lanciavano anche anatemi contro chi osava metter in pericolo la vita di un bambino. Un dualismo poco conosciuto. La Madre non era solo bontà, beltà e misericordia. Alle giuste condizioni scatenava la propria ira contro chi minacciava il sacro sacramento della famiglia. Ogni madre dei Sette Regni invocava la sua protezione ogni qualvolta la famiglia si riuniva davanti al focolare. Non esisteva amore più puro di quello di una madre per il proprio figlio. Il secondo volto del Divino incarnava l’essenza dell’amore, la purezza nella sua totalità.

    Nel giorno della Madre, a cui la stessa Lady Joanna Banefort aveva partecipato in passato, le donne in età fertile dopo profuse e sincere preghiere si dissetavano con acqua benedetta dei Septon. La Cerimonia dell'Acqua aveva come finalità nell’assicurare prospera fertilità alle donne che ormai erano pronte al matrimonio. Un rito propiziatorio per i meno devoti, una vera e propria cerimonia per chi credeva fermamente nella Misericordia della Madre. Ogni donna in età fertile si sottoponeva ad una simile cerimonia per auspicare a se stessa e alla famiglia un avvenire prospero e prolifico. Dissetarsi dalla fonte benedetta era un Rito propiziatorio per la Fertilità, che ancora oggi era celebrato ogni sette anni. Di certo le nuove generazioni erano il futuro e la prosperità era auspicata per ognuno dei Sette Regni. Per la ricorrenza religiosa sia i Septon che le Septe erano disponibili ad accogliere i peccati dei devoti, dapprima i ricchi e poi i poveri, nella Rito del Pentimento. Un modo per espiare le proprie colpe e permettere all’intero popolo di giungere al rito finale immacolati e privi di peccato. Il Clero si faceva carico dei peccati dei devoti, intercedendo con preghiere e penitenze per ottenerne il perdono. Stelle a Sette Punte composte di vivimi o steli di fieno venivano bruciati in un grande rogo per abbandonare in senso figurato i propri peccati. Secondo la cerimonia religiosa il devoto doveva realizzare con le proprie mani l’oggetto votivo, girando sette volte intorno al fuoco, chiedeva perdono per i peccati alla Misericordiosa Madre. Ottenendo infine il perdono quando anche l’ultimo ramo della Stella a Sette Punte era stata ridotta in cenere.

    Al cospetto della Madre recitava:

    - ‘O Madre potente,
    Tu, grande e splendida difesa della famiglia!
    Tu, aiuto mirabile delle partorienti!
    Tu, «terribile come un esercito schierato a battaglia» contro i nemici della Fede!
    Tu, da sola, hai vinto tutte le eresie del mondo. -



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    Competenza: Conoscenze religiose 5 - Sette Dei
     
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