Josephine Mallister

Conoscenze Religiose 11

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    S
    ette arazzi vegliavano sulla tenda di Lady Josephine Mallister.

    Sette gloriosi doni che Hugor ricevette sulla collina. Nella prima scena un canuto e severo Dio calava sul capo le sette stelle più luminose del firmamento per rendere Hugor sovrano degli Andali con una corona luminosa. Nella seconda scena le lacrime di una Dea si personificarono in una ragazza flessuosa come un salice e dagli occhi profondi come pozze blu. Nella terza scena una benevola Dea univa in matrimonio Hugor con la meravigliosa fanciulla, benedicendone l’unione e rendendo fertile il suo grembo tanto da generare quarantaquattro figli possenti, come predisse un’anziana nella quarta scena. Nella quinta scena un Dio possente e avvolto in piastre d’oro donava ad ogni erede di Hugor l’abilità di maneggiare un’arma. Nella sesta scena invece un Dio curvo ed affaccendato produceva pietra d’oro come armature per i quarantaquattro eredi del sovrano. Solo nella settima scena, la conclusione del regno di un uomo che era stato reso eroe dagli Dei, accanto tra le ombre di un essere incappucciato e diretto verso la Luce dei Sette. Non era infrequente nelle tende di fortuna della Mallister ritrovare scrigni preziosi ricolmi d’iconografie religiose o tomi volitivi ad uno dei Sette Volti del Dio. Chiare testimonianze di una Fede che non aveva mai abbandonato, nonostante il lungo viaggio che la rendeva prigioniera delle fredde ed inospitali terre degli Antichi.

    Avanzava orgogliosa con i segni della propria Fede. Un rosario con grani d’ebano ed un ciondolo d’argento con le Stette punte del Creato. Septon Mychael inoltre si preoccupava della salvezza dell’anima della figlia di Lord Jason Mallister e di Lady Joanna Banefort. Un incarico che aveva accolto con benevolenza e dedizione, sempre pronto ad ascoltare i turbamenti della fanciulla e ricondurla con mano verso la retta via. Lady Josephine era un’alunna esemplare. Non saltava mai alcun sacramento, osservava con rigore il digiuno e s’intratteneva più del dovuto davanti alla Stella a Sette Punte prodigandosi in preghiere ed intercedendo per il perdono dei peccati. Pregava per gli altri, non per se stessa. Per tutti coloro che seguivano un Credo diverso dalla Vera Fede e che sarebbero stati condannati all’eterna dannazione. Un suffragio per le loro anime, e per quelle dei bambini che non avevano alcuna colpa che essere stati indottrinati fin da infanti verso percorsi devianti e privi di luce. Nella muta tolleranza e debole accettazione del Culto degli Antichi, la Mallister sperava di seminare germogli di Luce proprio come aveva fatto con Eldric. Sul suo animo tormentato ma pentito le radici s’erano insinuate profonde fino a sfiorare corde interiori che nessun culto mai aveva toccato. Ogni qualvolta incrociava lo sguardo spiritato e riconoscente del convertito, sentiva l’orgoglio ed il gaudio crescere dentro di sé. Aveva compiuto il primo passo verso il proprio destino.

    Proprio come Hugor, uomo dalle umili origini sulle terre ancestrali di Essos, che si trova tra Pentosh e Braavos. Andalos, la culla del Vero Credo, che aveva portato in seno per lungo tempo colui che avrebbe poi diffuso la gloria dei Sette anche a Westeros. Com’era narrato sui sacri testi, la Stella a Sette Punte, Hugor fu dichiarato il migliore degli uomini di quel tempo, dal Dio dai Sette Volti che aveva scisso la sua essenza in Sette personificazioni. A quei tempi, secondo i sacri scritti, Sette Divinità percorrevano le terre dei mortali e si confondevano con essi alla ricerca di chi avrebbe diffuso il culto. Trovarono terreno fertile in Hugor della Collina, dotato di qualità mortali e umane superiori a qualsiasi altro. I Sette Dei lo benedirono sette volte, dopo aver unto la fronte con i Sette Oli, gli stessi che venivano utilizzati nelle cerimonie d’incoronazione del Re dei Re. Il Padre raccolse Sette stelle luminose dal cielo per incoronarlo Re degli Andali, primo del suo nome, con una corona luminosa. La Fanciulla plasmò una sposa flessuosa come un salice e con occhi blu per donarla in moglie a Hugor. La Madre benedisse l’unione con amore e prosperità, dopo che la Vecchia predisse la nascita di ben quarantaquattro figli in buona salute e vigorosi. I quarantaquattro eredi furono investiti di doni e qualità da parte del Guerriero, principalmente in arte bellica in modo da espandere i confini del regno del padre. Invece il Fabbro si preoccupò della loro incolumità sul campo di battaglia donando loro delle armature di metallo. Il Settimo Dono, quello dello Sconosciuto, restava ancora un mistero. Secondo alcuni teologi si trattava della pace eterna in compagnia del Dio dai Sette Volti e della sua famiglia, una volta raggiunto l’oltre. Altri invece pensavano che il dono dello Sconosciuto spettava ad uno dei discendenti di Hugor della Collina e dunque ancora consegnato all’umanità.

    L’intera Essos cadde sotto l’esercito dei quarantaquattro figli di Hugor, resi giudiziosi del Padre, belli dalla Fanciulla, misericordiosi dalla Madre, coraggiosi dal Guerriero, tenaci dal Fabbro, intelligenti dalla Vecchia e misteriosi dallo Sconosciuto. Su ogni dove, dove lo sguardo del Sovrano si posava, gli apparteneva. Ben presto l’intero continente cadde sotto il dominio della Nuova Fede, anche se il Dio dei Sette Volti giunto in sogno al Sovrano degli Andali gli ordinò d’intraprendere un viaggio oltre il mare stretto e conquistare Westeros. Una spedizione che non fu mai portata avanti da Hugor della Collina, ma morì ancor prima di concludere i preparativi per un viaggio così importante. Si trattava di un esodo, trasferire un intero popolo e conquistare terre selvagge. I Sette Divini non mentirono, anzi le profezie si concretizzarono con le guerre di conquista dei figli di Hugor, che conquistarono territorio dopo territorio il continente occidentale. Dai caldi deserti di Dorne fino al ghiaccio del Nord. Un continente pieno di ricchezze, su cui la cultura andala poteva prosperare e proliferare. Dopo la conquista militare, istruirono i popoli locali nella tecnica e nel culto, su come onorare gli dei, sui riti, sui prismi, le candele e gli oli sacri a loro graditi. Un lento e deciso processo di eradicazione delle ombre della superstizione e dell’Antico Credo. Si trattava della fioritura della modernità, a discapito della penombra dell’antichità.

    Futuro.

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