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 Daena Velaryon • 28 gennaio 286 • Braavos • Mattina
Daena Velaryon era appena sbarcata nella città libera di Braavos, un piccolo manipolo di uomini presi dal porto come scorta, il fidato Ser Onys come guardia personale e consigliere, e infine la nuova conoscenza Kathrine, anzi, Gwendoline il suo vero nome.
C'era da fidarsi? Beh, durante i giorni di navigazione da Driftmark non aveva fatto niente che potesse sembrare losco e Gwendoline stessa aveva confessato che "alcuni amici" si erano interessati in modo positivo alla valyriana, forse era il caso di darle fiducia, in fondo si era anche offerta di ospitarla con tutte quelle guardie al seguito nella sua umile dimora a Braavos.
Erano dunque arrivati nel luogo dove avrebbero pernottato per alcuni giorni, fece in modo che i ragazzi si stabilissero al piano inferiore, che era anche adibito a magazzino, mentre la Velaryon e Gwendoline presero possesso del piano superiore, la vera e propria casa della Braavosiana.
Aveva promesso un paio di giorni di riposo ai soldati in modo che potessero rilassarsi e riprendere le forze dal viaggio in mare, Daena mantenne la promessa con la sola raccomandazione di non mettersi nei guai, se fosse successo qualcosa nessuno avrebbe risposto di eventuali danni, sarebbero stati da soli.
La Velaryon però non aveva intenzione di rimanere con le mani in mano per quei giorni, voleva saperne di più su Gwendoline e sui suoi amici misteriosi.
La braavosiana era impegnata a disfare i suoi bagagli, nei bauli c'erano abiti di ogni genere e colore, accessori che spaziavano dai più modesti ai più ricercati e, con un occhio più acuto, Daena avrebbe visto anche delle parrucche di varie lunghezze e colori.
«Siete interessata ai miei averi per caso?»
Gwendoline parlò in basso valyriano, del resto a casa sua si parlava la sua lingua.
«Oh no, più che altro sono interessata a voi, vi siete presentata con un nome falso e come mercante di spezie. Adesso conosco il vostro vero nome, vorrei sapere se davvero commerciate spezie o...»
Daena non finì la frase, quello che voleva dire era abbastanza sotto inteso: l'amica di Braavos era una spia per conto di chi?
«Voi cosa pensate?»
La risposta non si fece attendere, una non-risposta a dire il vero; che strano, con Wapi non era stato così, lui era sempre stato diretto e spesso le rispondeva a tono; era stato rude con lei ma le aveva insegnato le basi per la sopravvivenza in questo mondo per cui non poteva che essergli grato.
«Penso che lo scoprirò, prima o poi.»
Daena lasciò cadere il discorso su cosa facesse davvero Gwendoline per vivere, in effetti era vero quello che aveva appena risposto, in qualche maniera lo avrebbe scoperto e forse tutto quello faceva parte del gioco in cui la valyriana si era appena infilata.
«Ditemi Gwendoline, avete programmi nel pomeriggio?»
«No, non direi, avete in mente qualcosa?»
«Mi fareste da accompagnatrice e visitare Braavos?»
La donna fece un sorrisetto un po' smorfioso e un po' soddisfatto.
«E intendete fare la turista facendovi subito riconoscere come westerosiana o volete mescolarvi al volgo braavosiano?»
Una domanda neanche troppo a trabochetto, Daena fece una piccola risata e si avvicinò alla donna prendendole le mani.
«Voi cosa dite?»
C'era intesa tra le due, sembrava si capissero all'instante. Gwendoline fece un cenno di approvazione e portò Daena nella sua stanza, appoggiato al muro c'era un grosso armadio in legno massiccio e sul lato del muro perpendicolare all'armadio c'era tutta una serie di enormi bauli.
«Ecco qua, qui c'è tutto quello che ci serve per passare inosservate e indisturbate per le strade della città.»
Gwendoline indicò l'armadiatura per i vestiti e i bauli per gli accessori e le scarpe.
«Con tutta questa roba sono certa che potrò camuffarmi come si deve.»
«Camuffarsi? Oh sciocchina, il camuffamento potrà andare bene da dove vieni, qui facciamo le cose per bene; noi non ci camuffiamo, noi ci travestiamo completamente!»
Dal tono di voce che aveva utilizzato Gwendoline si capiva che era molto orgogliosa delle sue capacità e Daena sapeva che chi era orgoglioso tendenzialmente era anche abile in ciò di cui si vantava, tranne ovviamente chi si riempiva d'aria la bocca ma quelli era semplice smascherarli.
«Per prima cosa devi imparare a riconoscere e replicare lo stile del luogo in cui ti trovi alla perfezione, se adesso tu uscissi con quei tuoi abiti, tutti saprebbero che sei una straniera e una straniera è una gallina dalle uova d'oro da spennare e spolpare: i mercanti farebbero prezzi più alti e i ladri ti prenderebbero subito di mira.
Ecco tieni, questi sono vestiti alla moda di Braavos, mettili.»
Daena annuì e prese quegli strani abiti che le aveva passato Gwendoline, non erano male, erano solo... buffi indosso a lei, erano di colore scuro come si usava lì con una mantella dal lungo strascico e una scollatura decisamente audace.
«Non dimenticarti poi di utilizzare i giusti accessori per completare il travestimento. Scarpe e gioielli sono fondamentali.»
Gwendoline rovistò un attimo nel primo baule e tirò fuori un paio di scarpette che fecero strabuzzare gli occhi della giovane valyriana.
«E io dovrei camminare con...queste?»
«Ovviamente! Braavos è una città lagunare, le nobildonne devono stare il più rialzate possibili per evitare l'acqua e lo sporco.»
Daena si provò quelle piccole macchine da tortura che erano le scarpe; diamine, lei era abituata alla comodità degli stivali o delle scarpe basse, quelle che le aveva ordinato di indossare Gwendoline erano alte, forse troppo!
Erano di broccato con rifiniture in perline e decorazioni floreali, si tenevano ferme tramite un laccetto, quello che le differenziava dalle calzature di Westeros era il grande tacco sotto al tallone e la rialzatura della suola di almeno 7 o 8 centimetri, praticamente un trampolo per gli occhi della valyriana.
Non disse nulla sui gioielli, un filo di perle da indossare al collo e una catenella in oro da indossare invece sulla testa con un piccolo pendente in pietra.
Finito il vestiario Gwendoline fece un paio di giri intorno alla valyriana per valutare se poteva confondersi fra la folla.
«Sì, direi che ci siamo quasi, rimane solo un'ultima cosa da fare, togli quell'affare dalla testa.»
Daena si era appena messa quella catenella in testa, la tolse sospirando pesantemente.
«I tuoi capelli sono fin troppo riconoscibili, dovrai usare una parrucca se vuoi essere perfetta.»
Alla valyriana venne consegnata una sorta di cuffietta cono trama a rete fitta, le venne detto che lì avrebbe dovuto raccogliere i capelli e infilarsi la cuffietta in testa, una volta fatto ciò avrebbe potuto indossare i suoi nuovi capelli: una bella capigliatura castana acconciata con chignon e trecce varie.
«Ottimo, adesso l'ultimo tocco del travestimento: il trucco. Dobbiamo utilizzare delle tonalità di blu e nero per far sembrare più scuri i tuoi occhi, devono sembrare di un altro colore.»
Daena si affidò completamente alla braavosiana e una volta completato il tutto si guardò allo specchio: aveva avuto a che fare con una spia o con una modista? Faceva fatica a riconoscersi.
«Siamo pronte adesso?»
«Prontissime, sono sicura che ti mimetizzerai alla perfezione fra la folla.»
Daena sorrise soddisfatta, a ripensarci quello che le aveva appena fatto vedere Gwendoline era un ottimo insegnamento da spia e non lo avrebbe scordato facilmente; il travestimento era un'arte e lo avrebbe appreso rapidamente. Qualcosa comunque le diceva che non era finita lì.
Braavos l'attendeva a braccia spalancate.
Addestramento da Pupillo Primario - Travestimento Parole post: 1216 Tratto: Spia lvl 3 Controtratto: Impudente Requisiti: Intrigo 26 (attualmente 65) Ricompense: 14 punti esperienza, tratto "Spionaggio 3" Daena Velaryon |
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