Raziel Danaos

Resistenza 1

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    Parlato Raziel
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    Nascosto dietro le altre chiome di Qohor, il sole si era da poco risvegliato.
    I raggi dipingevano nel cielo sfumature rosa, blu e arancioni. La rugiada brillava tra le foglie e i rami, bagnata dalle prime luci del mattino.

    Ylin Saar'kas non aveva aperto bocca per tutta la durata del viaggio.
    La marcia era partita dalla caserma del quartiere centrale, quando ancora la città dormiva. I grandi viali del centro avevano lasciato il passo a strade sempre più spoglie. Vie semplici e funzionali che, oltrepassate le possenti mura cittadine, degradarono pian piano in sentieri sconnessi di fango e terra battuta.

    Le reclute marciavano fuori città al ritmo cadenzato dettato dall’istruttrice. Il rumore dei loro passi, muovendosi all’unisono, echeggiava tra le grandi praterie e i primi alberi. Il limitare della foresta si avvicinava sempre più al plotone in movimento.

    Il braccio di Ylin Saar'kas si alzò di scatto. I primi raggi del sole diedero luce alle perle di sudore, poste sulla pelle d’ebano della donna.

    Il plotone si fermò, ruppe le righe e si disperde intorno all’istruttrice. I comandi che diede la donna furono semplici e diretti: tutte le reclute dovevano imboccare il sentiero che si apriva davanti a loro. Il sentiero si snodava per ventimiglia, formando un cerchio, che avrebbe ricondotto gli uomini in quel punto.

    Il mantello della donna si aprì e una clessidra di legno apparve nell’altra mano.
    Per superare la prova, bisognava percorrere le venti miglia in meno di tre clessidre.


    Ventimiglia a corsa, non dovrebbero essere troppo impegnative. Il tempo basterà?

    Le mani del nobile strinsero i pesi di allenamento intorno alle caviglie. Quando si raddrizzò, vide le reclute già avviate nella foresta: alcuni erano come lepri lungo il sentiero, ricorse dai cani; altri, invece, erano come cavalli al piccolo trotto.

    Il nobile aveva tergiversato ed era rimasto l’unico a non essersi gettato nella gara. Iniziò a correre, cercando di seguire un ritmo lento e cadenzato. Non aveva alcun senso affrettare il passo su distanze così lunghe. Era una verifica sulla resistenza e non sullo scatto.


    Il sentiero in terra battuta era duro come roccia. Nulla ammortizzava il peso dei corridori durante la corsa e il dolore alle caviglie divenne presto un problema comune, soprattutto per coloro la cui velocità di corsa rendeva i colpi al suolo più forti. Nessuno però cedette il passo al dolore.

    La corsa continuava. Le chiome scure delle grandi querce, impedivano al sole di far penetrare i propri raggi. L'aria era gelida e aveva l’odore dolce della rugiada mattutina. Il respiro dei corridori creava continue nuvole grigiastre, che spiravano dopo un attimo.

    Chi, tra le reclute, era partito di scatto, iniziava adesso a risentire della scelta fatta. In più di uno finirono per cedere il passo e il primato della corsa. L’intuizione di Raziel stava già pagando, nonostante fossero passate solo poche miglia.

    I minuti passarono lenti. Una depressione del terreno portò il sentiero a scendere in lieve pendenza. Un toccasana contro la fatica. L’aspetto dell’ambiente circostante mutò in fretta. Fitte piante palustri iniziarono a decorare i lati del sentiero. Lunghi tentacoli d’erba si arrampicavano sui tronchi degli alberi, stritolando il legno come se fossero mani putrescenti spuntate dal terreno. Il profumo della rugiada era solo un dolce ricordo, che aveva lasciato spazio al pungente odore di umidità e muffa.

    Lo splash dei passi sul terreno ne evidenziavano il cambiamento. Pozzanghere e fango ricoprivano il sentiero, come pustule virulente sulla pelle. L’acqua divenne sempre più presente e sempre più alta. In alcuni punti arrivava a bagnar le caviglie, in altri invece: le ginocchia. Improvvisamente, il corridore in testa alla corsa affondò nel terreno fino a trovarsi sommerso nel fango fin sopra la vita. Anche altri lo seguirono e, incuranti della profondità del , si gettarono nel ristagno fangoso. Altri si fermarono prima e rimasero immobili, morsi dai dubbi. Altri ancora, tra cui Raziel, si limitarono ad aggirare la zona melmosa. Allontanandosi dal sentiero, si inoltrarono nel fitto del sottobosco.

    L'erba alta e i pruni graffiavano gli stinchi e i polpacci. Il sudore iniziò a bruciare come fuoco, irritando la pelle viva e lacerata. Raziel avrebbe voluto fermarsi a grattar le parti arrossate e ferite. Purtroppo, la competizione e la voglia di primeggiare, glielo impedirono.

    La scelta, nonostante la puntura delle piante, ripagò Raziel e chi aveva avuto la sua stessa idea. Da ultimo, il nobile si trovò nel mezzo di quello che era adesso il gruppetto di testa.

    Una seconda scrematura non tardò a decimare i concorrenti. Dietro una curva, coperta dalla vegetazione, una dozzina di tronchi divelti si intrecciavano a terra come dita congiunte sul ventre. La corteccia umida e marcia restava attaccata ai tronchi degli alberi con le poche e ultime energie rimaste, come pelle morta esposta al sole cocente del grande mare d’erba.

    Raziel, dando prova di grande equilibrio e avventatezza, si gettò sopra i tronchi caduti, danzando e pattinando sulla superficie pericolante del legno marcescente. La corteccia cingolò e si ruppe sotto il peso del ragazzo, ma non impedì al giovane di mantenne l’equilibrio.

    Altri concorrenti non ebbero la stessa fortuna e finirono per cadere a terra o in mezzo alle voragini creatosi tra i vari alberi caduti. Grida e imprecazioni si levarono nell’aria, spezzando il ritmico suono dei passi in movimento. Per Raziel erano rumori sempre più lontani, adesso che da solo proseguiva nella sua cavalcata trionfale

    Con il vantaggio accumulato, ogni ulteriore sfida fu affrontata con calma e raziocinio.
    A nulla servirono i vari terreni sabbiosi incontrati sul tragitto o i bacini acquitrinosi; Raziel mantenne e, forse, aumentò il proprio vantaggio sulle altre reclute.

    Se mantengo questo ritmo, dovrei farcela. Che poi pensandoci, l’importante è solo terminare il percorso e non arrivare per primo.

    La fatica iniziava a remare contro la competitività del giovane. Se il giovane doveva faticare ancora per molto, avrebbe accantonato le sue velleità di primato. Per avere il plauso della sua istruttrice serviva soltanto raggiungere la destinazione indicata.

    Un raggio di sole colpì lo sguardo del giovane, facendogli abbassare la testa. Il sudore scivolò sugli occhi e iniziarono a bruciare dentro le orbite del nobile. Un’imprecazione riempì l’aria, mentre la manica andava a lavar via il sudore della fronte e dagli zigomi.

    Ma da quando il sole è alla destra? Devo aver già svoltato. A regola, dovrei star tornando indietro. Deve mancare poco. Anche il terreno sembra essere tornato ad essere solido e secco come all’inizio.

    Il morale ebbe una boccata di ossigeno. Ylin non doveva essere troppo distante. Quante miglia dovevano mancare? e quante ne aveva già percorse quel giorno?

    Una fessura di luce fece capolino gradualmente attraverso la densa vegetazione, un segnale inequivocabile che presto gli alberi avrebbero ceduto spazio. Tuttavia, si rivelò un'illusione fugace, un miraggio che si tramutò in realtà solo dopo aver percorso altri millecentoventi passi. Il colore intenso delle foglie cedette lentamente il passo a una distesa più aperta, che permetteva di vedere anche le mura di Qohor in lontananza.

    Le fronde degli alberi si rarefarono fino a svanire completamente. Ylin si trovava a una ventina di passi dal giovane. Raziel la raggiunse e collassò a terra, esausto. Senza uno scambio di parole, gli occhi del ragazzo si chiusero. La stanchezza si tramutò in sonno. Nonostante tutto, aveva sopravvalutato la sua capacità di resistere ad una corsa all’interno della fitta foresta di Qohor.



    Requisiti: Marzialità 5
    Ricompense:Resistenza 1, 7 punti esperienza

    - P.E. base 7
    - Tratto educativo marziale (+25%)
    - Pesi d'allenamento (+25%)
    - 1217 parole su 600 minime
    - Competenza Resistenza Fisica 1
     
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    Punti esperienza totali: 13 (7 punti base + 1 tratto + 1 bonus pesi + 1 lunghezza + 3 bonus mod)
    Competenza: Resistenza 1


    Il minimo per questo add è di 700 parole, per questo non hai +2 lunghezza! Se ti serve un riferimento più immediato per i limiti qui trovi i dettagli
     
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1 replies since 15/1/2024, 15:21   10 views
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