Lyssa Amalthea Forin

Usi e costumi delle Città Libere

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    Guitto

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    Lyssa Amalthea Forin

    Aleggiava un'aria distante nello studio di Qarlon Othani. Egli teneva basso lo sguardo su una pila di fogli, lasciando a Lyssa la sola vista del suo lucido capo inchinato dall'altro lato della stanza. La fanciulla bussò timidamente, muovendo i primi passi all'interno dell'ampio salotto. Il suo respiro echeggiava nel silenzio.
    Qarlon le concesse uno sguardo solo quando furono passati ormai svariati minuti, e la presenza della ragazza cominciò a diventare pesante. Ella, per tutta risposta, gli donò un sorriso incerto. "È la prima volta che ti vedo" constatò lui, sfogliando le pagine su cui poco prima era ricurvo, senza tuttavia guardarle.

    "È la prima volta che vengo"

    rispose Lyssa in un sussurro, mantenendo il consistente distacco dal diplomatico. Qarlon si mise in piedi, mostrandole una figura alta e ossuta, avvolta in ampie e lunghe vesti scure, e delle gracili mani giallastre che andarono navigando tra i tomi della libreria alle sue spalle. Per quanto scheletrico, l'uomo pareva non essere influenzato dal peso del libro massiccio che afferrò tra le braccia, e che delicatamente lasciò andare sulla scrivania.
    "Hai mai visto il mondo fuori di qui, ragazza?" Lyssa scosse il capo, con l'ingenuità e il rammarico di una giovane che non aveva mai visto un cielo straniero, e che si era affacciata solo sulla sua fedele Volantis. "Resteresti sorpresa da quanto possano essere diversi gli uomini e le donne delle altre città." Lasciò che qualche secondo di silenzio si espandesse fra di loro, prima di prendere nuovamente parola. "Perché sei venuta da me?"
    Lyssa non sapeva rispondere alla domanda. La verità è che suo padre l'aveva mandata da lui per accrescere la propria conoscenza, ma non sentiva che fosse quella la risposta giusta. In quel momento si chiese, tuttavia, se esistesse davvero una risposta corretta. Fortunatamente per lei, fu Qarlon a continuare la conversazione: "Io sono un diplomatico. Questo non vuol dire che ti insegnerò a parlare... perché immagino che tu lo sappia fare già, giusto?" La fanciulla - che fino a quel momento aveva solo sussurrato poche parole - si limitò ad annuire, imbarazzata. "Ma che ti darò una chiave per farlo nel modo più adatto. Di fondamentale importanza è conoscere il mondo, prima di approcciarsi all'area della diplomazia. E, per chi il mondo non sa nemmeno come sia fatto... è necessario studiarlo." Qarlon aprì il libro che aveva estratto dalla libreria, spolverando celermente la prima pagina. "Partiamo da ciò che accomuna molte delle Città Libere: gli schiavi. Dimmi, come riconosci uno schiavo a Volantis?"

    "Dai tatuaggi sul volto"

    rispose prontamente lei, pensando alle strisce verdi dei soldati, o alle lacrime delle prostitute. "E a Pentos?" Lyssa si ammutolì, pensierosa. "Essi portano un collare. Devi sapere che non tutti gli schiavi hanno lo stesso aspetto o le stesse condizioni. A Pentos stessa, uno schiavo potrebbe permettersi di disubbidire al proprio padrone a meno che non sia in debito con lui. A Braavos non tollerano nemmeno la schiavitù!" La fanciulla prese distrattamente posto sulla sedia di fronte alla scrivania di Qarlon Othani, lasciando andare il capo sul palmo della propria mano. "Cosa mi sai dire di Norvos?"

    "Che è separata in due parti"

    rispose incerta. "Norvos alta e Norvos bassa", annuì il diplomatico. "Norvos alta, la grigia sede dell'antica nobiltà, e la parte più bassa, la fogna dei poveri. A Norvos sono Noom, Narrah e Nyel a comandare, le tre campane della città: esse cantano, e a ogni nota ordinano agli abitanti quando lavorare, quando combattere, pregare e quando fare l'amore." Lyssa arrossì, ma non distolse lo sguardo nemmeno per un secondo dal volto ferreo di Qarlon. "Chi governa Volantis?"

    "I triarchi"

    la risposta arrivò lesta, e sarebbe stato scandaloso per una Forin esitare un secondo di più. "A Pentos, per esempio, c'è un principe, sebbene la sua carica sia più simbolica che funzionale. Le decisioni vengono infatti prese dal Consiglio dei Magistri, e al principe restano compiti formali come deflorare le cosiddette "Vergine di terra e Vergine di mare" per garantire prosperità... o morire nel caso in cui la suddetta prosperità non sopraggiunga."
    Qarlon continuava a sfogliare le pagine del possente volume, e a narrarle dei danzatori dell'acqua braavosiani, dei misteri divinatori di Qohor e dell'eteree bellezze di Lys. La ragazza fantasticava sul passeggiare in ognuna di queste città, e osservare gli stravaganti capelli degli abitanti di Tyrosh, o di indossare le soffici pellicce di Qohor.
    "Ti parlerò la prossima volta di Qarth", concluse Qarlon, disturbando l'immaginazione di Lyssa. Ella si alzò e salutò educatamente il diplomatico, prima di lasciare la stanza. Allontanandosi, non faceva altro che pensare se nel resto del mondo ci fosse una luna diversa.

    Parole: 768/600
    Parametro diplomazia: 7
    Tratto educativo: Studioso
    Ricompense: 7 punti esperienza, Cosmopolitismo Essos 1, +15 affinità Città Libere
     
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    Tutorial approvato! Ricordati poi quando fai un add di inserire nello spoiler delle ricompense anche il bonus di benvenuto per i primi 20 add^^
     
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