Tempesta

Semi Leonard

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    Io la apro perché se no scade l'evento di San Valentino, poi se la trama di Leonard renderà impossibile la sua attuazione, la si chiude senza ricompense!


    Leonard Marbrand • 17 febbraio 286 • Mattina • Myr - Porto




    La salsedine era nell'aria, sull'armatura di Leonard e sul legno della Folgore. Un viaggio di pochi giorni, questo è ciò di cui necessitava. Un viaggio di pochi giorni per mettere finalmente in moto gli ingranaggi del futuro degli Dei e degli Uomini.
    Teneva in mano le lettere avute in risposta dal Tempio Stellato, dal padre Preston e quella dell'Alto Septon Mullen. Era tutto ciò di cui necessitava al momento, il primo moto per accendere la scintilla. Le aveva lette e rilette in quella notte. In quelle lunghe notti che l'avevano separato dal salpare per le Terre della Tempesta.
    Cosa avrebbe potuto dire a Lord Steffon, una volta giunto? Magari accusarlo di tradimento contro Lord Tywin e deporlo dal Trono della Tempesta? Magari raccontargli come i suoi cavalieri erano morti a Fondo delle Pulci per merito o colpa del Marbrand?
    Aveva molte idee in quel momento ma solo al suo arrivo avrebbe avuto delle risposte.
    Ciò che però era importante è che il Lord della Tempesta si mostrasse accondiscendente e si chinasse agli Dei. Costi quel che costi, il resto non aveva più alcuna importanza.
    Così come gli Andali invasero una volta Westeros, ora era tempo che i Sette tornassero a mostrare a quel continente che solo attraverso il loro giudizio e la loro guida il popolo avrebbe prosperato. Senza più inutile violenza legata alla bramosia degli uomini.

    Chiuse la lettera inviata dal Concilio del Clero e la ripose con cura all'interno di una seconda pergamena. Anche i fanatici dei Sette avrebbero avuto ciò che meritavano. A tempo debito avrebbero risposto della loro sporca e infida eresia.
    Leonard guardò verso la prua, e poi verso le vele, ormai non portavano più il simbolo della Banca di Myr.
    Era iniziata, che gli Dei gli fossero testimoni, una volta ricevuto alla Corte dei Baratheon della Tempesta, non avrebbe fallito.


    Tempi di viaggio Myr-Capo Tempesta: 18+12+4 = 34*0.2 = 7 giorni (arrivo: 24 febbraio)

    uomini trasportati: 539
    -240 per galee di proprietà
    tot da trasportare a pagamento = 299
    1 bronzi a persona per 7 giorni (1*299*7 = 2093)
    equivalgono a 104,65 argenti e 3,5 ori

    se confermato tolgo dalla scheda il denaro e aggiorno la scheda esercito


    Edited by Albi_96 - 2/12/2023, 22:51
     
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    Leonard Marbrand• durante il viaggio• Mare Stretto • Tramonto

    "Hai fatto una cazzata a liberarli così, Marbrand." -Zelda non era una che le mandava a dire di solito e se non si era unita all'imbarcazione di Rath era solo per dare il tormento a Leonard a modo suo -"Prima dovevi usarli per vincere la tua guerra, poi liberavi chi sopravviveva. E' così che si fa. Pensi che se a qualcuno dai la possibilità di salvarsi il culo voltandoti le spalle non lo farà alla prima occasione?"
    "Non poteva tornare a Westeros con degli schiavi. Quali nobili lo avrebbero appoggiato? Quali uomini avrebbero combattuto al suo fianco?" -Tyche sembrava la più pronta ad appoggiare il piano rudimentale di Leonard, anche se non lo conosceva nei dettagli.
    "Tzk, perché credi che ora lo faranno?" -le sue attenzioni tornarono sul figlio di Lord Preston -"Dammi la nave di Rath e il comando sugli Uomini di Ferro. Tornerò alle isole e convincerò Quellon ad appoggiarti. Togliersi il giogo Targaryen dal collo gli sta più a cuore di quanto non voglia far vedere e c'era quasi riuscito se quel frocetto che si fa chiamare mio fratello non avesse convinto i miei genitori a voltare bandiera."
    "Chi ci assicura che non farai la stessa cosa?"
    La Goodbrother incrociò le braccia sotto al petto: "Mandami dietro uno dei tuoi scagnozzi se credi."
    "Tra qualche ora saremo al porto. Qualunque cosa deciderete di fare Leonard, non avete molto tempo."


    CITAZIONE
    Una richiestina intanto da Zelda.
    Prox post se non ci sono problemi ti faccio arrivare quindi oltre al viaggio, dai indicazioni ai tuoi e mostrami il tuo equipaggiamento ecc
     
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    Leonard Marbrand • 24 febbraio 286 • ? • vicino Capo Tempesta




    Leonard incrociò le braccia guardando Zelda. Che uomini di Ferro e Andali dell'Ovest andassero d'accordo era un'utopia ma, di certo, al momento erano le persone che conosceva meglio e non per questo si sarebbe irrigidito troppo sentendo il linguaggio quasi scurrile della ragazza.
    "Tyche ha ragione, Zelda" guardò gli ex-schiavi che camminavano sul ponte della Folgore.
    "Se fossi stato accusato di schiavismo dai Lord del continente, sarebbe stato il più grande regalo ai traditori che sceglieranno di seguire i valyriani....guardali, d'altronde. Cosa sono ora? Non più schiavi, ma se io ordinassi a uno di loro di buttarsi, ora, in questo preciso istante, fuori dalla nave e affogare facendosi trascinare negli abissi dal peso della propria armatura...cosa pensi succederebbe? Si ammutinerebbero? O lascerebbero che questo ordine giungesse come imperativo come poteva esserlo fino a pochi giorni fa?
    Non sono io ad averli resi non più uomini, e probabilmente per quanto ci proverò non sarò io nemmeno a renderli nuovamente tali. Forse il tempo guarirà le loro ferite o, forse, troveranno finalmente la pace combattendo contro i nuovi nemici del loro vecchio Padrone"
    .
    Erano parole dura ma Leonard credeva fermamente in ognuna di esse. Per quanto si apprestava a fare non poteva più permettersi di crogiolarsi nel dubbio o nella innocenza dei suoi ventitré anni.
    "Sì, Zelda, lo faranno. I Lord del continente vedranno che la via giusta non è quella che stanno perseguendo...e se non lo faranno"
    Ebbe un piccolo blocco.
    No, l'aveva appena detto, non più dubbi.
    "Almeno una parte di loro lo farà" Se questo avrebbe voluto dire creare una guerra civile in ognuno dei vecchi Regni Andali, così sarebbe stato.
    "Hai passato troppo tempo con un erede di una Casa dell'Ovest, Zelda, sai bene che non ho alcun potere di darti il comando degli Uomini di Ferro. Rispondono a Rath, il capitano della loro nave. I tuoi costumi ti permetterebbero di ucciderlo e prendere ciò che è suo, corretto?"
    La guardò per un istante.
    "Ma gradirei non lo facessi. Sebbene non abbia potere di comandargli alcunché, Rath si è dimostrato un alleato fidato ed è chiaro non riponga più alcun dovere verso i nobili delle Isole di Ferro. Nonostante ciò, quel che dici è corretto, in parte. Dagon di Casa Greyjoy mi ha già promesso l'alleanza delle Isole di Ferro, sarà lui ad affrontare Quellon con l'ascia o con la diplomazia e confido rispetterà la parola data...
    Ma anche lui è solo un nobile come lo sono io, e anche lui avrà bisogno di aiuto.
    Se credi di poterlo fare, darò il mio benestare affinché tu torni con Rath alle Isole di Ferro, torna a casa, parla con la tua famiglia, prepara il terreno per Dagon e quando sarà il momento, sovvertire l'ordine imposto dai Targaryen sulle Isole di Ferro. Dichiarate l'indipendenza e riprendetevi la Corona di Legno che vi è stata sottratta secoli fa."

    Guardò ancora all'orizzonte, verso il luogo in cui oramai si cominciava ad intravedere l'immenso castello di Capo Tempesta.
    "Se l'Ovest vedrà le proprie coste protette dalla Flotta di Ferro, tutta la sua attenzione potrà essere posta sulle battaglie campali, è la nostra migliore occasione per cominciare.
    Chiederò a Rath di far rimanere con me giusto una manciata di uomini che possano confermare a tempo debito gli incontri con Casa Goodbrother e Casa Greyjoy...le parole di un Andalo spesso sono intrise di menzogne, ma quelle di un Uomo di Ferro seguono solo la verità del Ferro e del Sale, dubito mentireste, al contrario di noi, sui vostri stessi simili."

    Portò poi lo sguardo a Tyche, era chiaro che tra i due i rapporti personali si erano freddati, ma l'alleanza politica rimaneva salda per il Marbrand.
    "Tyche, se Lady Goobrother avesse voluto andarsene avrebbe potuto già farlo da tempo. La Madre ci ha insegnato il valore della fiducia, come il padre quello della Virtù e Giustizia. Confido in lei come confido in Lord Dagon. Anche perché non poteva fare altrimenti.

    equip esattamente quanto in scheda ad esclusione della sovratunica di lino e del mantello di seta (che comunque credo sia ancora bloccato per revisione).
    Leonard si presenta in armatura esattamente come un nobile di Westeros in guerra.

    A Zelda è permesso di tornare alle Isole con Rath e tutti gli uomini di ferro (tranne toh, 5 bastano che se accordato rimangono con Leonard).
    Tutti gli altri restano con Leonard.


    Edited by Albi_96 - 8/12/2023, 12:34
     
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    Leonard Marbrand• durante il viaggio• Mare Stretto • Notte

    Sistemata Zelda con la nave di Rath, pronta a partire per altri lidi, la spedizione del Marbrand stava finalmente giungendo a destinazione.
    Benché Leonard non ci fosse mai stato, riconoscere l'avvicinarsi di Capo Tempesta sarebbe stato semplice: nonostante il cielo fosse coperto di nuvole scure e minacciose ed i lampi squarciassero il cielo oramai imbrunito, il torrione centrale della Provocazione di Durran svettava orgoglioso verso l'alto indicando come un faro la meta a tutti i navigatori.
    Si mormorava che il castello dei Baratheon fosse praticamente inespugnabile e in quel momento anche il figlio di Preston ne colse il motivo: non c'era un singolo approdo sicuro per le navi. Scogli e onde di mare in tempesta impedivano alle imbarcazioni di raggiungere la costa rocciosa e ci si sarebbe potuti spostare remando con circospezione attraverso i massi e le onde, a proprio rischio e pericolo. Un'alternativa era una sorta di caverna che gli occhi del prescelto dei Sette avrebbero potuto scorgere su un lato del castello. Sembrava approfondarsi nei sotterranei della stessa fortezza, ma era troppo stretta e piccola affinché le galee potessero passarci. Forse la nave lunga di Rath avrebbe potuto farlo, ma quella se ne era andata insieme a Zelda.
    Utilizzare delle scialuppe era dunque necessario in ogni caso, ma che direzione prendere?

    CITAZIONE
    Ordunque, non ci sono approdi appunto a Capo Tempesta fatta eccezione per la caverna in cui passano solo barchette piccine (tipicamente attualmente una scialuppa che porta max 7 persone).
    Oppure puoi provare a navigare tra gli scogli.
     
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    Leonard Marbrand • 24 febbraio 286 • Notte • vicino Capo Tempesta




    "Tempesta" Leonard guardò i lampi squarciare il cielo per qualche minuto.
    C'era un motivo se quel castello inespugnabile portava il nome proprio di quell'agente atmosferico.
    Inoltre, a differenza di quanto il ragazzo dell'Ovest pensava, quel luogo non aveva neanche un approdo per poter fermare le navi. Il che, effettivamente, rendeva ancora più strategico quel luogo.
    "Ammainate le vele, non avviciniamoci oltre!" Leonard mise una mano appena sopra la fronte, come se dovesse proteggersi da un raggio solare o dalla pioggia battente, cose che in realtà non v'erano.
    "Roncan, dai l'ordine agli uomini di buttare l'ancora...aspettiamo un momento, vediamo se viene qualcuno." Così dicendo, il Marbrand fece qualche passo verso la prua, per osservare le onde che andavano a infrangersi un po' sullo scafo della Folgore, un po' sugli scogli che spuntavano qua e là tra il punto in cui si trovava la nave e le scogliere di Capo Temepsta.
    Aspettò, aspettò e aspettò ma sembrava che gli unici a voler accogliere Leonard a Westeros fossero quei lampi nel cielo.
    "Non il migliore dei ritorni...sono forse le scintille del tuo martello, quelle che vedo, Fabbro?" sussurrò, lasciando che le sue parole si perdessero nell'aria.
    "Abbassate una scialuppa"
    Ordinò a due soldati vicini, lasciando che i venti muovessero il pelo bianco della cappa di hrakkar. Accarezzò poi Nenya.
    "Tu ora aspetti qui, va bene? L'acqua non deve piacerti." Le diede delle grattate vicino ad una delle orecchie, per poi convocare Buzdarȳ "Prendi due uomini e seguimi sulla scialuppa" Affermò nella sola lingua che il ragazzo conosceva.
    "Quello che vedi è molto di più del Palazzo dei Magistri di Myr, ragazzo, e le persone che governano al suo interno sono molto più dei Padroni che sei stato abituato a conoscere. Ci sono...leggi...una volta che saremo all'interno di quelle mura, leggi che ci garantiscono sicurezza ma che ci impongono di offrirne altrettanto a chi troveremo..." Voleva aggiungere qualcosa ma gli fece segno di seguirlo, fino a dove non avrebbe potuto incontrare Tyche.
    "Sei una Lannister, Tyche, conosci bene quali sono le dinamiche di questi luoghi...se avrai la sensazione che io non torni, vattene da qui e naviga fino alle Terre dell'Ovest. Meriti di tornare là, ancora una volta." Anche in questo caso, avrebbe voluto aggiungere qualche altra parola...ma scelse il silenzio.

    In ogni caso, per quanto credeva che i Baratheon avrebbero seguito le Leggi degli Dei sull'ospitalità, non aveva alcuna intenzione di entrare a Capo Tempesta senza armi o senza armatura.
    "E' ora di rimettere piede nella nostra terra, miei Dei"

    Leonard+Buzdarȳ+due fanti. Scialuppa e si va verso la caverna
     
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    Leonard Marbrand• 24 febbraio 286• Caverna • Notte

    Non era un clima in cui navigare con una scialuppa era cosa consigliata, e infatti uno dei soldati di Leonard vomitò nella piccola imbarcazione appestando di puzzo anche i vestiti del povero Marbrand. Nulla che un po' d'aria fresca lontana dal tizio non potesse curare, ma ora erano altre le priorità.
    La scialuppa aveva infine imboccato una caverna sotto al castello, scavata nella roccia ed illuminata dalla luce di decine di torce appese alle pareti che l'umidità in qualche modo non sembrava toccare. Poco oltre l'ingresso, la caverna era stata chiusa da una gigantesca saracinesca in ferro che fermò l'ondeggiare della barchetta impedendone la prosecuzione.
    "Chi è là?" -la voce di un uomo nell'oscurità, poi la luce della torcia ne illuminò il viso: si trattava di una guardia che vestiva i colori Baratheon. Nel buio si sentirono degli sbadigli e lo svegliarsi di qualche altro soldato in avvicinamento.
    La luce fu portata quindi alla barchetta e risultò talmente forte per gli occhi del figlio di Preston abituato ora all'oscurità da risultare quasi dolorosa.
    "Che ci fate qui a quest'ora della notte?" -non sembrava che l'avessero riconosciuto, del resto chi lo aveva mai visto Leonard in quel castello?
     
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    Leonard Marbrand • 24 febbraio 286 • Notte • vicino Capo Tempesta




    Lo capiva bene, anche a Leonard, nato tra le montagne e le colline di Ashemark, quel mare simile alla tempesta scesa in acqua non provocava molto piacere. Anzi, il pensiero di poter finire in quegli abissi oscuri era qualcosa che gli faceva raggelare il sangue. Non sarebbe stato tanto diverso da ciò che aveva fatto al cadavere di Rhaegar...ma almeno lui era già morto.
    Stava per appoggiare una mano sulla schiena del pover uomo, forse se si fosse permesso di vomitare senza consenso nella sua precedente vita da schiavo, a quest'ora non avrebbe più avuto una testa da cui rigettare.
    Sotto un certo punto di vista era davvero stato un ragazzo magnanimo, come la Madre insegnava.

    Ogni pensiero di fraternità verso il povero vomitante venne però spazzato via da una voce che proveniva dall'oscurità. Sebbene ci fosse solo la torcia a illuminare il viso e il corpo dell'uomo, quel giallo col cervo rampante era inconfondibile, anche se erano passati diversi mesi da quando aveva visto quell'animale sulle armature e sui drappi dei soldati a Fondo delle Pulci.
    Per quanto instabile, Leonard si mise in piedi sulla scialuppa e tentando di rimanere fermo appoggiando solo una delle mani sui bordi della barchetta, rispose all'appello.
    "Il mio nome è Leonard, figlio di Preston di Casa Marbrand di Ashemark, provengo dal Mare Stretto e chiedo udienza a Lord Steffon Baratheon, invocando l'ospitalità che le Leggi degli Dei e degli Uomini riservano alla nobiltà!
    Le navi che potete vedere ancorate prima della formazione degli scogli sono le mie e hanno ordine di rimanere in attesa di miei ordini"

    Voleva evitare che per qualsiasi motivo di pazzia venissero tutti affondati ancora prima di poter dichiarare i loro intenti.

    Mi annuncio
     
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    Leonard Marbrand• 24 febbraio 286• Caverna • Notte

    Alla pronuncia del suo nome la guardia con la torcia arretrò, spaventata; tale era l'effetto che faceva a Westeros il nome dei Marbrand in quel periodo?
    Quel che ne seguì fu un gran parlottare tra loro di soldati. Qualcuno sparì dalla sua vista, forse corso a chiedere ordini ai superiori, per poi tornare dando finalmente a Leonard la possibilità di accedere attraverso la caverna nel castello di Capo Tempesta.
    "I vostri soldati possono accompagnarvi fino alle porte della Sala delle Udienze ma non oltre." -quantomeno non gli stavano chiedendo di consegnare le armi come Illyrio a Pentos. Beh, era tornato alla civiltà in un certo senso, ove domandare ad un uomo di spogliarsi delle proprie difese poteva essere visto come un gesto d'offesa.
    Era un buon segno?

    Leonard Marbrand• 24 febbraio 286• Sala delle Udienze • Notte

    Durante il percorso sotterraneo, Leonard avrebbe sentito addosso lo sguardo indagatore di decine di soldati Baratheon che però sarebbero rimasti in silenzio, muti persino alle domande del figlio di Preston, se ve ne fossero state. Alla fine di un lungo corridoio di pietra e acqua, una scalinata conduceva finalmente alla superficie immettendo in un'anticamera di pietra di legno ove le guardie sostavano indicando che quello era anche il punto in cui il seguito del Marbrand avrebbe dovuto fermare il passo.
    Oltre le porte aperte della Sala delle Udienze, file di soldati avevano preso posizione, ritti come statue tanto che si confondevano con il lungo colonnato che conduceva in fondo allo scranno dei Lord. Ai piedi del trono c'erano due uomini d'armi: uno era pelato con una fitta barbetta rossa, l'altro sembrava pronto a dar battaglia da un momento all'altro, se non fosse per l'armatura e l'elmo cornato sarebbe stata rivelatoria la sua posizione di guardia. Accanto a loro un Maestro con la catena al collo e un omuncolo piccolo e spaventato ancora in camicia da notte.
    Non c'era traccia di un Lord sul trono, ma c'era una Lady che doveva essere sua moglie: indossava una vestaglia scura (evidentemente era stata colta nel sonno) che evidenziava un seno abbondante (passione di Steffon dal primo giorno di nozze) che quasi stonava su una figura così asciutta e severa.
    Tutti restavano in religioso silenzio.

    CITAZIONE
    A te l'iniziativa
     
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    Leonard Marbrand • 24 febbraio 286 • Notte • SALA DELLE UDIENZE




    Il suo cognome doveva valere ancora qualcosa in quel continente, a quanto pare...o forse erano solo i semplici soldati ad essere preoccupati che una mancanza di rispetto, per chiunque si spacciasse per nobile, potesse portare a una loro destituzione...o peggio.
    In ogni caso, fu felice di accordare quanto gli era stato intimato come condizioni da parte dei difensori di Capo Tempesta. Una volta fatta avvicinare la piccola scialuppa al punto di approdo di quella caverna, diede indicazioni a Buzdarȳ e a quei pochi che li seguivano di non avvicinarsi muoversi quando si fossero trovati fuori dalle sale principali di quella fortezza.
    Mentre camminava, Leonard non poté che sentirsi quasi a disagio: le sale di Ashemark non erano certo conosciute per essere suntuose o abbellite come quelle dell'Altopiano, d'altronde le fortezza collinari e montuose dell'Ovest dovevano fare anche i conti con difficili sezioni costruite adattandosi alle parete rocciose. In ogni caso, quelle di casa sua sembravano meglio perfino di quelle di Approdo del Re in confronto a quel lungo corridoio sotterraneo...e qualcosa gli suggeriva che neanche le sale superiori sarebbero cambiate molto. Probabilmente si era abituato troppo bene negli ultimi mesi nei Palazzi di Essos dove si ostentava la ricchezza come prima qualità.
    Mentre risaliva alle scale, ripensò anche a tutti quei soldati che vedeva qua e là, Tywin si fidava di loro per poter reggere all'assalto del Drago ma nel momento decisivo la loro lealtà aveva seguita quella del loro Lord. Cosa aveva promesso il Drago al Cervo? L'avrebbe chiesto volentieri al Lord.

    ..

    "Mmmh" Leonard mugugnò per qualche secondo mentre si guardava attorno e cercava di osservare i volti degli uomini che erano a lui più vicini.
    Era solo. Con i propri pochi difensori rimasti fuori dalla Sala delle Udienze, non poteva altro che contare sulla dedizione di Capo Tempesta alle buone maniere e sulla intercessione dei Sette Dei.
    Si sarebbe aspettato però che qualcuno prendesse la parola.
    Erano troppo assonnati per farlo?
    No, la situazione non gli piaceva ed era sicuro che gli occhi delle delle guardie che aveva sorpassato erano ora posti su di sé, nonostante il proprio padre avesse sempre ricordato ai fanti di Ashemark che gli sguardi dovevano essere sempre rivolti in avanti in direzione di spalle e piedi.
    In tutto ciò, però, l'unica persona che aveva senso ci dovesse essere non era presente. Impossibile che fosse l'uomo in armatura e la donna sullo scranno non poteva che essere in quell'istante la depositaria del potere.
    "Miei Signori, Mia Signora" abbozzò un inchino che avrebbe certamente fatto poco felice la propria madre che aveva così tanto impiegato a mostrargli come eseguirlo correttamente.
    "Vi ringrazio per avermi concesso udienza nel cuore della notte. Sono Leonard di Casa Marbrand, figlio di Preston ed erede di Ashemark dell'Ovest. Sono giunto per poter parlare con Lord Baratheon del futuro delle Terre della Tempesta, della leal..." si bloccò per un secondo.
    Ad Essos non si era mai curato troppo di mostrare immediatamente le proprie intenzioni, d'altronde in quei luoghi chi voleva qualcosa se lo doveva prendere autonomamente...ma era pur vero che Westeros fosse diverso.
    Ma era altrettanto vero che anche per Westeros era venuto il momento di cambiare.
    "...della lealtà di Casa Baratheon a Casa Targaryen e della fedeltà alla Stella a Sette Punte.".
    Portò lo sguardo alla Lady "Spero che potrete accordarmi questa discussione, poiché vorrei partire chiedendo se il Cervo Rampante segue ancora i dettami dei Sette Dei e le leggi imposte dalla Corona del Drago". Per prima cosa doveva capire politicamente come si posizionasse quella casa, era ormai troppo a digiuno dei movimenti che si erano susseguiti alla caduta di Approdo del Re.
    Lo sguardo fu seguito subito dopo da uno a quello che era certamente il Maestro di Capo Tempesta, vista la catena che portava al collo.
    "Saluti a voi e al vostro Ordine, Maestro. Immagino che, come nell'Ovest, le corverie siano solitamente sotto la cura dei membri della Cittadella; una volta concluso l'incontro con Lord Baratheon, spero che mi darete la possibilità di mostrarvi una missiva, che avrò necessità mi certifichiate e riscriviate di vostro pugno per inviarla al Concilio dei Più Devoti nell'Altopiano."
    Non poteva permettersi di mostrarsi in balia della tensione o dell'insicurezza. Era lì per portare a casa un'alleanza con le Terre delle Tempesta, e lo avrebbe ottenuto. Baratheon o no.
     
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    Leonard Marbrand• 24 febbraio 286• Sala delle Udienze • Notte

    "Ah"-a rispondergli per primo fu il pelato -"Ti presenti al cospetto di Lady Cassana facendo domande e richieste come se sulla tua testa non pendesse una taglia per alto tradimento."
    La mano sollevata della donna fermò il parlare del suo cavaliere che la rispettava abbastanza da non proseguire oltre. Era probabile che anche il Maestro avrebbe atteso gli ordini della Signora dunque prima di rispondere al ragazzo.
    "E' oltremodo singolare la vostra domanda, giovane Marbrand." -la Estermont si era infine seduta sul seggio ed i suoi occhi indagatori studiavano la figura di Leonard da capo a piedi, come avrebbe fatto un ragno con una piccola mosca intrappolata nella sua tela -"Domandate della lealtà dei Baratheon alla Corona e alla fede, ma da quel che so siete voi che siete venuto meno ad entrambe alzando le armi contro il vostro Signore."Il suo sguardo si portò sull'uomo in armatura, improvvisamente malinconica: "Non conosco gli accordi che legavano il Vecchio Leone e mio marito, ma se siete qui per domandarne il conto devo avvisarvi che avete fatto tanta strada per niente. Lord Steffon si trova nella capitale."
    Era possibile che i Targaryen gli avessero assegnato un qualche ruolo nel Concilio Ristretto per premiarlo di aver tradito Tywin nel momento finale? Di certo raggiungerlo ad Approdo del Re, nel covo dei nemici, sarebbe stato complicato per Leonard che si trovava ora costretto a trattare con la moglie ed i suoi consiglieri.
    "Messer Leonard, Capo Tempesta è fedele ai Sette tanto quanto all'ordine del Regno. Non mi sottrarrò dal compito di offrirvi i miei servigi se siete ferito, ma comprenderete che se aprissi la corveria a missive del traditore l'accusa che pende su di voi potrebbe cadere anche sui miei Signori..." -ritrosia e diffidenza era il minimo che ci si potesse aspettare dopotutto, ma erano un buon punto di partenza per lavorarci su.
    Quantomeno non era stato ancora arrestato.
     
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    Leonard Marbrand • 24 febbraio 286 • Notte • SALA DELLE UDIENZE




    Leonard sollevò un sopracciglio quando sentì l'uomo rivolgersi a lui con quel tono accusatorio. Fu un bene che Lady lo interruppe dopo pochi secondi perché prese Leonard alla sprovvista. Era certo che il cammino illuminato dalla Vecchia di fronte a lui l'avrebbe portato multiple volte a scontrarsi con uomini e donne che l'avrebbero chiamato "traditore" e che avrebbero fatto di tutto per ingraziarsi il Re e magari intascarsi la copiosa taglia che a quanto pare pendeva ancora sulla sua testa. Niente che non avesse invogliato qualche nobilotto in cerca di attenzione ad attraversare il Mare Stretto, certo, ma era pur sempre lì...e qualcosa voleva pur dire. Per un secondo il pensiero andò a suo padre, nella speranza che fosse ancora in salute dopo l'ultima lettera ricevuta...a fare due conti circa due mesi prima doveva essere ancora vivo ma Westeros sembrava poter cambiare da un giorno all'altro e solo gli Dei avrebbero potuto sapere cosa avrebbe potuto fare un padre con una figurata pena di morte appesa al collo del figlio.

    Trovarsi però, per la prima volta, di fronte ad un uomo in carne ed ossa pronto ad osteggiarlo...beh non era la stessa cosa di trovarlo ad Essos. Quel continente era dimora della sua casa, erede delle radici degli Andali.

    Anche quando la Lady prese la parola, Leonard optò per il silenzio, lasciando che la buona educazione gli impedisse di interromperla prima che avesse completamente terminato il suo ragionamento, per quanto fallace. Inoltre, il fatto che Steffon, se fosse stato effettivamente vero, non si trovasse a Capo Tempesta rendeva allo stesso tempo più arduo ma più semplice il suo compito.
    Avrebbe potuto rispondere che era Steffon ad essere stato un traditore nei confronti del suo alleato, su questo c'erano pochi dubbi...ma forse la sua Corte sarebbe stata più propensa a mantenere quella dose di tradimento...solo verso altri bersagli.

    A quel punto, per concludere il quadretto, anche il Maestro volle dire la sua, sicuramente più diplomatico come gli insegnava il proprio Ordine, ma non per questo da sottovalutare...anche perché era proprio il Maestro colui su cui doveva far leva.

    Leonard annuì. Fissò il cavaliere per un secondo ma non gli rispose direttamente.
    "Mia Signora, comprendo le vostre parole ma spero mi concederete il pensiero che...in molte Case di Westeros la lealtà sembra essere...come dire, volubile" Abbozzò un sorriso. "E' un peccato che vostro marito si trovi ad Approdo, confido però che al momento opportuno saprete riferirgli tanto quanto ci saremo detti durante questa notte"
    A quel punto, portò lo sguardo sul portatore della catena al collo.
    "La fedeltà di Capo Tempesta è dunque una roccia imperturbabile, me ne compiaccio, Maestro, e vi ringrazio per la vostra disponibilità a curare le ferite del corpo; tuttavia, non credo che vi sia molto da curare se non una leggera indisposizione per la traversata." Non disse appositamente da dove.
    "Comprendo la vostra richiesta di tenermi lontano dalla corveria, in ogni caso, avete appena dichiarato la fedeltà del luogo a cui siete stato assegnato alla Fede dei Sette Dei..." Leonard mise mano in uno degli incavi della armatura forgiata ad Essos e ne estrasse la pergamena scritta dall'Alto Septon.
    "...pertanto credo che rifiutare di trasmettere queste parole al Tempio Stellato non ponga solo voi ma chiunque ve lo impedisca in completa disunione da quanto avete dichiarato." Leonard non fece alcun passo per non passare come minaccioso ma allungò un braccio verso il Maestro, lasciando che fosse lui ad avvicinarsi per poterla prendere e leggere.

    riporto qui x
    .
    Sia che l'uomo l'avesse presa che non l'avesse fatto, la strategia di Leonard non sarebbe cambiata: avrebbe infatti aspettato qualche momento, soprattutto se il Maestro avesse deciso di cominciare a leggerla, per poi riprendere a parlare, questa volta con maggior sicurezza, anche se in completo svantaggio numerico e qualitativo.
    "L'Alto Septon Mullen è vivo, che gli Dei mi siano testimoni, ed è personalmente sotto la protezione di Casa Marbrand. Le parole che mi ha affidato sono chiare e piene di sentimento sgorgato direttamente dai desideri dei Sette Dei. La Corona di Westeros si è allontanata in maniera irreparabile dalla nostra Fede e dalle nostre radici. Hanno permesso ad una eresia di proliferare e imposto lo supremazia valyriana contro quella andala.
    L'ordine dell'Alto Septon ritengo sia chiaro"
    Ancora una volta non scelse le parole a caso, usando "ordine" rispetto ad una semplice "richiesta".
    "Gli Ordini Religiosi dei Poveri Compagni e dei Figli del Guerriero devono essere restaurati e posti a servizio dei nostri Fratelli e Figli."
    Quanto stava dicendo era solo una parte e non aveva citato direttamente l'inizio di una guerra. Difficile non immaginarlo ma non era ancora tempo per esplicitare le sue mosse.
    "Ma se ritenete che io possa essere uno spergiuro, vi prego di controllare la grafia con qualsiasi comunicazione del passato possiate aver conservato a Capo Tempesta dell'Alto Septon Mullen. Sebbene io possa farmene fare una copia, vi pregherei inoltre di astenervi da qualsiasi azione di danneggiamento della pergamena." Cercava di essere il più diplomatico possibile ma era difficile non trasmettere il risentimento verso un possibile rifiuto di quelle richiesta.

    Infine, Leonard volle anche togliersi un sassolino dallo stivale, rivolgendosi proprio all'uomo che aveva parlato per primo.
    "Ser, vi ringrazio per avermi ricordato della taglia che è stata associata al mio nome. In ogni caso, immagino che le tradizioni di Capo Tempesta non siano diverse da quelle di Castel Granito o Ashemark. Sostate in piedi vicino al Seggio vacante di Ser Steffon e prendete la parola in modo autonomo, immagino che anche nelle Terre della Tempesta solo un Cavaliere goda di questi privilegi.
    Pertanto...correggetemi se sbaglio:
    Nel nome del Guerriero vi chiedo di essere coraggioso. Nel nome del Padre vi chiedo di essere giusto. Nel nome della Madre..."
    Leonard cominciò a ripetere la prima parte della funzione descritta nella Stella a Sette Punte per far diventare un semplice scudiero un Cavaliere.
    "Immagino possiate finire voi.
    Così come mi avete ricordato cosa pende su di me, vi prego di concedermi l'onere di ricordarvi che siete stato investito di fronte agli Dei, ai quali va la vostra lealtà ancor più e ancor prima che alla Casa che servite."

    Guardò la pergamena.
    "Immagino dunque che comprendiate meglio di tutti cosa implica per voi e per il vostro ordine cavalleresco quanto scritto su questa pergamena...e cosa implicherebbe se decideste di ignorare quanto scritto, continuando a porvi in maniera ostile".

    Sbem.
     
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    Leonard Marbrand• 24 febbraio 286• Sala delle Udienze • Notte

    Il Maestro si portò con calma la lettera agli occhi riproducendo una alla volta le esatte parole che Mullen aveva vergato su quel foglio e mano a mano che leggeva i presenti iniziavano ad agitarsi fino ad esplodere in un frastuono di pensieri confusi vomitati ad alta voce, anche tra le fila di soldati che prestavano servizio ritti come statue nella Sala. Ovviamente una missiva del genere sarebbe stata destinata a far discutere, ma fortunatamente Lady Cassana ancora una volta si occupò di far tornare l'ordine e la pace nella stanza: "Se quel che dite è vero, dove si trova ora Septon Mullen? Perché non è con voi?"
    La domanda fu sufficiente ad instillare il dubbio in molte menti.
    "Dite che questa pergamena è stata vergata personalmente da chi credevamo morto ed io posso credervi. Ma nulla ci assicura che queste parole, così rivoluzionarie, così...pericolose..."-si prese il tempo di assaporare il suono dell'aggettivo -"Non siano state scritte dal povero Septon sotto la vostra minaccia."
    "Già" -ribadì il cavaliere -"Com'è conveniente che l'Alto Septon scelga come messaggero proprio un fuggiasco reo di tradimento..."
    Ancora una volta la mano della Estermont si sollevò a zittire il suo cavaliere fin troppo chiacchierone. Probabilmente in presenza di Steffon non si sarebbe comportato in tal maniera, ma era fin troppo dedicato alla difesa della sua Signora.
    "Diffondendo questa missiva, dando vita a ciò che essa domanda, rischieremmo di lordare i Sette Regni di un'altra eresia se quanto vi è scritto fosse stato estorto con la forza." -gli occhi della donna scrutarono Leonard da capo a piedi -"Come potete provare la vostra buona fede?"
     
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    Leonard Marbrand • 24 febbraio 286 • Notte • SALA DELLE UDIENZE




    "Come avete suggerito, mia Signora, quanto scritto su questa pergamena, oltre a confermarvi che sono le parole dell'Alto Septon in persona, porta con sé una grande responsabilità. Una responsabilità che comprenderete non può viaggiare con lo stesso uomo che le ha prodotte e firmate. In ogni caso..."
    A quel punto, il discorso del Marbrand venne nuovamente interrotto dall'impertinente cavaliere dalla lingua lunga. Che lo stesse spazientendo era un eufemismo, ma di certo Leonard non poteva decapitarlo come aveva fatto con la fidata guardia del corpo di Canio. Non per questo, però, avrebbe lasciato che l'offesa dell'uomo tangesse l'Alto Septon e gli Dei.
    "Attenzione alle vostre parole, Ser, state mettendo in dubbio le parole dell'Alto Septon, il che indica che state mettendo in dubbio anche quelle degli Dei. Le poche parole che avete pronunciato mi basterebbero a richiedere alla Lady qui presente di farvi inviare al Tempio Stellato a rimembrare il giuramento che avete pronunciato in tempi passati." Si interruppe anch'egli quando vide la mano della donna alzarsi. Le diede per qualche secondo uno sguardo non proprio morbido, prima di provare nuovamente a convincerla della realtà delle cose.
    "La buona fede deriva dagli Dei, mia Signora, mi piacerebbe consigliare a chiunque di chiedere in cuor suo al Padre di indicare se le mie parole siano pregne di menzogna o no, ma comprendo che i tempi si susseguono frettolosi..." Mise nuovamente mano alla bisaccia dove teneva le lettere che aveva prontamente selezionato per quella notte.
    "Mi avete domandato dove si trovi l'Alto Septon Mullen e di provare la mia buona fede". Dalla bisaccia emerse una nuova pergamena, questa volta più ingiallita per tutte le volte che Leonard l'aveva letta nei suoi viaggi per mare.
    Come fatto in precedenza la tese sempre verso il Maestro.
    "Maestro, se la vostra intenzione è di leggere ad alta voce la missiva, vi prego di omettere il nome che si è rivelato essere corretto della locazione dell'Alto Septon mandato in esilio.".

    "A scriverla è stata il Conclave del Tempio Stellato, miei Signori, e vi chiedo di non credere che io sia riuscito a minacciare anche loro, trovandomi in un altro continente.
    Ho rintracciato Mullen come mi è stato richiesto per esaudire la richiesta degli Dei ma una volta giunto non ho trovato solo un uomo pronto a riprendere ciò che gli è stato illegittimamente tolto ma mi si è aperta di fronte agli occhi una missione ancora più grande.
    La Grazia dei Sette Dei mi ha toccato, Lady Cassana, in un modo che non credevo potesse essere possibile al di fuori dei privilegi dell'Alto Septon. Aiutatemi a prevenire che questa missiva venga mal interpretata, nessun Regno verrà lordato da una nuova eresia come quella creata dai Targaryen, il vostro Maestro stringe in realtà la soluzione a tutto."
     
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    Leonard Marbrand• 24 febbraio 286• Sala delle Udienze • Notte

    Il cavaliere sembrò aver subito un qualche tipo di smacco dalle parole di Leonard; non che fosse sufficiente un ragazzino con una taglia sulla testa per intimorirlo, ma si morse la lingua lasciando che a condurre il resto della conversazione fosse la sua Signora, forse più per paura di metterla in cattiva luce in qualche modo che altro. Il Maestro dal canto suo obbedì alla richiesta del Marbrand leggendo pubblicamente la lettera ricevuta dal Conclave del Tempio Stellato omettendo l'ubicazione dell'Alto Septon (che comunque registrò nei suoi pensieri per usarla eventualmente in futuro).
    Lady Estermont si prese il tempo di ascoltare quella missiva fino alla fine prima di spostare nuovamente gli occhi sul suo ospite.
    "Se accettate un consiglio, giovane Marbrand, vi suggerisco di domandare un Processo per Singolar Tenzone se doveste essere portato di fronte alla giustizia per i crimini di cui siete accusato." -sulle sue labbra, dall'inizio di quella conversazione, era finalmente apparso un breve sorriso -"Ciò che portate come prova della vostra buona fede potrebbe esservi ritorto contro da un accusatore solo poco più che mediocre visto che l'Alto Septon domanda oggi ciò che a voi è stato rifiutato dal Conclave." -si riferiva all'istituzione di un corpo religioso paramilitare ovviamente, ma più che pronta a colpire, la moglie del Lord sembrava divertita dalla piega che avevano preso gli eventi.
    "Il coraggio che avete dimostrato entrando in questa sala da solo nonostante la taglia che pesa su di voi vi rende meritevole della mia sincerità." -si prese il tempo di un lungo sospiro mentre il suo sguardo tornava grave -"Mandare la vostra missiva è ben meno di quello che sarei disposta a concedervi stanotte., ma non per le leggi degli Dei né per devozione."
    Il cavaliere la guardò allarmato ma restò nuovamente in silenzio, turbato dalle precedenti parole del Marbrand.
    "L'erede di Capo Tempesta, il primogenito di mio figlio Darion, si trova a Roccia del Drago, ostaggio dei fanatici illyriani." -la donna si lisciò le pieghe del tessuto -"L'intero retaggio della mia famiglia è in mano di folli sconsiderati, potete immaginare che non c'è nulla al mondo che non farei per riportarlo a casa sano e salvo. Così come nessuna azione sarà intrapresa da questo seggio se corre il rischio di metterlo ulteriormente in pericolo."
    Le informazioni che Leonard possedeva sulle ultime notizie in Casa Baratheon erano datate: sapeva che il primogenito Darion aveva sposato una Connington, la stessa che aveva preso accordi con Tywin. Di certo non poteva conoscere il destino del Cervo finito sgozzato dalle mani di uno dei suoi più fedeli servitori. Poteva tuttavia intuire che di Darion fosse rimasto ben poco considerate le parole di Cassana.
    "Due spedizioni sono partite dalla capitale per riconquistare Roccia del Drago, due fallimenti." -ecco, queste erano notizie ben succose che davano idea del grado di dispersione delle truppe fedeli ai Targaryen (o al contrario della forza crescente dei fanatici).
    "Voi trovate il modo di riportare mio nipote a casa e farò vestire la stella a sette punte ad ogni uomo in grado di imbracciare un'arma di tutto il Regno."
    CITAZIONE
    Facciamo una piccola Intimidazione Leonard vs Ser Cortnay
    [ Giudizio mod - Bonus fama/3 + Prestigio/2 + Liv Competenza Autorità*6 + Marzialità/4 + Diplomazia/2 + Bonus tortura] - [Giudizio mod + Bonus infamia + Prestigio/2 + Liv Competenza Autorità*6 + Marzialità/2]
    Giudizio mod Leonard= 6 circostanza 2modalità 4 scrittura= 12 punti
    Bonus Fama Leonard= (44-40)*156/100= 4*1,56= 6.24
    Giudizio mod Cortnay= 5 circostanza 3 modalità= 8
    Prestigio rango 3= 30

    [12 - 6,24/3 + 156/2 + 0 + 347/4 + 78/2 + 0] - [8+0+30/2 + 0 + 120/2]= (12-2,08+86,75 + 39) - (8+35+60)= 135,67 - 103= 32,67 Intimidazione parzialmente riuscita

    CITAZIONE
     
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    Leonard Marbrand • 24 febbraio 286 • Notte • SALA DELLE UDIENZE




    "Vi ringrazio per il consiglio, Mia Signora, spero che non si arrivi a tanto ma se così fosse, spero che gli Dei ascoltino la nostra supplica e mi concedano di mostrare l'ardore che alberga nelle mie ossa." abbassò per qualche secondo la testa in segno di ringraziamento, anche confortato dal fatto di non sentire più la voce del cavaliere petulante.
    Così come fatto dalla Lady durante la lettura della lettera, anche Leonard decise di far esprimere, a quella che era al momento l'unica che poteva prendere decisioni importanti, tutti i dubbi, le perplessità e...le richieste?
    Leonard non aveva mai messo in minima considerazione che avrebbe potuto ottenere una vittoria su ogni fronte in quella sala, su qualcosa avrebbe dovuto cedere...eppure, ciò che la donna aveva appena mostrato, era una crepa capace di distruggere l'intera torre di un castello. Non c'era niente, ma niente, che una madre avrebbe fatto per assicurarsi la salvezza del figlio...e, probabilmente, ancor di più sarebbe stato di una nonna nei confronti di un nipote.
    "Il coraggio di cui mi fate promotore credo sia nullo in confronto a quello di cui dovrebbe essere insignito vostro nipote, Lady Baratheon" quella contrattazione non era certo conclusa e quel "Baratheon", detto quasi con un sussurro, era tutt'altro che scelto a caso.
    "Le notizie dei ribelli della Fede sono giunte perfino nel continente orientale, una fiamma divampata dalla bocca di un drago che nemmeno noi Andali siamo riusciti a domare." Mise le mani dietro la schiena e per qualche secondo guardò verso il soffitto della sala.
    "Se due spedizioni militari sono andate a mal fine, chiedervi di preparare la flotta di Capo Tempesta non porterebbe altro che altra morte, forse perfino quella di vostro nipote...nonostante ciò, Roccia del Drago non può che essere raggiunta che via mare."
    Riabbassò lo sguardo.
    "Non sono un cavaliere, Mia Signora, ma i comandamenti degli Dei mi imporrebbero di difendere anche l'ultimo dei fattori se minacciato da dei folli che credono di essere i nuovi fedeli dei Sette Dei, pertanto non posso rifiutare la vostra richiesta nei confronti del giovane Lord Baratheon. La sua salvezza sarà la mia nuovo missione, e pregherò gli Dei che lo facciano restare in salute fino a quando potrò riportarlo a casa illeso, lo giuro sugli Dei."
    Mise una mano sul pettorale d'acciaio, vicino al cuore.
    "Comanderò io stesso la mia nave fino a Roccia del Drago ma a questo avrei bisogno di farmi accordare due richieste: insieme ai guerrieri che mi hanno accompagnato da Essos, vi sono altri uomini e donne inermi che sperò possano trovare riparo in un accampamento fuori Capo Tempesta, in attesa del mio ritorno.
    Inoltre, se la follia di questi uomini è solo in minima parte uguale a quella che immagino, vorrei chiedervi di farmi accompagnare da una singola vostra nave da guerra. Ora che la mia promessa è stata enunciata, darò la vita per salvare vostro nipote ma non posso promettere che del sangue non venga versato. La Madre ci insegna di aver misericordia per le persone che hanno perso la via, ma quando gli occhi sono accecati così tanto non vedere nemmeno la luce della Lanterna..."
    Non terminò la frase.
    "Non sono da sottovalutare, in ogni caso...avrei bisogno che i vostri velai preparino delle vele bianche, con nient'altro che delle stelle a sette punte ricamate. Così come le corazze e le armi dei vostri soldati, se vorrete accordarmeli. Niente deve ricondurre a Capo Tempesta se non vogliamo compromettere la vita di vostro nipote."
     
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