Daena Velaryon

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-Yui-

Posted on 12/4/2024, 16:47

Alfiere

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Daena Velaryon • 28 gennaio 286 • Braavos • Tarda Mattinata

La mattinata non era ancora finita e i poveri piedi di Daena Velaryon erano sul punto di esplodere, quei trabiccoli che Gwendoline le aveva fatto passare come calzatura alla moda braavosiana le stavano massacrando le punta delle dita; ogni passo era una fitta di dolore che la valyriana cercava di dissimulare al meglio.
Dopo la prova attoriale si erano incamminate sotto dei loggiati dove erano piazzate alcune bancarelle, i mercanti vendevano beni più preziosi rispetto a quelli che si potevano trovare nella piazza del mercato di quel quartiere di Braavos, i palazzi erano tutti abitati da nobili e questo attirava mercanzia di un certo livello.
«Sai, in uno di questi palazzi soggiorna un mio caro amico.»
Sul volto della Velaryon si dipinse un'espressione interessata: una spia che aveva amicizie altolocate, dove voleva andare a parare?
«E' del tempo che non ci vediamo, gli ho promesso che non appena fossi tornata in città sarei andato a trovarlo con del carico di suo interesse.»
«Capisco, vuoi andarlo a trovare adesso?»
«Mmmmh no, facciamo domani, adesso direi di tornare a casa e nel pomeriggio dedicarci un po' alla propria cura, cosa te ne pare?»
Un piano assolutamente perfetto per Daena, che non vedeva l'ora di togliersi le trappole mortali dai piedi e immergerli in una bacinella d'acqua per alleviare le sue sofferenze.

29 gennaio 286 • Braavos • Mattina

Il mattino seguente Daena si alzò di buon mattino, il sole era appena sorto e... Gwendoline non c'era.
La cercò in tutte le stanze del primo piano dell'abitazione, chiese anche a Ser Onys e agli uomini se qualcuno l'avesse vista ma ricevette solo risposte negative; dove poteva esserci cacciata? Che fosse andata da quel suo amico da sola? No, non poteva essere, la valyriana aveva capito il giorno prima che la braavosiana tramava qualcosa quindi non poteva essersene andata da sola a meno che... non fosse un altro giochetto come quello del giorno prima di buttarla in mezzo ad una compagnia teatrale.
Tornò nella camera che divideva con la donna, doveva per forza esserci un indizio.
Si avvicinò alla toeletta e aprì un cassetto, trovò un bigliettino di Gwendoline.

"Carissima Daena, devo uscire di fretta a fare qualche commissione, vediamoci direttamente dal mio amico, porta tu la merce, so che sarai in grado di riconoscere qual è.
Una volta trovate portale direttamente alla sua dimora, sono sicura che anche stavolta saprai capire quale sia il palazzo corretto."

Appunto, un altro giochetto della braavosiana.
La valyriana strinse il biglietto con entrambe le mani e fece quasi per strapparlo, erano momenti come quello in cui rimpiangeva il fatto di non essere una tranquilla lady di castello, certo, sempre assoggettata al marito e senza un briciolo di indipendenza ma in assoluta tranquillità, senza neanche dover badare a dei marmocchi, per quello c'erano le balie e le septe.
Focus sul suo obiettivo: cosa doveva trovare? Nel biglietto Gwendoline aveva scritto al plurale, "trovate", quindi doveva essere due o più oggetti, non c'erano però altri indizi su che cosa potevano essere.
Gwendoline era una spia ma Katherine era una mercante di spezie, era possibile che il famoso carico non fossero altro che erbe e spezie.
La Velaryon scese dunque al piano sotto nel magazzino.
Era pieno di grosse scatole di legno e barili ovunque, non c'era niente che attirasse la sua attenzione. C'era però una stanzetta al principio del magazzino, il giorno prima aveva visto Gwendoline indicarla a dei uomini che portavano il carico da Westeros, forse era una stanza dove smistava le merci che portava dagli altri luoghi; era il caso di andare a controllare.
La stanzetta era piccola, all'interno solo barili e bauli accatastati l'uni fra gli altri e una scrivania con un grosso registro posto in bella vista; si avvicinò per leggerlo ma non era indicato niente, Gwendoline non aveva ancora registrato quello che aveva riportato dal continente occidentale.
Diamine, la Velaryon avrebbe dovuto rovistare in ogni singolo contenitore e vedere cosa conteneva.
No, doveva usare la testa.
Un amico di Gwendoline che aveva bisogno di spezie o erbe... poteva trattarsi di qualcosa di particolare, qualche erba che magari non era il caso di sbandierare.
La valyriana aprì uno dei bauli più grossi, al suo interno si trovava della comune maggiorana, questo fece pensare a Daena che nei bauli e nei barili più grossi si trovasse merce comune, facilmente commerciabile.
Doveva trovare quindi qualche contenitore più piccolo ma guardandosi intorno vide che i bauli erano più o meno tutti della stessa dimensione e lo stesso si poteva dire per i barili.
E se si fosse trattato di qualcosa di piccolo nascosto dentro qualcosa di grosso?
Sarebbe tornata quindi all'idea inziale: rovistare in tutti i contenitori.
No, non poteva fare così, era uno spreco di tempo enorme, Gwendoline era una spia, si muoveva velocemente, non passarebbe il tempo a controllare tutto quello che si trovava all'interno di quella stanza... no, era più probabile che Gwendoline conoscesse già quale fosse il baule incriminato.
Non che potesse dire di conoscerla da molto tempo ma per quel poco che la conosceva Daena pensò che avrebbe potuto marchiare o segnare il suo interesse e recuperarlo poi in fretta.
Li osservò tutti alla ricerca di qualche tratto distintivo, in effetti erano tutti marchiati di colori diversi: rossi, gialli, verdi, ma solo uno era marchiato di viola.
Doveva essere per forza quello.
Lo aprì con cautela, con le braccia completamente distese in attesa di una trappola.
Il baule si aprì senza troppe cerimonie, all'interno solo del basilico essiccato.
Daena stava diventando rossa dall'esasperazione.
No, calma e sangue freddo, questo le era stato insegnato.
Scavò in mezzo al basilico fino al fondo che le pareva semimovibile; ma certo, si trattava di un doppio fondo!
Tolse le erbe e con le mani fece pressione su un lato del fondo in modo che la parte opposta si alzasse leggermente.
Era fatta.
L'oggetto del desiderio di Daena era un sacchetto con dentro erbe che non sapeva riconoscere, poco male, non era importante che sapesse di cosa si trattava, ora le doveva solo consegnare.
Per non passare inosservata si era vestita come una cameriera, un vestito umile color tortora, un grembiule, cuffia per i capelli e sotto la gonna i pantaloni e gli stivali. Se fosse dovuta fuggire le sarebbe bastato strappare la gonna per correre più agilmente.
La Velaryon tornò nella piazza del giorno prima, era ancora allestito il teatrino ma il suo sguardo si volse verso le bancarelle sotto i loggiati.
Come poteva scoprire chi era l'amico di Gwendoline? Poteva essere un nobile o un servo, chiunque.
«Scusate, conoscete Katherine la mercante di spezie? Mi hano detto che l'avrei trovata qui.» chiese in basso valyriano, coon l'accento di Braavos, al primo mercante.
«Katherine, Katherine... uhm, no, non conosco nessuna con questo nome. Ehi Bepi! Tu conosci una certa Katherine? Vende spezie!»
L'uomo aveva iniziato ad urlare ad un altro, un paio di bancarelle più avanti.
«Ma va'! Figuriamoci se una donna possa vendere spezie, io al massimo conosco chi le vuole comprare!» e scoppiò in una fragorosa risata.
«E scusate, sapete dirmi chi è che vuole comprare spezie qui?»
«Senti donna, per chi mi hai preso eh? Mica mi faccio portare via i clienti.»
«Ma voi vendete quadri, non spezie!»
Questa volta a ridere furono i venditori attorno.
«Vieni qua figliola» questa volta a parlare fu un'anziana signora che vendeva porcellane e argenterie, «prova a chiedere a quella porta, una volta ho visto un ragazzotto entrare con una cassetta di legno piena di erbe aromatiche e uscire senza.»
«Vi ringrazio, siete troppo gentile.»
Daena andò a bussare alla porta che le era stata indicata, le aprì un uomo molto anziano che la squadrò da testa a piedi.
«Cosa volete?»
«Sono qui per le erbe, mi è stato indicato di consegnarle qui.»
«Non provare a fregarmi, il nostro speziale ha già ritirato il carico di questo mese.»
Il vecchino non sembrava cedere e in effetti come poteva controbattere la valyriana? Poteva inventarsi una bugia ma c'era il forte rischio che questa si rivoltasse contro e la trascinasse ancora più a fondo nel guaio in cui si era cacciata.
«Fermo vecchio, è per me.»
Un uomo di circa quarant'anni venne in suo soccorso, le fece segno di entrare e di seguirlo all'interno del palazzo.
Erano le stanze dei servi, percorsero un paio di corridoi finché l'uomo non le indicò una stanza in cui entrare, all'interno un tavolo con delle sedie e Gwendoline che beveva serena una bevanda calda.
«Oh, ma allora ce l'hai fatta, abbiamo sentito un po' di trambusto ma il fine giustifica i mezzi no?»
«Fa' vedere, dai qua.»
L'uomo le prese di mano il sacchetto.
«Sì, è quello che mi serviva, potete andare adesso, entrambe.»
Daena fulminò per un secondo entrambi, si fece riaccompagnare alla porta di servizio e se ne tornò alla dimora insieme ad una raggiante Gwendoline.
«Devo dire che sei stata brava, dimmi la verità, quanto ci hai messo per capire che le erbe si trovavano dentro il baule segnato?»
La Velaryon le rispose con una sorta di grugnito.
«Non vogliamo mettere in mostra i propri metodi vedo, è corretto. Per farmi perdonare di oggi ti farò un bel regalo, promesso!»
Sarebbe dovuto essere un gran bel regalo, di sicuro.

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Addestramento da Pupillo Primario - Ricerca di
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Parole richieste: 600
Tratto: Spia lvl3
Controtratto: Impudente
Requisiti: Intrigo 32 (attualmente 71), Spionaggio 4 (preso qui)
Ricompense: 14 punti esperienza, tratto Spionaggio 5
Daena Velaryon

BlackCleric

Posted on 23/4/2024, 13:44

Cavaliere del verbo

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24 pe, spionaggio 5 +3 affinità gwendoline

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Daena Velaryon

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