Votes given by Il Duca di Plexiglass

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    Eccoci qua. Dunque....

    Volantis: Erika_111 si unisce dunque alla quest di Xerys e Daena moderata da Il Duca di Plexiglass

    LucianiGDR appena Dedolli Alessioti dà l'ok puoi aprirgli la quest a Sweetport Sound, nel caso dimmi tutto quel che devi sapere.
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    CITAZIONE (Il Duca di Plexiglass @ 4/4/2024, 00:52) 
    Questa è una libera in realtà., ma dato che a dispetto dell'idea originale mi ritrovo a usare un png in maniera piuttosto estrema, prima chiedo conferma per poter proseguire da solo o dar lavoro ai colleghi.
    Il sunto è che Vicare trova un fabbro abusivo nella palude mentre sta avendo una mezza crisi psichica.

    Mo te la guardo io

    CITAZIONE (Sun_Wukong @ 7/4/2024, 15:47) 

    Numar scelgo te!
  3. .
    Caleb avrebbe fissato in silenzio Hranzo e quello che era stato chiamato oracolo. Comprendeva ben poco di quello che stava succedendo, ignorava buona parte dei ragionamenti della controparte, né ne conosceva la cultura o le origini.
    I capicaccia, per quanto cordiali, meritavano il tipo di rispetto destinato alle belve feroci, comprese lo Stark. Non sapendo da dove originassero le loro opinioni, né il loro codice etico, quanto poteva fidarsi di loro?

    Prima che procediamo di anche un solo passo. Intervenne Caleb con voce ferma. Intendo sapere dove intendete condurre mia moglie. Non accetterò nessuna opzione che non garantisca la sua incolumità.
    Dieci, cento o mille capicaccia non sarebbero stati abbastanza per arginare la sua ira se la vita di Aconé fosse stata in pericolo. Già una volta, sperando di proteggerla dai pericoli, aveva deciso di proseguire da solo... Ed ecco il risultato.
    Non si sarebbe mosso senza delle garanzie della sua incolumità.

    Avrebbe mosso una mano verso la creatura neonata, cercando di accarezzarla con il palmo ruvido. Quell'essere, in un modo o nell'altro, era nato grazie a sua moglie. In qualche modo, quel drago avrebbe avuto un ruolo chiave nella salvezza dei Sette Regni... E lui lo avrebbe dovuto proteggere fino a quel momento.
    Non poteva essere altrimenti.

    Mentre uomini e oracoli parlavano in lingue sconosciute allo Stark, questi teneva lo sguardo fisso su Aconé, tentando di valutare le condizioni in cui si trovava. Sembrava che sarebbe servito un miracolo a rimetterla in sesto..

    Improvvisamente, la conversazione virò sul destino del resto della carovana. Tolti Thraur e Jolland, Caleb avrebbe anche potuto accettare la decisione di Hranzo: uccidere qualunque possibile testimone sarebbe stata la scelta migliore, magari nascondendone i corpi e bruciandoli per nascondere le tracce del misfatto. Era un'idea che lo Stark trovava detestabile, ma sapeva anche di potersi fidare solo marginalmente dei Volantiani...
    Al contempo, era evidente che Aconé non avrebbe tollerato altre morti: sembrava completamente scioccata dallo scontro appena avvenuto, scontro di cui Caleb ignorava i dettagli, e non voleva saperne di lasciar morire il resto della comitiva. D'altronde, le parole che la donna aveva proferito poco prima erano chiare: era stata costretta a uccidere un uomo, aveva preso una vita per la prima volta.. E ora i draghi erano tornati a invischiarsi nelle loro vite.

    E io che speravo di prendere una casa vacanze qui ad Essos... Lontani da guerre, draghi e Valyriani... Avrebbe sussurrato Caleb in risposta, sperando di strapparle un sorriso persino in quella situazione drammatica.

    I nostri compagni sono uomini fedeli, pronti a dare la vita per me e la mia regina. Quale che sia il destino degli altri, loro due vivranno e rimarranno al nostro fianco. Avrebbe decretato, fissando Hranzo negli occhi. Entrambi gli uomini sono avvezzi ai misteri di questo mondo, entrambi hanno giurato di seguirci fino alla fine dei nostri cammini. Tali giuramenti non andranno in fumo.

    Trasse un respiro profondo. Per quanto riguarda gli altri... Parliamo di un carovaniere che pensa solo al denaro, un ragazzo inesperto e quattro soldati... O ciò che ne è rimasto. Borbottò. Se non hanno visto il drago né l'uovo, non c'è motivo di pensare che siano una minaccia. Il ragazzo, per contro, è l'ultimo figlio del governatore di Urman: se decidessimo di ucciderlo, è probabile che le conseguenze ci perseguiterebbero negli anni a venire, portando danni ben più grandi lungo la via.
    Aveva già una battaglia da combattere: non poteva affrontare anche le ire di Urman e, potenzialmente, di tutta Volantis.

    Avrebbe messo una mano su quella di sua moglie e l'altra a contatto con la lucertola che, in un modo o nell'altro, sembrava intenzionata a diventare parte della loro famiglia.
    Se non hanno visto nulla, possiamo congedarli con una scusa senza che questi finiscano per perseguitarci nei tempi a venire. Propose. Non sapendo le vostre identità, possiamo convincerli che siano stati attaccati da dei briganti e che, per tutelare le loro vite, abbiamo deciso di proseguire il nostro viaggio da soli.

    Inclinò il capo da un lato, in attesa di una risposta. Me ne occuperò personalmente, una volta chiarito il resto del piano. Avrebbe ribadito. Certo era che non avrebbe lasciato sola sua moglie prima di aver trovato un terreno comune con Oracolo e Capicaccia.

    688 parole

    Tratto, provo a fare amicizia con la lucertola, provo a salvare vite.
    Salviamo gente?
  4. .

    11 febbraio
    basso valyriano
    lingua comune
    lingua dell'estate
    alto valyriano
    ANTICO LINGUAGGIO
    Jolland, lingua comune


    Aveva smesso di ragionare diversi istanti prima.
    Ora che le figure al suo cospetto si ammucchiavano, talune inchinandosi altre emergendo dall'oscurità con fare più stupito e minaccioso, tutto ciò su cui Aconé riusciva a concentrare le sue attenzioni era il cucciolo di Drago che abbarbicato al suo braccio le aveva affondato i denti nella mano.
    Era un demonio.
    Sarebbe stato ancora semplice disfarsene schiacciandolo sotto la suola della scarpa, ma l'arrivo di Caleb (finalmente) le impose di prestare ascolto alle figure che lo accompagnavano tra cui la Tyrell credette di vedere addirittura il vecchio cieco del villaggio. Suo marito sembrava avere confidenza con quegli umani che parlavano della sua morte e di riportare il drago a Valyria.
    Col cavolo.
    "Neanche per sogno." -aveva parlato la lingua di Westeros, ma non si stava rivolgendo allo Stark. Era confusa, stanca, ferita...forse avrebbe fatto meglio ad accasciarsi e lasciar fare al Lord di Grande Inverno.
    "Mio figlio è Sangue di Valyria, se avete ancora un briciolo dell'onore del vostro antico ordine ci penserete due volte prima di toccare questa creatura." -quel poco che aveva scoperto sui Capicaccia d'Ebano nella biblioteca di Urman parlava di un antico e valoroso ordine che non si era arreso alla caduta della Libera Fortezza, benché dispersi e a volte scacciati persino.
    "Guardia della gente, caccia delle minacce. Il vostro dovere è venuto dunque meno, alla fine? La più grande delle minacce incombe sul nostro tempo e se non saremo pronti l'intero mondo cadrà con Valyria."
    Un colpo di tosse la zittì accasciandola nuovamente a terra.
    Avrebbe dovuto lasciare al marito tutto il resto a quel punto, ma il dubbio che la sua presenza fosse un peso ora non la sfiorava più.
    Aveva schiuso un uovo di Drago, unica dopo Rhaegar Targaryen.
    Ikarus non sarebbe più stato solo...

    CITAZIONE
    301 parole
  5. .
    La vita, per Caleb, era una sorpresa costante.
    Ogni istante che passava, qualcosa di nuovo succedeva: qualcosa a cui lui non era pronto, qualcosa che lo lasciava del tutto sbalordito.

    C'è chi dice che le sorprese sono il sale della vita, ma a quel punto la vita di Caleb aveva già il sapore dell'acqua marina... C'era davvero bisogno di altro sale?

    Evidentemente sì, visto lo spettacolo che gli si era parato davanti.
    Aconé, ferita e piena di bruciature, era circondata dai Capicaccia d'Ebano che, come lei, fissavano con un misto di sorpresa errore la strana creatura che era apparsa in mezzo a loro.
    Forse fu l'odore di bruciato, forse la pietra fusa, forse le ustioni sul corpo di sua moglie... o forse qualcos'altro, ma Caleb ebbe l'improvvisa consapevolezza che la strana creatura non fosse un semplice serpentello deforme..

    Lo Stark sarebbe corso incontro a sua moglie, frapponendosi tra lei ed i Capicaccia, i quali sembravano profondamente indecisi sul da farsi... Il che non poteva in alcun modo essere un buon segno.
    Tieni duro.. Avrebbe sussurrato Caleb malgrado l'apprensione. Qui ci penso io.

    Certo, non si sarebbe aspettato di veder apparire dal nulla una figura in abito cerimoniale...

    Sangue per sangue. Non avrei pensato che la morte di Mendaphilos sarebbe avvenuta così presto…o in questo modo.
    Quell'uomo aveva intenzione di vendicare il prete rosso che Caleb aveva abbattuto poco prima? Non sembrava avere intenti bellicosi, almeno in quel momento, ma la maschera d'argento rendeva estremamente difficile indovinare la sua espressione.

    Guardate vostra moglie e ditemi o Re dell’Ovest: vivrà per sedere al vostro fianco nel vostro regno o sarà regina solo delle vostre catacombe?

    Mia moglie vivrà. Disse senza ombra di dubbio. Vivrà e con me fermerà la fine di tutto.
    Erano lì per salvare i Sette Regni dall'arrivo di un mostro ben più grande di ciò che i Capicaccia avessero mai visto.
    Fermeremo la fine di tutto. Insieme. Avrebbe ripetuto, ripensando alle orribili visioni che il Corvo a tre occhi gli aveva mostrato. Erano arrivati fin lì, non potevano fermarsi in quel momento.

    Avrebbe tratto un sospiro profondo, cercando di calmare il cuore che batteva all'impazzata.
    Non era certo di cosa avesse detto Hranzo poco prima, quando aveva parlato in Valyriano alla figura sconosciuta, né era certo dei suoi obiettivi, ma forse poteva fare un tentativo.

    Il drago è parte di tutto questo. Il drago fermerà con noi l'avanzata della morte. Solo unendo le nostre forze potremo farlo, o presto saremo tutti sabbia in un deserto infinito... E non ci saranno più nemmeno delle catacombe su cui regnare.

    Hranzo.. Avrebbe provato a chiamare. Il destino e gli Dei ci hanno condotti fin qui, fino a questo momento. Sono diretto alla tomba di Sar Mell perché gli Dei mi hanno assegnato il compito di fermare l'avanzata della Morte. Ho ancora bisogno del tuo aiuto, la tua caccia e la mia caccia non si sono ancora concluse...


    460 parole
  6. .
    Nessuno aveva avuto da ridire sulle sue decisioni, riguardo all'assegnazione dei ruoli per questa indagine. Tolto Ryman, che non aveva aperto bocca, probabilmetne soddisfatto di poter investigare il torto subito dalla sua famiglia, sia Jared che Kyra avevano accettato l'idea di restare. Dafyn non gli aveva detto nulla, ma non sapeva dire se fosse contento delle scelte o meno. In quest'ultimo caso, comunque, si sarebbe dovuto attaccare. Aveva già impicciato il naso abbastanza, ci mancava solo che fiatasse.
    Ciò che gli sussurrò Corinna prima che le strade si separassero, ognuna volta ad un luogo diverso da investigare, non fece che confermare la sua fede, quasi cieca, in lei. Non poteva capire come potesse essere trovare proprio fratello in quello stato. Forse era ancor peggio del dolore che stava provando James, ma ciò che capiva benissimo era che Ser Forrester aveva ben più della tempra necessaria per questo compito.
    Una volta equipaggiato, iniziò a dirigersi insieme a Ryman verso il paese. Quest'ultimo era visibilmente frustrato per la partenza repentina, i piani che aveva per lui erano ben diversi. E il Frey aveva ben pensato di ritirare fuori l'argomento.
    << Più che incuria, penso che quanto sia successo lo abbia impensierito riguardo al suo seggio: ci pensi, le possibilità che qualcosa del genere possa essere successo pure a Willow Wood non sono nulle. Sono sicuro che ha deciso di partire in fretta ma a malincuore.>>
    Ormai, per Edwin, cercare di difendere la figura di Osmund era diventata una sorta d'abitudine.
    Arrivati in paese, le opzioni iniziavano a diramarsi: la Piazza dei Bottegai non era certo il luogo migliore per nascondersi, ma ciò che poteva interessargli era la taverna: in un piccolo borgo la gente si conosce abbastanza bene a vicenda, ciò che era estraneo alla loro comunità doveva essere spiccato facilmente, all'occhio di qualcuno di loro. Forse, tra i tavoli, qualche voce preziosa iniziava a circolare...
    Le stalle e i canili stavano ben più avanti, in Via del Cacciatore. Se l'assassino, e forse anche rapitore di Eve, era scappato, poteva aver rubato un cavallo, sempre che non si fosse trattato di una persona venuta ad alloggiare in paese regolarmente, all'apparenza. Forse gli stallieri sapevano di qualcosa o qualcuno.
    Le baracche oltre al fiume, per il momento, le avrebbe escluse, perché c'era un problema palese. Data la natura del fiume, non c'era alcun ponte di pietra, fisso, che permettesse l'attraversamento, ma un ponte di barche che veniva smontato ogni notte. Quel bastardo non poteva aver disposto e rimesso il ponte da solo, avrebbe fatto un bel po' di rumore. E guadare il fiume...certo, non era nel periodo in cui scorreva più impetuoso, ma già il solo guadarlo era un azzardo, e se aveva Eve Frey con sé....
    << Ser Ryman, ho un'idea: lei può andare a controllare le stalle in Via del Cacciatore. Forse l'assassino ha rubato un cavallo, sempre se non sia venuto come un forestiero qualsiasi...in ogni caso, uno stalliere potrebbe sapere qualcosa. Io andrò alla taverna per raccogliere informazioni. Forse alcuni hanno visto qualcosa e stanno iniziando a diffondere delle voci.>>

    511 parole
    Edwin propone di fare così: Ryman può andare a controllare le stalle e chiedere se dei cavalli sono stati rubati o se sia arrivato un forestiero. Edwin invece andrà a chiedere informazioni nella taverna di paese, nel caso alcuni abbiano visto robe e stiano iniziando a raccontare ai conoscenti.

    Qui di seguito l'equipaggiamento che si porta dietro:
    -Corazza di acciaio (Riduzione danno 8, peso 6)
    -Spada lunga di ferro (+10 Atk, +6 Dif, peso 8)
    -Arco in legno (+7 Atk, peso 4)
    -Frecce (30)
  7. .






    L
    e fu quindi affidato il gruppo di ricerca.
    Cercò in una qualche maniera di svegliarsi, ancora mezza rincoglionita per la nottataccia passata.
    Fece cenno di assenso ad Edwin. Diede l'ultimo morso al pane imburrato e senza farsi troppo pregare, si alzò dal tavolo per organizzarsi. Doveva prima avere informazioni sulla ragazza, chi l'aveva trovata, fare un sopralluogo sul luogo dell'omicidio...
    Cazzo, era come tornare a indagare sulla sparizione di Will.
    Le venne un brivido lungo la schiena, che cercò di scrollarsi via con un rapido movimento di spalle.
    Alzata dal tavolo, la seguirono a ruota i gregari, ben poco contenti di lasciare quelle deliziose salsicce brasate lì... Mogge se ne prese una e continuò la sua colazione mentre camminava con il resto del gruppo. Di quell'uomo si poteva dire tutto, tranne che non arrivasse in fondo ai suoi obiettivi.
    Presi tutti i suoi a carico, si avvicinò a Edwin.

    «Ho ritrovato mio fratello privo di memoria dall'altra parte del Nord con solo un medaglione e un lembo del suo vestito. Non ti preoccupare Ed. Sia dell'omicida sia di... »


    gli sussurrò passandogli accanto in nonchalant mentre si dirigeva verso l'esterno con il gruppo di ricerca.
    Gli battè la mano sulla schiena e come si era avvicinata, così si allontanò dal nuovo Lord per seguire i corridoi che conducevano verso l'esterno.
    Fu Dafyn questa volta ad avvicinarsi a lei.

    «Sì, Dafyn. »


    gli rispose con un sorriso.
    E per gli Antichi, il sorriso di Corinna non aveva mai nulla di positivo, ma quella volta ne aveva davvero della pazza.

    «Non vedo l'ora di scoprire cosa hai in serbo per me... amo le sorprese, soprattutto se poi posso farne anche io di ricambio. Lo sai che sono un'ottima cacciatrice? »


    Nel corridoio recuperò tutti quelli che le erano stati affidati per il gruppo di ricerca.

    «Signori... consiglio a tutti di prendervi armature e armi. Possibilmente evitate quanto più metallo potete. Stiamo andando in una foresta in cui non sappiamo se il nostro allegro assassino ha colleghi su ogni fottuto albero o se si tratta solo di un povero pazzo in solitaria. Ma ha già ucciso, non si farà scrupoli a rifarlo probabilmente.
    Meno metallo vuol dire meno rumore, potremmo addentrarci nei luoghi e indagare senza destare particolari attenzioni. Consiglio inoltre corde e archi. Non sappiamo se trovandolo tenterà la fuga o meno, ma dovremo essere preparati eventualmente per catturarlo.
    Vi attendo tra dieci minuti al luogo di ritrovamento di Leonarda. Fate velocemente.
    »


    Corinna dal canto suo andò nelle sue stanze, recuperò il necessario e si premurò che Vendetta la seguisse.
    Guardò poi il cane, che al solo vedere Corinna si era messo ad agitare la codina mozzata in festa.

    «Dai, sacco di pulci, anche tu. Magari così riuscirò a trovarti un nome decente... vediamo che sai fare. »


    Il cane non si mosse, continuando a tenere la lingua fuori dalla bocca ed ansimare con una gioia del tutto immotivata.
    Corinna lo guardò perplessa.
    Anche Vendetta in effetti.

    «Ah sono abituata con Ven...vieni bello! Vieni qua! »


    disse, battendosi una mano sulla coscia. Ormai era così tanto abituata con Vendetta che bastava uno sguardo per intendersi che ora, a dover dare ordini semplici e chiari a un altro animale, le sembrò strano. Non doveva quasi mai dire a Vendetta di seguirla, ma avrebbe dovuto ricominciare da capo con il cane...
    Gli mise velocemente una corda all'anello del collare, e si diresse verso fuori.

    Corinna arrivò sul luogo del ritrovamento di Leonarda a cavallo di Bucefalo, mentre i suoi compagni andavano a piedi e tenevano al guinzaglio il cane, smanioso di fare qualcosa con quei nuovi bipedi che gli volevano bene.
    Bucefalo cercò un paio di volte di calciare il cane che si era messo ad annusargli la coda, ma il canide sembrava del tutto non preoccupato per la sua stessa vita.
    Corinna arrivò, e così fecero anche tutti gli altri.
    Con la grazia degli Antichi, avevano ben pensato di prendere i segugi con loro.

    «Mi chiedo perché spostarla... »


    rispose a Dafyn, o meglio quasi chiedendosi da sola.
    Corinna si avvicinò al presunto luogo di ritrovamento.
    Guardò per terra... a esclusione dei segni di piedi lasciati dal porcaro, non poteva essere impossibile sperare in qualche traccia lasciata dall'assassino. Leonarda non poteva essersi materializzata lì dal nulla.
    O era morta lì o ce l'avevano portata.
    Cercò di individuare nel terreno tracce di trascinamento diverse da quelle lasciate dal porcaro o tracce delle scarpine di Leonarda, per capire se si fosse mossa da sola con le sue forze fino a quel punto.

    «Sappiamo se manca qualcosa dal corpo di Leonarda? Gioielli, lembi di tessuto, pinze per i capelli...? »






    767 parole
    Ora con un attimo di calma indico l'inventario mio e dei gregari che ci prendiamo appresso.
    Prendo su anche il cane perché non lo ruolo quasi mai e ho bisogno che mi diventi un pochino più intelligente.

    CORINNA
    Calzettoni di lana (+10% Res freddo)
    Scarsella bianca (+7 Attrazione, +2 posti zaino)
    Stivali cuoio da uomo (+5 Attrazione, +15% Res freddo)
    Corazza donna serpente (Rid danno 9, peso 6)
    Corno da caccia
    Arco lungo (10 atk, peso 6)
    Frecce in metallo (2 atk)
    Pugnale Forrester (nascosto negli stivali, 7 atk, 2 dif, 2 peso)
    Spadone in acciaio a due mani (riposto sulla sella, 19 atk, 12 dif, 12 peso)
    Ascia in ferro (11 atk, 5 dif, 8 peso)
    Cavallo Bucefalo (cavallo da guerra)+redini+ferri+sella da guerra
    Vendetta
    Doberman(For 4, Int 3)

    HORB
    Armatura di cuoio borchiata
    Spada lunga in ferro (10 atk, 6 dif, 8 peso)
    Arco lungo (10 atk, peso 6)
    Frecce in metallo (2 atk) (x13)

    MOGGE
    Martello in ferro (11atk, 6dif, 9 peso)
    Arco lungo (10 atk, peso 6)
    Non ha attualmente frecce, farà a prestito con Horb quindi le smezzo dal suo inventario (x12)

    KAFFER
    Lancia in acciaio (14 atk, 6 dif, 10 peso)
    Scudo in legno (4atk, 8 dif, 5 peso)

    Spero di aver messo tutto.
  8. .






    C

    orinna, all'entrata di Edwin in sala, portatore di tetre notizie, rimase un attimo interdetta.
    Certo, la sua uscita era stata strana ma sicuramente la rossa di Ironrath non poteva immaginare fosse per un omicidio.
    Per una volta gli Antichi Dei sembrarono volerle bene.
    Non era nessuno che le era caro, per una volta.
    Quanto si poteva essere egoisti a tirare un sospiro di sollievo per un omicidio? Forse una vocina le suggeriva in cuor suo che avrebbe dovuto mostrare almeno un po' di emozione, almeno di fronte ai parenti della vittima ma...
    L'unica cosa a cui riusciva pensare era "non è nessuno dei miei". Forse era quello che aveva creato la guerra. Essere lieti di avere il clan, il gruppo, la famiglia unita più che la salvaguardia di tutti. Quando si è disperati, si guarda ai propri compagni e si è ciechi nei confronti dei dolori altrui.
    Voleva sentirsi in colpa, ma non ci riusciva.
    Mantenne comunque una certa freddezza, non facendo trasparire nulla al di fuori per non sembrare sconveniente.
    Ecco, ecco che un altro pensiero sorgeva nella mente della ragazza. Dopo l'iniziale sollievo, si insinuò l'ansia della realizzazione che c'era qualcuno a castello, lì dove reputavano di essere al sicuro, con le mani sporche di sangue.
    Attenzione, non era l'ansia della morte a preoccupare Corinna, e nemmeno la vista del sangue la inquietava. Era più il non riconoscere il lupo nel gregge...
    In guerra di morti e feriti, di viscere e sangue se ne vedono a quantità ciclopiche, la ragazza ne era diventata quasi del tutto assuefatta e non le procurava più nessun fastidio il rumore umido delle coltellate nella carne.
    Ma in guerra il nemico è chiaro, è quello con i colori opposti ai tuoi, semplice.
    Qui?
    Tutti, anche lo sguattero della cucina sarebbe potuto essere.
    Guardò Dafyn, scrutò poi ogni viso. Non le pareva si fossero allontanati da lì... era qualcuno da fuori probabilmente.
    Bevve un sorso d'acqua, finendo il bicchiere.
    No non sarebbe partita. Oltre che a scoprire che cosa Dafyn avesse contro di lei, non voleva lasciare da solo Edwin in un castello circondato da assassini.

    Corinna dormì, certo, ma con un occhio aperto.
    Si fece dare una stanza da letto con altre tre brande. All'inferno le dicerie sul suo conto e sui tre uomini che dormivano in stanza con una ragazzina. Se qualcuno voleva ammazzare uno dei suoi avrebbe dovuto svegliare tutti gli altri.
    Vendetta sembrava percepire l'ansia della ragazza.
    Sdraiata nel letto, guardava il soffitto. Un raggio di luna pallido illuminava come una lama d'acciaio il soffitto. Si vede le tende alle finestre non erano state tirate bene, e quello spiraglio di luce inquietante illuminava la stanza quanto bastava per tenere sveglia Corinna.
    I tre gregari, invece, sembrarono ben poco preoccupati dalla luce.
    Vendetta, che in quel momento sembrava essersi ricordata tutto di colpo di essere un gatto cresciuto troppo, era sdraiata parallelamente all'amica bipede, come una piccola sfinge. Si stava godendo con estremo piacere i grattini sul capo, socchiudendo gli occhi e facendo le fusa.
    Non sembrava condividere le ansie di Corinna.
    Anche il cane sembrava totalmente all'oscuro degli avvenimenti esterni... a pancia all'aria, ai piedi del letto di Corinna, sognava probabilmente di correre dietro a una lepre.

    «Che faccio Ven? »


    Il micio aprì un occhio, quasi disturbata dalla voce di Corinna.

    «Vorrei tornare a casa, dico davvero. »


    sussurrò Corinna, per non svegliare gli altri.

    «Mi manca... mi mancano i miei genitori, Wood... devo anche risolvere quel casino di mia nipote... »


    parlava a ruota libera, perfettamente cosciente del fatto che non avrebbe avuto nessuna risposta.

    «Ma non voglio lasciare in questa situazione di merda Ed. E più che lui, mi preoccupa anche quel Dafyn del cazzo. »


    Vendetta comprese forse che l'umana stava blaterando cose a caso, tornò a godersi i grattini ignorandola.

    «Cosa può aver scoperto? Il mio incidente...? Per gli Antichi, sono passati mesi, e avevo fatto in modo che il Maestro non ne facesse parola con nessuno... e anche se fosse? Va bene, sai che sono sterile, cosa vuoi fare? Minacciarmi di dirlo ai miei genitori? Rovinarmi il mio futuro matrimonio? Sono già perfettamente coscienti che non ci sarà uomo al mondo a volermi, dubito che la mia...deformità sia motivo di scalpore per loro. Magari di dolore, certo.
    I bambini che ho ucciso? Non credo che sia uomo da farsi problemi per queste tematiche... che abbia compreso la mia maledizione? Cazzo sarebbe un genio indiscusso, ma comunque non credo possa essere motivo di ricatto. Molti altri l'hanno come me, e anche se fosse come vorrebbe dimostrarlo? Dicendo che una gazza ladra gli ha consegnato una lettera? Wow, davvero una prova schiacciante.
    »


    Vendetta appoggiò la testa sulle proprie zampe, facendo finta di dormire o almeno provandoci.

    «Vorrei solo tornare a casa Ven, vorrei tornare a casa e vivere per un attimo la mia vita di prima. Mangiare i dolcetti del cuoco, andare a caccia con Wood e mio padre, sentirmi sgridare da mia madre... »


    Un sospiro.

    «Cazzo ho solo diciannove inverni. Non è... giusto. »


    Vendetta iniziò ad agitare la coda, innervosita dalla mancanza di silenzio.

    «Voglio tornare a casa, ma come al solito qualcosa va storto. Dovevo solo accompagnare Ed, mandare qualche lettera e andarmene al Nord. E invece sono incappata in intrighi di questo cazzo di palazzo di fango, circondata da rane e rospi, e pure un omicidio. E come se non bastasse sono pure minacciata da uno sconosciuto, che pensa di fare lo sbruffone con me e di ricattarmi senza avere conseguenze forse. Mi vogliono fuori da qua, forse perché sanno che sono in grado di combattere e potrei essere un buono scudo per Edwin. Penso c'entri la mia amicizia con lui credo, se no non vedo perché farmi pressioni per andare...
    Ma voglio solo casa mia, capisci?
    Perché devo combattere la guerra di tutti ma non posso mai tornare a casa? Sembra che io sia maledetta, sembra che gli Antichi mi vogliano mostrare come non sia il mio destino tornare a casa.
    Cosa ho fatto di male? Ho rispettato i comandi, ho combattuto quello che potevo combattere, ho... mi sto muovendo anche per vendicare Lionel, mio fratello e mio zio. Cosa devo fare di più?
    »


    Vendetta sembrò apprezzare quel momento di pausa, smettendo di muovere la coda.

    «Perché gli Antichi mi stanno impedendo di tornare a casa ora, mettendo in mezzo anche questa storia di questa Leonarda?! »


    A Mogge forse andò di traverso un blocco di saliva da tanto stava russando. Tossì due volte e si rigirò nel letto, senza nemmeno aver aperto occhio.

    «Domani farò un'altra preghiera agli Antichi... voglio tornare a casa Ven, sono tanto stanca, le ossa mi fanno male e sono stanca... a vent'anni dovrei mangiarmi il mondo, lo so, ma sono solo stanca. Vorrei chiudere gli occhi e non pensare più a nulla.
    E mi manca Will.
    »


    Come al solito, il pensiero di suo fratello si intrufolava nella marea di altri pensieri senza chiedere permesso o scusa. Arrivava e faceva male come sempre.

    «Lui saprebbe cosa fare, lui saprebbe cosa dire... mi manca Will... domani pregherò anche per lui. »


    E con queste ultime parole, praticamente strascicate tanta era la stanchezza, gli occhi verdi si chiusero.

    All'alba, tutto sembrava girare in maniera... assurda. Non c'erano pianti, grida, casini e rumori. Il castello sembrava riprendere la sua vita quotidiana ma in un silenzio tombale.
    La colazione si dispiegò in pochi bocconi di cibo e tanto silenzio, interrotto solo da qualche commento fugace.
    Corinna era lì, quasi come un fantasma. Mangiava e beveva, senza proferir parola ma ascoltando tutto. Si sentiva quasi come un arazzo: presente in sala, sotto gli occhi di tutti, ma inconsistente e inutile.
    Forse era la stessa maniera in cui si sentivano i suoi gregari.
    Prese un pezzo di pane, lo cosparse con una virgola di burro, il minimo indispensabile per reggersi in piedi durante la giornata.
    Era così bello essere invisibile, ma allo stesso tempo così estraniante. In realtà nemmeno stava ascoltando quello che dicevano i commensali, sicura che a nessuno sarebbe importato di rivolgersi a lei. Guardava la mollica del pane imburrata, con sguardo vuoto e anche un pochino assonnato. Era rannicchiata nelle sue stesse spalle, come se si vergognasse per una volta di occupare spazio nel mondo. Curva, con il coltello da burro in mano, si limitava a fare pochissimi gesti meccanici e calcolati.
    Si sentiva una estranea nel dolore altrui.
    Che fare? Che dire...?
    Il silenzio sembrava l'unica soluzione a tutto.




    1404 parole
  9. .
    “Non capisco o seguo bene il vostro ragionamento Mylord, ma che motivo avrebbe Ser Duran di avercela con voi?”
    il cavaliere era confuso ed indignato allo stesso momento. Non aveva sentito le accuse che erano state mosse verso il Vorys, ne Vicare era stato prodigo di dettagli.
    “I bambini così piccoli si ammalano spesso, ed il viaggio… non è stato comodo per vostra moglie, non su quella nave. Come avrebbe potuto causargli un malanno? Lady Astrid non ha mai lasciato solo vostro figlio, sarebbe stato impossibile fargli qualcosa senza essere visto dagli uomini dei Grafton”
    il cavaliere non si lasciò andare in ragionamenti troppo complessi: Ser Bar Emmon era stato sui medesimi ponti scoperti che anche loro avevano affrontato e per quanto potesse avere Astrid e Kristoff in antipatia, spingersi a compiere un’azione del genere senza essere visto da alcuno era forse troppo da ipotizzare per lui.
    “però capisco quello che dite, Ser Duran è sempre stato freddo nei vostri confronti, è palese che non rispetti il vostro ruolo.”
    che casinooo
    allora, qui la cosa è un po' complicata almeno per me XD
    in ordine abbiamo, 1) in detto non detto sulla “missione” che ti porti a sincerarti delle condizioni di Astrid ma che nasconde altro 2) Duran vi ha solo insultati, non ha confessato niente di compromettente 3) le accuse che gli lanci sulla malattia di Kristoff è solo frutto delle tue idee (ho letto la quest, se mi sono sbagliato su qualcosa liberissimo di farmelo notare)
    4) Duran ti ha si esautorato ma non in maniera troppo dura e non è che tu abbia fatto molto per rimetterlo al suo posto, del resto sei un lord, lui solo un cavaliere
    quindi il Thorne crede che tu stia dicendo il vero, ma non sa bene su cosa.

    “Qualsiasi cosa ci sia sotto…io sono fuori Conrad, ma una volta messa al sicuro la mia famiglia proverò a ottenere giustizia.”
    l’altro allungò la mano verso il neo lord.
    “mi dispiace separarci ora, ma non c'è nulla più importante della propria famiglia. Se posso fare qualcosa per voi mio signore, non avete che da chiedere, per il resto spero che avremmo la possibilità di rincontrarci in futuro”
    236 parole
    il buon cavaliere ti offre il suo aiuto, sta a te decidere se e come sfruttarlo, o se sarà qualcosa che si sentirà di poter fare
  10. .

    11 febbraio
    basso valyriano
    lingua comune
    lingua dell'estate
    alto valyriano
    ANTICO LINGUAGGIO
    Jolland, lingua comune


    Le fiamme avevano reagito in qualche modo alla sua rabbia, o meglio, avevano reagito alle parole in antico valyriano con cui l'aveva espressa. Caleb in qualche modo doveva averci visto giusto, quella zona era intrisa di magia e lui ci si era infilato proprio in mezzo. Allo Stark serviva quello stramaledetto uovo di Drago, ma non c'era una goccia d sangue valyriano, o di magia degli Antichi, nelle vene di Aconé per permetterle di attraversare incolume quella barriera di fuoco.
    Le restava un solo tentativo da fare prima di tornare indietro sui suoi passi.
    "Se sono stati i qohorik a farci questo, mio marito ci vendicherà ancora prima di Volantis. Ve lo prometto, ma devo recuperarlo prima di fuggire." -tentava di rassicurare in qualche modo sia i soldati feriti sia Adharos che probabilmente sarebbe volentieri rientrato ad Urman in quel momento. Ma la Tyrell non aveva bisogno di altre attenzioni sul posto, né di essere coinvolta in un conflitto straniero.
    Lei aveva bisogno di Caleb.
    "Conosco i rudimenti della Medicina. Mi occuperò di voi io stessa, nel frattempo avviatevi al villaggio. Vi raggiungerò non appena avrò recuperato il mio pugnale." -ed in effetti la Rosa invitò Jolland ad avviarsi con Bohras ed Adharos mentre i suoi occhi si portavano a perlustrare il bagaglio che aveva recuperato dal carro e l'erba umidiccia che ricopriva il campo dello scontro.
    Non era un pugnale però ciò che la fanciulla stava cercando.
    Non appena fu stata sicura che non v'erano più occhi indiscreti sulle sue spalle, Aconé si avvicinò nuovamente alle fiamme, stavolta tenendo però tra le sue mani bianche il cimelio più prezioso che aveva con sé: l'uovo draconico che era appartenuto al suo primo marito riposava tra le sue mani come un neonato in fasce. Bianco e violaceo, le sue scaglie rilucevano allo splendore delle vicine fiamme. Non avrebbe avuto l'ardire di gettarlo nel fuoco come in passato avevano fatto molti nobili reali, fallendo miseramente. Voleva però osservare se quella sorta di magia che aveva percepito reagisse in qualche modo a quella che ora riposava tra le sue mani.
    "Thraur...dimmi che non sono pazza a pensare che possa servire a qualcosa..." -sospirò sussurrando la sua preghiera nella lingua dell'antica Valyria: "Questo uovo è legato a Galuadh Orwen Targaryen, sangue del mio sangue, figlio del Principe Daerion Targaryen, della stirpe dei Signori dei Draghi di Valyria." -si augurava forse che delle fiamme la comprendessero? Capissero la legittimità di ciò che domandava?
    "Appartiene alla covata che ha fatto nascere il nobile drago Ikarus ed il seme del Drago riposa anche tra le sue scaglie." -doveva credere che quell'uovo fosse fecondo, che potesse rappresentare una speranza per l'intera umanità. Osò di più...
    "In nome di questo sangue, in nome del fuoco che brucia qui dentro, vi imploro di aprirmi la strada."

    CITAZIONE
    466 parole
    Provo ad ingannare i tipi per evitare assistano a sta scenetta da folle.
    Lo scopo principale sarebbe vedere se le fiamme reagiscono all'uovo in qualche modo. Se poi mi fanno passare tanto meglio XD
  11. .
    Caleb avrebbe digrignato i denti con frustrazione. Sebbene provasse una profonda ostilità per quel prete eretico, l'idea di aver impedito che Ikarus venisse salvato non era semplice da digerire.
    Avrebbe abbassato il capo con un sospiro mesto, guardando il drago con la coda dell'occhio mentre il suo interlocutore sospirava a sua volta.

    Gli Dei possono essere crudeli. Non siete qua per coincidenza, voi dovete essere il Re d’Occidente diretto alla tomba di Sar Mell.

    Una flebile speranza si accese nel cuore dello Stark, che quasi non credeva alle sue orecchie. Perché qualcuno conoscesse al contempo la sua identità e il suo piano, quel qualcuno doveva avere mezzi straordinari.
    Che siano...? Pensò, improvvisamente emozionato.

    Il mio nome è Hranzo, Primo esploratore di questa caccia.

    Quelle parole non potevano che significare una cosa, e quella era una benedizione inaspettata.

    Guido i Capicaccia d’Ebano in questa spedizione da cinque mesi…spero foste a conoscienza che il nostro fato fosse inevitabilmente intrecciato, vostra maestà.

    Caleb chinò il capo in segno di rispetto, dopodiché avrebbe rinfoderato Ghiaccio e allungato la mano destra per stringere quella di Hranzo.
    Sono l'uomo che cercavate, e voi gli uomini che cercavo. Avrebbe risposto con sicurezza. Il fato ci ha riuniti perché potessimo portare a termine il nostro obiettivo.

    Si sarebbe inginocchiato vicino a Ikarus, posando una mano sul muso della bestia.
    Mi dispiace di non essere arrivato in tempo.. Avrebbe sussurrato nella lingua comune. Pensavo di fare in tempo a salvarti... Mi dispiace tanto. Avrebbe sussurrato ancora, allungando la sua mente verso di lui nella speranza di potergli comunicare il suo dispiacere... e scoprire se il drago avesse delle ultime volontà da trasmettere al futuro.
    Ma forse il drago era già morto.. Ed era tutto troppo tardi.

    Io e lui ci conosciamo da molto tempo... Non sempre siamo stati dalla stessa parte, ma.. Speravo di salvarlo. A quanto pare, il fato ha deciso che il suo compito fosse quello di farci incontrare, Hranzo. Avrebbe commentato una volta concluso il dialogo (o forse monologo) con il drago.

    Chi vi ha annunciato il mio arrivo? Avrebbe poi domandato con curiosità, sebbene temesse che le fonti dei capicaccia fossero destinate a rimanere segrete.
    Poi, come folgorato da un'improvvisa consapevolezza, avrebbe posto una seconda domanda. Il drago era accompagnato da qualcuno, quando lo avete avvistato per la prima volta?
    Se Ikarus era lì, dove diamine si trovava Rhaegar?

    380 parole
  12. .
    Di base Edwin non ferma Cora se decide di partire, è l'ultimo che costringe a sopportare ste altre rogne.
    Però ha già un nome che gli squilla in testa, squilla male e teme che Cora possa entrare in qualsiasi tipo di mirino....
  13. .
    In realtà sono titubante sul da farsi. Vorrei partire per il Nord e farmi gli affaracci miei, ma il signorino Dafyn mi puzza di cavolo marcio e non mi fido manco per errore a partire. Vorrei sentire che mi dice il mio compare di quest Ishu, non so cosa decidere.
  14. .
    tutte le religioni sono state pubblicate e disponibili per il pubblico giubilio.
    prossimamente verranno reworkati i vari Adder e inserito un pratico specchietto per conoscere dove i culti sono diffusi
  15. .
    Ecco un tipico tipetto tipeggiante.
    Caleb, malgrado il suo miglior tentativo di muoversi in silenzio per raggiungere Ikarus, si imbatté in un uomo sconosciuto dalla carnagione scura. Questi, però, non sembrava intenzionato a vendicare la morte dell'uomo nella veste rossa che si trovava ora ai piedi di Caleb, col perforato dal pugnale dello Stark.
    No, lo sconosciuto si era avvicinato con... Calma, per quanto le circostanze potessero consentirlo. Certo, teneva comunque le mani sulle impugnature delle sue armi, ma era difficile biasimarlo per ciò.

    Lo sconosciuto avrebbe provato a parlare in.. Quelle che a Caleb sembravano almeno due lingue diverse, prima di passare finalmente al basso Valyriano.

    O avevi qualcosa contro Mendaphilos?

    Lo Stark non era sicuro di quale fosse la mossa migliore da compiere in quel momento... Era possibile che lo sconosciuto stesse solo cercando di distrarlo per far sì che i suoi alleati lo accerchiassero, ma era difficile dirlo... Perché rivelare la sua presenza, allora?

    Fece una smorfia, spostando lo sguardo su Ikarus.

    Non avevo nulla contro di lui. Avrebbe risposto a bassa voce, ammiccando verso l'uomo nella tunica rossa. Ma lui aveva qualcosa contro questa lucertola. E preferisco che questa lucertola rimanga viva. Spiegò spiccio. E voi? Come mai siete venuti fin qui? Sai cosa sia successo al drago?
    Avrebbe domandato a sua volta, tenendosi quella montagna vivente che era Ikarus alle spalle per poter controllare al meglio i dintorni... Anche se non era detto che il termine "vivente" fosse adeguato, in quel frangente..

    Una quantità enorme di domande affollava la testa di Caleb, ma in quel momento non aveva la possibilità di fermarsi a riflettere sulle potenziali risposte.
    Come ti chiami? Avrebbe domandato poi, come a voler stringere amicizia lì, in mezzo ai nemici.

    *****

    Caleb lo avrebbe ammazzato.
    Non solo era stato meno utile di Aconé in quello scontro, ma aveva pure lasciato che fosse la Tyrell a fare il lavoro sporco!
    E ora la Lady che avrebbe dovuto proteggere era sconvolta da ciò che aveva appena fatto.. Tanto che avrebbe gridato qualcosa alle fiamme in una lingua sconosciuta mentre battevano in ritirata.

    Quantomeno avrebbe provato a radunare i cavalli, sperando che questi non provassero ad anticipare il lavoro dello Stark con un colpo di zoccolo, in modo che la carovana potesse ripartire... Nella direzione opposta a quella in cui si stavano muovendo fino ad un istante prima, ma d'altronde c'era un motivo se Caleb era partito da solo, preferendo lasciare la carovana nei pressi del villaggio, no?



    Arriveranno tempi migliori, in cui avrò più di venti minuti per postare...
165 replies since 5/7/2016
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