Votes taken by LucianiGDR

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    Philipp Waynwood • 10 Feb 286 • Sera • Approdo del Re, Fortino di Maegor
    La Fortezza Rossa era in allerta, nel Fortino di Maegor i membri altolocati del Concilio Ristretto erano stati scortati al 'sicuro' o almeno Philipp, Maestro delle Leggi, ci sperava poiché aveva lasciato nei suoi alloggi il lavoro serale e continuava ad attendere quel censimento che aveva richiesto da una delle Porte della Città. Una delle Cappe Dorate presenti, poco dopo che la porta di una delle stanze in cui erano entrati si era chiusa, gli fece presente che un Capitano chiedeva di lui. Lord Waynwood non esitò "Se è il capitano Longwaters fatelo passare, la Corona attende sue nuove" e con la mano fece gesto alle guardie di porta di aprirla. Spalancata quella lo avrebbe trovato li, con i fascicoli del censimento tra le mani, sembrava pensieroso e Philipp non era nuovo da sparate dirette "Sir Laenor giusto? Venite! Vi attendevo" e gli fece cenno di accomodarsi su di un divanetto che era posto lì, in quell'intermezzo del cuore della Fortezza Rossa "Come vedete viviamo un po' nella paura" sorrise "Forse anche per questo potete aver maledetto la mia scelta di censire i profughi... ma presto! Ditemi pure di questi fuggiaschi" il suo fare, forse sbrigativo, forse amicale, lo avrebbe aiutato a rendere quel momento formale meno serioso? Meno triste? Approdo del Re non viveva bei momenti e Philipp lo sapeva bene! Erano tanti i problemi che affliggevano la sicurezza della città posta a Capitale dei Sette Regni, erano altrettanti i problemi della povera gente e questo dannato Sentiero Luminoso non rendeva le cose facili. La notizia della caduta di Sweetport Sound era parsa a Philipp come 'comica' se pensava che i suoi uomini, lance Waynwood e Frey, erano andate a liberare proprio coi Sunglass Rosby dai ribelli per poi sentirsi dire cosa? Che il loro castello ora aveva subito la stessa sorte! Comico, certo, drammatico nella comicità! Ma Philipp si era preso anche quell'impegno e del resto avrebbe delegato la stessa lama che aveva liberato Rosby ora per liberare l'altro castello.



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    L'acqua continuava a scagliarsi contro gli scogli, una leggera brezza li avrebbe colti insistentemente come a significare che anche i venti e i Sette Dei stettero veramente guardando quel giuramento. Eivor si sarebbe alzato da cavaliere davanti a suo zio Duran, ora era un cavaliere dei Sette Regni ed una mano non solo del Re, ma anche e soprattutto degli Dei! Il ragazzo porse la mano al mentore, quella che si scambiarono fu una stretta potente, vigorosa, piena di significato e mentre il giovane prometteva di non deluderlo Duran, come digrignando i denti, rispose "Ripeti queste parole quando il nostro stendardo avrà trafitto il torace di quei dannati ribelli" una frase piena di odio, terrore, rancore e cattiveria non rivolti contro di lui, per carità, quanto contro il loro obiettivo e nemico. Gli avrebbe quindi battuto sulla spalla e indicato la via del porto, era tempo di rientrare e prepararsi, li aspettavano tempi duri, anzi, durissimi e senza intermezzi. Di lì a poche ore, forse al massimo giorni, sarebbero salpati per il Mare Stretto, verso le isole del Golfo delle Acque Nere, la Roccia del Drago e le altre isole e castelli che - ahimè - giacevano sotto il controllo dei ribelli del Sentiero Luminoso.

    //205
    Temporalmente sono fuori di 1gg ma ufficialmente dovrei essere dentro in considerazione del 25 aprile.

    Comunque possiamo anche chiudere?
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    26 Gennaio 286・Porte di Yronwood・Yronwood
    ➠Riven Yronwood
    Sarebbe stata dura, la ragazza figlia di quel signore ora avrebbe avuto di che affrontare in città se il culto occulto del Sentiero Luminoso si sarebbe voluto rifare su di lei ed i suoi alleati. Una strada tortuosa, ancor prima che in salita, ma tutto era affrontabile e la scelta di affidare a Ygor il consolare vedove e parenti non poteva che essere un'idea vincente "Aye milady, provvederò ma un soldato sa a cosa va incontro" e mentre la sua signora si incamminava a Palazzo dietro la colonna armata lui, per eseguire gli ordini, avrebbe preso un'altra strada.

    Il cammino non sarebbe stato lungo, Yronwood era una città - castello contenuta e il palazzo della sua famiglia non avrebbe distato a lungo. Gran parte degli uomini che l'avevano accompagnata in quella operazione si sarebbero diretti chi alle stalle, chi alle caserme, chi a casa mentre lei, Riven, era già a casa alle porte del palazzo degli Yronwood. Una picca sbattuta al suolo ruppe il silenzio, l'attenti di una guardia in segno di rispetto per, la seppur piena di polvere delle montagne, figlia del loro signore era una cosa dovuta. Poi il cenno verso le stanze nobili, un servo le avrebbe fatto trovare una tinozza per sciacquarsi all'ingresso della stanza dove, su di un trono ligneo scuro, il padre sedeva attorniato da tre scribi ed il maestro del castello. "Figlia!" esordì rallegrato "Ho saputo... una staffetta mi ha informato dell'esito infausto" non appariva scocciato "L'importante è che siate viva... raccontatemi" e con un gesto avrebbe congedato quella corte informale che lo aveva attorniato fino a prima.

    parole: 265//


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    26 Gennaio 286・Porte di Yronwood・Yronwood
    ➠Riven Yronwood
    C'erano voluti due giorni, due giorni di per battagliare, due giorni per scandagliare quella residenza in collina, due giorni per capire che quello che cercavano era fuggito, perso, scivolato tra le mani. Ora, erano lì, alle porte di Yronwood, mentre la fila degli uomini che si erano prestati a quella missione rientrata in città. Chi ferito, chi acciaccato, chi portava su di una barella i defunti - tanti, troppi - che quella missione aveva causato per cosa? Un pugno di mosche!

    Riven osservava la colonna marciare in città, quell'ufficiale in congedo al servizio di suo padre era al suo fianco "Milady... vi assicuro che abbiamo provato in tutti i modi ad aprire per tempo quella botola ma erano già fuggiti" disse Ygor quasi ringhiando tra i denti deluso di come, de facto, fosse andata la cosa. L'uomo le avrebbe tratteggiato un quadro che anch'ella, in prima persona, aveva potuto vedere bene. Gli avversari del Sentiero Luminoso avevano venduto cara la pelle, i vertici presenti in quella villa sulle colline erano fuggiti da un tunnel che presumibilmente portava lontano - o forse in città? - e tutta l'operazione si era de facto esaurita in un fallimento ahimè per tutti loro.

    Videro entrare l'ultimo fante entro le porte della città di suo padre, Ygor allora la esortò "Non abbattetevi, a volte serve arrivare al fondo per risalire" quello che rimaneva da capire era cosa lei volesse fare ora con il Sentiero Luminoso ancora una volta a piede libero. La catena di quella Setta era ancora stretta attorno alla città della sua famiglia? Che canali avevano con la capitale? Come poteva incidere per arginare quei ribelli? Molti i punti interrogativi che l'avrebbero tediata oltre a dover giustificare - prima o poi - il fallimento. Suo padre le aveva dato corda, circa, insomma le aveva comunque dato fiducia e gli uomini che l'avevano accompagnata non erano certo dei tirapiedi. Però avevano comunque fallito.

    Ripartiamo da qui (!)
    chiuderò e riassumerò l'altra ma intanto andiamo avanti qui SlasherShane

    parole: 319//

    Il tempo di risposta disponibile é una settimana dall'ultimo post. Se si é impossibilitati a rispondere nel tempo stabilito basta comunicarlo nel topic assenze informando su quando si tornerà attivi. Se non ci saranno comunicazioni, il pg salterà il turno e sarà mosso come png dallo staff se necessario per quel turno. Ogni turno di *assenza*costerà un malus del 10%in punti esperienza.

    Il moderatore ha tempo una settimana per rispondere. Se é impossibilitato incaricherà un altro mod di occuparsene.
    Se dopo una settimana il topic non avrà ricevuto moderazione, i pg potranno proseguire in libera muovendo eventualmente altri png e riceveranno un "risarcimento" del 10% in punti esperienza a fine quest.

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    Eivor Bar Emmon - Edrick Manderly - Wyaria Manderly -23 febbraio 286 • Porto Bianco -Sala del Trono • Sera

    Come un palloncino gonfiato da un fanciullo così Lord Manderly avrebbe preso forma alle parole di suo figlio - Edrick - ma anche del giovane Bar Emmon che ne chiedeva la presenza sul campo di battaglia! Il re tritone, se così poteva definirsi in quanto signore di quel casato, si atteggiava da grande stratega per il successo ottenuto a Driftmark ma, forse sbagliando, sognava la gloria nella riconquista di Roccia del Drago "Quando i vessilli torneranno a garrire sull'isola festeggeremo nella gloria" chiosò ottimista escludendo in quel momento la sua partecipazione "Il mio erede sarà degno rappresentante sul campo ma valuteremo la strategia" e se il lord di quel castello si sembrava essere dimenticato che aveva convocato anche la figlia così non era per Duran che disse "Vostra figlia, invece, ha esperienze da curatrice sul campo? Sarà della partita mio signore?" illuminando l'uomo sul trono quasi come dovesse mostrare un altro dei gioielli della propria corona "Su, su fatti avanti non celarti lì in quel cantone" facendole cenno di farsi avanti. Lo sguardo dei presenti sarebbe quindi calato su di lei, che anche il fratello fosse felice di quella domanda posta dallo straniero? Poteva essere l'occasione per coinvolgere la sorella in quella spedizione ma come, in che modo, come non farla rischiare in quel contesto.

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    Sostituisco Fre per questo turno
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    CITAZIONE (Freene @ 14/1/2024, 12:57) 
    CITAZIONE (BlackCleric @ 29/12/2023, 21:02) 
    Ma perché stai usando il topic di essos? :huh:

    Focus Essos dai, ma lo uso per tutto il post primo sigillo XD

    Ordunque...da tiro di dado che trovate nei tiri di dado ed evento spiegato nella quest di Approdo, a fine gennaio ci sono degli eventi atmosferici straordinari nelle Terre dei Fiumi.
    Taggo tutti coloro che ci sono(ci hanno interessi (tranne le Cascate del Tumbler e zone contigue che per ora sono salve causa ci sono già player a giocare a inizio febbraio).

    Sostanzialmente si tratta di Sun_Wukong se resta ancora in zona per fine gennaio + coloro che hanno dei seggi tranne Edwin, e cioé:
    Il Duca di Plexiglass LucianiGDR Brule
    Grandine con chicchi grossi come palline da tennis che distruggono i raccolti.
    Nel prossimo macroperiodo gli edifici produttivi di Bianchemura, Willow Wood e dei territori di Vicare che prima o poi imparerò come si chiamano avranno introiti dimezzati. On game sarete raggiunti dalla notizia appena possibile.

    Figa! Già ho ereditato un seggio di merda poi ci cadono pure palline da golf :3

    insomma, sono il solito fortunello :ph34r:
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    15 gennaio 286 • Rosby • Terre della Corona
    Tutto stava volgendo al termine, presto Rosby sarebbe rientrata nella pace del Re ma soprattutto la vera pace - quella che anche la gente comune voleva probabilmente - sarebbe rientrata a regime. La lettura di quella lettera, la copia della pergamena vergata da Lord Philipp Waynwood e controfirmata dall'ormai ex Lord Rosby, parve come provare nell'ossatura il maestro. Uno scompenso, un colpo morale, qualcosa che Ser Radoulf poté come percepire davanti a sé. Le parole appena successive ne avrebbero spiegato il perché, al loro arrivo la moglie di Lord Rosby credendolo morto si era suicidata, un atto atroce, un atto non previsto, un atto che anche l'uomo dei Waynwood non sapeva come commentare se non con frasi di rito "La Vecchia le farà luce nell'oblio dello Sconosciuto... riposi in pace" era dispiaciuto di quanto aveva udito con le proprie orecchie ma cosa avrebbe potuto fare? Per arrivare lì aveva dovuto combattere, aveva perso uomini, alleati, Sir Vaegon in persona era perito per mano dei fanatici! Le guerre purtroppo mietevano morti, anche lì dove non vi era da mietere. Quanto alle richieste del Maestro non poté che accoglierle "I nostri uomini coadiuveranno i vostri della guarnigione a domare gli incendi e sistemare quei danni di primo pelo... quanto ai fanatici vi sarà perdono per chi si consegnerà entro la prossima alba, Lord Philipp è un signore misericordioso così come lo sono i Sette Dei... se avete invece una lista di figure note pericolose, ribelli, sovversive vi invito a consegnarmela, procederemo ad arrestarlo o emanare un mandato di cattura con una taglia a spese di questo castello. Diversamente dovremo perquisire le case insieme a voi ma vorrei evitare di creare ulteriore scompenso" il cavaliere della Valle di Arryn non avrebbe esitato oltre, avrebbe poi dato le sue disposizioni "Nella piazza grande svolgeremo i funerali per Lady Pyle, i caduti TUTTI senza distinzione di questa guerra, Sir Sunglass e quanti tra i civili sono periti. Tumuleremo poi fuori da Rosby chi non ha una cripta di famiglia" voleva essere più che un ordine una soluzione volta a cogliere l'umanità di tutti, tutti quanti, vincitori e vinti nella memoria anche di chi era mancato pagando le colpe di un marito ancora vivo.





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    15 gennaio 286 • Rosby • Terre della Corona
    Per chi suona la campana? L'atmosfera densa della violenza e della morte circondava Ser Radoulf davanti a quanto stava accadendo tutto attorno a lui. Gli arcieri Rosby avrebbero continuato ad osservare vigili, come arbitri neutrali di una partita sanguinosa tra fanatici e lealisti, le truppe Waynwood e Sunglass si sarebbero dovute arrangiare davanti a tutto quel dolore, quel dannato dolore.

    Nulla valsero le parole del Cavaliere della Valle di Arryn alla cinta muraria, NULLA! Non vi era dubbio sul cosa fare dunque... Ser Radoulf prese uno dei suoi secondi, si appellò alle truppe che guardavano le mura "Uomini di Casa Waynwood, uomini di Casa Sunglass, uomini della Corona! AVANZATE!" chinando la spada verso il muro nei confronti di quegli uomini - fanatici - che si frapponevano tra loro e le mura. Vedeva bene dietro di quelli i civili, ma si limitò a dire "Fermatevi quando avrete terminato i fanatici" una frase generica, dubbia, ma che riportava speranza per quella schiera informe di popolani che erano appena dietro i fanatici. Anzi, come d'un istinto, Radoulf gridò ancora "VOI!?! VOI CHE GIACETE SOTTO LE MURA AIUTATECI CONTRO GLI INFEDELI E AVRETE SALVA LA VITA" avrebbe sortito qualcosa? Oltre quella schiera di circa cento persone e prima delle mura del resto vi erano semplici sfollati, gente che per caso era in piazza, gente qualunque insomma. Gente che poteva aver salva la vita!

    Voltò quindi le spalle a quel fronte, era tempo di occuparsi della retroguardia, un milite lo avrebbe aggiornato sulla tragica fine di Sir Vaegon - che brutta fine - ma ai suoi picchieri, ai suoi arcieri, un ordine andava impartito "Resistere! Uomini resistiamo" la disparità numerica era evidente con l'avversario, potevano certamente farcela ma quel Septon guerriero? Lui sembrava il vero leader di quella compagine, un uomo - soprannaturale?!? - capace di sventrare con un martello il povero Sir Vaegon Suglass in un sol colpo! "Arcieri! Puntate a quel Septon!" poiché se quello era il loro campione la logica avrebbe voluto che i fanatici si sarebbero spenti come una fiamma priva d'ossigeno.






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    Ricompense:
    +2 affinità Bar Emmon
    1 punto Albero Qualità

    Il bottoncino dello scudiero
    HTML
    <span>[IMG=Bar_Emmon]https://upload.forumfree.net/i/ff11992703/Got_staff/Bar_Emmon.png[/IMG]<p>Scudiero di Duran Bar Emmon
    [size=1]<b>Effetti:</b> +10 affinità Duran Bar Emmon[/size]</p></span>
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    Lo zio, Lord e Capitano di quella flotta, lo aveva voluto mettere alla prova e ci era riuscito fino a rimanere soddisfatto. Suo nipote era tornato a più miti consigli, riportandolo anche - per certi versi - ad una umiltà sincera "Bene nipote! Dite proprio bene!" e ragionando su quanto aveva detto aspettò di fermarsi sul ponte di quella nave. Guardò al mare, al largo, lontano dalla loro imbarcazione "Convocheremo quel tavolo di missione per assaltare Roccia del Drago, sentiremo i capitani e gli ufficiali e gli altri signori" lasciando al giovane, nipote e scudiero, il compito di convocarli di lì a stretto giro sulla nave ammiraglia della flotta.

    Chiudo rapido,
    per altro ero convinto di aver già risposto e dato le ricompense. Passo nel weekend







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    15 gennaio 286 • Rosby • Terre della Corona
    Le parole del fante capitano ruppero i sogni di gloria di Radoulf, nulla di eccezionale andava detto, ma le parole come spesso era già successo avevano un peso e l'intendere di quello circa il 'solo fanti' voleva dire per l'appunto 'solo fanti'! Il grugno nel volto turbato di Radoulf si fece mesto, le parole del popolano - come lui - che aveva in fronte avevano del vero ma aver avuto cinquanta uomini a cavallo sarebbe stato comodo per una contro carica contro i fanatici "Sia così come dite! Uomini, Lord Guncer, tenete anche la cavalleria con voi... eventuali fanatici che dovessero fuggire vi invito a prenderli VIVI non è nostra intenzione fare stragi ma neanche lasciare che qualcuno fugga e proliferi il seme della discordia... del resto Lord Rosby ha siglato la pace con il mio signore affinché PACE SIA FATTA" proseguì quindi lesto dentro le mura nel vialone che conduceva alla piazza camminando - o meglio marciando - sul selciato di quella via che favoriva il mantenimento della posizione di quella falange che erano andati a costruire.
    Poco dopo, appena entrati o pochi istanti dopo, un grido: Sir Vaegon Sunglass chiamava l'attenzione della truppa, i miliziani fanatici erano in fronte a loro atti in una carica di follia. "Ci si schiantano indosso!" gridò Radoulf mentre sentiva il nemico invocare i Sette Dei contro di loro nello sventolare mazze, lance e altre armi di fortuna. Non sembravano più di un centinaio, non vi era tempo per caricare una salva di frecce e tirare, era tempo di ben altre azioni "UOMINI!" gridò alla linea di fanti capitana dal cavaliere Sunglass fiero nelle prime file "Apritevi ai lati, alta la guardia" poi rivolse le parole agli ufficiali e sottoufficiali dei picchieri "Picche schierate, contro carica!" nell'idea del cavaliere e anche nelle sue parole di prospettava come una tenaglia, i centoquaranta fanti si sarebbero aperti come due ali accogliendo i fanatici e favorendo il passaggio ben assestato da un lato dei picchieri contro la carica dei fanatici! Chiusi quest'ultimi in una morsa di morte anche le due ali di fanti - di settanta uomini ciascuna circa - avrebbero soffocato il nemico. A Radoulf non restava che sguainare la spada, la sicurezza non era mai troppa però "Arcieri, guardate i tetti delle case!" sussultò prima di guidare egli stesso i picchieri contro quella marea informe di fanatici religiosi e pieni di odio.


    /398

    ho fatto pure lo schemino aggiornato
    Screenshot%202023-09-03%20230547


    truppa disponibile:
    Vaegon Sunglass: 100 fanti, 100 picchieri, 50 arcieri, 50 cavalieri
    Lord Guncer Sunglass: 100 fanti
    Ser Radoulf: 100 fanti, 85 picchieri, 120 arcieri

    disposizione truppa:
    Ser Radoulf dentro Rosby: 100 fanti, 85 picchieri, 60 arcieri + 100 fanti, 100 picchieri + Vaegon Sunglass
    Lord Guncer Sunglass fuori Rosby: 100 fanti, 50 arcieri, 60 arcieri (waynwood), 50 cavalieri




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    15 gennaio 286 • dintorni di Rosby • Terre della Corona
    Consegnata nelle mani di Rossart la pergamena firmata da Rhaego Rosby la fortezza si sarebbe dovuta arrendere, o meglio, in condizioni normali e senza fanatici di mezzo questo sarebbe stato il flusso temporale delle azioni che sarebbero dovute seguire alle azioni di Ser Radoulf di fronte alla porta e alle mura di Rosby! Ma non tutte le ciambelle escono col buco, lo insegnano bene i fornai ed i panificatori della Strada della Farina, ebbene anche la missione che giaceva lì innanzi alle porte poteva avere una sensazione di incompletezza visto e considerato che il milite avversario - Rossart - era evidentemente inadeguato al comando, incapace di leggere, seccato della situazione e peggio incapace di gestire quell'assedio. Le uniche parole buone uscite da quella bocca sembravano quelle circa il fatto che la famiglia Rosby sarebbe stata avvisata che il loro signore era vivo. Bene, magra consolazione, peccato che la lettera dicesse molto altro e chiedesse soprattutto la resa della fortezza. Lo scambio di parole al quale Radoulf avrebbe dovuto assistere lo avrebbe sicuramente etichettato come pietoso. I militi di casa Rosby cercavano uno in grado di saper leggere, parlavano di un certo Sandalo ma forse questo - a detta loro - era più sciocco di quanti sciocchi il Ser della Valle di Arryn avesse giù de facto davanti! Il cavaliere appariva seccato, se non altro lui e i Sunglass almeno sapevano quale fosse l'obiettivo - prendere Rosby - mentre l'idea data dagli avversari non era chiara "Chiamate un maestro se non sapete leggere per i Sette" esulò Radoulf spazientito prima di vedere - per altri motivi terzi - la reazione negativa di Rossart. Un sordo tonfo non li avrebbe infatti aiutati, anzi, la sensazione di un inganno si fece campo nelle menti degli assediati per brutta sfiga degli assedianti alle prese con una battaglia che si faceva ora complessa "Trucco?!?" ribatté il cavaliere "Nessun trucco Rossart! Lord Waynwood è un nobile della Valle di Arryn al servizio del Re in quanto Maestro delle Leggi, troverete il suo nome sulle pergamene dell'obolo che Casa Rosby ha pagato alla Corona nelle settimane passate" mediare ora appariva complesso, tenere uno spiraglio di dialogo e di quella porta aperto era la necessità se non volevano buttare alle ortiche il lavoro compiuto con Lord Rosby nella capitale "Ne io, ne i Sunglass, abbiamo motivo per mentirvi visto quanto è scritto tra le vostre mani! Lord Rosby ha trattato per i suoi cari, la loro salute e la possibilità che questo casato non venga spazzato via" quello che diceva era vero, forse un po' colorito, ma vero! I Rosby rischiavano l'estinzione se il castello non fosse caduto come da accordi, l'unica ipotesi di vedere un erede di Lord Rhaego era dare seguito a quel mandato. Ser Radoulf doveva farsi mediatore, ma come? Non avrebbe voluto intimidire Rossart con un ordine diretto, certo per rango sociale gli era superiore - cavaliere > soldato - però dalle parole dei Sunglass ricordava che quel tale al servizio dei Rosby aveva estrazioni sociali popolari come lui del resto. Ci avrebbe provato, diversamente sarebbe stato il caos! "Sentite Rossart, non so cosa vi spinga a combattere per i Rosby! Io il titolo di Ser me lo sono conquistato sul campo, non certo per merito di uno schizzo di sperma regale nel ventre di mia madre... so cosa vuol dire obbedire e so cosa vuol dire stare al comando! Ora, per il bene dei vostri uomini così come dei nostri chiamate quel tale che ritenete che sappia leggere e salveremo le vite di molti qui tra noi in barba a Lord Rosby, del Re e di quanti altri vi aspettavate di vedere davanti a questa dannata porta. Per i Sette!" più diretto di così, anche nella sua sincerità popolare, Radoulf non poteva fare, chissà come avrebbe reagito quello!



    /635
    tiro intimidazione? boh vedi come l'ho messa giù




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    CITAZIONE (Freene @ 30/7/2023, 14:34) 
    Allora, vi comunico le direttive per la moderazione in relazione alle varie modifiche delle schede seggio (Robb_Stark ti prego buttaci un occhio e vedi se ho fatto casino che prima era chiarissimo ma ora non più).

    Caso 1: Lord/governatore pg tutto come da Regolamento

    Caso 2: Lord/ governatore png con o senza la presenza di pg a corte è possibile solo realizzare rotte commerciali i cui introiti verranno aggiunti alla scheda seggio al momento in cui il governatore sarà pg (le rotte ovviamente devono essere stabilite in quest/semi da pg con qualche titolo per farlo e sarà necessaria l'approvazione del governante png).

    Caso 3: Approdo del Re fino a quando ci sono dei pg in Concilio calcoliamo gli introiti passivi (e ci comportiamo per le rotte commerciali come per il caso 2); tutto il resto della scheda seggio è bloccato.

    Il che mi porta a taggare immediatamente LucianiGDR: non posso farti costruire edifici ad Approdo, ora supercazzolerò col Maestro in semi.
    Per farlo, occorre un pg giocante nel ruolo di Maestro del Conio oppure Primo Cavaliere oppure Re che approvi e metta in pratica questa costruzione.

    io molto sad perché avevo una bellissima idea progettuale del tempio-basilica
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    21 GENNAIO 286 • Approdo del Re • Mattina
    Approdo del Re era sia capitale dei Sette Regni che capoluogo delle Terre della Corona, un doppio ruolo, una doppia veste che ne faceva così una somma di pesi e responsabilità tali da gravare, seppur indirettamente, sulla coscienza di tutta la collettività che dentro le mura della più grande città dei Sette Regni viveva e conduceva la propria vita. Il susseguirsi quindi, in tempi più o meno recenti, dell'arrivo dei Lannister prima, l'assedio dei draghi, la liberazione e ricostruzione, la congiura del Sentiero Luminoso ed ora, infine, l'opera non proprio leggera della Mano del Re avevano reso allo stremo l'umore e l'animo di quella popolazione. Philipp, Lord Philipp, in tutto questo ora si trovava davanti al fatto compiuto. Il suo fiduciario a capo delle Cappe Dorate era stato chiaro, Laario da uomo del popolo che aveva scalato i ranghi della Guardia Cittadina ci aveva visto giusto nel dire che la gente, il popolino come lo identificava il Waynwood, era interessato per lo più alla voglia che la Corona consenta loro di vivere le proprie vite in pace, possibilmente con qualcuno - Philipp forse? - che sia capace di farsi garante di ciò. La Corona, qualcuno del Concilio Ristretto, doveva quindi metterci la faccia e Philipp non poteva ora sottrarsi dopo che la Mano del Re con le Cappe Dorate che ora era chiamato a governare aveva bandito retate ed altre forme di violenza inaudita! "Buongiorno!" gridò solerte e con spirito quasi bonario il Maestro delle Leggi nella piazza d'armi inferiore della Fortezza Rossa al manipolo di Cappe Dorate che gli poneva davanti, a Laario era stato chiaro, pochi uomini per non dare nell'occhio, selezionati tra quelli di cui era certo non fossero stati impiegati nelle violenze o quantomeno non del tutto, insomma ci teneva alla propria incolumità e soprattutto a quella di sua sorella e chi altro della corte lo avesse seguito ma non voleva né essere un Re, né tantomeno figurare come l'uomo o la carica avulsa dalla realtà di ogni giorno. "Ringrazio Lady Marissa e quanti altri nobili hanno scelto di essere qui oggi, visiteremo la Strada dell'Acciaio, il Fondo delle Pulci ed il Porto. Tre luoghi simbolo di questa città che per diversi aspetti hanno subito più di altri l'assedio" proseguì con tono sereno, sua sorella seppur timida ringraziò "Grazie Philipp, ho fiducia di credere che come suggerito da Sir Laario il popolo abbia necessità di vedere chi opera per questi Sette Regni" più defilato il giovane coppiere del Waynwood - Aaron Manolesta - intento a giocare con un cavallino di legno intagliato. Alcuni dei presenti, non tanto le guardie schierate quanto i sir e le lady presenti, fecero cenno col capo borbottando qui e lì ma poco dopo il gruppo di persone - una trentina in tutto - partì alla volta della prima destinazione.
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    Il manipolo di Cappe Dorate era esiguo, una dozzina in tutto, tra i presenti del resto oltre a Philipp c'erano altri nobili capaci di brandire una spada anche se la speranza, anzi la certezza, era quella di non voler usare violenza. "Sono lieto di vedere, come mi era stato riferito, il rifiorire del commercio in queste strade" la Strada dell'Acciaio infatti era letteralmente stata squarciata quando l'esplosione di Tywin aveva travolto Approdo del Re, Philipp del resto l'aveva vista con i suoi occhi, il bagliore verde avvicinarsi poi la frattura sulle mura e si era trovato anch'esso sbalzato al suolo dall'onda d'urto di quella potenza straordinaria "Qui muratori, carpentieri, artigiani e semplici popolani si sono rimboccati le mani" proseguì mentre Marissa aggiungeva "Come detto da Sir Laario la città non potrà più essere soggetta a improvvise quarantene, diversamente il commercio non potrà agire" Philipp annuì con la testa, sapeva cosa voleva dire blindare la città, lo aveva fatto a Nido dell'Aquila seppur il concetto era totalmente diverso! Il giovanissimo Aaron passava tra le persone come un ragazzetto vivace e Philipp lo scrutava mentre il suo sguardo guardava curioso anche le reazioni del popolo e di chi lavorando li osservava passare. Superarono alcuni banchi, il Maestro delle Leggi affiancò allora uno dei soldati di scorta "Chiedete cortesemente ad uno di questi artigiani se ha da farci vedere qualche lama fresca di tempra" ma Aaron che era stato come più lesto gli palesò come in fronte con un giovane armaiolo, aveva appena dodici anni forse, non ne dimostrava di più "Sire, questo è Tollardo! Già assistente di forgia, dopo l'assedio la bottega è divenuta sua... o quantomeno ciò che ne rimaneva" probabilmente il ragazzo portato dal proprio coppiere era uno dei tanti che aveva perso il maestro o peggio il genitore, si era dovuto rifare una vita e continuare il mestiere appreso. Philipp prese tra le mani la mazza ferrata che quel tale gli aveva portato ad esempio del proprio operato e dopo averla rimirata disse "Buona fattura non c'è che dire! Avete anche una daga? Chi vi ha portato qui, il mio coppiere, ne è sprovvisto" sorrise. Proseguirono poi al Fondo delle Pulci, lì le genti apparivano più disperate, l'ottimismo dei commercianti lasciava spazio ad una velata disperazione della povera gente, Philipp ad un fanciulletto allungò alcune biglie per giocare mentre con sguardo mesto apprendeva quanto precaria fosse a volte la vita in quelle strade, alcune guardie distribuirono pane dopo il loro passaggio, altri delle semplici sacche di grano macinato. Una goccio in un mare immenso. Infine al Porto, quello che era stato ricostruito, l'occhio da pescatore di Philipp balzò sulle reti vuote ed ammassate "Dobbiamo spingere i molti mendicanti ad apprendere quest'arte, so pescare io e loro no?" disse alla sorella che gli stava in fianco. Lord Philipp appariva così come un uomo pratico, anche dal senso versatile, alla ricerca di soluzioni anche svelte e risolutive! Quella mattina, con il giro tra quelle strade forse non avrebbe svoltato la vita a nessuno ma avrebbe testimoniato che la Corona - quantomeno lui e la sua compagine - c'erano!

    |988
    libera ai mercanti e al popolo, da qui
    - tolgo 1 biglie dall'inventario se ok

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    Myr era un porto di mare, lo era al pari o forse di più di altre Città Libere di Essos. Myr riusciva ad essere l'accrocco confuso di culture, stili e modi di fare differenti che andavano così ad amalgamarsi nella splendida cornice che componeva questa città stato. Eppure l'artigianato, fra tutte le arti, era forse la più rinomata e specifica degli abitanti di quelle terre che potevano dirsi complici di essere originari di lì e di esserne fieri portatori di tradizione e cultura! Una città famosa per i suoi pizzi, i nettari verdi e la lavorazione di apparecchiature ottiche, ovvero famosa per i suoi elaborati del mondo vetraio a tal punto da averne un'intera strada, la Strada dei Vetrai, dedicata in cui questa categoria operava fronte strada le opere e le magnificenze di quel gran bel lavoro. La via era lunga eppure uno tra quelli lo aveva colpito a tal punto da tornare indietro e farvi di nuovo il giro fino a tal punto di interloquire con esso: il Maestro Vetraio. Un uomo basso, tozzo, portava un copricapo sulla testa rasata ai lati, sentì la frase ad esso rivolta e nella lingua che parlava rispose "Grazie! Sono ipnotici eh?! Quasi quanto la lavorazione che compie un artigiano nel proprio laboratorio" i pezzi che aveva sul fronte strada erano infatti ellittici, curati di dettagli, volti a cogliere la cura del dettaglio ed allo stesso tempo l'occhio del curioso. Come un topo col formaggio così quell'occidentale sotto mentite spoglie era caduto nella trappola di quella bottega! "Acquistate qualcosa? Vi faccio un buon prezzo!" lo spirito commerciale del maestro emerse quasi subito, che farsene di un cliente che non acquistava se no?


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    prendo in carico io!
76 replies since 24/10/2012
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