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    Wyaria Manderly • 24 febbraio 286 • Alba • Porto Bianco - Nuovo Castello - camere personali di Wyaria Manderly



    A differenza della voglia di provare e esplorare di Wyaria, Edryck si era detto cauto.
    Se non ci proviamo ora, quando potremmo? Jakob, Byron, Anya. Loro pensavano tutti di uscire dal castello per un viaggio come i soliti, eppure...
    La ragazza non ebbe il coraggio di finire il suo discorso, ma quello che voleva lasciar intendere si poteva capire. Le possibilità di morire erano sempre presenti a Westeros, lo Straniero avrebbe potuto decidere di prendere Edry sul campo di battaglia come aveva preso con se i loro cugini.
    Ti facevo un ragazzo coraggioso, Edry. Come puoi diventare un cavaliere se hai paura di questi piccoli ostacoli?
    Wyaria poteva essere incosciente normalmente, ma quella mattina aveva superato anche i limiti suoi normali. Forse ci sperava che qualcosa sarebbe andato male, forse desiderava che capitasse un incidente. In quel caso non sarebbero partiti, lei non avrebbe dovuto rimanere da sola. Ma non poteva dirlo. Se avesse raccontato di quei problemi a Edryck, il suo gemello avrebbe cercato di fare di tutto per non partire. E lei non poteva rischiare di rovinargli una tale occasione per guadagnare onori sul campo di guerra.
    Si vai a prenderlo, sciocco.
    Il fratello era capace di comportarsi come un galantuomo e un bambino. Wyri lo lasciò andare, per tenere stretta al suo cuore la mano che aveva baciato. Poteva almeno sperare di risentire quelle labbra di ritorno con le navi? Oppure i soldati avrebbero issato le vele nere?
    Turbamenti del cuore e stanchezza non erano un buon mix. Quel cocktail e il tepore che la tenevano le coperte stava facendo perdere la concentrazione a Wyri del libro e delle coccole al granchino.

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    Tra la chiacchierata con Edry e la parte in cui rimane da sola, cioè il messaggio prima. Era per dare una risposta a Andrea prima della tua moderazione
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    Prima che i nostri soldati partono volevo provare a chiedere ancora di lasciarmi andare a Wyaman Manderly. Per partecipare mi hanno già detto di no al ricevimento quindi non ci riprovo, ma almeno volevo chiedere se potevo scendere verso la Valle o la Corona verso corti maggiori.
    Come devo fare per provare a chiedere? Una libera o in quest?
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    Wyaria Manderly • 24 febbraio 286 • Alba • Porto Bianco - Nuovo Castello - camere personali di Wyaria Manderly



    La storia che i due fratelli si erano ritrovati a leggere nella stanza di lei sembrava possedere più elementi che avrebbero potuto aiutare loro per capire cosa aveva significato il loro sogno. I libri che avevano letto dentro la libreria del Maestro erano troppo noiosi e scritti da barbuti vecchi che non credevano nella magia. Wyaria invece credeva nella magia. Le storie dei cavalieri e principesse avevano sempre dei maghi buoni e cattivi e le fate. Solo gli autori delle ballate capivano bene come girava il mondo.
    Il racconto è pauroso. Ma c’é un brivido di eccitazione nel provare emozioni rischiose, non trovi? Forse la principessa aveva deciso di seguire lo sparviero perché era una vita più emozionante di quella in cui era costretta nel castello della famiglia. Immagina quanto doveva essere liberatorio volare in mezzo ai cieli senza vincoli e ramanzine.
    Wyri parlava per conto della principessa del romanzo, ma i sentimenti e le emozioni che descriveva non sembravano essere nuove.
    Non lo so se è solo il sangue della famiglia di Lady Madre che ci ha fatto avere queste visioni. La principessa e il re sparviero della storia venivano da famiglie molto antiche e anche noi Manderly lo siamo. Vengono dal Regno dell’Altopiano ma noi eravamo prima degli andali. I fiumi e le terre le avevano chiamate per la nostra famiglia. Siamo come il golfo di Porto Bianco noi due perché l’acqua del Nord scorre nei fiumi e si mischia con il mare salato. Siamo la perfetta unione. Pensi che sia per questo che abbiamo avuto le visioni?
    I libri noiosi dicevano che gli Stark erano parenti del Re Lupogrigio e lui si tramutava in animali, quindi anche loro erano parenti lontani tramite i Karstark dalla madre?
    Edry, anche se è rischioso non pensi che dovremmo provare a ricreare la storia? Tu possiedi uno splendido pennuto da caccia, avevo visto che in giardino lo facevi volare per aumentare la vostra fiducia reciproca. Perché non vai a prenderlo e provi a farlo volare fino alla mia finestra come aveva fatto il re? Io la apro.
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    non vedo che dici che Gelocanto lo tieni segreto quindi ho ruolato come se Wyaria lo avesse visto
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    Wyaria Manderly • 24 febbraio 286 • Alba • Porto Bianco - Nuovo Castello - sala dei tomi di Maestro Haldon



    Wyaria sperava di trovare nei testi che avevano raccolto lei e il fratello qualcosa che poteva raccontare di eventi simili a quelli che avevano vissuto in sogno i due gemelli il mattino prima. Ma quei libri erano noiosi come gli studi del Maestro Haldon. Perché non potevano essere scritti in forma di racconti più divertenti come quelli che si faceva raccontare durante le lezioni? C’erano tante altre cantate migliori delle analisi su cui avevano messo le mani i due.
    Wyri leggeva le pagine molto pigramente del libro sulle storie antiche degli Stark che aveva trovato lei. Raccontava di come avevano rubato il nome ad un re più antico dei metalupi, ma quanto poteva interessarle quel racconto in quel momento quel fatto, la fanciulla e il recentemente appuntato scudiero stavano cercando informazioni riguardo a eroi che vivevano esperienze da animali. Perché nessuno parlava del Re Fermo Rossoformica o il cavaliere Paolo Verdepaguro? Al momento seduta li nella penombra della libreria, annoiata piena dal tomo soporifero, alzatasi anche presto la mattina dopo una pesante giornata precedente, l’unica cosa che la aiutava a non crollare come un sasso nel sonno era il giocare con il granchietto nella sua tasca. Venendo pizzicata dalle sue piccole chelette.
    Edry si rivolse poi a lei, deluso del contenuto di quei libroni. Secondo il fratello erano scritti da altri Maestri come Haldon. La fanciulla non sapeva da dove venivano e che posto era quella Cittadella oltre a una fortezza nel sud del continente, ma se gli scrittori di quei libri erano fan di storie noiose come il Maestro di corte non aveva problemi a crederlo.
    Ma se dici di cercare tra altri libri, come facciamo a sapere quali cercare che non sono scritti da noiosoni? Questa libreria deve averla riempita il Maestro con i suoi tomi preferiti, dei racconti noiosi come questi.
    Edryck aveva ragione nel dire che le vere storie del Regno del Nord non potevano essere raccontate da testi soporiferi. Ma dove potevano trovare le storie vere, non filtrate dai pelatoni?
    Dovremmo trovare un cantore che vuole raccontarcele. Ma se iniziamo a fare domande in giro qualcuno può vederci e riportare il tutto a Lady Madre.
    Fratello, forse ho un’altra idea. Seguimi!
    Cercando di muoversi con discrezione come erano arrivati Wyri guidò il fratello verso le proprie camere. Si era ricordata di avere un tomo che forse poteva contenere quello la verità che stavano andando cercando.
    Ho questo libro di ballate delle Terre del Nord. Lo andavano regalando ad una festa di corte durante l’ultimo inverno, ti ricordi? Tu lo hai letto?
    Tirò fuori dalla sua cesta di contenuti personali il libro che aveva ricevuto in dono, facendo poi attenzione di richiudere bene dietro di se. Sapeva che i suoi costumi da popolana e la parrucca della sua altra identità, come il libro proibito che aveva acquistato erano sul fondo dove li aveva nascosti, ma se non avesse fatto tutto con cautela non avrebbe potuto essere certa sarebbero rimasti segreti agli altri inquilini del palazzo.
    Doveva nascondere quella sua passione agli altri membri della famiglia perché non era rispettosa e degna abbastanza per una nobile fanciulla. Poteva solo immaginare le infinite lezioni di correzione dalla Lady Madre fosse giunta a lei la voce. E poteva scordarsi per sempre di ritornare a girare da sola in Porto Bianco.
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    come detto mantengo il silenzio mentre esco quindi se serve faccio Furtività per non farci vedere.
    Il libro che tiro fuori è quello delle Ballate del Nord regalato durante il Countdown
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    Wyaria Manderly • 23 febbraio 286 • Sera • Porto Bianco – Nuovo Castello – Corridoi nei quartieri personali della famiglia Manderly



    Le regole dell’etichetta nobiliare potevano non dire niente contro al parlare a bassa voce con i membri della cerchia famigliare stretta durante una presentazione degli ospiti, ma la giovane Wyaria non aveva più intenzione di rischiare altri rimproveri da parte dello sguardo correttore della Lady Madre. In più il suo gemello maschile era preso a celebrare con il Lord Zio per il titolo affidatogli. Diventare scudiero era il primo passo che lo avrebbe portato a diventare un cavaliere rispettato quando si sarebbe dimostrato con successo sul campo di battaglia. Anche gli ospiti dalle Terre della Corona sembrarono partecipare al tono festivo con congratulazioni di norma.
    Wyaria voleva condividere con il fratello i suoi sentimenti riguardo la situazione del tutto cambiata. Solo quel mattino i due erano nella loro tranquilla vita a camminare per i boschi verso i campi dei feudi soggetti al Lord Padre, il fratello Edrick che si prometteva di aiutarla a convincere Lord Wyaman di farla unire alla prossima battuta di caccia. Ma quello di cui i due parlavano era selvaggina dei boschi locali, lepri e cinghiali, se presente qualche ospite importante addirittura magari cervi. Nessuno dei due primogeniti potevano aspettarsi invece il Lord Padre avrebbe offerto ad uno di loro di prendere parte alla caccia agli uomini.
    Una spedizione importante di certo, che avrebbe dato la nomea necessaria al fratello per seguire il Lord Padre come signore di Porto Bianco e Padre Famiglia dei Manderly tutti. Ma quegli eventi avrebbero visto i due gemelli inseparabili dividersi su percorsi diversi. Edri ad esplorare i mari e vivere avventure come scritte nei libri mentre Wyri rimaneva relegata in quelle torri, impossibilitata di apprendere di più, delle materie meno limpide imparate da ospiti delle sabbie giunte in passato.
    La ragazza uscì dalla sala grande quando il Lord Padre aveva congedato tutti i presenti come da galateo e fece rotta verso la zona delle stanze della famiglia. Ma invece di entrare nella sua attese vicino alla porta del fratello, per potere parlare poi con più riservatezza e meno imposizioni di formalità con lui.
    Complimenti fratello per essere stato fatto portatore di scudo di Ser Zio. Sono certa saprai farti ancora più onore così in battaglia vestendo i suoi colori. Quando tornerete a Nuovo Castello sarete vittoriosi come lo è stato Lord Padre di ritorno dalla campagna vittoriosa per Driftmark.
    La ragazza si raccolse una lacrima dall’occhio scesa al pensiero della partenza del gemello.
    Mi dispiace solo non potere essere con te ad accompagnarti in questa questua. È completamente colpa mia, non mi sono mai applicata abbastanza nell’educazione dataci da Maestro Haldon. Avessi speso più tempo ad imparare da lui le arti curatorie invece di prendere per dovuto sempre la presenza di uomini come lui ai nostri servigi. Ti ho di nuovo causato problemi, come ho fatto questo mattino fuggendomene nei boschi e addormentandomi in un sogno di formiche invece che nell’aiutarti al fare rendiconto di tutte le messi dei feudi. Non merito di essere la tua sorella, avresti meritato di più un fratello esperto con le arti della guerra e dei calcoli come sei tu. Fossi solo nata nella forma del Guerriero invece che uno specchio della Fanciulla.
    Wyaria era arrivata a deprimersi di fronte al fratello a tal punto da maledire i Nuovi Dei. Il suo volto dolce e paffuto come quello del Lord Padre era rigato dalle lacrime. Per sua fortuna solo i due figli dei Lord facevano usi di quei corridoi delle stanze dei più giovani. Gli altri loro parenti coetanei avevano fatto tutti fini… discutibili.
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    Andrea56p
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    Wyaria Manderly • 23 febbraio 286 • Sera • Porto Bianco – Nuovo Castello – Corte del Tritone



    Wyaria era rimasta accanto al fianco della Lady Madre, a sua volta ferma in silenzio sul lato del suo sposo. Era dunque quello il compito suo ora che era diventata una Lady adulta? Rimanere ad osservare passiva il mondo svolgersi di fronte a lei, mentre agli uomini era permesso di interagire? E non con dei contributi positivi per la maggior parte, ma maggiormente con dimostrazioni continue di importanza e prestigio personale. Agli occhi della ragazza apparivano come un paio di quegli uccelli esotici aveva visto portati da dei mercanti di passaggio, uccelli i quali invece di sfidarsi con scontri bruti di beccate e artigli nelle penne altrui si confrontavano in spettacoli con la loro coda multicolorata.
    Stavano parlando di una guerra! Discutevano di procedere in un conflitto che avrebbe potuto portare alla morte di ognuno di loro ma l’unica causa che causava per loro motivo abbastanza da parlare era l’alta nomea che sarebbe andata attaccata ai cavalieri e le famiglie che le avrebbero completate.
    E quel giovane ragazzo, il fanciullo dei Bar Emmon, aveva iniziato a porre domande al suo gemello. Erano dovute ad un suo genuino interesse oppure erano solo state poste per mettere in ridicolo il fratello Edrick a confronto? Wyaria non voleva cominciare subito quella possibile relazione tra le due casate con pensieri negativi, il ragazzo Eivor non sembrava nelle migliori condizioni fisiche. Poteva essere solamente un malinteso dovuto alle diverse usanze del Nord e quelle delle terre della Corona.
    Qualunque fosse il vero significato non era compito di Wyaria rispondere a quelle. Già una volta quella sera aveva ricevuto reprimende non verbali per il modo con cui si era condotta. Suo fratello Edrick era capace abbastanza da poter risolvere la diatriba di suo con l’altro giovane. Per fortuna di entrambi i gemelli Manderly si mostrò un’altra occasione per deviare il discorso tutto su argomenti più lusinghieri. Di tutti quei galli con il petto teso il più realistico sembrò colui che avrebbe dovuto guidare la missione, lo zio del ragazzo. Il cavaliere Duran si interessò non ad Edrick bensì all’altra figlia del Lord di Porto Bianco.
    Vostra figlia, invece, ha esperienze da curatrice sul campo? Sarà della partita mio signore?
    La domanda era specificatamente diretta a Wyri e lei ricevette anche permesso di esporsi dal Lord Padre in persona! Non avrebbe ricevuto altre sgridate se avesse parlato di nuovo, giusto?
    Per mantenersi comunque in sicurezza Wyaria Manderly si fece avanti quando chiamata, ma decise di non partecipare a quella competizione di suonatori della propria campana. In quanto donna sapeva che i suoi risultati sarebbero stati comunque valutati minori rispetto a quelli di un suo pari maschio. Non voleva poi rubare la scena al suo gemello. In quanto prossimo Lord di Porto Bianco quella sarebbe stata la sua prima occasione per mostrare a tutti i Regni veramente le sue capacità. Se fosse apparsa un’altra ascendente della dinastia sgorgata dal Mander il nome di Edrick avrebbe rischiato di non essere così chiaro e splendente.
    Il compito di Wyri dopotutto era di supportare il fratello nel suo progresso. Se quello strano sogno la mattina le aveva insegnato qualcosa era che una colonia unita poteva prosperare solo con la collaborazione di tutte le sue parti funzionanti.
    Grazie Lord Duran per aver supposto le mie abilità possono essere in pari a quelle di una curatrice che si è istruita per tutta la sua vita per tale ruolo. Ma non posso ammettere di essere ad un livello comparabile. Ho appreso grazie a mio Lord Padre da uno dei migliori Maestri, il Maestro Haldon come prendermi cura delle ferite. Profonde o leggere che esse siano. Non posso dire se le mie conoscenze sono giunte ad un livello adeguato per un vero campo di battaglia, questo immagino solo il mio istruttore possa dirmelo. Ma se necessario posso impegnarmi prima della nostra dipartita a raggiungere un carnet di conoscenze che anche il Maestro si trovi in grado di ritenere completo.
    Questo sempre ovviamente se il Lord Padre ritiene adatto farmi parte di questo viaggio. Un tragitto così distante permetterebbe di acquisire nuove conoscenze difficili da reperire nelle terre del Regno del Nord. E se mi è permessa l’impertinenza ritengo Lord Zio Ygon sia la persona più rispettabile di fiducia a cui affidarmi. Si è sempre comportato con fare paterno e protettivo nei miei confronti che posso dire.

    Lo zio Ygon aveva avuto tre figli, tutti e tre tragicamente passati al mondo successivo da non troppo tempo. Wyaria poteva solo immaginare lo stato di sofferenza ancora in cui si trovava l’uomo e quasi si sentiva sporca a premere su quel suo dolore per qualcosa di semplice come partecipare al viaggio, ma non era del tutto disonesta. La terza dei figli Anja, l’unica femmina della prole dello zio Ygon era una ragazza dell’età di Wyri. In un palazzo pieno di cavalieri, scudieri e altri ragazzi che desideravano intraprendere il percorso per diventare anche loro parte di quel processo era difficile trovare qualcuno con simili visioni per Wyaria. Quando provava a giocare con altri bambini le era spesso capitata di trovarsi esclusa. La cugina Anja era qualcuno in cui Wyri poteva confidarsi e la sua morte brutale la segnò molto. Sebbene avessero cercato di bloccare i ragazzi dal vedere la scena del corpo Wyaria era riuscita ad intravedere qualche frammento. L’immagine della sua candida compagna trattata con tanta crudeltà aveva reso il suo sangue amaro e bollente.
    In un certo senso dunque Wyri pensava di capire lo stato in cui soffriva lo zio. Entrambi soffrivano ancora per la perdita di lei. Magari avrebbero potuto trovare una catarsi nel compiere un viaggio insieme, per lui rivivere avere una figlia di fatto a cui badare nuovamente e per lei poter ricordare la sua cara cugina. Wyri era certa alla cugina sarebbe piaciuto partire un giorno per il mare in una delle avventure che le raccontava durante le loro serate insieme in mezzo ai cuscini ed i pigiami.
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    Non so se ho fatto errori con la storia della cugina Anja. Ho provato a guardare sulla pagina delle vicende del Nord ma non la trovo. L’unica cosa ho trovato è nella scheda del cugino Jakob che dice Anja è stata uccisa quando lui era appena diciannovenne. Dato che è nato nel 16 dicembre 266 vuole dire lei è morta almeno se non dopo il 16 dicembre 285 (266+19). Quindi è successo solo qualche mese prima di questa quest?
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    grazie per la spiegazione delle regole su come correggere :D
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    CITAZIONE (Freene @ 29/12/2023, 18:17) 
    Salve ragazzi!
    Messaggio per Andrea56p sorasummerchild Ascalon Il Duca di Plexiglass


    Allora, Edrick e Wyaria hanno finito la loro introduttiva e sono di ritorno al castello di Porto Bianco, mentre Eivor sta discutendo nella sala del seggio con Lord Manderly. Nel frattempo Vicare scappa alla chetichella.


    Allora, organizziamoci un momento.
    Vicare: come puoi immaginarti prima di farti arrivare a Città del Gabbiano dobbiamo aspettare abbia termine la quest di Astrid (che è temporalmente ON precedente al tuo arrivo). La strada più veloce è quella che va per la Strada del Re fino alla Locanda dell'Incrocio e poi o vai subito a destra verso Città del Gabbiano dove teoricamente dovrebbero trovarsi Astrid e Kristoff, oppure vai a sinistra verso il nuovo castello. Lungo la strada rischi anche di incontrare la delegazione che sta viaggiando con Himra (Sun_Wukong ) che è a sua volta impegnato ancora a Delta.
    Insomma...bisogna aspettare OFF game. Ti si creano quest di viaggio se ti fa piacere nel territorio dell'Incollatura, ma forse per il momento è meglio che ti concentri sulle semilibere che vuoi fare a Porto Bianco per guadagnare del tempo.
    Dimmi tu.

    Eivor, Edrick e Wyaria: sto per aprirvi una corale, ma siccome non so se Eivor deve fare una libera con Vicare prima (fatemi sapere) non so se aprirvi subito dopo ON la quest appena conclusa nella sala del trono oppure no. Aspetto dunque mi facciano sapere e poi vi apro il tutto.

    Noi abbiamo finito. Avevo chiesto dove mettere una cosa che volevo fare con Wyaria e il permesso di Andrea56p e mi è stato detto da Roberto di scriverla così
    Non so se anche Edrick voule fare qualcosa lui da solo oppure possiamo poi tornare a palazzo insieme
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    Wyaria Manderly • 23 febbraio 286 • Alba? O più avanti? • i boschi prima dei campi attorno Porto Bianco



    La fanciulla del porto più albino di tutti i Sette Regni si era riuscita a ripulire, ma il suo corpo e i di suoi indumenti ancora erano umidi per il contatto con l’acqua fresca del fiume. Solo si rivestì di una leggera sotto camicia di lino per non restare completamente esposta al mondo nella maniera in cui era venuta in esso.
    Ma ecco che Wyri sentì dei passi muoversi oltre la boscaglia di piante portavano al fiumicello. Con i suoi abiti al braccio umidi ancora cercò di nascondersi. Vide essere il suo caro gemello, anche lui sporco di quella terra e stanco in viso. Doveva avere lavorato molto nei campi mentre lei era persa nei suoi sogni. Un po’ le salì un senso di vergogna per quella sua sparizione dai doveri famigliari. Ma poco lei aveva potuto farci contro, i campi coltivati le erano qualcosa che detestava in tutto il suo essere personale.
    Presa dai suoi sensi di colpa crescenti e la vergogna si poteva aspettare la avrebbe colpita si fosse presentata di fronte al fratello con quei bianchi camici in grado di nascondere niente delle sue forme decise di allontanarsi e con lui si sarebbe reincontrata dopo, in tempo per fare insieme di ritorno al bianco castello della loro famiglia.
    Lasciato dunque il fratello di identica nascita al suo privato mondaggio, Wyaria si reincamminò in mezzo alla foresta da cui era tornata, per aspirare le ultime boccate di verde aria e permettere al suo corpo e i suoi abiti di asciugarsi in un privo ambiente.
    Nella sua passeggiata nella natura si reincontrò con un ambiente che le era famigliare. O forse era solo una sua immaginazione poiché il luogo che le appariva così normale era un piccolo per lei umana buco nella terra, da cui formiche frolicavano furiosamente. Proprio come se lo ricordava nel suo sogno che aveva avuto quella fresca mattina.
    E ponendoci più attenzione, davanti alla apertura sembrava esserci un corpo peloso e nero di cui Wyri aveva ancora ricordi di paura e di rabbia. Lo stesso ragno che nei suoi incubi la aveva fatta morire di fatica e ferite. Poteva capitare un sogno che apparisse così simile alla realtà?
    Confusa sul confine tra il reale e l’immaginario, la giovane Manderly alzò un piede pronta a pestare e mettere fine a quel buco ripieno come una confettura di formiche. Era con molta probabilità stato solo un brutto sogno quello da parte sua, ma così si sarebbe vendicata e sfogata di quello stato di confusione e delusione di se stessa per avere mancato il lavoro datole dalla famiglia.
    Ma prima che potesse veramente mettere fine a quella colonia di vite, altri ricordi dal suo sogno le rivennero alla mente. Aveva provato l’esperienza di una delle tante lavoratrici di un sistema che funzionava all’unisono con il supporto di tutte reciproco, senza presenza alcuna ne il bisogno di uomini per farlo. E quando l’invasore era presentatosi spaventoso e maschio tentandole di dominarle tutte avevano fatto fronte comune e combattuto senza paura per le altre sorelle. Non cercando di tradirsi tra di loro.
    Perché avrebbe dovuto decimarle lei Wyaria allora? Le formiche del suo sogno erano una società così utopica per lei, forse non reale, ma un sogno a cui aspirare dove le donne si aiutavano invece di combattersi. Wyri poteva imparare qualcosa da loro, collaborare invece di cercare di ostacolare altre suo sorelle. E se quelle formiche sotto al suo piede erano solo la metà pronte al sacrificio di quelle che aveva visto nei suoi sogni, non si meritavano di fare una brutta fine.
    Il piede dunque si mosse di nuovo, toccando terra a quel punto lontano dal formicaio. Presso esso toccarono il suolo briciole alcune del pane e del formaggio che si era portata di pasto la ragazza dalle cucine del palazzo.
    Scusatemi piccole sorelle per aver messo i denti sulle vostre scorte. Spero questo vi permetterà di riprendervi dal mio desinare.

    Quando rivestitasi con freschi abiti lindi ritornò dove aveva lasciato l’ultima volta il fratello, probabilmente anche lui completosi delle sue faccende.
    Buongiorno fratello. Spero la mia assenza non abbia causato dilemmi nelle faccende delle fattorie.

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    Quello che volevo scrivere nella quest ma è stat chiusa quindi mi hanno detto di farne una altra qui così. In maniera non dissimile da questa altra
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    La ragazza bionda di Porto Bianco aveva avuto tutta la sua corta fino a quel tempo vita di abituarsi alle condizioni del castello chiamato Nuovo Castello in cui abitava. Nonostante il suo ruolo di figlia femmina l’avesse sempre messa in una condizione di inferiorità rispetto ai suoi pari, Wyaria aveva appreso dalla Lady Madre, buona donna del Nord quale era lei, come agire al meglio delle sue possibilità all’interno dei contenimenti di tale situazione in cui si trovava. Ma a volte quello non le bastava, la giovane Manderly soffriva delle occasioni che perdeva solamente per essere lei donna. Quelle possibilità preclusele la rendevano triste e depressa. Quando era in una tale condizione allora per lei c’era un solo luogo dove rifugiarsi. Porto Bianco era noto in tutto il continente di Westeros per il suo ricco porto di passaggio, uno dei maggiori arsenali dei Sette Regni. Ma quei luoghi marini erano troppo pieni di gente e altri passanti, prima di potere lei raggiungere una spiaggia intima dove poter rilassarsi e lasciare alla sua sanità mentale di riprendersi avrebbe dovuto camminare per un tempo più che discreto.
    Ma c’erano altre anfratti meno noti e più vicini, lontani dalle specialità turistiche che tutti i viaggiatori venivano a osservare. I boschi di alberi sempreverdi e caducei rimasti dalle distruzioni umane per creare spazio a campi di grano e pascoli per i ruminanti erano sopravvissuti in pochi ma questo non significava non ve ne fossero più alcuni. Ancora alcuni rimanevano solidi in piedi, mantenuti per dare spazio ai nobili locali di avere aree di caccia e per dividere le zone coltivate con separazioni chiare, così da non lasciare a contadini furbetti di defraudare i loro contigui.
    Fu in un boschetto come questo che anni dopo nei primi mesi del due e ottantaseiesimo anno dalla conquista di Aegon il Primo i gemelli Manderly entrambi persero la memoria un freddo mattino.
    Ma quello non era il luogo neppure era il tempo della dimenticanza, erano solo simili locali. Un luogo dove la bionda nobile si andò a rifugiare come tante altre volte nella sua vita precedentemente aveva fatto, per sentirsi veramente in comunione con la natura verde e gli animali simpatici che la facevano loro casa. Quando il vivere in mezzo agli esseri umani era troppo per lei e sentiva di aver raggiunto il punto massimo lei poteva sopportare invece di sfogarsi con violenza rischiando di uccidere Maestri e Lord del castello Wyaria Manderly andava a rifugiarsi in luoghi come questi fino a quando si sentiva di nuovo pronta a sopportare le sciocchezze che uomini le affibbiavano solo perché nata senza il seme, ma come vaso.
    Tutte quelle discriminazioni l’avevano stancata, erano esaurienti. Avrebbe fatto un bel bagno di verde natura per ricaricarsi. Come quando si è immersi nella vasca piena di bolle e acqua calda la sensazione di calma tutta intorno fece ricadere Wyri in un senso di sicurezza e così naturalmente tutto il peso di quei giorni e mesi incombette sulle sue palpebre facendola addormentare. Chiusa a bozzolo sotto un albero la ragazza cadde in un sonno profondo turbato però da ricordi della sua infanzia simili agli eventi di cui era stata parte subente nei giorni e nelle settimane a precedere.

    Era successo nei tempi in cui i Manderly gemelli erano ancora più piccoli di tre piedi, tanto simili che se non fosse stato per i diversi vestiti non sarebbero potuti essere riconosciuti. La coppia di primogeniti di Lord Manderly era ben coccolata e viziata nel castello, il Lord del seggio provava grande amore per loro sia perché loro padre sia per l’avanzata età in cui lui e la sua Lady avevano concepito entrambi. Nei quartieri privati della famiglia regnante del castello vi era una intera stanza di giochi solo per loro. Wyaria e Edrick la amavano entrambi con tanta gioia. Tutti e due i figli del Lord Protettore del Coltello Bianco si divertivano a giocare con i giocattoli di legno fatti loro dono. Avevano gusti molto simili, ma la loro speciale connessione e vicinanza lasciava loro capirsi senza parole e non litigavano quindi mai per volere giocare con lo stesso gioco. Spade e scudi di legno, carillons, palle e trottole. Tutti i tipi di giochi che il denaro di un ricco Lord di Westeros poteva comprare si trovavano in quella stanza dei divertimenti. Ma il congegno con cui più si divertiva la ragazzina che ancora doveva avere la sua prima fioritura era un magnifico cavallino a dondolo. Dipinto con il colore del mare e delle sue alghe quello non era un semplice cavalluccio come tanti. Era stato intagliato a mano secondo le immagini murarie sullo sfondo della Sala del Tritone, la sala del trono del seggio governato dai Manderly lassù nel Nord. Le branchie e le squame e la coda di pesce lo rendevano un pezzo unico. Era anche stato intagliato non su legno di albero tagliato ma su tronchi reclamati ai flutti. Questo gli aveva dato un identificativo profumo salino e quando si dondolava suonava come delle nacchere perché in dei buchi al mezzo dei paguri a quel tempo morti ormai per essicazione avevano lasciato i loro gusci. Sembrava di stare cavalcando sul mare e Wyaria si immaginava allora ogni impresa e avventura che avrebbe potuto intraprendere la fuori.
    Ma il tempo dei giochi e dei divertimenti giunse presto al termine. Crescendo i due gemelli vennero sempre più educati in diversi modi dai servitori del palazzo, applicando per entrambi una educazione di genere differente. I due figli del Lord non potevano comprendere quella differenza, solamente subivano la distanza che sempre più li separava. La stanza dei giochi era l’unico terreno in comune che era rimasto a loro dove non doversi preoccupare e comportarsi liberi da preconcetti come avevano fatto da quando erano stati bambini.
    Ma l’allegria non rimase per molto tempo. Un giorno sempre della loro infanzia uno degli uomini educatori di Edrick si presentò nella camera dei giochi per accompagnare il suo pupillo direttamente alle lezioni di combattimento e guerra lo stavano attendendo. Entrato nel salone vide una scena che lui ritenne orripilante. I giochi da cavaliere che il Lord aveva comprato sotto consiglio dei maestri d’arme non venivano usati dal giovane erede, ma dalla sua destinata probabilmente a qualche matrimonio per alleanza sorella gemella, a cavalcioni del destriero marino e brandendo una spada al cielo. Il bimbo invece era per terra a giocare con delle sfere luccicanti, facendole rotolare e sbattere tra loro.
    Questo è inaccettabile! Signorina scendi subito da li!
    Wyaria venne presa di peso dal cavalluccio e spostata invece dall’altra parte dove c’erano altri giochi, bambole e pupazzi, quasi nuovi tanto poco erano stati toccati se non dalla polvere.
    L’uomo si sentì inorgoglito dall’aver ristabilito l’ordine naturale in quella stanza, ma i bambini erano bambini e Wyri non capì cosa significava quello che lui aveva fatto. Per lei era solo una interruzione dei suoi giochi a cui tornò quindi subito, passando sotto lo sguardo del maschio troppo impegnato a calarsi da solo allori immaginari per il suo operato.
    Perché sei di nuovo su quel gioco!? Ho detto che devi andare via da lì! Ora ci penso io.
    Questa volta la bimba bionda venne trattata in modo molto più drastico. Quando la teneva nei polsi l’inserviente raccolse anche una bambola dal mucchio e mise entrambe fuori dalla porta, affrettandosi poi a spostare il maschio Edrick sopra il cavallo a dondolo.
    Ora rimanitene la fuori per oggi! Vedrò di andare a fare resoconto di questi eventi al Lord cosicché certe infrazioni non accadano mai più! Magari adibirà un’altra stanza ai suoi giocattoli signorina, così non ci saranno più confusioni di questa natura. Separati ma uguali.
    Il piccolo Edrick era rimasto osservato confuso di tutta quell’incidente, quasi più come un pezzo dello sfondo che come parte agente. Ma dall’alto del cavallo a cui era stato fatto montare vedeva il volto triste della sorella e a sua volta diventava triste anche lui. Le sue mani in cui ancora teneva i giocattoli sferici con cui prima di tutto quel disturbo si stava divertendo venne lasciata aperta e le palline di vetro caddero davanti al cavallino. Iniziò a dondolarsi, schiacciando così quelle biglie che presero a rotolare nella direzione in fronte a lui, proprio oltre la porta dove era stata reclusa Wyaria.
    Bravissimo giovane Lord, sta cavalcando come se fosse nato sulla sella. Dovremo aggiungere alle lezioni corsi anche equestri visto le doti che sta sfoggiando.
    Mentre quell’educatore cercava di arruffianarsi il corrente erede del castello in cui lavorava, senza neanche spendere uno sguardo indietro chiuse la porta, separando i due gemelli.
    Wyaria Manderly era quindi sola e isolata dal suo fratello, con in mano solo una bamboletta di pezza a cui non aveva mai posto attenzione o interesse. Era una ragazza vestita con abiti eleganti e due ali di farfalla di carta pelosa cucite sulla schiena. Cosa ci avrebbe dovuto fare lei pensava la bambina. Lei non amava le ragazze, le piacevano le storie vivaci e di eroi leggendari e grandi battaglie.
    Voleva andarsene via da quel corridoio triste per buttarsi a piangere nella privacy del suo letto. Non voleva altri la vedessero così debole fuori dove tutti potevano passare. Ma lei scivolò su qualcosa per terra, capitombolando giù sbattendo la testa anche. Per fortuna i bambini piccoli hanno ossa più elastiche dei grandi, si rialzò senza non aver ferita alcuna. Quello su cui era scivolata erano le palline di vetro con cui suo fratello Edrick si stava divertendo molto a giocare. Non erano molto, ma almeno non erano una bambola. Sarebbe potute rotolare fino fuori dalla camera dai giochi per errore, ma Wyri credeva fosse stato il fato ad avere deciso per quelle piccole biglie di arrivare fino da lei. Il legame che univa lei e il suo gemello sembrava a lei qualcosa di speciale e magico, come quello di cui parlava la donna nella stanza grande piena di candele e finestre a stella tra il combattente e la ragazzina e il costruttore. Si sentivano tra di loro speciali e vicini come se si capissero in un tutto e un uno.
    Wyaria non poteva lasciare sprecato quel regalo del suo fratello. Lo aveva visto giocare molte volte con quelle palline ma mai aveva capito bene cosa vi trovasse di divertente in quelle. Ora però poteva provare. Non doveva più andare a nascondersi nelle sue camere, il pensiero della gentilezza del gemello aveva fatto si che le fontane si asciugassero. Ora in quel tempo dunque non aveva più niente di cui occuparsi, poteva coricarsi sul pavimento di quel corridoio e provare a giocare con i doni di vetro. I bambini non si preoccupavano per lo sporco e Wyri non era da meno, la primogenita della casata nobiliare dei Manderly non aveva ancora appreso le arti del decoro e della etichetta ai tempi di quegli eventi, per lei un vestito bianco oppure un vestito annerito da fango e salsedine erano uguali.
    Prese prima a studiarle davanti ai suoi occhi, provando a farle rotolare avanti e indietro tenendole sempre con i polpastrelli sopra. Una di queste aveva un pesciolino catturato dentro, l’altra una stella dorata. Ma ben presto presero a rotolare senza controllo, scontrandosi tra di loro con tutta la spinta data dalle manine pacioccose della bambina. Si immaginava che quelle biglie non erano semplici biglie ma cavalieri eroici scontranti in grandi battaglie, Ser Branzo detto lo Scorfano combatteva contro il Re Stario, una volta amici ma cresciuti avversari in guerra. Epiche creature e altre rievocazioni degne di ballate.
    L’incubo era diventato ora un sogno e così fece svanire tutta la fatica della fanciulla. Wyaria si risvegliò sotto la quercia, coperta in parte di foglie e girando due ghiande in mano come giocava con le biglie.
    Che ricordi. Devo raccontarlo a Ed quando torno a castello, gli piacerà!
    Era un ricordo dolceamaro. Un brutto incidente, ma dopo quel giorno venne riconcessa a giocare nella stanza. Per l’educatore, Wyri non aveva ricordi dopo quel dì. Forse il Lord Padre non aveva preso la proposta bene come aveva pensato...
    2000 parole
    Andrea56p spero di non averti miscaratterizzato. dimmi se qualcosa che ho detto non ti piace
  11. .


    Doran Dalt • tempo dopo il 24 gennaio 286 • Collina Fantasma


    Il Maestro si fece vicino al corpo coricato dell’erede del castello di Bosco dei Limoni. Quello era stato uno stolto a farsi così vicino senza prepararsi una contromisura. Era apparente non fosse un figlio della Dorne per il modo sciocco con cui si fidò. Aveva davvero pensato che un nobile come Doran Dalt avrebbe potuto lasciare passare l’affronto al suo nome? Aveva creduto una tregua fosse giunta? Nono conosceva il vero agire della Dorne, dove le vipere si aqquietavano in mezzo ai cespugli pronte a saltare contro nemici molto più grossi di loro. Doran era una vera serpe delle calde terre benedette della Dorne.
    Il corpo vecchio e fetido non cadde sul letto in cui era coricato il giovane Dalt come si sarebbe aspettato. Il Maestro Moore riuscì a scombinare i piani puranche nel quando si trovava oltre la vita. Uno spasmo o la troppa forza di Doran fece cadere il corpo all’indietro in un fracasso di piatti e vassoi.
    Poteva andarsene con un poco di rispetto per la quiete? Così non fece il fastidioso Maestro e invece allertò le guardie da fuori che apparvero oltre la porta. Pure la donna la quale si credeva una guerriera entrò gridando. E puntando una lancia contro il futuro cavaliere.
    Doran aveva avuto l’occasione di testare quella lametta di un coltello, ma era solo più scomoda di agire normalmente e per questo Dor lo lasciò cadere. Invece si preparò a ballare con la donna, a mani nude pronta a prenderla in un valzer.
    Danza la quale fu più difficile per il nobile giovane. Forse erano i morsi di fame o forse era la sua innata galanteria. Ma quale ragione era stata non contava più perché Doran si trovò trafitto dalla lancia della donna. Ironico pensare di essere appena stato penetrato da una femmina. La prossima cosa che avrebbero fatto sarebbe stato scegliere chi sposarsi?
    Anche se era spiedinato dalla lancia della donna Doran non poteva lasciare di farsi una figura barbina contro gli altri soldati. Mise quanta più energia possibile aveva per continuare ad evitare i loro colpi almeno, riuscendoci agilmente.
    Ma la sua faccia era sempre più stanca. Non aveva ancora riposato adeguatamente dall’ultimo combattimento, eppure si era di nuovo trovato in una lotta per la vita in un numero di svantaggio. Pensare che era tutta stata loro colpa. Traditori della Dorne, venduti ai signori dei Draghi.
    Doran spense gli occhi. Aveva tanto sonno.

    402 parole

    MALUS PESO: 0 - 58/10 - 1*4 = 0 – 5,8 - 4 = 0 ho mollato il coltello scomodo
    VELOCITÁ: 32/3 + 2 – 0 = 10,67 + 2 – 0 = 12,67 solo a pugni quindi Arte del Combattimento Corpo a Corpo è 2

    SCHIVATA 1: Variabile*DESTREZZA/10 + Corpo a corpo*5 = 6*32/10 + 2*5 = 29,2

    Danni= Potenza attacco - Potenza difesa +/- gap velocità + Forza attaccante/2 - Forza difensore/2 = 78 – 29,2 + (16-12,67) + 40/2 – 58/2 = 43,13

    SCHIVATA × 3: Variabile*DESTREZZA/10 + Corpo a corpo*5 = 6*32/10 + 2*5 = 29,2

    Danni × 3= Potenza attacco - Potenza difesa +/- gap velocità + Forza attaccante/2 - Forza difensore/2 = 33 – 29,2 + (9-12,67) + 30/2 – 58/2 = 0

    Vita rimanente di Doran: -42,13 su 126
    Forza rimanente = 47 su 58
    Destrezza rimanente = 8 su 32
  12. .
    archi e frecce sono troppo forti :D Devo trovare qualcuno che mi insegna ad usarli prima o poi. Con la Variabile massima li resistevo a malapena :P
    CITAZIONE
    MALUS PESO: 1,5
    VELOCITÁ: 10,83

    SCHIVATA: Variabile*DESTREZZA/10 + Corpo a corpo*5 = 5*28/10 + 2*5 = 24

    gap velocità: 70-10,83=59,17

    Danni= Potenza attacco - Potenza difesa +/- gap velocità = (10 + 4) – 24/2 + (59,17) - 5 riduzione danni elmo d’acciaio - 3 riduzione danni armatura di cuoio borchiato = 53,17

    in totale 106,34
    Credo svenivo in shock comunque per dei danni così grossi

    Vedo allora se posso fare qualcosa in prigione di produttivo prima dell'ingiusto processo #DoranInnocente #DoranLibero
  13. .


    Doran Dalt • 23 gennaio 286 • mattina • Collina Fantasma


    Doran cercò di spiegare la situazione come era avvenuta nella sua mente al Lord ed al Maestro, ma questi sembrarono dubitare delle sue parole. Era forse naturale aspettarselo per Dor, in un bastardo od un servitore poteva solo sorbire invidia per un nobile come lui. Il giovane Dalt era primo in linea per ereditare il seggio che dominava sopra la ricca Planky Town, mentre quell’Anson Sand poteva sedere su un trono solo quando il suo parente, il Re, lasciava il castello volandosene via con il drago nero.
    Signor Maestro, io sono stato discepolo del Maestro Drugar di Bosco dei Limoni e non vedo tracce di infezioni in queste ferite. Anzi sono alquanto superficiali, il mio corpo ha reagito molto meglio a questi danni rispetto a Ser Harmen, il quale non essendo qui con noi oggi lascia solo temere sia caduto sotto le ferite. Il corpo più anziano deve averlo tradito.
    Ma questa sua misdiagnosi mi fa temere sulle sue competenze. Preferirei dunque venire visitato da un Maestro di cui sono certo nella competenza, come il Maestro Drugar che mi ha messo al mondo.

    Doran cercò di liberarsi dell’invito, ma la forzatura con cui le guardie lo stavano scortando fuori dalla sala faceva credere si trattasse più di una prigionia.
    Non volendo rimanere ostaggio di un governante così incompetente e meschino l’erede del castello di Bosco dei Limoni decise che era meglio lasciare quella fortezza che puzzava di Corona.
    Quando era fuori dalla sala degli incontri, insieme solo alla coppia di guardie che lo stava trascinando via, Dor cercò di liberarsi tramortendole e dandosi alla fuga verso lidi meno ostili, prima che le guardie potessero privarlo di tutti i suoi effetti personali.
    Meglio soffrire giorni di fame piuttosto che rimanere sotto il polso di un governatore così antipatico e ostile a lui solo per la differenza di legame che univa i rispettivi genitori.

    312 parole
    Non dovrebbe cambiare i risultati dell’inganno, ma quando sono entrato indossavo la tunica di lino, che da 7 di Attrazione. Non credo nel frattempo me l’abbiamo fatta togliere, quindi dovrei averla ancora addosso.
    Ma aggiunge solo 1,17 al tiro, rimangono purtroppo sotto 0
  14. .
    Il giovane erede del castello di Bosco dei Limoni era solito spendere il tempo nella Torre della Signoria del palazzo, torre usata non più dalla famiglia dei Signori della fortezza ma ora dal Maestro mandato dalla Cittadella a servire il seggio. Doran aveva passione nel rimanere in quella vecchia torre polverosa per vari motivi: uno di questi era che quando il giovane Dalt spendeva le giornate in quella colonna di roccia i suoi Lord genitori lo tartassavano in maniera minore riguardo alla sua educazione, inoltre ogni qualvolta Dor passava in visita presso il vecchio Maestro lui imparava nuove cose uniche ed interessanti. Come avrebbe potuto non divertirsi nello spendere tempo scoprendo storie di antichi eroi e cavalieri prestigiosi in mezzo alla Dorne? Non c’era un regno migliore per sentire simili storie pensava spesso Doran, convinto e consapevole del piacere che provava sentendo quelle vicende raccontate.
    Ma se il giovane passava spesso il suo tempo tra lo studio dei libri e la camera di cura del Maestro, non gli era mai capitato di salire ancora le scale oltre alle porticine solite. Quel giorno in un moto di esplorazione lo fece, scoprendo così uno spettacolo che non sapeva esistere all’interno del castello paterno.
    Un chiasso di ali nere si livrò non appena Doran aprì la porta, andando sparendo dal pavimento e volando ad appollaiarsi su tutte le travi che reggevano il tetto della torre. Le assi di legno su cui poggiavano le zampette era ora libera di pennuti, rimanendo solo coperta da guano, piume nere e altra sporcizia. Il legno scuro su cui una volta doveva aver dormito uno degli antenati di Dor non era quasi più visibile tanto era sporca la stanza.
    Il giovane Dalt era fermo di fronte alla porta aperta, mentre molti occhietti curiosi dall’alto di dove si erano appollaiati lo osservavano con attenzione. Da dietro il ragazzino, risalendo le scale del mastio giunse il Maestro Drugar.
    Signorino Doran, la prego di non lasciare la porta aperta della corveria. Non vorrei che i corvi allevati per le comunicazioni di vostro padre il Lord e per le chiacchiere con le altre donne nobili della vostra Lady madre volassero via.
    Cosa sono tutti questi uccelli? A cosa servono?
    Mi fa piacere che stia dimostrando in questa materia, giovane Lord. Si ricorda di quando le parlai della Cittadella? Questi animali intelligenti sono dei corvi addestrati dai Maestri secondo le istruzioni degli Arcimaestri, i quali discendono da una linea ininterrotta direttamente dai primi educatori. È quindi nostro dovere come Maestri preservare questi intelligenti uccelli e utilizzarli per il bene migliore del Lord a cui abbiamo prestato giuramento e per il proseguimento della Cittadella.
    La spiegazione del Maestro Drugar aveva senso per Doran. Tutti dovevano comunicare, a volte anche con luoghi lontani non raggiungibili in tempo da un cavallo. Se non ci fosse stato una maniera più rapida come sarebbero potuti arrivare le notizie in ogni dove? Ora Doran sapeva chi andava in giro narrando le vicende, sapeva anche su quale mezzo sarebbero state trasmesse le storie delle sue geste eroiche in futuro, quando sarebbe divenuto un grande cavaliere.
    Tra tutti questi corvi, alcuni sono particolarmente arguti. Li può riconoscere signorino Doran grazie al piumaggio particolare. Il tono albino delle penne è associato ad una maggiore intelligenza degli animali, alcuni esemplari i quali sono addirittura in grado di parlare e conoscono la tratta verso due o tre fortezze differenti. Una volta ogni secolo appare un esemplare in grado di imparare il percorso per addirittura quattro diversi castelli, rendendo la comunicazione del fortunato Maestro che lo ha allevato prestigiosa e degna di rispetto. Essa è una meraviglia della natura.

    Add: Corvo Viaggiatore
    P.E. base: 5
    Parole: 604/600
    Tratto educativo: Marziale
    Controtratto: Impudente

    Calcolo pe: 5 base -1 tratto +[0/5] mod
  15. .


    Doran Dalt • tra 18 e 19 gennaio 286 • notte • deserto dorniano


    Non era visibile nessun messaggio su quella pergamena! Il “““cavaliere””” Ser Harmen doveva essere più sveglio di quanto Doran gli dava credito. Dopo aver letto il messaggio segreto scritto in inchiostro di limone aveva certamente immerso tutta la pergamena nel succo del frutto di casa Dalt, facendo sparire il messaggio originale.
    Quel popolano che si credeva nobile aveva combinato l’ultimo brutto tiro ai danni del Figlio dei Limoni. Doran era stufo di come lo aveva trattato tutto quel tempo, era finalmente giunta per il giovane Dalt di ottenere la sua vendetta. Ser Harmen era un uomo chiaramente meschino, che non sapeva come trattare le fanciulle e i nobili futuri cavalieri. Non si meritava di ricevere l’onore di salvare una damigella di un regno lontano per un principe. La sua sola presenza in corti straniere avrebbe degradato l’onore della Dorne. I sovrani degli altri Regni avrebbero pensato È veramente lui il meglio che i dorniani hanno?. Pensare che il nome della Dorne potesse venire rovinato per uno sfaticato come lui faceva bruciare il sangue dentro Doran. E vederlo lì dormire alla luce dei resti del braciere gettava solo olio sul fuoco. Come poteva pensare quel tipo nato dalla povertù di dormire beato mentre un ragazzo di sangue nobile era rimasto sveglio al freddo nella notte? Quel tempo del giorno quando i Sette Dei non potevano offrirgli una benedizione, intenti come erano nel combattere il Dio del Gelo?
    Non poteva rimanere fermo ad attendere che qualcun altro risolvesse la situazione per lui, era suo dovere da uomo e nobile di virare la giustizia sul giusto percorso, anche se al resto del mondo sarebbe andato bene permettere che un simile crimine passasse impunito. Stolti erano, loro che permettevano alla decandenza di avanzare nella Dorne.
    L’idea del giovane Doran era semplice: tra i suoi possedimenti vi era una fialetta di un leggero veleno, un dono che gli era stato fatto da una ignota ma certamente incantevole fanciulla. Era una piccola boccetta che gli era stata recapitata insieme ad un pennellino come coperchio alcuni giorni prima della sua partenza. Era un segno del destino certamente, poteva essere la mittente quella Fanciulla di cui la septa parlava spesso?
    Doran aveva imparato come usare i veleni dal mercenario Theos nelle zone più basse della città sotto la sua dimora, quindi prendendo il pennellino che chiudeva il recipiente di vetro iniziò a spalmare la sostanza sopra alla punta della lancia di Ser Harmen. Se avesse tirato fuori dai bagagli del cavallo la sua lancia avrebbe rischiato di fare rumore e svegliare il cavaliere. Per non pensare alle armature, avesse provato ad indossarle si sarebbe prima fatto mattino!
    Doran dipinse la punta d’acciaio con due o tre passate di veleno, quante Theos gli aveva insegnato fossero necessarie affinché il veleno si attaccasse e facesse effetto. Poi era il momento di attendere alcuni secondi che la sostanza facesse bene presa. In quel tempo Dor ebbe modo di ragionare, di pensare quanto fosse bella quell’arma, sprecata nelle mani di un sempliciotto violento come il cavaliere Harmen. Ma quella notte Doran gli avrebbe reso giustizia, come avrebbe reso giustizia al mondo. Un mondo in disequilibrio, dove un popolano poteva pensare di ordinare in giro un nobile.
    Il veleno era pronto. Doran si alzò muovendosi con la stessa cautela che aveva messo in atto fino a quel punto. Il giovane sapeva di avere una sola occasione per riuscire nel suo obiettivo, quindi rimase risoluto nel suo fare e piano si avvicinò al cavaliere. Non dava ancora segni di essersi svegliato.
    Quella era la sua occasione.
    Doran si fece avanti con la lancia e mirò alla sua gola.
    Che quel ruffiano la smettesse di dire menzogne.

    612 parole
    Finalmente!! A morte il Dayne!

    Se questa conta ancora dovrebbe essere un Attacco furtivo
    CITAZIONE
    -una prova di furtività completamente riuscita darà un malus di 10 alla velocità della difesa avversaria;

    Il veleno è del veleno di Vipera regalatomi da Lylianne a San Valentino. Ho completato gli addestramenti per il veleno del mercenario Theos quindi dovrei saperlo usare.

    Per le statistiche della lancia d’acciaio di Ser Harmen Dayne ho preso quelle generiche dal mercato, Attacco 14, Difesa 6, Peso 10.

    MALUS PESO: 10 - 55/10 - 1*4 = 10 – 5,5 - 4 = 0,5
    VELOCITÁ: 25/3 + 3 – 0,5 = 8,33 + 3 – 0,5 = 10,83

    ATTACCO: VARIABILE*forza/10 + liv competenza arma*3 + (potenza arma in attacco *(numero mani+1)/2) = 11*55/10 + 3*3 + (14*(2+1)/2) = 60,5 + 9 + 21 = 90,5 →90,5*(1+15%) = 104,075 (applico il bonus del 15% al combattimento quando uso lance per Marziale di secondo livello)

    Vita rimanente di Doran: 120 su 120
    Forza rimanente = 44 su 55
    Destrezza rimanente = 25 su 25
30 replies since 10/2/2023
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